Non perdere Ski-alper 90 di ottobre!

In edicola in tutta Italia da questa settimana

Il numero 90 di Ski-alper (144 pagine, 6 euro) è finalmente distribuito nelle edicole di tutta Italia, con l'allegato gratuito Up&Down dedicato al mondo delle gare. Si tratta della prima uscita con la nuova grafica e il nuovo progetto editoriale, che d'ora in avanti avrà cadenza bimestrale fissa durante tutto l'anno, senza soluzione di continuità.

LO SPIRITO, INNANZITUTTO - Cambiano gli abiti, l'attrezzatura che si utilizza, ma l'amore per la montagna rimane sempre quello. Che si salga con le pelli per fare un gitone da 2.000 m d+ o si vada a scalare un couloir per sciare su pendenze estreme, che ci si alleni per una gara di ski-alp o per una skyrunning, che si vada a camminare su sentieri o li si affronti con la mountain bike. Nessuno è solamente scialpinista, runner o biker. Ognuno ha le proprie competenze, specializzazioni, preferenze, ma alla fine si tratta di uno stile di vita, di un linguaggio e di una cultura comuni. Questo vuol essere il 'nuovo' Ski-alper, un punto di riferimento per tutti coloro che si identificano in questo modo di vivere la montagna, attivo, sportivo, rispettoso dell'ambiente e della natura. Per farlo, questa è la cosa fondamentale, ci rivolgiamo ad esperti di ogni settori, tecnici e praticanti, giornalisti e fotografi, che affiancano la redazione per realizzare un prodotto ambizioso, che non c'è mai stato sui banchi delle edicole.

ALTA COMPONENTE TRAIL RUNNING -
Servizi inediti, curiosi e approfonditi sul numero di ottobre, in cui la componente trail running e speed hiking è ancora preponderante, vista la stagione e la permanenza in edicola da ottobre a dicembre. La proposta di viaggio è sull'isola di Lanzarote, meta ideale per una settimana di vacanza e allenamento. L'approfondito servizio di Claudio Primavesi vi propone 5 itinerari per godere il paesaggio 'lunare' dell'isola canaria e tenere allenata 'la gamba' nel migliore dei modi. I consigli del dottor Massarini vi aiutano poi a pianificare al meglio la vacanza-training. Per gli amanti delle sfide estreme, abbiamo intervistato Giuliano Pugolotti, l'uomo che ha corso le più massacranti Ultra nei 15 deserti più inospitali della terra. C'è poi una monografia davvero approfondita sul trail running in Trentino, con sei itinerari per tutti i livelli, da percorrere in autunno.

PROPOSTE INEDITE - Siamo poi andati a 'sfidare' il percorso del D+5.6, tra Comelico, Carnia, Cadore e Alta Pusteria, a caccia del trofeo Gold (sotto le 24 ore in mountain bike, sotto le 48 ore di corsa) per raccontarvelo passo dopo passo, in modo che ognuno di voi possa scegliere la modalità più adatta alla propria condizione tecnica e fisica. In chiave 'fast&light' abbiamo poi percorso il Sentiero Roma, divagando sulle cime di Cengalo e Badile lungo la via normale: anche in questo caso consigli approfonditi, cartine, suggerimenti tecnici e quant'altro. La 'chicca' finale è la nuova rubrica di Marco De Gasperi, il campionissimo valtellinese che ogni mese condividerà con i lettori le sue grandi esperienze nella corsa in montagna.

VERTICAL, GUIDA COMPLETA - L'estate 2013 ha visto un notevole aumento di praticanti del Vertical, disciplina affascinante e unica nel suo genere. Abbiamo incontrato due 'big' come Urban Zemmer e Marco Facchinelli, per farci raccontare tutti i segreti tecnici, i vari passi con cui affrontare le salite, le piccole curiosità che possono aiutarvi a kigliorare le vostre performance. E poi ci sono i consigli di Eros Grazioli, che spiega come impostare un programma di allenamento per questa specialità. Infine lo speciale si chiude con tre proposte di itinerario in Trentino, quelli abitualmente frequentati da Facchinelli per i suoi allenamenti.

KILIAN, SEMPRE LUI -
La cover story (e la copertina) sono dedicati al record di Kilian Jornet Burgada sul Cervino. La cronaca, gli approfondimenti di Fabio Menino, che ha intervistato lo stesso campione catalano, sua mamma Nuria, le Guide che hanno seguito l'impresa in parete. Il servizio è correlato dall'opinione di Guido valota e da immagini uniche di Seb Montaz Rosset. A proposito di Kilian, c'è anche un dibattito sull'episodio dello Sperone Frendo, dove è stato soccorso insieme alla compagna Emelie Forsberg, con le opinioni diLeonardo Bizzaro e Guido Valota.

SKI-ALP, OF COURSE - Anche se mancano ancora diverse settimane all'inverno, non mancano certo servizi in chiave scialpinistica. La rubrica del dottor Massarini, innanzitutto. Come prepararsi per affrontare gite da 1.000/1.500 m D+ con sci e pelli, oppure gite da 2.000/2.500 m d+. Il servizio è corredato da due tabelle di allenamento di 6 settimane ciascuna e da una serie di esercizi a secco, illustrati con sequenze fotografiche per aiutarvi nella corretta esecuzione. (I vostri amici resteranno di stucco alla prima uscita invernale!). C'è poi un approfondimento del mitico Capitano Cresta sulle caratteristiche della neve autunnale, per chi proprio non riesce a resistere e vuole affrontare le alte quote con sci e pelli.

LAURA COME NON L'AVETE MAI VISTA - La sezione ski-people vede un'intervista a 360° con Laura Besseghini, l'atleta valtellinese che ha vinto l'ultima edizione del Trofeo Mezzalama insieme ad Elena Nicolini e Raffaella Rossi. Da non perdere l'esclusivo photo-shooting di Enrico Schiavi. Ampio spazio per l'impresa 'targata' Dynafit: Triglav, Grauspitze, Zugspitze, Grossglockner, Dufour, Gran Paradiso e Monte Bianco in sette giorni, chiaramente by fair means, solamente di corsa, in mtb o con gli sci. Il tutto composto da un gruppo di sette persone che lavorano in azienda. E poi c'è la curatissima rassegna delle 20 più interessanti imprese di sci ripido della primavera/estate 2013 curata da Teo Tagliabue, a sua volta protagonista di alcune di esse.

OCCHIO ALLA MODA - In vista dei vostri acquisti di abbigliamento per la stagione invernale, abbiamo portato sulla neve i capi più interessanti per lo ski-alp touring di 12 aziende top: La Sportiva, Dynafit, Crazy Idea, Scott, Karpos, Ferrino, Jack Wolfskin, Mammut, Arc'Teryx, Millet, The North Face, Paragonia e Norrona. Le foto sono state scattate da Sindy Thomas, con una serie di modelli 'skialper' d'eccezione. Un nome su tutti? Martina Valmassoi!

RUBRICHE TECNICHE - Abbiamo costituito una vera e propria 'commissione tecnica', che ha avviato una serie di rubriche che avranno continuità su tutti i numeri. Già detto di Massarini e Grazioli, esordiscono Nicola Giovanelli che vi accompagnerà nella preparazione di un Ultra Trail, Sergio Benzio che aiuterà chi è interessato ad affrontare la transizione al natural ranning e Massimo Tresoldi con i consigli per la riabilitazione e la prevenzione degli infortuni.

UP&DOWN IN ALLEGATO - Come se non bastasse, per gli amanti delle gare c'è l'allegato gratuito Up&Down. Per tutti i contenuti di questo numero, potete cliccare qui.

QUANDO ESCE E DOVE SI TROVA - Ski-alper è in distribuzione in questi giorni nelle migliori edicole di tutta Italia. Ci fossero problemi a reperirlo potete inviare una mail in redazione, indicandoci l'indirizzo dell'edicola che non avete trovato rifornita. Provvederemo a segnalarla alla distribuzione. Per chi fosse interessato agli abbonamenti, può visitare l'apposita pagina del sito. È possibile acquistare la rivista anche per smartphone e tablet iOS e Android, direttamente all'interno della nuovissima applicazione. Le prossime uscite previste sono: 1 dicembre, 1 febbraio, 1 aprile, 1 giugno, 1 agosto. Poi ricomincia il giro…

NUMERO SPECIALE - La prima settimana di novembre c'è poi un altro appuntamento: è in uscita il numero speciale dedicato ai test 2014 di sci e scarponi da ski-alp. Si tratta di un numero monografico sull'attrezzatura, con conigli tecnici, tricks di laboratorio, tutte le valutazioni dei 50 migliori sci e 20 scarponi scelti dalla redazione negli ambiti Mountain Sport (gara, performance e grandi dislivelli), Mountain Classic (ski touring, climb&ski, elite) e Free (free-touring, freeski mountaineering, alpine freeride). Non è inclusa nell'abbonamento, per cui potete prenotarla al vostro edicolante per essere sicuri di non perderla: andrà a ruba!

SEGNALAZIONI ED ERRORI - Stiamo cambiando grafica e contenuti, ci vorranno un paio di numeri a trovare la forma definitiva. I vostri suggerimenti e consigli sono comunque graditi. Potete inviare una mail in redazione. Inoltre, ripristinando una vecchia usanza, chi ci segnalerà degli errori con una mail, riceverà come ricompensa un gadget di Ski-alper.


Col Armand Charlet, couloir Nord-Est

Filmato di Luca Rolli della prima discesa in snowboard

Bellissimo couloir compreso tra l'Aiguille du Jardin e il Grande Rocheuse, sceso con gli sci per la prima volta da Emmanuel Ballot il 14 febbraio 1993.
L'8 maggio 2013 Davide Capozzi, Julien Herry e Luca Rolli effettuano la discesa di questo couloir evitando la goulotte mediana con tre calate in corda doppia. Si tratta sicuramente di una delle poche ripetizioni e della probabile prima discesa in snowboard da parte di Capozzi ed Herry.

Dati Tecnici
Dislivello: 1000 m
Pendenze: 50/55° con 3 doppie per avitare passi su ghiaccio a 80° e tratti di misto.
Difficoltà: 5.4 E3


Up&Down, che regalo per gli appassionati di gare!

In allegato gratuito a Ski-alper di ottobre un numero ricchissimo

Insieme a Ski-alper di ottobre troverete, come ormai consuetudine, il tabloid Up&Down allegato gratuitamente ad ogni copia. Il magazine dedicato al mondo delle gare è diventato rapidamente punto di riferimento incontrastato nell'ambito dello ski-alp agonistico. Il primo numero di questa edizione è però quasi integralmente dedicato alle gare di outdoor running: skyrunning, trail e ultra trail. Stesso stile, stessa cura nell'approfondire i contenuti, stessa presenza sul campo in prima persona dei nostri inviati. Insomma, il marchio di fabbrica di Ski-alper coniugato in chiave estiva.

MINUTO DI SILENZIO - Abbiamo pensato di dedicare l'apertura al corridore cinese Yuan Yang, deceduto in un incidente durante il Tor des Géants. Dunque in prima pagina ecco una foto del poster che tutti i concorrenti hanno firmato appena tagliato il traguardo.

GARE DA SOGNO - Proprio l'ultra-endurance valdostana merita il servizio di apertura, con sei pagine approfondite in tutti i dettagli. Oltre all'analisi della gara, la cronaca e le classifiche, numerose interviste esclusive (Iker Karrera, Franco Collé, Francesca Canepa, Marco Zanchi, Federica Boifava), troverete alcuni articoli curiosi di backstage e costume, come il racconto di Fabrizio Pistoni che ha corso a fianco dei due leader della gara gli ultimi 30 km del percorso. Ampio spazio (anche qui 6 paginoni) riservato all'Ultra Trail du Mont Blanc, con opening doveroso sulla strepitosa performance di Rory Bosio. Il nostro Fabio Menino ha curato in tutti i dettagli la celebre manifestazione del Monte Bianco, analizzando la prova maschile e femminile ed entrando nei dettagli della preparazione della Bosio e dei protagonisti tra gli uomini, come Xavier Thevenard, rappresentante della generazione degli 'ultra-native'. Spazio alle interviste a Javier Dominguez, Ronan Moalic, al punto sulle prestazioni degli atleti italiani. Oltre, naturalmente, alla cronaca della CCC e della TDS.

ATLETA DELL'ANNO -
Impossibile non assegnare il riconoscimento dell'estate 2013 a Kilian Jornet Burgada, che è stato intervistato per l'occasione da Fabio Menino. La 'pagina 3' del tabloid ha poi assegnato tutti gli awards dell'estate: conferme, rivelazioni, rivedibili, oltre al borsino sulla condizione dei big italiani e stranieri.

GARA DELL'ANNO - La palma di gara dell'estate l'abbiamo assegnata alla Dolomites Skyrace e soprattutto alla sfida leggendaria tra Kilian Jornet e Marco De Gasperi. Potrete trovare il commento sulla gara, la sequenza fotografica scattata da Ralf Brunel delle fasi più significative del duello, il racconto 'live' del nostro redattore in gara Matteo Tagliabue. Approfondito anche il resoconto del Vertical Crepa Neigra. Nell'ambito dei Campionati Europei di Skyrunning, ecco il servizio sulla Trans d'Havet che ha assegnato il titolo Ultra sulla distanza degli 80 km.

TADEI PIVK - Il poster centrale, in doppia pagina, è dedicato alla rivelazione della stagione 2013, il tarvisiano Tadei Pivk. Un bel regalo per tutti i tifosi dell'atleta di Camporosso.

MA SIAMO SOLO A META' - Non finisce certo qui il numero di Up&Down. Ce ne sarebbe già a sufficienza per dichiarare che mai era stato fatto un approfondimento del genere sulle gare di outdoor running. Invece proseguiamo con una doppia dedicata alle Skyrunning World Series, ripercorrendo tutta la stagione in attesa del gran finale di Limone sul Garda. Da non perdere il bilancio della stagione dei principali team e il live report della Marathon du Mont Blanc, teatro di un'altra grande sfida tra Kilian e Dega. Proseguendo troviamo il resoconto dei Mondiali IAU di trail running in Galles e una carrellata delle gare internazionali non inserite nei circuiti, tra cui la Sierre-Zinal, dominata dall'italiana Elisa Desco.

LE GARE TOP IN ITALIA - Doppia pagina per il Campionato Italiano Skyrunning, con tutte le classifiche, l'approfondimento sulla Stava Skyrace, l'intervista a Silvia Serafini, protagonista della stagione e a Fabio Bazzana, bersagliato dalla sfortuna ma pur sempre ad alto livello. Altre due pagine sul circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup, con approfondimento sul Giir di Mont, interviste a Giorgio Pesenti del Valetudo Skyrunning e al secondo classificato nella graduatoria generale, Paolo Bert. Seguono un approfondimento sul circuito Salomon Trail Tour Italia, con intervista al vincitore Sergio Vallosio, il racconto del record di Nico Valsesia da Genova alla vetta del Monte Bianco e soprattutto una doppia pagina con il riassunto della stagione della corsa in montagna, realizzata in collaborazione con il sito specializzato corsainmontagna.it.

SKI-ALP -
Ed eccoci alle pagine di scialpinismo, che non potevano mancare nonostante manchi ancora qualche settimana all'inverno. Iniziamo con il racconto approfondito del Dachstein Triple, con tanto di live report del nostro inviato in gara Omar Oprandi. Poi il racconto del primo raduno di Sappada della nazionale di scialpinismo, organizzato dallo staff della Pitturina Ski Race. Doppia pagina con gli approfondimenti sul primo corso di formazione per allenatori di scialpinismo organizzato la scorsa primavera dalla FISI e la panoramica sulle squadre regionali dei vari Comitati. Infine le news, con le ultime notizie da La Grande Course, ISMF e l'intervista al neo-arruolato dall'Esercito, Michele Boscacci.

DA NON PERDERE - Ci abbiamo messo tanto a descrivervi i principali contenuti (e voi a leggere tutto questo articolo...). Provate ad immaginare quanto ci è voluto a raccogliere tutto il materiale. Il numero di Up&Down è imperdibile per gli appassionati, affrettatevi a prenotare Ski-alper al vostro edicolante, oppure visitate la pagina del sito dedicata agli abbonamenti. Da quest'anno, poi, è disponibile su tutti gli smartphone e tablet Android e iOS. Insomma, meglio di così...  


Trail Me Up: itinerari in realta' aumentata

Potrebbe diventare lo Street View dei sentieri. E' un sito made in Italy

Il Google Street View del trail. Immaginate un sito che vi mostri in anteprima il sentiero che volete percorrere spostando le frecce a destra e a sinistra per vedere il panorama, correndo veloci o piano e studiando il percorso. Non un gioco, ma un vero percorso, preventivamente 'filmato' da qualcuno, Si chiama Trail Me Up ed è un progetto tutto italiano. Un sito a misura di trail e hiking. Per il momento è ancora alle fasi iniziali, ma i lavori di 'mappatura' procedono. All'indirizzo www.trailmeup.com si può percorrere un itinerario nello Yosemite National Park, in California, e uno in Etiopia, ma in futuro dovrebbero arrivare percorsi in Cappadocia, Utah, Tanzania e naturalmente Italia. È possibile anche candidarsi come 'panotracker'. In pratica chi vuole andare a percorrere un trekking che ritiene interessante può sottoporre la proposta a Trail Me Up e, se il progetto viene valutato utile, riceverà uno zaino per le riprese. 


La camminata di Kilian, dopo la cronaca il silenzio

I principali media sorvolano su quanto accaduto

Tutto si può dire tranne che l’antefatto fosse tra quelli di poco conto.

LA CRONACA IN DIRETTA - Quando, nel cuore della notte italiana Ian Corless di Talk Ultra e Bryon Powell di iRunFar hanno testimoniato in diretta quanto stava accadendo in Colorado forse qualcuno si sarà riletto più volte i tweet in inglese per non avere dubbi sulla loro corretta traduzione. Prima Ian con il suo - Kilian not happy! 'I don't want to run road, so I walked', didn't he read the course description?– e poi Byron con il suo 'At Minturn, Kilian says he's walking the dirt/paved roads, not into them. "I fly on the trails." He'll finish, but on his schedule'. La stravagante circostanza che vedeva Kilian Jornet camminare invece di correre, perdendo tempo e terreno nei confronti dei suoi avversari nel bel mezzo di una competizione importante, è stato qualcosa di nuovo e inaspettato come lo sono stati alla fine i suoi 50’ di ritardo al vincitore Rob Krar.

NULLA E’ ACCADUTO - Chi tra i molti assidui lettori di Ian e Bryon si aspettasse con ansia un approfondimento dopo la puntuale cronaca in diretta è però rimasto deluso. Nei loro race reports, il primo parlando di Kilian dice: 'A flat road section that covered approximately 19% of the course demoralized Kilian; confident that his World Skyrunner Champion title was secure he eased back and allowed Cameron Clayton to run ahead of him'. Il secondo senza accennare all’accaduto si limita a riportare: 'Kilian finished fourth and far back, still securing his win of Skyrunning’s ultra series in this, the series’ final race'. 

I BOUNDARIES DI KILIAN - Dal canto suo la ISF nel consueto e preciso report post gara tocca l’argomento riportando: 'Kilian placed fourth here in 10h19’18”, for him, a day of torment. The paved road section which accounted for 19% of the course, represented the biggest challenge, no doubt favouring runners from a traditional running background - with the exception of Emelie Forsberg, whose talent knows no boundaries'. Messa giù così sembrerebbe che Kilian abbia perso il biggest challenge con quel 19% di asfalto,  che i 50’ di distacco li abbia presi a causa del suo scarso “traditional running background”, come invece per deduzione avrebbe un Dakota Jones o perché, a differenza di Emelie, il suo talento ha delle “boundaries”. 

INFORMAZIONE TRASVERSALE - Difficile immaginare che i boundaries di Kilian siano talmente grandi da impedirgli anche solo di corricchiare sull’asfalto e impossibile credere che quel suo gesto fosse solo la conseguenza della noia del momento. Kilian sa di essere un personaggio pubblico e sa benissimo che qualsiasi sua iniziativa fuori dall’ordinario, ovvero vincere, viene poi analizzata con la lente d’ingrandimento, a maggior ragione se si tratta di camminare nel durante di una finale di Coppa del Mondo. Visto che invece in questo caso non lo ha fatto nessuno ci ha pensato lui a rimarcare il concetto, inserendo domenica mattina sulla sua pagina FB una bella foto di Jordi Saragossa che ritrae alcuni alteti della UROC intenti a correre proprio sul contestato asfalto nei pressi di un bellissimo lago di montagna. Potenza dell’informazione trasversale del web, i suoi ammiratori non hanno mancato di sostenerlo come di consueto. 

LODE ALLO STOMACO DI SAGE - In tutta la vicenda, una menzione speciale va data ai problemi che l’americano Sage Canaday ha avuto in gara. Non per quanto di brutto lo stesso ha patito, ma per l’esito finale di questa Coppa del Mondo. Proprio perché forte di un traditional running background, sarebbe stato curioso vedere come sarebbe andata a finire la sfida con Kilian per la conquista del titolo finale. Per la buona pace di tutti, questo però non è accaduto e la camminata di Kilian è stata più redditizia dei problemi di stomaco di Sage. Forse tutti adesso staremmo parlando approfonditamente della camminata di Kilian o forse lui stesso quella camminata in gara non l’avrebbe mai fatta.   


Triglav Up & Down

Nuovo record sul Triglav, salita e discesa in 2h25'24''

Il 22 settembre lo sloveno Nejc Kuhar del team La Sportiva, forte scialpinista durante l'inverno e specialista dei Vertical durante la stagione estiva, realizza un progetto che covava da parecchio tempo: stabilire un nuovo record di salita e discesa dal Triglav, montagna simbolo della sua Slovenia.

Il MONTE TRICORNO - In sloveno Triglav, è la vetta più alta delle Alpi Giulie e della Slovenia con i suoi 2.864 m, ed è considerato un vero e proprio monumento nazionale. Sulla sua parete Nord, alta 1000 m, sono state aperte e ripetute diverse vie di notevole spessore alpinistico anche durante la stagione fredda. La Slovenia è terra di alpinisti con la A maiuscola e tra tutti non si può non citare un certo Tomaz Humar, famoso per le sue solitarie, deceduto nel 2009 su una vetta del Nepal.

SALITA E DISCESA IN 2h25'24'' - Dopo aver raccolto informazioni sui tempi di salite in velocità al Triglav, il migliore risultava quello di Franci Teraz in 1h31' (tempo di sola salita alla vetta); e dopo l'individuazione di un percorso di salita e discesa con le minori difficoltà tecniche e quindi il più veloce e corribile possibile, arriva il grande giorno. «Poca gente sul tracciato, terreno asciutto, bel tempo e temperatura perfetta», insomma la giornata perfetta. Kuhar in vetta al Triglav ferma il cronometro a 1h30'43'', la discesa invece in 54'48'', totale 2h25'24''!
Salita e discesa effettuate senza aiuti esterni, in completa autonomia.

DATI TECNICI
Sviluppo: 17,5 km
Dislivello: 1950 m
Materiale utilizzato: T-shirt, giacchetta antivento, guanti, scarpe da trail.  


Ski-alper di ottobre gia' disponibile su iPhone e iPad

La versione cartacea in edicola a partire dal 3 ottobre

L'attesa è finita, ecco il nuovo Ski-alper. Con il numero 90, in distribuzione e consegna agli abbonati a partire dalla prima settimana di ottobre, inizia il nuovo corso della rivista, che affiancherà ai tradizionali contenuti invernali legati allo scialpinismo in tutte le sue forme, anche quelli estivi ed autunnali. Insomma, da ottobre in poi, non vi abbandoneremo più!

GIA' DISPONIBILE SU IPHONE E IPAD - Se per la rivista cartacea tradizionale ci sarà da attendere una settimana, per gli amanti della lettura in digitale è possibile accedere all'App Store di iTunes e scaricare la nuovissima versione della app di Ski-alper. Da questa sera sarà disponibile il numero 90, insieme all'allegato Up&Down dedicato al mondo delle gare, al prezzo di 4.49 euro (contro i 6 euro della versione cartacea). 

LE NUOVE FUNZIONALITA' - Oltre alla convenienza del prezzo, acquistare la rivista su iPhone o iPad permetterà di avere sempre con voi l'archivio delle copie di Ski-alper. La nuova app, infatti, consente di scaricare molto velocemente la copia acquistata e di consultarla in locale, senza bisogno di avere connessione internet. L'esperienza di lettura, inoltre, è stata notevolmente migliorata con lo zoom velocissimo e la rotazione della pagina in versione singola o doppia a seconda del posizionamento del dispositivo.

IN ARRIVO LA APP PER ANDROID - Non devono disperare nemmeno gli utilizzatori di smartphone e tablet con sistema operativo Android: stiamo infatti ultimando i test della app dedicata che verrà rilasciata in tempi molto stretti, indicativamente entro la data di uscita in edicola della rivista.
 


Kilian: 'nevicava, faceva freddo e stava peggiorando'

Il racconto del tentativo di record all'Elbrus del catalano

Sabato scorso Kilian Jornet ha dovuto rinunciare a battere il record di salita e discesa dall'Elbrus, in Russia (5642 m) a 300 metri dalla vetta. Dopo 2h45' di salita, in compagnia del runner locale Vitaly Shkel, la decisione di tornare a valle. «Faceva freddo, nevicava e il tempo stava peggiorando, eravamo in perfetta tabella di marcia ma è stata la migliore decisione» ha raccontato Kilian.

IMPOSSIBILE RITENTARE - Le previsioni meteo per i giorni successivi non promettevano niente di buono e gli impegni di Kilian, atteso all'UROC, in Colorado, nel fine settimana, hanno fatto propendere per tenere in 'stand-by' l'impresa che fa parte del progetto Summits of my Life.

IL VIAGGIO - Insieme a Kilian, partito con il suo fido furgone camper Mercedes, Seb Montaz, autore dei film del progetto e Vivian Bruchez, che si è occupato della sicurezza. Due compagni di viaggio e… di guida nei 5000 km e nelle 50 ore attraverso l'Europa dell'Est e l'Ucraina. 


Freddo e vento fermano Kilian sull'Elbrus

Insieme a Vitaly Shkel

Kilian Jornet ha postato su Facebook la sua giornata sull'Elbrus, nel tentativo di record del suo progetto 'Summit of my life' (www.summitsofmylife.com). Anche se non è arrivato al 5642 metri della montagna caucasica, non nasconde la sua soddisfazione. «Che giornata! - si legge nel suo post -. Una grande salita con il forte Vitaly Shkel che si è interrotta per il freddo e il vento forte a 5100 metri. Torniamo a casa con una fantastica esperienza, tornerò presto sull'Elbrus di nuovo».


Anticipazioni Up & Down, il duello Colle'-Perez

Nel prossimo numero di Ski-alper uno speciale dedicato al Tor

«Sulla salita per il Col Brisè Oscar Perez è partito e l'ho lasciato andare, sapendo che poi in discesa l'avrei ripreso, poi quando sono arrivato in vetta non ho più visto la sua luce». A parlare è Franco Collè, terzo al Tor des Géants, al termine di una stagione memorabile. Perez confesserà poi a Collé di avere dato tutto in quella discesa per minare nel morale il valdostano. Un Tor quasi perfetto quello di Collé, che è stato assistito alle basi da un 'veterano' del calibro di Marco Camandona. Sul prossimo numero di Up & Down, il supplemento gratuito di Ski-alper dedicato al mondo delle gare, un ampio reportage sull'endurance trail valdostano. In edicola dai primi giorni di ottobre! 


Vicenda Frendo, le Guide contro Kilian?

Ricostruzione distorta della Guida Jean-Louis Verdier

Che la prima versione dei fatti non rispecchiasse completamente quanto avvenuto lo si era intuito fin dall’inizio. Senza particolare esperienza, chiunque avesse voluto approfondire la vicenda legata al recupero di Kilian Jornet ed Emelie Forsber sullo sperone Frendo della Nord dell’Aiguille du Midi, con una semplice ricerca su internet avrebbe potuto trovare fotografie e recensioni su quello stesso itinerario. Difficile anche per un sognatore immaginare che i due ragazzi avessero affrontato i 50° su ghiaccio della parte alta della via totalmente sprovvisti di materiale tecnico e procedessero con le sole scarpe da ginnastica. E' invece proprio così sono stati descritti immediatamente dopo l'accaduto da Jean-Louis Verdier, vice sindaco di Chamonix nonché Guida alpina, uno che quella parete dovrebbe conoscerla bene. Impossibile immaginare inoltre che i due non fossero consapevoli delle difficoltà in quanto lo stesso Kilian aveva già portato a termine la stessa via in due occasioni e in solitaria.

LE GUIDE ATTACCANO KILIAN
- Tra i moltissimi commenti pro e contro Kilian comparsi in ogni dove sul web e sulla carta stampata, oltre a quello di Jean-Louis Verdier, anche quelli provenienti da alcune Guide Alpine italiane ancora leggibili sul web. La Gendarmerie de Haute Montagne (PGHM), in funzione del proprio codice etico, ha mantenuto il riserbo sull’accaduto mentre dalle Guide Alpine sono uscite, in Francia indiscrezioni solo parzialmente riscontrate nei fatti e in Italia alcune sentenze, tutte a sfavore del comportamento di Kilian Jornet. Questo quando il catalano non aveva ancora rilasciato dichiarazioni quindi, o basandosi sul solo articolo di Le Delphine o su notizie avute privatamente dai gendarmi del PGHM.

L'ATTREZZATURA TECNICA
- Dalla versione dei fatti che lo stesso Kilian ha riportato in due riprese sul suo blog, non smentita al momento da nessuno tantomeno dal PGHM, i due ragazzi procedevano con un equipaggiamento reputabile minimal rispetto agli standard medi, ma pur sempre con attrezzatura tecnica per affrontare la via di misto. Avevano una corda da 60 metri, due picozze ciascuno, ramponi, un set di friends, cunei d'arrampicata e chiodi da ghiaccio. In sostanza, proprio il materiale tecnico presunto mancante di cui parlava la Guida Alpina Jean-Louis Verdier a poche ore dall’accaduto. Rimane la questione delle scarpe da trail al posto degli scarponi d’alpinismo, ma da quanto ricostruito non sembra essere la causa dell’imprevisto. Come documentato da decine di fotografie proprio sul web, e come si evince dall'immagine di sinistra di questo articolo che ritrae il suo amico Jordi Tosas durante una loro escursione, il catalano è solito calzare i ramponi con le scarpe da trail. Anche i riferimenti sull’orario dell’escursione, raccontata da più fonti, quasi come una gita pomeridiana non hanno trovato riscontro in quanto la loro avventura è iniziata alle 8:30 del mattino.

L'ATTESA DI 4 ORE
- Dal momento deila chiamata all'effettivo arrivo dei soccorritori, avvenuto con una calata in doppia dall'Aiguille du Midì. sono inoltre trascorse 4 ore in cui Kilian ed Emelie non hanno riportato particolari danni dovuti alla prolungata esposizione in quota. Anche questo particolare sembra stridere e non poco con le prime informazioni che li volevano in parete in collant e privi di indumenti tecnici.

UN FILM GIA' VISSUTO
- E c’è chi incomincia a rileggere l’intera vicenda come uno sorta di attacco proprio delle Guide Alpine nei confronti di Kilian, guarda caso dopo i suoi recenti exploit su Bianco e su Cervino. Sembra quasi un film già vissuto nel passato con un protagonista su tutti, quel Walter Bonatti ritenuto per certi versi troppo rivoluzionario dalle Guide Alpine dell’epoca pronte a criticarne l’operato proprio sulle vie del Monte Bianco.  


Kilian spiega i fatti e ringrazia

Il mea culpa del campione catalano

Dal suo blog Kilian Jornet racconta l’accaduto di ieri sera, quando è stato recuperato sullo sperone Frendo della parete nord dell’Aiguille du Midi dai soccorritori del PGHM di Chamonix.

UNA VIA GIA' FATTA - 'L'8 settembre stavo scalando una via di montagna sul versante nord dell'Aiguille du Midi (Francia), chiamato sperone Frendo. Un itinerario che avevo fatto in precedenza con materiale leggero.  I tempi erano calcolati con margine rispetto alle previsioni e stavamo andando come previsto. Sull'ultimo risalto abbiamo perso tempo seguendo un percorso sbagliato e abbiamo poi cercato di ritornare su quello giusto. Così non abbiamo avuto il tempo di uscire dalla via prima che il maltempo arrivasse. Eravamo equipaggiati con le attrezzature necessarie per l’arrampicata (roccia e ghiaccio). Sono stato miope nel pensare che le temperature sarebbero state più calde e non ho preso abbastanza abbigliamento. 

IL MALTEMPO - A 50 metri dalla cima dell'Aiguille du Midi, vedendo che il tempo peggiorava rapidamente e che continuare avrebbe potuto mettere in pericolo il mio compagno, ho deciso di chiamare il PGHM (il Corpo di soccorso in alta montagna). Sono loro che ci hanno fatto uscire sulla parte superiore dell’Aiguille, preoccupati per il freddo. Colgo l'occasione per ringraziare come sempre il lavoro professionale ed efficace dei soccorritori in montagna. 

LA LEZIONE  - Questo è l’avvertimento che la montagna è dura, e anche se si sta attenti è pericolosa. Noi dobbiamo essere umili perché è stata colpa nostra, e soprattutto quando si è più leggeri lo si paga caro. Dobbiamo accettare ed essere consapevoli dei rischi che vogliamo prendere, individualmente e con le persone che ci accompagnano, a seconda delle nostre capacità personali fisiche, tecniche e della nostra esperienza'.    

Aggiornamento articolo

LE ULTIME DICHIARAZIONI - Il 9 settembre Kilian Jornet sempre dal suo Blog ritorna sull’accaduto a fronte delle molte informazioni uscite nei giorni successivi alla vicenda. Kilian specifica che aveva già fatto due volte lo stesso itinerario in solitaria. Specifica anche che lui e la compagna non erano ptivi di materiale tecnico besi avevano con se una corda di 60 m, un set di friends, cunei d’arrampicata, due picozze a testa, ramponi e chiodi da ghiaccio.   La loro escursione è partita alle 8:30 del mattino e si è interrotta a 50 matri dalla vetta. I soccorsi sono arrivati dopo 4 ore calandosi in corda doppia per i 50 metri rimanenti.


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