Nell’ambito del monitoraggio civico e ambientale delle opere collegate alle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, l’associazione Protect Our Winters Italy (POW Italy) ha promosso due iniziative di osservazione partecipata, denominate Walkscape. Gli appuntamenti si sono svolti a Rasun-Anterselva (BZ) nel dicembre 2024 e a Cortina d’Ampezzo (BL) nell’aprile 2025, coinvolgendo cittadini, amministrazioni locali, associazioni ambientaliste e gruppi civici per discutere e riflettere sulle trasformazioni in atto nei territori interessati dai cantieri olimpici.

Le Walkscape si sono rivelate momenti cruciali di confronto e ascolto, pensati per osservare direttamente l’impatto delle opere infrastrutturali, raccogliere testimonianze locali e analizzare le conseguenze ambientali, sociali ed economiche dei Giochi su territori montani già fragili e sotto pressione. Attraverso queste camminate collettive, POW Italy ha promosso un modo diverso di abitare e comprendere il paesaggio, stimolando una riflessione partecipata sul futuro delle Alpi.

Rasun-Anterselva: viabilità e governance sotto la lente

Nel cuore della Valle di Anterselva, il walkscape ha acceso i riflettori su tre principali interventi infrastrutturali: l’ampliamento del centro di biathlon, la costruzione di un bacino per l’innevamento artificiale e le modifiche alla viabilità locale. Al confronto pubblico del 13 dicembre 2024 hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Thomas Schuster, rappresentanti di amministrazioni passate e presenti, del CAI Alto Adige, della Federazione degli Ambientalisti dell’Alto Adige, di Heimatpflegeverband, di Climate Action Sudtirol, dell’associazione ProPustertal, nonché esponenti dell’Associazione Turistica Valle Anterselva e del Legacy Group, incaricato di definire il riuso post-evento delle strutture.

Dal dibattito sono emerse tre criticità principali:

  • Partecipazione civica debole: è stata più volte denunciata la scarsa inclusione della cittadinanza nei processi decisionali, soprattutto rispetto a opere di grande impatto gestite in tempi stretti e con fondi ingenti, spesso senza adeguata trasparenza.
  • Sostenibilità della mobilità: in contrasto con le linee guida del Piano Clima Alto Adige 2040, sono emerse forti perplessità sull’effettiva utilità delle nuove rotonde previste a Rasun-Anterselva e Valdaora, nonostante alcune modifiche progettuali.
  • Vincoli ambientali e opportunità locali: si è auspicata una maggiore concertazione tra istituzioni e comunità per armonizzare lo sviluppo infrastrutturale con i limiti ecologici del contesto alpino.

Cortina d’Ampezzo: trasformazioni urbanistiche e dubbi sulla legacy

Il secondo walkscape, svoltosi a Cortina, ha posto l’attenzione su alcune delle opere più simboliche e controverse dei Giochi: la Variante di Cortina (una galleria per deviare il traffico), la nuova pista da bob e la riqualificazione dell’ex stazione ferroviaria. Hanno partecipato numerose realtà civiche e ambientaliste, tra cui Voci di Cortina, Cortina Bene Comune, Libera Cadore, Italia Nostra, Plattform Pro Pustertal, e rappresentanti di Patagonia Cortina, insieme a Michele Di Gallo della Fondazione Cortina, presente in forma informale.

Il confronto ha fatto emergere tre tematiche chiave:

  • Limitato coinvolgimento della cittadinanza: le associazioni locali hanno segnalato l’assenza di reali occasioni di partecipazione e di accesso alle informazioni, lamentando la mancata approvazione di un referendum consultivo sui Giochi e la debole rappresentanza delle istanze territoriali da parte della Fondazione Cortina.
  • Vantaggi disomogenei per la comunità locale: mentre Cortina attrae investimenti legati al turismo di fascia alta, mancano interventi a favore dei residenti, sia in termini di servizi che di infrastrutture necessarie. La gestione della nuova pista da bob e la mancata soluzione di problemi strutturali – come l’instabilità idrogeologica – sono stati indicati come esempi emblematici di scarsa attenzione alla realtà quotidiana degli abitanti.
  • Una legacy incerta e poco condivisa: le grandi opere rischiano di rimanere sovradimensionate e scollegate dai bisogni reali del territorio. In particolare, la Variante di Cortina è al centro di un acceso dibattito tra chi la considera un’opera strategica e chi ne teme l’impatto ambientale e l’inadeguatezza rispetto alle necessità locali e alle strategie di adattamento climatico.

Un’opportunità mancata?

Le evidenze raccolte durante le Walkscape confermano quanto già denunciato da POW Italy nel documento di posizionamento “Milano-Cortina 2026: un’opportunità mancata”, disponibile online. Il documento mette in luce:

  • Governance debole e trasparenza insufficiente: i processi decisionali sono risultati poco partecipati, con limitate valutazioni ambientali e scarsa integrazione delle politiche climatiche nazionali e internazionali.
  • Mobilità insostenibile e impatti ambientali elevati: molte opere risultano invasive e non coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione della mobilità alpina e nazionale.
  • Legacy poco chiara e carico sui territori: esiste il concreto rischio che le infrastrutture costruite per i Giochi restino inutilizzate, mentre i costi – economici, ambientali e sociali – ricadranno sulle comunità montane, già fortemente colpite dagli effetti della crisi climatica.

Verso un nuovo paradigma per le Alpi

Le Walkscape promosse da POW Italy rappresentano un importante tentativo di riappropriazione civica del territorio e di promozione di un dibattito consapevole e plurale sul futuro delle Alpi. In un contesto di cambiamento climatico accelerato e di crescente pressione su territori fragili, la pianificazione di grandi eventi non può prescindere da una governance partecipata, trasparente e orientata alla giustizia ambientale.

Solo partendo dall’ascolto delle comunità locali e dalla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale sarà possibile trasformare eventi come le Olimpiadi in occasioni autentiche di rigenerazione territoriale e resilienza.

 

© foto di POW/Beatrice Citterio