Sulle Blue Mountains ancora lui: Kilian
International Ultra Trail Running in Australia
Settecento concorrenti al via il questo trail con tutti i migliori specialisti. La Salomon si è presentata all'appuntamento forte dei suoi migliori atleti fra i quali il grande Kilian Jornet.
Fino a dieci km dalla fine il gruppo di testa viaggiava compatto poi Kilian ha preso il largo andando a vincere in 9 ore e 19 minuti.
«Non ho forzato troppo in vista degli altri appuntamenti…» dirà alla fine.
Al secondo posto François D'Haene (9.24) e Ryan Sandes (9,.54), entrambi corridori dal palmarès invidiabile.
E così Kilian dopo la grande prova al Mezzalama ha già indossato le scarpette di corsa per un'altra strabiliante stagione.
Testimonianze dal Felik
Intervista con chi ha chiuso il cancello
Federica era il giudice preposto al Felik, colei che ha avuto l’ingrato compito di chiudere il cancello e dover gestire una situazione imprevista dal momento che solitamente è il primo cancello, quello del Breithorn, a fare la selezione. Va ricordato il tempo limite posto a ore 5.30 per gli uomini e ore 5.45 per le donne, dopo 3 ore quindi dal passaggio al Breithorn.
I tuoi colleghi maschi si sono dimostrati poco galanti assegnandoti la postazione più “calda” del Mezzalama, come mai proprio ad una donna?
Mettermi alla piazzola del Felik è stata una decisione presa all’ultimo momento. Il sabato ci è stato comunicato che un giudice per motivi di salute aveva dato forfait per cui sono state riviste le piazzole. Il Felik è toccato a me, ma nulla di premeditato
Visto quanto stava accadendo non ti sono stati comunicati contrordini?
In base al regolamento fisi questo tipo di decisioni spettano solo al direttore di gara o di percorso e a me non è stato comunicato nulla in merito. Quindi mi sono attenuta a quanto previsto e passato l’orario ho chiuso il cancello.
Si racconta di scene da far west con squadre che scappavano, preposti che li inseguivano, un addetto che strappava i pettorali, confermi?
Beh di far west c’era ben poco a partire dalle temperature…però la situazione era decisamente animata! Diciamo che non c’è stata grande collaborazione da parte degli atleti. A tutte le squadre rimaste fuori veniva chiesto di togliere il pettorale sia dalla coscia che dallo zaino, come previsto da regolamento. Qualcuno l’ha tolto da solo, altri cercavano di continuare ugualmente, qualcuno lo voleva tenere come ricordo,altri proprio non ne volevano sapere. Nel marasma generale, sicuramente qualcuno ci è sfuggito, ma ti garantisco che abbiamo fatto il possibile.
Ma invece di togliere il pettorale non bastava togliere il chip ?
Quando un atleta si ritira o transita fuori tempo massimo va tolto il pettorale. Non spettava a noi togliere eventualmente il chip
Immagino non sia stato semplice gestire 150 persone imbufalite, come hai operato?
Ho semplicemente tentato di mantenere la calma, di rispondere a tutti e dare loro spiegazione di quello che stava accadendo; potevo capire la loro rabbia, ma stavamo solo facendo il nostro lavoro. Per fortuna che c’era Bruno, la guida responsabile della piazzola, che assieme ai suoi collaboratori si sono dimostrati bravi e competenti.
Yves Veya è morto
Ci lascia il vicepresidente dell'ISMF
Ecco il comunicato stampa che ci è pervenuto questa mattina e dal quale non si evincono le cause del decesso:
«With deep sorrow, we announce the death yesterday of our friend Yves Veya, Vice-President and Treasurer of the ISMF.
His absence leaves an empty place in all of us. Yves has always been a person characterized by big human values, and who has dedicated a big part of his life to the development of our sport and of our federation during the past 12 years.
These words are meant to be our deep and sincere tribute to a person who we are am proud to have met.
ISMF»
Che Mezzalama!
….e che polemiche
Sono partiti in 1077 e sono arrivati in 762, mancano all’appello 105 squadre. Di queste “solo” 43 non hanno superato il cancello del colle del Breithorn, il resto si è ritirato o non ha passato il secondo cancello orario. Il numero la dice lunga sulla selettività di questa edizione del Mezzalama. Di certo il freddo è stato uno dei motivi principali, acuito dal forte vento in quota che, soprattutto sul Castore, ha fatto anche “vittime” illustri. Ma se davanti le prime 50 squadre sono riuscite a passare agevolmente, dietro è stata davvero dura. Rallentamenti prima, colonna poi ed infine tutti fermi. Perché è chiaro che se anche la traccia è doppia, sull’affilata cresta del Castore si passa uno alla volta. E così tutti fermi ad aspettare il proprio turno con l’inevitabile conseguenza che ci si ghiaccia. Ci sono dei però, io c’ero e posso testimoniarlo. Più di qualcuno ha deciso di mettersi la giacca durante la salita sul Castore e per farlo non è uscito dalla traccia. Ha svolto tranquillamente le operazioni fermando tutti. Per non parlare dei ramponi. Chi li perdeva tentava di rimetterli ma sempre restando in traccia, altri proprio non provavano a rimetterli portandoli a spasso a mo’ di guinzaglio. Conseguentemente arrivavano sotto la scala con il rampone penzolante, questo si incastrava tra un piolo e l’altro …. No ragazzi così non si va da nessuna parte! Stare fuori al secondo cancello orario per pochi minuti quando magari si è perso un quarto d’ora fermi sul Castore fa male, ed i numeri parlano di circa 55 squadre. Sta montando la polemica e allora ho contatto telefonicamente Adriano Favre.
La selezione è avvenuta al secondo cancello, l’attesa sul Castore sembra esserne la causa. Colpa dell’organizzazione?
Ognuno si prenda le proprie responsabilità, voglio ricordare che il Mezzalama è una gara di sci – alpinismo. Sapersi muovere in alta montagna è fondamentale in una competizione così. Troppa gente ha dimostrato di non saperlo fare, e voi lo testimoniate. Abbiamo recuperato gente che praticamente correva in mutande, sotto la tutina non aveva nulla. Avevamo previsto -10° di temperatura non + 10°. Squadre che hanno passato il primo cancello per pochi minuti è quasi inevitabile che poi restino fuori. La proiezione è che in quota non si recuperi tempo, se poi le condizioni meteo sono severe come ieri, chiaro che tutto si complica.
Avevate valutato l’ipotesi di concedere 15’ in più al secondo cancello?
Si certo, avrebbe significato spostare il problema sul Naso, tenendo in giro persone affaticate sul tratto alpinistico e mettendo a repentaglio la sicurezza.
Si può risolvere il problema con le partenze scaglionate ?
Non si possono distanziare le partenze di un’ora, si parte presto anche per motivi di sicurezza. Siamo stati tacciati di essere selettivi e di aver alzato troppo l’asticella della competizione ponendo quei cancelli orari. Questi sono i risultati di non averli abbassati ulteriormente, permettendo così alla massa di prendervi parte sulla base di una preselezione da noi effettuata che ha come unico parametro il curriculum che ci viene inviato.
Il Mezzalama è una delle gare più belle al mondo di scialpinismo, ma di certo è la più difficile da organizzare. Portare oltre 1000 persone sul Castore significa davvero assumersi delle grandi responsabilità.
Meno uno al Mezzalama
Ultime notizie dal percorso
Siamo saliti al Colle del Breithorn avvolti da una fitta nebbia con nevischio. Gran subbuglio in quota, chi trafelato a provare l'assetto o chi come la squadra di Kilian a provare il pian di Verra in skating. Cinquanta centimetri di neve fresca in quota. Fortunatamente non ha soffiato vento per cui è scongiurato il pericolo valanghe. Le discese si preannunciano spettacolari. Gli addetti al tracciato e le guide questa mattina sono saliti con gli sci dal momento che il brutto tempo non ha permesso agli elicotteri di girare.
La meteo prevede temperature non troppo fredde per domattina: molto probabilmente la partenza avverrà in un unico lancio alle cinque e trenta.
Kilian annuncia una partenza a tutta, la tattica sarà quella di forzare da subito . "E' una gara di poco più di 4 ore, si può impostare sui ritmi. L'incognita sarà la meteo ma è uguale per tutti". La squadra di Holz mi è sembrata molto tranquilla e determinata. Sono saliti a dare un'ultima occhiata, e a visionare il pian di Verra che gli organizzatori assicurano verrà tracciato con motoslitta.
I lettori scelgono Giacomelli, Holzknecht e Pellissier
Abbiamo intervistato Lorenzo Holzknecht a poche ore dalla gara
Abbiamo contattato telefonicamente il team Giacomelli/Holzknecht/Pellissier.
Allora Holz a furor di popolo siete stati eletti la squadra favorita per il Mezzalama 2011. «Il popolo Skialper spera che lo possiamo vincere noi, ma è indiscutibile che sulla carta i favoriti siano Kilian, Blanc e Bom Mardion». Allora diciamo che è un grande attestato di fiducia e riconoscenza del vostro valore. «Senz'altro sì e speriamo di non deludere tutti questi tifosi, noi ce la metteremo tutta. Anche se magari tutti quei clic li ha fatti Blanc per spostare la pressione su di noi!». Come state? «Bene, siamo proprio una squadra affiatata, in questi giorni ci siamo anche divertiti. Jean è un amicone, il morale è alto, le premesse ci sono tutte per una bella gara». Questo giorno in più vi ha permesso di perlustrare il percorso e fare un po' di quota? «Oggi le condizioni meteo erano davvero probitive, siamo stati sino al Breithorn ma tra neve, vento e nebbia non si è potuto fare molto. Ieri abbiamo perlustrato la discesa su Gressoney e tutti i 'metti e togli' tra le lingue di neve. Speravamo la neve finisse un po' più sopra, dovessimo essere attardati, di corsa noi solitamente guadagnamo. Ma va bene così». Domani? «Domattina saliamo per una sgambatina, per scaricare un po' di tensione e fare un'ultima riconignizione». Ci si vede sul Castore, in bocca al lupo ragazzi.
Domani il ritiro pettorali a Valtournenche
Organizzatori già al lavoro per ri-tracciare tutto il percorso
Si prolunga di un giorno l'attesa per la 'Maratona dei ghiacciai'. I protagonisti erano già pronti a scatenarsi lungo il percorso, ma dovranno 'mordere il freno' ancora per qualche ora. Gli stranieri sono già in giro per Cervinia, gli italiani sono stati avvisati dall'organizzazione e arriveranno domani. Già, perché il programma è slittato in toto e anche la consegna pettorali si svolgerà nella giornata di sabato presso il palazzetto dello sport di Valtournenche.
C'è ottimismo per le previsioni meteo in vista della giornata di domenica, anche se Adriano Favre e i suoi uomini attendono l'ultima versione del 'meteo forecast' per tirare il sospiro di sollievo. Ci sono oltre 30 centimetri di neve fresca, motivo per cui le oltre 50 guide alpine che fanno parte dello staff tecnico sono già al lavoro (e lo saranno anche nella giornata di domani) per tracciare il percorso. Se non dovesse bastare, rimetteranno gli sci anche all'alba di domenica: se si verificasse questa ipotesi è possibile che la partenza venga posticipata di un'ora circa. Sembra invece scongiurata la doppia partenza (ore 5.15 e 5.45), voce che circolava nell'ambiente nei giorni scorsi. L'attesa cresce, i lettori di Ski-alper che hanno partecipato al sodaggio sul nostro sito sembrano puntare sulla pattuglia nostrana Giacomelli, Holzknecht e Pellissier, gli addetti ai lavori continuano a indicare Blanc, Bon Mardion e Jornet Burgada come gli uomini da battere. C'è poi la gara nella gara di tutti quelli che puntano a superare il primio cancello orario. Staremo a vedere, nelle prossime ore vi terremo informati sugli sviluppi.
Mezzalama spostato a domenica
L'evoluzione meteo ha consigliato questa scelta
Il Trofeo Mezzalama si correrà domenica primo maggio. Le previsioni sono in netto miglioramento. Si utilizzerà quindi il giorno di riserva.
La Fondazione Trofeo Mezzalama, dopo aver analizzato le previsioni meteo, ha deciso di far disputare la diciottesima edizione nel giorno di recupero.
“Le previsioni meteo per domenica mattina sono buone – ha detto Adriano Favre direttore tecnico della “Maratona dei Ghiacciai” mentre per sabato le condizioni rimangono incerte. Nel giro di qualche ora abbiamo verificato gli aspetti organizzativi più sensibili a questo slittamento e avendo avuto conferma e la disponibilità di tutti i nostri collaboratori abbiamo deciso di spostare il giorno della partenza. Siamo convinti che il primo maggio si vivrà un altro spettacolare Mezzalama”.
Il programma previsto inizialmente per il ritiro dei pettorali e per il briefing tecnico è stato posticipato alla giornata di sabato. In ogni caso domani, venerdì 29 aprile, si potranno ritirare i pettorali a Valtournenche dalle ore 14 alle ore 18.
Ski-alper 79 in edicola!
Ecco i contenuti
Un numero ricco di proposte per quanto riguarda gli itinerari: dal Pic Blanc de Galibier alla Wildispitze e all'Haute Route svizzera ai quali si aggiunge il diario della traversata della Corsica con tutte le immagini per rendere ancora più esplicativo il non facile itinerario. Lo ski-alp people si occupa questa volta del gruppo della Val di Fiemme, indomiti montanari appassionati di ski-alp. Hans Kammerlander si racconta a Umberto Isman in occasione di una simpatica gita con gli sci.
Le prove materiali prendono in esame alcune novità del settore: il leggerissimo attacco in carbonio di Pierre Gignoux e l'SL dell'Atk.
Seletto prova sulla neve il nuovo Evo della Dynafit.
Molto spazio è stato dedicato alle gare, d'altronde siamo al top della stagione e alla vigilia del Mezzalama con tutte le altre classiche già disputate e di cui offriamo ampi redazionali: dalla Tre Rifugi all'Adamello Ski Raid, dal Tour du Rutor alle Dolomiti del Brenta passando per la Pierra Menta e le altre gare che contano.
Grandi spazi per i nostri lettori, catturati in gara con particolare attenzione a quanti indossano il nostro casco.
Come per ogni ultimo numero di stagione ecco la presentazione delle gare di skyrunning che seguiremo durante l'estate e i calendari di queste discipline così affini allo ski-alp.
Meno due al Mezzalama
Cerchiamo di scoprire punti di forza e debolezze dei top-team
Abbiamo analizzato l'ordine di partenza del Mezzalama e individuato alcune pattuglie tra le più accreditate al successo finale. Chiarmante potrebbero esserci outsiders che puntano al podio, ma su un percorso di questa difficoltà è difficile che i valori assoluti vengano sovvertiti. Vediamo i pro e i contro di quelle che abbiamo scelto come le più accreditate. Nello spazio 'commenti' potete esprimere la vostra opinione, per arricchire le considerazioni della redazione.
UOMINI
Blanc, Bon Mardion, Jornet Burgada
Pro: sulla carta i favoriti, i più forti.
Contro: il pronostico li obbliga a vincere, sentiranno la pressione, teniamo anche in considerazione che Kilian non si è mai misurato a fondo con questa gara, la scorsa edizione non ha partecipato e quella prima si era ritirato già dalle parti di Plateau…
Giacomelli, Holzknecht, Pellissier
Pro: esperienza, il carisma di Guido in gruppo si sente, in discesa comanda lui.
Contro: Pellissier soffre la partenza e la pista, nessuno conosce il suo reale stato di forma: c'è chi sostiene che da test effettuati viaggi sugli stessi tempi di due anni fa.
Eydallin, Trento, Lenzi
Pro: squadra affiatata, vincitori dell’ultima edizione ma con Reichegger, Lenzi in grande forma.
Contro: se davanti forzano il ritmo da subito si staccano, nella precedente edizione Trento aveva patito la prima parte poi si era ripreso.
Seletto, Lanfranchi, Pedrini
Pro: Seletto è una garanzia al Mezzalama, sul lungo sa gestire molto bene la gara, Lanfranchi non si discute, Pedrini la scorsa edizione è stato un leone.
Contro: possono reggere ad una partenza a tutta del team di Kilian? Pedrini in discesa non tiene il ritmo dei primi anche se seguendo le giuste tracce non dovrebbe avere problemi.
Boscacci, Antonioli, Pinsach
Pro: giovani, voglia di stupire, lo scorso anno avevano ottenuto il settimo tempo fuori gara.
Contro: sul lungo non tengono i ritmi e Antonioli arriva spremuto da una stagione strepitosa, Pinsach non vola in discesa.
Ecoeur, Anthamatten, Marti
Pro: Anthamatten può fare la differenza. Due-terzi della pattuglia extraterrestre della Patrouille, cosa rimane loro di extraterrestre?
Contro: Marti non tiene il lungo? Quest'anno si è espresso bene nelle sprint anche se qualcuno sostiene che abbia anche una grande tenuta.
DONNE
Roux, Mirò, Etzensperger
Pro: squadra da battere.
Contro: se la Roux e la Miro non aspettano la Etzensperger questa può saltare.
Pedranzini, Martinelli, Pellissier
Pro: tanta esperienza, non temono il lungo e nemmeno la quota.
Contro: Pellissier tiene il passo delle due Bormine?
Favre, Magnenat, Gex-Fabry
Pro: affiatamento e regolarità.
Contro: i ritmi iniziali della avversarie per loro sono impossibili da tenere.
Meno 3 al Mezzalama, si entra nel vivo
Mancano solo tre giorni, l’adrenalina inizia a farsi sentire
Tutto è pronto per il grande evento, il count down è iniziato a tutti i livelli. C’è chi sta cercando disperatamente il sostituto per il compagno infortunato, chi necessita di assistenza tecnica perché ha rotto i materiali, chi studia la tattica, chi il meteo, chi semplicemente si sta raccomandando al buon Dio per portare a casa la pelle. La solita grande avventura, apprensione e tensione, motivazioni e determinazione, per tutti indistintamente una grande sfida con se stessi. I numeri della 18^ edizione: saranno 45 km con 2862 metri di dislivello in salita, 372 squadre maschili e 22 femminili con 23 nazioni rappresentate. Un esercito di persone dislocate lungo il tracciato tra guide, soccorso alpino, medici e volontari. Sabato mattina il via alle 5.30 da Cervinia, e per chi vorrà seguire la gara in quota dalle 5 impianti aperti e gratuiti sulla linea Cervinia –Plateau Rosà e dalle 6 della telecabina sino al Gabiet sul versante di Gressoney. Diretta radio dalle 5.30 su Top Italia Radio e immagini in diretta sul sito www.alpchannel.it. Il venerdì invece si consumerà la solita fibrillante attesa al palazzetto dello sport di Valtournenche tra ritiro pettorali, verifica materiali ed il briefing delle 18.30. Sarà poi la volta della razione massiccia di carboidrati, di un ultimo controllo ai materiali, del riposino in attesa che suoni la sveglia e poi finalmente il via. Non sarà solo il Mezzalama dei grandi numeri e delle prestazioni, per molti si tratta di un ritorno e per altri del debutto. Esserci è motivo di grande orgoglio, perché tagliare il traguardo a Gressoney rappresenta il coronamento di tanti sacrifici e di un sogno.
Grande concatenamento di Mirko Mezzanotte
Tre cime e due passi in 17 ore
Mirco Mezzanotte noto per le sue doti alpinistiche ed atletiche come il Camoscio del Tesino, (è nato l’11 di febbraio del 1974 e vive a Cinte Tesino) ha realizzato nella giornata di mercoledì 20 aprile una eccezionale impresa ciclistico-alpinistica concatenando tre importanti vette del Trentino orientale, nell’ordine Mirco ha salito la Cima d’Asta 2847mt (nell’omonimo gruppo), la Cima Vezzana 3192mt (Pale di San Martino) e Cima Cece 2754mt (catena del Lagorai); le cime più elevate dei rispettivi gruppi ed i passi Rolle e Manghen, partendo da casa sua a Cinte Tesino, alle ore 24 di martedì e facendovi ritorno mercoledì dopo 17 ore e 50 minuti. Per fare questa cavalcata di 17.250 metri di dislivello, metà 8625 di salita e l’altra metà di discesa, con 165 chilometri fatti in sella alla bicicletta. Sono stati 4012 i metri di salita con gli sci e 4613 quelli in bici. Mezzanotte, ex campione di sci alpinismo e attuale “grimpeur”, non è nuovo a imprese di questo genere avendo già effettuato tutto il concatenamento della 106 vette dolomitiche al di sopra dei 3000 metri con Franco Nicolini nel 2007 e nel 2008, sempre con Nicolini e Diego Giovannini ha realizzato il concatenamento degli 82 “4000” della Alpi. Le motivazioni che hanno spinto il Camoscio del Tesino a compiere questa impresa sono legate alla passione e all’amore per le montagne di casa e la voglia di mantenersi sempre sulla breccia. Infatti, i tempi di Mirco Mezzanotte sono di assoluto rilievo, anche se ha affrontato il concatenamento con lo spirito di fare una prestazione degna di nota, l’ha vissuta come un “viaggio”, una piacevole progressione tra le bellezze del nostro Trentino.
“E’ stato per me un crescendo - dice Mezzanotte - l’ho affrontato senza affanni e con la mente concentrata a salire e scendere le vette, perché sia sulle strade, che sulle montagne si deve stare attenti a quello che si fa, specialmente quando si va di notte. Le mie prime sei ore sono state nella notte, da solo ho valicato l’intero massiccio granitico di cima d’Asta”.
La cronaca di questo concatenamento ce la racconta Mirco:
“Alla mezzanotte di martedì 19 aprile ho preso il vai da Cinte Tesino 851m, dove abito. Sono salito in sella alla mia bicicletta da corsa ed imboccato la strada della Val Malene, arrivato a Malga Sorgazza (1430m) ho lasciato la bici ai miei amici che mi facevano assistenza, mi sono cambiato e sono partito alla volta della Cima d’Asta, “El Zimon”, per noi Tesini. Ho trovato le neve dopo 2,5 km e da lì ho potuto proseguire con sci da alpinismo. La via scelta è stata quella del canalone sul tracciato della famosa gara di sci alpinismo, transitato al rifugio Ottone Brentari e poi per il canalone dei Bassanesi e l’aerea cresta ho raggiunto la vetta di Cima d‘Asta (2847 mt) in un’atmosfera quasi irreale, fatta di luci ed ombre fantastiche (in 2h22’ da Cinte Tesino). In vetta ho tolto le pelli e iniziato la discesa con qualche timore viste le pendenze, l’oscurità e la neve ghiacciata. Lungo gli Orti di Regana aiutato dalle luce frontale, ho raggiunto località Refavaie, da prima con gli sci, poi a piedi, poiché sotto i 1500 metri non c’è più neve e nell’ultimo tratto in mountain bike sulla forestale sterrata fino alla strada provinciale. Nuovamente in sella alla mia bici da corsa mi sono diretto al passo della Gobbera scendendo poi a Imer in Primiero per risalire ai 1935mt di Passo Rolle. Intanto si era fatto giorno e dal Rolle con ramponi ai piedi assieme all’amico Diego Giovannini, in veste di cineoperatore e Giuseppe De Lazzer, sono salito per la valle del Travignolo alla Cima Vezzana 3192mt. Da Imer alla cima Vezzana ho impiegato 3h 28’.
Dalla Vezzana sono ridisceso con una sciata magnifica, a tratti su neve polverosa, al Rolle e nuovamente in sella sono sceso a Predazzo, dirigendomi direttamente a malga Val Maggiore 1620mt per poi con gli sci ai piedi raggiungere i 2754mt della Cima Cece, in vetta alla quale ero alle 12:15. Disceso alla malga Val Maggiore mi sono concesso, con gli amici che mi hanno fatto da appoggio logistico, una sosta per mangiare una pasta in compagnia. Ancora una volta in sella, alla volta di Predazzo, Ziano, Molina di Fiemme e da qui lungo i 17 chilometri che portano al passo del Manghen 2047mt, (1h14’ il tempo di salita). Sono sceso in picchiata a Borgo Valsugana da dove con un ultimo strappo in salita sono ritornato sino a Cinte Tesino”.
Con te avevi alcuni amici che ti hanno fornito l’appoggio logistico e alcuni ti hanno accompagnato chi nei tratti di sci alpinismo chi in quelli in bici?
“Per effettuare questo concatenamento è stato fondamentale l’appoggio dei miei amici fidati: Dino Ceccato, Diego Giovannini, Giuliano Torghele, Marco Ginammi, Mario Piasente, Aurelio Sordo, Giuseppe De Lazzer, mio papà Alberto e mio zio Gianpaolo.
Fondamentale è stato anche l’appoggio tecnico di materiali altamente evoluti, ringrazio perciò alcune aziende del settore, tra le quali:
TRENTINO marketing, LA SPORTIVA di Ziano di Fiemme con il titolare Lorenzo Delladio, autentico appassionato e il fidatissimo “Macha” che mi hanno fornito lo Stratos, il nuovo scarpone di sci alpinismo in carbonio, che ho potuto testare per la prima volta, che ho trovato eccezionale per leggerezza e affidabilità. Un grazie anche a Dino MERELLI, che mi ha fornito i suoi sci in carbonio race, ”strapazzati” non poco per cercare le sottili lingue di neve primaverile, alla BAILO per tutto l’abbigliamento, alla CAMP, con me ovunque. Per quanto concerne il settore ciclistico, ringrazio la mia squadra, la Petrolvilla / Bergner-Brau con VINER e in modo particolare il presidente-amico Silvano Fontanari.
E’stata un’intensa esperienza, concepita, pensata e vissuta con il cuore… una autentica soddisfazione… alla prossima!