Katia Tomatis e Alba De Silvestro, l'Altitoy è vostra

Katia Tomatis e Alba De Silvestro vincono l’Altitoy Ternua. Le due azzurre, prime nella tappa inaugurale, conservano il gradino più alto del podio con un nuovo successo, con oltre sei minuti di vantaggio su Axelle Mollaret e Jennifer Fiechter. 5h29’39” il loro tempo complessivo, 5h40’01” quello delle seconde. Sul terzo gradino del podio Marta Garcia Farres e Mireia Mirò (5h47’27”).
Kilian Jornet e Jakob Herrmann si aggiudicano anche la seconda tappa (anche se poi retrocessi per penalizzazione di una piazza): debutto vincente per loro nella LGC (4h27’14” il tempo complessivo). Al secondo posto restano Xavier Gachet e William Bon Mardion (4h30’17”), anche se quarti nella seconda tappa, al terzo Nadir Maguet e Michele Boscacci (4h31’26”) pur con il secondo posto di tappa (ma primi dopo la penalizzazione a Jornet-Herrmann), salgono al quarto Damiano Lenzi e Matteo Eydallin (4h34’38”), terzi di giornata.

 


La Sportiva Epic Ski Tour, ci siamo

Alla sala conferenze di Trentino Marketing a Trento, presentazione della seconda edizione di La Sportiva Epic Ski Tour in programma dall’8 all’11 marzo. Tre giorni di eventi proposti da Kurt Anrather: «L’idea nacque due o tre anni fa con Jürg Capol, inventore del Tour de Ski. Gare, Epic Talk con i campioni dello scialpinismo, expo area al Navalge di Moena, serate a tema trentina e italiana, Epictoberfest, Epicparty per chi non vuole andare a dormire, briefing, ci saranno davvero iniziative per tutti i gusti. Gli atleti saranno sostenuti in tutto e per tutto, a cominciare dalla possibilità di gareggiare in compagnia di una guida alpina. Come se non bastasse, montepremi di 46.000 euro e premi in denaro fino al 30° classificato. Siamo un evento, non una gara».
Giuseppe ‘Pepi’ Ploner, prima atleta, poi allenatore ed ora race director di questa edizione: «La classifica finale riguarda chi partecipa a tutte e tre le tappe, ma c’è la possibilità anche di fare la gara singola. La prima parte venerdì 9 marzo dalla stazione a valle del Cermis alle ore 17.30, sulla via del bosco per 750 metri di dislivello e arrivo in salita. Il giorno dopo al San Pellegrino partenza alle ore 11, senza stress, si parte dal piazzale della funivia, cambio assetto, altra salita più dolce di 2 km e discesa di nuovo verso il piazzale della funivia. Terzo giorno, domenica, sempre alle ore 11 con start in base al distacco accumulato nelle tappe precedenti, da Passo Pordoi alla Forcella Pordoi, cambio assetto, discesa lunga in Val Lasties e risalita verso il Passo Pordoi con 200 metri di dislivello. Paesaggio bellissimo, condizioni ottime, speriamo che tutti possano godersi queste condizioni anche la settimana prossima. Damiano Lenzi sarà al via, così come le due svizzere Jennifer Fiechter e Viktoria Kreuzer, ci saranno poi Toni Palzer, oltre a Lanfranchi, Boffelli, Stofner. Arriva anche Schlickenrieder, al via delle tre tappe come tutti gli altri ed iscritto con la moglie».
Tappe disegnate e allestite, nell’ordine, da Massimo Dondio, Thomas Zanoner ed Oswald Santin che cura anche il tracciato della Sellaronda, e con la vicinanza delle due funivie il pubblico potrà seguire La Sportiva Epic Ski Tour in prima persona.


Perché?

Perché in un momento storico, ma al tempo stesso delicato, il mondo dello ski-alp si disunisce e dal prossimo anno si spacca?
Stiamo parlando di ISMF e LGC, ovviamente. Due mondi diversi, due filosofie diverse, ma pur sempre tutto ski-alp. Se quest’inverno c’è stata una sorta di ‘pace’, prima sulla Cina, poi sui calendari, con marzo dedicato alla LGC senza tappe di Coppa del Mondo ISMF (seppur con la concomitanza tra Sellaronda e Pierra Menta, anche se siamo in mondi ancora diversi tra loro), dal prossimo inverno non sarà così. Le date dei Mondiali ISMF in Svizzera coincideranno con quelle della Pierra Menta. Dove andare? Cosa faranno gli atleti top? Un vero e proprio scontro. E non certo un bel biglietto da visita per il movimento. Gli organizzatori svizzeri, dicono all’ISMF, non avevano altre date a disposizione, quelli della Pierra Menta non potevano cambiare un appuntamento fisso da oltre trent’anni. E crediamo lo scontro continuerà sulla Cina: la LGC ha già annunciato che ci andrà, l’ISMF è pronta a rinnovare per altri cinque anni. Le gare saranno negli stessi giorni?

Tutto questo mentre resta in ballo il discorso Giochi Olimpici. Da PyeongChang è arrivata una sorta di doccia fredda per Pechino 2022, senza l’annuncio di nuove discipline per le prossime olimpiadi invernali cinesi, ma in casa ISMF resta la speranza di poter ancora rimanere in corsa. Una delegazione è volata in Cina proprio alla fine degli Europei siciliani, per parlare non solo di Coppa del Mondo, ma anche di Giochi Olimpici. Intanto a quelli giovanili del 2020 ci sarà. Snatura lo sport, si dice. Quello non è vero ski-alp, le critiche dei più. Le stesse frasi sentite nei giorni del passaggio olimpico dello snowboard o della mountain-bike. L’arrampicata sportiva ci è arrivata ai Giochi: ha avuto una sola medaglia, ha cercato un compromesso su come assegnarla e a Tokyo tra due anni ci va. Ora è chiaro che alle Olimpiadi non ci sarà mai una prova d’alta montagna, ma resta pur sempre che sarebbe una gara di ski-alp ai Giochi Olimpici. Agli Europei sull’Etna (negli stessi giorni di PyeongChang …) parlando con gli atleti, la maggioranza vuole i Giochi. Perché una Olimpiade è tutto per un atleta. Qualcuno ti arriva a dire con qualsiasi specialità, basta che si vada.

Lo sappiamo bene: una gara LGC non è una individual (né tantomeno una sprint o un vertical) ISMF, ma possiamo considerarle entrambe ski-alp agonistico? Se la risposta è sì allora dobbiamo fare in modo che le immagini di un Mezzalama siano anche una vetrina di Coppa del Mondo, altrimenti sarà sempre e solo scontro. Che non giova a nessuno, aggiungiamo noi. Lo dicono anche i numeri in calo degli iscritti alle gare, il poco interesse di certe aziende, l’appeal verso sponsor e media, e via di seguito. Mai come quest’anno ci sono state individual lottate sul filo dei secondi; vedremo le prossime LGC, ma negli ultimi anni la lotta era limitata a pochissime squadre. Insomma nessuno ha la bacchetta magica per avere la gara perfetta.
Certo l’ISMF deve lavorare molto di più per far crescere l’interesse della Coppa del Mondo. Creare eventi come quelli della LGC. Arrivare a delle classiche di Coppa del Mondo come nello sci alpino, per esempio. O come le LGC.
Intendiamoci non che a certe gare di Coppa del Mondo della FIS, sci alpino e alcune di fondo a parte, ci sia il finimondo a seguirle (quelle di ski-cross per esempio sono per pochi intimi…), ma rendere tutto più spettacolare, visibile (e comprensibile) al pubblico quello deve farlo. Come ad Andorra dove in tanti vanno a incitare gli atleti, non come a Puy St. Vincent, quando il vertical è partito alle 8.30 con gli impianti della stazione sciistica ancora chiusi.

Creare delle Premana e delle Zegama nello ski-alp per la Coppa del Mondo ci ha detto Kilian a Nicolosi. Ecco su questo l’ISMF deve ancora fare passi avanti. Trovare i posti giusti dove c’è passione e tradizione, organizzare manifestazioni di contorno, anche solo uno stand dove atleti e appassionati si ritrovino per una birra insieme, sfruttare di più l’Austria (dove lo ski-alp è entrato nella potente ÖSV, la stessa federazione di Hirscher…), oppure la Germania.
Lasciamo da parte Kitz o Wengen nello sci alpino, ma siete mai andati a vedere una gara di biathlon ad Anterselva? Certo l’IBU è altra cosa, anche per i soldi che ha a disposizione, grazie soprattutto alla televisione, ma l’ISMF se taglia il traguardo olimpico deve puntare a qualcosa di più della Coppa del Mondo attuale.

Fare un passo indietro tutti, capire le criticità che ci sono e provare a risolverle tutti insieme, mettendo a frutto l’esperienza di tutti quanti. Tutti dalla stessa parte, quella dello ski-alp.
Basterebbe che la festa del Grand Mont ci fosse per una individual di Coppa del Mondo. Chiediamo troppo?


Europei sull'Etna, Italia leader nello ski-alp. Prima anche nel ranking YOG

Bilancio in casa Italia dopo gli Europei sull’Etna. C’è il medagliere, ci sono i titoli europei, ma c’è soprattutto da guardare il ranking Cadetti, quello che conta per definire il contingente per i Giochi olimpici invernali giovanili di Losanna 2020. Non è definitivo ovviamente, visto che sarà ‘completato’ dopo i Mondiali del 2017 (che andranno in scena proprio in Svizzera e proprio sulle stessi nevi che saranno il palcoscenico di quelle degli YOG, a Villars), ma era importante partire bene in Sicilia. Italia in testa nel ranking con 860 punti e cinque medaglie (tre d’oro, una d’argento e una di bronzo), tallonata dalla Svizzera a quota 827 (ma ben nove medaglie conquistate...), quindi Spagna (589), Francia (434) e Austria (235).
Testa a testa Italia-Svizzera, anche nel ranking assoluto degli Europei: 1738 punti per gli azzurri, 1500 per gli elvetici. Poi Francia (1494), Spagna (1039), Russia (464), Austria (339), Andorra (330), Romania (172), Bulgaria (140) e Svezia (137) a completare la top ten.
Stesso numero di medaglie per Italia e Svizzera, 21 (18 quelle francesi), ma in testa al medagliere ci sono saldamente gli azzurri con 11 ori, 5 argenti e 5 bronzi, rispetto ai 4 ori, 8 argenti e 9 bronzi degli svizzeri. Di ori ne ha più la Francia, cinque. Due per Spagna e Russia.
Le medaglie azzurre allora. A livello assoluto i campioni europei sono due: Robert Antonioli nell’individual (con argento per Michele Boscacci) e Nicolò Canclini nella sprint (la gara lo ricordiamo è stata fermata dopo le qualifiche e sono stati considertai validi i tempi proprio delle qualifiche). Tra gli Espoir, oro ovviamente per Canclini nella sprint, due titoli per Davide Magnini (nell’individual e nel vertical, dove ha chiuso secondo assoluto alle spalle di Kilian) e per Alba De Silvestro (ancora individual e vertical, dove si è piazzata terza assoluta).
Negli Junior un solo oro, quello di Andrea Prandi nell’individual (con bronzo nel vertical), nei Cadetti doppia affermazione per Samantha Bertolina (sprint e vertical, con argento nell’individual), vittoria anche per Matteo Sostizzo nel vertical. A medaglie, a livello giovanile, anche Sebastien Guichardaz (argento nel vertical), Giulia Murada (argento nel vertical e bronzo nell’individual) e Fabien Guichardaz (bronzo nella sprint) tra gli Junior, Anna Folini (bronzo nel vertical) tra i Cadetti.


Rise Up with Gloriana & Millet

Correre una gara insieme a Gloriana Pellissier? Il sogno di molte (purché ben allenate)… ma solo una ci riuscirà! Sì, perché grazie a Millet, title sponsor del Tour du Rutor Extrême, Skialper a gennaio ha organizzato una selezione per trovare la compagna migliore per portare a termine la gara insieme proprio a Gloriana. Una selezione, in realtà, con un duplice scopo perché bisogna essere allenate ma anche e soprattutto comunicative. La vincitrice, Chiara Musso, sarà infatti la nostra inviata da dentro la gara: diciamo che è un contest giornalistico-sportivo… Su Skialper di febbraio marzo (disponibile nelle migliori edicole oltre che nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito) vi sveliamo come si sono svolte le selezioni di Valgriscenche.

©Stefano Jeantet

EMOZIONI - Alla fine la più emozionata era lei, lei che di Tour du Rutor ne ha vinti otto. Quando ha consegnato la stessa felpa che indossava alla vincitrice, come segno della nuova squadra che parteciperà al prossimo Rutor, Gloriana Pellissier era davvero al settimo cielo. Un’avventura tutta nuova per lei, come per Chiara Musso, la prossima compagna di gara. La cuneese è stata la più brava sulla neve, si è ‘difesa’ nella video-presentazione e alla fine ha prevalso sulle altre candidate: la lombarda Anna Moraschetti, la veneta Linda Menardi, la valdostana Claudia Titolo e l’altra piemontese Rosanna Morandini.

©Stefano Jeantet

IL PERCORSO - La simulazione di gara consisteva in un anello molto completo, con diverse inversioni, salita a piedi e con gli sci, discesa in neve fresca, da percorrere tre volte e poi il lancio e il traverso finale. Circa un’ora il tempo di gara. Glo ha percorso l’anello in circa 18 minuti, le altre poco sopra i 20 minuti…

©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet

Tecnica Zero G Tour Pro, la potenza della leggerezza

Tecnica crede sempre più nello scialpinismo e lo dimostra con l’arrivo sul mercato per la stagione 2018/19 di Zero G Tour Pro, erede di Zero G Guide Pro, rispetto al quale rappresenta un deciso passo in avanti. Uno scarpone interessante in chiave freetoruing ma che potrebbe posizionarsi a metà del guado con la categoria ski touring che abbiamo provato sulla neve in anteprima con Stefano Mantegazza, validation manager del progetto, e la Guida alpina Davide Alberti, collaudatore della nuova scarpa, sulle nevi dell’Alta Badia. La prova completa su Skialper 116 di febbraio-marzo, disponibile nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito oltre che in edicola.

©Alice Russolo

AL BANCO - Nella numerazione 26/26.5 la bilancia si ferma a poco più di 1.315 grammi con lunghezza suola di 306 millimetri e la forma è abbastanza affusolata e anatomica. Per la suola è stata scelta una Vibram tra le più leggere presenti sul mercato, con tre diverse mescole, una delle quali grigia e omologata ISO Touring 9523, indispensabile per scarponi di questa categoria. La forma è rockerata per facilitare la rullata e anche la zeppa interna è rockerata in poliuretano espanso con sistema C.A.S e disegno superiore a puntini di 1,5 mm per agevolare il lavoro di boot fitting e un buon grip della scarpetta. Gli inserti certificati Dynafit sono stati arretrati di 1,5 millimetri rispetto al vecchio Guide Pro per ridurre il braccio leva, mantenendo l'omologazione ISO Touring 9523 e una valida ramponabiltà.

©Alice Russolo

LA LEVA SKI/WALK - Uno dei segreti di Zero G Tour Pro è la leva posteriore ski/walk self-adjusting system a doppio armamento, nel gambetto e nel tallone, dove c’è un uncino di sicurezza. Il gambetto ha un’inclinazione di 12° (13° invertendo la piastra di fissaggio del meccanismo), mobilità di camminata anteriore di 15° e posteriore di 40°. Zero G Tour Pro viene fornito con scarpetta preformata ready to go con lacci, soletta plantare e pad in gel.

©Alice Russolo
©Alice Russolo

TECNICA ZERO G TOUR PRO

Scafo: Grilamid

Gambetto: co-iniettato in Pebax/Carbonio

Mobilità gambetto: 55°

Leve: 4 Light Magnesium

Suola: ISO 9523 con Low Tech VIBRAM rubber toe & heel

Scarpetta: Ultralight-Light Fit ready to go con lacci

Last: 99 mm

Flex: 130


LIVE - Kilian vince il vertical sull'Etna, ma Davide Magnini è argento

Ultimo atto degli Europei sull’Etna. E anche nell’ultima giornata sul vulcano condizioni difficili. Si gareggia sul versante Sud, sopra Nicolosi, dal Rifugio Sapienza. Nebbia, neve pesante in pista e neve ghiacciata dall’alto. Vittoria di Kilian Jornet Burgada in testa a testa serratissimo con Davide Magnini, alla fine argento (e oro Espoir) con un distacco di di 4 secondi. Gara serratissima: bronzo a sette secondi da Kilian per Antonio Alcalde Sanchez (secondo Espoir), quarto Robert Antonioli, quinto Werner Marti, sesto Michele Boscacci. Al femminile a segno Axelle Mollaret con 45 secondi di margine su Victoria Kreuzer, terza Alba De Silvestro, ancora una volta oro Espoir, quarta Katia Tomatis.

GIOVANILI - Doppietta azzurra nei Cadetti con il titolo per Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina, bronzo per Anna Folini. Negli Junior successo dello spagnolo Pau Coll Turra con argento per Sebastien Guichardaz e bronzo Andrea Prandi, nella gara rosa detta legge Ekaterina Osichkina: la russa chiude davanti a Giulia Murada e la francese Malaurie Mattana.


Robert Antonioli re dell'Etna: vince l'individual degli Europei

La ‘muntagna’ come chiamano qui l’Etna, concede una tregua. C’è il sole dopo la tempesta, ma il vento continua a soffiare. Neve tirata dalle folate: un percorso nervoso con tre salite, in mezzo alla lava che affiora. Gara veloce, un giro da ripetere due volte senza tregua: Kilian Jornet prova a forzare sin dall’inizio, tallonato da Michele Boscacci. Dietro Bon Mardion e un terzetto azzurro con Robert Antonioli, Davide Magnini e Damiano Lenzi. Antonioli colma il vuoto in discesa e sull’ultima salita passa anche davanti. In discesa non lo prendono: 1h10’21” il suo tempo, Boscacci riprende e passa Kilian nella volata finale con 19 secondi di ritardo. Doppietta azzurra, dunque, con il catalano terzo; Davide Magnini è quarto e primo Espoir, Damiano Lenzi, quinto. Completano la top ten William Bon Mardion, Martin Anthamatten, Oriol Cardona Coll, Marc Pinsach Rubirola e Armin Höfl.
Al femminile detta legge Axelle Mollaret: Laetitia Roux ed Emelie Forsberg viaggiano di coppia per riprenderla, ma non ce la fanno. Oro per la Mollaret, argento Roux, bronzo Forsberg, quarta Claudia Galicia Cotrina, quinta Victoria Kreuzer, sesta Katia Tomatis, ottava e prima Espoir Alba De Silvestro.

Andrea Prandi

GIOVANILI - Andrea Prandi si aggiudica la sfida con lo svizzero Julien Ancay divisi sul traguardo da appena tre secondi, terzo il francese Arthur Blanc, quinto Sebastien Guichardaz. Sul podio rosa sale sul gradino più alto la russa Ekaterina Osichkina, seconda la francese Justine Tonso, bronzo per Giulia Murada. Tra i Cadetti titolo per lo svizzero Léo Besson, con quarto Matteo Sostizzo, settimo Alessandro Rossi, ottavo Rocco Baldini, al femminile argento per Samantha Bertolina alle spalle della svizzera Caroline Ulrich.


LIVE - Tempesta sull'Etna, rinviato anche il vertical degli Europei

Dopo mesi di siccità, sull’Etna è inverno! Le previsioni meteo annunciavano maltempo e così è stato. E sul vulcano quando la perturbazione arriva, arriva per davvero. Pioggia, neve ghiacciata, raffiche di vento in partenza, condizioni al limite ancora di più in quota. Così nulla da fare per il vertical dei campionati europei, con gli organizzatori che sono stati costretti a rinviare la gara. Cosa succede adesso? Sabato è confermata l’indvidual (anche perché dovrebbe tornare il sole), mentre domenica sarà recuperato il vertical (visto che serve per definire il contingente dei giochi olimpici giovanili invernali del 2020) oppure la sprint assoluta?


Chi se la sente di partecipare a La Sentinelle?

Ci sono eventi che nascono un po’ per provocazione, forse anche in anticipo sui tempi. Semplicemente intercettano i gusti e le esigenze di un certo pubblico di appassionati.

La Sentinelle è proprio questo.

I concorrenti in discesa a Gavarnie ©Pascal Tournaire

Dalla creatività di Bruno Compagnet e Minna Riihimaki nasce la gara che non è una gara. Un raduno, un momento di condivisione. Vietato presentarsi in tutina o con abbigliamento attillato, gradite camicione di feltro, berretti e maglioni della nonna, occhiali da ghiacciaio. Larghezza minima degli sci 100 sotto il piede. Niente classifica, niente cronometro, unico obiettivo arrivare alla fine (dai un'occhiata al manifesto).

Bruno Compagnet e Minna Riihmaki ©Pascal Tournaire

La Sentinelle est un voyage sur les chemins de la connaissance de soi et pas uniquement une épreuve sportive.

Gli organizzatori mettono davanti a tutto il gusto della scoperta e dell’avventura, la voglia di stare in montagna e mettere alla prova la propria resistenza e le proprie capacità tecniche. Ma sempre con spirito di amicizia e condivisione.

Dopo l’edizione zero che si è disputata l’anno scorso sui Pierenei, a Gavarnie, quest’anno si fa sul serio: due tappe, una in Valle d’Aosta e l’altra in Scandinavia, presso il lago Goldajärvi, cioè la regione in cui si toccano Norvegia, Svezia e Finlandia.

Bruno Compagnet da il via all'edizione zero dello scorso inverno a Gavarnie, sui Pirenei (foto © Pascal Tournaire)

La tappa italiana è in calendario dal 22 al 26 marzo a Valgrisenche, con base il Rifugio Bezzi dove i partecipanti soggiorneranno per tutta la durata dell’evento. In estrema sintesi il programma prevede la salita al rifugio a quota 2.250 metri il pomeriggio del 22 (2 ore di pellata circa). Poi, in base alle condizioni meteo, si deciderà quando partire per il giro vero e proprio (che prevede una percorrenza dalle 12 alle 15 ore).

Si consideri che il giro identificato da Bruno & C. prevede circa 2.700 metri di dislivello, caratterizzati da grandi pendii da sciare, da scorci panoramici e salite in canali suggestivi. Repetita iuvant: senza fretta, con lo scopo di arrivare e godersi l’esperienza in compagnia. Naturalmente è richiesto un buon allenamento e capacità di muoversi correttamente in montagna, ma questo non dovremmo nemmeno specificarlo.

Un momento del briefing a Gavarnie ©Pascal Tournaire

Nel tempo rimanente (oltre alla boucle come gli organizzatori definiscono il giro ufficiale) si andrà a sciare in compagnia. Rientro a Valgrisenche il 26 marzo.

Il costo è di 240 euro a persona, tutto compreso (anche kit di benvenuto). Al momento dell’arrivo al rifugio bisogna presentare una lettera motivazionale scritta a mano che metta in chiaro perché si è deciso di prendere parte a La Sentinelle e che racconti il rapporto personale con la montagna e l'ambiente.

©Pascal Tournaire

La nostra rivista è media partner dell’edizione italiana: parteciperemo con i nostri redattori  e soprattutto avremo la possibilità di ospitare insieme a loro un lettore di Skialper. Chi vuole provare ad essere il nostro inviato dovrà inviare a noi la lettera motivazionale entro fine febbraio. Se qualcuno riuscirà a convincerci (ripetiamo, se...) sarà nostro ospite a La Sentinelle per raccontare l’evento dall’interno.

È un’esperienza a cui vale davvero la pena partecipare, ci sono pochissimi posti, affrettatevi a iscrivervi! Tutte le informazioni sul sito ufficiale dell'evento.


LIVE - Arriva il vento sull'Etna e la sprint degli Europei è rinviata. Oro per Samantha Bertolina nelle Cadette

Partiamo dalla fine. Concluse le qualifiche maschili della sprint dei campionati europei, sull’Etna arriva il vento. Folate fortissime, tanto che nella parte alta del tracciato bisogna mettere un pezzo di lava sopra gli sci perché non volino via. I gonfiabili di partenza e arrivo vengono subito tolti. Si resta un po’ di attesa, con gli atleti che vanno su e giù per cercare di scaldarsi. Poi arriva la decisione di far partire il primo quarto di finale: lo vince Boscacci, ma è il primo ad andare a dire che così non si può gareggiare. Vento e non solo. Inizia a nevicare, ti arrivano sulla faccia anche i granelli di lava. Così stop alle gare: la decisione ufficiale è quella che è rinviata. Nel briefing del pomeriggio si capirà come e quando recuperarla. Da programma venerdì c’è il vertical (e le previsioni meteo dicono altra neve in arrivo), sabato l’individual (e dovrebbe esserci il sole), mentre domenica è il giorno dell’eventuale recupero. Vedremo.

GIOVANILI - Alle 9 i giovani erano già a fare ricognizione, dopo il trasferimento da Nicolosi a Piano Provenzana. Un bel tracciato, nonostante la neve non sia tantissima anche sul versante Nord. Fa anche caldo con il sole che picchia e la neve che si trasforma rapidamente da bella compatta a primaverile. L’Italia festeggia l’oro con Samantha Bertolina tra le Cadette: era tra le favorite e non tradito le attese con una finale ‘giocata’ con grande personalità. Con lei sul podio la svizzera Caroline Ulrich e la francese Madeleine Paillard, con quarta Anna Folini. L’altra medaglia arriva dagli Junior. Una finale testa a testa per il terzo posto tra Fabien Guichardaz e lo svizzero Julien Ançay: al termine è bronzo per entrambi. Dettano legge gli svizzeri con Arno Lietha primo e Patrick Perreten secondo. Stefano Confortola è in finale, quinto. Penalizzato Andrea Prandi per uno sci fuori dalla piazzola di cambio, per una decina di centimetri.
‘Solo legno’ in casa Italia nelle altre categorie: nelle junior quarta Giulia Murada e quinta Giorgia Felicetti nella vinta dalla francese Justine Tonso, nei Cadetti, ai piedi del podio Alessandro Rossi e Rocco Baldini con oro per lo svizzero Léo Besson.

L'arrivo di Fabien Guichardaz e lo svizzero Julien Ançay

La classifica della sprint giovani


LIVE - Giovedì la sprint apre gli Europei sull'Etna. Tutto sul versante Nord

Sfilano le Nazionali per le vie di Nicolosi, gli Europei sull’Etna sono partiti. Da giovedì si fa sul serio, tre giorni di gare, prima la sprint (il via delle qualifiche alle 9.30), venerdì il vertical, sabato l’individual. L’Etna è imbiancato, ma non c’è neve sufficiente per rimanere a Sud, sul versante di Nicolosi. Tutte le tre prove andranno in scena a Nord, a Piano Provenzana. Dunque impegno doppio per gli organizzatori che oltre a trasportare tutti gli atleti dall’aeroporto di Catania a Nicolosi, devono programmare navette da Nicolosi a Piano Provenzana. Italia, Francia, Svizzera, Spagna, ma anche Danimarca e Grecia, oltre alla ‘partecipazione straordinaria’ del Brasile: sono 19 le Nazionali sbarcate in Sicilia. Bandiere, bambini, atleti e atlete per le vie di Nicolosi, poi l'inno, un ricordo delle vittime di femminicidio, fuochi d'artificio, la consegna dei pettorali per i top. L'unico rammarico: non tutti gli atleti erano presenti sul palco... Adesso tutti a nanna, da giovedì è tempo di medaglie.


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