Bernard Dematteis primo al Castle Mountain Running

Il cuneese vince ad Arco e mette in cassaforte il titolo italiano

Bernard Dematteis, dopo aver conquistato il trono europeo a Borovets, ha vinto anche terza edizione della Castle Mountain Running di Arco, seconda prova di campionato italiano, mettendo così in cassaforte il titolo tricolore, dopo il successo nella prima prova di Dolcedo, in Liguria. Il portacolori della Podistica Valle Varaita, sul percorso di 13,4 km ce con un dislivello totale di 800 metri, ha staccato tutti alla seconda salita al Castello, andando a tagliare il traguardo di piazzale Segantini in 57’53", lasciando ad oltre un minuto il keniano d’Austria Kenneth Kimathi Kithjni con il bergamasco Alex Baldaccini, a sua volta sul podio europeo ad inizio mese, capace di salire sul terzo gradino, lasciandosi alle spalle il più esperto Gabriele Abate e lo sloveno Mitja Kosoveli. Diciottesimo assoluto e primo tra gli Under 23 invece Cesare Maestri, a sua volta vincitore anche a Dolcedo e di conseguenza già laureatosi campione italiano Promesse.
In campo femminile è stata l’inglese Emma Clayton a dettare legge. La britannica ha preso il largo già nella prima ascesa al Castello, per poi aumentare il proprio vantaggio nel successivo giro lungo (9,5 chilometri di sviluppo, 480 di dislivello) e raggiungere quindi indisturbata il traguardo dopo 46’49". Alle sue spalle a farsi largo è stata invece la giovane slovena Mateja Kosovelj con la cuneese Elisa Desco abile a soffiare nel finale la terza piazza alla trentina Antonella Confortola, quarta a due giorni dal trionfo nel Campionato Europeo di Vertical Kilometer, colto sulle rampe fassane del Ciampac. Quinto posto quindi per Alice Gaggi, seguita da Valentina Belotti e da Samantha Galassi; prima promessa Mina El Kanoussi, ventunesima e seguita a ruota da Ilaria Dal Magro e da Sara Lhansour.


Marco Zanchi, un conto in sospeso con il Tor

Nel calendario del runner bergamasco Trans D'Havet e l'ultra valdostana

Marco Zanchi, obiettivo Tor des Géants. L'ultra runner bergamasco punta tutto sulla gara 'monstre' valdostana per il 2013. «Il prossimo appuntamento è naturalmente la Trans d'Havet - ci ha detto in occasione delle sarata sul trail organizzata all'Alpstation di Schio - ma poi niente fino al Tor, è una gara che va allenata bene e non consente distrazioni». Marco, che ha recentemente corso ai Mondiali di corsa in montagna in Galles («una gara troppo veloce, all'inizio correvano a 3'30'' al secondo, noi 'montanari' recuperavamo un po' sulle poche salitine ma era impossibile reggere quel ritmo») ha un conto aperto con il Tor des Géants.

2012 - «L'anno scorso ho dovuto ritirarmi perché avevo i piedi congelati quando ero nelle primissime posizioni, sono passato dalla venticinquesima alla quarta posizione, però mi sono detto che il Tor ci sarebbe stato anche quest'anno ed eccomi qui a riprovarci, ma fare una gara come il Tor è dura, ti compromette tutta la stagione. Dopo il ritiro ci è voluto un mesetto a riprendere la completa funzionalità dei piedi e anche il recupero psico-fisico è stato lungo, ricordo di avere condiviso con altri atleti quella strana sensazione di trovarti a fare qualcosa, magari al computer, ed essere completamente estraniato, con gli occhi persi».

RICORDI - «Il Tor è unico, corri quasi sempre da solo, a me è capitato di fare da Cogne a Valtournenche praticamente senza riferimenti, certo, ho incontrato gente lungo il percorso ma nessuna traccia degli atleti top. Credo che questo succeda soprattutto se sei nelle prime posizioni. Un altro ricordo è quello del continuo inseguimento: alcuni runner li ritrovavo al punto di controllo oppure mi raggiungevano, altri li acchiappavo io, ma poi ripartivano subito. Il Tor è una continuo prendersi e perdersi…». 


Riccardo Mejia, ritorno al passato

Il campione messicano sara' al via del Giir di Mont

Il messicano Ricardo Mejìa, classe 1963, torna a correre in Italia e lo fa in una delle gare più prestigiose a livello internazionale, il Giir di Mont di Premana. Con il suo talento ha scritto alcune delle più belle pagine della Corsa in Montagna e dello Skyrunning degli ultimi anni, anche della stessa corsa lombarda. Di seguito, una breve sintesi del suo smisurato curriculum sportivo che vuole anche essere un doveroso omaggio e bentornato all’atleta.

LA CORSA IN MONTAGNA - Uno dei primi risultati a livello internazionale di ricardo Mejia fu la sua vittoria nell’ormai lontano 1998 alla Sierre-Zinal, in Svizzera. Vinse poi la stessa corsa nel 1999, nel 2001, nel 2004, dove ottenne il primo ditolo di Campione del Mondo di Corsa in Montagna di Lunga Distanza, e nel 2005, stabilendo il nuovo record cronometrico in 2h30’59’’, una prestazione che rimane tutt’oggi uno dei migliori cinque tempi di sempre. Nel 2004 è decimo ai Campionati del Mondo di Corsa in Montagna di Sauze d’Oulx, in Italia, dietro a Marco De Gasperi, e nel 2005 si migliora arrivando settimo a Wellington, in Nuova Zelanda. 

LO SKYRUNNING - Ricardo è poi stato uno dei grandi dello Skyrunning ed è riuscito a vincere un’edizione delle Skyrunner World Series nel 2006, a cavallo tra l’era di Roc Augusti e quella di Kilian Jornet. C’è anche un po' d’Italia nelle sue performance in quanto corse dal 2010 per il team Valetudo Skyrunning di Giorgio Pesenti. Già vincitore della SkyMarathon agli Sky Games di Cervinia nel 2000, s’impose poi, tra le altre, all’International SkyRace Valmalenco-Valposchiavo e alla Mt. Kinabalu Climbathon nel 2005.  Nel 2006 ha letteralmente dominato il circuito internazionale vincendo quattro prove in programma, Chico Hidalgo in Messico, Zegama-Aizkorri in Spagna, Vallnord ad Andorra e Mt. Kinabalu Climbathon in Malesia, arrivando nella generale davanti allo spagnolo Roc Augusti e all’italiano Fulvio Dapit.  Sempre in ambito World Series, è poi ancora riuscito a vincere una prova nel 2009, la Cordillera Volcánica Central in Costa Rica. 

IL GIIR DI MONT - Quella di Ricardo Mejìa non sarà la prima partecipazione al Giir di Mont. Nel 2007 vinse con un fantastico tempo finale di 3h11’51’’ stabilendo il nuovo primato della corsa migliorando di quasi 6’ il 3h17’38’’ di Fabio Bonfanti del 2005. Non fu una vittoria qualunque, infatti, oltre al prestigio insito nella gara stessa, Ricardo, in un testa a testa memorabile, prevalse per soli 7’’ su Kilian Jornet, venticinque anni più giovane, quell’anno alla prima vittoria nella classifica finale delle World Series. Ritornò poi a Premana l’anno successivo, nel 2008, e in 3h19’25’’ dovette accontentarsi del terzo posto alle spalle di Kilian Jornet, nuovo primatista del percorso in 3h10’18’’, e di Dennis Brunod. La storia di Rcardo Mejìa e il Giir di Mont prosegue quindi nel 2009 con un’altra sfida epica sempre con lo stesso Kilian Jornet. Quell’anno i due atleti fecero registrare dei tempi inimmaginabili solo qualche anno prima. Vinse Kilian in 3h05’08’’ e Ricardo chiuse in seconda posizione in 3h06’41’’. Dietro di loro, praticamente il vuoto con lo spagnolo Jessed Hernandez, terzo, che accusò un ritardo di 10’42’’ dal primo. Nel 2010 Ricardo si ripresenta a Premana ma non riesce più a tenere il passo dei primi. Fu l’edizione del primo duello Kilian Jornet e Marco De Gasperi. Ricardo chiude con un importante settimo posto ma a più di 12’ di distacco dal vincitore, sempre il solito Kilian Jornet che in 3h01’14’’ stabilisce il nuovo primato della gara.

Nel 2011, in una delle sue ultime apparizioni in Italia, partecipa alla Aosta-Becca di nona e si classifica terzo con il tempo di 2h27’22’’.  


Grandi nomi al Giir di Mont

Ultima settimana di lavoro per la gara di Premana

Ultima settimana di preparativi a Premana in vista Giir di Mont di domenica 28 luglio. 32 km per la Sky Marathon e 20 km per la più breve Sky Race, 2.400 e 1.100 metri rispettivamente gli sviluppi verticali: questi i numeri dei due percorsi della gara lecchese, giunta alla ventunesima edizione, che attraverseranno i territori dei 12 alpeggi premanesi. Il Giir di Mont 2013 sarà valido come quinta tappa del circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup e metterà in palio punti anche per il World Ranking 2013. Questo sembra più che sufficiente per richiamare tanti top sky runner sui sentieri tra Valsassina, Val Varrone e Val Fraina. Tra i team più quotati ad aver prenotato un pettorale per i propri atleti troviamo Valetudo, La Sportiva, Salomon e Crazy Idea.
Per la Valetudo saranno schierati i rumeni Gyorgy Istvan Szabolcs, vincitore della Mini Sky Race dello scorso anno, e Ionut Zinca, che vorrebbe rifarsi della prestazione del 2012 quando aveva chiuso solamente quinto. Ci saranno poi l’orientista russo, ma altoatesino d’adozione, Mikhail Mamleev ed il trentino Daniele Cappelletti. Al femminile ci sarà la coppia composta da Emanuela Brizio e Debora Cardone, a cui si contrapporranno le atlete di casa Salomon, Zhanna Vokueva, Stephanie Jimenez e Silvia Serafini. Brizio e Cardone non sono nuove al podio premanese, come neppure la Jimenez. La prima ha infatti vinto nel 2007, mentre la seconda si è imposta nella Mini Sky Race 2012. Jimenez si era imposta in successione sia nel 2008 che nel 2009. Dovranno tuttavia star bene attente soprattutto alla veneta Serafini. Sebbene il suo debutto nella corsa in montagna risalga solo al 2011, i suoi risultati la rendono già un’avversaria temibile.
Vestiranno i colori di Salomon anche Tofol Castanier Castan, campione in carica al Giir di Mont e quinto nello Sky Runner World Series Ranking 2012. Sarà in compagnia dell’americano Rickey Gates, del britannico Ricky Lightfood e dei francesi Gregory Vollet e Julien Chorier.
La Sportiva non può certo mancare. Il team di Ziano di Fiemme sarà quindi presente con le sue punte di diamante, a partire dagli spagnoli Miguel Caballero Ortega, David Lopez Castan, Jessed Hernandez, Dani Tristany a cui si aggiungono Paolo Bert e l’orientista trentino Michele Tavernaro.
Il team Crazy Idea giocherà le proprie carte con Matheo Jaquemoud, l’esperto e ormai habitué Fulvio Dapit e poi Fabio Bazzana e Davide Pierantoni.
Ad aggiungere qualità e spettacolo ci penseranno anche big del calibro di Dennis Brunod e poi il catalano Marc Pinsach Rubirola, Paolo Gotti, il campione del mondo a squadre all’Orobie Sky Raid nel 2007 e Daniel Antonioli, medaglia d’argento elite al campionato del mondo di winter triathlon disputatosi a febbraio a Cogne. Non è tutto, perché gli organizzatori dell’A.S.Premana hanno 'trovato' un gradito ritorno, quello del messicano Ricardo Mejia, che sarà a Premana dopo aver vinto il Giir di Mont nel 2007. Nel 2006 Mejia si era diplomato campione della Skyrunner World Series infilando ben quattro vittorie sulle cinque gare allora in programma. Grandi aspettative sono infine riposte nei due gemelli azzurri Bernard e Martin De Matteis. Info: www.aspremana.it


Il Vertical a casa di 'Pippo'

Domenica il Vertical KM Col de Lana

Tutto pronto a Livinallongo per 'Vertical KM Còl de Lana' in programma domenica 28 luglio: 1000 metri di dislivello per soli due chilometri di sviluppo. Partenza (in linea, alle ore 10) da Pieve di Livinallongo, nella 'Plaza Nuova' a fianco al tendone della 'Festa Patronale di San Giacomo', e arrivo alla vetta del Col di Lana, a quota 2452 metri. Tracciato durissimo: dopo il passaggio per il centro di Pieve, subito salita tra prati e boschi sino alla località di 'Prade'. All'incavo del 'Busc del Bruo' i concorrenti affronteranno il gradino roccioso attrezzato con una scala di otto metri e seguendo la linea di massima pendenza, proseguiranno verso il Col di Lana, incrociando il 'Teriol Ladin', per poi, dopo un deciso aumento delle pendenze nel tratto finale, raggiungere la vetta. Nei punti più esposti è presente una corda fissa. Al termine tutti alla sagra del paese, anche per festeggiare la bella stagione del padrone di casa, 'Pippo' Beccari. Info: www.v-km.it, info@v-km.it.


Testa a testa Kilian-Dega, analisi e video

Kilian Jornet e Marco De Gasperi, due ore di testa a testa

I DUELLANTI - Nel film di Ridley Scott il duello non finiva mai. I Duellanti combattevano all'ultimo respiro ogni volta che le loro strade si incrociavano. E se passava troppo tempo, facevano in modo di trovarsi un campo di battaglia.  

BATTAGLIA DAL PRIMO ALL'ULTIMO METRO -
Al primo rilevamento di Passo Pordoi Kilian Jornet e Marco De Gasperi transitano incollati in 59' 37". Niente strappi per staccarsi, troppo presto e ambedue troppo freschi, ma a velocità sostenuta: 42" su Sevennec, 46" su Pivk, 53" su Schneider, 1' 33" su Zinca affaticato, poi Golinelli, Jacquemoud, Fejfar, Egli.   

SUL RIPIDO SI FA SUL SERIO -
Il sentiero e poi le ghiaie di Forcella Pordoi cominciano a sovvertire le posizioni seguenti, ma i primi due salgono incollati qualunque cosa succeda. Nelle macchie di neve profonda sotto la Forcella Kilian taglia una traccia ripida, che fa soffrire Marco sul passo lungo cui Kilian è più abituato. Marco risponde subito e scollina davanti nel tunnel di neve della forcella.   

IL PIZ BOÈ E I TENTATIVI DI KILIAN -
Nel tratto seguente Kilian scorre meglio di Marco che invece paga il contrattacco. Quando però cominciano le rampe del Boè, Marco limita i danni. Kilian allunga a ripetizione, ma in cima il distacco è limitato a 27". Marco rientra e a tratti conduce nei traversi delle Mesules.Tadei Pivk passa terzo a poco più di 2', davanti a Sevennec di pochi secondi.  

DISCESA INFERNALE -
Attacchi ripetuti di Kilian in Val Lasties volata a velocità già vertiginose: Marco riesce a rintuzzarli perché lo tiene nel mirino come riferimento. Ma Kilian lo sa, sa che il Dega in discesa può tenerlo, e prepara uno sprint lungo…non si sa mai. Intanto il treno dei due fa il vuoto e limita i danni solo Pivk, uno che in discesa non ha paura di niente. Zinca, altro fenomeno in discesa, recupera posizioni ma accumula minuti.  

LA VOLATA -
Due ore per chiudere un percorso così sono un tempo che chi non corre non può capire. Forse non può capirlo neppure un ottimo runner di centro classifica. Ma tirare pressoché al massimo per due ore e decidere la gara per tre secondi vuol dire essere i due migliori e aver fatto il massimo che si poteva fare.
Sprint finale dai 200 metri in leggera discesa con gli adduttori al limite della rottura, e vittoria dell'immenso Kilian per 3" su Marco, che è quello che ha fatto l'impresa: arrivargli attaccato stressandolo per tutta la gara. Facce tirate per ambedue, anche se soli due minuti dopo sembrano reduci da un lento di un'ora sulla ciclabile della Val di Fassa.  

PIVK RAGGIANTE -
Ci raggiunge con un sorriso a 32 denti e ci racconta quanto sia felice del suo terzo posto a 4 minuti esatti dai due fenomeni. Gara eccezionale, 3' 16" a Zinca che in discesa può fare quello che vuole.  

LA DOLOMITES SKYRACE DELLE DONNE -
Se l'attesa dei giorni precedenti riguardava giocoforza la battaglia che si sarebbero dati gli uomini, il risultato della gara delle donne era un po' più prevedibile con Emelie Forsberg favoritissima. Ma sotto l'aspetto sportivo è stata una gara più interessante di quella maschile.  

FORSBERG VINCE MA LO SPETTACOLO È DIETRO
- Emelie Forsberg conduce la Skyrace fin dall'inizio, con margini moderati sulle inseguitrici nella lunga salita fino al Boè. Poi se ne va definitivamente e scompare. Ma alle sue spalle la polacca Dominika Wisniewska transita a 25" alla Forcella, e a meno di 2' sul Boè. Tutte le prime inseguitrici si susseguono a circa 1' l'una dall'altra: Serafini, Celinska, Maiora, Jimenez, Lafaye, Dominguez, Scola…   Solo la discesa rimescola le carte: Forsberg taglia il traguardo in 2h26'52" con 10'03" di vantaggio su Silvia Serafini. E alle loro spalle si susseguono rapidamente gli arrivi delle discesiste Dominguez e Maiora. Wisniewska giunge quinta, risucchiata dalle spagnole già sull'altopiano delle Mesules. Bella rimonta anche di Debora Cardone che rientra nelle prime dieci posizioni.  

IL MURO DELLE DUE ORE -
Per lo scoop gridato farebbe più effetto che si vincesse in meno di due ore su questo giro dolomitico che un buon escursionista coprirebbe in due giorni. Ma la neve ha rallentato la corsa di tutti, compresi i primi che l'hanno trovata già bagnata e mossa.

Aldilà delle valutazioni su quanto la neve possa aver influito sui tempi (attorno ai 2' in più per l'élite?), per chi sa di queste cose è più molto più interessante che due uomini abbiano corso in due ore esatte la Dolomites Skyrace 2013, siano caduti i record precedenti, e che si sia davvero realizzato il grande duello che tutti aspettavano.     


De Colo'-Follador, bis alla Transcivetta Karpos

Martina De Silvestro e Cecilia De Filippo vincono la gara rosa

Erano quasi 800 le coppie al via della trentatreesima edizione della Transcivetta Karpos, sul percorso di 23,5 chilometri ai piedi del massiccio del Civetta. Daniele De Colò e Alessandro Follador hanno nuovamente vinto la Transcivetta, dopo il successo nel 2012: 2h08'27" il loro tempo finale, meglio dunque del 2h09'00" con cui si imposero nell'ultima edizione. Alla loro spalle la coppia formata da Federico Pat e Silvano Follador in 2h22'58", mentre sul terzo gradino del podio sono saliti Damiano Fontanive e Daniele Carrera in 2h23'59". Quarto posto per Alessandro Tibolla e Christian Salvador in 2h25'52", quinti Giorgo Dall'Osta e Alessandro Splendore in 2h26'39. Nella gara 'rosa' a segno Martina De Silvestro e Cecilia De Filippo in 2h51'16", con un minuto di vantaggio su Martina Valmassoi e Jennifer Senik (2h52'26"), mentre Angela De Poi e Chiara Landini (2h54'48") completano il podio. Quarta piazza per Orietta Calliari e Simonetta Gadler (2h56'53"), quinte Francesca Lavezzari e Stefania Zanon (2h59'18"). Nella 'mista' affermazione di Federica Boifava e Mirko Righele (2h34'34") davanti a Virginia De Martin e Claudio Pocchiesa (2h36'45") e a Daniela Da Forno e Olivo Da Pra' (2h38'56").


Maurizio Mora e Ester Scotti vincono il Bettelmatt

Nella sky race della Val Formazza

Condizioni meteo ideali in Val Formazza, per l'International Bettelmatt Sky Race, gara che si è sviluppata sul percorso originale, con passaggio ai 3.000 metri del Rifugio 3A. Dopo 33 km vittoria di Maurizio Mora con il tempo di 3h51'26", davanti a Marco Zarantorello in 3h55'11" e Michele Fantoli in 3h58'44"; ai piedi del podio Pietro Broggini (4h00'54") e Mauro Darioli (4h04'32"). Nella gara rosa a segno Ester Scotti in 4h32'58" davanti a Marta Poretti in 5h09'13" e Michela Uhr in 5h09'29", quindi Yulia Baykova (5h13'17") e Chiara Ravasio (5h34'13"). Nella 'corta' di 22 km affermazione di Ennio Frassetti in 2h05'05, su Ruben Mellerio (2h05'45) e Damiano Belotti (2h12'28"), e di Arianna Matli in 2h33'32" che ha preceduto Annalisa Cappelletti (2h43'11") e Barbara Zoppis (2h49'45").


Dolomites show, quattro prestazioni record

Abbassati tutti i record, sia al Piz Boè che quello finale

La possiamo già da subito definire la gara dei record. La Dolomites Skyrace è l’unica gara italiana, insieme al Giir di Mont, che nella nostra guida Outdoor Running ha ottenuto il massimo riconoscimento nella votazione complessiva, ovvero le tre scarpette più. Quel “più” lo si è respirato nella vigilia della gara e lo si è vissuto in diretta in tutte le sue fasi salienti, ovvero dalla linea di partenza a quella d’arrivo. Uno dei rari casi a livello internazionale in cui tanto la gara fa grandi gli atleti, quanto quest'ultimi fanno grande la gara stessa. La perzezione che offre a questo sport una vetrina a livello planetario.

Gli organizzatori l’hanno creata nell’ormai lontano 1998 e da allora non hanno mai più cambiato un solo metro del percorso rendendo di fatto un riferimento per il popolo dello Skyrunning. Ventidue chilometri unici nel suo genere. Passo Pordoi (2.239), Forcella Pordoi (2.829), Piz Boè (3.152), Rifugio Boè (2.871), Pian Schiavaneis e arrivo in Piazza Marconi a Canazei; qui il raffronto sui tempi si fa al secondo, i minuti sono un’unità di tempo non contemplata.

Il primo atleta ad aver terminato la prova, appunto nel 1998 fu Fabio Meraldi con il tempo finale di 2h08’40’’. Dopo 15 edizioni, lo scorso anno, Kilian Jornet era riuscito a spingersi fino a 2h01’52’’ con un tempo, a detta degli esperti, considerato molto difficile da migliorare.

E poi venne il 2013, con un'edizione destinata a rimanere negli annuali di questo sport per molto tempo... o perlomeno fino al prossimo anno.

PASSO PORDOI - I primi aggiornamenti al Passo Pordoi, confermavano da subito i pronostici della vigilia con Kilian Jornet e Marco De Gasperi che transitano insieme in compagnia del solo svizzero David Schneirder. Leggermente staccati il rumeno Ionut Zinca e lo sloveno Ondrej Fejfar. Il commento in diretta di Mario Poletti è tanto eloguente quanto semplice: ritmi spaventosi. 

FORCELLA PORDOI - Alla Forcella Pordoi, dopo 59’ dalla partenza, rimangono da soli in testa alla corsa Kilian e Marco. In un’istantanea del momento, con Marco che precede e Kilian che si aiuta appoggiando le mani a terra, la perfetta sintesi di pendenza e sforzo profuso.

TEMPO RECORD AL PIZ BOE’ - Sul finale di salita, un’azione che difficilmente avremmo potuto pronosticare e, infatti, non lo avevamo fatto. Kilian attacca e riesce a staccare Marco. Forse nella sua testa il timore per la discesa o forse, più semplicemente, la convinzione di essere in un’altra giornata di grazia. Lo spagnolo transita ai 3.152 metri del Piz Boè (punto più alto della Dolomites) col tempo di 1h16’00’’ e Marco lo segue a 27’’, forse meno ma quanto basta per capire che Kilian ci ha provato e che ha tentato di fargli male a gambe e morale. Nel 2007 lo spagnolo Augusti Roc aveva stabilito il record di salita allo stesso Piz Boè in 1h16’47’’. Negli anni, nessuno era più riuscito ad avvicinarsi a quella prestazione lasciando quasi intuire che fosse irripetibile.  E invece, come non detto, Kilian la migliora di ben 47 secondi e Marco di 20 secondi. Segno che nessuno dei due fa pretattica, l'unico pensiero che trova spazio e quello di dare il 100% senza stare li a ragionarci sopra. Passano poi l’italiano Tadei Pivk in 1h18'53”, seguito dal francese Alexis Sevennec 1h19’05’’, quindi David Schneider 1h19’39’’ e il francese Mathéo Jacquemoud 1h19’59’’. Anche loro marziani, ma di un'altra galassia.

IL RICONGIUNGIMENTO - In discesa, Marco concede a tutti gli appassionati l’ennesimo colpo di scena recuperando in fretta lo svantaggio. Vuol dire che testa e gambe ci sono e che la partita è ancora aperta. A Val Lasties l’esito della Dolomites SkyRace è quindi ancora incerto. I due viaggiano con dei parziali sotto il tempo record. Piazza Marconi si riempe all’iverosimile e a ogni aggiornamento un boato del pubblico.

TEMPO RECORD AL TRAGUARDO - Quando Kilian appoggia il primo passo sul tappeto rosso in Piazza Marconi, Marco è ben visibile alle sue spalle, a non più di venti metri di distanza. Nell'ultimo chilometro se le sono date giù di santa ragione. Il cronometro indica 2h00’14’’ e quindi Kilian scende sotto le sue 2h01’53’’ dello scorso anno e si avvicina clamorosamente al muro delle due ore. Stessa prestazione stellare anche per Marco De Gasperi che alla sua prima esperienza alla Dolomites taglia il traguardo solo 3 secondi dopo lo spagnolo, anche lui sotto il precedente record, con un argento al collo che arricchisce ulteriormente il suo immenso palmares. Direttamente da Twitter, Kilian commenta “Gara durissima oggi alla Dolomite Skyrace... bataglia dal inizio alla fine con il grande @Dega1977 , Il mio mito da sempre!”. Pronta e spiritosa la replica di Marco: "2nd place at Dolomites Skyrace after an amazing fight with my best "nightmare" @kilianj No regrets, I gave everything".  

TADEI, ORMAI UNA CERTEZZA -
 Avevamo detto che il titolo era una questione a tre e Tadei Pivk non ha certo deluso le aspettative. Sempre nel gruppo di testa per tutta la gara,  è riuscito a cogliere il terzo posto anche lui con un tempo che ha dell’incredibile. In 2h04’10’’, ha stabilito una delle migliori performance cronometriche di sempre, la quarta assoluta, e si porta a casa un bronzo europeo. Numeri impressionanti che meritano certamente più tempo per essere analizzati in tutta la loro grandiosità.  


Rambaldini e Brizio in una Blumon da record

Tantissimi big e gara allungata al Gaver

Parterre di grandissimo livello alla Blumon Marathon, nonostante la concomitanza con la Dolomites Skyrace. Questa mattina nella piana del Gaver sono scattati il leader provvisorio del Trittico Polisportiva Valli Bresciane, Alessandro Rambaldini, Fabio Bazzana, Maurizio Fenaroli, Franco Sancassani, Lucas Arquin, Dino Melzani, Dennis Brunod, Emanuela Brizio e Carolina Tiraboschi. Gara allungata a 25 km per l'impraticabilità di un sentiero e subito Rambaldini a fare da battistrada con Brunod appena dietro. Alla fine l'ha spuntata 'Rambo' con il tempo di 2h12'20'' davanti a Dennis Brunod (2h13'45'') e all'olimpionico di canottaggio e triathleta Franco Sancassani (2h19'54''). Quarto Dino Melzani e quinto Maurizio Fenaroli. Da sottolineare che Melzani ha battuto nei giorni scorsi il record di percorrenza sull'alta via dell'Adamello. «Ho controllato fino al passo del Blumone e poi ho forzato, e in discesa sono anche caduto, ferendomi ma non è niente di grave», ha detto Rambaldini al traguardo. «Grande gara e grande percorso, in discesa Rambaldini è fortissimo e non sono riuscito a stargli dietro», il commento di Brunod. Fuori dalla top ten Fabio Bazzana ancora dolorante alla caviglia infortunata alla Maratona del Cielo. Nella gara 'rosa' successo dell'Aquila Valetudo, Emanuela Brizio (ventiseiesima assoluta) con il tempo di 2h44'16''. Seconda la rumena trapiantata a Rimini e quattro volte vincitrice della Val di Fassa Running, Ana Nanu. Terza Carolina Tiraboschi. Nonostante il percorso allungato stabiliti i nuovi record maschile e femminile.


Kilian e Forsberg, titolo europeo alla 'Dolomites'

Due argenti azzurri con De Gasperi e Serafini

La Dolomites SkyRace ancora nel segno di Kilian Jornet ed Emelie Forsberg che quest'anno mettono in bacheca anche il titolo europeo. A Canazei spunta anche il sole prima dello start, anche se il Piz Boè è ancora nella nuvole e la temperatura lassù di qualche grado sopra lo zero.

LA GARA MASCHILE - Da pronostico Kilian e De Gasperi partono in coppia: al Pordoi i due sono davanti a tutti, ma dietro subito Sevennec che fa valere la sua forza in salita, staccato di un centinaio di metri, seguito da Pivk e Zinca. Al Piz Boè, Kilian passa con un vantaggio di 27 secondi su De Gasperi, mentre Pivk è a quasi tre minuti, seguito da Sevennec, Schneirder, Jacquemoud e Zinca. Nella discesa Kilian è pronto a fare la differenza, ma De Gasperi regge benissimo, anche se non riesce a superare il catalano che si impone in volata. Vince Kilan in 2h 00' 11" con De Gasperi secondo in 2' 00' 14, terzo Pivk in 2h 04' 10", quindi Zinca in 2h 07" 26", Sevennec in 2h 07' 58", il bulgaro Nikolov in 2h 10' 29", Gil Garcia in 2h 11' 14", Egli in 2h 11' 52", Jacquemoud in 2h 12' 03, Golinelli 2h 12' 09' e Pintarelli 2h 12' 21". Kilian torna, dunque dalla Val di Fassa con due titoli europei.

LA PROVA FEMMINILE - Emelie Forsberg, svedese del team Salomon, aveva vinto già la scorsa edizione della Dolomites. Ha fatto gara in testa dall'inizio, trovando la polacca Wisniewska come pincipale rivale. Ai dieci chilometri il vantaggio della Forsberg era sui due minuti, poi nel finale è riuscita ad allungare: 2h 26' 52" il suo crono (senza record: 52 secondi in più rispetto al i 2h 26' 00” dell'anno scorso), ma al secondo posto è salita la trevigiana Silvia Serafini (2h 36' 55"), quindi la spagnole Dominguez (2h 37' 41") e Maiora (2h 37' 58"). Solo al quinto posto la Wisniewska (2h 40' 30"), in difficoltà in discesa.


Kilian vs De Gasperi, a meta' gara comandano loro!

La sfida tanto attesa alla vigilia non tradisce le aspettative

Doveva essere spettacolo e così si sta dimostrando!
Ecco i passaggi dopo 10 km della Dolomites Skyrace:
A seguire gli aggiornamenti dei nostri inviati in gara.

1. Kilian Jornet 1.16.00
2. Marco De Gasperi 1.16.27 
3. Tadei Pivk 1.18.53
4. Sevennec 1.19.05
5. Schneirder 1.19.39
6. Jacquemoud 1.19.59
7. Zinca 1.20.05
8. Egli 1.20.57
9. Golinelli 1.20.59
10. Castan 1.21.45

Altri italiani:
12. Pintarelli 1.22.03
23. Varesco 1.25.11
25. Cappelletti 1.25.36
29. Pierantoni 1.25.53
36. De Simone 1.27.36
37. Zeni 1.27.50
38. Compagnoni 1.28.05
39. Larger 1.28.07

Categoria femminile:
1. Forsberg 1.33.43
2. Wisniewska 1.35.33
3. Serafini 1.36.38
4. Celinska 1.38.12
5. Maiora 1.39.28
6. Jimenez 1.39.53