L’incontro con l’uomo e l’alpinista ascoltando Bob Dylan

Era l’11 di settembre quando abbiamo riportato sulla pagina Facebook di Ski-alper alcune riflessioni che Reinhold Messner aveva rilasciato a un quotidiano nazionale riguardo alla tragica vicenda della scomparsa di un concorrente del Tor des Géants. 

Senza troppi giri di parole, Messner aveva riportato in modo come al solito diretto quanto lui pensa della corsa in montagna e più in generale dello sport praticato in montagna. Affermazioni dure e categoriche che inevitabilmente hanno suscitato reazioni, principalmente di disappunto, da parte dei lettori della stessa pagina.

Tutto questo si è da subito trasformato in un desiderio da parte della redazione di Ski-alper di approfondire gli stessi concetti proprio con il diretto interessato, ovvero Reinhold Messner. Con la consueta passione per l’approfondimento e per la giusta interpretazione delle parole che sempre più spesso per motivi commerciali vengono relegate a uno spazio non consono, siamo quindi andati a incontrarlo nei pressi di Bolzano. È stata l’occasione per approfondire i suoi ragionamenti e le obbiezioni dei lettori emerse proprio sulla pagina di Ski-alper.

Con i giusti tempi per mettere ordine al materiale raccolto in quasi un’ora e mezza di chiaccherata, e che troverà il suo spazio sulla rivista, ecco alcune sintetiche riflessioni scritte di getto ritornando da quell’incontro:

“Nel lungo viaggio in treno da Casale Monferrato a Bolzano ho guardato per l’ennesima volta lo splendido film documentario Gasherbrum – La montagna bellissima. A quasi trent’anni di distanza da quando è stato girato, ho trovato davanti a me lo stesso Messner, con gli stessi ideali, la stessa passione e lo stesso carisma. Forse, strano ma reale, quello che più mi resterà impresso di questo incontro è la straordinaria forza comunicativa delle sue mani che sembravano muoversi in armonia con le note Blowin’ in the Wind”.