La Sportiva Epic Ski Tour, ecco le date
Il comitato organizzatore de La Sportiva Epic Ski Tour ha annunciato le date del 2019: la terza edizione andrà in scena nel weekend del 22 e 23 febbraio, sempre in Trentino. Due giorni di gare e non tre, tante novità in cantiere, tracciati più abbordabili, affrontabili anche dai meno esperti. Lo staff è già al lavoro, nei prossimi mesi ne sapremo di più.
Domenica intensa alla Maga
Un lungo viaggio in solitaria, questa è stata la Maga Skymarathon per Cristian Minoggio, che si è presentato in completa solitudine sul traguardo di Serina, con il finish time di 4h47'06”, uno dei migliori tempi mai fatti segnare alla skymarathon della Val Serina. In seconda posizione un'altra aquila Valetudo, il bergamasco di Colere Clemente Belingheri, che ha stoppato le lancette su 5h25'23”. Terzo posto per Giambattista Micheli del team Carvico Skyrunning in 5h26'53”. Nella top ten Stefano Tavola, Alessandro Colombi, Diego Cortinovis, Matteo Longhi, Loris Bonzi, Maurizio Merlini e Matteo Caglioni. Nella prova femminile la prima a transitare sotto lo striscione d'arrivo è stata Silvia Boroni in 7h26'07”. Sul podio a farle compagnia Maria Panseri (Atletica Presezzo), seconda in 8h15'56”, e Cristina Durante (Carvico Skyrunning), terza in 8h40'10”. Quarta classificata Silvia Marcon.
50 KM - Sulla nuova distanza di 50 km e 5000 metri di dislivello positivo il più veloce è Riccardo Faverio, che si toglie lo sfizio di conquistare la prima edizione della gara di casa in versione ultra. Nella gara in rosa è l'aquila Valetudo Cecilia Pedroni ad entrare per prima nell'albo d'oro della manifestazione. La gara era valida come finale del circuito Skyrunner Italy Series. Ed ecco dunque i vincitori del circuito nel contesto delle Sky Ultra: Luca Carrara e Cristiana Follador: entrambi oggi sono saliti sul secondo gradino del podio.
Un Luca Carrara ha rotto subito gli indugi portandosi in testa sin dalla partenza da Zorzone. Creste del Menna, parete nord dell’Arera, vetta dell’Arera, e Carrara era sempre al comando, con un vantaggio massimo di 4 minuti sui diretti inseguitori. Ad inseguirlo un terzetto composto dai trentini La Sportiva Michele Tavernaro e Paolo Longo e dal local di Serina Riccardo Faverio alfiere del Gs Orobie. Sul Grem però Luca Carrara è stato riacciuffato da Tavernaro e Faverio. Tavernaro è rimasto leggermente indietro e al comando si è consolidata la coppia Faverio-Carrara. Sul primo gpm dell’Alben è transitato in prima posizione Luca Carrara, sulla seconda cima dell’Alben è sempre Carrara il primo, ma i due corrono appaiati, e la loro gara prosegue così anche nella discesa finale. Ma a un certo punto Luca Carrara è caduto; si è rialzato prontamente ma a causa dei dolori non ha più retto il ritmo tenuto fino a quel momento.
Riccardo Faverio, lucidissimo, ha continuato la discesa in solitaria, involandosi verso il traguardo della ‘sua’ Serina. “La gara della vita” l’ha definita il vincitore. Faverio ha portato a termine la ultra in 7h44’45”. Luca Carrara, protagonista di una stagione a livelli altissimi, è arrivato sotto l’arco del traguardo in 7h52’06”. Sul terzo gradino del podio Paolo Longo in 7h56’39”. Nei migliori dieci di questa prima edizione troviamo anche Michele Tavernaro, Luca Picinali, Mario Ruggiero, Alex Viciani, Matteo Bolis, Roberto Longhi (master 60!) e Andrea Grilli.
Volgendo lo sguardo alla prova femminile, la dominatrice di questa durissima gara è stata Cecilia Pedroni, del team Valetudo Serim, che ha stoppato le lancette su 9h16’35”. Seconda classificata Cristiana Follador con il finish time di 9h32’32’. Terza Patrizia Pensa (Pol. Besanese), medaglia di bronzo ottenuta con il crono di 9h35’57”. Ai piedi del podio Chiara Broggio (Libertas Forno) che ha fatto registrare il tempo finale di 9h46’28”.
24 KM - Sul percorso di 24 km e 1450 metri di dislivello positivo della Maga Skyrace, Jean Baptiste Simukeka ha tagliato per primo il traguardo di Serina fermando il tempo su 2h22'29”. Un solo secondo di distacco per Dennis Bosire Kiyaka che si prende la medaglia d'argento. Al terzo posto gli applausi sono per l'azzurro Sergio Bonaldi, ‘local’ di Serina, che ha chiuso in 2h24'22”. Nella top ten Danilo Brambilla, Elia Balestra, Paolo Poli, Paolo Colleoni, Luca Rota, Daniele Carobbio e Adriano Ticozzelli. Per il secondo anno consecutivo Martina Brambilla si è imposta alla Maga Skyrace. 3h10'08” il tempo che le è valso la vittoria. In seconda posizione la scialpinista della Carvico Skyrunning Paola Pezzoli con il finish time di 3h16'02. Medaglia di bronzo al collo della giovane Laura Tiraboschi che ha completato la prova in 3h30'17”. Fra le migliori dieci Helene Papetti, Silvia Ottaviano, Jessica Regazzoni, Arianna Mariani, Alejandra Hernandez, Lelia Maria Camanini e Chiara Spreafico.
Davide Magnini e Denisa Dragomir da record alla International Rosetta Skyrace
Edizione da incorniciare per la International Rosetta Skyrace. Festa grande a Rasura per lo staff dello Sport Race che prima del via hanno visto saltare il record di presenze con oltre 300 atleti ai nastri di partenza. In gara a dare spettacolo ci hanno pensato il trentino Davide Magnini e la rumena Denisa Dragomir. Primi ad ogni intermedio, sempre davanti con autorità, entrambi hanno siglato i nuovi record della gara demolendo i precedenti. Per Magnini un finish time di 2h03’43” (precedente record di Paolo Bert 2h09’16”), mentre la Dragomir è riuscita a battere se stessa chiudendo in 2h30’39” (precedente record 2h34’15”).
Sui 22,4 chilometri (1740 metri di disliivello di salita e altrettanti di discesa) disegnati all’interno del Parco delle Orobie Valtellinesi, è stata battaglia dall’inizio alla fine con ritmi elevatissimi e un clima ottimale che ha agevolato le performance fatte registrare. Al traguardo del polifunzionale, alle spalle di un immenso Magnini, seconda piazza per Daniel Antonioli in 2h09’02” e terza per Martin Stofner in 2h10’34”. Nella top ten di giornata anche Andrea De Biasi, Gil Pintarelli, Paolo Bert, Christian Modena, Daniele Cappelletti, Giordano Passerini e Erik Panatti. Al femminile imprendibile Denisa Dragomir, argento di giornata per Daniela Rota 2h48’26”, mentre sul gradino più basso del podio è salita Viktoria Piejak in 2h52’11”. Quarta Giulia Compagnoni, quinta Giulia Orlandi.
Sfida nella sfida visto che in palio vi era il successo nel circuito La Sportiva. Un challenge che prima di fare scalo in Valgerola ha visto tappa alla Trentapassi Skyrace, alla Ledro SkyRace, alla Skylakes, alla Stava Mountain Race e al San Fermo Trail. Re e regina 2018 sono stati incoronati il trentino Gil Pintarelli e la bergamasca Daniel Rota. Sul podio di circuito anche Martin Stofner e Viktoria Piejak secondi e Daniel Antonioli, Annelise Felderer terzi.
L’UTMB femminile parla italiano: trionfo di Francesca Canepa e quinto posto di Katia Fori
Aspetti Mimmi Kotka o Caroline Chaverot, invece ne viene fuori la più incredibile UTMB per i colori italiani. Nella fredda notte del Monte Bianco parte veloce e lascia tutte dietro la statunitense Magda Boulet, poi costretta al ritiro dopo il Col de la Seigne per una caduta. Intanto dietro di lei le distanze sono minime e piano piano vengono fuori due nomi, quello di Caroline Chaverot e quello di Katia Fori. Alla fine dopo il Grand Col du Ferret la francese si ritira (per lei una stagione tribolata, con settimane senza riuscire a correre, poi la decisione di non partecipare all’UTMB e negli ultimi giorni il rientro in campo). Con Mimmi Kotka ritiratasi quasi subito, Fernanda Maciel che prende distanza dalla Fori, la parmense procede da sola fino a La Giète, quando la raggiunge e supera Francesca Canepa. Da questo momento Francesca rimarrà sempre davanti, con la Fori che perde qualche minuto e si fa raggiungere da dietro da Uxue Fraile del team Vibram, poi dalla francese Jocelyn Pauly e dalla britannica Beth Pacall. Questo sarà l’ordine d’arrivo finale, con la Canepa che regala una incredibile vittoria ai colori azzurri dopo il secondo posto del 2012. Il suo è stato un successo costruito nei minimi dettagli, con una partenza misurata e il ritmo ad aumentare passaggio dopo passaggio in modo graduale, come ai tempi dei primi grandi successi. 26h03'48'' il tempo di Francesca Canepa, 26h40'43'' quello di Katia Fori, mentre al sesto posto si è classificata Juliette Blanchet del Team Vibram.
Thévenard vince la terza UTMB, ma l'Italia festeggia il settimo posto di Stefano Ruzza
In una cento miglia non si possono mai fare previsioni e all’UTMB ancora meno. L’edizione 2018 è stata probabilmente la più ricca di colpi di scena. I pronostici della vigilia erano per una sfida Kilian-Walmsley. Invece… Invece come in un giallo di Agatha Christie i favoriti (e le favorite) sono spariti uno a uno nel buio della notte, della pioggia e del gelo del Monte Bianco. E alla fine a Chamonix è arrivato ‘en souplesse’ lui, Xavier Thévenard, monsieur UTMB, con tutte le gare di Chamonix vinte e, da questo pomeriggio, con tre UTMB nel palmarès, come D’Haene e Kilian. Chapeau.
RITIRI - Subito a fare ritimo Walmsley, poi a tirare l’altro yankee, Zach Miller, infine nella notte, dalla valle di Les Contamines, un trio formato da Kilian, Miller e Walmsley. A seguirli gli altri big, a partire da Sylvain Court, Luis Alberto Hernando, Xavier Thévenard, Tim Tollefson, Michel Lanne e Jordi Gamito. Il primo a eliminarsi è stato Walmsley (e a confermare che non si può vincere WS100 e fare bene a Chamonix): per lui problemi al Col de la Seigne e la testa della corsa persa, poi nella discesa qualche problema (una storta) per Hernando e ritiro a Courmayeur. Dopo Courmayeur il colpo di scena più inaspettato, il forfait di Kilian Jornet. Per lui una puntura di ape qualche ora prima del via, il tentativo di metterci una pezza (è anche allergico) senza usare medicinali proibiti dalla Wada, la scarpa che entra bene e non dà fastidio, ma da sibuto vomito, impossibilità di mangiare e altri fastidi. Nella salita dopo Courmayeur i problemi sono aumentati, uniti alla fatica a respirare. Ecco dunque che a fare la gara sono stati Zach Miller e Xavier Thévenard, con il primo che ha pagato la salita al Col du Grand Ferret ed è uscito da Champex-Lax con 15 minuti di ritardo dal francese. La passerella rossa verso Chamonix era pronta: 20h44’16’’ il suo tempo. Secondo il sorprendente romeno Robert Hajnal (21h31’37’’) e terzo lo spagnolo Jordi Gamito (21h57’01’’). Ma il bello, per noi italiani, doveva ancora venire, perché uno straordinario Stefano Ruzza (23h02’19’’) ha chiuso al settimo posto. Per l’atleta del Team Vibram una prova maiuscola che rimarrà per sempre nella storia della gara di Chamonix e dei colori azzurri, il secondo migliore piazzamento dopo quelli di Olmo.
Luca Cagnati leader alla Traspelmo
È ancora Luca Cagnati a firmare la Traspelmo. Sabato l'agordino di Canale ha conquistato la terza vittoria consecutiva nella prova della Val di Zoldo. La manifestazione è stata caratterizzata da condizioni meteo difficili, con tanta pioggia e freddo sia nelle ore di vigilia sia poco prima della partenza, tanto che gli organizzatori hanno deciso di far disputare la gara sul percorso alternativo: 13 chilometri e 850 metri di dislivello positivo (altrettanto negativo) con partenza e arrivo a Palafavèra. Niente salita e discesa a Forcella Val d'Arcia, dunque, per garantire la sicurezza di concorrenti e personale lungo il percorso. Il percorso, pur ridotto, comunque nulla ha perso dal punto di vista tecnico, con salite e discese rese ancora più dure dal terreno bagnato e da ampi tratti di fango.
La gara, graziata nelle fasi iniziali da una schiarita, ha visto un terzetto caratterizzare le prime fasi: Luca Cagnati insieme all'altoatesino Alex Oberbacher, secondo lo scorso anno, e al trentino Daniele Felicetti. Dopo aver scollinato sulla prima salita Cagnati ha forzato, rimanendo solo e resistendo al ritorno del piemontese Gabriele Bacchion. Sul traguardo, primo Cagnati in 1h13'44”. Piazza d'onore per Bacchion, staccato di 46” e Oberbacher a completare il podio con 1'0”di distacco. Tra le donne, dominio di Stephanie Jimenez. 1h33'04” il riscontro cronometrico. Sul podio anche Martina Cumerlato e Sabrina Viel, staccate di oltre 5'.
Marco De Gasperi quarto al debutto nella CCC
La CCC è di Thomas Evans: il britannico ha preso la testa della gara a La Flégère e chiuso in solitaria a Chamonix con il tempo di 10h44’32”; alle sue spalle il cinese Min Qi, in testa per tutto il resto della gara e che alla fine paga un ritardo di 5’35”, terzo Pau Capell a 7’54”. Quarta piazza per Marco De Gasperi, alla prima esperienza su una 100 km. Secondo alle spalle di Qi sino a Vallorcine, ha pagato nel finale, una crisi per lui, ma ha tenuto duro, controllando il tentativo di rimonta del francese Germain Grangier. La top ten si completa con il lettone Andris Ronimoiss, la spagnolo Ivan Camps, il britannico Harry Jones, il francese Arthur Joyeux-Bouillon e lo spagnolo Isaac Riera. Arrivate a Chamonix anche le prime donne: vittoria della cinese Miao Yao in 11h57’46”, sulla statunitense Katie Schide in 12h28’42” e la svedese Ida Nilsson in 12h41’37”.
Domenica si corre l'International Rosetta Skyrace
Sold out per la finalissima 2018 del circuito La Sportiva Mountain Running Cup. Domenica l’International Rosetta Skyrace, per numeri e livello, si preannuncia una dodicesima edizione molto tirata. I 300 pettorali messi in palio dallo Sport Race Valtellina sono letteralmente andati a ruba: ad accaparrarsi uno degli ultimi numeri a disposizione il portacolori del Cs Esercito e ambassador Salomon Davide Magnini. Nel frattempo Massimo Zugnoni e il suo staff hanno lavorato sodo per tirare a lucido i sentieri e agghindare a festa il polifunzionale di Rasura. Ora il bel borgo della Valgerola è pronto a ospitare per la quarta volta consecutiva la finale del circuito La Sportiva Mountain Running Cup.
Sui 22,4 chilometri (1740m di salita e altrettanti di discesa) disegnati all’interno del Parco delle Orobie Valtellinesi, oltre al campioncino trentino vedremo al via l’altro alpino Daniel Antonioli, i trentini Gil Pintarelli, Andrea De Biasi, Daniele Cappelletti, Patrik Facchini, Cristian Modena e l’altoatesino Martin Stofner. Ruolo di outsider di lusso per il locale Marco Leoni e il lecchese Mattia Gianola. Gara vera anche al femminile con il ritorno della campionessa rumena Denisa Dragomir che, per l’occasione dovrà guardarsi le spalle dalla locale Elisa Sortini. In lizza per un posto sul podio la bergamasca Daniela Rota, la polacca Wiktoria Piejak e la comasca Arianna Oregioni. Gara nella gara grazie ai traguardi volanti posti all’altezza dell’Alpe Tagliate e in Cima al Pizzo dei Galli. Oltre al Memorial Bruno - Giuliana Martinalli e al Memorial Franco Garbellini, domenica verrà introdotto un nuovo premio per i discesisti che impiegheranno il crono migliore nella picchiata da Cima Rosetta al traguardo di Rasura e un riconoscimento per chi riuscirà a battere i record gara che appartengono al piemontese Paolo Bert 2h09’16” e alla rumena Denisa Dragomir 2h34’15”.
Domenica è tempo di Maga
La Val Serina è pronta ad ospitare il mondo sky: domenica 2 settembre, infatti l’asd Maga del presidente Davide Scolari proporrà la Maga Skymarathon che quest’anno segna il traguardo dell’edizione numero 11. Una corsa che a Bergamo è diventata icona delle corse a fil di cielo: una crescita costante che vede anche l’introduzione di una prova di ultra distanza che consiste in un percorso di ben 50 km con 5000 metri di dislivello in salita. Una competizione inserita nel calendario delle Skyrunner Italy Series e che rientra in un più ampio ‘progetto mondiale’ che dovrebbe dare i primi frutti nel 2019.
La Maga Skyrace misura 24 km e presenta un dislivello up di 1450 metri, la Maga Skymarathon ha uno sviluppo di 39 km con un dislivello up i 3000 metri, mentre la nuova Maga Ultra Skymarathon – come già spiegato – ha un percorso di 50 km con un dislivello di 5000 metri e ricalcherà in buona parte il tracciato della skymarathon ma con l’aggiunta di alcune bretelle che ne aumenteranno tecnicità e panoramicità.
TDS al polacco Marcin Świerc e alla francese Audrey Tanguy
Sigillo del polacco Marcin Świerc nella TDS: 13h24’00” il suo tempo al termine di una gara molto serrata; ad appena 1’02” lo statunitense Dylan Bowman, a 1’43” il russo Dmitry Mityaev, quarto lo spagnolo Tofol Castaner Bernat, ma il distacco è di oltre 34 minuti, quinto lo svizzero Diego Pazos a più di un’ora. Nei primi dieci i francesi Jérôme Mirassou, Nicolas Duhail, Regis Durand e Julien Chorier con decima piazza per due con il cinese Yanqiao Yun e il venezuelano Moises Jimenez, insieme sul traguardo. Diciottesimo il primo italiano, Giovanni Tacchini del Team Alta Valtellina.
Al femminile la stoccata è quella della francese Audrey Tanguy, magari non troppo conosciuta, ma pur sempre seconda quest’anno alla 90 km du Mont-Blanc e alla MIUT. 16h05’22” il tempo della savoiarda che si mette alle spalle la favorita numero uno alla vigilia, la statunitense Rory Bosio, staccata di 14’14”, con terza l’altra atleta di casa Caroline Benoit ad oltre un’ora. Quarta la statunitense Corrine Malcolm, quinta la canadese Alissa St Laurent con sesta Sonia Locatelli del Team Salomon Italia.
La Sportiva guarda al mondo Ultra
La Sportiva presenta il primo Ultra Running Team internazionale. Se infatti il ‘re’ Anton Krupicka aveva già confermato il commitment aziendale per questa disciplina con il suo ritorno ai colori giallo-neri nel 2016 (ed è in uscita ad agosto un video in Virtual Reality dedicato proprio all’americano), il 2018 vede infatti l’esordio per il brand trentino di un nutrito team di atleti di alto livello impegnati nel mondo endurance. Scorrendo i nomi che fanno parte della rosa del team spiccano quelli di Sacha Devillaz, ventinovenne francese dal grande palmares e affezionato alle ultra-distanze da dieci anni. Appare sulla scena internazionale nel 2014 con un dodicesimo posto alla 80km du Mont Blanc e l’anno successivo conquista un quarto alla CCC. Il 2018 lo ha visto protagonista anche alla Lavaredo Ultra Trail. L’altra grande promessa del team è Roberto Mastrotto: quindicesimo assoluto alla LUT 2018 in 14 ore e 10’, migliorando il proprio record di 40 minuti rispetto all’anno precedente. I prossimi obiettivi? UTMB e Oman ultra Trail a fine novembre. New entry di calibro internazionale anche l’americana Clare Gallagher che da ormai tre anni milita nelle prime posizioni delle gare di ultra distanza più famose al mondo: vincitrice della Leadville100 nel 2016 (gara che dal 2019 sarà sponsorizzata proprio da La Sportiva) e della CCC nel 2017. Già ricco di soddisfazioni anche il 2018: è prima allo Sciacchetrail, ottava a Penyagolosa e guadagna un sofferto ed avvincente nono posto alla LUT.
Spina dorsale del team anche l’altoatesino Christian Insam, presenza fissa già da qualche anno sui podi delle gare endurance più dure: primo posto alla Sky Run Dolomiti nel 2015, quinto nello stesso anno all’Orobie Ultra Trail da 140 km, nel 2016 vince il Trail du Cro (110 km) e si ritira dal Tor des Geants a causa di un infortunio a pochi km dalla fine in seconda posizione. Il suo 2018 inizia con un secondo posto al Garda Trentino Trail (long version) e con un ottimo sesto posto alla Dolomiti Extreme Trail.
Infine new-comer Elisabetta Luchese, che appena affacciatasi sulla scena delle ultra distanze porta a casa nel 2018 una settima posizione all’AIM Energy Trail, è terza al Duerocche Trail e seconda alla 100eLode. Taglia anche il traguardo della LUT come sesta donna italiana in circa 20 ore.
Chiudono la rosa il team gli italiani Francesco Rigodanza, Georg Piazza, Anna Pedevilla, Francesca Pretto, Cristiana Follador e il tedesco Johannes Hinterseer. Si completa così il La Sportiva Mountain Running Team che vede ora atleti impegnati su gare vertical, sky, trail ed ultra: una specializzazione che corrisponde a quella dell’azienda nelle diverse discipline che compongono il mondo della corsa off-road e che prosegue la strategia introdotta già negli anni ’70 nel mondo del climbing, in cui l’azienda è leader nella produzione di calzature d’arrampicata, con atleti e di conseguenza prodotti, dediti alle singole specialità che compongono il caleidoscopio dell’arrampicata sportiva. ,La Sportiva ha infatti da qualche tempo introdotto nella propria collezione diversi prodotti di alta gamma dedicati specificatamente al mondo delle ultra trail come Akasha, Ultra Raptor ed Akyra.
All'UTMB nasce il Mondiale unico trail-corsa in montagna. Aspettando Kilian e Jim
Si è spesso detto che nel trail è difficile stabilire chi è il più forte perché gli atleti top si dividono su più (troppe?) gare. L’eccezione è stata l’UTMB 2017, la gara delle gare (che ha visto il ritorno di Kilian a Chamonix) e anche l’edizione 2018, la prima con premi in denaro, si avvia su un livello, almeno al maschile, molto simile, malgrado l’assenza di chi l’anno scorso ha zittito tutti: François D’Haene. Ora però proprio da Chamonix, che questa settimana è la capitale mondiale della corsa in natura, arriva una notizia che dovrebbe rendere ancora più competitivo correre tra i monti. In una conferenza stampa congiunta organizzata oggi, le tre più grandi organizzazioni mondiali del settore, IAAF-International Association of Athletics Federations, ITRA-International Trail Running Association e WMRA-World Mountain Running Association, hanno annunciato che nel 2021 verrà organizzato il primo Mondiale unico.
UN MONDIALE DEI MONDIALI MA SENZA SKYRUNNING - In pratica trail, atletica e corsa in montagna si ritrovano sotto un’unica bandiera per organizzare una vera e propria kermesse di livello planetario della corsa tra i monti. I Mondiali verranno celebrati ogni due anni, invece che ogni anno come avviene ora per trail e corsa in montagna. I dettagli dell’evento verranno decisi nei prossimi mesi in una serie di riunioni congiunte. L’annuncio che cambierà la storia di trail e corsa in montagna è stato dato dai presidenti Sebastian Coe (IAAF), Michel Poletti (ITRA) e Jonathan Wyatt (WMRA). Dopo la nascita delle Golden Series targate Salomon, dopo l’arrivo dei premi in denaro nel santuario dello spirito trail di Chamonix, ecco un annuncio che sancisce in maniera definitiva che il mondo di chi corre per monti sta vivendo un momento di transizione verso la maturità e un maggiore professionismo. Una decisione, quella di Chamonix, che mette nell’angolo un movimento, quello dello skyrunning, che, seppur di nicchia e prevalentemente europeo, continua a suscitare interesse, come ha dimostrato la storica gara sul Monte Rosa di questa estate. Non sarebbe il caso di pensare anche allo skyrunning in un futuro Mondiale dei Mondiali? Ai posteri (e alla ISF) l’ardua sentenza.
TEMPO DI TDS - Intanto questa mattina alle 8 (partenza ritardata di due ore), con il via da Courmayeur della TDS, si entra nel clou delle gare targate UTMB. Sulla start line lo statunitense Hayden Hawks, rimasto in Europa dopo la LUT, il connazionale Dylan Bowman, gli spagnoli Tofol Castanyer e Pablo Villa, i francesi Ludovic Pommeret, Fabien Antolinos, Sylvain Camus, Julien Chorier, il cinese Longfei Yan, il marocchino Zaid Ait Malek tra gli altri. Nella gara al femminile occhi puntati soprattutto su Megan Kimmel e Rory Bosio. Tra le italiane al via anche Sonia Locatelli del team Salomon.
SARÀ TESTA A TESTA KILIAN-JIM? - Venerdì pomeriggio, dopo che nella mattinata si sarà celebrata la partenza della CCC da Courmayeur, Chamonix sarà invasa dalla marea di atleti che prenderanno parte alla gara regina. Al via tra gli uomini nove dei primi 12 dell’edizione stellare 2017. Nei pronostici due nomi sopra a tutti: Kilian Jornet e Jim Walmsley. Sono in forma: Kilian ha vinto - dopo il rientro dall’infortunio patito alla Pierra Menta - la Marathon du Mont Blanc, la Sierre-Zinal e il Kima; Jim è reduce dalla vittoria con record alla WS100. Pronostici? Sarebbe un 50-50, però la storia ha dimostrato che è molto difficile vincere WS100 e fare bene all’UTMB.
E poi ci sono Tim Tollefson, Xavier Thévenard (quarto l’anno scorso, ma nelle precedenti partecipazioni era stato un cecchino infallibile e alla Hardrock 100 è stato squalificato per un episodio molto contestato quando stava andando forte), Luis Alberto Hernando, Zach Miller, Ryan Sandes (il sudafricano ha vinto in tutto il mondo ma a Chamonix non ha mai trovato il giusto feeling..), Gediminas Grinius, Javi Dominguez, Michel Lanne, Sylvain Court, Jordi Gamito, Stephan Hugenschmidt, Sebastien Camus, Scott Hawker, Erik Clavery, Timothy Olson… Senza dimenticare che all’UTMB le sorprese sono di casa.
LA VARIABILE KOTKA - Tra le donne, assente la regina 2017 Nuria Picas per infortunio e visto anche il forfait di Andrea Huser, i pronostici sono per Caroline Chaverot ma attenzione a Mimmi Kotka, irresistibile (e a segno già nella TDS e CCC) ma al debutto sulle 100 miglia. Altri nomi? Clare Gallagher, Kaori Nowa, Uxue Fraile, Amy Sproston, Juliette Blanchet, Emelie Lecomte, Yulia Baykova, Stephanie Violett, Magda Boulet, Ildikò Wermescher, Aliza Lapierre, Kaci Lickteig, Sophie Grant, Francesca Canepa e, al ritorno dopo una lunga assenza da Chamonix, Katia Fori, che ha un quarto e quinto posto in palmarès. Erano altri tempi e gli anni passano, ma i crono dicono che con quelle prestazioni sarebbe ancora forte… Good luck runners!