Dominik Sadlo, dalla Repubblica Ceca alle Alpi

Dieci ore di auto per unirsi al raduno di Falcade

A Falcade abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Dominik Sàdlo, 17 anni, dal nord della Repubblica Ceca. Si è aggregato ai nostri al raduno ma l'inglese non è ancora la lingua preferita tra i giovani ski-alper. Così osserva, prova, si accoda, si consulta molto col suo coach. Si vede la condizione fisica, e una tecnica ancora un po' acerba se confrontata con quella già evoluta dei nostri giovani, ma coltivata con attenzione. Deve solo accumulare esperienza e metri. Dominik: «Ho provato le pelli a quattordici anni, avendo sciato fino ad allora solo per turismo nello sci alpino. Sono un buon ciclista, su strada specialmente, ma ora da agosto inserisco tanta corsa in funzione dello sci alpinismo. A quindici anni anno ho debuttato in Coppa del Mondo ed è stata una bella gara con il quinto posto alla Sprint, e poi il sesto nella gara individuale a Claut.  Ero il più giovane di categoria ed in gara…» Dominik è un ragazzo molto educato, si vede che non vorrebbe parlare troppo di se'. Quindi interviene il coach Miroslaw Duch, altrettanto gentile, e racconta che Dominik lo scorso anno ha conquistato il terzo posto nell'individuale di Coppa ad Andorra, e vari piazzamenti regolari fino al secondo posto nel Vertical degli Junior agli Europei di Pelvoux. Problemi di comunicazione gli han fatto male interpretare i regolamenti in un paio di occasioni nelle quali è stato penalizzato, perdendo il bronzo conquistato sul campo. Quasi si dimenticano di raccontare il piccolo particolare che nello scorso marzo Dominik ha vinto la Pierra Menta cadetti, in team con Thomas Corthay. Parlando d'altro, salta fuori che i due si sono sobbarcati quasi dieci ore di auto per partecipare al raduno degli italiani, e infatti ripartiranno la domenica mattina rinunciando all'ultima uscita: lunedì c'è la scuola. Non bastasse la gentilezza dei due, solo per questa odissea dobbiamo loro almeno un angolino sul sito di Ski-alper.  


La presentazione delle squadre nazionali di ski-alp

Alla festa anche l'expo delle aziende partner

Sta diventando una piccola tradizione la presentazione degli atleti delle squadre nazionali di scialpinismo in occasione del raduno di apertura della stagione. Sul prato dell'Hotel Dolomiti di Falcade, sulla strada che sale al passo Valles, il tendone ha riparato gli intervenuti dal primo freddo invernale. Partecipazione un po' minore rispetto agli anni scorsi in cui l'evento si era tenuto nei paesi, attirando anche pubblico locale. Comunque gli appassionati non hanno mancato l'appuntamento, ed è stato un happening riuscito, che dopo le presentazioni ufficiali e i filmati della scorsa stagione di gare, si è protratto fino a notte con musica live. La presenza delle aziende partner della squadre è stata come sempre una scelta apprezzata. Esaminare i prodotti dal vivo, e parlare direttamente con i produttori, resta un momento fondamentale per uno sport in veloce evoluzione tecnologica come lo scialpinismo.    


Chiuso il raduno di Falcade

Tutti a casa dopo l'ultimo allenamento

Tra un gran numero di scialpinisti locali arrivati al Passo San Pellegrino, oggi le squadre hanno concluso la tre giorni di Falcade. Ormai tutti i percorsi alternativi alle piste sono stati esplorati, addentrandosi anche in gimcane molto tecniche cercate tra le rocce dove a nessun ski-alper normale verrebbe in mente di tracciare. Forse l'happening più naturale si è creato proprio oggi, in una mescolanza variopinta tra le squadre, i tanti altri atleti in allenamento e un bel numero di scialpinisti tradizionali…in forte minoranza numerica. Per gli atleti sono stati tre giorni pieni di impegni, in cui la parte su neve è risultata senza dubbio la più rilassante, per quanto dislivello si sia accumulato. Parte il conto alla rovescia per la stagione agonistica, che per gli Junior inizierà già domenica 25 novembre al Passo del Tonale con il 19° Memorial Fabio Stedile, gara nazionale a coppie riservata alle categorie giovani: Cadetti, Junior, Espoir.  


Giornata di lavoro doppio per le squadre nazionali

Questa sera al raduno di Falcade la festa per tutti

Oggi al raduno i media hanno richiesto la loro parte e i ragazzi si sono sottoposti a un carico di lavoro supplementare. Dopo i dislivelli, i cambi di assetto ripetuti, le solite ripartenze full-gas degli Junior, è arrivata la parte più faticosa: le sedute fotografiche per gli uffici stampa, i media, la Federazione, le aziende, e le presentazioni che poi verranno diffuse attraverso gli infiniti canali della comunicazione contemporanea. Anche se molti di loro probabilmente avrebbero preferito dannarsi su una traccia gelata da salire a tutta, tutto sommato hanno dimostrato buone doti di pazienza. "Abbiamo fatto grandi passi avanti in questo campo" dice il d.t. Oscar Angeloni.  "La visibilità per questo sport in generale, e per gli atleti in particolare, è una parte importante del nostro lavoro. Resta ancora parecchio da fare, ma la direzione ci sembra quella giusta. A questo raduno sono presenti per tutta la sua durata ben quattro giornalisti, una cosa impensabile anche solo pochi anni fa. Le Aziende del settore ci seguono sempre più attentamente nonostante i tempi di questa crisi generale che incide su quasi tutti gli altri sport. E' difficile anche per noi, ma l'attenzione verso lo sci alpinismo è in controtendenza e cresce invece di calare. Con i ragazzi parliamo un po' anche di queste cose. Loro lo capiscono e stanno imparando a rapportarsi sempre meglio con l'informazione, cosa cui non erano abituati." Oggi le temperature sono scese sensibilmente e la neve programmata sparata dai cannoni durante la notte ha migliorato la situazione sul terreno, ma tutti aspettano l'arrivo dell'inverno vero. Anche i numerosi gitanti saliti al Col Margherita testimoniano che i luoghi dove sciare con qualche soddisfazione sono ancora pochi. Ma più che altro sembravano un po' sorpresi di arrivare in alto e ritrovarsi tra qualche decina di marziani da millecinquecento metri all'ora...


Il raduno delle squadre nazionali a Falcade

Giornata di lavoro piena per atleti e tecnici

Dopo l'arrivo di tutti gli atleti e dei tecnici all'Hotel Dolomiti di Falcade nella serata di giovedì, ieri è stata la prima giornata di lavoro effettivo per le squadre nazionali di sci alpinismo. Dal Passo San Pellegrino fino al Col Margherita l'innevamento è continuo anche se il manto è molto sottile. Neve dura sempre  portante che permette numerosi passaggi senza scoprire il terreno, con l'unico limite di non permettere grandi velocità in discesa. Ci sono tutti fino agli Junior, che per questa stagione è una categoria con "problemi" di abbondanza. Al raduno partecipano anche la rappresentativa austriaca guidata da Alexander Lugger e il forte Junior Dominik Sàdlo dalla Repubblica Ceca, vincitore con Thomas Corthay dell'ultima Pierra Menta giovani (allora tra i cadetti). Come conferma il d.t. Oscar Angeloni, la preparazione del gruppo è in linea con i programmi e non ci sono particolari problemi. Qualche accelerazione dei giovani ha ricordato a tutti che il prossimo fine settimana al Tonale correranno già la loro prima vera gara della stagione. Gli Austriaci e Sàdlo invece hanno accumulato più metri senza forzare.  Nel pomeriggio ognuno ha seguito il proprio programma, generalmente a secco, e infine un briefing pre-stagionale tra tecnici ed atleti ha concluso i lavori. Questa sera è prevista una vera e propria presentazione ufficiale della squadra, che avverrà sotto forma di festa-happening sotto il tendone allestito sul prato dell'Hotel Dolomiti. Interverranno anche le aziende partner del settore, permettendo a tutti di esaminare da vicino i prodotti per la stagione che inizia.


La Marmolada e' gia' in forma

Neve portante e tanti ski-alper

Grande traffico di ski alper ieri in Marmolada. Decine di sciatori si sono avvicendati in vetta nonostante la giornata infrasettimanale. In questo happening di inizio stagione prevalgono le attrezzature race. Neve portante a tutte le quote, nascosta in alto sotto qualche centimetro di manto più morbido e divertente. Una fascia di neve molto dura attorno ai 2300 metri richiede un po' di attenzione. Si può sciare anche sotto il passo Fedaia senza rischio di toccare sassi per qualche centinaio di metri verso Malga Ciapela.


Adriano Favre: 'sicurezza prima di tutto al Mezzalama'

Controllo dei curriculum e squalifiche per chi non sa fare i nodi

Ieri alla conferenza stampa di presentazione del Mezzalama, abbiamo incontrato il 'patron' della gara Adriano Favre che ha puntato molto sulla sicurezza e ci ha spiegato le novità della prossima edizione. Basta guardare il video. 


Mezzalama per 300 team e con abbigliamento termico

Presentata oggi a Milano l'edizione 19 della gara valdostana

E' stato presentato questa mattina nella Sala Montanelli di Milano, presso la sede della Gazzetta dello Sport, il XIX Trofeo Mezzalama; l'edizione degli 80 anni. Il Mezzalama spegne infatti 80 candeline e quella del 27 aprile 2013, considerando le varie interruzioni nella storia della gara, sarà una data importante. Nel 1933 la prima edizione vinta dalle Guide di Valtournenche, poi un evento riservato all'elite dello sci, fino alle edizioni moderne (dal 1997) con  lo scialpinismo agonistico in forte espansione che trasforma il Mezzalama in un evento di massa. Questa evoluzione impone scelte tecniche e organizzative inedite, perché la montagna a 4.000 metri resta pur sempre un ambiente per nulla addomesticabile. Lo spirito della Fondazione Mezzalama si impone però di conservare il bene prezioso di questa tradizione eccellente e di promuoverlo, insieme a tutto il movimento dello ski-alp sportivo e alle montagne della Valle d'Aosta. È proprio al Mezzalama che si può far risalire l'origine dell'evoluzione che ha portato alla concezione e ai materiali dello ski-alp contemporaneo.  Lo stesso Centro Sportivo Esercito può dirsi concepito nei caratteri attuali dai metodi inventati nel 1933 dalle pattuglie degli Alpini per vincere il Trofeo, come spiegato dal colonnello Marco Mosso, presente all'evento. Sul palco il presidente della Fondazione Mezzalama Giorgio Pession, il direttore tecnico Adriano Favre e lo storico dell'alpinismo e giornalista Pietro Crivellaro.

LA PAROLA A FAVRE -
Ecco l'intervento tecnico di Adriano Favre, certamente il più atteso dai lettori di Ski-alper  «L'edizione 2011 ci ha riportato coi piedi... sul ghiaccio. Negli anni '70 era obbligatorio avere nello zaino il duvet. Lo reintroduciamo: abbigliamento termico al seguito, sia giacca che pantaloni.  Poi forse abbiamo peccato di generosità nell'ammissione di tutti. Invece il Mezzalama non è per tutti e la differenza sta nelle capacità alpinistiche. Punteremo tutto sul curriculum alpinistico, tramite un grosso lavoro di selezione. Le classifiche in gare ad alto tasso tecnico, come quelle della Grande Course, conteranno molto. Ma abbassando i limiti al cancello non risolveremmo il problema, anzi per paradosso favoriremmo atleti specializzati ma non 'alpinisti'. Ammetteremo 'solo' trecento team.  Stiamo pensando anche alla squalifica per chi non sarà in grado di legarsi autonomamente: abbiamo sempre richiesto a tutti di prepararsi tecnicamente anche su queste manovre, ma il messaggio non passa e quindi dobbiamo trarne le conseguenze.  Il ghiacciaio cambia, e allo stato è confermato il nuovo passaggio del Naso del Lyskamm,  che sale al colletto e poi ne raggiunge la cima in cresta».  


Le gare di selezione per la nazionale

Si parte con il Misurina Ski Raid

I tecnici dello scialpinismo riuniti lo scorso 2 novembre alla tavola rotonda a Cepina, durante il Raduno nazionale dello Stelvio, hanno concordato sui criteri di selezione per la formazione delle squadre Giovani. Alla riunione partecipavano anche il DT Oscar Angeloni e il selezionatore responsabile dei giovani Nicola Invernizzi, nonché il colonnello Marco Mosso, responsabile nazionale del settore, relatore per la seconda parte riguardante la Scuola Tecnici Federali.

LE PROVE VALIDE - Il primo appuntamento internazionale per rappresentative è la Coppa del Mondo che si terrà in Valle Aurina il 12 e 13 gennaio 2013: gli Junior si disputeranno i posti in squadra al Misurina Ski Raid il 23 dicembre 2012 e poi il 5 gennaio 2013 al Vertical dei Campionati Italiani a Caspoggio. Il 20 gennaio 2013 alla Valtellina Orobie di Albosaggia, e infine il 3 marzo al Pizzo dei Tre Signori di Premana, si completerà la selezione degli Junior per i Campionati Mondiali di Pelvoux (F).
I Cadetti non dovranno conquistare l'inserimento in squadra nelle prime due prove, non essendo prevista in CdM la loro categoria. Quindi potranno distribuire il loro impegno per la selezione ai Mondiali sulle stesse quattro gare, tenendo però presente che alla prova secca di solito si manda chi è più in forma in quel momento.

LE ALTRE INDICAZIONI - Nell'esame collettivo del calendario gare 2012-13 i tecnici presenti hanno concordato sul ritenere eccessive ben sei gare di Coppa Italia per i giovani: sia sotto l'aspetto dell'impegno fisiologico che per il forte peso dei costi di trasferta a carico dei club e dei singoli. Per questa stagione si riterranno validi per la classifica finale i quattro migliori risultati del circuito, e non i cinque. Con la raccomandazione per la stagione 2013-14 di calmierare a cinque le prove complessive, con lo scopo evidente di non ridurre a manifestazioni 'di serie B' quelle più periferiche e onerose da raggiungere, e di evitare il conseguente effetto indiretto di svalutazione dell'intero circuito.

VERTICAL E STAFFETTA - Difficile invece trovare un'indicazione univoca su calendario e sequenza tra Vertical e Staffetta in uno stesso week-end. La Staffetta sta trovando format e dimensione, ma soffre ancora di minore appeal rispetto al Vertical soprattutto per la difficoltà di formare le squadre. In attesa di sperimentare le diverse soluzioni sulla sequenza; i tecnici hanno convenuto di separare temporalmente il più possibile la prova del sabato (pomeriggio, per dedicare la mattinata al viaggio) da quella della domenica mattina. Uno stop a prove serali il sabato.
 
 


Quattro 'bocia' sorprendenti

Al rally di Bormio 2.000 anche degli undicenni molto promettenti

Concludiamo in bellezza la presentazione dei giovani che hanno partecipato al raduno nazionale dello Stelvio. Per il gigante del rally di fine raduno eravamo piazzati a lato pista ed erano già scesi diversi team, quando sono piombati come furie sui pali quattro sciatori, tutti insieme, seguiti da un allenatore. …E questi??? Per un attimo abbiamo pensato al salto di porta di una coppia, costretta a risalirla e quindi raggiunta da quella partita trenta secondi dopo. Invece erano quattro 'kids' fuori categoria, non ancora cadetti, che hanno corso il rally esattamente come gli altri ma senza prova Artva. Ora, questo sarebbe un raccontino da Libro Cuore se non fosse che a vederli sciare non dimostrassero certo i soli undici anni medi della pattuglia. Di qui la nostra prima confusione con la categoria superiore. E infatti alla fine i loro tempi non si sono discostati di molto da quelli dei cadetti. In ogni caso non avrebbero certo chiuso la classifica di categoria. I loro nomi: Simone Murada, Davide Paganoni, Luca Pedrolini, Adriano Marconi. Attenzione, sciano già meglio della media della categoria senior: arrivano giù un po' dopo solo perché sono ancora troppo leggeri! Poi non venite a lamentarvi che non vi avevamo avvertito...  


Mastrota e Compagnoni, non solo ski-alp

Conosciamo meglio le vincitrici del rally di Bormio

A quasi una settimana dalla prima gara stagionale, il rally del Raduno giovani di Bormio, conosciamo meglio i vincitori, iniziando dalle vincitrici 'rosa'. Miglior punteggio tra le donne per Natalia Mastrota e Giulia Compagnoni dello sci club Alta Valtellina, rispettivamente al primo anno junior e all'ultimo cadette.

NATALIA - «Abito a Milano, studio al quarto anno del liceo linguistico e faccio avanti indietro con Bormio tutte le settimane, ma da metà novembre passerò due giorni a Milano e il resto della settimana qui per allenarmi! Altri sport di endurance non ne ho mai praticati: facevo già scialpinismo ma non in ottica sportiva. A me è sempre piaciuto andare in giro 'fuori'. Invece gareggio nell'equitazione, salto ostacoli e roping... vado a cavallo fin da quando avevo sei anni e ho gareggiato a livello assoluto anche in campo internazionale. In estate passo tutto agosto negli USA proprio per via dell'equitazione».  Come fai convivere queste due passioni così diverse? «Ultimamente ho dedicato l'inverno allo sci e l'estate ai cavalli, ma ora sto facendo prevalere lo scialpinismo. Oltre le gare vado anche in montagna, mi piace moltissimo, ci metto anche un po' di alpinismo... e soprattutto non mi piace stare a Milano. Non sopporto la città!».

GIUILIA -  «Abito a Madonna dei Monti, sopra Bormio, e studio in terza liceo scientifico. In estate gareggio nella corsa in montagna. Lo sci? Sulla neve non avevo mai fatto discesa. Sci di fondo sì, per sette anni, ma non ho mai gareggiato. I tecnici mi invitano a far prevalere la stagione con gli sci... ma a me la corsa in montagna piace molto!». Montagna? «Fino al limite dell'alpinismo. Mi piace tantissimo stare in giro in alto, sulle creste, giri lunghi con i bastoncini».  


Maguet-Stradelli, dalle Valle d'Aosta per vincere

I due atleti valdostani vengono dal fondo e dell'alpino

Continua la nostra rassegna per conoscere meglio i vincitori del rally del Raduno nazionale giovani dello Stelvio di domenica scorsa. Tra i ragazzi ha realizzato il miglior punteggio il team del comitato valdostano formato da Nadir Maguet con Stefano Stradelli. Nadir: «Abbiamo diciotto e diciannove anni, quindi gareggiamo negli juniores. D'estate corro in montagna o cammino coi bastoni, anzi: proprio quest'anno ho corso un trail di 57 km con Stefano, il Gran Trail Valdigne. Vado anche in bici, un po' su strada e un po' in  mountain bike, ma preferisco correre. Una volta alla settimana ci troviamo con Plater (il tecnico ASIVA per lo scialpinismo) e con lui facciamo test o qualità giù ad Aosta». Stefano: «Io vado in bici, corro e cammino coi bastoni in montagna, e poi faccio anche un po' downhill. Lo sci? Nadir proviene dallo sci di fondo, io dall'alpino, ma quello che ci piace di più è lo scialpinismo...sì, anche più del downhill». Scuola e progetti? Nadir: «Ho finito gli studi alla scuola agraria di Aosta e sono appena tornato da due mesi di stage in Canada su caccia e fauna selvatica. Adesso aprirò un bar-pub a Torgnon con la mia famiglia. Così lavorerò e mi allenerò». Stefano: «Sono all'ultimo anno dell'istituto turistico regionale, studio le lingue». E la montagna oltre le gare? Nadir: «Arrampicare? Non tanto… se capita. Ma se arriva una bella nevicata, con Stefano mettiamo la Go Pro e andiamo a fare gli asini con gli sci!».