Le prime immagini dell'impresa di Steck

Un bel video della scalata dell'Annapurna in 28 ore

«And finally I climbed it»... finalmente l'ho scalato. Dopo due tentativi, come già riportato da skialper.it, Ueli Steck, 'the swiss machine', ha scalato il versante sud dell'Annapurna, lungo la via Lafaille, in 28 ore. Dopo tante parole arrivano le prime immagini, assolutamente da non perdere. 


Steck, l'Annapurna in 28 ore

'Penso di avere raggiunto il mio limite in alta quota'

Con il passare delle ore vengono alla luce alcuni particolari sull'ultima impresa di Ueli Steck sull'Annapurna. Lo svizzero ha raggiunto in solitaria la vetta della cima himalayana meno scalata e tra le più pericolose in 28 ore. L'impresa settimana scorsa. Steck è salito sul versante sud, dalla Lafaille. Significativa la dichiarazione rilasciata a Jon Griffith di Alpine Exposures: «Penso di avere raggiunto il mio limite in alta quota. Se scalassi qualcosa più difficile di questo mi ammazzerei, quello che volevo era scalare qualcosa di tecnico come questo con uno stile cool». 


Ueli Steck sull'Annapurna

L'alpinista svizzero ha scalato il versante meridionale

Al terzo tentativo ce l'ha fatta. Un'altra impresa per Ueli Steck, la 'Swiss machine'. Il 10 ottobre ha raggiunto in solitaria la vetta dell'Annapurna dal versante sud. La notizia è stata mandata via sms dallo stesso Steck e riportata da alcuni sponsor ma mancano ancora molto dettagli, compreso il tempo impiegato. Steck si trovava sull'Annapurna con il canadese Don Bowie e aveva già dovuto rinunciare due volte, nel 2007 e 2008, a salire l'8000 meno scalato, dove solo 154 alpinisti erano saliti fino al 2008 e 60 hanno trovato la morte.


Marzio Deho sul Pico de Orizaba

Tentativo di record con bici... a piedi e forse sci

Dal mare alla montagna: questo il progetto che i bergamaschi Marzio Deho e Johnny Cattaneo tenteranno di realizzare alla fine del mese di ottobre in Messico. La partenza sarà da Boca del Rio, sulla spiaggia di Veracruz, con arrivo sulla vetta del Pico de Orizaba (a quota 5610 metri) la montagna più alta dell'America Centrale: il tutto in una sorta di triathlon non stop con una prima parte da realizzarsi con la bici da strada fino a 2700 metri, poi in mtb salire fino ai 4200 metri del Rifugio Piedra Grande e infine a piedi e su ghiacciaio per la salita in vetta. Il tempo stimato per compiere questo tragitto di oltre 200 km per quasi 7000 metri di dislivello è di circa 15 ore. Inoltre in base alla condizione di neve sul ghiacciaio sarà valutata la possibilità di scendere dalla vetta con gli sci.
 


Ski-alper sulle tracce di Reinhold Messner

L’incontro con l’uomo e l’alpinista ascoltando Bob Dylan

Era l’11 di settembre quando abbiamo riportato sulla pagina Facebook di Ski-alper alcune riflessioni che Reinhold Messner aveva rilasciato a un quotidiano nazionale riguardo alla tragica vicenda della scomparsa di un concorrente del Tor des Géants. 

Senza troppi giri di parole, Messner aveva riportato in modo come al solito diretto quanto lui pensa della corsa in montagna e più in generale dello sport praticato in montagna. Affermazioni dure e categoriche che inevitabilmente hanno suscitato reazioni, principalmente di disappunto, da parte dei lettori della stessa pagina.

Tutto questo si è da subito trasformato in un desiderio da parte della redazione di Ski-alper di approfondire gli stessi concetti proprio con il diretto interessato, ovvero Reinhold Messner. Con la consueta passione per l’approfondimento e per la giusta interpretazione delle parole che sempre più spesso per motivi commerciali vengono relegate a uno spazio non consono, siamo quindi andati a incontrarlo nei pressi di Bolzano. È stata l’occasione per approfondire i suoi ragionamenti e le obbiezioni dei lettori emerse proprio sulla pagina di Ski-alper.

Con i giusti tempi per mettere ordine al materiale raccolto in quasi un’ora e mezza di chiaccherata, e che troverà il suo spazio sulla rivista, ecco alcune sintetiche riflessioni scritte di getto ritornando da quell’incontro:

“Nel lungo viaggio in treno da Casale Monferrato a Bolzano ho guardato per l’ennesima volta lo splendido film documentario Gasherbrum – La montagna bellissima. A quasi trent’anni di distanza da quando è stato girato, ho trovato davanti a me lo stesso Messner, con gli stessi ideali, la stessa passione e lo stesso carisma. Forse, strano ma reale, quello che più mi resterà impresso di questo incontro è la straordinaria forza comunicativa delle sue mani che sembravano muoversi in armonia con le note Blowin’ in the Wind”.  


Ski-alper 90, il Dega che ti aspetti

Riflessioni durante la lettura

Sono giorni difficili per i cercatori di news come me. Lo sono perché è troppo recente l’uscita del nuovo numero di Ski-alper e, dopo la prima lettura veloce, sono necessari altri giorni per assaporarne con tranquillità i contenuti cercando di interpretare al meglio quanto gli autori hanno voluto trasmettere con i loro scritti. Un solo numero da cui si potrebbero trovare gli spunti per le news di un mese intero. Si perché, come ho già avuto modo di dire a chi mi ha chiesto in merito, per me questo numero della rivista è il più ricco e completo contenitore di informazioni sulla corsa outdoor che io abbia mai sfogliato fino a oggi.

C’è un articolo su tutti che ho letto più volte e che rileggerò volentieri in futuro. È quello scritto e interpretato da Marco De Gasperi, uno che scrive bene, e non solo da un punto di vista sintattico. Ho colto la sua capacità di trasmettere le emozioni in modo diretto e istintivo, senza inutili giri di parole, così come altrettanto istintivamente sa trasmettere emozioni quando corre, sempre senza inutili giri di parole.  

In 'Rosa e Bianco dove tutto iniziò' ho colto la passione, l’entusiasmo e il precoce talento di quel ragazzino sedicenne che si presenta alla partenza della sua prova con il lasciapassare firmato dal papà. Il racconto di Marco è un sogno cercato che dopo un anno esatto si traforma in realtà. Lo leggo sulla rivista in nero su sfondo grigio e con gli stessi colori ne visualizzo le immagini. Una vecchia fotografia, di quelle vere e quindi stampate, leggermente sbiadita e consumata al tatto. Un ambiente dai colori desaturati, un’avventura che oscura la sola gara e un’esperianza del proprio io. 

In quel suo “questo è matto” , la perfezione di sintesi nel descrivere in poco più di due righe la personalità di un Marino Giacometti appollaiato a 4.200 metri di quota. Nell’aver smarrito lungo il percorso i rifornimeti e in quel thè caldo sorseggiato per dieci minuti, la felicità di aver letto un racconto di vita così bello scritto da uno dei pionieri della nostra disciplina. 

Grazie Marco.  


Non perdere Ski-alper 90 di ottobre!

In edicola in tutta Italia da questa settimana

Il numero 90 di Ski-alper (144 pagine, 6 euro) è finalmente distribuito nelle edicole di tutta Italia, con l'allegato gratuito Up&Down dedicato al mondo delle gare. Si tratta della prima uscita con la nuova grafica e il nuovo progetto editoriale, che d'ora in avanti avrà cadenza bimestrale fissa durante tutto l'anno, senza soluzione di continuità.

LO SPIRITO, INNANZITUTTO - Cambiano gli abiti, l'attrezzatura che si utilizza, ma l'amore per la montagna rimane sempre quello. Che si salga con le pelli per fare un gitone da 2.000 m d+ o si vada a scalare un couloir per sciare su pendenze estreme, che ci si alleni per una gara di ski-alp o per una skyrunning, che si vada a camminare su sentieri o li si affronti con la mountain bike. Nessuno è solamente scialpinista, runner o biker. Ognuno ha le proprie competenze, specializzazioni, preferenze, ma alla fine si tratta di uno stile di vita, di un linguaggio e di una cultura comuni. Questo vuol essere il 'nuovo' Ski-alper, un punto di riferimento per tutti coloro che si identificano in questo modo di vivere la montagna, attivo, sportivo, rispettoso dell'ambiente e della natura. Per farlo, questa è la cosa fondamentale, ci rivolgiamo ad esperti di ogni settori, tecnici e praticanti, giornalisti e fotografi, che affiancano la redazione per realizzare un prodotto ambizioso, che non c'è mai stato sui banchi delle edicole.

ALTA COMPONENTE TRAIL RUNNING -
Servizi inediti, curiosi e approfonditi sul numero di ottobre, in cui la componente trail running e speed hiking è ancora preponderante, vista la stagione e la permanenza in edicola da ottobre a dicembre. La proposta di viaggio è sull'isola di Lanzarote, meta ideale per una settimana di vacanza e allenamento. L'approfondito servizio di Claudio Primavesi vi propone 5 itinerari per godere il paesaggio 'lunare' dell'isola canaria e tenere allenata 'la gamba' nel migliore dei modi. I consigli del dottor Massarini vi aiutano poi a pianificare al meglio la vacanza-training. Per gli amanti delle sfide estreme, abbiamo intervistato Giuliano Pugolotti, l'uomo che ha corso le più massacranti Ultra nei 15 deserti più inospitali della terra. C'è poi una monografia davvero approfondita sul trail running in Trentino, con sei itinerari per tutti i livelli, da percorrere in autunno.

PROPOSTE INEDITE - Siamo poi andati a 'sfidare' il percorso del D+5.6, tra Comelico, Carnia, Cadore e Alta Pusteria, a caccia del trofeo Gold (sotto le 24 ore in mountain bike, sotto le 48 ore di corsa) per raccontarvelo passo dopo passo, in modo che ognuno di voi possa scegliere la modalità più adatta alla propria condizione tecnica e fisica. In chiave 'fast&light' abbiamo poi percorso il Sentiero Roma, divagando sulle cime di Cengalo e Badile lungo la via normale: anche in questo caso consigli approfonditi, cartine, suggerimenti tecnici e quant'altro. La 'chicca' finale è la nuova rubrica di Marco De Gasperi, il campionissimo valtellinese che ogni mese condividerà con i lettori le sue grandi esperienze nella corsa in montagna.

VERTICAL, GUIDA COMPLETA - L'estate 2013 ha visto un notevole aumento di praticanti del Vertical, disciplina affascinante e unica nel suo genere. Abbiamo incontrato due 'big' come Urban Zemmer e Marco Facchinelli, per farci raccontare tutti i segreti tecnici, i vari passi con cui affrontare le salite, le piccole curiosità che possono aiutarvi a kigliorare le vostre performance. E poi ci sono i consigli di Eros Grazioli, che spiega come impostare un programma di allenamento per questa specialità. Infine lo speciale si chiude con tre proposte di itinerario in Trentino, quelli abitualmente frequentati da Facchinelli per i suoi allenamenti.

KILIAN, SEMPRE LUI -
La cover story (e la copertina) sono dedicati al record di Kilian Jornet Burgada sul Cervino. La cronaca, gli approfondimenti di Fabio Menino, che ha intervistato lo stesso campione catalano, sua mamma Nuria, le Guide che hanno seguito l'impresa in parete. Il servizio è correlato dall'opinione di Guido valota e da immagini uniche di Seb Montaz Rosset. A proposito di Kilian, c'è anche un dibattito sull'episodio dello Sperone Frendo, dove è stato soccorso insieme alla compagna Emelie Forsberg, con le opinioni diLeonardo Bizzaro e Guido Valota.

SKI-ALP, OF COURSE - Anche se mancano ancora diverse settimane all'inverno, non mancano certo servizi in chiave scialpinistica. La rubrica del dottor Massarini, innanzitutto. Come prepararsi per affrontare gite da 1.000/1.500 m D+ con sci e pelli, oppure gite da 2.000/2.500 m d+. Il servizio è corredato da due tabelle di allenamento di 6 settimane ciascuna e da una serie di esercizi a secco, illustrati con sequenze fotografiche per aiutarvi nella corretta esecuzione. (I vostri amici resteranno di stucco alla prima uscita invernale!). C'è poi un approfondimento del mitico Capitano Cresta sulle caratteristiche della neve autunnale, per chi proprio non riesce a resistere e vuole affrontare le alte quote con sci e pelli.

LAURA COME NON L'AVETE MAI VISTA - La sezione ski-people vede un'intervista a 360° con Laura Besseghini, l'atleta valtellinese che ha vinto l'ultima edizione del Trofeo Mezzalama insieme ad Elena Nicolini e Raffaella Rossi. Da non perdere l'esclusivo photo-shooting di Enrico Schiavi. Ampio spazio per l'impresa 'targata' Dynafit: Triglav, Grauspitze, Zugspitze, Grossglockner, Dufour, Gran Paradiso e Monte Bianco in sette giorni, chiaramente by fair means, solamente di corsa, in mtb o con gli sci. Il tutto composto da un gruppo di sette persone che lavorano in azienda. E poi c'è la curatissima rassegna delle 20 più interessanti imprese di sci ripido della primavera/estate 2013 curata da Teo Tagliabue, a sua volta protagonista di alcune di esse.

OCCHIO ALLA MODA - In vista dei vostri acquisti di abbigliamento per la stagione invernale, abbiamo portato sulla neve i capi più interessanti per lo ski-alp touring di 12 aziende top: La Sportiva, Dynafit, Crazy Idea, Scott, Karpos, Ferrino, Jack Wolfskin, Mammut, Arc'Teryx, Millet, The North Face, Paragonia e Norrona. Le foto sono state scattate da Sindy Thomas, con una serie di modelli 'skialper' d'eccezione. Un nome su tutti? Martina Valmassoi!

RUBRICHE TECNICHE - Abbiamo costituito una vera e propria 'commissione tecnica', che ha avviato una serie di rubriche che avranno continuità su tutti i numeri. Già detto di Massarini e Grazioli, esordiscono Nicola Giovanelli che vi accompagnerà nella preparazione di un Ultra Trail, Sergio Benzio che aiuterà chi è interessato ad affrontare la transizione al natural ranning e Massimo Tresoldi con i consigli per la riabilitazione e la prevenzione degli infortuni.

UP&DOWN IN ALLEGATO - Come se non bastasse, per gli amanti delle gare c'è l'allegato gratuito Up&Down. Per tutti i contenuti di questo numero, potete cliccare qui.

QUANDO ESCE E DOVE SI TROVA - Ski-alper è in distribuzione in questi giorni nelle migliori edicole di tutta Italia. Ci fossero problemi a reperirlo potete inviare una mail in redazione, indicandoci l'indirizzo dell'edicola che non avete trovato rifornita. Provvederemo a segnalarla alla distribuzione. Per chi fosse interessato agli abbonamenti, può visitare l'apposita pagina del sito. È possibile acquistare la rivista anche per smartphone e tablet iOS e Android, direttamente all'interno della nuovissima applicazione. Le prossime uscite previste sono: 1 dicembre, 1 febbraio, 1 aprile, 1 giugno, 1 agosto. Poi ricomincia il giro…

NUMERO SPECIALE - La prima settimana di novembre c'è poi un altro appuntamento: è in uscita il numero speciale dedicato ai test 2014 di sci e scarponi da ski-alp. Si tratta di un numero monografico sull'attrezzatura, con conigli tecnici, tricks di laboratorio, tutte le valutazioni dei 50 migliori sci e 20 scarponi scelti dalla redazione negli ambiti Mountain Sport (gara, performance e grandi dislivelli), Mountain Classic (ski touring, climb&ski, elite) e Free (free-touring, freeski mountaineering, alpine freeride). Non è inclusa nell'abbonamento, per cui potete prenotarla al vostro edicolante per essere sicuri di non perderla: andrà a ruba!

SEGNALAZIONI ED ERRORI - Stiamo cambiando grafica e contenuti, ci vorranno un paio di numeri a trovare la forma definitiva. I vostri suggerimenti e consigli sono comunque graditi. Potete inviare una mail in redazione. Inoltre, ripristinando una vecchia usanza, chi ci segnalerà degli errori con una mail, riceverà come ricompensa un gadget di Ski-alper.


Col Armand Charlet, couloir Nord-Est

Filmato di Luca Rolli della prima discesa in snowboard

Bellissimo couloir compreso tra l'Aiguille du Jardin e il Grande Rocheuse, sceso con gli sci per la prima volta da Emmanuel Ballot il 14 febbraio 1993.
L'8 maggio 2013 Davide Capozzi, Julien Herry e Luca Rolli effettuano la discesa di questo couloir evitando la goulotte mediana con tre calate in corda doppia. Si tratta sicuramente di una delle poche ripetizioni e della probabile prima discesa in snowboard da parte di Capozzi ed Herry.

Dati Tecnici
Dislivello: 1000 m
Pendenze: 50/55° con 3 doppie per avitare passi su ghiaccio a 80° e tratti di misto.
Difficoltà: 5.4 E3


Up&Down, che regalo per gli appassionati di gare!

In allegato gratuito a Ski-alper di ottobre un numero ricchissimo

Insieme a Ski-alper di ottobre troverete, come ormai consuetudine, il tabloid Up&Down allegato gratuitamente ad ogni copia. Il magazine dedicato al mondo delle gare è diventato rapidamente punto di riferimento incontrastato nell'ambito dello ski-alp agonistico. Il primo numero di questa edizione è però quasi integralmente dedicato alle gare di outdoor running: skyrunning, trail e ultra trail. Stesso stile, stessa cura nell'approfondire i contenuti, stessa presenza sul campo in prima persona dei nostri inviati. Insomma, il marchio di fabbrica di Ski-alper coniugato in chiave estiva.

MINUTO DI SILENZIO - Abbiamo pensato di dedicare l'apertura al corridore cinese Yuan Yang, deceduto in un incidente durante il Tor des Géants. Dunque in prima pagina ecco una foto del poster che tutti i concorrenti hanno firmato appena tagliato il traguardo.

GARE DA SOGNO - Proprio l'ultra-endurance valdostana merita il servizio di apertura, con sei pagine approfondite in tutti i dettagli. Oltre all'analisi della gara, la cronaca e le classifiche, numerose interviste esclusive (Iker Karrera, Franco Collé, Francesca Canepa, Marco Zanchi, Federica Boifava), troverete alcuni articoli curiosi di backstage e costume, come il racconto di Fabrizio Pistoni che ha corso a fianco dei due leader della gara gli ultimi 30 km del percorso. Ampio spazio (anche qui 6 paginoni) riservato all'Ultra Trail du Mont Blanc, con opening doveroso sulla strepitosa performance di Rory Bosio. Il nostro Fabio Menino ha curato in tutti i dettagli la celebre manifestazione del Monte Bianco, analizzando la prova maschile e femminile ed entrando nei dettagli della preparazione della Bosio e dei protagonisti tra gli uomini, come Xavier Thevenard, rappresentante della generazione degli 'ultra-native'. Spazio alle interviste a Javier Dominguez, Ronan Moalic, al punto sulle prestazioni degli atleti italiani. Oltre, naturalmente, alla cronaca della CCC e della TDS.

ATLETA DELL'ANNO -
Impossibile non assegnare il riconoscimento dell'estate 2013 a Kilian Jornet Burgada, che è stato intervistato per l'occasione da Fabio Menino. La 'pagina 3' del tabloid ha poi assegnato tutti gli awards dell'estate: conferme, rivelazioni, rivedibili, oltre al borsino sulla condizione dei big italiani e stranieri.

GARA DELL'ANNO - La palma di gara dell'estate l'abbiamo assegnata alla Dolomites Skyrace e soprattutto alla sfida leggendaria tra Kilian Jornet e Marco De Gasperi. Potrete trovare il commento sulla gara, la sequenza fotografica scattata da Ralf Brunel delle fasi più significative del duello, il racconto 'live' del nostro redattore in gara Matteo Tagliabue. Approfondito anche il resoconto del Vertical Crepa Neigra. Nell'ambito dei Campionati Europei di Skyrunning, ecco il servizio sulla Trans d'Havet che ha assegnato il titolo Ultra sulla distanza degli 80 km.

TADEI PIVK - Il poster centrale, in doppia pagina, è dedicato alla rivelazione della stagione 2013, il tarvisiano Tadei Pivk. Un bel regalo per tutti i tifosi dell'atleta di Camporosso.

MA SIAMO SOLO A META' - Non finisce certo qui il numero di Up&Down. Ce ne sarebbe già a sufficienza per dichiarare che mai era stato fatto un approfondimento del genere sulle gare di outdoor running. Invece proseguiamo con una doppia dedicata alle Skyrunning World Series, ripercorrendo tutta la stagione in attesa del gran finale di Limone sul Garda. Da non perdere il bilancio della stagione dei principali team e il live report della Marathon du Mont Blanc, teatro di un'altra grande sfida tra Kilian e Dega. Proseguendo troviamo il resoconto dei Mondiali IAU di trail running in Galles e una carrellata delle gare internazionali non inserite nei circuiti, tra cui la Sierre-Zinal, dominata dall'italiana Elisa Desco.

LE GARE TOP IN ITALIA - Doppia pagina per il Campionato Italiano Skyrunning, con tutte le classifiche, l'approfondimento sulla Stava Skyrace, l'intervista a Silvia Serafini, protagonista della stagione e a Fabio Bazzana, bersagliato dalla sfortuna ma pur sempre ad alto livello. Altre due pagine sul circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup, con approfondimento sul Giir di Mont, interviste a Giorgio Pesenti del Valetudo Skyrunning e al secondo classificato nella graduatoria generale, Paolo Bert. Seguono un approfondimento sul circuito Salomon Trail Tour Italia, con intervista al vincitore Sergio Vallosio, il racconto del record di Nico Valsesia da Genova alla vetta del Monte Bianco e soprattutto una doppia pagina con il riassunto della stagione della corsa in montagna, realizzata in collaborazione con il sito specializzato corsainmontagna.it.

SKI-ALP -
Ed eccoci alle pagine di scialpinismo, che non potevano mancare nonostante manchi ancora qualche settimana all'inverno. Iniziamo con il racconto approfondito del Dachstein Triple, con tanto di live report del nostro inviato in gara Omar Oprandi. Poi il racconto del primo raduno di Sappada della nazionale di scialpinismo, organizzato dallo staff della Pitturina Ski Race. Doppia pagina con gli approfondimenti sul primo corso di formazione per allenatori di scialpinismo organizzato la scorsa primavera dalla FISI e la panoramica sulle squadre regionali dei vari Comitati. Infine le news, con le ultime notizie da La Grande Course, ISMF e l'intervista al neo-arruolato dall'Esercito, Michele Boscacci.

DA NON PERDERE - Ci abbiamo messo tanto a descrivervi i principali contenuti (e voi a leggere tutto questo articolo...). Provate ad immaginare quanto ci è voluto a raccogliere tutto il materiale. Il numero di Up&Down è imperdibile per gli appassionati, affrettatevi a prenotare Ski-alper al vostro edicolante, oppure visitate la pagina del sito dedicata agli abbonamenti. Da quest'anno, poi, è disponibile su tutti gli smartphone e tablet Android e iOS. Insomma, meglio di così...  


Trail Me Up: itinerari in realta' aumentata

Potrebbe diventare lo Street View dei sentieri. E' un sito made in Italy

Il Google Street View del trail. Immaginate un sito che vi mostri in anteprima il sentiero che volete percorrere spostando le frecce a destra e a sinistra per vedere il panorama, correndo veloci o piano e studiando il percorso. Non un gioco, ma un vero percorso, preventivamente 'filmato' da qualcuno, Si chiama Trail Me Up ed è un progetto tutto italiano. Un sito a misura di trail e hiking. Per il momento è ancora alle fasi iniziali, ma i lavori di 'mappatura' procedono. All'indirizzo www.trailmeup.com si può percorrere un itinerario nello Yosemite National Park, in California, e uno in Etiopia, ma in futuro dovrebbero arrivare percorsi in Cappadocia, Utah, Tanzania e naturalmente Italia. È possibile anche candidarsi come 'panotracker'. In pratica chi vuole andare a percorrere un trekking che ritiene interessante può sottoporre la proposta a Trail Me Up e, se il progetto viene valutato utile, riceverà uno zaino per le riprese. 


La camminata di Kilian, dopo la cronaca il silenzio

I principali media sorvolano su quanto accaduto

Tutto si può dire tranne che l’antefatto fosse tra quelli di poco conto.

LA CRONACA IN DIRETTA - Quando, nel cuore della notte italiana Ian Corless di Talk Ultra e Bryon Powell di iRunFar hanno testimoniato in diretta quanto stava accadendo in Colorado forse qualcuno si sarà riletto più volte i tweet in inglese per non avere dubbi sulla loro corretta traduzione. Prima Ian con il suo - Kilian not happy! 'I don't want to run road, so I walked', didn't he read the course description?– e poi Byron con il suo 'At Minturn, Kilian says he's walking the dirt/paved roads, not into them. "I fly on the trails." He'll finish, but on his schedule'. La stravagante circostanza che vedeva Kilian Jornet camminare invece di correre, perdendo tempo e terreno nei confronti dei suoi avversari nel bel mezzo di una competizione importante, è stato qualcosa di nuovo e inaspettato come lo sono stati alla fine i suoi 50’ di ritardo al vincitore Rob Krar.

NULLA E’ ACCADUTO - Chi tra i molti assidui lettori di Ian e Bryon si aspettasse con ansia un approfondimento dopo la puntuale cronaca in diretta è però rimasto deluso. Nei loro race reports, il primo parlando di Kilian dice: 'A flat road section that covered approximately 19% of the course demoralized Kilian; confident that his World Skyrunner Champion title was secure he eased back and allowed Cameron Clayton to run ahead of him'. Il secondo senza accennare all’accaduto si limita a riportare: 'Kilian finished fourth and far back, still securing his win of Skyrunning’s ultra series in this, the series’ final race'. 

I BOUNDARIES DI KILIAN - Dal canto suo la ISF nel consueto e preciso report post gara tocca l’argomento riportando: 'Kilian placed fourth here in 10h19’18”, for him, a day of torment. The paved road section which accounted for 19% of the course, represented the biggest challenge, no doubt favouring runners from a traditional running background - with the exception of Emelie Forsberg, whose talent knows no boundaries'. Messa giù così sembrerebbe che Kilian abbia perso il biggest challenge con quel 19% di asfalto,  che i 50’ di distacco li abbia presi a causa del suo scarso “traditional running background”, come invece per deduzione avrebbe un Dakota Jones o perché, a differenza di Emelie, il suo talento ha delle “boundaries”. 

INFORMAZIONE TRASVERSALE - Difficile immaginare che i boundaries di Kilian siano talmente grandi da impedirgli anche solo di corricchiare sull’asfalto e impossibile credere che quel suo gesto fosse solo la conseguenza della noia del momento. Kilian sa di essere un personaggio pubblico e sa benissimo che qualsiasi sua iniziativa fuori dall’ordinario, ovvero vincere, viene poi analizzata con la lente d’ingrandimento, a maggior ragione se si tratta di camminare nel durante di una finale di Coppa del Mondo. Visto che invece in questo caso non lo ha fatto nessuno ci ha pensato lui a rimarcare il concetto, inserendo domenica mattina sulla sua pagina FB una bella foto di Jordi Saragossa che ritrae alcuni alteti della UROC intenti a correre proprio sul contestato asfalto nei pressi di un bellissimo lago di montagna. Potenza dell’informazione trasversale del web, i suoi ammiratori non hanno mancato di sostenerlo come di consueto. 

LODE ALLO STOMACO DI SAGE - In tutta la vicenda, una menzione speciale va data ai problemi che l’americano Sage Canaday ha avuto in gara. Non per quanto di brutto lo stesso ha patito, ma per l’esito finale di questa Coppa del Mondo. Proprio perché forte di un traditional running background, sarebbe stato curioso vedere come sarebbe andata a finire la sfida con Kilian per la conquista del titolo finale. Per la buona pace di tutti, questo però non è accaduto e la camminata di Kilian è stata più redditizia dei problemi di stomaco di Sage. Forse tutti adesso staremmo parlando approfonditamente della camminata di Kilian o forse lui stesso quella camminata in gara non l’avrebbe mai fatta.   


Triglav Up & Down

Nuovo record sul Triglav, salita e discesa in 2h25'24''

Il 22 settembre lo sloveno Nejc Kuhar del team La Sportiva, forte scialpinista durante l'inverno e specialista dei Vertical durante la stagione estiva, realizza un progetto che covava da parecchio tempo: stabilire un nuovo record di salita e discesa dal Triglav, montagna simbolo della sua Slovenia.

Il MONTE TRICORNO - In sloveno Triglav, è la vetta più alta delle Alpi Giulie e della Slovenia con i suoi 2.864 m, ed è considerato un vero e proprio monumento nazionale. Sulla sua parete Nord, alta 1000 m, sono state aperte e ripetute diverse vie di notevole spessore alpinistico anche durante la stagione fredda. La Slovenia è terra di alpinisti con la A maiuscola e tra tutti non si può non citare un certo Tomaz Humar, famoso per le sue solitarie, deceduto nel 2009 su una vetta del Nepal.

SALITA E DISCESA IN 2h25'24'' - Dopo aver raccolto informazioni sui tempi di salite in velocità al Triglav, il migliore risultava quello di Franci Teraz in 1h31' (tempo di sola salita alla vetta); e dopo l'individuazione di un percorso di salita e discesa con le minori difficoltà tecniche e quindi il più veloce e corribile possibile, arriva il grande giorno. «Poca gente sul tracciato, terreno asciutto, bel tempo e temperatura perfetta», insomma la giornata perfetta. Kuhar in vetta al Triglav ferma il cronometro a 1h30'43'', la discesa invece in 54'48'', totale 2h25'24''!
Salita e discesa effettuate senza aiuti esterni, in completa autonomia.

DATI TECNICI
Sviluppo: 17,5 km
Dislivello: 1950 m
Materiale utilizzato: T-shirt, giacchetta antivento, guanti, scarpe da trail.