Anticipato il raduno della Nazionale di ski-alp

A Falcade dal 15 al 18 novembre

ll DT Oscar Angeloni ha anticipato la data del previsto raduno di Falcade. Tutte le squadre faranno base all'Hotel Dolomiti, che ospiterà i Senior e le categorie giovani dal 15 al 18 novembre. «D'accordo con gli organizzatori della gara all'Adamello, prevista nel fine settimana seguente, intendiamo evidenziare la massima attenzione verso il settore giovanile e gli sforzi organizzativi del comitato organizzatore». In programma uscite su neve nella zona, con trasferimento in Marmolada se necessario. E soprattutto un'analisi approfondita del lavoro fatto, la programmazione stagionale, il confronto con gli atleti sugli obbiettivi e sullo stato attuale della preparazione.   


Grande Kilian, la Dolomites e' sua

Lo spagnolo lascia a 4 minuti Zinca. Prima donna la Forsberg

Il muro delle due ore cadrà solo quando Kiljan Jornet Burgada troverà avversari che lo possano incalzare su ogni terreno. Per ora l’atleta più completo resta lui e può gestire la gara. Questo il verdetto della Dolomites Sky Race 2012. Dato nel gruppo di testa al Passo Pordoi, transita alla forcella con circa un minuto di vantaggio su Ionut Zinca. Corsa elastica contro passo di ritmo e potenza, ma il viso di Zinca è più contratto. La ripartenza sul tratto orizzontale che porta verso il Piz Boè fa capire alle decine di spettatori assiepati che quel minuto si moltiplicherà. Ḕ stato difficile avere notizie affidabili sulle posizioni di testa fino al Passo Pordoi, veniva dato Padua in fuga e solo a poche decine di metri dalla forcella si è capito cos’era successo in meno di mezz’ora. Ma dopo i lunghissimi altopiani del Boè e all’imbocco della Val Lasties i riscontri si stabilizzano e danno Burgada inattaccabile con 4’ 50” sul gruppetto degli inseguitori con Zinca, Castanyer,Jacquemoud, Kosovelj. Al Passo Pordoi veniva data in testa Kasie Enman seguita da Emelie Forsberg, terza Mireia Mirò, poi le prime due posizioni si invertono e le donne fanno gara individuale per tutta la discesa infinita fino a Canazei. Al traguardo vince il favorito Kilian in 2h 01’52” (record della gara), ormai beniamino di ogni pubblico. Il romeno Zinca a 4’ 39” è secondo, lo sloveno Mitjia Kosevelj a 5’ 06” terzo. Quarto Hernando, quinto Jacquemoud, sesto Castanyer, settimo Owens. Distacchi più contenuti tra le ragazze: vince la svedese Emelie Forsberg con 2’ 09” (record della gara femminile) sulla statunitense Kasie Enman. Mireia Mirò, la grande scialpinista spagnola, giunge terza a 4’ 08” sorridendo ma sofferente con i segni di una brutta caduta. Ci rassicura subito e tutto sta andando per il meglio! Buona prestazione di Silvia Serafini, quinta e prima delle italiane.

UOMINI
1 Kilian Jornet (Spa) 2.01.52,
2 Ionut Zinca (Rom) a 4'39'',
3 Mitja Kosovelj (Slo) a 5' 06''

DONNE
1 Emelie Forsberg (Swe) 2.26.00
2 Kasie Enman (Usa) a 2' 09''
3 Mireia Miro' (Spa) a 4' 08''

 


Abbiamo provato il percorso della Dolomites Skyrace

Meteo in miglioramento ma previsti vento e freddo

Siamo saliti fino alla forcella Pordoi nel pomeriggio, dopo la grande quantità di pioggia e un temporale di neve con fulmini che si è abbattuto in zona fino alle 14. I torrenti sono ancora gonfi di acqua marrone per il fango, ma sulle piste dello sci alpino che costituiscono praticamente tutta la salita fino al Passo Pordoi il terreno ha già drenato la pioggia. Le poche decine di metri fangosi nei tratti pianeggianti non incidono, in una salita prevalentemente medio-ripida. A 200 metri dal passo si prendono sentieri più corribili, ma attraversata la strada si entra in terreno di montagna. Ancora circa 100 m+ di sentiero scalinato e bonificato tipo giardinetti pubblici, e dopo 100 metri pianeggianti veramente fangosi iniziano i zig-zag sul ghiaione della forcella. Il sentiero è molto più largo e meno ripido rispetto a qualche anno fa e la pioggia non l’ha rovinato, semmai compattando ancora meglio la ghiaia. Oggi qualche macchiolina di neve nuova resisteva poco sotto la forcella.

UN ALTRO PAESAGGIO - Una volta svalicati si apre un paesaggio completamente diverso rispetto ai muri verticali e fantasmagorici nelle nebbie che incombono sulla salita. Inizia un tratto pianeggiante su lastre di calcare alternate a ghiaia e qualche sasso che porta fino all’ultima rampa, il Piz Boè. Restando così le condizioni si passerà sulla sua cima dopo tre anni di neutralizzazione, passando per gradoni di roccia con un tratto di corde fisse… sistemate per aiutare più che per necessità di sicurezza!Un grazie ai gentili addetti della funivia che ci hanno risparmiato la vostra discesa! Ivano Ploner, responsabile del percorso, l’ha ricontrollata durante la nostra salita: è tutto a posto ma piuttosto bagnato, e corre più molta più acqua del solito nei torrenti che l’attraversano.  Occhi aperti!

BRIEFING - Alle 18.30 il briefing conferma le buone condizioni del percorso e le previsioni meteo in netto miglioramento ma con temperatura in calo fino a -2°C di minima a 3000 metri e forse vento: quindi obbligo di giacca antivento al seguito e sarà deciso sul posto l’eventuale obbligo di indossarla.Al passo Pordoi i runners potranno ritirare i propri bastoncini da utilizzare sulle rampe di ghiaia della bocchetta Pordoi. Qui è stabilito il primo cancello orario a 1h 05’, e alla forcella il secondo a 1h 50’ con la prima possibilità di abbandonare i bastoncini agli addetti. Anche al Piz Boè esiste questa possibilità e sarà l’ultima offerta dall’organizzazione.
 


Kuhar, dallo skialp al vertical

Intervista esclusiva con il vincitore della gara di ieri

Parliamo con Nejc Kuhar subito dopo la premiazione del Vertical Kilometer. Il 'Becca assiste per tradurre eventualmente, ma ci intendiamo bene in quell’inglese improbabile che però in montagna funziona perché 'deve' funzionare.

Ciao Nejc, complimenti per l’ impresa di oggi perché è stata davvero una dura battaglia negli ultimi 300 metri.  Presentati ai nostri lettori...
«Grazie! Ho 27 anni, ho appena finito gli studi un mese fa e per adesso faccio un po’ di imbiancature così ho tempo di allenarmi. Mi sono anche sposato proprio un mese fa! (coglie l’attimo e saluta la moglie).

Ma cos’è successo oggi negli ultimi 50 metri? … eravate appaiati dopo lo scollinamento, poi hai vinto con 19 secondi su Saul Padua.

«Quando mancavano 100 metri ero in vantaggio di 20 secondi su di lui e su Kilian. Poi lui è partito a tutta, pensava che il gonfiabile in cresta fosse l’arrivo».

… E poi?
«Ah!  Era stanco!!! … al pallone ha molto rallentato e io l’ho raggiunto e l’ho seguito. Gli ultimi 50 metri erano ripidi, io avevo i bastoni e lui no - e complimenti perché ha fatto tutta la salita senza!  E' stato grande! - ma io ero davvero contento di avere i bastoni!»

Senti Nejc, in Italia ti conosciamo perché nello scialpinismo corri in coppia con il nostro Filippo Beccari. Ma qual è la tua stagione agonistica principale?

«Sicuramente l’inverno! La montagna invernale è il massimo della bellezza e allora mi alleno solo con gli sci per tutta la stagione…niente running per sei mesi!ı

Vivi in montagna?

«Praticamente sì, in pochi minuti raggiungo in auto le piste»

Si avvicina il 'Becca' e gli chiediamo dei loro allenamenti
«Sì, Nejc si allena duro e molto seriamente. Da lui la quota è un po’ bassa, così verso ottobre viene qui a casa mia e per un paio di mesi ci alleniamo insieme, magari sulla neve programmata… è meglio in due che da soli! (si capisce subito che si divertono, ndr)

Nejc, quanti giorni con gli sci ai piedi in una stagione?
«Dovrei guardare il mio diario degli allenamenti. Quest’ultima stagione ho sciato di più, direi oltre 140 giorni in una stagione che da novembre finisce ad aprile, quindi sei mesi in cui scio e basta…e niente running, del tutto».

E quanti giorni di running in una settimana estiva?
«Non faccio molto, al massimo 5 o 6 uscite alla settimana…quest'anno non ho fatto niente fino a tutto giugno almeno… per scaricare. Ma poi ho ricominciato solo con qualità, qualche ripetuta, lavori intervallati, niente lunghi: così, tanto per preparare questo Vertical»

Il prossimo inverno vi rivedremo ancora gareggiare insieme? Siete un team che funziona molto bene.
«Certamente, e contiamo di migliorare ancora!».


Vertical Dolomites, la vittoria a Nejc Kuhar

LIVE - Tra le donne trionfa la Confortola

Primo lo sloveno Nejc Kuhar (33' 37''), secondo il colombiano Antonio Padua (già secondo domenica a Chiavenna), terzo Kilian Jornet, quarto Matheo Jacquemoud. Tra le donne vittoria come da pronostico per Antonella Confortola su Mireia Mirò e Blanca Serrano. Questi primi verdetti del Dolomites Vertical Kilometer di questa mattina a Canazei. Seguiranno aggiornamenti e classifiche.

LA CRONACA MINUTO PER MINUTO - Ci si rende conto della velocità a cui salgono quando si scatta la foto e per un attimo l’immagine scompare dal display: quando ricompare loro non ci sono già più, bisogna cercarli a vista sul pendio verde, ripidissimo e costellato di puntini colorati che si aggrappano a quel che trovano per non scivolare giù. Il frastuono dell’elicottero copre le comunicazioni radio dal percorso, lo speaker non riesce a farsi sentire ma neanche lui ha notizie affidabili perché corrono piegati in tre per sviluppare più spinta, raccogliendosi vicinissimi al terreno. Esce dal bosco a circa 650 m+ un gruppetto di quattro, indistinguibili anche al binocolo. Un minuto dopo qualcuno attacca, ma non si riuscirà a capire chi è fino all’arrivo per via dell’elicottero appena sotto cresta; comunque è lo sloveno Nejc Kuhar con un mulinare indiavolato di bastoncini tenuti cortissimi che gli permettono passi molto lunghi senza abbassare i ritmi.Prende venti metri al massimo sui due che resistono e fa saltare Jacquemoud quarto, che perde la scia. Agli 800 il secondo contrattacca! È il colombiano Padua senza bastoni e passa definitivamente alla corsa… ma non quella saltellata sulle punte! Ginocchia altissime e fase di volo evidente, sembra spingere in alto sei etti, non i cinquanta chili che probabilmente pesa. In circa 30 secondi raggiunge Kuhar, lo passa e lo stacca continuando a correre. Nel tempo necessario a leggere queste righe raggiungono la sella dei 900 m+ e girano a sinistra in direzione del traguardo.

STRAPPO VINCENTE DI KUHAR - Qui Kuhar reagisce e sfrutta un’incertezza di Padua che si rialza quando si abbandonano i tornanti del sentiero per la linea di massima pendenza su prato ripidissimo con qualche sasso mobile. I 30 metri finali sono al limite dell’aderenza e congelano le posizioni. Intanto sta arrivando al colletto la Confortola, mimetizzata attorno alla trentesima posizione assoluta dove si battaglia a ritmi ancora extraterrestri, dato il livello della partecipazione. Mireia Mirò non è lontana ma il primo posto è inattaccabile. Dalla cresta erano visibili gli ultimi 350 metri di dislivello per un chilometro di sviluppo, 10 minuti in tutto per completare il podio. Quando ci spostiamo in alto verso la vetta con le nostre gambe dopo aver assistito a quello spettacolo, la forza di gravità ci ricorda che esiste, eccome!... Anche se per quei dieci minuti sembrava fosse stata neutralizzata.

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Vertical briefing

LIVE Dolomites Sky Race - Fondo veloce, partenza alle 10

Al briefing pre-gara di Canazei è stato confermato ufficialmente l'anticipo alle 10 per la partenza del Vertical di domani. I servizi meteo prevedono un peggioramento nella seconda metà della giornata e si vuole anticiparlo con margine. Non è obbligatorio trasportare in gara la giacca antivento: un elicottero depositerà all'arrivo gli zaini personali di tutti i partecipanti. Le condizioni del terreno sono ottimali e il fondo sembrerebbe leggermente più veloce che negli scorsi anni. Temperatura e umidità perfette. Ma i responsi cronometrici finali dipendono anche dalle strategie in testa: forcing da subito per far selezione o attesa per attaccare in alto, col rischio di trascinare in gruppo un finisseur a sorpresa?


Botta e risposta con Matheo

LIVE Dolomites Sky Race - il francese alla vigilia del Vertical

Abbiamo incontrato Matheo Jacquemoud al momento dell'iscrizione alla Dolomites Sky Race e al Vertical di domani. Ecco un simpatico video 'botta e risposta'.


Abbiamo provato il percorso del Vertical di Canazei

LIVE - La gara al via domani alle 10 o alle 10,30 in funzione del meteo

Il 'sentiero del fulmine' parte da Alba di Canazei a 1465 metri di quota e totalizza i 1000 metri regolamentari proprio pochi metri sotto la vetta della Crepa Neigra, la 'rupe nera'. In realtà non è un sentiero di quelli cui siamo abituati: piuttosto li incrocia e li taglia più volte con una linea retta tracciata costantemente sulla massima pendenza. Il lavoro iniziato pochi anni fa per creare una direttissima 'a goccia d'acqua' è proseguito con una manutenzione continua e oggi il risultato è davvero impressionante: a volte un tunnel negli abeti fitti, altre una rampa che anche un camoscio preferirebbe aggirare e poi una scalinata in rami d'abete per sostenere il terreno, oppure strappi superabili solo grazie ai gradini scavati... come nelle salite alpinistiche su ghiaccio! Insomma, ogni volta che si alza la testa - ma bisogna sollevarla bene, all'indietro! - una nuova sorpresa.

IL VIA - La partenza è sul prato pianeggiante di Ciasates a Alba, a 400 metri dalla zona dell'ufficio gara di Canazei. Dopo pochissimi secondi di corsa ci si infila in due tunnel paralleli, ricavati nel bosco fitto di conifere, ed è subito pendenza sostenuta. La ricongiunzione delle due tracce, che si equivalgono per resa, avviene dopo circa 80 metri di dislivello.
Il fondo è terra di bosco con erbe fini, oggi rasate al punto che ci si potrebbe giocare a golf. Nonostante i passaggi ripetuti e le edizioni precedenti del Vertical, resta un terreno morbido su cui senza dubbio le suole a tasselli rari e pronunciati sono perfette... per non parlare delle chiodate!

CAMBIO DI RITMO -
Ai 200 m+ un cortissimo traverso a sinistra fa perdere un metro scarso di quota, e quasi dispiace di poter tirare il fiato e rialzarsi... ma si potrebbe sfruttare per accelerare 'cambiando il treno', cioè guadagnando in pochi secondi posizioni che si rivelano decisive più sopra quando i distacchi si dilatano. Sarà l'unico cedimento della pendenza in mille metri e ai 400 m+ la prima chicca: una rampa a gradini scavati in un'apertura del bosco per circa 80 m+ che possono fare la differenza. Ai 600m+ il bosco si dirada e un'altra impennata risale un costolone sostenuto da radici. Invece la scalinata di rami d'abete che trattengono la terra morbida non è particolarmente ripida, ma costringe ad alzarsi di potenza su ogni gradino, una delizia quando si è al limite.

FUORI DAL BOSCO - A circa 800m+ finisce il bosco e i pendii superiori, a prato alpino, sono leggermente meno ripidi. Chi 'ne ha ancora', subira' meno la pendenza e potrà sviluppare più velocità. Qui Zemmer lo scorso anno aveva attaccato. La selletta di cresta non è il traguardo! Ma quando si scollina bisogna sparare tutto perché i traversi a sinistra sono più scorrevoli e alzando la testa - fatelo! - la zona arrivo sarà a vista.

Beh... noi ci siamo divertiti! Una linea particolarissima, creata appositamente per lanciare la sfida ai mountain-runners più competitivi, e quando ci si spinge sopra si capisce che non è retorica!
E l'ambiente dolomitico unico al mondo... un consiglio: dopo l'arrivo, fate i venti m+ che vi separano dalla cima e date un'occhiata attorno. Poi il comodissimo sentiero creato appositamente dagli impiantisti di Ciampac vi depositerà in un quarto d'ora alla stazione di monte della funivia. Guarda la gallery del percorso