Stickers, roba da sciatori

Nei nostri welcome box non mancano mai. Ma non basta, abbiamo dovuto inventarci qualcosa in più.
Gli stickers sono richiestissimi, da sempre, è quasi come facessero parte, in un certo senso, dell'immaginario stesso degli sciatori.
Li troviamo appiccicati sui furgoni e sui van (questa è davvero una destinazione tipica), nei bagni delle baite nelle località sciistiche, sulle barre di sicurezza delle seggiovie, agli impianti.
Insomma, un po' dappertutto.


Ultimamente, soprattutto in ambito scialpinistico e freeride, vengono utilizzati molto anche sugli sci, per personalizzare e dare un tocco di originalità alle due aste.
È per questo motivo che abbiamo prodotto la busta con 6 varianti di adesivo in un formato (13x2,7 cm) studiato appositamente per funzionare esteticamente sugli sci.
Abbiamo scelto adesivi da esterno di Sticker Mule per garantire qualità e durabilità, proprio per la tipologia di utilizzo.
Il risultato? Sono pressoché andati a ruba. E quando siamo in giro, nelle gite più gettonate, è quasi una consuetudine incontrare scialpinisti con i nostri stickers sugli sci.
Per ordinarli potete cliccare qui.


Salomon Shift, il compromesso storico

A metà dicembre, con un’inaspettata azione di marketing on-line, Salomon ha calato l’asso, anticipando l’uscita (prevista ufficialmente per settembre 2018) di un nuovo attacco denominato Shift. Raramente la scimmia ha assalito in modo così violento gli appassionati, perché Shift sembra riassumere in sé le caratteristiche che da tanto tempo stavano cercando - con vari accrocchi - i rider che si collocano a metà tra il freeride fatto con impianti ed elicotteri e gli scialpinisti classici. Quello, insomma, che noi chiamiamo Freetouring, i francesi Freerando, gli americani freeride touring.

Un compromesso. Shift si presenta come l’attacco del compromesso storico, quello tra alpino e touring. Il progetto ha richiesto notevoli investimenti e una lunga gestazione: i lavori sono iniziati dal 2010 su spinta dei freerider nordamericani di casa Salomon, tra cui Cody Townsend, che cercavano un’evoluzione del Guardian. Il desiderata da cui sono partiti era un attacco con le caratteristiche sciistiche e di sicurezza dell’STH2 ma con l’agilità di un modello a pin Dynafit. La maison di Annecy ha così affidato a Benoit Sublet lo sviluppo di questa (apparentemente) mission impossibile. Il percorso è stato lungo: prototipi prima troppo pesanti e macchinosi, poi eccessivamente fragili. Ma Sublet e il suo team non si sono mai fatti scoraggiare.

La chiave di volta è stata l’introduzione di una particolare plastica caricata a carbonio: quasi il 25% del materiale è carbonio, il che permette di aumentare rigidità e resistenza della struttura senza gravare sulla bilancia. Risolto questo problema, lo sviluppo si è accelerato improvvisamente, fino alla presentazione del progetto definitivo. Abbiamo sfruttato un esclusivo evento Salomon a La Plagne a metà gennaio (focalizzato però al lancio della nuova tecnologia Sons of a Blast da sci alpino), per farci consegnare un paio di Shift montati su un QST 109. Ecco le nostre prime considerazioni.

L’impressione è di un prodotto serio. Estremamente razionale, ben rifinito, ottimizzato in tutti i dettagli. Un semplice meccanismo azionabile a mano (lavora bene, senza resistenze eccessive) trasforma il puntale in un vero attacco da pista. Tirando indietro la leva, si apre la ganascia che presenta così i nostri beneamati pin e l’immancabile leva anteriore per il bloccaggio di sicurezza (sì, assomiglia a quella del TR2, ma forse questa è l’unica reale somiglianza, oltre alle ganasce). La talloniera, invece, ricorda quella di un tradizionale Salomon da pista, un L7 Junior o cose del genere. Entrata tradizionale step-in (un bel rassicurante clack in chiusura) e lo skistopper come siamo abituati su un Salomon da pista. In fase walk ci sono due posizioni di alzatacco. Sgancio frontale e laterale a norma TÜV, con range 6-13 DIN e un’elasticità notevole (fino a 47 mm di escursione laterale prima che lo scarpone esca dalle ganasce). Ma a sorprendere è la versatilità, che non altera le caratteristiche di sicurezza con suole di scarponi WTR, Grip Walk o Walk Sole. A tal proposito: «Lo scarpone per lo sci alpino ha delle zone di scivolamento in plastica, mentre quello da scialpinismo ha suole in gomma, quindi con valori di sgancio diversi. Se regoli a DIN 8, lo Shift si sgancerà a DIN 8, sia che tu abbia uno scarpone da pista che da skialp ed è l’unico attacco a farlo». Questo è ciò che ha spiegato in sede di presentazione Benoit Sublet.

Tutto facile, tutto essenziale. Shift non pesa nemmeno troppo, viste le funzionalità: 850 grammi, anche se un po’ di più dei diretti concorrenti a pin (600 grammi Dynafit Radical ST, i 620 grammi di Ski Trab TR2, 630 grammi di Fritschi Tecton e 750 grammi di Marker Kingpin) ma molto meno di quelli alpini (per esempio 1.157 grammi di Look Pivot 14 WTR e 1.478 grammi di Salomon Guardian MNC 13). La sensazione è che si tratti di un prodotto che arriva al momento giusto. Non sarà mai un attacco da scialpinismo (pesa troppo, si può montare con larghezze da 90 mm in su sotto il piede), ma è un perfetto compromesso per il freeride alpino (perfetto in tal senso). Soprattutto permette a chi vuole portare per brevi dislivelli bestioni da 2 kg ad asta utilizzando scarponi con pin di sciare anche le stesse aste in altre occasioni in cui non c’è bisogno di pellare, utilizzando scarponi di provenienza alpina. Questa è la reale rivoluzione, perché fondamentalmente raddoppia il campo di gioco di sci che già erano pronti, ma non erano supportati dal set attacco/scarpone. Forse sprecato su aste freetouring pure (quelle che noi classifichiamo da 1.300 a 1.650 grammi sulla Buyer’s Guide), a meno che non si metta la sicurezza di sgancio davanti a tutto.

Infine un primo confronto con la concorrenza: le poche riviste internazionali credibili che l’hanno testato lo confrontano entusiasticamente a Kingpin, Tecton e Vipec, oppure a tradizionali attacchi a barra. Il vero confronto andrebbe fatto con Ski Trab TR2 che a nostro giudizio al momento rappresentava lo stato dell’arte dell’attacco da freeride. L’attacco dell’azienda bormina pesa anche 200 grammi in meno ed è più indicato per un uso freetouring puro, però la talloniera non è universale e ne preclude l’utilizzo con scarponi non modificati ad hoc. Come se lo sviluppo non fosse arrivato a reale completamento e rimanesse una chicca per pochi amatori. A livello di trasmissione degli impulsi era però l’unico che consentiva di guidare lo sci con la stessa precisione di Shift. Al momento non possiamo aggiungere altro: aspettiamo di sciarci, di salire e scendere. Ma con un po’ di continuità e in situazioni diverse. Ve lo presenteremo con maggiore calma e soprattutto sarà uno dei protagonisti della Buyers’ Guide 2019.

SCHEDA TECNICA

- SGANCIO: certificazione TÜV rispetto sia alla norma ISO 13992 (scialpinismo) che 9462 (sci alpino) con un range di sgancio da 6 a 13. Lo sgancio frontale è gestito dalla talloniera (in modalità alpina, con un range elastico di 9 mm prima di rilasciare lo scarpone), quello laterale dal puntale (con un range elastico di 47 mm prima di rilasciare lo scarpone).

- COMPATIBILITÀ: è l’unico attacco sul mercato attualmente Multi-Norm Certified, compatibile sia con gli scarponi da scialpinismo che da pista (standard Grip Walk, WTR e Walk Sole).

- REGOLAZIONI: la slitta consente uno spostamento di 30 mm, sono disponibili ski-stopper sulla talloniera in 4 taglie (90, 100, 110 e 120 mm), due coltelli opzionali da 100 e 120 mm e due posizioni di salita (alzatacco) da 2° e 10°.

- ESCURSIONE IN CAMMINATA: supera i 90°

- PESO: 850 gr (con skistopper) 

- PREZZO: 449 €, disponibile da settembre 2018 in una serie di punti vendita selezionati


Casting per collaboratori in Valle Gesso

Ti interesserebbe collaborare con Skialper? Se vuoi farci vedere come lavori, per avviare una futura collaborazione con la nostra casa editrice, questa può essere l’occasione giusta. Su invito di un pool di operatori locali della Valle Gesso (Ecoturismo in Marittime, Parco Alpi Marittime, il Conitours e le Guide Alpine Global Mountain) che organizzano per l’occasione la #transalpvallegesso, abbiamo pensato di allestire un vero e proprio casting, sotto la supervisione di alcuni dei componenti della redazione.

In pratica si tratterebbe di... fare tre giorni di scialpinismo di altissimo livello!
Dovrete prendere parte ad un tour di tre giorni, totalmente spesati, con due Guide alpine e un maestro di sci al seguito, oltre ai nostri redattori.

Si tratta di un tour di tre tappe, da circa 1.600-1.700 metri d+ a tappa che richiede buone/elevate capacità tecniche in ambito scialpinistico e di montagna.

 

L’obiettivo è quello di creare un gruppo di lavoro e produrre un pacchetto di comunicazione completo sulla zona e su questo evento preso a campione. Con l’occasione valuteremo le capacità e lo stile dei diversi aspiranti collaboratori che naturalmente avranno l’opportunità di perfezionarsi professionalmente con i consigli del nostro staff.

Qualcuno dovrà scrivere l’articolo per la rivista, qualcun altro fotografare per il servizio, qualcuno ancora filmare, qualcuno montare le immagini, qualcuno illustrare gli itinerari (cartine, disegni, etc), altri ancora proporre una serie di post da pubblicare sui principali social network.

Possiamo ospitare per l'occasione sei persone.

Alla fine potrebbe rimanere una bella esperienza (è una gita davvero strepitosa!), oppure trasformarsi, al termine di questo percorso, in un’opportunità di entrare nel gruppo dei contributors della rivista, quelli a cui assegniamo di volta in volta servizi, progetti o iniziative.

Come partecipare? Da qui a fine mese mandateci una mail con una vostra presentazione, spiegandoci cosa sapete fare, come vi piacerebbe interpretare questo incarico, ma soprattutto (sottlineamo, soprattutto) cosa potreste apportare di innovativo con il vostro contributo all’attuale format della rivista Skialper.

Noi daremo un’occhiata al vostro materiale e sceglieremo 6 persone che saranno ospiti dell’Associazione Ecoturismo in Marittime dal 9 all’11 aprile.

Il programma, per chi sarà selezionato, prevede l’arrivo al 9 aprile, briefing, partenza il 10 aprile per tre giorni di tour transfrontaliero con rientro alla base il 12 di aprile, quindi all’opera per produrre (ognuno il pezzo che gli è stato assegnato) il servizio sulla Valle Gesso che sarà lanciato su Skialper e sui vari canali social e web nell’autunno 2018. E per qualcuno potrebbe aprirsi una nuova opportunità professionale.

Scriveteci una mail a skialper@mulatero.it e cercate di essere convincenti!

Alcuni dettagli in sintesi:

località: valle Gesso (CN)

periodo: 9-12 aprile 2018

competenze richieste: scrittura narrativa, scrittura tecnica, fotografia, social media, video, montaggio video, disegno.

competenze scialpinistiche: buone/elevate.

persone selezionate: 6

formula: all inclusive, tutto spesato (a parte il viaggio di avvicinamento).

limiti di età: nessuno.

scadenza invio candidature: 31 marzo 2018

indirizzo mail a cui inviare le candidature: skialper@mulatero.it

Vi aspettiamo!


Chi se la sente di partecipare a La Sentinelle?

Ci sono eventi che nascono un po’ per provocazione, forse anche in anticipo sui tempi. Semplicemente intercettano i gusti e le esigenze di un certo pubblico di appassionati.

La Sentinelle è proprio questo.

I concorrenti in discesa a Gavarnie ©Pascal Tournaire

Dalla creatività di Bruno Compagnet e Minna Riihimaki nasce la gara che non è una gara. Un raduno, un momento di condivisione. Vietato presentarsi in tutina o con abbigliamento attillato, gradite camicione di feltro, berretti e maglioni della nonna, occhiali da ghiacciaio. Larghezza minima degli sci 100 sotto il piede. Niente classifica, niente cronometro, unico obiettivo arrivare alla fine (dai un'occhiata al manifesto).

Bruno Compagnet e Minna Riihmaki ©Pascal Tournaire

La Sentinelle est un voyage sur les chemins de la connaissance de soi et pas uniquement une épreuve sportive.

Gli organizzatori mettono davanti a tutto il gusto della scoperta e dell’avventura, la voglia di stare in montagna e mettere alla prova la propria resistenza e le proprie capacità tecniche. Ma sempre con spirito di amicizia e condivisione.

Dopo l’edizione zero che si è disputata l’anno scorso sui Pierenei, a Gavarnie, quest’anno si fa sul serio: due tappe, una in Valle d’Aosta e l’altra in Scandinavia, presso il lago Goldajärvi, cioè la regione in cui si toccano Norvegia, Svezia e Finlandia.

Bruno Compagnet da il via all'edizione zero dello scorso inverno a Gavarnie, sui Pirenei (foto © Pascal Tournaire)

La tappa italiana è in calendario dal 22 al 26 marzo a Valgrisenche, con base il Rifugio Bezzi dove i partecipanti soggiorneranno per tutta la durata dell’evento. In estrema sintesi il programma prevede la salita al rifugio a quota 2.250 metri il pomeriggio del 22 (2 ore di pellata circa). Poi, in base alle condizioni meteo, si deciderà quando partire per il giro vero e proprio (che prevede una percorrenza dalle 12 alle 15 ore).

Si consideri che il giro identificato da Bruno & C. prevede circa 2.700 metri di dislivello, caratterizzati da grandi pendii da sciare, da scorci panoramici e salite in canali suggestivi. Repetita iuvant: senza fretta, con lo scopo di arrivare e godersi l’esperienza in compagnia. Naturalmente è richiesto un buon allenamento e capacità di muoversi correttamente in montagna, ma questo non dovremmo nemmeno specificarlo.

Un momento del briefing a Gavarnie ©Pascal Tournaire

Nel tempo rimanente (oltre alla boucle come gli organizzatori definiscono il giro ufficiale) si andrà a sciare in compagnia. Rientro a Valgrisenche il 26 marzo.

Il costo è di 240 euro a persona, tutto compreso (anche kit di benvenuto). Al momento dell’arrivo al rifugio bisogna presentare una lettera motivazionale scritta a mano che metta in chiaro perché si è deciso di prendere parte a La Sentinelle e che racconti il rapporto personale con la montagna e l'ambiente.

©Pascal Tournaire

La nostra rivista è media partner dell’edizione italiana: parteciperemo con i nostri redattori  e soprattutto avremo la possibilità di ospitare insieme a loro un lettore di Skialper. Chi vuole provare ad essere il nostro inviato dovrà inviare a noi la lettera motivazionale entro fine febbraio. Se qualcuno riuscirà a convincerci (ripetiamo, se...) sarà nostro ospite a La Sentinelle per raccontare l’evento dall’interno.

È un’esperienza a cui vale davvero la pena partecipare, ci sono pochissimi posti, affrettatevi a iscrivervi! Tutte le informazioni sul sito ufficiale dell'evento.


In edicola Skialper di dicembre

redazione

In edicola Skialper di dicembre

È lo speedfit, lo scialpinismo in pista, l’argomento di copertina di Skialper 115 di dicembre-gennaio (6 euro, 192 pagine), in distribuzione nelle migliori edicole a partire dall’inizio della prossima settimana. Un numero particolarmente ricco, con tante idee per le prime uscite sulla neve, ma anche interviste, approfondimenti e spunti di riflessione. Un numero pensato per essere letto sotto l’albero…

Flavio Saltarelli e Oswald Santin durante lo shooting per il servizio Speedfit, cover-story di Skialper 115

foto ©Alice Russolo

TRACCE, 50 ITINERARI CON SCI E PELLI – Si chiama Tracce ed è il nuovo inserto di 32 pagine che nei tre numeri invernali e primaverili di Skialper regalerà agli appassionati tantissime idee per le loro escursioni sulla neve. Per la prima uscita il curatore dell’inserto, Andrea Bormida, aiutato dalle nostre ‘antenne’ sul territorio, ha selezionato ben 50 itinerari sull’arco alpino, suddivisi per zona, dalla provincia di Cuneo fino alla Slovenia. Cinquanta proposte di inizio stagione, con cartina e indicazioni pratiche. E poi l’hit parade dei percorsi più battuti a inizio stagione, i consigli delle Guide alpine… Un inserto che, da solo, giustifica l’acquisto di Skialper 115!

FRANÇOIS D’HAENE – Con la vittoria su Kilian all’UTMB ha preso la corona di re dell’ultra-trail. Skialper è stato l’unico media italiano e l’unico di settore che è riuscito a inserirsi nella fittissima agenda di François e siamo andati a trovarlo al Domaine du Germain, dove produce un delizioso vino rosso Beaujolais. Una giornata a camminare tra le vigne, degustare, parlare di passato, presente e futuro che ha prodotto ben 10 pagine di articolo con le belle foto di Federico Ravassard.

Francois D’Haene fotografato nelle vigne del suo Domain du Germain

foto ©Federico Ravassard

SCENE DA UN INVERNO MAI VISTO – Il 2017 in Abruzzo verrà ricordato come l’inverno dei record. Nevicate mastodontiche, tanta polvere e sci larghi ovunque. Ma anche paesi isolati, la valanga dell’hotel Rigopiano e molti disagi. Luca Parisse, abruzzese doc, ripercorre quei giorni in un reportage che unisce il bello della polvere profonda ai disagi provocati dalle grandi nevicate.

Immagini dall’inverno più polveroso dell’epoca moderna in Abruzzo
foto © Luca Parisse

CONQUISTA LE TUE CURVE – Hankin Evelyn, British Columbia, Canada. Ci sono le strade, le cartine delle piste tracciate nel bosco, le baite per riposarsi. Ma mancano gli impianti di risalita. Il fotogiornalista Mattias Fredriksson ha messo le pelli insieme a Brian Hall, inventore di questo comprensorio per lo scialpinismo, e alla freerider Silvia Moser e ci porta alla scoperta del paradiso degli skialper, tra neve polverosa, discese segnalate nel bosco, baite perfette per una pausa, con camino incluso. E poi un approfondimento sulle altre proposte turistiche ‘skialp oriented’ sulle Alpi. Un articolo interessante per programmare una vacanza in Canada, ma anche uno spunto di riflessione sul futuro dello sport della neve.

Uno scorcio di Hankin Evelyn in British Columbia, paradiso dello skialp

foto © Matthias Fredriksson

IL GIGANTE FERITO – Abbiamo ancora tutti negli occhi le drammatiche immagini della enorme frana di fine agosto che ha distrutto parte del Cengalo, uno dei giganti delle Alpi Retiche. Davide Terraneo ha ricostruito la storia di quella parete simbolo dell’alpinismo e dello sci ripido che in parte non c’è più con i protagonisti, da Stefano De Benedetti, autore della discesa sulla via Scipione Borghese, mai più ripetuta, a Renata Rossi, la ‘sentinella’ del Cengalo, e a Luca Maspes. E poi le relazioni su altre due discese di ripido della montagna. Un articolo da collezionare, con foto d’epoca e tante curiosità.

GENERAZIONE SPLITBOARD – La tavola che si divide è stata ormai sdoganata e anche noi testiamo da tempo i migliori modelli nella Buyer’s Guide, però non c’è dubbio che abbia dato nuova linfa a tutto il movimento dello snowboard e proponga una interpretazione diversa. Luca Albrisi, il nostro esperto in materia, ha inquadrato questo modo di salire e scendere come ‘the next big thing’. Sei pagine tutte da leggere e da guardare…

Un gruppo di splitboarder in azione

foto© Alfredo Croce

SPEEDFIT – È la storia di copertina e per parlare di scialpinismo in pista abbiamo deciso di andare a farlo con tre personaggi che rappresentano altrettanti modi di affrontare la risalita in pista con le pelli: Oswald Santin, anima della Sellaronda Skimarathon, Flavio Saltarelli, avvocato-skialper che ha redatto la proposta di modifica dell’articolo della legge 363, che costituisce un ostacolo alla pratica dello speedfit in Italia, e Alba De Silvestro. Il pro, l’appassionato e l’atleta: ognuno di loro ci ha raccontato che cosa significa per lui scialpinismo in pista.

GILLES LE SKIEUR – Gilles Sierro, svizzero, alias… lo sciatore che ha disegnato le curve sull’imponente parete sud-sud/ovest della Dent Blanche nel 2013. Uno che, più che parlare di sci… scia. E soprattutto non ha paura a dire quello che pensa dello sci ripido e delle prospettive per il futuro, da De Benedetti a Heitz. Andrea Bormida e Federico Ravassard sono andati a trovarlo a casa sua, nel Vallese. E l’intervista è molto interessante…

Gilles Sierro, alias Gilles Skieur
foto © Federico Ravassard

CALENDARIO SKIALP – Tutti gli appuntamenti della stagione agonistica dello scialpinismo, dalle tappe italiane delle gare internazionali alla Grande Course. Non solo date ma anche problemi e spunti di riflessione nell’articolo a firma di Luca Giaccone.

A WORN WEAR STORY – E se le cose che usiamo potessero avere una doppia, anche tripla vita? Sarebbe anche il modo per produrre di meno e ridurre l’inquinamento… La bella storia scritta da Luca Albrisi porta a riflettere su questo importante argomento in modo simpatico e intelligente allo stesso tempo. Beh, non fateci scrivere di più, vi rovineremmo la sorpresa…

CORRENDO CON JONO – Jonathan Wyatt è uno degli atleti simbolo della corsa in montagna e più in generale del correre per monti. Ora è anche diventato un importante consulente de La Sportiva e presidente della World Mountain Running Association. Lo abbiamo portato sulla neve, intervistato e fatto correre per provare le nuove scarpe da running invernali La Sportiva Uragano e Tempesta.

TRE DONNE DA SCALDARE – Ricordate la provocatoria pubblicità di Mizuno sulle ‘tre donne da scaldare’? Ecco, tra 150 richieste ne abbiamo trovate tre (è stato difficilissimo, tutte le storie che ci avete mandato erano interessanti!), le abbiamo portate sul Presena a meno otto con 50 chilometri ora di vento e… hanno provato l’intimo tecnico Mizuno Breath Thermo. Avranno avuto freddo?

LOG IN – È la sezione introduttiva di Skialper e vuole essere come un check-in nel mondo della neve. In questo numero parliamo dei 10 anni di ATK Bindings, una delle aziende che ha contribuito alla supremazia degli attacchi a pin; di Peter Bauer, ex campione di snowboard e fondatore di Amplid, marchio innovativo che produce sci e snowboard dal primo giorno; di Armada, il brand simbolo del freeski, recentemente acquisito da Amer Sports; del Millet Tour du Rutor Extrême; del mimetismo invernale degli animali e di tanto altro.

Skialper 115 lo trovi nelle migliori edicole.

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#inspiredbymountains


Ciao bagai, dobbiamo andare avanti...

Abbiamo preferito ricordare Matteo ed Enrico in silenzio

Me lo immagino Teo con la sua bella faccia da schiaffi… «Eh, dovete ringraziarmi... Almeno siete stati una settimana senza lavorare». Avrebbe detto così, ne sono quasi sicuro. E avrebbe liquidato il tutto con una risata sarcastica. Preferisco non aggiungere altro, lo ricorderemo a modo nostro sul prossimo numero della rivista ad agosto. Per ora abbiamo scelto il silenzio, abbiamo lasciato parlare un’immagine. Meglio delle parole, sempre troppe, quasi sempre inutili, tante volte a sproposito. Abbiamo sospeso per una settimana l’attività della redazione in segno di lutto dal momento in cui abbiamo avuto la certezza che non l’avremmo rivisto. Niente sito, niente social network, niente di niente. Ci siamo limitati a ricordare dentro di noi, ognuno a modo suo, questo ragazzo speciale che da nemmeno un anno avevamo assunto come redattore e che in così poco tempo ha cambiato per sempre il nostro modo di essere e di vedere le cose. Paradossalmente sta uscendo proprio in questi giorni il numero di giugno della rivista con un sacco di servizi a sua firma, li aveva consegnati tutti prima della partenza per le ferie in Perù. «Eh, boss… mi prendo solo due settimane, poi quando arrivo c’è tempo per fare tutto quello che serve per il prossimo numero. Magari laggiù faccio anche qualche bella foto e te la passo per la rivista». Ok, bagai, fai con calma, noi ti aspettiamo. Intanto torniamo a lavorare, ma non con la morte nel cuore, bensì con quel qualcosa in più che ci ha dato fare un pezzo di strada insieme a Matteo Tagliabue. Ultima nota, non meno importante. Abbiamo sempre parlato di Teo perché era uno di noi e perché oltre a lavorare insieme eravamo diventati davvero amici, era uno di famiglia. Il massimo rispetto e il medesimo cordoglio per Enrico Broggi, che non abbiamo avuto la fortuna di conoscere. Ma se era amico del bagai, era amico nostro.


Non perdere Ski-alper 90 di ottobre!

In edicola in tutta Italia da questa settimana

Il numero 90 di Ski-alper (144 pagine, 6 euro) è finalmente distribuito nelle edicole di tutta Italia, con l'allegato gratuito Up&Down dedicato al mondo delle gare. Si tratta della prima uscita con la nuova grafica e il nuovo progetto editoriale, che d'ora in avanti avrà cadenza bimestrale fissa durante tutto l'anno, senza soluzione di continuità.

LO SPIRITO, INNANZITUTTO - Cambiano gli abiti, l'attrezzatura che si utilizza, ma l'amore per la montagna rimane sempre quello. Che si salga con le pelli per fare un gitone da 2.000 m d+ o si vada a scalare un couloir per sciare su pendenze estreme, che ci si alleni per una gara di ski-alp o per una skyrunning, che si vada a camminare su sentieri o li si affronti con la mountain bike. Nessuno è solamente scialpinista, runner o biker. Ognuno ha le proprie competenze, specializzazioni, preferenze, ma alla fine si tratta di uno stile di vita, di un linguaggio e di una cultura comuni. Questo vuol essere il 'nuovo' Ski-alper, un punto di riferimento per tutti coloro che si identificano in questo modo di vivere la montagna, attivo, sportivo, rispettoso dell'ambiente e della natura. Per farlo, questa è la cosa fondamentale, ci rivolgiamo ad esperti di ogni settori, tecnici e praticanti, giornalisti e fotografi, che affiancano la redazione per realizzare un prodotto ambizioso, che non c'è mai stato sui banchi delle edicole.

ALTA COMPONENTE TRAIL RUNNING -
Servizi inediti, curiosi e approfonditi sul numero di ottobre, in cui la componente trail running e speed hiking è ancora preponderante, vista la stagione e la permanenza in edicola da ottobre a dicembre. La proposta di viaggio è sull'isola di Lanzarote, meta ideale per una settimana di vacanza e allenamento. L'approfondito servizio di Claudio Primavesi vi propone 5 itinerari per godere il paesaggio 'lunare' dell'isola canaria e tenere allenata 'la gamba' nel migliore dei modi. I consigli del dottor Massarini vi aiutano poi a pianificare al meglio la vacanza-training. Per gli amanti delle sfide estreme, abbiamo intervistato Giuliano Pugolotti, l'uomo che ha corso le più massacranti Ultra nei 15 deserti più inospitali della terra. C'è poi una monografia davvero approfondita sul trail running in Trentino, con sei itinerari per tutti i livelli, da percorrere in autunno.

PROPOSTE INEDITE - Siamo poi andati a 'sfidare' il percorso del D+5.6, tra Comelico, Carnia, Cadore e Alta Pusteria, a caccia del trofeo Gold (sotto le 24 ore in mountain bike, sotto le 48 ore di corsa) per raccontarvelo passo dopo passo, in modo che ognuno di voi possa scegliere la modalità più adatta alla propria condizione tecnica e fisica. In chiave 'fast&light' abbiamo poi percorso il Sentiero Roma, divagando sulle cime di Cengalo e Badile lungo la via normale: anche in questo caso consigli approfonditi, cartine, suggerimenti tecnici e quant'altro. La 'chicca' finale è la nuova rubrica di Marco De Gasperi, il campionissimo valtellinese che ogni mese condividerà con i lettori le sue grandi esperienze nella corsa in montagna.

VERTICAL, GUIDA COMPLETA - L'estate 2013 ha visto un notevole aumento di praticanti del Vertical, disciplina affascinante e unica nel suo genere. Abbiamo incontrato due 'big' come Urban Zemmer e Marco Facchinelli, per farci raccontare tutti i segreti tecnici, i vari passi con cui affrontare le salite, le piccole curiosità che possono aiutarvi a kigliorare le vostre performance. E poi ci sono i consigli di Eros Grazioli, che spiega come impostare un programma di allenamento per questa specialità. Infine lo speciale si chiude con tre proposte di itinerario in Trentino, quelli abitualmente frequentati da Facchinelli per i suoi allenamenti.

KILIAN, SEMPRE LUI -
La cover story (e la copertina) sono dedicati al record di Kilian Jornet Burgada sul Cervino. La cronaca, gli approfondimenti di Fabio Menino, che ha intervistato lo stesso campione catalano, sua mamma Nuria, le Guide che hanno seguito l'impresa in parete. Il servizio è correlato dall'opinione di Guido valota e da immagini uniche di Seb Montaz Rosset. A proposito di Kilian, c'è anche un dibattito sull'episodio dello Sperone Frendo, dove è stato soccorso insieme alla compagna Emelie Forsberg, con le opinioni diLeonardo Bizzaro e Guido Valota.

SKI-ALP, OF COURSE - Anche se mancano ancora diverse settimane all'inverno, non mancano certo servizi in chiave scialpinistica. La rubrica del dottor Massarini, innanzitutto. Come prepararsi per affrontare gite da 1.000/1.500 m D+ con sci e pelli, oppure gite da 2.000/2.500 m d+. Il servizio è corredato da due tabelle di allenamento di 6 settimane ciascuna e da una serie di esercizi a secco, illustrati con sequenze fotografiche per aiutarvi nella corretta esecuzione. (I vostri amici resteranno di stucco alla prima uscita invernale!). C'è poi un approfondimento del mitico Capitano Cresta sulle caratteristiche della neve autunnale, per chi proprio non riesce a resistere e vuole affrontare le alte quote con sci e pelli.

LAURA COME NON L'AVETE MAI VISTA - La sezione ski-people vede un'intervista a 360° con Laura Besseghini, l'atleta valtellinese che ha vinto l'ultima edizione del Trofeo Mezzalama insieme ad Elena Nicolini e Raffaella Rossi. Da non perdere l'esclusivo photo-shooting di Enrico Schiavi. Ampio spazio per l'impresa 'targata' Dynafit: Triglav, Grauspitze, Zugspitze, Grossglockner, Dufour, Gran Paradiso e Monte Bianco in sette giorni, chiaramente by fair means, solamente di corsa, in mtb o con gli sci. Il tutto composto da un gruppo di sette persone che lavorano in azienda. E poi c'è la curatissima rassegna delle 20 più interessanti imprese di sci ripido della primavera/estate 2013 curata da Teo Tagliabue, a sua volta protagonista di alcune di esse.

OCCHIO ALLA MODA - In vista dei vostri acquisti di abbigliamento per la stagione invernale, abbiamo portato sulla neve i capi più interessanti per lo ski-alp touring di 12 aziende top: La Sportiva, Dynafit, Crazy Idea, Scott, Karpos, Ferrino, Jack Wolfskin, Mammut, Arc'Teryx, Millet, The North Face, Paragonia e Norrona. Le foto sono state scattate da Sindy Thomas, con una serie di modelli 'skialper' d'eccezione. Un nome su tutti? Martina Valmassoi!

RUBRICHE TECNICHE - Abbiamo costituito una vera e propria 'commissione tecnica', che ha avviato una serie di rubriche che avranno continuità su tutti i numeri. Già detto di Massarini e Grazioli, esordiscono Nicola Giovanelli che vi accompagnerà nella preparazione di un Ultra Trail, Sergio Benzio che aiuterà chi è interessato ad affrontare la transizione al natural ranning e Massimo Tresoldi con i consigli per la riabilitazione e la prevenzione degli infortuni.

UP&DOWN IN ALLEGATO - Come se non bastasse, per gli amanti delle gare c'è l'allegato gratuito Up&Down. Per tutti i contenuti di questo numero, potete cliccare qui.

QUANDO ESCE E DOVE SI TROVA - Ski-alper è in distribuzione in questi giorni nelle migliori edicole di tutta Italia. Ci fossero problemi a reperirlo potete inviare una mail in redazione, indicandoci l'indirizzo dell'edicola che non avete trovato rifornita. Provvederemo a segnalarla alla distribuzione. Per chi fosse interessato agli abbonamenti, può visitare l'apposita pagina del sito. È possibile acquistare la rivista anche per smartphone e tablet iOS e Android, direttamente all'interno della nuovissima applicazione. Le prossime uscite previste sono: 1 dicembre, 1 febbraio, 1 aprile, 1 giugno, 1 agosto. Poi ricomincia il giro…

NUMERO SPECIALE - La prima settimana di novembre c'è poi un altro appuntamento: è in uscita il numero speciale dedicato ai test 2014 di sci e scarponi da ski-alp. Si tratta di un numero monografico sull'attrezzatura, con conigli tecnici, tricks di laboratorio, tutte le valutazioni dei 50 migliori sci e 20 scarponi scelti dalla redazione negli ambiti Mountain Sport (gara, performance e grandi dislivelli), Mountain Classic (ski touring, climb&ski, elite) e Free (free-touring, freeski mountaineering, alpine freeride). Non è inclusa nell'abbonamento, per cui potete prenotarla al vostro edicolante per essere sicuri di non perderla: andrà a ruba!

SEGNALAZIONI ED ERRORI - Stiamo cambiando grafica e contenuti, ci vorranno un paio di numeri a trovare la forma definitiva. I vostri suggerimenti e consigli sono comunque graditi. Potete inviare una mail in redazione. Inoltre, ripristinando una vecchia usanza, chi ci segnalerà degli errori con una mail, riceverà come ricompensa un gadget di Ski-alper.


Salomon 2014 a tutto trail, anche in citta'

Presentata ai negozianti la collezione primavera/estate 2014

C'erano un po' tutti i negozianti che hanno supportato la crescita del segmento footware di Salomon negli ultimi anni ieri sera a Castellaro, dove è stata presentata presso il Relais Franciacorta la collezione scarpe, abbigliamento e accessori per la primavera/estate 2014. E c'eravamo naturalmente anche noi di Ski-alper per cogliere gli umori del settore e renderci conto delle strategie future dell'azienda di Annecy.

IL TRAIL SIAMO NOI - Il messaggio emerso dalle parole dell'amministratore delegato di Amer Italia, Emilio Morabito, e di tutti i responsabili Salomon è chiaro: «Il trail running siamo noi e noi a intendiamo orientare le tendenze e i gusti dei praticanti nelle stagioni a venire». Già, perché questo segmento conta, eccome, nell'economia di Amer Sports: se parliamo di Italia è il 35%, prima voce in termini di fatturato del gruppo. Obiettivi dichiarati, dunque, crescere nell'abbigliamento tecnico, consolidare e arricchire la proposta nel settore delle scarpe, con alcuni perfezionamenti ai 'cavalli di battaglia' della collezione (vedi la S-Lab Sense Pro) e la spinta decisa in direzione del cosiddetto 'citytrail'.

OBIETTIVO CITYTRAIL - Di cosa si tratta? Niente di più che della sfida a cercare luoghi insoliti anche nelle città, tra scalinate, parchi pubblici e scorciatoie nascoste al traffico. Sognando, naturalmente, i paesaggi di montagna e l'immancabile Kilian Jornet, uomo immagine a tutto tondo e musa ispiratrice delle collezioni più tecniche. Fast and light è il mantra degli uomini Salomon, sia che si tratti di outdoor running, che di escursionismo, ribattezzato 'adventure hiking': attrezzatura performante, leggera, per le piccole e grandi imprese di tutti i giorni, quelle che consentono gli spazi di tempo lasciati alle proprie passioni dalla frenesia dei tempi moderni.

DIREZIONE CORRETTA - Considerazioni finali? Vi rimandiamo al primo numero stagionale della rivista per scoprire nel dettaglio i nuovi prodotti. Quello che abbiamo apprezzato è che tante delle strade percorse da Salomon corrispondono a progetti che da tempo abbiamo pianificato nella linea editoriale ideata per i nostri lettori. L'interpretazione della montagna, insomma, e dei modi di andarci, la condividiamo quasi del tutto. Manca ancora nel catalogo Salomon, se possiamo fare un appunto, un progetto dello stesso livello sull'invernale in chiave ski-alp. Ma qualcosa sembra si stia muovendo, siamo in attesa di saperne di più.  


Marco Moletto alla ricerca della miglior condizione

L'atleta piemontese del team La Sportiva è in grande ripresa dopo un virus

Appena rientrato dall'Orobie Vertical, Marco Moletto è già in allenamento. «Devo recuperare il terreno perso, mi sono 'beccato' un virus intestinale poco prima della trasferta in Spagna per le World Series e ci ho messo tanto a recuperare la condizione. Ora sto meglio, però devo darci dentro per i prossimi appuntamenti!».

BUONE SENSAZIONI ALL'OROBIE - Terzo posto per lui nella Val Bondione - Coca, alle spalle di uno scatenato Marco De Gasperi e di Xavier Chevrier. «È stata una gara bellissima, organizzata alla perfezione, in un contesto molto bello e su un percorso davvero piacevole. Si vede la mano di Poletti… Certo, 'Dega' va davvero forte, ma sono soddisfatto della mia prestazione. È stato bello reggere per circa 400 metri il suo passo e quello di Chevrier. Eravamo in quattro, si è staccato prima Cagnati, poi anch'io quando ho visto che non reggevo il ritmo, li ho lasciati andare».

PROGRAMMI FUTURI - Ora Marco tornerà in gara domenica per il campionato italiano di Corsa in Montagna ad Imperia. «Mi metterò in gioco, anche se non è proprio il mio pane. Lì c'è da correre tanto e ci sono degli specialisti che vanno fortissimo. La prenderò come tappa di avvicinamento al vertical di Chamonix delle World Series e poi ai grandi appuntamenti della Chiavenna-Lagunc e del campionato europeo di Canazei».

PREPARAZIONE - Tempo di allenamenti, dunque, ma come si prepara uno specialista del vertical come Moletto? «Un po' di tutto: pianura, ripetute e salita. Ad esempio un tipico ciclo di lavoro è fatto di ripetute in salita e trasformazione in piano: dieci ripetute da 40 secondi su pendenza di 15 gradi circa, poi 1.000 metri di trasformazione in piano, ripetuto per tre volte. Questa mattina, invece, ho fatto quindici ripetute sui 400 metri per velocizzare un po', cercando di mantenere un ritmo costante tra i 3 minuti e i 3.05». Motivato e convinto Marco, che oltre a far parte del team La Sportiva, è anche uno dei membri del simbolico tam Ski-alper, avendo partecipato ai test della guida Outdoor Running proprio nella sezione Vertical.

SITUAZIONE AVVERSARI? -  «Beh, vanno tutti forte, il livello cresce sempre di più. A Chamonix potrebbe essere un duello tra Kilian e Urban Zemmer, per Chiavenna vedo molto forte Bernard Dematteis. Per quanto mi riguarda ce la metterò tutta, poi vediamo come sono messo!». 


Angeloni: «Per questa stagione il gruppo non cambia»

Azzurri a Les Marecottes in cerca di conferme per i Mondiali

Siamo alla vigilia del secondo appuntamento stagionale di Coppa del Mondo ISMF a Les Marecottes in Svizzera, dove venerdì si correrà la sprint e sabato la prova individuale. Una gara che sarà anche un banco di prova importante - per gli azzurri e non solo - in vista dei Campionati del Mondo di Pelvoux, che alzeranno il sipario il 9 febbraio. Ne abbiamo parlato con il direttore tecnico Oscar Angeloni. «Sicuramente queste due gare ci serviranno per delineare al meglio la situazione in vista dei Mondiali. Avrò modo di confrontarmi con gli altri tecnici e i ragazzi e preparare le strategie per l'appuntamento iridato, a cui teniamo tutti molto. Alla Pitturina ho visto diversi atleti in forma, questo mi fa ben sperare».

SPRINT 'INDIGESTO' - Incognita sprint, sia per la tappa di Coppa del Mondo, che per Pelvoux. «Sono curioso di vedere come si comporteranno i ragazzi. Puntiamo chiaramente su Antonioli e sui più giovani, anche se onestamente non è che questa gara sia particolarmente amata dai nostri atleti. Comunque da domenica avrò le idee più chiare anche in questa direzione». Per la gara individuale le prospettive sono sicuramente migliori, nonostante una concorrenza di altissimo livello: non solo Kilian, anche i francesi e gli svizzeri sono davvero temibili. Ma guardando in casa nostra c'è da stare tranquilli: Eydallin continua a crescere, Reichegger e Holzknecht non sembrano da meno. «Indipendentemente dal riusltato di sabato, sarà importante capire il livello di forma dei ragazzi, non solo per l'individuale, ma anche per gli accoppiamenti per Pelvoux. In campo femminile ho ancora parecchie incognite. Gloriana è in forma, domenica ho visto molto bene Elena Nicolini che ci tiene tantissimo a far bene ai Mondiali e vorrebbe correre la gara a coppie. Ripeto, inutile anticipare le cose, questo week-end servirà soprattutto a fare un punto della situazione».

'MINACCIA' ALTITOY - Una preoccupazione per il DT viene anche dalla prima tappa stagionale de La Grande Course, sempre molto sentita dagli atleti di vertice: il 2 febbraio è infatti in calendario l'Altitoy sui Pirenei e più di un atleta del giro azzurro sembra tentato di partecipare: Gallizzi correrà in coppia con Beccari, potrebbero partire anche Eydallin e Lenzi. «La gara in sé è molto bella. Da responsabile della squadra nazionale alla vigilia di un Campionato del Mondo dico che è invece una 'rottura di scatole', dato che potrebbe condizionare lo stato di forma di alcuni dei miei atleti. Ma questa è una considerazione che farebbe chiunque, io devo tirare l'acqua al mulino della FISI».

IL GRUPPO RESTA QUESTO - Intanto 'impazza' nell'ambiente il toto-nazionale: siamo un paese in cui tutti sono direttori tecnici, il calcio insegna, e sono tanti i nomi che vengono accostati alla squadra azzurra e ad eventuali convocazioni (dovute, meritate o meno, a seconda di chi parla). Oscar Angeloni ha precisato in modo abbastanza perentorio il suo punto di vista. «Andremo avanti fino alla fine della Coppa del Mondo con il nucleo di atleti che ho portato qui in Svizzera. Su questo non ci sono discussioni, a meno che non venga fuori un marziano che improvvisamente sovverte tutti i valori. Anzi, dovrò fare qualche taglio, visto che poco prima di Natale mi è stata annunciata dalla FISI una secca riduzione del budget (circa il 35% in meno) che condiziona seriamente i programmi che avevo stilato».

I CONVOCATI - Appuntamento dunque all'Alpiniski di Les Marecottes, in attesa di un buon risultato dei nostri ragazzi e di una giusta ispirazione per lo staff tecnico. I convocati sono Manfred Reichegger, Matteo Eydallin, Denis Trento, Damiano Lenzi, Pietro Lanfranchi, Lorenzo Holzknecht, Davide Galizzi, Gloriana Pellissier ed Elena Nicolini per la gara Senior, gli Espoir Michele Boscacci, Robert Antonioli, Elisa Compagnoni e Alessandra Cazzanelli e gli  Junior Nadir Maguet, Federico Nicolini, Luca Faifer, Michele Pedergnana, Alba De Silvestro e Natalia Mastrota.


Michele Boscacci commenta la sua vittoria a Caspoggio

Quattro battute con il neo-campione italiano di Vertical

Ehi campione italiano! Complimenti..
«Grazie mille!».
In vertical stai andando come un treno, hai fatto preparazione specifica sul veloce o ti viene così…?
«Ma no, io mi alleno per gare complete, non faccio nulla di specifico per il vertical. Poi vedo che mi viene bene e quindi quando sono in gara ci metto tutto me stesso…».
Oggi dopo la 'sparata' alla fine hai avuto paura che ti riprendessero? «Ma no, ho visto che poco prima del traguardo Manni si era staccato, allora mi sono leggermente rilassato. Però mi giravo per controllare, con quelli lì non si sa mai!».
In generale comunque sembri in ottima condizione…
«Sì sì… Adesso mi sembra di stare bene dopo l'influenza delle scorse settimane!»
Su quale gara tra quelle che sono in calendario nel giro delle prossime settimane sei più concentrato? «Ah io punto senza dubbio al campionato italiano individuale. Poi guarderò di far bene la Coppa del Mondo e per finire qualche classica…».  
In bocca al lupo e complimenti per questo titolo italiano dalla redazione di Ski-alper!


Dove va la Coppa del Mondo di ski-alp?

Considerazioni in vista della stagione agonistica

La Coppa del Mondo di scialpinismo 2012/2013 prende forma e nonostante la crisi e il basso appeal mediatico riesce ad 'accaparrarsi' uno sponsor importante come Scarpa. L'azienda dei fratelli Parisotto si conferma attenta a tutto ciò che si muove in questo ambito ed è sicuramente da lodare per la lungimiranza e il mecenatismo. Rimangono però troppi punti di domanda per un evento 'schiacciato' sotto il profilo tecnico e di immagine dalle competizioni che fanno parte de La Grande Course, che sono il reale obiettivo stagionale di tutti i big e che in un certo senso rappresentano i tornei del Grande Slam del calendario, per fare un esempio tennistico. I prossimi Campionati del Mondo sono previsti nella stessa località che ha ospitato gli Europei l'anno scorso, un'edizione non certo azzeccatissima per la crescita di questo sport. Staremo a vedere... Anche il carosello finale di Tromso ha lasciato perplessità nell'ambiente: una bella festa sì, ma non è facendo girare a passo di pattinaggio gli atleti in città che si fa conoscere uno sport che ha invece nell'alta montagna la sua vera essenza. Sono forse iniziative da lasciare allo sci di fondo. Resta la valenza tecnica di alcuni appuntamenti del calendario (in Italia quelli di Valle Aurina e Clusone saranno sicuramente da non perdere sotto il profilo tecnico), la possibilità di lanciare i più giovani sul palcoscenico internazionale e cosa ancora? Ah, sì, le Olimpiadi. Un processo lungo, irto di difficoltà, forse l'unico reale obiettivo che fa andare avanti questa ISMF. In ogni caso noi saremo in prima linea a seguire tutte le gare!