Scala del pericolo e incidenti da valanga

La notizia dei recenti incidenti avvenuti in Valle Maira il 31 gennaio mi ha raggiunto proprio il giorno precedente ad una mia deposizione, in veste di perito, presso il Tribunale di Aosta, che deve pronunciarsi in merito alle possibili responsabilità degli organizzatori dell’escursione durante la quale il distacco di una valanga ha provocato la morte di due partecipanti. Nella mia perizia ho fatto anche riferimento al Supporto Interpretativo prodotto dal ben conosciuto IFNV (Istituto Federale Neve e Valanghe) di Davos.

In queste note voglio riportare alcune nozioni che ho prelevato proprio dal Supporto interpretativo, nozioni che dovrebbero essere ben conosciute dai praticanti dello sci al di fuori delle aeree controllate, ma che qui richiamo perché, a volte, lo stesso pensiero può essere reso più chiaro semplicemente mutando la forma espressiva. Ecco, con altro carattere, i passaggi che ritengo interessanti; ho aggiunto solo alcune sottolineature per richiamare l’attenzione sui punti che ritengo più significativi.

Il pericolo delle valanghe

Le valanghe sono un pericolo naturale del tutto particolare: diversamente da un maremoto o terremoto, il processo pericolosodella valanga può essere innescato dall’uomo. Quando qualcuno attraversa un pendio pericoloso, il suo sovraccarico può provocare il distacco di una valanga. Oltre il 90% degli appassionati di sport invernali sepolti hanno causato personalmente la propria valanga oppure a provocarla è stato un altro membro della stessa comitiva.

Le varie sfaccettature del pericolo di valanghe

Il grado di pericolo è una misura che indica quanto è alto il pericolo di valanghe anche in presenza di situazioni valanghive meno tipiche. Qui di seguito vengono descritte le varie sfaccettature del pericolo di valanghe e la loro valutazione da parte del servizio di avviso valanghe. Dal momento che si tratta di situazioni atipiche, l’elenco non potrà mai essere completo. In situazioni atipiche sono indispensabili scostamenti dalla definizione del grado di pericolo. Questi vengono descritti nel miglior modo possibile nella descrizione del pericolo contenuta nel bollettino delle valanghe.

Gradi di pericolo: un quadro semplificato della realtà

Il pericolo di valanghe non aumenta in modo lineare da un grado all’altro, ma in maniera sproporzionata. In questo caso:

  • la stabilità del manto nevoso e con lei anche il sovraccarico necessario per provocare il distacco di una valanga diminuiscono, causando un aumento della probabilità di distacco di valanghe.
  • la diffusione dei punti pericolosi aumenta, cioè i punti in cui le valanghe possono subire un distacco spontaneo o provocato sono più numerosi e le dimensioni delle valanghe aumentano.

Nei giorni in cui sono avvenuti gli incidenti il livello di pericolo annunciato dal Bollettino Valanghe per la zona interessata era 3 – marcato. Sui dizionari della lingua italiana il vocabolo marcato è definito: Ben avvertibile, chiaramente evidente, accentuato, spiccato.

Per questo livello di rischio, il Supporto Interpretativo fornisce le precisazioni riportate a seguire:

Situazione valanghiva critica: I rumori di whum e le fessure sono tipici. Le valanghe possono facilmente essere staccate, soprattutto sui pendii ripidi alle esposizioni e alle quote indicate nel bollettino delle valanghe. Possibili valanghe spontanee e distacchi a distanza.

Raccomandazioni per le persone che praticano attività fuoripista: questa è la situazione più critica per gli appassionati di sport invernali! Sono necessarie una scelta ottimale dell’itinerario e l’adozione di misure atte a ridurre il rischio. Evitare i pendii molto ripidi alle esposizioni e alle quote indicate nel bollettino delle valanghe. Persone inesperte dovrebbero rimanere sulle discese e sugli itinerari aperti.

Ma in quei giorni soffiava vento e quindi erano possibili oscillazioni del livello di pericolo verso 4 – forte. Ancora un’ultima citazione dal Supporto interpretativo, un avvertimento che deve sempre essere tenuto presente quando ci si muove in condizioni di variabilità meteorologica.

Il pericolo di valanghe cambia nel tempo e all’interno del periodo di validità del bollettino valanghe può passare da un grado di pericolo a quello precedente o successivo. Normalmente l’aumento del pericolo, causato ad es. da una nevicata o dal vento, avviene in modo nettamente più veloce che la sua diminuzione.

Concludo con una mia osservazione:

  • Una nevicata fa aumentare il pericolo in modo progressivo e regolare su tutto il territorio, in proporzione all’entità della precipitazione ed all’inclinazione dei versanti interessati.
  • Il vento agisce in funzione della direzione e velocità, ma subisce le infinite variazioni di velocità e direzione imposte dalla morfologia dell’ambiente, per cui i processi di erosione, trasporto e ridistribuzione del manto nevoso sono raramente ben localizzabili e, talvolta, tragicamente sorprendenti.

La fotografia in apertura di questo articolo della zona in cui è mosso il Tenente Filippo Calandri lo dimostra chiaramente: il canalone è stato disceso senza difficoltà; poco lontano, appena oltre il traverso a destra, era celato il trabocchetto preparato dal vento.

INTEGRAZIONE:

Il NUCLEO RILEVAMENTO DEL 1° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA ha effettuato una ricerca sulle cause del distacco del 31 gennaio sul pendio della Cima Cobre ed ha condotto una prova penetrometrica il cui risultato è riprodotto nel profilo conclusivo della relazione.

Partendo dall’alto, si possono riconoscere:

  1. Quattro sottili strati, per uno spessore complessivo di ≈ 35 cm, di neve recente per precipitazione o trasportata dal vento (simbolo linea tratteggiata), tutti a debole coesione.
  2. Questi strati, ricoprono un lastrone, abbastanza resistente, spesso ≈25 cm (il simbolo a lato indica particelle rotonde sfaccettate).
  3. Sotto al lastrone si trova uno strato di ≈ 25 cm di cristalli sfaccettati (simbolo quadretto); la resistenza dello strato è molto bassa, come mostra chiaramente il rientro della linea di profilo.
  4. Infine uno strato di fondo di policristalli (grumi di granuli ghiacciati) di buona resistenza.

Lo spessore degli strati di superficie non è stato sufficiente a smorzare gli incrementi di pressione che lo sciatore in discesa esercitava sul manto nevoso; ne è conseguito che queste sollecitazioni hanno potuto raggiungere il lastrone e lo strato debole sottostante, provocando la frattura di quest’ultimo. Il lastrone, privato del sostegno al letto, è rimasto “aggrappato” agli ancoraggi periferici, ma questi erano sottili e, inoltre, l’ancoraggio a monte, come si vede bene nell’immagine n° 2, era interrotto dai due grandi massi che affiorano dalla neve. In queste condizioni non era possibile aspettarsi altro che la frattura ed il distacco del lastrone.

© Elisabetta Caserini
© Elisabetta Caserini

 

 


Scialpinismo e Covid-19: anche in Valle d'Aosta escursioni senza Guida alpina

Dell’ordinanza n. 552 dell’11 dicembre 2020 della Regione Valle d’Aosta che vieta la pratica dello scialpinismo se non accompagnati dalle Guide alpine abbiamo già parlato diffusamente in un post sul nostro account Facebook, che riproponiamo in fondo a questo articolo. L’ordinanza firmata dal presidente della Valle d’Aosta in pratica autorizza la pratica dello skialp previo accompagnamento delle Guide Alpine, mentre lascia libera quella delle ciaspole su sentieri e percorsi tracciati. A parte la limitata validità temporale, costituisce un precedente inquietante e segna una linea di tendenza che vede concentrarsi sempre più veti e divieti su uno dei pochi sport invernali che garantiscono il distanziamento. Se non sono le zone arancioni e rosse a frenare lo skialp, potrebbero esserlo le ordinanze locali. E l’inverno 2020/21 potrebbe diventare una delle più grandi occasioni perse per la montagna italiana. Ecco perché abbiamo pensato di aggiornare quotidianamente questo articolo/dossier nel quale inserire notizie e novità sulla regolamentazione dello skialp in questo strano inverno che trovate a seguire, in ordine di attualità.

17 gennaio - anche in Valle d’Aosta scialpinismo senza Guida alpina

Dopo numerose proroghe, la nuova ordinanza firmata dal presidente della regione Erik Lavevaz consente, da oggi fino a fine mese, lo scialpinismo su tutto il territorio regionale senza l’accompagnamento delle Guide alpine. Per quanto attiene le attività sportive e motorie all’aperto, viene scritto in una nota della Regione, «è possibile svolgerle purché nel rispetto della distanza di sicurezza personale: tra le attività consentite figurano anche lo sci alpinismo e le ciaspolate».

16 gennaio - Soccorso alpino: sì allo sport in montagna, ma quest'anno prima la prudenza

«Scegliete un’altra montagna: meno rischiosa, ma non meno coinvolgente». È l’appello diramato dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), nel pieno della stagione invernale, condizionata da una sanità messa a dura prova. Il Soccorso Alpino, con un video-appello diffuso tramite i social e i media, quest’anno chiede a tutti gli appassionati di sport invernali una particolare prudenza. «Serve una grande responsabilità e scelte conseguenti – chiede Maurizio Dellantonio, il presidente nazionale del CNSAS – Ogni incidente in montagna aggrava la mole di lavoro per l’intera sanità, impegnata nel fronteggiare l’emergenza Covid-19: è per questo che lanciamo questo video per chiedere che gli sport a rischio in montagna siano per una volta messi in secondo piano nelle scelte degli appassionati. Le alternative non mancano e potrebbero essere occasione per scoprire attività, percorsi e località meno note». Negli anni passati le missioni di soccorso, per il CNSAS, erano state oltre 4mila per ogni inverno.

13 gennaio - la Valle d'Aosta valuta l'apertura delle piste di sci agli scialpinisti

«Nel momento in cui ci dovesse essere il divieto o l'impossibilità di apertura delle piste per l'attività di sci da discesa si sta ipotizzando di autorizzare lo scialpinismo, almeno su alcuni impianti» questo quanto ha dichiarato il presidente della Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, all'ANSA. L'apertura potrebbe «dare una mano alle attività economiche che sono sulle piste, anche se lo scialpinismo non porta certo i flussi dello sci alpino» ha aggiunto il numero uno della regione. Qualche considerazione anche sullo skialp con obbligo di accompagnamento delle Guide alpine: «Su queste limitazioni faremo delle considerazioni nei prossimi giorni».

8 gennaio - una petizione contro le ordinanze della Valle d'Aosta

Su Change.org è stata pubblicata una petizione online per chiedere al Presidente della Regione Valle d'Aosta Erik Lavevaz di consentire la pratica dello scialpinismo anche senza Guida alpina. La petizione ha già superato le 700 firme, tra le quali, secondo quanto riportato da AostaSera, anche quella dell'ex vice-sindaca di Aosta Antonella Marcoz. «Si tratta di un provvedimento che, ferma la generale possibilità di svolgere sport e attività motorie, va a penalizzare espressamente un'attività che, tra le forme di frequentazione della montagna invernale, è certamente tra le più note ed identitarie. Le motivazioni sanitarie, per non gravare sul sistema ospedaliero, potrebbero essere comprensibili, ma ciò che è difficile spiegare è il fatto che la stessa attenzione non è stata rivolta ad altre attività, come ad esempio le escursioni con racchette, che si svolgono in ambiente innevato e che - certamente - sono soggette almeno agli stessi rischi» si legge nella petizione. Infine si chiede «di rimuovere, pur nel rispetto dei protocolli sanitari in essere, qualsiasi limitazione alla pratica dello scialpinismo in Valle d'Aosta, così come avviene per le altre attività invernali in montagna che non richiedono l'uso di impianti di risalita (es. sci di fondo e racchette da neve).»

7 gennaio - vittima del Covid anche la nuova località sciistica senza impianti del Colorado

Ne abbiamo parlato su Skialper 133 di dicembre-gennaio, in un ampio reportage. A dicembre, tra le montagne del Colorado, ha aperto Bluebird Backcountry, a tutti gli effetti un comprensorio sciistico, con noleggi, ristoranti e piste classificate secondo la difficoltà ma… senza impianti di risalita e battitura delle piste. In pratica un resort per avvicinarsi allo scialpinismo. E una panacea in tempo di Covid, con sole poche centinaia di skialper ammessi e distanziamento garantito. Ora arriva la notizia che proprio Bluebird non aprirà il prossimo fine settimana perché è stato riscontrato un caso di positività tra gli ospiti del resort nello scorso weekend. La policy prevede di avvisare tutti gli ospiti che possono essere entrati in contatto con il positivo, mettere in quarantena i dipendenti e sottoporli a tampone regolarmente. La riapertura è prevista il 14 gennaio. Agli ospiti che hanno prenotato per il prossimo fine settimana verrà proposto di spostare la loro sciata in un altro periodo, di ottenere un credito per acquistare uno dei servizi offerti da Bluebird, per esempio i corsi di scialpinismo, oppure il rimborso completo del costo dello skipass.

2 gennaio - risalita delle piste, in arrivo una nuova legge che potrebbe in parte risolvere il problema

Mentre si discute sui divieti di risalire le piste di sci chiuse (e di ridiscenderle), attività che, di fatto, in Italia risulta proibita in quanto i gestori dei comprensori sono responsabili della sicurezza anche quando i tracciati sono chiusi (e spesso si trasformano in cantieri, con mezzi battipista e i temibili verricelli tesi), una legge, oltre le tante polemiche, potrebbe risolvere velocemente il problema. Alla base dei divieti c’è soprattutto una questione di responsabilità. La legge, infatti, dice che chi gestisce i comprensori sciistici è responsabile per l’incolumità di chi transita sulle piste, indipendentemente da orari e apertura o chiusura delle stesse. Queste determina che l’eventuale apertura, per esempio notturna, comporta la presenza di personale di soccorso. Con l’atto del Governo sottoposto a parere parlamentare (che dovrebbe essere espresso entro metà gennaio) n. 229, si interverrà nuovamente in materia. L’articolo 22, al comma 4, prevede che «La risalita della pista con gli sci ai piedi e l’utilizzo delle racchette da neve, o con qualsiasi altro mezzo, sono normalmente vietati. Le risalite possono essere ammesse previa autorizzazione del gestore dell’area sciabile attrezzata e devono comunque avvenire mantenendosi il più possibile vicini alla palinatura che delimita la pista avendo cura di evitare rischi per la sicurezza degli sciatori e rispettando le prescrizioni di cui al presente decreto, nonché quelle adottate dal gestore dell’area sciabile attrezzata». Un intervento che da una parte rappresenta un’apertura, un passo importante verso il riconoscimento dello ‘scialpistismo’, però non modifica la disciplina della responsabilità, che all’articolo 9 ricade sui gestori e del servizio di soccorso, previsto dall’articolo 12. Probabilmente basterebbe prevedere delle esclusioni di responsabilità per la condotta e l’istituzione del servizio di soccorso fuori dai normali orari di apertua per permettere la transitabilità di alcuni tracciati in determinati giorni o orari, quando sulle piste non ci sono lavori. Sarebbe una soluzione non sgradita agli impiantisti, ma bisogna che qualcuno se ne faccia portavoce. Questo, naturalmente, non esclude la possibilità di aprire parti dei comprensori alla pratica dello scialpinismo garantendo invece un servizio di soccorso, come potrebbe per esempio avvenire in questi giorni di chiusura forzata, con o senza il pagamento di una quota. Però, con un atto semplice e veloce, si potrebbe porre fine normativamente a una responsabilità che spesso è alla base del problema. 

2 gennaio -fino al 6 gennaio aperto per lo skialp parte del comprensorio di Bardonecchia

Colomion Spa ha comunicato che fino al prossimo 6 gennaio saranno aperti alcuni tracciati per la risalita e alcune discese per gli scialpinisti. Nel comprensorio dello Jafferau si potrà salire sulla pista Ripert dalle ore 9 alle 17 con partenza da Fregiusia e arrivo in prossimità della partenza seggiovia Ban, il rientro dovrà avvenire obbligatoriamente sulle piste Plateau e Primavera. Nel comprensorio del Melezet la salita dovrà avvenire lateralmente alla pista Guglia rossa (seguendo l’itinerario segnalato a partire da Melezet) per proseguire sulla pista Thabor, con discesa sulle piste segnalate, dalle ore 9 alle 17. Si raccomanda a tutti i fruitori dell’area sciabile di prestare sempre la massima attenzione lungo la risalita e soprattutto durante la discesa. La società precisa che: «L’itinerario intrattenuto e segnalato, potrebbe presentarsi non fresato dal passaggio dei mezzi battipista (sia per alcuni tratti che per la sua interezza) e, quindi, potrebbe presentare degli ostacoli come mucchi di neve o lastre di ghiaccio». Iper quanto riguarda sicurezza e soccorsi: «Chi praticherà lo sci alpinismo durante gli orari e nei tratti di pista concordati si assume ogni responsabilità sulla valutazione della condotta da tenere in salita e in discesa in funzione del manto nevoso, sollevando la Società Colomion S.p.A. e la A.S.D. Colomion S.r.l. da qualsiasi responsabilità civile e penale, anche oggettiva, in conseguenza di infortuni cagionati a sé o a terzi ed a malori verificatisi all’interno della suddetta area. Si ricorda, inoltre, che lungo gli itinerari le squadre di soccorso, essendoci gli impianti di risalita chiusi per disposizione DPCM del 03/12/2020 e 20/12/2020, potrebbero avvenire con tempi maggiori. Il numero da contattare in caso di incidente è il 112. I mezzi battipista entreranno in azione nelle piste sopracitate a partire dalle ore 17.15 del pomeriggio».

28 dicembre - dall'Aprica a Tignes, i comprensori si trasformano per gli scialpinisti

Non ci sono solo divieti nel Natale pandemico con gli impianti e le piste chiuse. Due esempi incoraggianti arrivano dall'Aprica, in provincia di Sondrio, e da Tignes, in Francia. Nella località valtellinese hanno deciso di aprire la pista con illuminazione notturna più lunga d'Europa (5,5 km) per sci e pelli. Il prossimo appuntamento è il 30 dicembre, dalle 17,15 alle 21 (5 euro - 50 euro lo stagionale). Si replica il 2 e 4 gennaio e poi dall'8 gennaio tutti i venerdì. In Francia, a Tignes, mega-comprensorio e paese nati dal nulla in funzione dello sci, la chiusura forzata degli impianti ha fatto decidere per la creazione di una quindicina di chilometri di percorsi sulle piste, da quota 2.000 a 2.700 metri.

24 dicembre - la lettera del presidente FISI Roda corregge in parte le indicazioni sugli allenamenti fornite dalla federazione con l'ultima nota

Con una lettera il presidente della FISI Roda torna sulla nota federale del 22 dicembre per interpretare in maniera meno restrittiva il decreto Natale:

«Preme anzitutto chiarire che la predetta nota federale del 22 dicembre u.s. (il cui contenuto era stato condiviso con il Consiglio Federale), non era volta a fornire l’interpretazione data dalla Federazione alle disposizioni dettate dal Decreto Legge 18 dicembre 2020 in materia di esercizio dell’attività sportivo-agonistica. In tale circostanza la Federazione si limitava invece a riportare, a beneficio di tutta la base associativa federale, le indicazioni che la Federazione medesima aveva mutuato dalle comunicazioni delle competenti istituzioni.

Peraltro, è stata poi pubblicata solamente nella serata di ieri, 22 dicembre, una nuova circolare del Ministero dell’Interno che, fornendo delle ulteriori interpretazioni circa il dettato normativo del D.L. 18 dicembre, sembra rivedere in senso più ampio la possibilità di proseguire nell’esercizio della attività sportivo-agonistiche anche nel periodo intercorrente tra il 24 dicembre 2020 ed il 6 gennaio 2021, fermo restando in tal caso il rispetto delle prescrizioni derivanti dal DPCM 3 dicembre 2020.

In particolare, detta circolare ministeriale, al quarto capoverso di pagina 3, espressamente stabilisce che: “Nel rinviare, pertanto, alle indicazioni già fornite con le precedenti circolari illustrative e di commento, si richiama quanto sottolineato in merito alla circostanza che sia le limitazioni alla mobilità previste per i territori in area arancione, sia quelle stabilite per i territori in area rossa non si riflettono sull’esercizio di attività non espressamente oggetto di restrizioni in forza di specifiche disposizioni». 

A questo link è possibile consultare la nota del 3 dicembre citata da Roda nella lettera.

23 dicembre - scialpinismo e attività agonistica durante le vacanze, i chiarimenti della FISI

Con una nota del presidente la Federazione Italiana Sport Invernali ha interpretato l'ultimo decreto relativamente alle attività agonistiche dei suoi associati, con precisazioni soprattutto per le giornate nelle quali l'Italia sarà zona rossa. Nella pratica la federazione in questi giorni ritiene lecita solo l'attività sportiva e l'allenamento degli atleti delle squadre nazionali, anche se, all'interno del proprio comune, è consentita l'attività sportiva in forma individuale e all'aperto, che è però cosa diversa dall'allenamento di gruppo di un club, magari in un comune diverso da quello di residenza degli atleti. A seguire riportiamo le indicazioni della FISI:

1) nei giorni 24, 25, 26, 27 e 31 dicembre 2020 nonché nei giorni 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021 “Zona Rossa” può essere svolta: (i) attività sportiva in forma individuale e all'aperto; (ii) attività sportivo-agonistica, e relativi allenamenti, solamente da parte degli atleti di Squadra Nazionale per i quali lo svolgimento di tali attività sia di fatto assimilabile a motivo di lavoro;

2) nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 “Zona Arancione”, in considerazione del fatto che da tale Decreto-Legge risultano consentiti gli spostamenti all'interno dei propri Comuni, è altresì consentito lo svolgimento dell'attività sportivo-agonistica, e delle relative attività di allenamento, da parte degli atleti di interesse nazionale (secondo la definizione data ai sensi della nota della Federazione di interpretazione del DPCM 3 dicembre 2020 e cioè gli atleti la cui attività sia finalizzata alla partecipazione ad allenamenti o manifestazioni di preminente interesse nazionale), solo all'interno del Comune o nel rispetto delle eccezioni previste nel Decreto-Legge summenzionato (ai sensi delle quali sono consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, quindi eventualmente anche in un’altra Regione, con esclusione in ogni  caso  degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia).
 
Per quanto concerne invece le attività sportivo-agonistiche (e relative sessioni di allenamento) svolte dal 21 al 23 dicembre 2020 ed a partire dal 7 gennaio 2021, fatte salve eventuali ulteriori disposizioni normative o regolamentari che nel frattempo dovessero essere emanate, si conferma la piena applicazione delle precedenti disposizioni (vedasi nota di interpretazione della Federazione al DPCM 3 dicembre 2020).

La federazione aveva individuato le categorie di riferimento per gli atleti di interessa nazionale in una precedente nota e specificato che «la qualifica di “atleta di interesse” da sola non è autorizzativa allo svolgimento dell’attività permessa da DPCM ma è subordinata alla partecipazione alle manifestazioni indicate nel sito CONI e approvate con delibera n. 371 del 17 novembre». La federazione precisa inoltre che « ogni decisione relativa all'effettiva partecipazione degli "atleti di interesse nazionale" alle manifestazioni agonistiche e agli allenamenti di cui sopra rimane subordinata alle opportune valutazioni e decisioni in merito da parte delle società, delle associazioni sportive e dei Gruppi Sportivi Militari Nazionali e di Stato di appartenenza». Nella pratica, per quanto riguarda lo scialpinismo, la prassi è quella di avere una convocazione scritta del proprio sci club o gruppo sportivo e di seguire un piano di allenamento di un allenatore federale.

22 dicembre - annullati i Campionati italiani

Doveva essere una prima assoluta, ma il decreto di Natale, interpretato dalla Federazione Italiana Sport Invernali, ha costretto gli organizzatori dello Sci club Brenta Team a fermarsi ai blocchi di partenza. I campionati italiani di scialpinismo, programmati per domenica 27, lunedì 28 e martedì 29 dicembre, nella nuova location di Andalo, grazie alla disponibilità del consorzio Paganella Ski, per il momento sono annullati.
Le restrizioni legate ai limiti di spostamento non consentono dunque il regolare svolgimento dell’evento che prevedeva l’assegnazione dei titoli tricolori sprint, staffetta e vertical race.
L’obiettivo è quello di recuperare l’appuntamento nei prossimi mesi, però toccherà alla commissione FISI di skialp decidere l’eventuale data disponibile in un calendario già ricco di appuntamenti. Dovremo aspettare il mese di gennaio per avere notizie certe in merito”.
Sia il consorzio Paganella Ski, sia lo sci club Brenta Team sono comunque pronti a rimettersi in gioco appena arriverà il semaforo verde.

21 dicembre - Decreto Natale e skialp, cosa si può fare?

Premesso che non è facile muoversi all'interno di norme e deroghe (e le FAQ del Ministero dell'Interno non chiariscono fino in fondo tutti i punti), che cosa prevedono le nuove norme in termini di attività sportiva? Fino al 23 dicembre compreso, essendo possibile spostarsi all'interno dei confini delle regioni classificate 'gialle', l'attività sportiva e motoria in questo territori è consentita tra le 5 e le 22 e rispettando le norme di buon senso di distanziamento e dispositivi di protezione personale. Non è consentito lo spostamento fuori regione per motivi turistici. Lo spostamento in auto di persone non conviventi è consentito nel numero massimo di due per fila di sedili posteriori e con mascherina. Nei giorni festivi e prefestivi, nei quali tutte le regioni diventeranno 'rosse', la norma diventa meno chiara (e la voce 'attività motoria o sportiva' delle FAQ non aiuta). Si deduce che lo scialpinismo rientri nella voce 'è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti e le attività individuate con il suddetto decreto del ministro dello sport del 13 ottobre 2020, nonché gli allenamenti per sport di squadra, che potranno svolgersi in forma individuale, all’aperto e nel rispetto del distanziamento'. Rimane però il divieto di uscire dal comune. Nella pratica, secondo quanto riportato da diversi organi di stampa, è consentito fare sport all’aperto senza mascherina e in forma individuale, mantenendo i 2 metri di distanza, ma senza uscire dal proprio comune di residenza o domicilio. L'attività motoria invece 'è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona e indossare dispositivi di protezione individuale. Sono sempre vietati gli assembramenti'. Nei giorni compresi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio in cui le regioni saranno classificate arancioni, non ci sono grandi differenze perché è comunque vietato spostarsi dal proprio comune, con due differenze però: per l'attività motoria sparisce l'indicazione 'in prossimità della propria abitazione' e, se si abita in un comune con meno di 5.000 abitanti ci si può muovere nel raggio di 30 km, ma non verso un capoluogo di provincia. Si deduce dunque che lo scialpinismo in questo caso sia consentito rispettando la prescrizione della norma. Va inoltre ricordato che le regioni possono emettere ordinanze più restrittive, come nel caso della Valle d'Aosta, dove fino al 23 dicembre lo skialp è ammesso solo con Guida.

20 dicembre - Nuova ordinanza della Valle d'Aosta valida fino al 23 dicembre: sempre vietato lo skialp senza Guide

La Valle d'Aosta ha emanato una nuova ordinanza valida fino al 23 dicembre, quando entreranno in vigore le misure più stringenti a livello nazionale. «Rimangono sostanzialmente inalterate le disposizioni dell'ordinanza precedente, tra le quali il contestato obbligo di accompagnamento da parte di una guida alpina o di un maestro di sci per la pratica dello scialpinismo» scrive l'agenzia stampa ANSA.

18 dicembre - Scialpinismo sulle piste chiuse, il parere dell'avvocato

Ordinanze, divieti, comprensori sciistici chiusi, croce e delizia degli scialpinisti. Ma cosa dice la legge? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Flavio Saltarelli, già docente a diversi corsi federali di istruttori di scialpinismo e referente normativo della Commissione Gare della Fisky 

Si possono risalire le piste chiuse?

«Dipende dal gestore, infatti la L. 363/2003 attribuisce ai gestori delle piste da sci e delle cosiddette aree sciabili il potere di regolamentarne l’uso e dunque se esistono specifici divieti anche a piste chiuse sono perfettamente legittimi. Poi ci si augura che il buon senso prevalga, e pertanto non si vieti la risalita nei momenti in cui le piste medesime non sono soggette a manutenzione. Nelle zone, invece, non occupate dalle piste, l’attività scialpinistica è completamente libera, salvo in Val d’Aosta dove è soggetta - per la recente e per me assai discutibile ordinanza n. 552 del 11 dicembre scorso - solo con l’accompagnamento, che definirei sarcasticamente ‘coattivo’, delle Guide. Fanno, a mio avviso, eccezione gli atleti di interesse nazionale in allenamento e coloro che praticano skialp all’interno dei comprensori, cioè sulle piste allo skialp dedicate quando saranno aperte (ad esempio a Cervinia, Champoluc e Gressoney). Questa ordinanza pare però, stante le norme richiamate e presupposte, essere valida solo nel periodo d’emergenza Covid 19. Dico ‘pare’ in quanto in materia legislativa questo periodo sarà certamente ricordato come un’epoca buia del diritto e conseguentemente i dubbi interpretativi fioccano sempre su ogni disposizione».

Oltre ai provvedimenti nazionali, le autorità locali possono vietare l’attività scialpinistica?

«Il nostro ordinamento attribuisce la facoltà alle autorità amministrative di emanare ordinanze contingibili ed urgenti che possono interdire o limitare certe libertà dei cittadini per finalità volte alla tutela dell’incolumità pubblica. Con tali provvedimenti possono, pertanto, interdire una zona soggetta alla loro autorità alla pratica scialpinistica purché sussistano i presupposti di legittimità previsti dalla legge:

- ricorrenza di situazioni di oggettivo e temporaneo pericolo per la privata e/o pubblica incolumità;

- impossibilità, data l’urgenza, di ricorrere ad altro mezzo giuridico.

Ciò significa che i sindaci, ad esempio, possono interdire un’area allo skialp in modo legittimo solo qualora vi sia un pericolo contingibile (cioè momentaneo e circoscritto) e che, per l’urgenza dell’intervento, non sia possibile ottenere in breve tempo un altro provvedimento normativo (ad es. legge regionale) da parte di un’autorità con potere legiferante generale. Da quanto appena detto - e le sentenze del Consiglio di Stato lo confermano pienamente - i sindaci, dunque, non possono vietare per tutta la stagione invernale l’attività scialpinistica in una determinata e generalizzata area comunale. Sarà, invece, legittimo un divieto sindacale per qualche giorno, stante una particolare situazione di pericolo momentanea e transitoria, magari in conseguenza di una forte nevicata o di un rilevante rialzo termico o, per stare all’attualità, l’esistenza di un focolaio Covid 19».

17 dicembre - A Courmayeur gite gratuite con le Guide per i residenti

Accompagnamento delle Guide sì, ma gratuito. È quello che propone, in risposta all'ordinanza della Regione Valle d'Aosta, la Compagnia delle Guide di Courmayeur ai residenti in Valdigne. Le giornate a scelta sono quelle di questa settimana, fino al 19 dicembre. Durante l'escursione si affronteranno anche i temi della tecnica scialpinistica, della gestione del rischio e dell'autosoccorso. Per le prenotazioni: 0165.842064.

17 dicembre - Si dimettono Pietro Giglio, presidente dell'Unione Valdostana Guide di Alta Montagna, e il vice Mario Ogliengo.

Si sono dimessi il Presidente e il Vicepresidente dell’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna Pietro Giglio e il vice-presidente Mario Ogliengo. Ecco il comunicato dell'Unione:
«La decisione è stata annunciata nell’assemblea generale ordinaria dei soci svoltasi online, per motivi di pandemia, nel tardo pomeriggio di mercoledì 16 dicembre.
All’assemblea erano virtualmente presenti 96 tra Guide alpine e Aspiranti guide.
'La decisione è stata meditata e ponderata nei giorni precedenti sia da me sia dal mio vice, anche a seguito del dibattito nato sui social e sviluppatosi su testate giornalistiche riguardo all’Ordinanza regionale n. 522 dell’11 dicembre 2020, che consente lo scialpinismo in Valle d’Aosta esclusivamente con l’accompagnamento di guida alpina o maestro di sci', ha dichiarato Pietro Giglio». Giglio ha inoltre ricordato che: «l’U.V.G.A.M. nel 2012 era diventato Ente Pubblico e che nei tre anni del suo mandato l’ente ha continuato ad assolvere gli adempimenti prescritti dalle leggi dello Stato, anche se ancora manca un Consiglio di disciplina, così come l’attuazione della Formazione professionale continua». A proposito dell’Ordinanza n. 522 Pietro Giglio «ha infine ringraziato il Presidente della Regione Erik Lavévaz per il riconoscimento alla professionalità delle Guide alpine come elemento atto a limitare incidenti per non gravare sul sistema sanitario».
Altre dichiarazioni di Giglio al sito del quotidiano La Stampa: «Io difendo una categoria professionale, non faccio della filosofia quindi trovo pretestuose tutte le critiche rivolte a un’ordinanza che come categoria abbiamo chiesto e che io condivido perché è a tutela della salute pubblica».
Abbiamo raggiunto telefonicamente il presidente dimissionario che ha chiarito ulteriormente il suo pensiero: «Mi sono dimesso in risposta alle critiche della categoria per una decisione che rispetto e della quale capisco lo spirito che è quello di limitare al massimo, per un periodo di tempo limitato, gli incidenti. Mi risulta che l'orientamento dei medici all'interno del comitato regionale che monitora l'emergenza sanitaria fosse quello di non aprire per nessuno, invece con l'ultima ordinanza si è garantita un'apertura parziale. Ho chiesto che le Guide alpine potessero lavorare perché con l'ordinanza precedente eravamo l'unico collegio regionale che non era autorizzato, mentre lo erano, anche per attività con le ciaspole e pelli, i Maestri di sci, in virtù della legge regionale che lo consente».

 

16 dicembre – ARTVA, pala e sonda anche per chi va con le ciaspole?

«Per praticare le attività escursionistiche in ambienti innevati, anche mediante le racchette da neve, sarà obbligatorio munirsi di ‘sistemi elettronici di segnalazione e ricerca (Artva), pala e sonda da neve omologati’. In assenza di tali strumenti di ricerca è prevista una sanzione pecuniaria da 100 euro a 150 euro.Questo è quanto emerge dal testo dell’articolo 24 dello schema di decreto legislativo (in attuazione della legge delega n. 86 del 2019 di riforma delle sport) sulla sicurezza nelle discipline sportive invernali (Atto n. 229), che il Governo ha trasmesso al Parlamento per il parere delle Commissioni Cultura». Lo scrive il sito de Lo Scarpone, che riporta un commento critico di Gian Paolo Boscariol, Responsabile della Delegazione romana della Presidenza nazionale del CAI.

 

14 dicembre – Valle d’Aosta, la posizione del Collegio Guide Alpine Lombardia

In un comunicato le Guide della Lombardia prendono le distanze daIl’ordinanza della Regione Valle d'Aosta:

Il Collegio Guide alpine Lombardia si fa portavoce della posizione di molti suoi iscritti in merito a limitazioni alla frequentazione della montagna che riguardino gli amatori non accompagnati da professionisti. Il caso scatenante è probabilmente noto a molti, quello sollevato dallordinanza valdostana dell11/12/2020, che stabilisce che è possibile praticare lo sci alpinismo anche nei comuni vicini a quello di residenza ma solo con laccompagnamento di Guida alpina, in questa fase in cui la Valle dAosta è arancione.

Lordinanza non ci tocca direttamente come Collegio lombardo, in quanto la nostra regione non ha mai emanato provvedimenti di questo tipo, e anzi le Guide alpine lombarde non hanno avuto libertà maggiori delle altre persone in questi mesi di lockdown totali o parziali. 

Tuttavia nellordinanza valdostana è contenuto un principio che non ci appartiene, molti nostri iscritti ci hanno chiesto di intervenire poiché non hanno condiviso il provvedimento, giudicato invece grave quanto inopportuno, con conseguenze ideologiche che travalicano i limiti regionali. 

Vogliamo allora sottolineare che:

 La montagna è un luogo libero, in cui nessuno ha più diritto di un altro di stare. 

Partecipare ad uscite o corsi tenuti dai professionisti della montagna deve rimanere una scelta e non un obbligo.

 Le Guide alpine, tra gli altri compiti, hanno quello di formare le persone che accompagnano per essere consapevoli e riconoscere i pericoli, e, anche se grazie alle competenze che abbiamo riusciamo ad avvicinarci molto, il rischio zero non esiste, per il semplice e splendido fatto che tutte le nostre attività sono svolte in un ambiente naturale non controllato e gestito.

 

13 dicembre – Il Club Alpino Accademico prende una dura posizione contro il provvedimento della Regione Valle d’Aosta.

Lo fa con un articolo pubblicato sul sito clubalpinoaccademico.it dall’inequivocabile titolo: L'INACCETTABILE PROVVEDIMENTO LIBERTICIDA DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA SULLO SCIALPINISMO

«Se la finalità è quella di limitare le potenziali necessità di interventi di soccorso e sanitari in questo momento delicato, la decisione appare incomprensibile sulla base dei dati statistici: le valanghe, anche di recente e anche proprio in Vda, hanno colpito sia praticanti privati sia gruppi accompagnati da professionisti – si legge  - Se viceversa la finalità, comunque non dichiarata, è quella di supportare una categoria professionale che sicuramente soffre disagi in questa situazione, la decisione appare arbitraria, discriminatoria e persino autolesionista in prospettiva futura. Possiamo infatti immaginare che anche una volta riaperta la Regione i turisti, nel dubbio o per presa di posizione, possano indirizzarsi a zone diverse, dove la libertà di movimento in montagna non ha subito queste limitazioni». L’articolo chiama poi a una presa di responsabilità del mondo della montagna: «Il rischio si limita con politiche che promuovano attivamente la conoscenza, la cultura, la formazione e l’autoresponsabilità, riassegnando ai singoli la responsabilità delle loro scelte e l’assunzione delle conseguenze che ne derivano.

Questo non toglie, naturalmente, che i singoli comportamenti dettati da colpevole incoscienza o incapacità, da chiunque posti in essere, possano, e anzi debbano, essere sanzionati sotto tutti i profili. Solo l’opposizione attiva, dura e senza sconti dell’intero mondo alpinistico a questo pericolosissimo precedente di limitazione arbitraria alla libertà delle persone potrà garantire per il futuro il mantenimento di quella libertà di accesso alla montagna che è presupposto non negoziabile di ogni esperienza alpinistica».

 

13 dicembre – Il CAI contro l’ordinanza della Regione Valle d’Aosta

Il Club Alpino Italiano prende posizione contro l’ordinanza regionale valdostana con un comunicato stampa:

Proprio nel momento in cui, causa il fermo degli impianti di sci, si apre la possibilità di promuovere attività alternative, ben distribuite nel territorio e tali da evitare assembramenti di sorta, non invasive e supportate solo dalla neve vera, quella che non richiede cannoni e drenaggi di immani quantità d’acqua, in Valle d’Aosta ci si confronta con l’ordinanza 552 dell’11 dicembre del Presidente della Regione.

Si tratta di un provvedimento che, pur di breve durata (ma potrebbe essere reiterato!) e ferma la generale possibilità di svolgere sport e attività motorie, va a penalizzare espressamente lo scialpinismo, che tra le forme di frequentazione della montagna invernale è certamente tra le più note ed identitarie, limitandone l’esercizio solo "con l’accompagnamento di guida alpina o maestro di sci", così vietandolo anche ai valligiani di comprovata capacità ed esperienza, e sono i più, che di essere accompagnati non necessitano affatto.

«A nostro avviso - osserva il Presidente generale del Club alpino italiano Vincenzo Torti - pur rispettandosi le intuibili motivazioni sottese a provvedimenti a tutela della salute pubblica, non si riesce assolutamente a cogliere qualsiasi ragionevolezza nel criterio discriminatorio adottato, peraltro di dubbia utilità per gli stessi professionisti che, notoriamente, non è nell’ambito territoriale che attingono la loro clientela».

«Del resto - prosegue Torti - lungi dal sentirsi favorite da questa scelta, non poche Guide alpine e non solo valdostane hanno espresso disagio e disappunto per questo provvedimento che desta un diffuso allarme per quanto potrebbe comportare in tema di libertà di accesso alla montagna».

Da qui «l’auspicio che questa scelta, che si confida venga contenuta nell’attuale previsione temporale, non venga reiterata negli stessi termini: se si teme che un eventuale incidente possa avere ripercussioni su una sanità sottoposta a stress, non è discriminando tra i potenziali frequentatori che si ottiene il risultato di escluderne l’eventualità».

 

12 dicembre - VIETARE LO SCIALPINISMO? LIMITARLO A CHI È ACCOMPAGNATO DA UNA GUIDA? STATE SCHERZANDO, NON È VERO?
Ieri il presidente della Regione Autonoma Valle D’Aosta, Erik Lavevaz, ha firmato un’ordinanza che limita la pratica dello scialpinismo sul territorio regionale. Potrà praticare lo scialpinismo solo chi sarà accompagnato da una Guida Alpina o da un maestro di sci abilitato. L’ANSA ha riportato questa dichiarazione: «Sulle ciaspole non sono state rilevate problematiche mentre per lo scialpinismo possono esserci rischi per valanghe e infortuni, c'è il pericolo di avere avventurieri in questo campo».
Ecco, non abbiamo mai preso posizione finora, limitandoci ad abbozzare allo scempio che è stato fatto dal Governo e dalle amministrazioni locali verso la montagna e il turismo invernale. Ma di fronte a queste decisioni e queste dichiarazioni ci sembra doveroso prendere posizione.
Credo sia ora di dire basta a questo progressivo appropriarsi delle libertà personali dei cittadini in nome della tutela della salute. Il Covid-19 è una faccenda molto grave, che va gestita con tutte le attenzioni del caso. Ma non è il parafulmine di tutte le inefficienze di anni di malgoverno e soprattutto non siamo noi a doverci assumere la responsabilità dell’incapacità di chi ci governa, che sia a livello centrale o periferico. Presentarsi ad un’elezione politica, venire eletti, assumere delle cariche non è soltanto un privilegio: è una responsabilità, verso tutta la popolazione. Nel momento in cui si ricopre un incarico di governo si devono possedere competenze, conoscenze, si deve avere prontezza, senso di responsabilità e soprattutto si devono tutelare gli interessi della popolazione. Non i propri. Non si deve mettere davanti a tutto la certezza che tutto vada bene e nessuno possa rivalersi per qualche motivo. La strategia verso la seconda ondata del Covid-19, che chiunque aveva ipotizzato e previsto, è stata semplicemente una: chiudere, vietare, impedire, bloccare, limitare, contingentare.
In parole povere: limitare la libertà.
Chi governa un Paese come l’Italia non può non sapere quanto pesi il turismo invernale a livello di PIL, ma non solo per una faccenda di numeri, soprattutto per una questione di sopravvivenza di intere categorie professionali. Non è stato fatto nulla, nulla. Non esisteva un piano preventivo per aprire le località sciistiche, gli alberghi, per consentire un flusso organizzato di persone per accedere agli alberghi, alle seconde case. Nulla.
Quando i buoi sono prevedibilmente scappati dal recinto, sono iniziate le chiusure e a cascata i provvedimenti delle Regioni: gli impianti, gli alberghi, i bar, i ristoranti. E poi i confini, le vallate. E adesso che la situazione migliora cosa pensano di fare? Di vietare lo scialpinismo. Perché si dovrebbe vietare lo scialpinismo? Per gli avventurieri? Per il rischio di valanghe? Stiamo scherzando? Cari signori, questi pericoli esistono da sempre, è nella natura stessa di questa disciplina. Lo scoprite adesso? Nessuno è nato già capace, tutti hanno fatto esperienza e hanno dovuto incominciare. È un diritto, le persone se lo conquistano lavorando tutti i giorni per mantenersi. E pagando le tasse. Per mantenervi. Ci possono essere incidenti? Può darsi, ma non è colpa di qualche scialpinista che finisce sotto una valanga se la Sanità pubblica è stata depauperata, se i servizi sono inesistenti, se il personale sanitario è allo stremo. La colpa è vostra, siete voi, quelli che hanno impoverito la Sanità pubblica a favore di interessi e gruppi privati, siete voi quelli che ora vietano, bloccano, contingentano.
Lo scialpinismo è da sempre praticato da gente che cerca il distanziamento dalle folle, che anela al contatto con la natura, alla solitudine, al silenzio. È praticato da persone rispettose, da gente che ha a cuore la natura, l’ambiente. Certo, qualche mela marcia c’è anche qui, ma mi permetto di dire che siamo le mele sane nel cesto delle mele marce. Si prendono provvedimenti contro lo scialpinismo e si permettono code chilometriche ai centri commerciali, nelle vie dello shopping, sui mezzi di trasporto. Avete consentito l’apertura delle discoteche quest’estate, avete fatto ammassare la gente sulle spiagge. Ora volete chiudere, bloccare, limitare. Ma la cosa più grave è che non è che si impedisca alle persone di raggiungere le zone di montagna. Si vuole creare un precedente autoritario su cosa sia giusto e cosa no, stabilire una differenza fra chi può fare qualcosa e chi no. Questa, ci spiace, è una deriva autoritaria, decisionista, basata sul nulla se non sull’incapacità di prendersi delle responsabilità.
Le Guide Alpine non c’entrano nulla con tutto questo, sono stati tirati in mezzo da chi non conosce l’argomento su cui legifera. Sono i primi a non essere d’accordo su una decisione come questa perché fanno parte di noi, sono come noi, solamente con una patacca e una qualifica professionale in più. Prendere una Guida è una cosa che noi consigliamo. Va fatto. Si impara tanto, ci si arricchisce personalmente e tecnicamente. Ma è una scelta personale, consapevole, non può essere un'imposizione. Non può esserlo in nessun caso. Sulla questione maestri di sci che accompagnano i clienti con le pelli, sorvolo per evitare una seconda Guerra Santa all'interno di una faccenda che non dovrebbe riguardare in alcun modo i professionisti della montagna.
Non posso prendermi la responsabilità, né ho l’autorità per invitare le persone ad una disobbedienza, però credo fermamente che queste decisioni siano antidemocratiche, immotivate, violino la libertà personale e debbano essere revocate. In questo caso si tratta del Covid-19, poi sarà un’altra cosa e ci sarà questo precedente a cui appellarsi.
La faccenda è molto più grave di una semplice gita con le pelli e non si tratta di un capriccio, di un vezzo da adulti rimasti bambini che amano sciare in neve fresca. Si tratta di essere padroni del proprio destino, delle proprie scelte e di assumersi delle responsabilità, nel rispetto della salute propria e altrui. Noi scialpinisti e sciatori di montagna siamo capaci di assumercele tutti i giorni queste responsabilità, a costo di sbagliare, di farci male e magari anche lasciarci le penne.
E voi, signori che ci governate, ne siete capaci?
Davide Marta / direttore editoriale Mulatero Editore

 

 

 

 

 


Il Blogger Contest di Altitudini a quota 110

Sono ben 110 le unità multimediali (racconti brevi, audio storie e racconti illustrati) inviate per partecipare al Blogger Contest di Altitudini, tra i più seguiti e partecipati appuntamenti di scrittura multi-media dedicati alla montagna. Fin dalla prima edizione, l’idea che ha animato il Blogger Contest è stata di andare oltre la classica dinamica del concorso per costruire una piattaforma di scambio, d’incontro e comprensione reciproca. La nostra vita è un intreccio di storie, il Blogger Contest da nove anni intercetta il desiderio (e la necessità) di raccontarle con una polifonia di voci sulla montagna unica nel suo genere. In questa edizione veniva chiesto di partecipare con un reportage narrativo, un genere letterario in cui l’autore ha fatto esperienza diretta dei fatti e li descrive attraverso gli strumenti narrativi. Nelle 110 unità multimediali c’è di tutto: montagna alpina e appenninica, quella delle isole, dei viaggi a due passi da casa e sulle grandi montagne himalayane; lunghi cammini e pedalate, facili escursioni e impegnative ascensioni e scialpinistiche.

In questi giorni la giuria di selezione ha iniziato l’esame delle storie che passano alla fase finale. La selezione avviene attraverso criteri di coerenza al tema del contest e qualità complessiva dell’opera. Le storie finaliste verranno poi giudicate dalla giuria di premiazione, della quale fa parte anche Simona Righetti, direttrice della nostra casa editrice, composta inoltre dalla presidente di giuria Luisa Mandrino(autrice e sceneggiatrice), Matteo Melchiorre (storico e scrittore), Ornella Bellucci (giornalista e autrice di audio documentari), Gianluca Costantini (artista-attivista e autore di graphic journalism), Alice Martinelli (vincitrice del Blogger Contest 2019). Dalla collaborazione con Altitudini e dall'esperienza del Blogger Contest è nato anche AA Arcipelago Altitudini, il nuovo prodotto editoriale di Mulatero Editore.

La giuria indicherà 9 vincitori e assegnerà 5 premi speciali, per un valore complessivo di premi offerti dagli sponsor di quasi 6.000 €. I vincitori si conosceranno entro i primi giorni di febbraio, la premiazione invece avverrà in un incontro pubblico da definire la data in base all’evoluzione delle disposizioni relative al Covid-19.

Sono sponsor del Blogger Contest 2020: Ferrino, Suunto, Salomon, Camp, Skialper, AKU, PalaRonda, Alta Via Dolomiti Bellunesi, MonteRosa Edizioni, Giro del Confinale.

Qui tutte le storie: www.altitudini.it/bc/bc20

Qui tutti gli autori: www.altitudini.it/autori-bc2020


Sicurezza: disponibile gratuitamente la guida di Skialper ad artva, pale, sonde e zaini airbag

Sarà l'anno dello scialpinismo? Sicuramente le vendite di attrezzatura sono in aumento e sono diverse le persone in arrivo dalle piste che proveranno a uscire dai resort. Ma la montagna aperta non è come un comprensorio sciistico. Ecco perché abbiamo pensato di dare il nostro contributo a creare una cultura della sicurezza mettendo a disposizione di tutti, gratuitamente, le 40 pagine della Buyer's Guide dedicate all'argomento, che potete comodamente consultare con lo sfogliatore qui sotto. Trovate l'introduzione all'utilizzo di artva, pala, sonda o zaino airbag e le schede dei 46 migliori prodotti divisi per categorie. Si tratta di una presentazione e non di un test. L'introduzione è stata realizzata con la consulenza della Guida alpina Giuliano Bordoni. Allertare i soccorsi è importante per l’eventuale assistenza medica e ospedalizzazione, ma possiamo contare solo sulla nostra attrezzatura da autosoccorso e su esperienza e affiatamento del team per salvare vite. Ecco perché è importante essere sempre preparati. Oltre all'estratto dalla Buyer's Guide, potete sfogliare anche le 16 pagine delle linee guida per la ricerca e il recupero delle vittime da valanga tramite apparecchi ARTVA realizzate in collaborazione con la Guida alpina Maurizio Lutzenberger e la breve guida alla ricerca in valanga curata dalla Guida alpina Giuliano Bordoni e pubblicata sulla Buyer's Guide 2019.

Buona lettura.


Due webinar gratuiti su sicurezza, restrizioni e nuove prospettive dello skialp

La Scuola di Alpinismo Mmove promuove due webinar gratuiti sul boom di interesse per lo scialpinismo che si è verificato nelle ultime settimane e il problema sicurezza. Negli appuntamenti online del 23 dicembre e del 29 dicembre alle 17.30 aziende di riferimento e specialisti del settore, tra i quali il Collegio delle Guide Alpine Trentino, Aineva, Ortovox Italia, 100-One, Gialdini e INUP Tourism, si confronteranno su questo fenomeno emergente e sugli effetti sulla sicurezza in montagna.

PER PARTECIPARE: https://register.gotowebinar.com/rt/6387615412314814990

A seguire pubblichiamo il programma e le modalità di partecipazione.

 

1° WEBINAR: 23.12 ore 17.30

- Premessa sullo scenario odierno dello scialpinismo

Presentazione del webinar da parte del moderatore e della situazione attuale in Italia

- Chi sono i nuovi utenti e come si comportano
Statistiche web e nuovi scialpinisti
Nuove tendenze sul territorio trentino e nazionale
Esperienze nei negozi di outdoor
Accenni su incidenti e problematiche

- Domanda-risposta agli utenti in diretta

 

2° WEBINAR: 29.12 ore 17.30

- Rischi soggettivi e rischi oggettivi
Rischi e pericoli per utenti delle piste non battute e uso del kit di autosoccorso
Esperienze sul campo
Esperienze negli anni con i Safety Camp

- Approfondimento regole di "buona condotta” nello sci alpinismo
Regole basilari – scelta itinerario, preparare l’attrezzatura e leggere i bollettini valanghe
Segnali di pericolo prima di partire

- Domanda-risposta agli utenti in diretta

 

MODERATORE:

Ruggero Bontempi - Giornalista e moderatore del webinar

 

RELATORI:

Mauro Girardi - Direttore Scuola di Alpinismo Mmove

Martino Peterlongo - Presidente del Collegio Guide Alpine Trentino

Gianluca Tognoni - Esperto nivologico di Aineva

Marco Mason - CEO INUP Tourism

Manuel Lugli - Ortovox Italia

Fabio Degasperi - Titolare 100-One

Matteo Massardi - Titolare Gialdini Srl

 


Aperte le iscrizioni all'undicesima Fischer Transalp

Ci sono eventi che diventano marchi e così è per la Transalp, la traversata sci ai piedi delle Alpi organizzata da Fischer. Il costruttore austriaco ha da sempre visto nei grandi spazi e nella possibilità di usare gli sci come mezzo di locomozione un’opportunità per mettere alla prova gli ultimi materiali e per individuare le esigenze degli scialpinisti, guardando sempre avanti, all’attrezzatura del futuro. Transalp significa partire da una località sul versante meridionale delle Alpi e raggiungere quello settentrionale. Ma il bello è che il percorso cambia ogni anno e che i partecipanti alla traversata itinerante di una settimana vengono selezionati tra gli appassionati, per vivere un’esperienza indimenticabile e totalmente gratuita.

Il prossimo appuntamento è dal 21 al 28 marzo, sulla rotta dal Passo del Bernina, al confine tra Italia e Svizzera, alla Kleinwalsertal, al confine tra Austria e Germania. Il percorso esatto toccherà Pontresina, Davos, Klosters, Montafon e l’Arlberg e naturalmente potrà venire modificato in funzione del meteo e della situazione sanitaria. Sei giorni con pernottamenti prevalentemente in rifugio, in compagnia di scialpinisti di tutta Europa. L’edizione 2021 in particolare si concentrerà alla ricerca delle migliori discese e non solo sull’esperienza itinerante. Per l’Italia c’è un solo posto e le selezioni chiudono l’11 gennaio. Per candidarsi bisogna consultare il sito https://www.fischersports.com/transalptour2021

A tutti i partecipanti è richiesta una buona condizione fisica (dislivelli giornalieri di circa 1.500 metri, una valida tecnica sciistica e conoscenza degli aspetti della sicurezza oltre a tanta voglia di mettersi in gioco. A chi verrà selezionato sarà fornito anche un set completo di attrezzatura. L’avventura è iniziata…


Alle 19 la prima del film sulla spedizione al Mount Logan di Millerioux & co

Seicento chilometri a piedi, 200 sugli sci e 330 di rafting sul Columbia River. La spedizione al Mount Logan di Helias Millerioux, Alexandre Marchessau, Thomas Delfino e Gregory Douillard, nelle parole dello stesso Millerioux «è stata una delle mie spedizioni preferite, un mix di bellezza, impegno e paesaggi incredibili». Da quell’avventura di 52 giorni in Alaska è stato prodotto un film, Mount Logan, che verrà proiettato per la prima volta in live screening questa sera alle 19, in diretta dalla sede di Scott Sports e con la presenza di Helias, Alexandre e Thomas. Il film sarà trasmesso sul canale Youtube e direttamente sul sito internet di Scott Sports.


Tor in gamba, 9 atleti amputati sulle alte vie 1 e 2 della Valle d’Aosta

Il singolo non conta, i valori da condividere sono altri. Perché percorrere i 342 chilometri e 24.000 metri di dislivello positivo che uniscono Courmayeur attraverso l’Alta Via n. 1 e n. 2 della Valle d’Aosta sarà un viaggio. Ecco la sostanza di Tor in Gamba, al via il 12 settembre prossimo da Courmayeur, percorso da nove atleti amputati che non saranno mai soli. Accanto a ognuno di loro, atleti disabili, ci saranno un accompagnatore personale e una serie di compagni. Il progetto è nato grazie alla collaborazione tra Team3Gambe, Gamba in spalla e un gruppo di amici.

La partenza di Tor in Gamba avverrà da Courmayeur alle 10 di sabato 12 settembre. I nove endurance trailer e i loro accompagnatori avranno tempo fino alle 16 di sabato 19 settembre per completare le 30 tappe del programma della staffetta. Le trenta tappe del Tor ripercorrono il tracciato già utilizzato al Tor des Géants. Si partirà da Courmayeur – Piazza Brocherel – alle 9 del mattino di sabato 12 settembre e la prima frazione assicura già 1.411 metri di dislivello positivi e 578 negativi nei 12 chilometri di sviluppo. La tappa regina di Tor in Gamba è la numero 8. Il menu prevede 1.624 metri di dislivello positivo e 1.697 negativi per coprire la distanza di 24,5 chilometri che separano Eaux Rousse, nella Valsavarenche, da Cogne.

«Abbiamo studiato le tappe – dice Sergio Enrico, disegnatore del percorso – a misura dei nove atleti amputati che saranno al via. Ma non basta. Ognuno di loro presenta caratteristiche fisiche differenti a seconda dei diversi handicap fisici. L’idea della staffetta nasce dal rispetto delle capacità di ogni atleta che sarà impegnato nell’evento. Alcuni di loro percorreranno tratti più lunghi, altri più brevi, alcuni cammineranno in salita, altri in discesa. I trailer saranno impegnati giorno e notte coprendo, a turno con cambi di staffetta in luoghi messi a punto dall’organizzazione, quattro tappe nell’arco delle 24 ore. La base vita del Tor sarà a Villeneuve, presso l’Hotel des Roses dove gli atleti troveranno massaggiatori pronti a prendersi cura dei propri muscoli, pasti caldi, docce e camere dove riposarsi.

I nove paratleti al via saranno Andrea Lanfri, Cesare Galli, Francis Desandrè, Lino Cianciotto, Massimo Cavenago, Massimo Coda, Salvatore Cutaia, Loris Miloni e Moreno Pesce.

 


Concatenamento Cervino - Dent d’Hérens per Cazzanelli e Maguet

Se ne parlava da tempo e, complice la stagione senza gare, ecco che si è formata una nuova coppia per imprese in velocità e con ingaggio alpinistico in quota. Qualche giorno fa François Cazzanelli e Nadir Maguet hanno concatenato in una sola giornata Cervino e Dent d’Hérens. «Quest’anno in assenza di gare ho voluto dedicare più tempo alla montagna e scoprire un mondo per me nuovo, quello dell’alpinismo e quando François mi ha proposto il suo progetto di concatenare in una sola giornata il Cervino e la Dent D’Hérens, le due montagne simbolo della nostra valle, non ho esitato nel dirgli di sì» dice Maguet. In totale 15 ore e 57 minuti per un dislivello di 4.300 metri con 35 chilometri di sviluppo.

Partenza alle 2,15 della notte tra il 20 e 21 agosto dalla chiesa di Cervinia (2.050 m), poi la scelta di due belle vie di roccia, la Diretta degli Strapiombi al Cervino e la Cresta est della Dent d’Hérens. L’itinerario ha toccato il colle del Breuil per attaccare il Cervino (4.478 m.) proprio dalla via degli Strapiombi di Furggen «Dopo 5 ore e 20 minuti dalla partenza abbiamo raggiunto la vetta e siamo scesi per la cresta del Leone fino al rifugio Duca D’Abruzzi - aggiunge Maguet - Da lì ci siamo trasferiti alla base della Cresta Albertini. Dalla base fino alla vetta delle Dent d’Hérens (4.171 m) ci abbiamo impiegato 5 ore. Successivamente siamo discesi dalla cresta Tiefenmatten fino al fino al rifugio Prarayer in Valpelline (2.055 m). Il tutto in totale autonomia portandoci dietro il nostro materiale».

© Facebook Nadir Maguet

Dal 27 agosto disponibili online i film del Trento Film Festival

Da oggi si può accedere alla piattaforma online.trentofestival.it e registrarsi per vedere i film che verranno proiettati anche in sala. I film saranno disponibili dal 27 agosto, giorno di apertura del settantottesimo Trento Film Festival, in base al programma delle proiezioni: ogni film andrà online il giorno successivo all'anteprima a Trento, per preservare la scoperta per gli spettatori in sala, e resterà disponibile per un'intera settimana.

Tutti i cortometraggi fino a 40 minuti di durata, ovvero ben 41 film da tutte le sezioni del programma, sono disponibili gratuitamente. Per tutti gli altri film è possibile acquistare a 20 euro l’abbonamento online che dà accesso all'intera selezione oppure noleggiare il singolo titolo a 4 euro. Ogni film, tanto quelli gratuiti, quanto a noleggio, è limitato a 500 visioni: come al cinema, quindi, è importante prenotare il proprio posto.

A inaugurare la piattaforma sarà Cholitas di Jaime Murciego e Pablo Iraburu, appassionante racconto di una spedizione unica, in cui cinque donne indigene boliviane affrontano la scalata dell’Aconcagua indossando i loro abiti tradizionali, come gesto di liberazione ed emancipazione. Il 27 agosto, grazie alla collaborazione con Montura, i primi 500 utenti che si registreranno avranno la possibilità di vedere il film gratuitamente, in contemporanea con l’anteprima a Trento.

La selezione cinematografica sarà presentata sia in proiezione per il pubblico del festival che in streaming, con l’eccezione di due titoli che si potranno vedere solo a Trento prima dell’uscita nelle sale: Paradise, una nuova vita di Davide Del Degan (Fandango), e l’evento di chiusura Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog (Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema).


Luca Carrara e il Giro montano della Val di Scalve

Un nuovo giro in stile trail e skyrunning, che concatena sentieri esistenti, per stabilire un FKT, ma senza l’assillo del tempo, piuttosto per promuovere il territorio, divertirsi e registrare un primo crono, da cui ripartire. L’idea di Luca Carrara, atleta griffato Salomon, in Val di Scalve, nella bergamasca, era proprio questa. «Non è per il tempo che mi sono impegnato. La vera soddisfazione è la bontà della proposta che può avere un futuro. Mi dispiacerebbe se si esaurisse in questo mio tentativo» ha detto Luca al termine del giro di 68,5 km con un dislivello positivo di 4.400 metri chiuso domenica 16 agosto in 9 ore 21 minuti e 8 secondi. «I sentieri sono già in buono stato. I punti di ritorno a valle sono numerosi, così come i rifugi. Non tutte le alte vie hanno queste possibilità. Gli si dovrebbe dare un nome» continua Luca.

Ad accompagnarlo lungo il percorso alcuni local: Antonio Boni, Patrick Belingheri, Ernesto Duci e Valter Albrici. Il nuovo giro collega alcuni degli angoli più belli della valle bergamasca. La partenza da Nona (frazione di Vilminore di Scalve), poi Passo della Manina, Pizzo di Petto, Pizzo Ferrante, Rifugio Albani, Colle della Guait, Dezzo, Azzone, Passo Cornabusa, Malga Epolo, conca dei Campelli, Passo del Vivione, Laghi del Venerocolo, Rifugio Tagliaferri, Passo Belviso, Diga del Gleno fino ancora a Nona.

 


Keep Clean & Run e il Campionato del mondo di plogging

Keep Clean & Run. Corri e pulisci. Un motto che è diventato anche una manifestazione che prevede un itinerario ben preciso e simbolico per unire corsa e raccolta rifiuti, cioè plogging. La Keep Clean and Run 2020 avrebbe dovuto svolgersi ad aprile ma è stata rimandata a settembre, dal 3 al 10, e si svolgerà tra Trieste e Cortina lungo i luoghi del fronte della Prima Guerra Mondiale.

Gli organizzatori hanno anche pensato a una KCR solidale e all’edizione pilota del Campionato del mondo di plogging. Il funzionamento è semplice: ci si iscrive online in una delle categorie, walking, running o trail running, e nei giorni iniziali della XCR, 4, 5 o 6 settembre, si decide di correre dove si vuole e sulla distanza che si vuole seguendo il regolamento e registrando la propria attività tramite Strava o altre app. Al termine bisogna comunicare i dati accumulati agli organizzatori unitamente a una foto con il pettorale e i rifiuti raccolti: un algoritmo realizzato ad hoc calcolerà tempichilometri percorsi e chili di rifiuti raccolti e verrà stilata una classifica speciale. Quella della categoria trail running costituirà la graduatoria del primo Campionato del mondo di plogging.

Le quote di iscrizione unitamente agli altri fondi raccolti con le altre iniziative che rientrano nel Keep Clean and Run Solidale, verranno devolute in beneficenza alla Caritas Italiana che sosterrà, attraverso uno specifico concorso di idee, una start-up di giovani capaci di sviluppare progetti per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Le iscrizioni chiudono il 30 agosto e costano 5 euro per running e trail running e 3 euro per il walking. Per iscriverti clicca qui.