I viaggi di Ski-alper
Vuoi fare una vacanza scialpinistica nei luoghi piu' belli del mondo?
Volete partecipare in prima persona a un reportage di viaggio di Ski-alper? Da questa stagione abbiamo deciso di proporre alcuni viaggi scialpinistici ai nostri lettori. Naturalmente solo a quelli più esperti e con una buona capacità di adattamento alle situazioni e agli imprevisti. I viaggi saranno organizzati in collaborazione con Avalco Travel e saranno tagliati su misura per le nostre esigenze. Alcune mete saranno dei classici dello scialpinismo di viaggio e di avventura, altre invece saranno novità e avranno i connotati della vera e propria esplorazione sci ai piedi. Ci sarà sempre e comunque un tocco esclusivo di originalità. Diciamo pure il nostro marchio di fabbrica. Tutti i viaggi saranno accompagnati da una Guida Alpina, locale o italiana, e dall'inviato di Ski-alper che sarà il più delle volte Umberto Isman, fotografo, giornalista e responsabile della parte Touring della rivista. Avrete così la possibilità di vivere questa esperienza con un fotografo professionista e di confrontarvi con lui e col suo lavoro. I reportage verranno poi pubblicati su Ski-alper con il contributo di tutti coloro che vorranno partecipare con testi e foto. Questo è il programma di massima dei viaggi. Per informazioni scrivete a info@skialper.it
MAROCCO 17-23 febbraio 2013 / date da confermare La catena dell' Alto Atlante si presta ad interessanti itinerari di scialpinismo. I più belli ed impegnativi sono nella zona del Monte Toubkal 4167 m, la vetta più alta dell'Atlante e di tutto il Nord Africa. In questo viaggio proponiamo la visita al poco frequentato versante del rifugio Lepiney, un angolo un po’ nascosto del massiccio, ricco di canali per chi volesse cimentarsi nello sci ripido. Da qui ci trasferiamo sul versante nord del Toubkal per affrontare l’ascensione alla vetta e ad altre cime sui 4000 metri di quota, tutte veramente remunerative dal punto di vista sciistico.
Con guida locale (solo logistica)+ guida alpina italiana
Pernottamenti in rifugi
PREZZO: cad. 1350 € per 8 partecipanti.
PRENOTAZIONI DA RICEVERE ENTRO 15 DICEMBRE 2012
VOLI: Easyjet diretto Milano Mxp - Marrakech, oppure Iberia via Madrid.
Costi indicativi per entrambi: da 300 € a+r incluse tasse e spese per bagagli e sacca sci (possono aumentare sotto data).
PIRENEI 7-14 aprile 2013 / date da confermare La catena dei Pirenei, ed in particolare la zona catalana ed aragonese, offre itinerari molto attraenti per lo sciatore alpinista ben allenato. Nel programma che proponiamo abbiamo scelto un tour ad anello nell’area di Benasque, con salite a vette oltre i 3000 m (tra cui le due cime più alte dei Pirenei) e splendide discese nella valli incassate del gruppo Posets-Maladeta. Durante la traversata del 4° giorno si sconfina in territorio francese. In montagna si dorme nei rifugi, tutti custoditi tranne uno.
Con guida locale UIAGM oppure guida alpina italiana.
Pernottamenti in rifugi. PREZZO: cad. 1250 € per 8 partecipanti.
PRENOTAZIONI DA RICEVERE ENTRO 1 FEBBRAIO 2013
VOLI: Ryanair diretto Bergamo Orio - Zaragoza (indicativamente da 135 € a+r tasse incluse + 270 € per bagaglio 20 kg e sacca sci) oppure Air Europa via Madrid (indicativamente da € 205 + 120 € per sacca sci / bagaglio 20 kg incl. nella franchigia). Le tariffe aeree possono aumentare sotto data.
ALASKA 18-29 maggio 2013 / date da confermare L’ Alaska Range è una formidabile catena di montagne dell’Alaska centrale, culminante con i 6194 m del Denali (McKinley). In primavera queste montagne offrono distese di neve infinite, per tutti i livelli di difficoltà, nella wilderness più assoluta della vera Alaska. Proponiamo di visitare il Pika Glacier, una piccola diramazione del gigantesco Kahiltna Glacier, a quota 1500 m circa, luogo remoto che raggiungeremo con un piccolo aereo e dove sarà stabilito il campo base. Per una settimana il gruppo resterà in totale isolamento ed autonomia, avendo a disposizione una scelta illimitata di linee nella neve vergine, su pendii aperti, ghiacciaio, oppure canali, fino a quote massime intorno ai 2400 m.
Con guida alpina locale AMGA 7 gg sul Pika Glacier nell' Alaska Range ( 35 km dal Denali McKinley), dove viene stabilto un campo base. Il CB si raggiunge con bush plane da Talkeetna. Sono forniti tende, cibo, combustibile.
PREZZO: cad. 3200 € per 6 partecipanti.
PRENOTAZIONI DA RICEVERE ENTRO 25 FEBBRAIO 2013
VOLI: varie compagnie da Milano ad Anchorage con 2 scali, tariffe da circa 900 € a+r tasse incluse, franchigia bagaglio 23 kg, sacca sci 60-100 €. Con la Condor voli diretti Frankfurt-Anchorage ma solo due volte la settimana e con posti limitati. Le tariffe aeree possono aumentare sotto data.
CILE 7-22 settembre 2013 / date da confermare La regione dell’ Auracania offre allo sciatore d’avventura un terreno tra i migliori del Sud America, in uno splendido ambiente naturale di foreste, laghi e vulcani (mediamente tra 2000 e 3000 m di quota, alcuni attivi) che si estende tra il 39° ed il 37° parallelo Sud. I fianchi ripidi dei vulcani regalano belle soddisfazioni allo sciatore esigente.Si tratta di un viaggio itinerante, durante il quale ci si sposta con le jeep (a noleggio) da una montagna all’altra. Le gite si svolgono in giornata; i pernottamenti sono in hotel oppure “hostarias” o rifugi (in montagna).
Con guida alpina italiana. Tour itinerante con auto a noleggio
REZZO: cad. 1900 € (+ circa 900 € di cassa comune per pasti, alloggi e carburanti) per 6 partecipanti.
PRENOTAZIONI DA RICEVERE ENTRO 3 GIUGNO 2013
VOLI: dall’Italia a Santiago e ritorno.Le migliori tariffe sono normalmente con Iberia o LAN via Madrid, a partire da 1000 € circa a+r tasse incluse. E’ normalmente ammesso in franchigia un bagaglio da stiva fino a 23 kg, la sacca sci paga indicativamente 50-100 €. Trasferimento interno Santiago - Temuco e ritorno: probabilmente con bus collectivo super-cama (molto confortevole, viaggia di notte), oppure con voli Sky Airlines se < 200 €.
Il Dritto e il Rovescio
Il nuovo film su Giorgio Daidola di Alberto Sciamplicotti
E' stato presentato in occasione del Telemark Opening in Val Senales a fine novembre il nuovo film di Alberto Sciamplicotti (www.sciampli.it) su Giorgio Daidola. Il film è un'intervista al celebre "professore - viaggiatore - scialpinista - telemarker" girata in occasione di un viaggio, ovviamente sci ai piedi, in Armenia la scorsa primavera. Daidola ripercorre le tappe della sua vita da girovago con riflessioni profonde, a tratti un po' malinconiche. Il girato armeno è inframmezzato da spezzoni di archivio sui più importanti viaggi e spedizioni di Giorgio. "Il Dritto e il Rovescio" è un'opera interessante, che fa riflettere raccontando la storia e la filosofia di uno dei protagonisti indiscussi dello scialpinismo esplorativo degli ultimi decenni. Qui accanto il link per vedere il trailer del film.
Le linee guida per il soccorso in ipotermia
Buone possibilità di sopravvivenza con l'uso di macchine cuore-polmone
Li ha pubblicati per la prima volta il 15 novembre una delle più importanti riviste mediche internazionali, il 'New England Journal of Medicine', e le ha rilanciate oggi Corriere Salute: si tratta delle nuove linee guida per il soccorso di vittime in ipotermia.
Che la vita o la morte di un paziente in ipotermia dipendesse strettamente dalle decisioni prese durante le fasi iniziali dalla squadra di soccorso lo si poteva facilmente intuire; ciò che invece non era così chiaro è il fatto che sia preferibile far sopportare al paziente un tempo di trasporto più lungo, ma portarlo in un ospedale dotato di moderni macchinari per la rianimazione. A questa conclusione è giunto un team di ricerca, raccolto attorno a Hermann Brugger dell'Istituto per la Medicina d'Emergenza in Montagna dell'EURAC e Peter Paal del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione della Clinica universitaria di Innsbruck, che ha analizzato la letteratura medica a disposizione oltre a numerosi casi di studio in tutto il mondo. Infatti, nonostante ogni anno sulle Alpi muoiano circa 100 persone a causa di incidenti da valanga e 1.500 negli Stati Uniti a causa di ipotermia, non era stato finora realizzato un protocollo standard per il soccorso, il trasporto ed il trattamento, che prendesse in considerazione dati affidabili e aggiornati insieme ai nuovi sviluppi della tecnologia medica.
Il risultato di maggior rilievo della ricerca è che le vittime in ipotermia, persino in arresto cardiaco e con una temperatura corporea sotto i 28° C, hanno buone probabilità di sopravvivenza senza danni permanenti se sono trasportati in un ospedale specializzato e collegati ad una macchina cuore-polmone. Tale macchinario, infatti, sostituisce la funzione cardiaca e polmonare del paziente per diverse ore.
«Il nostro studio ha mostrato che questa procedura aumenta le probabilità di sopravvivenza del 50% in confronto ai tradizionali metodi invasivi, metodi che prevedono l’apertura del torace o della fascia addominale per riscaldare il paziente dall’interno, comportando rischi di emorragia e infezione. Si è inoltre visto come sia possibile ristabilire le funzioni vitali in pazienti in stato di ipotermia grave anche dopo svariate ore, grazie a una continuativa rianimazione cardio-polmonare. In questi casi, dunque, bisogna prendere in considerazione la possibilità di affrontare tempi di trasporto più lunghi verso un ospedale ben attrezzato. Al contrario, secondo le nostre nuove linee guida, i pazienti con una circolazione stabile possono essere riscaldati con successo e senza effetti collaterali in maniera non invasiva anche in ospedali periferici, usando ad esempio speciali coperte riscaldate» ha spiegato Hermann Brugger.
E' arrivato Ski-alper di novembre
Numero doppio con la 'buyer's guide': provati 114 prodotti
È arrivato nelle edicole il primo numero stagionale di Ski-alper, un numero doppio. Insieme alla rivista, infatti, troverete la 'buyer's guide'.
TEST 2013 - nelle 176 pagine della buyer's guide dedicate al test abbiamo messo alla prova ben 114 prodotti. Ci sono gli sci e scarponi race, entry level, grantour e freeride e poi i test delle pelli di foca e dei ramponi race e grantour. Nella guida segnaliamo i 15 prodotti dell'anno 2013 per ciascuna categoria. Uno strumento indispensabile per chi deve acquistare la nuova attrezzatura.
GLI ARGOMENTI DEL NUMERO 85 - Un sommario ricchissimo quello del primo numero stagionale…
PASSAGGIO TRA I FIORDI - Scialpinismo in Islanda, nella penisola di Hornstrandir, utilizzando come albergo una… barca da vela.
PAROLA DI GUIDA - 14 proposte di itinerari delle guide alpine per iniziare bene la stagione.
PRECURSORE - La vita e le imprese di Pietro Ghiglione, scialpinista ed esploratore che ha segnato i primi anni dello ski-alp.
SKIROLL - Perché, quando, quanto e come usarli per l'allenamento dello ski-alper. Naturalmente abbiamo provato anche i migliori modelli in commercio.
ALLENAMENTO - Prima puntata della rubrica curata dal Centro Ricerca Sport Montagna e Salute di Rovereto. E poi un interessante articolo sull'allenamento in quota negli sport endurance realizzato da Vittorio Micotti.
PIETRO LANFRANCHI - Abbiamo messo 'a nudo' il forte scialpinista bergamasco.
CALENDARIO GARE - Oltre 100 appuntamenti da non perdere…
INTERVISTe - Oscar Angeloni - DT azzurro, Davide Canclini, - commissione scialpinismo FISI, Armando Mariotta - presidente ISMF
TRAIL - 20 pagine dedicate alla corsa… UTMB, Tor des Geants, intervista a Kilian Jornet e Marco De Gasperi, Mireia Mirò e Anna Frost, report dalle più importanti skyrunning estive.
E tanto altro ancora!
Arriva la guida! Da giovedi' in edicola 'Test 2013'
Un volume da 176 pagine di test in omaggio con il numero 85 di Ski-alper
Oltre 110 prodotti testati tra sci, scarponi, attacchi, pelli e ramponi suddivisi in quattro categorie che coprono tutti i mondi dello scialpinismo. È la nostra Guida all’acquisto, 'Test 2013 - Buyer's guide'. La prima dedicata interamente allo scialpinismo. Una pubblicazione che vuole essere strumento per un acquisto consapevole grazie alla combinazione di approfonditi rilevamenti strumentali e rigorosi test sul campo condotti dal nostro test team. Oltre 200 ore di lavoro sulla neve vestendo i panni di diverse tipologie di scialpinisti, dall’agonista al granturista, dal principiante all’amante della neve fresca, andando ben oltre quanto dichiarato dalle Case produttrici. Partendo dall’uomo e dal tipo di ski-alp che desidera praticare per approdare allo strumento più adatto. Ogni prodotto recensito è stato portato al limite e stressato in mille condizioni; sino a svelarne l’essenza. Descrizioni tecniche, voti e giudizi comparativi consentono di conoscere immediatamente carattere e prestazioni di ciascun modello. Tra valutazioni positive e negative, sono stati eletti i migliori prodotti dell’inverno 2012-2013. Così da fornire indicazioni oggettive, imparziali e affidabili che orientino in vista dell’acquisto. Non perdetela! Ah, un particolare non da poco: è in omaggio con il numero 85 di Ski-alper...
Danilo Callegari in vetta all'Elbrus
Dopo i 5.642 metri della vetta lo attendono 3.800 km in bicicletta
Danilo Callegari ce l’ha fatta. Domenica 14 ottobre alle 9.30 ora italiana l’esploratore friulano ha raggiunto la vetta del Monte Elbrus (5.642 metri slm). La cima più alta della Catena del Caucaso, della Russia e - stando alla maggior parte delle convenzioni che definiscono i confini d'Europa - massiccio più elevato del Vecchio Continente. Partito dal campo 1 (4.100 metri slm) alle 2.00, approfittando di una finestra di bel tempo è riuscito a conquistare la cima senza l’ausilio d’ossigeno supplementare nonostante le proibitive condizioni meteo. Un’impresa… solo agli inizi. Callegari tornerà infatti in Italia in bicicletta attraverso Russia, Ucraina, Romania, Ungheria (o Serbia), Croazia e Slovenia. Percorrendo circa 3.800 km in solitaria. O meglio, in compagnia di partner tecnici quali Mountain Hardwear (abbigliamento), La Sportiva (calzature) e Garmin (apparecchiature per la navigazione satellitare). Una spedizione ai limiti delle possibilità umane, che segue la recente impresa portata a termine in Sud America, nel corso della quale ha conquistato il Cerro Aconcagua dopo 4.500 km in bicicletta e 280 km in canoa. Un ulteriore tassello all’ambizioso progetto 7Summits Project Solo.
Benedikt Boehm, salita e discesa record sul Manaslu
In meno di 24 ore 'Beni' sale e scende con gli sci dal Manaslu
La tragedia accaduta il 23 settembre al campo 3 del Manaslu con la morte, travolti da un'enorme valanga, di 12 alpinisti, tra cui l'italiano Alberto Magliano, è di quelle che purtroppo segnano la storia dell'alpinismo. Una tragica fatalità che si è sommata al grande affollamento dei campi del Manaslu, dovuto ai divieti imposti dal governo cinese alle spedizioni dirette ad altre cime di 8000 m considerate tra le meno difficili. Degna di nota è stata la grande solidarietà tra le spedizioni presenti nei soccorsi ai feriti e nel recupero dei corpi. Qualche polemica ha invece suscitato il fatto che molti alpinisti siano rimasti sulla montagna dopo la tragedia per cercare di raggiungere la cima. Polemiche assurde e pretestuose, perché l'alpinismo è uno sport pericoloso e chi lo pratica è conscio dei rischi che corre, specialmente in Himalaya. La possibilità di morire va purtroppo messa in conto, la tua e quella degli altri. E' così da quando si è cominciato a scalare le montagne. La scelta di continuare o meno dopo una tragedia di questo genere è, e deve essere, assolutamente personale, scevra da condizionamenti esterni che non siano quelli della necessità di soccorrere i colleghi, cosa che sul Manaslu è stata fatta generosamente. Detto ciò, la cronaca delle salite successive alla valanga racconta della cima di Marco Confortola e di Luca Macchetto, per quello che riguarda gli italiani. Racconta anche della salita record di Benedikt Böhm il 30 settembre, 15 ore per raggiungere la cima e una discesa sci ai piedi difficile e pericolosa. Tutto in meno di 24 ore. "La discesa più difficile della mia vita", ha detto Beni. E sì che di cose difficili con gli sci ne ha fatte, dal Gasherbrum II al Broad Peak, il primo salito e sceso due volte dalla cima. Una passione per la montagna e le grandi salite in velocità che Beni ritaglia nel tempo libero dal suo lavoro di Brand Manager di Dynafit. Venendo ai dettagli della salita, Benedikt Böhm e il suo compagno Sebastian Haag sono partiti alle 18 dal campo base a circa 5000 m e sono saliti con brevi soste ai campi alti per quasi 3300 m di dislivello. Lungo la salita si è aggiunto ai due Constantin Pade. Beni si è avvantaggiato rispetto ai compagni aspettandoli una prima volta a campo 2. A 7400 m il tempo è peggiorato, Beni ha proseguito da solo e ha raggiunto la cima alle 9 del mattino. Sebastian e Constantin si sono fermati 150 m sotto. La discesa su neve ventata ha messo a dura prova i tre, che sono passati anche dalla zona del distacco del seracco che aveva provocato la valanga rimanendo impressionati dalle dimensioni del crollo. La discesa in sci si è svolta integralmente fino al campo base, tranne un brevissimo tratto di un centinaio di metri in cui è stato indispensabile procedere arrampicando.
Il Monte Bianco di Dakota e Kilian
Un interessante video della salita lungo l'Innominata
Partenza nella notte, alle 4 di mattina. Una 'passeggiata' sul Monte Bianco. A salire velocemente due dei più forti trail runner: Kilian Jornet e Dakota Jones. Ecco l'interessante video (in inglese) che documenta l'impresa di qualche settimana fa e le sensazioni di Dakota Jones.
Il mondo dello sci estremo piange per Remy Lecluse
La guida alpina francese dispersa nella valanga al Manaslu
Nella valanga che ha colpito domenica mattina il campo 3 sul Manaslu, in Nepal, risulta disperso lo sciatore estremo e guida alpina di Chamonix Rémy Lécluse. Lecluse, insieme a Greg Costa e Glen Plake, voleva scendere sci ai piedi dagli 8.156 metri della vetta. La valanga che ha colpito domenica il campo 3, quando sulla montagna c'erano 231 scalatori e sherpa, ha ucciso nove persone e sei risultano ancora disperse con speranze di sopravvivenza pari a zero. Rémy Lécluse, 48 anni, era uno dei più forti sciatori estremi. Al suo attivo più di 500 discese e 64 prime nelle Alpi, Ande, sull'Atlante, In Nepal e in India. «Certi pensano che sia pazzo, io scio dove gli alpinisti sognano di arrampicare» amava dire la guida alpina di Chamonix che spesso divideva con i suoi clienti la gioia delle discese estreme. Risulta disperso anche Greg Costa, mentre è sopravvissuto con qualche livido e un dente perso il freerider statunitense Glen Plake. Plake ha raccontato che Greg era in tenda con lui e si sono ritrovati nel giro di pochi minuti a oltre 200 metri di distanza. Lo statunitense ha subito visto tutto quello che era all'interno della tenda tranne Greg. La valanga ha ucciso anche l'alpinista italiano Alberto Magliano.
Valanga sul Manaslu, tra i superstiti anche Glen Plake
Purtroppo tra le vittime un italiano, Alberto Magliano
Una enorme valanga ha investito le spedizioni che stanno affrontando il Manaslu, in Himalaya. I dispersi sono almeno 14. Tra le varie cordate nella zona anche alcuni nomi noti dell'alpinismo e dello sci estremo, tra i quali il freerider statunitense Glen Plake e gli alpinisti italiani Silvio 'Gnaro' Mondinelli e Marco Confortola, per fortuna sopravvissuti e illesi. Risulta tra i dispersi invece la guida alpina e sciatore stremo di Chamonix Rémy Lècluse.
LA MORTE DI ALBERTO MAGLIANO - Chi non ce l'ha fatta, purtroppo, è l'alpinista italiano Alberto Magliano, triestino classe 1945. La notizia è stata confermata dal consolato italiano a Calcutta. La ricostruzione, riportata da tutti i principali quotidiani, parla di un seracco di ghiaccio che si sarebbe staccato prima dell'alba dal fianco della montagna e cadendo avrebbe provocato una valanga che si è abbattuta sul campo base n.3 del Manaslu, che si trova a 7.000 metri di quota, travolgendo i membri della spedizione che stavano dormendo nelle loro tende. In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport Mondinelli ha provato a spiegare la morte di Magliano ipotizzando che «probabilmente la tenda di Alberto era più pesante della nostra dato che conteneva anche delle bombole di ossigeno e quindi il peso le ha impedito di saltar fuori dalla slavina». Intanto proseguono i lavori di ricerca degli scomparsi e i soccorsi ai feriti.
PROSEGUONO I LAVORI DEI SOCCORRITORI - Gli elicotteri sono al lavoro nel luogo dell'incidente per recuperare i cadaveri affiorati, organizzando il recupero di quelli ancora sotto la neve, e trasferendo i feriti, fra cui almeno cinque tedeschi, in ospedali di Khatmandu.
A questo link un report completo, in inglese: daily.epictv.com
Kilian: Courmayeur-Chamonix in meno di 9 ore
La traversata fa parte di Summits of my life
Partenza alle 3.53 dalla piazza della Chiesa di Courmayeur con un ruolo di marcia impressionante: rifugio Monzino (2.590 m) ore 5.25, salita al Monte Bianco per la via dell'Innominata e successiva discesa a Chamonix, dove è arrivato dopo 8h 42' 57'' dalla partenza. Una 'gitarella' con passaggi fino al V+. Questa l'avventura che si è regalato ieri Kilian Jornet Burgada nell'ambito della seconda uscita legata al progetto Summits of my life.
Kilian, un record durato 10 giorni
Andy Anderson piu' veloce sul Grand teton
Il 12 agosto scorso Kilian Jornet ha battuto il record di salita e discesa sul Grand Teton (4199 metri), la montagna simbolo del Whyoming, negli Stati Uniti. Un record durato… solo 10 giorni. Il 22 agosto, infatti, il ranger Andy Anderson ha fatto meglio di 59 secondi: 2h 53' 02'' contro 2h 54' 01''. Il record di Anderson è avvenuto senza scorciatoie, percorrendo il sentiero, fatto ancora più significativo.