VUT a sorpresa
Sicurezza prima di tutto e lavori straordinari per gli uomini della VUT. Alla vigilia il comitato organizzatore, causa maltempo, ha deciso di fare passare la sfida dalla variante Primolo-San Giuseppe-Chiareggio (e a poche ore dal via è stata necessaria un'ulteriore modifica a causa di un piccolo smottamento… Ulteriore dimostrazione delle difficili condizioni meteorologiche) e dal sentiero Musella-Campo Moro, rinunciando ai 90 chilometri del tracciato originario. Una modifica che non ha intaccato la bellezza della gara, che oltre trecento concorrenti (130 nell’individuale, 63 staffette a 3 elementi) hanno corso sotto la pioggia tra ripide bocchette, veloci single track e passaggi al limite dei ghiacciai nel gruppo del Bernina.
RISULTATO A SORPRESA NELLA PROVA MASCHILE - Successo a sorpresa di Saverio Monti del Team Valtellina. L'atleta morbegnese di 33 anni ha tagliato il traguardo di Caspoggio in 9h35’45” dopo aver percorso il tracciato di 73 chilometri, con 4900 metri di dislivello positivo. Monti ha tenuto testa nei primi chilometri al favorito della vigilia, il portacolri del Team Salomon Giulio Ornati. Quando la gara è entrata nel vivo, superato il Rifugio Longoni, il piemontese di Omegna, ha staccato il valtellinese conquistando alcuni minuti di vantaggio. Finale già scritto? Neanche per sogno… dopo il rifugio Lago Palù Ornati ha imboccato un sentiero sbagliato e ha perso alcune decine di minuti. Alla Zoia, Monti ha compreso di essere al comando e dal quel momento ha corso per difendere la vittoria. Ha preceduto all'arrivo di oltre 24' il principale rivale, che ha chiuso in 10h00’19”. Terzo posto per Filippo Canetta, milanese del Team Scarpa, che ha tagliato il traguardo in 10h27’08”. Quarta posizione per l'argentino Mariano Ontanon in 11h06’43” e quinta per Luciano Compagnoni dell'Atletica Alta Valtellina in 11h06’49”.
«Io e Giulio Ornati - spiega la termine il vincitore - siamo partiti con una buona andatura. Dopo il Rifugio Longoni ho perso alcuni minuti e lui ha allungato. Poi lui ha sbagliato strada. Ho scoperto di essere primo solo alla Zoia e da quel momento ho continuato a spingere per difendere la mia posizione. Stavamo battagliando in maniera sportiva, se non ci fosse stato questo incidente di percorso al mio principale rivale, di cui sono dispiaciuto, sarebbe stato tutto più bello. La soddisfazione per la vittoria è enorme, anche perché per me questa è quasi una gara di casa».
«Sono disguidi che capitano, ribatte Giulio Ornati - purtroppo questa volta mi è successo in modo negativo. Avevo una decina di minuti di vantaggio su Saverio Monti, dopo il rifugio Palù ho sbagliato strada risalendo di ben 300 metri di dislivello insieme a uno staffettista. Poi siamo ridiscesi da un ripido sentiero. Abbiamo perso almeno 25'. Sono ripartito, ma Monti aveva circa 20' di vantaggio e non c'è stato più niente da fare. È stato comunque un buon test in vista dei prossimi impegni».
GARA FEMMINILE DA PRONOSTICO - Tutto come da copione nella gara in rosa con al super favorita dei pronostici Graziana Pe' prima al traguardo di Caspoggio. La bresciana della scuderia The North Face ha concluso la propria prova in 13h40’16”. «Non avevo mai sofferto così tanto il freddo: nonostante la riduzione della lunghezza è stata davvero dura. Questa è una delle poche gare di lunga distanza dove ho trovato tanta gente sul percorso, anche di notte e con la pioggia. Ho apprezzato molto questa vicinanza». Sul podio con lei Alessia Revello e la nostra collaboratrice Tatiana Bertera appaiate in seconda posizione in 16h32'05".
LE STAFFETTE - Il percorso della VUT era affrontabile anche a staffette da tre elementi con frazioni da 35, 23 e 16 km. In quella maschile il primo posto è andato al Team Valtellina A (Marco Leoni, Giovanni Tacchini, Stefano Sansi) che ha tagliato il traguardo in 7h56’03”. Seconda posizione per Ghiaccia team (Alessandro Bonesi, Valentino Speziali, Mattia Bonesi) in 7h58’42” e terza per il Team Centro sport (Simone Bertini, Mirko Pedroli, Gianluca Eydallin) in 8h13’56”. Nella sfida femminile successo de Le tosec (Valentina Bettini, Roberta Fomiatti, Simona Lino) in 11h53’37”.
DoloMyths Run, domenica la gara più attesa. Con diretta streaming
Domenica chiusura della dieci giorni della Val di Fassa targata DoloMyths Run, con la gara più attesa: alle 8.30 scatterà da piazza Marconi la ventunesima edizione della skyrace, una delle più spettacolari nel calendario internazionale. Sono in 950 gli atleti iscritti, in rappresentanza di 22 nazioni per la gara che è anche tappa World Series: percorso classico sulla distanza di 22 km e 1.950 metri di dislivello, con partenza e arrivo ai 1.450 metri di Canazei e passaggi a Passo Pordoi (2.239 metri), Forcella Pordoi (2.829 metri), sino al punto più alto del Piz Boè a 3.152 metri, per tuffarsi poi verso il traguardo, transitando per Val Lasties e Pian de Schiavaneis.
DAVIDE MAGNINI CON IL PETTORALE NUMERO 1 - I favoriti? Manca per infortunio il vincitore dello scorso anno Jan Margarit Solè, ma sono presenti gli altri due runner che hanno centrato il podio motivati a lasciare il segno anche quest’anno. A partire da Davide Magnini (col pettorale numero 1), quindi l’esperto Marco De Gasperi con il numero 2. È poi dato in grande forma lo svizzero Martin Anthamatten (pettorale numero 3) e sono da tenere d’occhio pure l’altro elvetico Pascal Egli con il 4, il valdostano Nadir Maguet con l’8, i norvegesi Stian Angermund Vik con il 10 e Stian Aarvik con il 17, che detiene il record in discesa dalla Val Lasties con il tempo di 17’09”. Ed ancora lo spagnolo Pere Rullan Estarelles con il 39, il romeno Gyorgy Szabolcs Istvan con il 42 e lo svizzero Roberto Delorenzi con il 43. Fra gli italiani da osservare pure Davide Invernizzi del Team La Sportiva. Non sarà al via invece Gil Pintarelli, nonostante l’iscrizione.
LAURA ORGUÉ VILA CON IL PETTORALE 101 - In campo femminile con il 101 partirà la vincitrice di tre edizioni, Laura Orguè, intenzionata a centrare il tris consecutivo dopo i successi del 2016 e 2017 (al quale va aggiunto quello del 2014). Tenterà di contrastarla la statunitense Hillary Gerardi con il 102 (seconda dodici mesi fa). Ed ancora la ceca Zuzana Krchova con il 103, la spagnola Maite Maiora con il 105, l’inglese Holly Page con il 107, le sorelle svedesi Sanna e Lina El Kott Helander con il 109 e 110, la rumena Ingrid Mutter, la svizzera Maya Chollet e le altre iberiche Paula Cabrerizo Cuevas (119), e Nuria Dominguez (125).
I RECORD - Le prestazioni da superare sono quelle di Kilian Jornet Burdaga, record stabilito nel 2013 con il tempo di 2h00’11”, mentre in campo femminile resiste dal 2015 quello di Megan Kimmel con 2h25’57”. Gli altri numeri da tenere d’occhio sono il miglior tempo in salita fino al Piz Boè stabilito nel 2008 da Augustì Roc Amador con 1h16’47” e di Laura Orguè I Vila nel 2015 con 1h29’30”. Le prestazioni più veloci in discesa dal Piz Boè fino a Canazei sono quelle di Fabio Bonfanti (43’35” nel 2007) e di Angela Mudge (58’47” nel 2007).
DIRETTA STREAMING SU FACEBOOK - Una delle novità di quest’anno è la diretta streaming: a partire dalle 8.15 sulla pagina Facebook DoloMyths Run si potrà seguire la gara dall'inizio alla fine grazie al lavoro dell’Agenzia Busacca Video, che riprenderà i passaggi in quota a Forcella Pordoi, Piz Boè ed immagini dall’elicottero.
IL METEO - Le previsioni metereologiche per le ore di gara sembrano positive soprattutto per la sfida dei big. Dalle 8 fino a mezzogiorno è prevista una finestra di sole, in seguito le condizioni peggioreranno.
Sempre da brividi il vertical della Dolomyths Run: riviviamo per immagini le emozioni della gara
Davide Magnini, Nadir Maguet, Nejc Kuhar quasi una gara di ski-alp. E all’inizio della partita anche Michele Boscacci che poi ha chiuso quindicesimo. «Una sfida avvincente fra compagni di squadra del Centro Sportivo Esercito - racconta il ‘Mago’ -. Sembravamo un team del Mezzalama. All’inizio è stato Boscacci a fare l’andatura, poi Davide e io all’inseguimento. Nella parte centrale siamo rimasti io e Davide. Speravo che piegasse la gamba nel finale ed invece ha allungato. Non potevo fare di più. Sempre un bel Vertical questo di Canazei, senza pause. Prima o poi spero di vincerlo».
E allora la parola al vincitore Davide Magnini: «Sono molto felice del risultato. Nel finale è stata una bella sfida con Nadir Maguet, con il quale sono rimasti appaiato fino all’uscita del bosco, dove ho provato ad allungare guadagnando qualche metro importante. Di rilievo anche la prestazione assoluta, anche se ad un minuto dallo straordinario record di Götsch. All’inizio c’era anche Boscacci a darci filo da torcere, poi si è staccato. Vincere una gara con una storia importante ed un paesaggio superlativo come questa è straordinario».
Davide Magnini re del Crepa Neigra
Davide Magnini e Victoria Kreuzer a segno nel vertical del Dolomyths Run. Sul traguardo di Crepa Neigra, il portacolori del Team Salomon ha chiuso in 32’35”, davanti alla coppia del Team La Sportiva, Nadir Maguet (33’07”) e lo sloveno Nejc Kuhar (34’08”), quarto Hannes Perkmann, quinto l’altro sloveno Luka Kovačič, quindi Manuel Da Col, il francese Camille Caparros, lo svedese Petter Engdahl, Simone Eydallin e lo svizzero Martin Anthamatten a completare la top ten.
Doppietta Salomon con il successo rosa di Victoria Kreuzer: la svizzera ha concluso in 38’46”, sulla svedese Lina El Kott Helander (39’59”) e la spagnola Laura Orgué (40’23”); nelle prime dieci la svedese Susanna Saapunki, la statunitense Hillary Gerardi, la svizzera Elise Chabbey, l’altra svedese Sanna El Kott Helander, la francese Mallaurie Mattana, Stephanie Jimenez e Paola Gelpi.
Domenica si assegnano gli scudetti della corsa in montagna
Domenica atto finale del campionato italiano di corsa in montagna alla Tavagnasco-Santa Maria Maddalena ai Piani, giunta alla 67esima edizione, la più longeva della specialità in Italia e in Europa.
Come nel 2006 (altra edizione tricolore) saranno i migliori atleti italiani della corsa in montagna a misurarsi sui sentieri di Tavagnasco, per una gara di 10,4 km con 1050 metri di dislivello positivi.
Le motivazioni non mancheranno di certo. Dopo la prova di Saluzzo, nella versione salita/discesa, sarà questa gara nel format sola salita a stabilire chi sarà il campione italiano di corsa in montagna 2018. Inoltre questa gara sarà indicativa per la selezione della squadra Nazionale che parteciperà in settembre al Mondiale nel Principato di Andorra, gara che propone un tracciato di sola salita.
Ed è proprio dal campionato europeo che arrivano i favoriti per il podio finale maschile di Tavagnasco. Bernard Dematteis, Cesare Maestri e Martin Dematteis, oro, argento e bronzo a Skopje in Macedonia e protagonisti della gara tricolore di Saluzzo nello stesso ordine. In entrambi i casi si trattava di gare salita/discesa, nella gara di domenica di sola salita i valori potrebbero cambiare, magari anche a favore di chi si è piazzato dietro di loro a Saluzzo, come Francesco Puppi il campione del mondo lunghe distanze di Premana 2017, o Alessandro Rambaldini, che di Mondiali lunghe distanze ne ha vinti ben due, il secondo poche settimane fa in Polonia a Karpacz.
Passando alla gara femminile, la vincitrice di Saluzzo, l’ex campionessa del mondo Alice Gaggi, sarà braccata da Emma Quaglia, la ligure già azzurra di maratona che ha proprio nelle gare di sola salita il suo punto di forza, da Gloria Giudici e da un trio di fuoriclasse della corsa in montagna come Elisa Desco, Samantha Galassi e Valentina Belotti.
Appuntamento per tutti domenica 22 luglio a partire dalle 8,50 nella piazza del Municipio di Tavagnasco.
Ufficiale, niente ski-alp a Pechino 2022
La sentenza definitiva del no allo sci-alpinismo ai Giochi Olimpici di Pechino 2022 è arrivata mercoledì dalla riunione dell’Executive Board del CIO a Losanna che ha approvato il programma olimpico cinese: debutta la gara a squadre mista nel salto, nello snowboard cross e nelle aerials del freestyle, oltre al big air del freeski. Se c’era ancora qualche debole speranza per lo ski-alp, oggi non c’è più. E allora bisogna aspettare il 2026.
New Balance Summit KOM, arriva la regina della montagna
Con una nomination nella categoria trail della nostra Outdoor Guide, New Balance Summit KOM (acronimo che sta per King of the Mountain) si è guadagnata il podio di categoria. E per questo abbiamo voluto metterla ai piedi di Christian Modena per un test di lunga durata. Christian, uno degli atleti più forti del panorama trail italiano, ha messo ai piedi sia la versione normale che quella in Gore-Tex per diversi allenamenti durante l’ultimo mese, soprattutto sui sentieri trentini di casa, quelli della Stivo On The Rock, la gara che contribuisce a organizzare. Una montagna, il Monte Stivo, di cui conosce ogni angolo e, naturalmente, sa come le scarpe reagiscono nei diversi passaggi, quindi un test severo. Non contento, ha fatto provare le Summit KOM anche agli amici con i quali solitamente si allena, tutti runner forti ma, naturalmente, non al suo livello in gara.
GRIP ON THE TOP - La prima risposta, che era già stata data dai test della Outdoor Guide, è che il grip della mescola Megagrip è di altissimo livello, in tutte le condizioni, dall’asciutto al bagnato, sia su roccia che fango. «Anzi, nel fango, grazie a disegno della suola e tassellatura, il comportamento è migliore anche della Hierro v2 che l’anno scorso era il modello di riferimento per distanze medio-lunghe» esordisce Christian. Summit KOM si è dimostrata sempre sicura e controllabile, sia per atleti top come Christian che per la pancia del gruppo. La suola è grippante e precisa e i test sul bagnato sono stati fatti su una discesa a ciottoli molto insidiosa e viscida.
RETROTRENO CORAZZATO - Si è ipotizzato che Summit KOM andasse a sostituire un modello storico come la Leadville, scarpa con vocazione da cento miglia che ha portato al traguardo migliaia di trail runner. In realtà l’impostazione è leggermente diversa rispetto al modello ora fuori produzione, con un telaio più sostenitivo, soprattutto alla conchiglia. Per questo Summit KOM potrebbe anche essere una scarpa per un utilizzo più ampio, volendo per qualche camminata a ritmo più lento, questo senza nulla togliere alle doti da corsa: è un di più, non un ripiego! La sensazione di comfort è subito valida. Bisogna però segnalare che l’intersuola in RevLite, la tecnologia New Balance per un rebound più energico e durevole nel tempo, trasmette sensazioni ancora migliori dopo qualche corta uscita, come un pneumatico che richiede un velocissimo rodaggio. Un pegno da pagare (e che dura molto poco) per avere poi una calzatura morbida il giusto, molto confortevole e sostenitiva allo stesso tempo. Il mix perfetto per un utilizzatore di medio livello e, a nostro parere, distanze fino agli 80 chilometri. «È una scarpa molto valida per l’utilizzatore medio, ma da leggere anche come complementare per atleti top e distanze oltre la maratona» dice Christian.
LINGUETTA MAXI - Un aspetto che conferma Summit KOM come ottima scelta per atleti di medio livello è la linguetta molto spessa che, nei nostri test precedenti, alcuni atleti top avevano reputato un po’ troppo oversize nello spessore e a rischio di trattenere l’umidità. Invece a unanime parere degli altri runner la linguetta è stata giudicata comodissima per potere stringere i lacci senza alcuna pressione fastidiosa sul collo del piede.
ROBUSTA E RESISTENTE - In generale a risaltare è la sensazione di robustezza e resistenza, garanzia di protezione in gara o allenamento ma anche di lunga durata. «Abbiamo messo le due paia a disposizione alla frusta, con allenamenti intensivi su terreni anche abrasivi, ma tomaia e suola sono ancora in ottimo stato» dice Christian.
IN CORSA - In azione la Summit KOM si dimostra una valida macina chilometri con un drop da 8 millimetri che aiuta sulle lunghe distanze senza essere mai invasivo e una rullata piacevole. La larghezza all’avampiede non è eccessiva ed è questo che ce la fa preferire per distanze lunghe ma non lunghissime dove il toe box largo aiuta. Ma questo non vuol dire che non possa andare oltre e poi, diciamocelo, su una cento miglia la maggior parte degli atleti usa due scarpe.
GORE-TEX - Tutte le considerazioni fatte valgono anche per la versione in Gore-Tex, che naturalmente pesa un po’ di più, peso che però non si percepisce tanto. La principale differenza è invece una maggiore rigidità di tutta la struttura. Potrebbe essere una scelta indicata soprattutto per la stagione invernale più che per qualche acquazzone. Per essere sempre… King of the mountain.
Drop: 8 mm
Peso: 310 gr
Suola: Vibram Megagrip,
chiodi da 4 mm
Prezzo: 120 euro
(140 euro Gore-Tex)
Il Trofeo Kima si presenta: 300 atleti al via, anche Kilian Jornet ed Emelie Forsberg
Presentazione in Regione Lombardia a Milano per il Trofeo Kima. Il comitato organizzatore ha alzato il sipario sulla 23ª edizione della kermesse disegnata sul Sentiero Roma. Al via 300 atleti appositamente selezionati su 1200 richieste. Nuovamente tappa di Migu Run Skyrunner World Series, il Kima è stato inserito dalla federazione tra le prove Extreme-Ultra, ovvero tra quelle più tecniche, dure e spettacolari. Salomon sarà ancora main sponsor dell’evento e, per l’occasione, schiererà ai nastri di partenza i propri migliori atleti. Tra loro sono confermati anche la svedese Emelie Forsberg e il catalano Kilian Jornet.
L’ultimo week-end di agosto la Valmasino aprirà le porte al popolo dell’outdoor running con una due giorni tutta da correre.
Sabato 25, ad alzare il sipario saranno Kima Trail Running e MiniKima. Alla vigilia della delle sky, riservata al gotha mondiale della specialità, a farla da padrone sarà quindi il trailrunning con due tracciati da 14 e 6 km che porteranno i concorrenti a correre al cospetto di quelle frastagliate vette granitiche che hanno scritto la storia dell’alpinismo. Iscrizioni ancora aperte, chi volesse accaparrarsi un pettorale dovrà inviare una mail a info@trofeokima.org.
Domenica, sold out annunciato da tempo per la Grande Corsa sul Sentiero Roma. Ai nastri di partenza sono attesi 300 atleti provenienti da 43 differenti nazioni che se la dovranno vedere con il tracciato più duro del palcoscenico mondiale: 52 Km di sviluppo, 8.400 metri di dislivello totale e sette passi tutti sopra i 2500 metri (quota massima passo Cameraccio a 2.950). Bocchetta Roma, Cameraccio, Camerozzo, Barbacan.
Ma perché il Kima è gara mitica? Basta sfogliare l’albo d’oro nel quale spiccano Fabio Meraldi, Mario Poletti, Cheto Biavaschi, Mauro Gatta, Paolo Gotti, Bhim Gurung e Kilian Jornet solo per citare alcuni dei grandi campioni che qui hanno contribuito a rendere celebre il loro nome. Al femminile Morena Paieri, Gloriana Pellissier, Corinne Favre, Emanuela Brizio, Nuria Picas e Kesie Enman la dicono lunga su quanto questa competizione sia prestigiosa.
Nata da un sogno della guida Alpina Pierangelo Marchetti e concretizzata da sua sorella Ilde con il supporto di un gruppo di validi amici nella primavera del 1995, il Kima è da sempre considerato il top dello skyrunning. Prima della modifica apportata al percorso, il giro originale misurava sui 50 km ed aveva un dislivello positivo di 3800 m (record Mauro Gatta 5h49’10” e Gloriana Pellissier 7h48’27”). Dopo gli ultimi ritocchi che l’hanno reso ancora più lungo e impegnativo (52 km con 4200m up), i tempi da battere sono quelli dello nepalese Bhim Gurung 6h10’44” e Nuria Picas 7h36’21”.
Anche Boscacci e Antonioli in pista al Mugello nell'incontro Audi-Fisi
Nel tradizionale appuntamento che Audi organizza con gli azzurri della FISI, quest’anno erano presenti anche due ski-alper, Michele Boscacci e Robert Antonioli. Una sorta di preludio al fatto che Audi (che dal 2007, lo ricordiamo, porta avanti una partnership con la FISI) darà le sue auto in uso anche agli ski-alper, come avviene per le altre discipline della FISI, dove i protagonisti della stagione viaggiano con Audi personalizzate in quella successiva? E magari apparirà anche sulle divise, sempre sull’esempio delle altre discipline? Vedremo, in attesa di conoscere prima quale sarà lo staff tecnico dell’Italia. Una giornata intensa quella di Miky e Robert al Mugello. «Divertente, anzi di più - ci ha raccontato Robert - all’inizio abbiamo girato dietro ad un’auto guidata da un istruttore, poi ci hanno via libera e siamo riusciti a spingere un po’ di più. Un bel modo per staccare un po’, visto che dopo le gare non ho mai smesso. Forse è la stagione dove in estate sono meno grasso… Obiettivi stagionali? Mondiali, Coppa del Mondo, Adamello e Mezzalama. In Coppa del Mondo punto alla overall, anche se devo tornare a vincere la sprint. Tutti dicono che solo una specialista delle sprint ma sono due anni che non ne vinco una! E il sogno sarebbe vincere la coppa di specialità nel veritcal, così completo la collezione di coppe….».
DoloMyths Run, venerdì secondo atto con il vertical
DoloMyths Run atto secondo. Dopo il successo della sfida Ultra di sabato scors il nuovo evento griffato Salomon torna venerdì 20 luglio con la gara Vertical, competizione di sola ascesa che prevede la partenza da località Ciasates ad Alba di Canazei (1.465 metri) e l'arrivo in località Spiz sulla Crepa Neigra (2.465 metri).
L’obiettivo per gli oltre 250 partecipanti, o meglio per i big in gara, è quello di infrangere i record che appartengono all’altoatesino Philip Götsch, con il tempo di 31’34” stabilito nel 2016, e alla francese Axelle Mollaret, che lo scorso anno fermò il cronometro a 37’39”. In campo maschile ci proveranno Davide Magnini, Micha Steiner, Petter Engdahl, Stefan Knopf e Martin Anthamatten del Team Salomon, quindi Nejc Kuhar, Hannes Perkmann, Nadir Maguet, Michele Boscacci e il giovanissimo Matteo Sostizzo del Team La Sportiva. Ed ancora lo sloveno Luka Kovacic, lo svizzero Pascal Egli, i tedeschi Andreas Schindler e Marc Durr, gli spagnoli Yonet Gonzales Ramos, lo slovacco Miroslav Hrasko e l’andorrano Ferran Teixido, l’altoatesino Alex Oberbacher.
In campo femminile è assente la detentrice del primato, ma non mancano i motivi di interesse per la presenza delle due francesi Christel Dewalle e Jessica Pardin, delle svizzere Elisa Chabbey e Vicotira Kreuzer, delle due gemelle svedesi Sanna e Lina El Kott Helander, ed ancora la ceca Zuzana Krchova, le due statunitensi Megan Mackenzie ed Hillary Gerardi, la norvegese Therese Sjursen, la finlandese Susanna Saapunki, le spagnole Claudia Sabata Font, Maite Maiora e Laura Orguè, quindi le azzurre Stephanie Jimenez, Francesca Rossi, Veronica Bello, Elena Nicolini, Giorgia Felicetti e Paola Gelpi.
Prosegue dunque a pieni regimi la dieci giorni internazionale del nuovo DoloMyths Run, che in questi giorni propone serate di approfondimento su alimentazione e tecnica e test di materiali organizzati dal partner Salomon. Il programma del Vertical prevede la presentazione della sfida in piazza Marconi a Canazei a partire dalle 20.45 di giovedì 19 luglio, alla quale interverrà anche la campionessa di sci Chiara Costazza. Venerdì mattina dalle 7.45 alle 8.45 avrà luogo la distribuzione dei pettorali in località Ciasates e alle 9 prenderà il via il primo gruppo. Ogni quattro minuti circa si lanceranno verso la conquista di Crepa Neigra drappelli di 20 concorrenti, fino alle 10.30, quando toccherà ai top runner. Alle 12.30 sarà tempo di pasta party al padiglione montato nei pressi del centro acquatico Dòlaondes, quindi alle 15 spazio alle premiazioni.
L’evento proseguirà sabato con la Mini Skyrace in piazza Marconi alle 10.30, la presentazione della Skyrace alle 21, per poi passare all’appuntamento più atteso, che alzerà il proprio sipario alle 8.30 di domenica mattina, ovvero la Skyrace (ventunesima edizione) con partenza e arrivo a Canazei e con la novità della diretta streaming sulla pagina Facebook della manifestazione.
Tutto pronto per la VUT
Ci siamo, mancano ormai pochi giorni alla partenza della Valmalenco Ultra Distance Trail, che partirà venerdì alle 23 da Chiesa in Valmalenco e Lanzada. Forte dei consensi raccolti nella prima edizione l’ultra trail disegnato sull’Alta Via della Valmalenco vedrà ai nastri di partenza 350 concorrenti (155 sulla prova lunga, 65 staffette).
LE GARE - Format vincente non si cambia. Prevista quindi una prova individuale da 90 km (6.000 m D+) e una formula staffetta a tre elementi (33 km – 39 km – 18 km) sul medesimo percorso. Nell’ottica di valorizzare l’Alta Via della Valmalenco e i suoi rifugi, il tracciato andrà a toccare ben 15 strutture ricettive in alta quota con quattro scollinamenti oltre quota 2.600 m. Il tutto attraverso ripide bocchette, veloci single track e passaggi mozzafiato al limite dei ghiacciai nel gruppo del Bernina. Una gara tecnica la VUT, e infatti anche l’ITRA (International Trail Running Association) ha valutato l’itinerario con ben 5 punti. La gara sarà inoltre qualificante per l’UTMB.
I TOP - Sfogliando la lista partenti spiccano però alcuni nomi sui quali è impossibile non puntare: il piemontese del Team Salomon Giulio Ornati e la bresciana della scuderia The North Face Graziana Pè. Al via anche l’alpinista lecchese Mario Panzeri che, messi in bacheca i 14 ottomila, è stato contagiato dalla passione per il trail.
SERATA CON DEGA - Non solo gare, ma una serie di eventi per tutti. Si parte giovedì sera con un ospite d’eccezione come lo skyrunner Marco De Gasperi che presenterà il video del suo ultimo record di salita e discesa dal Monte Rosa in 4h20’33”.
Le emozioni del DoloMyths Run Ultra
Una giornata da incorniciare quella che ha celebrato il primo atto del nuovo evento DoloMyths Run nella versione Ultra. Dai protagonisti di giornata che hanno avuto pure il tempo di apprezzare la straordinarietà di questo percorso, al presidente del comitato organizzatore, soddisfatto per questa nuova formula. «La lunga settimana di DoloMyths Run - spiega Diego Salvador - è iniziata nel migliore dei modi. Una super giornata e tanti apprezzamenti per il percorso. Non posso che essere soddisfatto anche perché la Ultra con l’incorporamento nel nuovo evento ha avuto un valore aggiunto straordinario, e gli iscritti lo testimoniano. Ora aspettiamo tutti venerdì per il Vertical e domenica per la Sky, senza dimenticare i test materiali, le uscite con i campioni Salomon e tre serate sulla tecnica e alimentazione per chi pratica la corsa in montagna. E un ringraziamento a tutti i volontari delle quattro valli. E’ un successo di tutti».
E allora riviviamo le emozioni della gara.