Modello 61
Vogliamo parlarne?
Nel mio viaggio tra gli sci club ho ascoltato da più presidenti la speranza che si possa cambiare la gestione del famigerato modello 61 che, ricordiamo, è il modello istituito dalla Fisi per gestire il problema delle visite mediche. In sostanza ad ogni gara il presidente deve sottoscrivere, ed inviare, il modello 61 per attestare che tutti i suoi atleti compresi nell'elenco sono in regola con il certificato medico per la pratica di attività agonistica. L'avvento del modello 61 è stato un ottimo deterrente contro la contraffazione dei certificati, che ahimè si è dovuta registrare. Fotocopiare certificati cambiando la data di validità sembrava il sistema ricorrente, di fatto ora la Fisi ha spostato il problema a monte, incaricando i presidenti delle società di verificare e certificare che l'atleta sia in regola. Tutto bene e corretto, solo che un presidente non può certificare per 20 domeniche di fila che quell'atleta è a posto. Con tutti i problemi annessi e connessi. Quante volte infatti è capitato che i fax o le mail non siano arrivate alle organizzazioni, o siano andate perse, e che l'atleta di conseguenza non poteva ritirare il pettorale anche se in regola con l'iscrizione. Presidenti tirati giù dal letto, presidenti rintracciati il sabato sera a cena e obbligati a rientrare in fretta per rinviare il modello 61, presidenti esasperati che nelle settimane clou, in cui ci sono più gare, passano le serate a compilare modelli 61 e rintracciare gli atleti per capire dove gareggeranno. Siamo nell'era del telematico, noi pensiamo che si possa ovviare a tutto questo semplicemente con un clic ad inizio stagione. In sintesi: la fisi rilascia un pin code od una password collegata al codice dello sci club. Il presidente entro il 30 novembre dovrà entrare nel database della fisi ed abbinare ad ogni suo atleta le date con la validità del certificato, poi durante la stagione tenerlo aggiornato man mano che scadono certificati e vengono rinnovati. Spetterà poi agli organizzatori di ogni singola manifestazione consultare il database per rilevare quali atleti iscritti siano in regola o meno con il certificato medico. Visto poi che negli sci club non tutti i tesserati svolgono attività agonistica, sarebbe utile prevedere il rilascio delle tessere Fisi in due colorazioni diverse per differenziare chi opta per le gare e chi semplicemente sottoscrive la tessera per avere una copertura assicurativa.
Nessuna polemica la nostra, l'intento è quello di aprire un sereno confronto tra le parti per poter migliorare la gestione del modello 61. I tempi tecnici per mettere in piedi e testare questo nuovo sistema ci sono, perché non provarci? Apriamo un dibattito, magari nascono nuove idee, magari per una volta riusciamo a metterci tutti d'accordo.
Un vero Bogn da Nia
….non sent la fadia
Inizia il nostro viaggio alla scoperta degli sci club, che rappresentano il cuore e l'anima dello scialpinismo. Qui nascono e crescono campioni, si coltivano amicizie ma soprattutto si condivide una passione. Tante storie, tanti personaggi, innumerevoli iniziative. Ognuno con la sua organizzazione, con il suo spirito e le proprie tradizioni. Il viaggio prende il via dalla Val di Fassa con i Bogn da Nia, uno sci club storico che tra le sue fila annovera anche dei campioni. Abbiamo contattato il loro presidente, Ennio Dantone, persona infaticabile, grande appassionato, un uomo al servizio dei suoi ragazzi che non disdegna di gettarsi nella mischia. Il telefono squilla e risponde una voce confusa tra il rumore di martelli pneumatici e scavatori. Si trova in un cantiere dal momento che nella vita fa anche l'impresario edile. Lo richiamo dopo 10' il tempo che si defili e ci si possa parlare.
Ennio sei Presidente dei Bogn da Nia dal? «Da sempre...»
E allora chi meglio di te può parlaci del team? «E' una storia lunga nata nel 1997. Una sera un gruppo di amici decise di andare a cena al Ciampac, solo che lo fece con gli sci d'alpinismo. La serata si rivelò meravigliosa, la cosa fu ripetuta e da allora è rimasta una nostra tradizione che si ripete. Il gruppo si allargò e così una sera si decise di darsi un nome. Vuoi la quota e le birre le idee non mancarono. Ad un gruppo di buoni a nulla che nome volete dare, nacquero così i Bogn da Nia. Il passo ad affiliarsi alla fisi, dotarci di abbigliamento e fare gare fu brevissimo. Adesso siamo in 150 persone, tra di noi ci sono dei campioni del calibro di Ritz, Trettel, Zemmer, Zulian, Pinamonti, Stainacher, Goetsch, De Zulian, e mi sa che qualcuno l'ho dimenticato. Nel direttivo siamo in 6 ed il tempo non basta mai. Siamo un gruppo molto affiatato e ci diamo un gran d'affare. Ci teniamo a tener viva la vita associativa, organizziamo mensilmente delle gite, collaboriamo con altri gruppi per lo svolgimento delle gare, effettuiamo trasferte di gruppo in occasione di eventi. Siamo molto attivi anche come organizzatori dal momento che gestiamo il Trofeo Cianci, un trittico di notturne quest'anno giunto al decennale. Siccome non ci bastano le fatiche invernali d'estate organizziamo alcune gare di corsa come Pian Trevisan - Pian dei Fiacconi o la Saliscendi Marmolada».
A proposito di Marmolada si può considerare la vostra montagna?
«Sì senza dubbio. Pensa che la capanna di Punta Penia era di proprietà del Cianci, fu costruita da suo papà il Gigianti. La Marmolada fa parte di noi da sempre, si inizia e si termina una stagione lungo i suoi pendii».
Grazie Ennio, ti lascio al tuo lavoro. Buone ferie, visto che tra qualche giorno ti concederai un meritato relax, e complimenti.
4^ International Sky race Carnia
Il 5 giugno il via di questa corsa ai confini del cielo
Organizzazione a cura dell’Unione Sportiva Aldo Moro di Paluzza, il cui portacolori Tadei Pivk ha già scritto per ben due volte il proprio nome nell’albo d’oro di questa manifestazione vincendo le edizioni del 2008 e del 2010. Un percorso meraviglioso che si snoda tra il Monte Floriz e le trincee della Guerra con un dislivello positivo di oltre 2 mila metri da affrontare in due ascese e uno sviluppo totale di 24 km.
E allora ascoltiamo la descrizione del tracciato fornita direttamente dal fortissimo atleta friulano. “La gara, dopo i primi due chilometri quasi pianeggianti, s’impenna decisa verso Casera Plotta, poco prima della casera il percorso diviene meno impegnativo, ma continua a salire. Questo è il tratto che mi piace di più, mi trovo a mio agio quando il sentiero è molto duro e tecnico. Oltrepassata la Casera, il tracciato riprende a salire sino alle creste sommitali che portano al Monte Floriz e appena dopo al Rifugio Marinelli. Questa prima salita ha un dislivello positivo di 1280 metri. La discesa per raggiungere Passo Monte Croce è lunga, tecnica e molto impegnativa. Bisogna fare attenzione alle roccette, ai sassi e alle radici nel sottobosco. Al Passo si dovranno affrontare circa centocinquanta metri sull’asfalto per guadagnare l’altro versante della montagna. Anche se questa salita è più breve, cinquecento metri di dislivello, gli atleti saranno messi a dura prova, soprattutto nella prima parte che risulta essere molto ripida. Nella fase finale, a Pal Piccolo, il sentiero corre in mezzo alle trincee e si dovranno affrontare anche degli scalini realizzati durante la Guerra. La discesa che porta all’arrivo è meno tecnica della prima e si riesce a correrla molto bene, solo che bisogna prestare la massima attenzione visto che abbiamo oltrepassato le due ore di gara.”
Quali sono i tuoi consigli? “Per quanto riguarda la preparazione, i concorrenti che si cimentano in questa Sky Race dovrebbero avere nelle gambe escursioni in montagna di almeno duemila metri di dislivello. E’ una gara lunga, non può essere sottovalutata e soprattutto deve essere gestita in modo intelligente per non trovarsi a metà della seconda salita con la spia della riserva accesa. La prima salita deve essere affrontata con il pensiero di avere le energie per correre i cinquecento metri della seconda salita. Al Passo Monte Croce, dopo la discesa, si corre il rischio di “impiantarsi” nelle prime rampe che riportano in quota”.
Per quanto riguarda la preparazione del percorso, Andrea Di Centa, coordinatore della manifestazione, insieme ai responsabili del tracciato ha quasi ultimato la segnalazione dei sentieri. “Il tracciato è pronto all’80% - racconta Di Centa - mancano sono un paio di chilometri dalla casera Plotta, fino alla cima Floriz e il passaggio al Rifugio Marinelli. Nei pressi del Rifugio c'è ancora parecchia neve, molto probabilmente la tracciatura sarà ultimata per il 20/25 maggio”.
Informazioni complete al sito www.aldomoropaluzza.it
Che stagione è stata?
L'abbiamo chiesto al c.t. Oscar Angeloni
Ha risposto al telefono che stava scalando in bicicletta il Passo Duran e tra un tornante e l'altro ha risposto a qualche domanda.
E' stata un'ottima stagione, ha esordito Oscarone, che ci ha visto protagonisti. Abbiamo conseguito ottimi risultati sia individuali, con vittorie in coppa e ai mondiali, sia di squadra con tantissimi piazzamenti. I nostri giovani sono più che una speranza per il futuro. Antonioli e Boscacci sono già una realtà, tra i cadetti e gli junior abbiamo dei talenti che già si sono messi in mostra. Ora bisognerà lasciarli crescere senza mettere pressione e soprattutto lasciandoli fare il loro percorso.
Il più bel risultato? Aver costruito un bellissimo gruppo. Sono ragazzi fantastici, si lavora con serenità ed armonia. Tra di loro c'è una sana rivalità, ma anche un gran rispetto. Lavorano, faticano, si sacrificano e si aiutano. Per me questo è motivo di orgoglio.
Parliamo del futuro? Ci stiamo lavorando, e posso anticipare che tutti gli elementi saranno confermati. Il gruppo di base è quello. Dovrò valutare Brunod ed in estate comunque sentirò tutti i ragazzi. Quello che mi preme è sentire la disponibilità di tutti, non accetterò part time o condizioni di sorta.
Antonioli e Boscacci passeranno senior? No è giusto che corrano nella loro categoria. Nelle tappe italiane di coppa tra i senior vorrei convocare due atleti in più per premiare chi si sarà distinto durante la stagione. Stessa cosa tra i giovani, è giusto fargli fare esperienza e respirare il clima della squadra.
Hai visto il calendario, cosa ne pensi? Demenziale, ho già comunicato a chi di dovere tutta la mia contrarietà ad un calendario che così strutturato non giova a nessuno. Ma pensa anche ai nostri sponsor che dovranno aspettare febbraio per avere visibilità. Io spero che si possa ancora cambiare, almeno una tappa a gennaio bisognerà inserirla.
Programmi? Con la squadra in autunno vorrei fare almeno due raduni a secco o sulla neve in ghiacciaio durante il week end. Adesso per noi saranno mesi di programmazione, bilanci, e consultazioni.
Un grazie a …. Spero di non dimenticare nessuno, ma vorrei iniziare con Nicola Invernizzi, il Lillo, davvero una persona straordinaria, capace, disponibile, che oltretutto ha fatto un gran lavoro con i giovani. Poi un grazie di cuore e un plauso ai responsabili dei comitati che con pochissime risorse stanno facendo miracoli.
Vogliamo citarli? Clanclini, Basolo, Zanon, Cristille, Nicolini e Romor.
Grazie Oscar, buona pedalata e buon lavoro.
Prom'tour, seconda edizione
Bici + ski-alp da Nizza al Gelas
Dopo il successo della prima edizione del 2010 il Prom'Gelas ha avuto luogo sabato 16 maggio. Tenuto conto del numero degli iscritti, quasi 100, è stato richiesto un grande impegno per le difficoltà di logistica che ha visto coinvolto anche il CAF Mercantour Nice, l'ALTICOOP e la Roue Libre.
Pur mantenendo lo spirito di convivialità tipico di questo evento, quest'anno sono stati cronometrati i tempi. Partenza in gruppo alle 4 e 37 davanti alla casa della montagna sulla Promenade des Anglais a Nizza, salita fino a Lantosque con i passaggi fondamentali ben segnalati e controllati da parte della Roue Libre. A partire da Lantosque, abbandonato il cronometro, ciascuno è salito al suo ritmo fino al rifugio Madone de Fenestre. Giunti al rifugio ogni concorrente ha abbandonato la bicicletta per vestire le attrezzature da ski-alp e per rifoocillarsi al posto ristoro a cura degli abitanti di Saint Martin de Vesubie.
Pierrot dell'Alticoop nel frattempo conferma le cattive condizioni meteo sulla vetta del Gelas e così si opta per il Balcon.
Il primo sul traguardo è Christophe Castiglioni in 5 ore e 23, in campo femminile Valérie Raibaut in 6 e 07.
In tutto sono 47 i concorrenti che arrivano al traguardo. Molti abbandoni e qualcuno fermato ai cancelli orari.
Quindi per tutti il ritorno alla Madone con un super pranzo in rifugio con la benedizione de curato del posto.
Olimpiadi sì, olimpiadi no
In autunno si pronuncerà il Cio
Dopo tanto parlare il count down è iniziato. Il Cio ha fatto sapere che in autunno si pronuncerà se lo scialpinismo diventerà disciplina olimpica o meno. In occasione dei mondiali a Claut il Cio aveva inviato un suo rappresentante che potesse visionare e un fornire una dettagliata relazione su questo tipo di eventi. La giornata scelta si rivelò fetida, meteorologicamente parlando; la speranza è che questo non abbia influito più di tanto sul giudizio complessivo. L'emissario ha un nome conosciuto nel mondo dello sci, si tratta della pluri medagliata olimpica Manuela Di Centa. La speranza è che la sua unione con Fabio Meraldi le abbia fatto conoscere ed apprezzare la disciplina nella sua completezza, non limitando il giudizio alla valutazione di un singolo evento. La spettacolarità dello scialpinismo non si discute, che meriti il palcoscenico delle olimpiadi neppure. Se ci sta il curling ci possiamo stare anche noi. Il format della gare che eventualmente saranno ammesse sarà limitato alle sprint, vertical e staffette. Uno snaturamento dello scialpinismo per come lo intendiamo noi, ma la mediatica in primis impone delle precedenze. Impensabile quindi vedere alle olimpiadi gare sul generis del Mezzalama, piuttosto saranno allestite delle vere e proprie arene in cui i nostri gladiatori si contenderanno le medaglie a suon di cambi assetto e ritmi vertiginosi. Va bene tutto, accettiamo anche questo. In caso di decisione positiva è chiaro che lo scialpinismo potrebbe vedere il suo debutto come disciplina dimostrativa alle olimpiadi del 2018 per entrare di diritto nel medagliere a partire dal 2022. Dieci anni sembrano un'eternità, ma in realtà potrebbe essere il tempo necessario per costruire una disciplina a livello mondiale esportandola laddove non ne hanno ancora sentito parlare. Una rivoluzione in tutti i sensi. E come lo sci di fondo ci saranno più specialità, verrà istituita la squadra sprint, quella delle lunghe distanze ….meglio fermarsi qui, restare con i piedi per terra in attesa di buone news. Potrebbero infatti rivelarsi parole al vento, ma intanto sognare non ci costa nulla.
Ultratrail Alta Valnure
Il 29 maggio 53 km sui sentieri dell'Appennino
Sull'Appennino Piacentino, sui crinali che conducevano i mercanti dalla pianura padana al mare - c.d. “Via del sale e dell'olio” - vi è da oltre quarant’anni una consolidata marcia longa su un percorso in linea (quasi tutto a quote tra i 1000 ed i 1700). Tale marcia che presentava - e presenta tre possibilità (11 km, 25 km e 33 km) - è non competitiva. Da quest'anno però in aggiunta vi è uno splendido Ultratrail competitivo: 53 km per 3100 D+. Si svolge su tali crinali, tra faggeti, pascoli d’alta quota, con il mare a volte a far capolino all'orizzonte. L'organizzazione, per favorire la partecipazione, trattandosi di percorso in linea, mette a disposizione dei pulman per raggiungere la partenza e tornare ad essa una volta terminata la fatica. Ed il bello è che si può abbinare l'Ultratrail con magari una camminata dei familiari grazie alle marce non competitive che sfruttano parte del percorso dell'Ultra. Chi è interessato può visitare il sito http://www.gaep.it/ ove può trovare tutte le notizie del caso nonché la scheda d'iscrizione per gli ultimi posti disponibili.
Novità materiali dal pool meeting Ismf
Nessuna variazione dalla prossima stagione
Si è rivelato davvero interessante il meeting svoltosi ad Arvier (Ao) la scorsa settimana. Se non altro per capire come vengono prese le decisioni in seno all'Ismf inerenti i regolamenti sulle attrezzature. C'è un pool di aziende, che di fatto costituisce un gruppo di lavoro, che in collaborazione con i rappresentanti Ismf, propone e valuta le possibili migliorie da apportare al materiale da scialpinismo prendendo in considerazioni la stagione appena conclusa. E' stata presentata una statistica con le rotture dei materiali avvenuti nelle gare Ismf della stagione 2010/11. Il dato molto curioso è che i maggiori problemi sembra averli il comparto degli scarponi, poi gli sci e per ultimi gli attacchi. Personalmente ritengo che il dato non rispecchi la realtà, in quanto la rilevazione avveniva nel parterre da parte dei giudici di gara. Ora se si rompe uno scarpone è più facile giungere all'arrivo, se a rompersi è uno sci od un attacco il ritiro è quasi inevitabile e di certo non si transita per il traguardo. Comunque sia è un inizio, un dato sul quale le aziende si sono confrontate, in modo costruttivo e volto a trovare delle soluzioni. Una volta approvata o bocciata la proposta, questa verrà valutata dalla commissione tecnica Ismf che si pronuncerà. Nello specifico queste le novità.
Sci: considerate le rotture non si è ritenuto di abbassare i pesi minimi e le lunghezze minime degli sci. Il gruppo di lavoro ha approvato di introdurre un test di rottura con parametri isonorm, anche se tutti gli sci oggi superano brillantemente i test in laboratorio. Ci vorrebbero test dinamici piuttosto che test statici, ma risulta impossibile trovare dei parametri univoci.
Attacchi: dalla stagione 2012/13 tutti gli attacchi dovranno essere dotati del sistema di sicurezza per il bloccaggio e sbloccaggio dell'attacco. Di fatto viene resa obbligatoria la possibilità di abbassare la leva anteriore per la sicurezza in fase di discesa. Dalla stagione 2014/15 sarà obbligatorio l'uso dello ski-stopper. Si ricorda che in Italia è già vigente una legge che prevede il divieto di sciare in pista senza lo ski-stopper questo per evidenti motivi di sicurezza. Confermato infine il peso minimo sci+attacco a 750 gr per gli uomini e 700 gr per le donne
Scarponi: sempre per motivi di sicurezza è stata bocciata la proposta di abbassare l'attuale limite di peso, quindi confermati i 500 gr per gli uomini e i 450 gr per le donne. Dalla stagione 2013/14 la suola dovrà essere ricoperta al 100% da plastica o altro composito per assicurare un ottimale aggancio dei ramponi allo scarpone e la suola dovrà presentare una serie di tasselli per permettere un ottimo grip durante la fase di cammino.
Pelli di foca: simpatica la precisazione che non potranno essere usate le pelli naturali. Ci è stato raccontato infatti che in una gara si sono presentati atleti con pelli di foca di animale. Hanno subito precisato che le foche erano morte, non si sa se prima o dopo aver asportato la pelle, di fatto non saranno ammesse già dalla prossima stagione.
Queste in sintesi le novità discusse ed approvate al pool meeting Ismf per le prossime stagioni. Non si tratta di stravolgimenti, e comunque per i reali cambiamenti c'è tempo ancora qualche stagione.
Ecco il calendario Ismf 2011/12
Sarà una stagione concentrata in due mesi senza soste
Venerdì ad Arvier (Ao) si è tenuto un importante convegno Ismf ed il pool delle aziende aderenti. In questa occasione abbiamo visto un'anticipazione del prossimo calendario che, a meno di clamorosi sviluppi, dovrebbe essere quello definitivo. Uso il condizionale in quanto il nuovo direttivo Ismf si insedierà solo verso fine giugno, teoricamente troppo tardi per apportare delle correzioni. Vediamo il calendario nei dettagli. Si inizierà direttamente a febbraio con gli Europei di Pelvoux in Francia dal 4 all'11. Poi tutti in Sicilia, il 17 toccherà all'Etna ospitare una tappa di coppa. Il week end successivo, quello del 26, si volerà ad Andorra in Spagna per tornare quello dopo in Italia, e precisamente a Cima d'Asta il 3 marzo. "Pausa" per il Pierra Menta e poi il 23 marzo sarà la volta della Val Martello. Giusto il tempo di far disputare le altre due tappe della grande course, Tour du Rutor e Patrouille des Glaciers e poi finali di coppa a Tromso in Norvegia il 14 aprile.
Un calendario così concentrato obbligherà gli atleti a fare delle scelte. Impensabile infatti che possano partecipare a tutte le tappe di coppa e grande course senza sosta. Saranno due mesi di fuoco, ne vedremo delle belle. Da notare che Austria, Svizzera e Germania non si sono candidate per ospitare tappe di coppa del mondo. Sembra quindi un affare riservato alle solite Italia, Francia e Spagna con la sola novità della Norvegia a fine stagione. Cina e Corea hanno ritirato le loro candidature, mentre abbiamo appreso che i mondiali del 2013 sono stati assegnati al Pierra Menta.
Sulle Blue Mountains ancora lui: Kilian
International Ultra Trail Running in Australia
Settecento concorrenti al via il questo trail con tutti i migliori specialisti. La Salomon si è presentata all'appuntamento forte dei suoi migliori atleti fra i quali il grande Kilian Jornet.
Fino a dieci km dalla fine il gruppo di testa viaggiava compatto poi Kilian ha preso il largo andando a vincere in 9 ore e 19 minuti.
«Non ho forzato troppo in vista degli altri appuntamenti…» dirà alla fine.
Al secondo posto François D'Haene (9.24) e Ryan Sandes (9,.54), entrambi corridori dal palmarès invidiabile.
E così Kilian dopo la grande prova al Mezzalama ha già indossato le scarpette di corsa per un'altra strabiliante stagione.
Testimonianze dal Felik
Intervista con chi ha chiuso il cancello
Federica era il giudice preposto al Felik, colei che ha avuto l’ingrato compito di chiudere il cancello e dover gestire una situazione imprevista dal momento che solitamente è il primo cancello, quello del Breithorn, a fare la selezione. Va ricordato il tempo limite posto a ore 5.30 per gli uomini e ore 5.45 per le donne, dopo 3 ore quindi dal passaggio al Breithorn.
I tuoi colleghi maschi si sono dimostrati poco galanti assegnandoti la postazione più “calda” del Mezzalama, come mai proprio ad una donna?
Mettermi alla piazzola del Felik è stata una decisione presa all’ultimo momento. Il sabato ci è stato comunicato che un giudice per motivi di salute aveva dato forfait per cui sono state riviste le piazzole. Il Felik è toccato a me, ma nulla di premeditato
Visto quanto stava accadendo non ti sono stati comunicati contrordini?
In base al regolamento fisi questo tipo di decisioni spettano solo al direttore di gara o di percorso e a me non è stato comunicato nulla in merito. Quindi mi sono attenuta a quanto previsto e passato l’orario ho chiuso il cancello.
Si racconta di scene da far west con squadre che scappavano, preposti che li inseguivano, un addetto che strappava i pettorali, confermi?
Beh di far west c’era ben poco a partire dalle temperature…però la situazione era decisamente animata! Diciamo che non c’è stata grande collaborazione da parte degli atleti. A tutte le squadre rimaste fuori veniva chiesto di togliere il pettorale sia dalla coscia che dallo zaino, come previsto da regolamento. Qualcuno l’ha tolto da solo, altri cercavano di continuare ugualmente, qualcuno lo voleva tenere come ricordo,altri proprio non ne volevano sapere. Nel marasma generale, sicuramente qualcuno ci è sfuggito, ma ti garantisco che abbiamo fatto il possibile.
Ma invece di togliere il pettorale non bastava togliere il chip ?
Quando un atleta si ritira o transita fuori tempo massimo va tolto il pettorale. Non spettava a noi togliere eventualmente il chip
Immagino non sia stato semplice gestire 150 persone imbufalite, come hai operato?
Ho semplicemente tentato di mantenere la calma, di rispondere a tutti e dare loro spiegazione di quello che stava accadendo; potevo capire la loro rabbia, ma stavamo solo facendo il nostro lavoro. Per fortuna che c’era Bruno, la guida responsabile della piazzola, che assieme ai suoi collaboratori si sono dimostrati bravi e competenti.
Yves Veya è morto
Ci lascia il vicepresidente dell'ISMF
Ecco il comunicato stampa che ci è pervenuto questa mattina e dal quale non si evincono le cause del decesso:
«With deep sorrow, we announce the death yesterday of our friend Yves Veya, Vice-President and Treasurer of the ISMF.
His absence leaves an empty place in all of us. Yves has always been a person characterized by big human values, and who has dedicated a big part of his life to the development of our sport and of our federation during the past 12 years.
These words are meant to be our deep and sincere tribute to a person who we are am proud to have met.
ISMF»