Trofeo Kima, ci siamo. Non è solo una gara delle Migu Run Skyrunner Extreme Series, è la sky per eccellenza in Italia. Una gara nata da un’idea della Guida alpina Pierangelo Marchetti e poi concretizzata da sua sorella Ilde, con il supporto di un gruppo di validi amici nella primavera del 1995, il Kima è da sempre considerato il non plus ultra dello skyrunning. Perché è gara mitica? Basta sfogliare l’albo d’oro nel quale spiccano Fabio Meraldi, Mario Poletti, Cheto Biavaschi, Mauro Gatta, Paolo Gotti, Bhim Gurung e Kilian Jornet solo per citare alcuni dei grandi campioni che qui hanno contribuito a rendere celebre il loro nome. Al femminile Morena Paieri, Gloriana Pellissier, Corinne Favre, Emanuela Brizio, Nuria Picas e Kesie Enman la dicono lunga su quanto questa competizione sia prestigiosa.

FAVORITI – 300 atleti ammessi e ovviamente pettorali rapidamente sold out. Riflettori puntati su Kilian Jornet Burgada che punta a riprendersi il record del percorso. Avrà da difendersi dalla pattuglia dei suoi connazionali Pere Aurell, Pau Bartolo, Alfredo Gil Garcia, dai tanti francesi, partendo dagli ski-alper Alexis Sévennec, Leo Viret o Samuel Equy. Oppure il tedesco Florian Reichert, lo svedese Petter Engdahl, il britannico Ricky Lightfoot o il sudafricano Christiaan Greyling. In casa Italia attesa per Cristian Minoggio, e ancora William Boffelli, Stefano Butti, Luca Carrara, Erik Gianola, Nicola Giovanelli.
Ancora più serrata si annuncia la sfida rosa. Emelie Forsberg e Hillary Gerardi in primis, oltre a Ragna Debats, Mira Rai, Malene Haukøy alcune delle atlete straniere più accreditate, ma attenzione alle azzurre con Martina Valmassoi, Chiara Giovando, Cristiana Follador, Maddalena Mognetti o Lucia Moraschinelli.

© Ufficio stampa Trofeo Kima

SICUREZZA – Trofeo Kima non è solo agonismo. Sabato pomeriggio alle 14 si parlerà di tecnologie al servizio dell’uomo e della montagna. Presso il centro polifunzionale della montagna a Filorera il comitato organizzatore della manifestazione in collaborazione con Regione Lombardia, ha promosso una tavola rotonda aperta a organizzatori, atleti e fruitori della montagna. Al tavolo dei relatori Antonio Rossi (sottosegretario regionale con delega ai grandi eventi sportivi), Massimo Sertori (assessore regionale agli Enti Locali, Montagne e Piccoli Comuni), Marino Giacometti (presidente ISF e del Comitato organizzatore del Trofeo Kima), Lorenzo Bertolini (Sete Track), Fabrizio Pina (presidente del Collegio Guide Alpine di Lombardia) e Gianfranco Comi (Presidente Regionale del Cnsas).
Prendendo spunto dal Kima che da quest’anno imporrà un materiale obbligatorio ad ogni singolo atleta e fornirà ad ogni concorrente un gps fornito dalla società valtellinese Sete Track al fine di monitorare in tempo reale l’andamento della gara. L’idea è quella di utilizzare il volano sportivo per lanciare un messaggio a istituzioni e semplici fruitori della montagna: in quota leggeri sì, ma in sicurezza. Alcune tecnologie attuali, estese dal mondo gare a quelle dell’alpinismo e trekking potrebbero infatti ridurre non poco i tempi di intervento in caso di soccorso. Tale tavola rotonda farà incontrare i diretti interlocutori e proverà a compiere un primo step verso l’abbattimento del digital divide e l’implementazione delle infrastrutture tecnologiche al servizio di chi vive in montagna o di chi la frequenta.
Non solo, seguendo le orme dello scialpinismo race, che ha sdoganato all’uso comune l’utilizzo del kit sicurezza pala/artva/sonda, il comitato organizzatore ha imposto un materiale minimo che verrà controllato in partenza e arrivo. Sul Sentiero Roma si correrà con scarpe da trail running, calzini, fuseaux ¾ oppure fuseaux sopra il ginocchio indossati con gambale, guanti, giacca antivento e telo termico al seguito, t-shirt o maglia tecnica sotto il pettorale. Ogni atleta dovrà inoltre presentarsi in partenza con una riserva d’acqua di 1 litro (borraccia a collo largo o camel bag).

©Ufficio stampa Kima

PERCORSO – Il tracciato ovviamente non cambia: 52 km di sviluppo, 8.400 metri di dislivello totale e sette passi tutti sopra i 2500 (quota massima passo Cameraccio a 2.950 metru). Bocchetta Roma, Cameraccio, Camerozzo, Barbacan, valichi alpini da nominare con rispetto. Grazie all’esperienza maturata nelle ultime edizioni e tenendo conto dei consigli utili ottenuti dagli atleti i cancelli orari sono stati uniformati e ritoccati. Anche in questo caso l’aspetto sicurezza di atleti e dei volontari disseminati lungo il tracciato ha inciso non poco sul risultato finale, ma in base ai test effettuati, le barriere sono risultate alla portata di molti skyrunner. Il tempo massimo per concludere la gara sarà di 11 ore. Saranno disposti cancelli orari alla Bocchetta Roma (3h15’), al Rifugio Allievi (6h) e al Rifugio Gianetti (8h). Una grande sfida quella di domenica, preceduta sabato da Kima Trail Running e MiniKima con due tracciati da 14 e 6 km.