Everest in giornata ad Alleghe

Devis Zasso ha percorso per sette volte i 1150 metri di dislivello

ALLEGHE.  Percorrere con gli sci d’alpinismo una distanza pari all’altezza dell’Everest.
E’ il sogno che Devis Zasso,alpinista e sciatore di Agordo, nonché titolare della Kiwi Sports di Alleghe, Arabba e Belluno, è riuscito a realizzare lo scorso 24 marzo coprendo un dislivello di 8848 metri in 15 ore e 8 minuti.
Un sogno che lo stesso Zasso ha ribattezzato “Everest in giornata” e che spera di far diventare un evento che caratterizzi i prossimi inverni agordini.
Con gli sci d’alpinismo ai piedi, l’atleta locale ha percorso per sette volte il dislivello di 1150 metri che separa  Alleghe da Punta Fertazza, la cima più alta del comprensorio Ski Civetta.
Infine all’ultimo giro si è spinto fino ai 1800 metri del Ristoro La Stua per raggiungere cosi la vetta della montagna più alta del mondo.
«Sono partito a mezzanotte in punto da Alleghe con zaino in spalla e due borracce lasciando a valle a bordo pista un borsone contenente le scorte di cibo e di liquidi per la giornata - ha raccontato Devis Zasso - ad ogni giro mi sono rifornito di barrette energetiche e liquidi per un totale di sei litri di sali minerali, sette banane, dieci barrette energetiche, un po’ di cioccolata e, dopo il quinto giro una pasta cucinata e portata a fondo pista da mia moglie Giulia».
All’arrivo c’erano anche i tre figli ansiosi di accogliere il papà al termine di quella che può essere  definita un’impresa nella quale Zasso ha avuto l’appoggio e il sostegno di famigliari e amici.
«Ringrazio la mia famiglia - ha detto - che mi è sempre vicina e mi permette di proseguire negli allenamenti e nell’attività sportiva, Valter Bellenzier del ristoro La Stua, gli impianti di Alleghe e tutti gli amici, anche se non presenti quel giorno, che prima e dopo l’impresa, mi hanno incoraggiato e supportato».
La sfida però non finisce qui. Dopo averla vinta di persona, Zasso vorrebbe infatti proporla anche ad altri atleti, trasformandola magari in un avvenimento di rilievo nel programma delle competizioni sulla neve agordina.
«Vorrei riuscire ad organizzare un evento ad Alleghe, nel Comprensorio dello Ski Civetta, denominato “Everest in giornata” - ha concluso Zasso - portando nelle nostre zone i migliori atleti dello sci alpinismo per sfidarsi in una gara unica al mondo».
 


Record del Monte Bianco, rinviato

Kilian e Florent in perlustrazione sul Monte Bianco

Da settimane correva voce che i due campioni Florent Troillet e Kilian Jornet, peraltro legati da grande amicizia, preparassero insieme il tentativo di record Chamonix - Monte Bianco - Chamonix. In questa settimana hanno provato il percorso e sembrava che tutto fosse ok ma le condizioni meteo che annunciavano cattivo tempo per il week end li hanno indotti a desistere e porre ufficialmente la parola fine a questa intensa stagione che li ha visti rispettivamente primo e terzo nella classifica finale di Coppa del Mondo.
Si tratta ovviamente solo di un anno: il prossimo li ritroveremo certamente a Chamonix per il tentativo vero quello che dovrebbe insidiare e battere il record di 5 ore e 15 detenuto da Gignoux e Brosse.


Pierre Tardivel davanti al Monte Bianco

Alla ricerca continua di nuove «prime» in sci

Pierre Tardivel, la guida di Annecy, famosa in tutto il mondo per le sue spettacolari discese di sci estremo ci illustra i canali del Monte Bianco che sono stati discesi in sci dagli anni sessanta.
Pierre è un personaggio di grande semplicità che affronta le sue discese estreme per il puro piacere dell'avventura e della scoperta, da questa stagione ha collaborato con Ski-alper e i suoi articoli sono stati particolarmente apprezzati. La tecnica che lui usa per scendere su queste pendenze è essenziale ed efficace: se uno incontrasse Tardivel su un pendio fuoripista non capirebbe assolutamente la portata del personaggio. Il suo modo di sciare è del tutto normale ma a 50° di pendenza viene fuori la maestria e il grande controllo degli sci che normalmente porta in curva anche su queste pendenze senza approfittare troppo delle derapate. Solo quando proprio non si passa più fa ricorso agli ancoraggi e alle discese in corda doppia. Ma anche in queste situazioni adotta dei metodi particolari per non lasciare nulla di estraneo sulla montagna…
Molto probabilmente prima dell'inizio dell'estate ritorneremo con lui per fotografare e filmare alcune delle chicche del suo modo di muoversi sul verticale.


«L'abbraccio delle Alpi Liguri»

Riproposto in chiave Best Ager questo grantour

La scorsa stagione le condizioni della neve non ci permisero di affrontare questo grantour e così sul numero 73 di Ski-alper abbiamo pubblicato quello allestito da Matteo Canova, la guida alpina di Garessio che si muove d'abitudine lungo queste tracce.
Volevamo comunque scendere in campo su questo itinerario e così abbiamo deciso di affrontarlo da Best Ager, una nuova rubrica rivolta ai vecchietti terribili, ai non più giovani e a tutti quelli che, a dispetto degli anni, continuano a praticare sport e in particolare scialpinismo.
In questo caso io e Idalba abbiamo inaugurato il tutto rimettendoci in pista. Sul numero di Ski-alper 74 troverete un ampio resoconto di questo tour con un preciso riferimento ai materiali adottati. Li abbiamo scelti con grande cura: un occhio al peso e uno alla funzionalità e alla sicurezza. Otto pagine di Alpi Liguri...


Ski-alper 74 in edicola

Ce l'abbiamo fatta anche quest'anno ad arrivare in fondo. Il gradimento ottenuto dalla rivista ci lusinga e ci impone un grande impegno per dare ancora di più ai nostri lettori. Ce l'abbiamo messa tutta rimbalzando dall'escursionismo alla tecnica, dallo ski-alp race ai personaggi. In particolare il numero 74 è ricco di argomenti: le escursioni di fine primavera con Similaun e Monte Bianco. L'Adamello spiegato e raccontato da un esperto: Mario Sterli. Un vero ski-alper: Fabrizio Righetti il cui curriculum con le pelli fa invidia alle migliori guide.
Ecco l'analisi biomeccanica del gesto di un atleta con i piedi bloccati in scarponi troppo rigidi ed ecco la risposta: il Gignoux Mountain ammortizzato. Top secret anche se lo stiamo provando da un paio di settimane.
«L'abbraccio delle Alpi Liguri» il grantour vissuto da best ager da Enrico e Idalba con la verifica dei materiali impiegati.
E poi le gare con il grande reportage sull'ultima Pierra Menta, i suoi personaggi e un'intervista con Robert Antonioli.
Le gare vissute da noi con Dolomiti del Brenta, Tour du Grand Paradis, Grand Beal.
E poi prove sul campo, valanghe etc. etc. In edicola da martedì 27 aprile.


Ski-alp, piena stagione

Ancora molta neve nell'area nord-occidentale

Siamo saliti in questi giorni al Colle di Punta Fourà, punto strategico per un'osservazione attenta delle montagne di Piemonte, Valle d'Aosta occidentale e Val d'Isère - Haute Maurienne e dobbiamo confermare che la stagione dello scialpinismo escursionistico è in pieno svolgimento. Il Rifugio Benevolo ieri era completo, il Città di Chivasso al Nivolet registrava il passaggio di comitive provenienti dalla Val d'Isère e in partenza per il Benevolo. Il Gran Paradiso visto dal colle al mattino alle undici rivelava la presenza, sul tracciato classico, di decine di scialpinisti diretti alla vetta.
In parte piemontese si calzano gli sci ai Chiapili di sopra a 1700 metri, in Valsavarenche tutto il vallone del Grand Etret è innevato e sicuramente la salita ai rifugi del Gran paradiso si fa in massima parte con le pelli.
Neve trasformata anche in quota, soprattutto nei pendii esposti a sud, ovest e est, un po' di crosta ma perfettamente sciabile in quelli rivolti a nord. Alle quote inferiori nel pomeriggio la neve smolla alla grande e nei tratti ripidi potrebbe esserci pericolo di valanghe di neve marcia. Questo è quanto abbiamo constatato per questa zona: attendiamo considerazioni su altri settori dell'arco alpino.


Prima traversata integrale del Massif de Belledonne

Grande performance della premiata ditta

Domenica 11 aprile Gignoux e Brosse, una delle premiate ditte dello ski-alp storico, hanno portato a termine una traversta che prevedeva la salita delle principali vette del massiccio (Grande Lauzière, Croix de Belledonne, Rocher Blanc, Selle du Puy Gris, Grand Moulin). Partenza da Chamrousse con 7500 metri di dislivello in 16 ore e quaranta minuti e arrivo al Col du Grand Cucheron.
Soli e senza alcuna assistenza hanno comunque beneficiato di condizioni nivo - meteo perfette, salvo un breve lasso di tempo in cui sono stati bloccati dalla nebbia.
Una bella giornata di scialpinismo…

Materiali usati
Sci: Dynastar
Scarponi e attacchi: Gignoux
Abbigliamento e zaini: Millet
Alimenti: Authentique Nutrition
Baudriers: Cilao
Frontae: Petzl

Per ulteriori info: Stéphane Brosse 0033 686476753


Giro delle Alpi Liguri

Due giorni e mezzo di full immersion in queste bellissime montagne

Finito con un giorno di anticipo il nostro grantour delle Alpi Liguri a causa di una bufera di vento e nebbia che giovedì mattina ci ha tenuti fermi al Bivacco Cavarero. Quando poi il tempo si è sollevato e abbiamo portato a termine il percorso del secondo giorno, complice una svista in discesa che ci ha portati più bassi del Rifugio Mondovì, abbiamo deciso di rientrare su Artesina e chiudere per ora questa eccezionale cavalcata. Abbiamo ancora negli occhi queste eccezionali montagne piene di neve, completamente fuori dal mondo, con tutti quei canali, traversi, discese da una all'altra. Di una bellezza indescrivibile.
La neve durissima, resa tale dalla pioggia caduta martedì e dal freddo intenso della notte successiva ci ha imposto di muoverci con grande cautela, in ogni caso questo ci ha messo al sicuro dal pericolo di valanghe permettendoci dei traversi senza perdere quota che in condizioni normali non si possono e non si devono assolutamente fare.
Sostanzialmente martedì pomeriggio siamo arrivati a Garessio in treno: ad attenderci Fulvio Fazio che ci ha accompagnato in auto su per la Val d'Inferno, quindi salita ora a piedi ora con gli sci al Rifugio Savona dove abbiamo passato la notte. Il giorno appresso salita sul Mussiglione quindi discesa verso il Manolino con neve marmorea. Dal Manolino siamo andati in direzione del Canale del Ciuaiera che non abbiamo salito poiché ancora in ombra nella parte bassa ma deviando poi a destra con un traverso abbiamo raggiunto la cima sul versante nord calzando i ramponi.
Dalla Ciuaiera panoramica traversata fino alla Colla di Pizzo e di qui splendida discesa su neve appena toccata dal sole nella conca che introduce, con un'ultima salita di 200 metri, al Bivacco Cavarero.
Piccolo rifugio perfettamente attrezzato. Nella notte un vento incredibile sembrava volerlo sradicare dal basamento e al mattino la brutta sorpresa di trovarci avvolti da nebbia, vento e neve al punto da dover studiare la cartina per trovare un'eventuale via di fuga da una vallata che non conoscevo. Poi ad un certo punto tutto sereno: verso le undici partenza. Neve durissima con chiazze di neve più fredda ventata: le pelli tengono benissimo anche negli scollini più ripidi. Dapprima aggiriamo la Cima Revelli, poi scendiamo dietro e attraversiamo la nord su neve durissima per mantenerci alti tanto che arriviamo al Bocchin dell'Aseo senza quasi dover risalire. La salita al Mongioie viene evitata poiché nel frattempo sta tornando la nebbia ad avvolgerla e così optiamo per un traverso sulla destra per salire il Colle della Brignola dal quale ci affacciamo sulla Punta delle Saline. Molto bella la discesa verso il Rifugio Mondovì. Un primo errore che ci porta troppo bassi sta alla base della decisione - anche vista l'ora - di proseguire verso valle ritenendo troppo tardi per risalire alla volta del Garelli. Da Artesina uno sciatore di Alba, Piergiorgio, ci dà un passaggio fino alla stazione di Mondovì dove finalmente nei giardini pubblici riusciamo a toglierci moschettoni, imbrago e scarponi...
Due giorni e mezzo di montagne eccezionali senza aver incontrato anima viva… Ma dove vanno 'sti ski-alper?


Grantour delle Marittime

Da Garessio a Limone attraverso le Alpi Marittime

Finalmente possiamo approfittare di una finestra di bel tempo e partire per il grantour di 3/4 giorni nel cuore delle Alpi Marittime.
Si tratta dell'itinerario proposto sul numero 73 di Ski-alper che abbiamo deciso di ripercorrere per provare alcuni materiali e verificarne l'efficienza.
La scelta delle attrezzature è stata fatta con grande cura badando soprattutto all'efficienza e al peso. Trattandosi di un itinerario che non può contare su rifugi custoditi siamo stati costretti ad ottimizzare tutto ciò che ci portiamo appresso, alimentazione compresa. La neve dura e trasformata che in questi ultimi giorni caratterizza tutta la zona impone anche un'attrezzatura tecnica che non può essere trascurata come corda, imbraghi, moschettoni e ramponi. Generi alimentari per tre giorni e mezzo occupano a loro volta un certo spazio.
Sostanzialmente se le condizioni meteo lo permetteranno si prevede di raggiungere Garessio in treno e di qui salire, nel tardo pomeriggio, al Rifugio Savona. Questa scelta si è resa obbligatoria dal fatto che nella località non è stato possibile trovare un posto letto dal momento che tutti gli esercizi sono chiusi.
Domani mattina partiremo per la prima tappa che prevede di raggiungere il Bivacco Cavarero. Giovedì la Cima del Mongioie e discesa verso il Rifugio Mondovì per proseguire fino al Garelli, venerdì mattina superamento del Marguareis e discesa su Limone Piemonte o sul Colle di Tenda.
Questo test materiali e l'itinerario vanno a far parte della nuova rubrica che sulla rivista abbiamo battezzato «best ager» che in parole più semplice vorrebbe anche dire «terza età».
Ove ci fosse campo manderemo qualche comunicato via cellulare  foto in mm.
Dimenticavo: i componenti la comitiva siamo io e Idalba...


In edicola il numero 73

Sempre più Ski-alper

Il quarto numero della stagione è in edicola da questi giorni. Copertina dedicata alla Brenva, risalita sci nello zaino e poi ridiscesa nel servizio all'interno da parte di Pierre Tardivel che ci racconta la sua vita e le sue discese impossibili.
E poi le bambine di Premana, già da piccole innamorate di questo sport: ecco una giornata con loro. Gli itinerari: quelli adatti al mese di marzo: Pizzo di Petto, Palla Bianca, la Cresta Bianca del Cristallo. Continua il confronto fra sci di diversa tipologia: XXL, Medium e Small: quali le differenze sulla neve? A chi sono indirizzati? Pregi e difetti rilevati dai nostri supertecnici Alain e Erik Seletto. E poi la centralità dinamica: come si scia sulle nevi ventate.
Best ager: ad questo numero incominciamo ad occuparci di loro, anzi di noi. I non più giovani che vogliono ancora cimentarsi con grandi raid. Quali materiali, i loro pesi, l'abbigliamento più funzionale.
E poi agonismo con i servizi live dall'Etna e da Andorra. Due personaggi del mondo race raccontati anche con l'aiuto delle nostre immagini esclusive: Daniele Pedrini e Mireja Mirò.
Ancora Renato Cresta che ci parla di valanghe e poi tutte le novità viste all'Ispo di Monaco.
Un numero da non perdere assolutamente, certo.


Ecco il numero 72

In edicola il terzo numero della stagione, finalmente…

Un numero ricco di argomenti, come sempre: dallo ski-alp people con le fate del Brenta, con Naglich che ha effettuato la prima discesa dal St. Elias, con Cattaneo e Lanfranchi due fenomeni dello ski-alp, con Silke Unterkircher intervistata nella sua casa di Selva di Valgardena. E poi le prove sul campo con i Fish 162, il confronto fra gli scarponi Skokum e Titan, la presentazione dei nuovissimi prodotti della Dynafit provati direttamente sulle nevi svizzere. Il test dei guanti da donna con 25 modelli portati sulla neve. Le gare di Pila, Monterosa, Rio Bianco e Vetan. La presentazione dei grandi avvenimenti di fine stagione. Poi itinerari, quelli facili, gli easy. La valanga del Pordoi raccontata a modo nostro, da tecnici ma anche da amici delle vittime di questa tragedia della montagna. E poi forse ancora altro.


Ski Transalp, da Madonna di Campiglio a Oberstdorf

Si è conclusa a Oberstdorf, in Baviera la Ski Transalp: sette giorni di sci alpinismo da Madonna di Campiglio e la Val di Sole sino alle Alpi tedesche. L’evento, giunto alla terza edizione, è stato organizzato ed ideato da Peter Schlickenrieder, noto ex atleta della Nazionale tedesca di sci fondo e vincitore della medaglia d’argento nella prova sprint alle Olimpiadi invernali 2002 di Salt Lake City. Il tour ha visto quattro esperti sci alpinisti tedeschi impegnati nell’attraversamento delle Alpi in sette difficile tappe, 200 km di lunghezza e  ben 16 mila metri di dislivello totale attraverso le montagne di quattro Stati: Italia, Svizzera, Austria e Germania. L’impegnativa ed affascinante spedizione all’insegna della massima tutela e rispetto della natura è stata allestita in collaborazione con il grande alpinista altoatesino Hans Kammerlander, il Dav (Club Alpino Tedesco) e l’Assessorato bavarese all’Ambiente. La prestigiosa partenza è avvenuta giovedì scorso da Madonna di Campiglio, nel cuore delle Dolomiti di Brenta; due le tappe interamente in Italia: Madonna di Campiglio-Peio Paese (26 km di lunghezza e 1632 metri di dislivello) e Peio Paese-Solda (27 km di lunghezza e 2312 metri dislivello, con l’ascesa ai 3769 metri del Monte Cevedale, tetto del tour). La prima tappa ha portato i quattro scialpinisti Peter Schlickenrieder, Dietmar Rexhausen, Martin Leitner e Patrick Jost da Madonna di Campiglio a Peio Paese, terrazza del Trentino, passando dal versante sciistico campigliano di Pradalago, Passo Genevria, Lago Alto, Passo dell’Ometto, Passo Gardene, Rifugio Artuich, Lago di Stablo, Lago Fazzon ed i caratteristici borghi di Ossana, Fucine e Cogolo in Val di Peio. Il giorno seguente, venerdì 15 gennaio, sono partiti di buon’ora da Peio Paese (metri 1585 di quota) per Solda in Alto Adige: dopo un lungo trasferimento sci in spalla sino al bacino idroelettrico di Malga Mare (mt 2000), hanno calzato gli sci salendo sino al rinnovato Rifugio Larcher al Cevedale (mt 2608) e raggiungendo poi, con difficoltà, la vetta del Monte Cevedale. La grande quantità di neve fresca ed il serio pericolo di valanghe ha infatti costretto l’esperta guida alpina Patrick Jost, responsabile tecnico della spedizione, a variare due volte l’itinerario prescelto per l’ascesa della spettacolare cima. Il notevole tempo perso nella salita al Cevedale, classica meta sci alpinistica da provare in primavera ma non in pieno inverno, non ha però impedito ai quattro tedeschi di svolgere in vetta una pausa ristoratrice dinanzi allo spettacolare panorama di tutte le cime del gruppo dell’Ortles. Con una lunga discesa in neve polverosa Peter Schlickenrieder ed i tre acompagni sono quindi scesi a Solda, nell’omonima valle altoatesina, passando per il Rifugio Casati ed il Rifugio Città di Milano – Schaubachhutte. Nei giorni seguenti la spedizione ha fatto quindi tappa a Scuol in Svizzera, Ischl, Sant Anton am Arlberg e Warth in Austria ed infine Oberstdorf in Germania. L’importante Ski Transalp  ha visto la preziosa collaborazione dell’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi e dell’Azienda per il Turismo  Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, che hanno fornito ospitalità ed assistenza tecnico logistica alla iniziativa transfrontaliera ideata in piena sinergia con l’ambiente e l’alta montagna.