Sibillini, nelle pieghe dell’Appennino
I Sibillini prendono il loro nome dalla Sibilla, dispensatrice di verdetti profetici, il cui antro, secondo la leggenda, si troverebbe proprio sopra Montemonaco, punto di partenza della grande traversata di questi monti. Il Lago di Pilato era considerato una porta dell’inferno e sui valichi furono perfino costruiti dei muri per impedire il passaggio a maghi e sedicenti streghe. Forse è anche per questo che Guido Piovene, nel suo Viaggio in Italia, ha definito i Sibillini «i monti più misteriosi del centro Italia». E forse è anche uno dei motivi che ha spinto il nostro collaboratore Luca Parisse ad andare ad attraversarli a piedi. Ne parliamo su Skialper 118 di giugno-luglio.
L’ITINERARIO - Partenza da Montemonaco, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. «Purtroppo il terremoto del 2016 l'ha colpita forte, troviamo solo un paio di negozi di prodotti tipici aperti, ma neanche la possibilità di prendere un caffè; in giro zero italiani, solo turisti d'oltralpe» esordisce Parisse. Poi tappa verso il Rifugio Sibilla e l’omonimo monte. «Dopo una sveglia all'alba, siamo pronti per affrontare la lunga cresta dei Sibillini che ci permetterà di ampliare i nostri orizzonti fino al versante umbro e godere della vista sulla piana di Castelluccio da un'insolita angolazione». L’itinerario descritto raggiunge Cima Vallelunga, a quota 2.221 metri e la cresta fino alla cime del Monte Porche, dove il terreno è tappezzato di stelle alpine. Si prosegue poi fino al bivio del Monte di Palazzo Borghese che interseca la cosiddetta Strada Imperiale, il punto di passaggio ideale per i montanari quando i traffici e le comunicazioni si svolgevano su bestie da soma. Sulla cresta è impossibile non notare la spaccatura nel terreno creata dal terremoto del 2016. Il giro ad anello porta poi, volendo, fino all’abitato di Foce.
UN TRAIL PER TORNARE A SPERARE - In un territorio che merita di essere riscoperto Total Training, una start up innovativa del settore sport endurance, con il supporto del Comune di Montemonaco, ha fatto nascere il Sibilla Trail, in programma 14 luglio, sulla distanza di 15 km e 1.600 m D+ e 10 km e 600 m D+. Informazioni nella sezione eventi del sito www.thetotaltraining.com
Rambo d'oro e Silvia di bronzo
Una gara in rimonta con sorpasso finale, da vero stratega. Per la seconda volta in tre anni, dopo l'oro del 2016, Alessandro Rambo Rambaldini è campione del mondo lunghe distanze. Il bresciano dell'Atletica Valli Bergamasche Leffe scrive il proprio nome nell'olimpo dei più grandi di sempre nella gara andata in scena oggi a Karpacz, in Polonia. Dietro a Rambaldini (2h39'18'') un intramontabile Robert Krupicka (CZE, 2h40' 55'') e Joe Gray (USA, 2h41'02'') che ha provato la fuga dall'inizio con il connazionale Wacker. Quella di Rambaldini non è l'unica bella storia perché Silvia Rampazzo, dopo l'oro di Premana dell'anno scorso, si mette al collo il bronzo in 3h10'33''. Oro per la britannica Charlotte Morgan in 3h08'26'' e argento per la polacca Dominika Stelmach.
AZZURRI - De Colò tredicesimo, Lele Manzi ventiseiesimo, Filippo Bianchi è trentaquattresimo e terzo posto a squadre dietro a Repubblica Ceca e USA. Bani diciassettesima è vittima di un errore di percorso, Basso ventidue Sima,, mentre Camilla Magliano si è ritirata. Oro Austria davanti a Romania e Gran Bretagna.
Walmsley da record alla Western States
He did it. Al terzo tentativo, questa notte,
Jim Walmsley ha vinto la Western States 100 e battuto un record che resisteva dal 2012. 14h30' il crono dell'americano lungo i 161 km e 5.500 m D+ in una gara che ha avuto come protagonista anche il caldo, con punte di 40 gradi. La marcia verso la vittoria dell'atleta del team Hoka è stata inarrestabile e nulla ha potuto Francois D'Haene, che ha chiuso al secondo posto in 15h54' davanti a Marc Hammond (16h08'). Vittoria femminile per Courtney Dauwalter (17h27', secondo miglior tempo della gara) su Kaytlyb Gerbin e Lucy Bartholomew. Quinta l'italiana residente in Nuova Zelanda Cecilia Fiori.
Hayden Hawks vince una LUT stellare, ma il record lo fa Zach Miller
Nell’edizione più stellare di sempre, che consacra definitivamente la Lavaredo Ultra Trail tra le primissime gare del mondo del circuito ultra, si è imposto uno dei trail runner più in forma del momento, Hayden Hawks del team Hoka, vincitore della CCC 2017. 12h16’20’’ il suo crono (il record di Andy Simonds resiste, anche se per poco più di un minuto), quattro minuti meno dello spagnolo griffato The North Face Pau Capell, che è stato anche in testa. Terzo, dopo un testa a testa con il tedesco Stephan Hugenschmidt, l’altro americano del team Hoka Tim Tollefsson, terzo all’UTMB 2017. Al quinto posto l’azzurro Andrea Macchi del team Eolo, in 13h01’53’’.
LA GARA - Meteo bello, ma freddo (fino a - 3 nella notte) con il duo di testa a tirare e livelli molto alti. Hawks è letteralmente crollato al traguardo, vittima dei crampi. «È stata la gara più dura della mia vita, i primi 20 chilometri difficilissimi, poi al km 40 le gambe hanno iniziato ad andare, questo è un insegnamento per tutti: non bisogna mai mollare» ha detto lo statunitense. Difficili anche gli ultimi 10 km: «Non ricordo quasi nulla, ero esausto e Pau spingeva forte da dietro». Pau Capell soddisfatto per il secondo posto dopo il ritiro dell’anno scorso: «Hayden è andato velocissimo, di più non si poteva fare». «Non ho mai corso in un paesaggio così bello, forse ho anche perso un po' di tempo per fermarmi a guardare il panorama» ha detto Tim Tollefson che, come Hawks, ha sofferto nelle prime ore di gara. Ovazione al traguardo per Andrea Macchi del team Eolo, primo italiano, anche lui esausto e accasciatosi al suolo appena oltre la linea rossa. «Per fortuna che c’è la Val Travenazes, così in salita mi sono difeso perché questi americani vanno davvero veloci nei tratti corribili, io lavoro come giardiniere e ho anche i bambini piccoli e una famiglia, non sono un professionista, è stata durissima» ha detto al traguardo. Ritirato nella notte uno dei favoriti, Michel Lange del team Salomon.
ITALIANI - Undicesimo Francesco Cucco, quattordicesimo Roberto Dallavalle, sedicesimo Roberto Mastrotto, diciannovesimo Fabio Di Giacomo.
DONNE - Pronti, via: subito davanti la cinese Yao Miao che ha fatto gara sulla statunitense Keely Henninger, distanziata di pochi minuti. Poi la Henninger ha ceduto il passo e a Passo Giau ecco la connazionale Kelly Wolf affiancare la cinese e infine superarla per un arrivo a Cortina in 14h37'. Seconda la cinese Miao, apparsa spaesata al traguardo, in 14h52'04'' e terza la svizzera Kathrin Götz. Quarta la nepalese Mira Rai, che ha resistito agli assalti finali della Henninger nonostante un ginocchio dolorante. Ritirata nella notte Nuria Picas.
CORTINA TRAIL - Aveva scelto la distanza più corta e puntava al record. Non ha sbagliato lo statunitense Zach Miller, arrivato sul traguardo di gran carriera in 4h20'24'', circa 8' sotto il precedente primato. Record anche per Stefano Rinaldi (4h27'03'') e terzo posto per il testatore della nostra Outdoor Guide Christian Modena (4h35'31''). In campo femminile dietro Hillary Allen, che chiude in 5h19’20’, si classificano Irén Tiricz e Anna Kacka. Anabel Merino e Francesca Pretto sono rispettivamente quarta e quinta.
Collè e Boffelli vincono la Monterosa Skymarathon
Successo per la coppia Franco Collè-William Boffelli nella Monterosa SkyMarathon corsa oggi da Alagna alla Capanna Margherita (4.554 m) e ritorno (35 km, 7.000 metri dislivello totale) . I due italiani si sono imposti in 4h39’59’’ su Cristian Minoggio e Alberto Comazzi (5h03’26’’) e sulla coppia mista Kilian Jornet-Emelie Forsberg (5h03’56’’, nuovo record femminile). Tra le donne successo di Hillary Gerardi-Holly Page in 5h51’32” davanti a Tatiana Locatelli-Giuditta Turini (6h26’37”) e Nadezda Korolyatina-Oksana Stefanishina (6h58’56”).
ALAGNA SKYRACE - Vittoria di Eddj Nani in 2h40'49'' nella gara individuale con arrivo a Punta Indren. Sul podio Fausto Rizzi e Mattia Bertoncelli. Al quarto posto lo statunitense Craig Randall e al quinto il testatore della nostra Outdoor Guide Michael Dola.
C’è anche la data del Mezzalama: ecco tutto il calendario LGC 2019
Adesso ci sono tutte le date della prossima stagione de La Grande Course. Mancava all’appello il Trofeo Mezzalama che ha annunciato che la ventiduesima edizione andrà in scena il 27 aprile 2019 sul percorso classico da Breuil-Cervinia a Gressoney-La-Trinité (con date di riserva 28 aprile, 4 e 5 maggio). La stagione LGC si aprirà con la Pierra Menta dal 13 al 16 marzo 2019, mentre l’Adamello Ski Raid è in programma il 7 aprile 2019.
La traversata dell'amicizia
L’hanno chiamata la ‘traversata dell’amicizia’. A tentare di traversare le Orobie, come aveva fatto in passato Angelo Gherardi, non è stato infatti solamente il figlio Alessandro (di Zogno), ma insieme a lui c’era Simone Moro. E anche un’altra cordata bergamasca nel corso della stagione ha portato a termine il progetto (a Moro e Gherardi, per la verità, manca un’ultima parte, si sono fermati in prossimità del rifugio Mambretti) partendo addirittura dal Lago di Como, a Varenna. Ne parliamo su Skialper 118 di giugno-luglio, nell’articolo a firma di Tatiana Bertera.
ITINERARIO - Da Ornica fino al rifugio Mambretti, anche se l’obiettivo era Carona, in Valtellina, su e giù per i giganti delle Orobie, macinando anche 2.500 metri di dislivello e su distanze fino a quasi 30 chilometri quotidiani. Questi i dati del duo Moro-Gherardi. A portare a termine la traversata è stata però la coppia di bergamaschi Maurizio Panseri e Marco Cardullo, partiti il 21 aprile da Varenna. Hanno così allungato il tracciato dell’originale traversata compiuta da papà Gherardi nel 1971 e poi nel 1974 arrivando fino a Carona in Valtellina e nelle loro intenzioni future c’è quella di arrivare fino a Corteno Golgi, in Valle Camonica. «Era da tempo che pensavo di ripetere la traversata, partendo però dal lago, sopra Lecco, e arrivando a Corte in Valcamonica. Nella parte di traversata fatta dal Gherardi ci siamo mantenuti il più possibile fedeli al percorso originale» ha detto Panseri. «Non cercavamo record, non c’era nulla di nuovo, nessuna volontà di stabilire una salita record né di strabiliare nessuno - il pensiero di Simone Moro -. Volevamo solo regalarci un viaggio scialpinistico forse poco ordinario tra le montagne di casa, le Alpi Orobie. Abbiamo così deciso di ripercorrere a modo nostro la traccia e l’idea di Angelo Gherardi, papà di Alessandro detto Geko, che nel 1971 realizzò la prima traversata scialpinistica delle Orobie» ha detto invece Simone Moro. Le montagne belle e selvagge si possono trovare anche a due passi da casa, come è solito ricordare Hervè Barmasse, senza bisogno di volare all’altro capo del mondo...
Con la Cortina Skyrace inizia il fine settimana della LUT
Con la Cortina Skyrace si è aperto ufficialmente il fine settimana dedicato alla The North Face Lavaredo Ultra Trail. Il rumeno Nicolae Balan e la statunitense Rachel Drake scrivono il proprio nome nell’albo d’oro della Cortina Skyrace. Balan ha corso praticamente tutta la gara in completa solitudine, lasciando Antti Parjanne (Finlandia), Ben Derrick (Australia) e Samuele Toscan a contendersi i gradini più bassi del podio. Il rumeno ferma il cronometro in 1:40’58’’ mentre Antti Parjanne conquista la seconda posizione con 6’19’’ di ritardo, il podio è completato da Ben Derrick con il tempo di 1:47’44’’.
DONNE - In campo femminile dominio assoluto per la statunitense Rachel Drake che con il tempo di 1:55’03’’ conquista la prima posizione davanti alle connazionali Yiou Wang e Ashley Hawks. Sul rettilineo finale, incitata da centinaia di persone, Yiou Wang ha dovuto stringere i denti per non farsi superare proprio negli ultimi metri dalla Hawks. Il tempo della Wang è di 1:57’09’’. Il via della gara alle ore 17 da Corso Italia, mentre alle 10 si è alzato il sipario sul villaggio Expo allo Stadio Olimpico del ghiaccio. In questi giorni a Cortina d’Ampezzo sono attesi 3.600 trail runner iscritti alle tre competizioni in rappresentanza di 60 nazioni.
LUT - Domani alle 23 il via della gara regina, la Lavaredo Ultra Trail. Ai nastri di partenza Hayden Hawks, attualmente il terzo atleta più forte al mondo, e Tim Tollefson, terzo all'Ultra Trail du Mont Blanc 2017. Non manca lo spagnolo Pau Capell, che lo scorso anno dominò la prima parte della LUT prima di doversi ritirare a 20 chilometri dall'arrivo. Tra i favoriti anche il tedesco Stephan Hugenschmidt, il polacco Marcin Świerc, i francesi Aurélien Collet e Michel Lanne e il giovanissimo cinese Min Qi, vincitore con record della Hong Kong 100 lo scorso gennaio.
Atlete a stelle e strisce favorite, con la vincitrice della CCC 2017 Clare Gallagher e le sue connazionali Keely Henninger, Kelly Wolf, Taylor Nowlin e Darcy Piceu. La nepalese Mira Rai e l'emergente cinese Miao Yao proveranno a dar battaglia alle americane, così come le spagnole Nuria Picas ed Emma Roca, e la brasiliana Fernanda Maciel, più volte sul podio alla Lavaredo Ultra Trail. Tra gli italiani occhi puntati sul veneto Stefano Fantuz e su Andrea Macchi (Team Eolo). Al via anche Emanuele Ludovisi, Carlo Salvetti e Fabio Di Giacomo. L'Italia al femminile potrà contare su Chiara Bertino ed Elisabetta Mazzocco.
CORTINA TRAIL - sabato mattina alle 10 parte il Cortina Trail (48 chilometri e 2.650 di dislivello positivo). I 1.600 concorrenti (numero chiuso) avranno 12 ore di tempo a disposizione per coprire il tracciato ad anello, che seguirà i primi 10 e gli ultimi 38 chilometri del percorso lungo.
Un fine settimana ricco di appuntamenti da non perdere
Che fine settimana in Italia: oltre alle LUT di Cortina e al ritorno della gara sul Monte Rosa da Alagna, non mancano davvero gli appuntamenti. Ecco una selezione, per tutte le gare c’è il nostro calendario, sempre aggiornato con tutte le classifiche. E oltreoceano una classica, la WS 100.
TROFEO MONTE CHABERTON - Domenica prova delle Italy Series in Piemonte. Partenza (alle 9) e arrivo a Cesana Torinese nel centro del paese, su un tracciato di 25,5 km con un dislivello positivo di 2000 metri, con la salita in vetta allo Chaberton a 3130 metri. E ci sarà anche un doppio vertical, partendo dal Fenils e arrivo in vetta: 2000 metri in 8 km.
SKYLAKES - Terza prova del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, nel paese più piccolo del Veneto. A Laghi si gareggia su un nuovo tracciato da 21 km con 1550 metri di dislivello. Il via alle 9 di domenica.
VAL DI FASSA RUNNING - Prova a tappe da domenica 24 a venerdì 29 giugno. Nel dettaglio la prima si svilupperà con partenza e arrivo a Fontanazzo dopo aver percorso 10,86 km e 408 metri di dislivello. Lunedì il plotoncino di runners si trasferirà a Passo San Pellegrino per il secondo atto, che avrà uno sviluppo di 11,68 km e 491 metri di dislivello, quindi martedì la novità della sfida serale a Pozza di Fassa sui 9,40 km e 176 metri di dislivello. Giovedì si riprende con la tappa di Vigo di Fassa di 11,23 km e 540 metri di dislivello, per poi giocarsi il tutto per tutto nell’atto conclusivo, il tappone dolomitico da Alba di Canazei al Ciampac di 8 km e 831 metri di dislivello.
LA SELVAREGA - Domenica in località Orsera in val Canzoi, nel Bellunese il via alle 9 della prova di 26 km con 1800 metri di dislivello. Sarà a coppie ma per la classifica finale varrà la somma dei tempi di entrambi i concorrenti.
RALLY VALTARTANO - La versione estiva dello sci club Valtartano. Domenica siamo alla sedicesima edizione: prova a coppie di 24 km e 1590 metri di dislivello con partenza e arrivo dalla piazza di Tartano. Novità 2018 la gara individuale di 15 km con poco più di 1000 metri di dislivello.
Sfogliando la lista iscritti della gara a coppie, sarà bagarre in casa del Team Valtellina. Il duo Guido Rovedatti e Alessandro Gusmeroli che nella scorsa edizione ha occupato la seconda posizione finale, dovrà vedersela con i terzi del 2017, Marco Leoni e Stefano Sansi. Altra coppia molto affiatata e pronta a giocare le sue carte è quella composta dai fratelli Davide e Walter Trentin. Ruolo di outsider per un’altra equipe targata Team Valtellina, composta da Enrico Gianoncelli e Andrea Calcinati. Da segnalare anche il team con Mirko Bertolini e Valentino Speziali. Menzione d’obbligo anche per la coppia made in Tartano, composta da Fabio Bulanti e Marco Gusmeroli. Al femminile tornano a difendere il titolo conquistato nella passata edizione, le sorelle dell’Osa Valmadrera Sara e Fabiana Rapezzi, favorite per confermarsi sul gradino più alto. Livello anche nella gara individuale, con pronostico incerto, grazie alla presenza di Stefano Martinelli, Tommaso Caneva e Francesco Della Torre. Possibili outsider gli atleti Massimiliano De Benardi e Marino Fiorentini. Al femminile ruolo di favorita per la portacolori della Recastello Arianna Oregioni, che dovrà vedersela con Sarah Palfrader.
STRAGRANDA MONTEROSA - Domenica in gara sull'antica Strà Granda della Valle Anzasca, tappa del circuito del VCO. La Sky Marathon si sviluppa per 45 km partendo da Piedimulera. In programma anche la 32 km, sia individuale che a staffetta.
VERTICAL BECCA DI VIOU - Domenica riprende il Défi valdostano con la seconda prova della stagione che si svolgerà a Valpelline. In due versioni: K1900 e K1000. Una gara lunga che presenta un primo tratto nel bosco e un secondo su pietraia, fino ai 2.856 metri della vetta. Nove chilometri che si concluderanno in cima alla Becca. Si fermerà prima il K1000, che partirà sempre dai 950 metri di Valpelline, fino a sfiorare i 2.000 metri dell’alpeggio La Nouva. Tra i partenti ci sarà anche Emmanuel Vaudan, lo skyrunner svizzero che ha vinto più di una edizione del Fully Vertical e che nella prima prova del Défi a Fénis si è classificato terzo, alle spalle del piemontese Bernard Dematteis e del valdostano Dennis Brunod.
WESTERN STATES 100 - La gara simbolo delle cento miglia anche nel 2018 non deluderà, almeno a giudicare dal parterre degli atleti al via. Partenza sabato alle 5 di mattina, ora locale, dalla Olympic Valley, in California. Tra gli uomini osservato speciale François D’Haene, che in questi giorni si sta allenando con Ryan Sandes, vincitore nel 2017. Dovrà guardarsi da Tim Freriks, Jim Walmsley, Jeff Browning, Ian Sharman e Didrik Hermansen tra gli altri. Al femminile invece i pronistici sono per la pattuglia delle statunitensi: Kaci Lickteig, Courtney Dauwalter, Stephanie Violett, Aliza Lapierre, Amanda Basham mentre correrà anche l’italiana che vive in Nuova Zelanda Cecilia Flori, già prima alla Mozart 100 e terza alla Tarawera Ultramarathon.
Oscar Angeloni confermato nello staff tecnico della Svizzera
In occasione del primo raduno della Nazionale svizzera (presenti tutti gli atleti, eccetto Rémi Bonnet che ha deciso di concentrarsi sulla stagione estiva, e che dunque in quella invernale lo vedremo quasi sicuramente solo ai Mondiali, visto che saranno in Svizzera) c’è stata la firma del rinnovo di Oscar Angeloni nello staff tecnico elvetico. «Un bel riconoscimento da parte della federazione - spiega il coach azzurro - addirittura con un contratto a tempo indeterminato: mi occuperò sempre della squadra senior, ma mi è stato chiesto anche un lavoro mirato sui giovani per far crescere il movimento. Una bella sfida, ma sono molto motivato. Il programma di lavoro è già stato definito con sette raduni prima dell’inizio delle gare: solo a luglio abbiamo in calendario altre due uscite».
VUT, Format vincente non si cambia
A un mese esatto dal via (che sarà il fine settimana del 20 e 21 luglio) gli iscritti sono già a quota 270, con 50 staffette da tre elementi e 120 atleti sulla prova più lunga e impegnativa. A dichiararlo sono stati gli organizzatori della Valmalenco Ultradistance Trail, durante la conferenza stampa che si è svolta oggi, 20 giugno 2018, presso il rifugio Motta in Alta Valmalenco. Una cornice d’eccezione quella di questo inusuale appuntamento in quota, con vista sul lago Palù da una parte e sulla bassa valle dall’altra. Per raccontare qualcosa di più su questa bella kermesse podistica, nata lo scorso anno con l’intento di valorizzare il territorio e le svariate realtà ad esso collegate. Doveva essere a cadenza biennale, così almeno era stato detto, ma il successo riscosso ha spinto l’organizzazione a cambiare idea. E così eccoci quasi al via, anche quest’anno, con la seconda edizione di questa competizione, che nulla sembra avere da invidiare alle colleghe più blasonate. Il format rimane lo stesso (prova individuale oppure staffetta da tre elementi), così come il tracciato di gara. Formula vincente non si cambia, verrebbe da dire. Perché la VUT, con i suoi 90 km di sviluppo e i suoi 6.000 metri di dislivello positivo piace così: dura e impegnativa, adatta ad un bacino di runner che in montagna ci sanno stare. Abituati ai terreni tecnici e alla quota. Abituati alla fatica. Già, perché il punteggio che l’ITRA ha assegnato a questa competizione è abbastanza per togliere ogni dubbio: 5 punti, che per una gara di questa distanza sono decisamente tanti. Una splendida cavalcata a fil di cielo che valorizza i sentieri dell’Alta Via andando a toccare ben 15 rifugi, con 4 scollinamenti oltre quota 2.600 metri. Nella formula a staffetta a 3 elementi, dedicata a chi magari non se la sente di mettersi alla prova sull’intero tracciato, le frazioni sono da 33, 39 e 18 chilometri.
A fare gli onori di casa ci ha pensato il presidente del comitato organizzatore e vera anima della VUT Fabio Cometti, che ha salutato le autorità intervenute. I dettagli circa il tracciato sono stati invece esposti dal responsabile del percorso Paolo Moriondo: «Forti dell’esperienza fatta lo scorso anno, abbiamo pensato alcune migliorie che ci permetteranno di proporre una VUT ancora più bella. I feedback dei concorrenti e degli addetti ai lavori ci hanno convinto ad anticipare data e orario di partenza al fine di guadagnare due ore di luce e fare evitare al maggior numero di concorrenti possibile una seconda notte di gara. La data da segnarsi in agenda è quella di venerdì 20 luglio: mentre lo start sarà dato alle 23 nella centralissima piazza di Chiesa in Valmalenco per la prova principe, in concomitanza da località Pradasc di Lanzada partiranno i primi frazionisti della gara a staffetta. In un’ottica di massima sicurezza, ogni concorrente sarà monitorato lungo tutto il percorso grazie a un sistema gps».
Ma l’anima pulsante, il cuore della VUT, sono i volontari che si adoperano per rendere unico e indimenticabile l’evento. «Senza i volontari, oltre 100 - ha raccontato Cometti - tutto questo non sarebbe possibile. Volontari e sponsor che ci sostengono anche materialmente. Tiziano Della Cagnoletta, ad esempio, ci ha donato un bivacco mobile che porteremo nella Valle dello Scerscen, in uno dei punti più selvaggi e alpinistici del percorso. Un baluardo importante per atleti e per uomini del soccorso».
Attualmente sul percorso, in quota, c’è ancora neve. In merito il comitato ha garantito che terrà monitorato il tracciato nell’arco del mese che ci separa dalla gara. In caso di maltempo è già stato predisposto un percorso alternativo per bypassare i punti più pericolosi. Rispetto allo scorso anno è stato anche aumentato il numero del personale dedicato al primo soccorso ed è stato garantito, a passo Ventina, un presidio fisso del Soccorso Alpino.
Domenica tempo di Mondiali di corsa in montagna
Domenica tempo di Mondiali di corsa in montagna, nella specialità long distance. Si gareggia in Polonia, a Karpacz sul tracciato di 36 km e 2200 metri di dislivello della Maraton Gorski, Otto gli azzurri in gara: Silvia Rampazzo, Barbara Bani, Camilla Magliano, Cecilia Basso, Alessandro Rambaldini, Emanuele Manzi, Filippo Bianchi e Daniele Decolo. Tanti gli avversari al via (ecco la starting list), anche se mancano all’appello francesi e spagnoli. Nella gara rosa occhi puntati sulla rumena Denisa Dragomir, al maschile c’è il padrone di casa Bartłomiej Przedwojewski (terzo a Zegama), lo svizzero Pascal Egli, il ceco Robert Krupička, il britannico Ricky Lightfoot, il tedesco Florian Reichert, il rumeno Ionut Zinca o lo statunitense Joe Gray.