Italia rosa, una grande conferma
Le tre azzurre contro ogni pronostico
A dire il vero sin dalla Tre Rifugi abbiamo gioito alla notizia che tre azzurre avessero avuto l'ardire di opporsi allo strapotere europeo della pattuglia stellare Roux - Mirò - Etzensperger.
Analizzando il vissuto di queste tre ragazze partendo dalla vittoria alla Patrouille della svizzera fino ad arrivare alla straordinaria stagione della spagnola passando per le eccezionali qualità della francese era facile scommettere fra loro. Noi abbiamo creduto alle motivazioni delle due bormine e della valdostana: da un lato una stagione un po' così con grande voglia di fargliela vedere - i valtellinesi non sono gente che ama farsi battere in montagna - e dall'altra una Pellissier piena di voglia di correre dopo la seconda maternità e soprattutto di poter tenere il passo delle due bormine.
Di qui la miscela esplosiva quella che ha fatto saltare il superteam europeo già dalla partenza: come era ipotizzabile la Etzensperger non si è adattata da subito al ritmo imposto dalle compagne e ha dato fondo già sulle prime rampe del Ventina alle riserve energetiche, quindi la crisi. Probabilmente se avessero gestito meglio le potenzialità della svizzera se la sarebbero giocata meglio con le azzurre.
Discorso inverso per le azzurre. Ci racconta Gloriana: «Mi sono proprio trovata bene con Roberta e Francesca, l'assetto di gara è stato molto azzeccato: la Martinelli a dettare il ritmo davanti, sempre regolare, io in mezzo e la Pedranzini dietro, senza guardare in faccia nessuno, senza voltarsi a controllare.»
Un grande carrarmato a tre posti questa volta…
«Mi sono accorta che tutto funzionava al passaggio del Colle del Breithorn dove per me era come se la gara partisse in quel momento…»
E delle avversarie c'erano notizie?
«Nessuno ci ha informate dei distacchi: non ci interessava, quello che più contava era il nostro ritmo alto e regolare.»
Qualche intoppo?
«Ho perso un rampone e ho avuto problemi di freddo alle mani ma poi tutto è passato.»
Siamo stati molto sorpresi quando dalla foschia che avvolgeva il Colle del Breithorn è sbucata la squadra azzurra e da dietro non c'erano avvisaglie delle avversarie.Una lezione di tenacia e di fiducia: un grande team femminile che solo noi possediamo. Chissà che le tre signore dello ski-alp non decidano di proseguire il loro affiatamento fino alla Patrouille del prossimo anno?
Che Mezzalama!
….e che polemiche
Sono partiti in 1077 e sono arrivati in 762, mancano all’appello 105 squadre. Di queste “solo” 43 non hanno superato il cancello del colle del Breithorn, il resto si è ritirato o non ha passato il secondo cancello orario. Il numero la dice lunga sulla selettività di questa edizione del Mezzalama. Di certo il freddo è stato uno dei motivi principali, acuito dal forte vento in quota che, soprattutto sul Castore, ha fatto anche “vittime” illustri. Ma se davanti le prime 50 squadre sono riuscite a passare agevolmente, dietro è stata davvero dura. Rallentamenti prima, colonna poi ed infine tutti fermi. Perché è chiaro che se anche la traccia è doppia, sull’affilata cresta del Castore si passa uno alla volta. E così tutti fermi ad aspettare il proprio turno con l’inevitabile conseguenza che ci si ghiaccia. Ci sono dei però, io c’ero e posso testimoniarlo. Più di qualcuno ha deciso di mettersi la giacca durante la salita sul Castore e per farlo non è uscito dalla traccia. Ha svolto tranquillamente le operazioni fermando tutti. Per non parlare dei ramponi. Chi li perdeva tentava di rimetterli ma sempre restando in traccia, altri proprio non provavano a rimetterli portandoli a spasso a mo’ di guinzaglio. Conseguentemente arrivavano sotto la scala con il rampone penzolante, questo si incastrava tra un piolo e l’altro …. No ragazzi così non si va da nessuna parte! Stare fuori al secondo cancello orario per pochi minuti quando magari si è perso un quarto d’ora fermi sul Castore fa male, ed i numeri parlano di circa 55 squadre. Sta montando la polemica e allora ho contatto telefonicamente Adriano Favre.
La selezione è avvenuta al secondo cancello, l’attesa sul Castore sembra esserne la causa. Colpa dell’organizzazione?
Ognuno si prenda le proprie responsabilità, voglio ricordare che il Mezzalama è una gara di sci – alpinismo. Sapersi muovere in alta montagna è fondamentale in una competizione così. Troppa gente ha dimostrato di non saperlo fare, e voi lo testimoniate. Abbiamo recuperato gente che praticamente correva in mutande, sotto la tutina non aveva nulla. Avevamo previsto -10° di temperatura non + 10°. Squadre che hanno passato il primo cancello per pochi minuti è quasi inevitabile che poi restino fuori. La proiezione è che in quota non si recuperi tempo, se poi le condizioni meteo sono severe come ieri, chiaro che tutto si complica.
Avevate valutato l’ipotesi di concedere 15’ in più al secondo cancello?
Si certo, avrebbe significato spostare il problema sul Naso, tenendo in giro persone affaticate sul tratto alpinistico e mettendo a repentaglio la sicurezza.
Si può risolvere il problema con le partenze scaglionate ?
Non si possono distanziare le partenze di un’ora, si parte presto anche per motivi di sicurezza. Siamo stati tacciati di essere selettivi e di aver alzato troppo l’asticella della competizione ponendo quei cancelli orari. Questi sono i risultati di non averli abbassati ulteriormente, permettendo così alla massa di prendervi parte sulla base di una preselezione da noi effettuata che ha come unico parametro il curriculum che ci viene inviato.
Il Mezzalama è una delle gare più belle al mondo di scialpinismo, ma di certo è la più difficile da organizzare. Portare oltre 1000 persone sul Castore significa davvero assumersi delle grandi responsabilità.
A 18 secondi dal Mezzalama
Un sogno che si stava materializzando ora dopo ora...
Stimiamo tutti gli atleti, le loro gesta hanno popolato la nostra rivista per anni ma in occasione del Mezzalama, dobbiamo essere sinceri, abbiamo tifato Italia, e fra l'Italia, con una punta di egoismo, per le squadre dei nostri collaboratori.
Occhi puntati soprattutto su Alain Seletto, uno dei nostri migliori tecnici: fino all'ultimo non trovava compagni che credessero in lui. Persin il suo amico francese Didier Blanc sosteneva che avesse gareggiato poco e che probabilmente non avesse il ritmo gara a quei livelli. Poi la defezione di Toni Sbalbi che ha dovuto rinunciare essendo fuori forma. Poi l'attesa. E finalmente Lanfranchi, e con Lanfranchi anche Pedrini…
«Due bravissimi ragazzi - mi ha confidato Alain in questi ultimissimi giorni - mi trovo proprio bene con loro.»
Lanfranchi e Pedrini due certezze, una grande esperienza insieme, e poi la grande prestazione di Daniele l'edizione precedente.
Qualche aiuto ad Alain nella prima parte di gara, poi tutto fila per il meglio. Poi l'illusione all'ultima discesa: a Seletto il compito di fare su la corda e intanto Lanfranchi e Pedrini riescono a stare davanti. Da dietro Alain segue la scena e inizia a sognare: «Non volevo superare subito Blanc per non dargli dei punti di riferimento e quando l'ho fatto pensavo che la vittoria fosse nostra senonché all'ultimo cambio sono stati più svelti…»
Un Blanc distrutto al traguardo che si abbandona al pianto: ha dovuto sciare l'ultima parte con attrezzatura fortemente rimaneggiata ma per un soffio ce l'ha fatta. E il Boma, con i suoi 82 chili che se li è trasportati attraverso il Monte Rosa al fianco dei 56 di Kilian…
E il sorriso di Pedrini soddisfatto ma con un leggero rimpianto negli occhi: «Penza (così parlano in Valtellina) che potevamo vincere… Ma per me è come se avessimo vinto.»
La delusione si legge nello sguardo di Guido: non basta la sua Stella ad aspettarlo prima del traguardo a rallegrarlo. Anche Holz e Jean ci sono rimasti un po' male. Nel filmato vediamo un Guido che mette in mostra una grande prova d'orgoglio tentando di trascinare i suoi alla conquista del traguardo volante del Castore, ma questo sforzo influirà sulla sua tenuta per la seconda parte di gara.
Forse non si è parlato abbastanza della splendida prova di Trettel e Follador, quarti assoluti con lo sloveno Kuhar: una prestazione di altissimo livello, la migliore forse della carriera per i due italiani.
In un articolo successivo analizzeremo la gara al femminile.
Un Mezzalama epico alla squadra di Kilian
Condizioni di freddo severe hanno caratterizzato questa edizione
I grandi nuvoloni di vento di questa mattina hanno reso epica questa edizione che per certi versi ci ha ricordato quella del 2003. Un freddo pungente con vento ha caratterizzato tutta la parte alta di questa edizione e di parti alte nel Mezzalama ce ne sono molte… Subito bagarre fin dal via con gli atleti già legati che hanno tentato di trovare spiragli fra la massa per iniziare il Ventina in buona posizione. Come c'era da immaginare subito la squadra di Kilian a menare: al Colle del Breithorn i franco-spagnoli hanno già quasi mezzo minuto sulla squadra di Seletto, dietro incalzano l'Esercito e la squadra di Guido.
Poi via via tutti i forti sfilano al cambio pelli del Colle.
A sorpresa le prime donne al Colle del Breithorn sono le bormine con la Pellissier, la squadra favorita non si vede all'orizzonte, passerà con un notevole distacco quasi incolmabile.
Al Castore la gara ce l'ha raccontata Carlo Ceola che è riuscito a portarsi in alto con una partenza di buonora.
Alla base del tratto a piedi le quattro squadre favorite si sono ricompattate: addirittura c'è stato un ritorno in testa di Guido ma a giudicare dalle immagini forse i suoi compagni iniziavano ad accusare la fatica. Blanc a tirare, dietro un grande Lanfranchi con Seletto e Pedrini che si sono riscoperti squadra da battere.
A tre quarti del Castore l'Esercito dà forfait: uno dei componenti la pattuglia ha accusato una crisi di ipotermia e allora si è optato per il ritiro.
La gara prosegue con una lotta serrata, a volte spalla - spalla fra due pattuglie, quella di Kilian e quella di Seletto.
Una grande sfida che si conclude a Gressoney con un divario di soli 18" in favore di Kilian, Bon Mardion e Blanc. Una cambio pelli meglio riuscito in discesa ra le chiazze di neve scendendo dal Gabiet e la vittoria ha premiato i più rapidi.
Grande festa sul traguardo con le prime squadre a congratularsi. Piacevole sorpresa il terzo posto degli espoir Pinsach, Antonioli e Boscacci.
Come previsto la vittoria al femminile è andata alle azzurre che hanno staccato di quattro minuti le superfavorite della vigilia, ma noi ci credevamo.
Mentre scriviamo la maggior parte delle squadre sono ancora alle prese con il Monte Rosa.
Classifica dei primi undici
1. Bon Mardion - Blanc - Jornet 4.33.58
2. Pedrini - Lanfranchi - Seletto 4.34.16
3. Pinsach - Boscacci - Antonioli 4.38.19
4. Kuhar - Follador - Trettel 4.41.09
5. Anthamatten - Marti - Ecoeur 4.49.00
6. Gachet - Gachet - Sevennec 4.49.24
7. Pellissier - Giacomelli - Holzknecht 4.53.24
8. Theux - Moret - Hug 4.57.00
9. Valentini - Scalet - Salvadori 4.59.48
10. Fazio - Fazio - Moriondo 5.04.40
11. Collé - Stacchetti - Basolo 5.18.21
femminile
1. Pedranzini - Martinelli - Pellissier 5.28.36
2. Mirò - Roux - Etzensperger 5.32.09
Meno uno al Mezzalama
Ultime notizie dal percorso
Siamo saliti al Colle del Breithorn avvolti da una fitta nebbia con nevischio. Gran subbuglio in quota, chi trafelato a provare l'assetto o chi come la squadra di Kilian a provare il pian di Verra in skating. Cinquanta centimetri di neve fresca in quota. Fortunatamente non ha soffiato vento per cui è scongiurato il pericolo valanghe. Le discese si preannunciano spettacolari. Gli addetti al tracciato e le guide questa mattina sono saliti con gli sci dal momento che il brutto tempo non ha permesso agli elicotteri di girare.
La meteo prevede temperature non troppo fredde per domattina: molto probabilmente la partenza avverrà in un unico lancio alle cinque e trenta.
Kilian annuncia una partenza a tutta, la tattica sarà quella di forzare da subito . "E' una gara di poco più di 4 ore, si può impostare sui ritmi. L'incognita sarà la meteo ma è uguale per tutti". La squadra di Holz mi è sembrata molto tranquilla e determinata. Sono saliti a dare un'ultima occhiata, e a visionare il pian di Verra che gli organizzatori assicurano verrà tracciato con motoslitta.
I lettori scelgono Giacomelli, Holzknecht e Pellissier
Abbiamo intervistato Lorenzo Holzknecht a poche ore dalla gara
Abbiamo contattato telefonicamente il team Giacomelli/Holzknecht/Pellissier.
Allora Holz a furor di popolo siete stati eletti la squadra favorita per il Mezzalama 2011. «Il popolo Skialper spera che lo possiamo vincere noi, ma è indiscutibile che sulla carta i favoriti siano Kilian, Blanc e Bom Mardion». Allora diciamo che è un grande attestato di fiducia e riconoscenza del vostro valore. «Senz'altro sì e speriamo di non deludere tutti questi tifosi, noi ce la metteremo tutta. Anche se magari tutti quei clic li ha fatti Blanc per spostare la pressione su di noi!». Come state? «Bene, siamo proprio una squadra affiatata, in questi giorni ci siamo anche divertiti. Jean è un amicone, il morale è alto, le premesse ci sono tutte per una bella gara». Questo giorno in più vi ha permesso di perlustrare il percorso e fare un po' di quota? «Oggi le condizioni meteo erano davvero probitive, siamo stati sino al Breithorn ma tra neve, vento e nebbia non si è potuto fare molto. Ieri abbiamo perlustrato la discesa su Gressoney e tutti i 'metti e togli' tra le lingue di neve. Speravamo la neve finisse un po' più sopra, dovessimo essere attardati, di corsa noi solitamente guadagnamo. Ma va bene così». Domani? «Domattina saliamo per una sgambatina, per scaricare un po' di tensione e fare un'ultima riconignizione». Ci si vede sul Castore, in bocca al lupo ragazzi.
Domani il ritiro pettorali a Valtournenche
Organizzatori già al lavoro per ri-tracciare tutto il percorso
Si prolunga di un giorno l'attesa per la 'Maratona dei ghiacciai'. I protagonisti erano già pronti a scatenarsi lungo il percorso, ma dovranno 'mordere il freno' ancora per qualche ora. Gli stranieri sono già in giro per Cervinia, gli italiani sono stati avvisati dall'organizzazione e arriveranno domani. Già, perché il programma è slittato in toto e anche la consegna pettorali si svolgerà nella giornata di sabato presso il palazzetto dello sport di Valtournenche.
C'è ottimismo per le previsioni meteo in vista della giornata di domenica, anche se Adriano Favre e i suoi uomini attendono l'ultima versione del 'meteo forecast' per tirare il sospiro di sollievo. Ci sono oltre 30 centimetri di neve fresca, motivo per cui le oltre 50 guide alpine che fanno parte dello staff tecnico sono già al lavoro (e lo saranno anche nella giornata di domani) per tracciare il percorso. Se non dovesse bastare, rimetteranno gli sci anche all'alba di domenica: se si verificasse questa ipotesi è possibile che la partenza venga posticipata di un'ora circa. Sembra invece scongiurata la doppia partenza (ore 5.15 e 5.45), voce che circolava nell'ambiente nei giorni scorsi. L'attesa cresce, i lettori di Ski-alper che hanno partecipato al sodaggio sul nostro sito sembrano puntare sulla pattuglia nostrana Giacomelli, Holzknecht e Pellissier, gli addetti ai lavori continuano a indicare Blanc, Bon Mardion e Jornet Burgada come gli uomini da battere. C'è poi la gara nella gara di tutti quelli che puntano a superare il primio cancello orario. Staremo a vedere, nelle prossime ore vi terremo informati sugli sviluppi.
Mezzalama spostato a domenica
L'evoluzione meteo ha consigliato questa scelta
Il Trofeo Mezzalama si correrà domenica primo maggio. Le previsioni sono in netto miglioramento. Si utilizzerà quindi il giorno di riserva.
La Fondazione Trofeo Mezzalama, dopo aver analizzato le previsioni meteo, ha deciso di far disputare la diciottesima edizione nel giorno di recupero.
“Le previsioni meteo per domenica mattina sono buone – ha detto Adriano Favre direttore tecnico della “Maratona dei Ghiacciai” mentre per sabato le condizioni rimangono incerte. Nel giro di qualche ora abbiamo verificato gli aspetti organizzativi più sensibili a questo slittamento e avendo avuto conferma e la disponibilità di tutti i nostri collaboratori abbiamo deciso di spostare il giorno della partenza. Siamo convinti che il primo maggio si vivrà un altro spettacolare Mezzalama”.
Il programma previsto inizialmente per il ritiro dei pettorali e per il briefing tecnico è stato posticipato alla giornata di sabato. In ogni caso domani, venerdì 29 aprile, si potranno ritirare i pettorali a Valtournenche dalle ore 14 alle ore 18.
Meno due al Mezzalama
Cerchiamo di scoprire punti di forza e debolezze dei top-team
Abbiamo analizzato l'ordine di partenza del Mezzalama e individuato alcune pattuglie tra le più accreditate al successo finale. Chiarmante potrebbero esserci outsiders che puntano al podio, ma su un percorso di questa difficoltà è difficile che i valori assoluti vengano sovvertiti. Vediamo i pro e i contro di quelle che abbiamo scelto come le più accreditate. Nello spazio 'commenti' potete esprimere la vostra opinione, per arricchire le considerazioni della redazione.
UOMINI
Blanc, Bon Mardion, Jornet Burgada
Pro: sulla carta i favoriti, i più forti.
Contro: il pronostico li obbliga a vincere, sentiranno la pressione, teniamo anche in considerazione che Kilian non si è mai misurato a fondo con questa gara, la scorsa edizione non ha partecipato e quella prima si era ritirato già dalle parti di Plateau…
Giacomelli, Holzknecht, Pellissier
Pro: esperienza, il carisma di Guido in gruppo si sente, in discesa comanda lui.
Contro: Pellissier soffre la partenza e la pista, nessuno conosce il suo reale stato di forma: c'è chi sostiene che da test effettuati viaggi sugli stessi tempi di due anni fa.
Eydallin, Trento, Lenzi
Pro: squadra affiatata, vincitori dell’ultima edizione ma con Reichegger, Lenzi in grande forma.
Contro: se davanti forzano il ritmo da subito si staccano, nella precedente edizione Trento aveva patito la prima parte poi si era ripreso.
Seletto, Lanfranchi, Pedrini
Pro: Seletto è una garanzia al Mezzalama, sul lungo sa gestire molto bene la gara, Lanfranchi non si discute, Pedrini la scorsa edizione è stato un leone.
Contro: possono reggere ad una partenza a tutta del team di Kilian? Pedrini in discesa non tiene il ritmo dei primi anche se seguendo le giuste tracce non dovrebbe avere problemi.
Boscacci, Antonioli, Pinsach
Pro: giovani, voglia di stupire, lo scorso anno avevano ottenuto il settimo tempo fuori gara.
Contro: sul lungo non tengono i ritmi e Antonioli arriva spremuto da una stagione strepitosa, Pinsach non vola in discesa.
Ecoeur, Anthamatten, Marti
Pro: Anthamatten può fare la differenza. Due-terzi della pattuglia extraterrestre della Patrouille, cosa rimane loro di extraterrestre?
Contro: Marti non tiene il lungo? Quest'anno si è espresso bene nelle sprint anche se qualcuno sostiene che abbia anche una grande tenuta.
DONNE
Roux, Mirò, Etzensperger
Pro: squadra da battere.
Contro: se la Roux e la Miro non aspettano la Etzensperger questa può saltare.
Pedranzini, Martinelli, Pellissier
Pro: tanta esperienza, non temono il lungo e nemmeno la quota.
Contro: Pellissier tiene il passo delle due Bormine?
Favre, Magnenat, Gex-Fabry
Pro: affiatamento e regolarità.
Contro: i ritmi iniziali della avversarie per loro sono impossibili da tenere.
Meno 3 al Mezzalama, si entra nel vivo
Mancano solo tre giorni, l’adrenalina inizia a farsi sentire
Tutto è pronto per il grande evento, il count down è iniziato a tutti i livelli. C’è chi sta cercando disperatamente il sostituto per il compagno infortunato, chi necessita di assistenza tecnica perché ha rotto i materiali, chi studia la tattica, chi il meteo, chi semplicemente si sta raccomandando al buon Dio per portare a casa la pelle. La solita grande avventura, apprensione e tensione, motivazioni e determinazione, per tutti indistintamente una grande sfida con se stessi. I numeri della 18^ edizione: saranno 45 km con 2862 metri di dislivello in salita, 372 squadre maschili e 22 femminili con 23 nazioni rappresentate. Un esercito di persone dislocate lungo il tracciato tra guide, soccorso alpino, medici e volontari. Sabato mattina il via alle 5.30 da Cervinia, e per chi vorrà seguire la gara in quota dalle 5 impianti aperti e gratuiti sulla linea Cervinia –Plateau Rosà e dalle 6 della telecabina sino al Gabiet sul versante di Gressoney. Diretta radio dalle 5.30 su Top Italia Radio e immagini in diretta sul sito www.alpchannel.it. Il venerdì invece si consumerà la solita fibrillante attesa al palazzetto dello sport di Valtournenche tra ritiro pettorali, verifica materiali ed il briefing delle 18.30. Sarà poi la volta della razione massiccia di carboidrati, di un ultimo controllo ai materiali, del riposino in attesa che suoni la sveglia e poi finalmente il via. Non sarà solo il Mezzalama dei grandi numeri e delle prestazioni, per molti si tratta di un ritorno e per altri del debutto. Esserci è motivo di grande orgoglio, perché tagliare il traguardo a Gressoney rappresenta il coronamento di tanti sacrifici e di un sogno.
Monte Canin 56a edizione
Follador in coppia con Mair sul gradino più alto
La classicissima di fine anno fra Slovenia e Italia è stata caratterizzata dalla supremazia della coppia Alessandro Follador e Friedl Mair che è riuscita a mantenere a distanza gli altri pretendenti al podio.
Quasi 2000 i metri di dislivello ripartiti su tre grandi salite e sullo strappo finale per iniziare l'ultima discesa verso il traguardo. Alle spalle dei battistrada secondo posto per Beccari e Kuhar. Per il terzo posto grande sfida fra Scanu - Sommacal e Zulian - Cappelletti.
Al passaggio finale al Rifugio Gilberti, Ivo Zulian ha uno sci rotto che gli viene cambiato da uno spettatore, ma questo gli costa una penalizzazione di un minuto e il terzo posto.
Fra le donne vittoria delle austriache Gruber - Grassi davanti alle nostre Sartogo - De Filippo e Lavezzari - De Francesch.
Nella classifica della gara individuale, disputata su un percorso ridotto, vittoria per il master Siegfried
Hochonluarter (1.11.28) e per Elena Turchetto (1.43.33).
Toto Mezzalama con Manny Reichegger
Intervista con uno dei protagonisti del nostro ski-alp
La domanda d'uopo è ovvia: ma ci confermi di voler stare fuori dalla pattuglia dell'Esercito?
«Certo, ormai è deciso: non sto ancora bene di stomaco ed è giusto che gareggino i miei compagni che stanno molto bene. Io farò assistenza magari al Colle del Breithorn.»
Ma chi lovince questo Mezzalama?
«Ovviamente l'Esercito - ridendo - però sulla carta i più forti sono certamente Blanc, Kilian e Bon Mardion…»
Ma tu credi che un Bon Mardion possa andare così sul lungo in salita?
«Quest'anno non l'ho mai visto in gara: era sempre davanti in salita e in discesa tutti sappiamo come scia. Va certamente di più di Blanc.»
E altre squadre?
«Quella di Pedrini per esempio: potrebbe fare bene anche se lui non è dei più spericolati in discesa tuttavia il Mezza non ha grandi discese e quando si arriva al Canale dell'Aquila le posizioni di norma sono già ben consolidate.»
Cosa pensi della squadra di Guido?
«Credo che se loro hanno scelto Jean è perché sono certi di fare bene, certo Pellissier non lo vedo da due anni ma proprio per questo potrebbe essere molto più fresco di noi tutti.»
Fra Pedrini e Kilian chi potrebbe avere più problemi in discesa?
«Secondo me Kilian è più veloce, decisamente anche se a dire il vero con Pedrini non mi sono mai trovato a scendere.»
Secondo me i fondamentali sono analoghi: forse il catalano essendo più leggero e con baricentro basso può arrischiare qualcosa di più.
E altri?
«Non dimentichiamo i giovani: Boscacci con Antonioli e Pinsach che in salita va davvero forte, anche loro vanno inseriti nella rosa per il podio.»
E allora appuntamento al Colle del Breithorn ma se il tempo sarà bello chissà che non ci spingiamo verso il Castore.