Adamello Ski Raid al via alle 6.00

Oltre 700 skialper affrontano oggi 4000 metri su 45 chilometri

Sta nevicando debolmente al Passo del Tonale, 0°C, niente vento. Tutto confermato per ora a 30' dal via per la quarta edizione dell'Adamello Ski Raid, terza tappa del circuito Internazionale La Grande Course e atto conclusivo del circuito Coppa delle Dolomiti. A livello di partecipazione la manifestazione organizzata dall'Adamello Ski Raid ha fatto il pieno con oltre 350 coppie per un totale che supera i 700 iscritti.   

IL PERCORSO DI OGGI -
Tracciato alpinistico con 44,5 km di sviluppo , dislivello in salita di 4000 metri, in discesa di 4380 metri, comprendente 5 salite, 9 cambi assetto e 3 passaggi attrezzati con gli sci in spalla.  Guido Salvetti , guida alpina responsabile del percorso, deciderà sul momento se far salire le 43 inversioni sul pendio a 45° del passo degli Inglesi con gli sci ai piedi oppure sullo zaino come previsto inizialmente. Negli scorsi giorni qui i tracciatori si sono superati scavando una vera e propria strada a tornanti larga almeno un metro.  

LA GARA E I PASSAGGI PREVISTI -
Partenza all'alba per gli oltre 700 iscritti. Lo start verrà dato alle ore 6.00 da località Tonalina, poco sopra Ponte di Legno. La tabella oraria di transito dei primi prevede il passaggio a Passo Presena verso le 7.00, quindi al Passo Pisganino alle 7.35, a Passo Venerocolo alle ore 8.00, al Passo degli Inglesi alle 8.45, in Cima Adamello alle 9.05, a Cresta Croce alle 9.35, a Lobbia Alta alle 9.45 e al Passo della Valletta 10.15. L'arrivo dei vincitori è previsto verso le 10.40. A preoccupare gli organizzatori solo la visibilità, ma il precorso è molto ben tracciato, e segnalato da migliaia di bandierine e paline.  

PER IL PUBBLICO IMPIANTI GRATUITI DALLE 5.30 ALLE 7.30 -
Grazie alla disponibilità della società impianti sarà possibile salire in quota gratuitamente fino al Passo Presena e di tornare poi al Passo del Tonale, usufruendo della corsa scialpinistica. La gratuità della cabinovia Paradiso è compresa fra le 5.30 e le 7.30 del mattino e a tutti verrà consegnato un simpatico gadget Adamello Ski Raid per incitare i concorrenti.  


Il racconto del grande raid dell'Adamello

Quota, distanza, condizioni difficili hanno esaltato i concorrenti

Le condizioni invernali hanno dilatato i tempi di percorrenza di questa super-traversata.
Anche i lunghissimi tratti che attraversano il Pian di neve e il ghiacciaio dell'Adamello, impostati in discesa dal c.o. per agevolare i chilometrici trasferimenti tra le due dorsali di cresta, si sono rivelati infiniti per via della neve soffice e lenta. Freddo, ambiente, lunghezza, altitudine, incognite hanno reso oggi questa gara un evento letteralmente epico, che i concorrenti non scorderanno tanto facilmente.  

LA GARA ASSOLUTA -
Sulla prima lunga salita, che portava in quota fino al Passo Presena, le tre squadre di testa hanno marciato insieme. Anzi, Bon Mardion leggermente staccato lasciava sperare il team Holzknecht-Boscacci specialmente, con quest'ultimo particolarmente aggressivo dietro a Jacquemoud che sembrava rallentare il gruppo per permettere il rientro del compagno.  

Fino al rifugio Garibaldi il vantaggio massimo dei due fuoriclasse francesi si limitava a un minuto circa, molto elastico. Ma sulla lunga salita all'Adamello, attraverso il Passo degli Inglesi e la cresta, gli inseguitori hanno deciso di fare il proprio ritmo per evitare la crisi, mentre i francesi addirittura allungavano. Tattica  francese che ha pagato, perché i due hanno preso in breve circa 6' di vantaggio, ma soprattutto perché hanno tenuto alla distanza: cosa niente affatto scontata con queste condizioni, a 3500 metri e a metà di un percorso infinito.  

Nel frattempo da radio corsa le difficili comunicazioni davano e confermavano un distacco inverosimile, salito a oltre 10', con conseguenti interrogativi da parte di tutti in zona arrivo.  Ma una volta ritornati ad affacciarsi sul versante a vista tutto è ritornato nella norma, con distacchi 'fisiologici' che si sono mantenuti fino all'arrivo.  

Alla fine William Bon Mardion  e Mathéo Jacquemoud hanno vinto inevitabilmente, come da pronostico. Lenzi e Eydallin hanno fatto una bella gara perché hanno tenuto dietro il team Holzknecht-Boscacci particolarmente competitivo in questa fase della stagione. Sevennec e Gachet hanno sfruttato il Pisgana, una delle discese più lunghe delle Alpi, per superare Beccari-Kuhar.

LE DONNE DEL RAID - Ennesima passerella trionfale per Mireia Mirò e Laetitia Roux, che hanno chiuso in 6h 29' 24". Per loro non si può parlare tecnicamente di 'gara'. Certamente si sono godute il tifo delle centinaia di scialpinisti sul percorso che al passaggio dei team femminili raddoppiavano il baccano!

Durante la gara si sono fatte avanti le giovanissime Axelle Mollaret  e Jennifer Fiechter, seconde al Presena, seguite dalle più esperte valtellinesi Francesca Martinelli e Silvia Rocca. E le giovanissime hanno tenuto benissimo anche la distanza: seconde fino al traguardo, conservando il margine.  

IL PUBBLICO -
Menzione d'onore per il tifo da stadio, scaldato ulteriormente da centinaia di infernali trombette distribuite dal C.O.: un' idea di grandissimo effetto. Dopo le prime dieci squadre, i concorrenti non potevano fare a meno di rallentare e guardarsi attorno meravigliati mentre scollinavano in un frastuono infernale. A passo Presena stazionavano almeno trecento persone, ma dalle 6.00 ma per almeno tre ore una fila ininterrotta di scialpinisti saliva e transitava per inoltrarsi in Adamello e raggiungere in prevalenza gli accessi al Pisgana.  

Organizzazione eccezionale e qualcosa in più ancora. Solo così ci si può permettere di far entrare negli sterminati ghiacciai dell'Adamello una competizione di circuito 'La Grande Course' con settecento concorrenti, e con queste prospettive meteo. Solo pochi anni fa e con strutture organizzative 'normali' sarebbe stato impensabile.  


Il briefing dell'Adamello Ski Raid

Percorso completo: parte la prima grande gara in quota della Grande Course

La grande attesa è stata premiata. Nonostante il meteo instabile di questi giorni, il c.o. è riuscito a confermare l'effettuazione dell'Adamello Ski Raid sul percorso integrale.
Un risultato non facile da ottenere dopo il periodo di grandi precipitazioni appena trascorso. 
Piccole modifiche dell'ultimo momento vedono la sostituzione della seconda salita al passo Tre denti con lo scollinamento del vicino passo Pisgana sulla stessa linea di cresta, leggermente più lungo. Slittano quindi dieci minuti avanti i successivi cancelli orari.

Sarà possibile sciare direttamente dalla cima dell'Adamello, e attraverso il Pian di Neve in leggera discesa coprire velocemente (per chi avrà sci in ordine) il grande sviluppo che porta alla salita a Cresta Croce e alla cima Giovanni Paolo II.

Su questo nuovo percorso, più logico del precedente, si scollinerà un'ultima volta al passo Valletta per accedere alla grande discesa finale del Pisgana.  E qui inizierà il cronometraggio parziale di questa sezione, che prevede una gara nella gara con l'assegnazione del Trofeo Ski Trab.  

Intanto le ultime previsioni meteo confermano il passaggio di un fronte freddo che abbasserà sensibilmente le temperature. Per la cima dell'Adamello, punto più alto, è prevista una minima attorno ai meno 13°C ma con poca ventilazione. Nuvolosità irregolare senza precipitazioni importanti.

Grande applauso di soddisfazione al comunicato finale che elimina la corda dallo zaino!  

E' confermato che dalle 05.30 sarà aperta la telecabina Paradiso per il pubblico.  


Adamello Ski Raid - occhi puntati verso il cielo

Al momento e' confermato il percorso integrale, previsto un calo termico

«Mi raccomando sottolinea 'condizioni invernali' per domani».

Abbiamo appena consultato Alessandro Mottinelli a Pontedilegno per porgli la domanda che tutti si stanno ponendo in questo momento.
«Sì, al momento abbiamo ancora ottime condizioni sul percorso. Le precipitazioni abbondanti sul Nord Italia sembrano aver interessato maggiormente la pianura. Nel gruppo dell'Adamello invece sono rimaste deboli, e anche poco fa tutti i rifugi hanno confermato nuovi apporti di soli 10 centimetri mediamente».

Qual è la prospettiva per ora (ore 13.00) in relazione al meteo previsto domani?
«Al momento abbiamo previsioni relativamente buone. Non sono più previste precipitazioni per oggi e per domani. La decisione ufficiale sarà presa solo all'ultimo momento disponibile e verrà comunicata al briefing. Ma in questo momento, restando così le cose e con tutti i verbi al condizionale, il percorso integrale sarebbe confermato. Sicuramente il calo termico di domani con lo zero sotto i 2.000 metri instaurerà condizioni invernali».

I capi termici previsti dal nuovo regolamento non saranno quindi un peso inutilizzato nello zaino, e questo lascia maggiori possibilità anche agli organizzatori.  

Per ora il cielo qui è prevalentemente coperto, con qualche spaccatura di azzurro e sole (80/20). Temperature: a Pontedilegno 7°C, al passo del Tonale 4°C, a Capanna Presena -1°C.


La Sportiva Spitfire anche in alpinismo

Prosegue lo 'stress test' di Ski-alper

La Sportiva ha fornito a Ski-alper un paio di Spitfire, con i quali il nostro collaboratore Guido Valota sta seguendo le gare sul campo. Nel tempo libero intanto accumula metri e verifica usura e comportamento dello scarpone nel tempo e nelle condizioni sempre varie che si presentano in montagna.

Eccolo su cascata a testare gli Spitfire nell'utilizzo alpinistico. «No news good news. Per ora non ho nulla da segnalare salvo che…stanno andando bene in ogni occasione! Non ho avuto tempo di fare grandi dislivelli, sono a circa 30000 metri con gli Spitfire, comunque non mostrano alcun accenno di usura, nemmeno sulla scarpetta. Nessun inconveniente. Dalla calzata al serraggio dei ganci, ci si velocizza in due-tre uscite e tutto funziona sempre senza incertezze. Il sistema del laccio a spirale e velcro per chiudere la scarpetta è geniale: specialmente se fa freddo, tenere i guanti calzati in queste operazioni è il massimo.

Sul mio piede resta un po' troppo spazio libero sopra il tallone, il che elimina ogni sfregamento in salita ma in discesa vorrei sentirlo più fermo. Dopo aver termoformato la scarpetta, la calzata è migliorata nettamente e si resta a lungo anche sulle punte dei ramponi senza stress.
Un neo, da verificare meglio: forse per la curvatura della suola, ho difficoltà a montare ramponi Sidelock, che è uno dei tre sistemi di chiusura Petzl. Con i semiautomatici i risultati migliori. Molto consigliabili anche per le Nord sci sullo zaino, quindi. Più avanti in stagione vedremo come resisterà il materiale dello scafo alle abrasioni su misto».


Dolomiti di Brenta selettiva sul percorso di riserva

Il racconto del Campionato italiano squadre

Una quantità impressionante di neve ricopre in questo periodo le ondulazioni del Grostè e riempie i canali del Brenta. Così come oggi ha riempito di acido lattico le gambe dei concorrenti,  costrette ad un superlavoro nell'ultimo strato polverosissimo caduto sul terreno. 
Clima perfetto per gareggiare: sole primaverile e temperature invernali, fredde al punto che qualcuno ha subito qualche problema alle mani, dovuto soprattutto a un po' di vento costante che in alto aumentava fino ad alzare la neve dalle creste.  

LA GARA DEI SENIOR -
Dopo il lungo lancio in pista si è formato il trenino delle tra squadre migliori, ma da subito Holzknecht e Boscacci si sono incaricati di tirare. Comunque sono rimasti piuttosto ravvicinati fino alla seconda salita, quando Lenzi ha perso una pelle e con questa diverse decine di secondi.
La dura legge dello sport dice che in questi casi, se c'è in palio un titolo, non si resta lì ad aspettare. E Boscacci-Holzknecht sono andati, mentre Lenzi cercava di recuperare il compagno di squadra. E pure quando si è rifatto sotto, la coppia di testa ha potuto gestire bene il vantaggio: anche perché Michele Boscacci era molto tonico e imponeva spesso il ritmo, guadagnando a volte qualche lunghezza su Holzknecht.

Nella parte centrale di gara il distacco si manteneva tra i 40" e il minuto.  
Per il secondo giro corto di Cima Grostè passavano poi Kuhar e Pivk, con una progressione estremamente efficace su questa neve; il primo per leggerezza e agilità, il secondo per una bella distribuzione della spinta sulla lunghezza, facendo scivolare gli sci come in alternato nel fondo. Da vedere, i migliori.  
E poi, a pochi secondi, l'impressionante spettacolo del fenomeno Junior Anton Palzer che trainava deciso al cordino nientemeno che Davide Galizzi. 
Follador e Beccari, che all'inizio guidavano il gruppo degli inseguitori, hanno tenuto duro 'di squadra' alla fine su Martini e Pedergnana.   

LA GARA DELLE DONNE -
Sono forti ma sono poche, per cui sembra sempre che non ci sia battaglia. In realtà manca solo il duello ravvicinato, ma il livello delle prime è veramente alto. Basta confrontarlo a quello della classifica maschile sullo stesso percorso.
Comunque pronostico rispettato. Elena Nicolini ci teneva: «Glo, siamo a casa mia per un titolo italiano: non possiamo sbagliare!» E non hanno sbagliato, tenendo a distanza Francesca Martinelli e Silvia Rocca.
Bella prova di Elisa Compagnoni con Martina Valmassoi, che ha saputo tener duro durante la crisi finale ( oggi comune a molti altri concorrenti).  

I MASTER -
Omar Oprandi e Franco Nicolini hanno fatto valere forza ed esperienza. In settimana Nicolini si sentiva ancora stanco dopo la Pierra Menta, ma evidentemente deve averla supercompensata bene negli ultimi giorni perché oggi volava.
Come al solito la classifica Master è molto corta davanti. Le altre squadre si susseguono con distacchi limitati e regolari.  

I GIOVANI -
Ultima gara stagionale per molti di loro, anzi un supplemento per quelli che fan parte delle squadre e hanno già concluso i rispettivi impegni internazionali. Vittorie facili per Federico Nicolini, che racconta che la Pierra menta gli ha fatto bene, tra gli Junior. Alba De Silvestro ha corso solitaria, mentre Davide Magnini ha condotto senza problemi la gara Cadetti.
Per tutti loro percorso faticoso rispetto allo standard, ma non impegnativo tecnicamente.  

Alla fine è risultata una gara vera, e in uno scenario eccezionale: paesaggisticamente il migliore della stagione. La finestra di bel tempo prevista solo parzialmente ha premiato con la fortuna dei coraggiosi il Pedergnana, che ieri sera al briefing era tutto sconsolato per non riuscire proprio a offrire il percorso originale.  


Dolomiti di Brenta Ski Alp Race, freddo e nuvole

Confermato il percorso di riserva

-8°C a Madonna di Campiglio e cielo nuvoloso con qualche apertura all'alba, che si è subito richiusa. Questo il meteo che ha accolto al risveglio stamattina i concorrenti.

Percorso di riserva ma non ridotto, anzi totalizzerà sulle tre salite qualche metro in più del dislivello previsto dal tracciato originale.
Partenza alle 8.15 dal Boch, stazione intermedia della telecabina.


Ski Alp Race del Brenta a Boscacci-Holzknecht

Elena Nicolini conquista in casa il titolo italiano con Glo Pellissier

Alla fine l'ha avuta vinta il sole, che ha prevalso sulle nebbie pochi minuti dopo la partenza. Tanta neve come raramente capita di vedere nella vita, e di polvere 'canadese'. 
Anche sul percorso di riserva la gara è risultata selettiva, molte squadre sono arrivate piuttosto provate proprio per via della tanta neve soffice.  
Ecco i migliori di oggi:

SENIOR

1. Holzknecht-Boscacci 2h02'23"  Campioni italiani
2. Lenzi-Eydallin  2h04'59"
3. Pivk-Kuhar 2h07'53"
4. Galizzi-Palzer 2h09'42"
5. Follador-Beccari 2h10'40"
6. Martini-Pedergnana 2h10'50"
7. Bazzana-Pedrini 2h13'39"
8. Maguet-Cazzanelli 2h17'46"
9. Craffonara-Waldner 2h18'19"
10. Salvadori-Bignotti 2h 21'19"  

SENIOR DONNE

1. Pellissier-Nicolini 2h 37'59" Campionesse italiane
2. Martinelli-Rocca 2h46'28"
3. Compagnoni-Valmassoi 2h51'54"  

MASTER

1.Oprandi-Nicolini 2h26'35" Campioni italiani
2. Stanchina-Senoner 2h28'43"
3. Panizza-Togni 2h33'09"

Classifiche complete ufficiali sul calendario non appena pronte.
Fotogallery su FB Ski-alper


1. Canobio Sprint Ski Alp a Forni Avoltri

Una formula che puo' avere successo tra gli eventi promozionali

Prove tecniche di tracciatura di una Sprint  Race in vista della Pitturina World Cup 2014, che sarà preceduta proprio da una gara sprint. E gran divertimento dei partecipanti con la formula team in versione promozionale.  

Ecco la classifica femminile/mixed:
1. Alessia Kratter-Dimitra Teocharis
2. Daniel Incardona-Tamara Buzzetto
3. Giulia De Bettin-Pietro Festini  

e quindi quella maschile:
1. Paolo Maizinger-Marco Del Missier
2. Michele Festini- Enrico Frescura
3. Ivan Lozza-Cristian Chiavedale


Ski Alp Race Dolomiti di Brenta sul percorso di riserva

Troppa neve nuova instabile sul tracciato, ma resta il dislivello originale

Questo inverno che sembra non finire mai ha depositato oggi altri 60 cm di neve sul percorso già tracciato della 39. Ski Alp Race Dolomiti di Brenta. 
Con queste condizioni del manto nevoso, che si sommano ad altri depositi consistenti e molto recenti, è stata cancellata la parte del percorso originale che proseguiva dopo cima Grostè affrontando pendìi ripidi e traversi esposti, nonchè zone 'sotto tiro' di eventuali valanghe.

Si rimane quindi nel versante tra Cima Grostè, che verrà toccata due volte, ed il passo omonimo.  Tre salite e tre discese totalizzeranno lo stesso dislivello positivo di 1830 metri previsto sul percorso integrale, ma non sono previsti tratti a piedi.
Le previsioni meteo per domani sono incerte, anche se Meteo Trentino dà una finestra di parziale miglioramento proprio in coincidenza con la gara. 

Ecco le squadre che si contenderanno il podio (in palio c'è anche il titolo italiano a squadre, per quelle con ambedue componenti italiani, naturalmente): Reichegger-Jacquemoud (Bon Mardion è indisposto), Lenzi-Eydallin, Holzknecht-Boscacci, e Galizzi con lo junior tedesco Palzer; e a seguire i possibilissimi outsider che potrebbero 'fare il colpo' Follador-Beccari, Pivk-Kuhar, Bazzana-Pedrini, Martini-Pedergnana tra i Senior. Un'altra squadra interessante è formata dallo junior Maguet con Cazzanelli .

Tra i Master dovrebbero battagliare per il titolo Santin-Elsler e Guzza-Cattaneo. 

Tra le donne spiccano i team Pellissier-Nicolini, Martinelli-Rocca, Compagnoni-Valmassoi, Stuffer-Osler. Verdetto giá scritto per l'unica squadra Master femminile, Sartogo-Gross. 

Correranno individualmente anche le categorie giovani Cadetti e Junior.
La partenza è prevista per le 8.15 dalla stazione intermedia della telecabina del Grostè, al Boch.


Il viaggio 'di conoscenza' di Kilian in Nepal

E al ritorno buone sensazioni sull'esperienza vissuta

Kilian Jornet ha passato il recente periodo in Nepal, a nord di Katmandu, e precisamente visitando il Langtang (Langtang National Park).
In questo modo ha anche iniziato a conoscere l'acclimatazione all'altura, che gli servirà per suoi prossimi progetti. Il viaggio era stato progettato proprio per iniziare ad affrontare gli aspetti legati all'acclimatazione, a montagne diverse da quelle cui Kilian è abituato, e a un paese e una cultura nuovi.   

Al suo ritorno, circa una settimana fa, Kilian ha commentato positivamente l'esperienza condivisa con gli amici alpinisti Jordi Tosas e Jordi Corominas: «Era la prima volta che visitavo il Nepal, e sono stati giorni di scoperta di montagne che attraggono sempre gli alpinisti: non solo per la quota, ma soprattutto perché sono zone ancora molto poco esplorate. Sono stato fortunato a poterlo fare con due persone di grande esperienza, che mi hanno insegnato tante cose».  

«E' stato un viaggio molto speciale…molto leggero. Portavamo solo uno zaino da 10 kg, e abbiamo visto che in molto poco tempo si possono realizzare tante cose interessanti. L'idea era di fare le cose in Himalaya nello stesso modo in cui le facciamo nelle Alpi. In questi giorni ho appreso molto, e ho anche capito che sono montagne particolari che vanno conosciute bene. Sono sicuro che questa esperienza mi servirà molto per i progetti futuri».
 
La convivenza con questi alpinisti di esperienza è stata molto positiva e Kilian non esclude di realizzare con loro altri progetti ancora.
 
Questa volta in Himalaya Kilian ha potuto scoprire per la prima volta e sperimentare come il suo corpo risponde alla quota. 
Racconta ancora Kilian: « L'alta quota è difficile, ma ci si acclimata bene. Si nota che il corpo non va alla stessa velocità, che bisogna stare più tranquilli. E' importante capirlo bene. E poco a poco imparare a gestire il tempo per lavorare, riposare, mangiare e dormire. Noti come il tuo corpo vada molto lento, e non tiene la brillantezza ne' il ritmo abituale. Però così possiamo affrontare giornate lunghissime di 16-17 ore di seguito, realizzando dislivelli importanti»

Pur avendo stabilito una linea all'inizio dell'avventura, i piani cambiavano secondo la meteorología, fattore cruciale in Himalaya, e altrettanto secondo lo stato di forma, o la traccia che si presentava da aprire.     
Poiché ognuno si portava tutto il necessario, commenta Kilian che erano ossessionati specialmente dal peso e che quindi,  per esempio, si sono portati una sola pentola e un solo cucchiaio. Così che per cenare si passavano il bollitore e sorbivano tre cucchiaiate a testa per ogni turno. 

Ora Kilian è in Norvegia, dove sta preparandosi ad affrontare lo sprint finale della sua stagione invernale, a cominciare dalla prossima tappa di Coppa del mondo a Trömso, per finire con il Trofeo Mezzalama cui è iscritto in team con Mathéo Jacquemoud e William Bon Mardion.

Per il suo progetto personale Summits of my life, che prevede di salire e scendere in velocità le quattro più importanti montagne del pianeta nei prossimi anni, con l'Everest in previsione per ultimo nel 2015, ecco gli specifici riferimenti media:
WEB: www.summitsofmylife.com
FACEBOOK: www.facebook.com/Summitsofmylife 
TWITTER: www.twitter.com/Summitsofmylife
TRAILER DE “A FINE LINE”: http://vimeo.com/55782654        


Pietro Lanfranchi 'out' -Ma spero nelle ultime gare!-

Le conseguenze di una collisione in gara: stop di due settimane

Lo scorso giovedì 21marzo, primo giorno di gare della Pierra Menta, si era scontrato in discesa con Manfred Reichegger. Nella caduta ha avuto la peggio Pietro, e quella che sembrava una forte contusione aveva condizionato decisamente il resto della già massacrante gara, limitandolo perfino nella respirazione.
Ma non ha mai neppure pensato al ritiro…arrivava al traguardo con la sofferenza dipinta in faccia ma era preoccupato solo per l'andamento della gara! Una volta tornato a casa, gli accertamenti hanno evidenziato un'infrazione allo sterno, che ora deve assolutamente recuperare con il riposo.  

«`Eh, quest'anno non mi è andata proprio bene con le cadute…adesso mi hanno dato 15 giorni di stop. Speriamo per le ultime gare, ma è dura dopo tornare in forma».
Pietro fa riferimento a un'altra dura botta rimediata nella prima discesa della Team Race a Pelvoux, che anche in quel caso l'aveva limitato nelle gare successive con una contrattura diffusa nella zona dorsale.  

Gli facciamo i migliori auguri, che si ristabilisca bene e in fretta! E siamo sicuri che, da vero combattente, troverà ulteriori motivazioni da questo stop forzato.