Domenica a Colle Isarco c'è il nono Hühnerspiel Vertical-KM

Domenica prossima, 29 settembre, la sezione Skialp dell’ASD Colle Isarco organizza la nona edizione della tradizionale Hühnerspiel Vertical-KM. La partenza della gara vertical con uno sviluppo di 2,9 km su un dislivello positivo di 1.000 metri si terrà alle ore 10 in Piazza Ibsen di Colle Isarco. Il record da battere è di Manfred Reichegger con 35'04" (2012) e Stephanie Jimenez con 43'05" (2017). Nell’ambito del vertical competitivo si terrà anche una marcia per escursionisti. Per coloro che preferiscono la camminata senza cronometro la partenza è possibile dalle 8 in centro a Colle Isarco. Il percorso a scelta porterà gli escursionisti fino a quota 1.860 a Malga Gallina. Gli escursionisti che rientreranno alla Piazza di Colle Isarco entro le ore 14 parteciperanno a un ricco sorteggio di premi. Info: www.sv-gossensass.org.


Luca Papi stravince il primo Tor des Glaciers

Il Tor des Glaciers, 450 km x 34.000 metri, ha il suo primo vincitore. Luca Papi, varesino naturalizzato francese, non solo ha tagliato il traguardo di Courmayeur ieri con il tempo di 134 ore e 10 minuti, ma ha lasciato il suo più diretto avversario, il belga Richard Victor, una ventina di chilometri più indietro. «Un viaggio faticoso ma bellissimo, dove ho visto paesaggi meravigliosi e ho incontrato sempre persone molto gentili - sono state queste le sue prime parole - Le difficoltà maggiori le ho provate in discesa, alcune davvero dure, ripide». E le prime notti di neve e vento? «Ho la fortuna di non soffrire Il freddo, sono sempre andato avanti in maglietta e pantaloncini; qualche volta ho indossato una giacca a vento e solo una volta i pantaloni lunghi». Percorso complicato? «Anche a fare gare seguendo semplicemente le tracce di un Gps sono piuttosto abituato, pure se in questi giorni ho attraversato territori davvero immensi e selvaggi e non sempre è stato facile individuare la strada giusta al primo colpo. Comunque Il Tor des Glaciers è una superba esperienza, da ripetere». Incontri lungo il percorso? «Tantissima gente gentile ai rifugi e anche sui sentieri alti. Al Rifugio Coda ho incontrato Olivero Bosatelli, Mi è stato poi di grande aiuto fare un po’ di strada con lui, fin quando i nostri sentieri si sono divisi».


A Giuliano Cavallo il Tot Dret, Silvia Trigueros sesta assoluta al Tor des Géants

Il Tot Dret è di Giuliano Cavallo. Il valdostano del Team Salomon – Courmayeur Trailers ha sempre tenuto le posizioni di vetta, alternandosi con Henri Grosjacques e Dino Melzani (ritiratisi entrambi a Oyace), ed ha poi preso il largo, arrivando al traguardo di Courmayeur in 23h01'25" e facendo segnare il record della corsa, scendendo sotto il muro delle 24 ore. «È stata dura - ha detto con la voce rotta dall’emozione- Non sapevo se ce l’avrei fatta, ho saltato anche le ferie per prepararmi, togliendo del tempo alla mia famiglia, anche perché ho avuto un infortunio a giugno e ho potuto allenarmi solo in bicicletta. Volevo arrivare, potevo spingere anche di più, ma ho imparato dall’errore commesso lo scorso anno, quando ero partito troppo forte. Spiace per i ritiri degli altri, io oggi in discesa andavo veramente forte». Al secondo posto Marco Bethaz e al terzo Michael Dola. Il podio femminile vede invece, nell’ordine, Marina Cugnetto, Marie Berna e Kaz Williams.

Intanto nel pomeriggio si è completato anche il podio del TOR X con gli arrivi del canadese Galen Reynolds, poco dopo le ore 18 (77h06’12”) e di Danilo Lantermino, alle 19.09 con il tempo di 79h09’49”. E ha tagliato il traguardo la prima donna, Silvia Trigueros, autrice di una prestazione impressionante che la posiziona al sesto posto assoluto. La sorpresa della giornata è rappresentata dal terzo posto di Danilo Lanternino, conquistato praticamente al fotofinish alle spese del francese Romain Olivier, andato in forte crisi nella discesa dal Col du Malatrà verso Courmayeur. Negli ultimi 20 km il cuneese che corre per l’ ASD Valle Varaita, 38 anni, ha letteralmente cancellato lo svantaggio che aveva nei confronti di Olivier, circa 1h30 al rifugio Frassati. Il francese ha invece chiuso al tredicesimo posto.


Bosatelli nella leggenda: seconda vittoria nella decima edizione del Tor

Oliviero Bosatelli ha vinto la decima edizione del Tor des Géants, bissando il successo del 2016 e raggiungendo Franco Collé in questa speciale classifica dei plurivincitori (in palmarès anche un secondo posto). Il gigante bergamasco, portacolori del Team E-Rock e atleta Scott, ha tagliato il traguardo di Courmayeur questa mattina all’ora di pranzo, chiudendo in 72 ore 37 minuti e 13 secondi. Sul traguardo la moglie Nadia con una torta e due candeline. «Ho rischiato due volte di ritirarmi - ha spiegato Bosatelli all'arrivo - la prima notte a causa di un occhio appannato, il destro, e poi in seguito per una brutta bronchite e la conseguente difficoltà a respirare. Abbiamo tutti patito il grande freddo della prima notte in particolare». Il vigile del fuoco bergamasco ha stretto i denti e ha continuato la sua gara concentrandosi su ogni singolo metro da percorrere. «Ho capito che avrei vinto veramente solo qui, sul traguardo: molte persone ieri mi hanno detto che avevo un gran vantaggio ma io non ci ho creduto fino alla fine».

Per i primi 100 chilometri Bosatelli è rimasto a ruota dei battistrada Franco Collé e Peter Kienzl, entrambi poi costretti al ritiro dopo la prima notte di corsa per problemi fisici. Alla base vita di Donnas, appena prima del giro di boa del percorso, la svolta: il Bosa entra secondo, dietro il francese Romain Olivier, ma si ferma solo un quarto d’ora ed esce dal punto di ristoro al comando. Ha provato a dargli filo da torcere, fino a due terzi di gara, il canadese Galen Reynolds, capace di ridurre il suo distacco a un’ora soltanto, alla base vita di Valtournenche, per poi essere costretto a rallentare ieri a causa di grossi problemi respiratori. Ora è atteso a Courmayeur nel pomeriggio, viaggia con un ritardo di quattro ore dal leader della corsa. Al terzo posto il francese Romain Olivier, in recupero con un distacco che si attesta a un’ora da chi lo precede.

Al femminile resta sempre al comando una grande Silvia Trigueros Garrote, settima assoluta, con un vantaggio di svariate ore su Jocelyne Pauly, seconda, e Sonia Furtado, terza. Il suo arrivo è previsto all’alba di domani, giovedì 12 settembre.

© Andrea Chiericato
© Andrea Chiericato

Tor des Géants, Bosatelli verso Courmayeur

MERCOLEDÌ 11 SETTEMBRE, ORE 10,30 - Oliviero Bosatelli ha superato la Porta del Paradiso e ora per lui è iniziata la lunga discesa verso il traguardo di Courmayeur. Il bergamasco è transitato al Col du Malatrà alle 9.29 di questa mattina, saldamente al comando della decima edizione del Tor des Géants®. Dietro di lui il canadese Galen Reynolds, rallentato ieri da problemi respiratori e ora staccato di oltre quattro ore dal leader della corsa. Al terzo posto il francese Romain Olivier, in recupero con un distacco che scende a un’ora da chi lo precede. Quarto un Danilo Lantermino in grande spolvero, quinto la sorpresa di questo TOR, il sudafricano Erwee Tiaan, che ha approfittato del ritiro di Gianluca Galeati a Oyace, nella notte, per guadagnare un’altra posizione. Al femminile resta sempre al comando una strepitosa Silvia Trigueros Garrote, settima in posizione generale, con un vantaggio di svariate ore su Jocelyne Pauly, seconda, e Sonia Furtado, terza.

MARTEDÌ 10 SETTEMBRE, ORE 17,30 - Oliviero Bosatelli tiene: il bergamasco è l'unico concorrente arrivato a Cuney, alle 16.12. Da Valtournenche era uscito con un'ora circa di vantaggio su Galen Reynolds e tre ore su Olivier Romain. A seguire Lantermino e Galeati. Tra le donne Silvia Trigueros è l'unica arrivata a Champoluc. Alla base precedente aveva circa tre ore di vantaggio su Jocelyne Pauly e circa sei su Sonia Furtado.

MARTEDÌ 10 SETTEMBRE, ORE 8 – Continua la marcia di Oliviero Bosatelli al Tor des Géants. Il bergamasco è arrivato alle 6.19 a Champoluc, seguito alle 7.25 da Reynolds Galen. I due erano usciti da Gressoney con una decina di minuti di distacco in più. Il terzo concorrente, Olivier Romain, è arrivato a Champoluc alle 8.08. Più distanti e non ancora transitati da Champoluc Gianluca Galeati, Sebastien Raichon e Danilo Lantermino, mentre al settimo posto c’è John Kelly, seguito da Enzo Benvenuto, Tiaan Erwe e Cristian Ionel Manole. È abbastanza delineata la situazione nella gara femminile con Silvia Trigueros che a Balma aveva tre ore di vantaggio su Jocelyne Pauly e oltre cinque su Sonia Furtado. La Trigueros è l’unica ad essere transitata da Niel, alle 6.44. A seguire nella top ten: Chiara Boggio, Kaori Niwa, Melissa Paganelli, Elisabetta Negra, Patrizia Pensa, Zoe Salt, Darcy Piceu.

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE, 0RE 16 - Altri cambiamenti nella testa della gara con Oliviero Bosatelli che è uscito per primo dalla base di Donnas, dove era arrivato dopo di Olivier Romain: una ventina i minuti di vantaggio, che si sono però assottigliati all'ingresso a Sassa a soli quattro minuti. Al terzo posto Reynolds Galen, attardato di un'altra ventina di minuti abbondante. Ha dovuto ritirarsi Franco Collé per problemi alla vista. L'unica donna arrivata a Donnas è Silvia Trigueros che aveva più di un'ora su Jocelyne Pauly e più di due ore su Sonia Furtado a Champorcher.

LUNEDÌ 9 SETTEMBRE, ORE 9,30 - Cambio alla testa della gara. Alle 9,12 l'unico arrivato a Champorcher era Olivier Romain. Da Cogne, al secondo posto, con 20 minuti di distacco, era uscito Galen Reynolds, seguito a sette minuti da Oliviero Bosatelli. Franco Collé è invece uscito da Cogne alle 6.59, con circa un'ora e 45 minuti di ritardo. Si è ritirato Peter Kienzl. Cambio anche tra le donne con Silvia Trigueros uscita da Cogne alle 8.01 con circa un'ora di vantaggio su Jocelyn Pauly. Terza Sonia Furtado, arrivata a Cogne alle 9.16 ma non ancora uscita.

DOMENICA 8 SETTEMBRE, ORE 19 - Il via questa mattina alle 12 da Courmayeur. Dopo il Tor des Glaciers, è partita anche la gara regina, il Tor des Géants e nelle prime sette ore di gara, in parte anche sotto la neve, la testa della corsa è per Franco Collé, uscito alle 18.56 dalla base di Valgrisa, seguito da Peter Kienzl (19.08) e da Oliviero Bosatelli (19.13). Da Valgrisa sono usciti anche Romain Olivier, Glen Reynolds e Francesco Cucco. Tra le donne al rifugio Deffeyes è passata per prima Sonia Furtado, seguita da Silvia Trigueros Garrote a circa 8 minuti e da Jocelyne Pauly a circa 12 minuti. Nella top ten anche Darcy Piceu, Amy Sproston, Giuditta Turini, Scilla Tonetti, Denise Zimmermann, Patrizia Pensa e Zoe Salt. Ritirata Lisa Borzani a causa di problemi al ginocchio. Edizione record quella del 2019 con 920 concorrenti al via. Intanto prosegue anche il Tor des Glaciers, la nuova gara di 450 km e 32.000 m D+. In testa Luca Papi su Javier Puit e Masahiro Ono. Tra le donne conduce Marina Plavan, seguita da Licia Madrigal, da Anouk Baars e da Ita Marzotto.


Al Delicious Festival Dolomiti c'è il primo Women's Trail by Scarpa

Appuntamento  il 21 settembre a Cortina d’Ampezzo per il primo trail dedicato al mondo femminile. L'azienda di Asolo organizza in occasione di Delicious Festival Dolomiti la prima edizione di Women’s Trail. Il programma di Women’s Trail si snoderà in un percorso di 7 km con 100/150 metri di dislivello positivo e sarà aperto a tutte le donne che si vorranno misurare con la meravigliosa cornice delle Dolomiti. Un trail non competitivo, che partirà dal PalaDelicious, procederà nella Valle d’Ampezzo e ha in previsione due tappe davvero invitanti. La prima a Malga Peziè de Parù, la seconda alla Baita Resch, dove gli chef dei rifugi prepareranno dei ristori speciali da assaporare e gustare con vista sulle Dolomiti.

Il Delicious Festival Dolomiti

Il Women’s Trail di Scarpa si inserisce, infatti, nel programma di Delicious Festival Dolomiti e ne rafforza lo spirito originario legato allo sport e alla cultura locale. L’Associazione Sportiva Dilettantistica L5T Sport organizza, nei due giorni 20 e 21 settembre 2019, il Delicious Festival Dolomiti, evento sportivo, culturale e gastronomico all’insegna dello sport e del divertimento.  L’obiettivo è di valorizzare il patrimonio storico, naturale, alpinistico ed enogastronomico di Cortina d’Ampezzo. Un evento che l’azienda di Asolo vuole valorizzare seguendo il suo stile imprenditoriale e innovativo attraverso un’iniziativa totalmente dedicata alle donne. Scopo dell’iniziativa è anche unire verso un obiettivo comune, la sensibilizzazione per la lotta contro il tumore al seno, sostenendo ADOS – Associazione Donne Operate al Seno Sezione di Cortina – Cadore – Comelico. Le iscrizioni al primo Women’s Trail di Scarpa sono ufficialmente aperte dal primo settembre sul sito www.delicioustrail.it. Il costo di partecipazione è di 20,00 €. Parte del ricavato verrà devoluto all’ ADOS – Associazione Donne Operate al Seno Sezione di Cortina – Cadore – Comelico.


Pau Capell zittisce tutti all'UTMB

Il nuovo re del Monte Bianco è Pau Capell. Lo spagnolo, al termine di una gara in testa fin dall'inizio, ha vinto la sua prima UTMB con il tempo di 20h19’07’’. Secondo Xavier Thévenard (21h07’56’’) che, partito piano, ha cercato di avvicinare lo spagnolo nella seconda metà di gara, arrivando anche a circa 20’ dalla testa. Al terzo posto il neozelandese Scott Hawker in 21h48’04’’. A seguire, nell’ordine, Tom Owens, Andrew Symonds, Joaquin Lopez, Ho Chung Wong, Masatoshi Obara, Germain Grangier e Javier Dominguez Ledo. Nella gara femminile si avvia a vincere la statunitense Country Dauwalter, seguita, al momento di pubblicare questa news, dalla svedese Krsitin Berglund e dalla spagnola Maite Maiora Elizondo.

DONNE - Successo della statunitense Courtney Dauwalter tra le donne in 24h34'26' che ha staccato di un'ora la svedese Kristin Berglund, tallonata a poco più di 7 minuti dalla spagnola Maite Maiora Elizondo, alla prima cento miglia.

CCC - Nella Courmayeur-Champex-Chamonix di ieri vittoria di Luis Alberto Hernando in 10h28’49’’ su Thibaut Garrivier e Jirì Čipa, ventunesimo Stefano Rinaldi, ritirato Marco De Gasperi. Al femminile successo di Ragna Debats in 12h10’33’ su Amanda Basham e Camille Bruyas.

 


Angermund-Vik e Croft vincono la OCC

Mentre si sta correndo la CCC (al momento di pubblicare questa news è in testa il cinese Jasheng Shen, ma nel gruppo di testa, ci sono anche, tra gli altri, Hernando, Lanne, Garrivier e Marco De Gasperi) è tempo di commentare i risultati della OCC, corsa ieri tra Orsières e Chamonix sulla distanza di 55 km e 3.500 metri di dislivello positivo. La vittoria è andata al norvegese del Team Salomon Stian Angermund-Vik in 5h19’24’’ sullo spagnolo Andreu Simon Aymerich e sul cinese Tao Luo. Il podio è racchiuso in sei minuti. Primo italiano Riccardo Montani del Team Salomon in quattordicesima posizione. Tra le donne successo della neozelandese Ruth Croft in 5h50’14’’ davanti alla spagnola Azara García e alla giapponese Yuri Yoshizumi. In questo caso il podio è in oltre 16 minuti. Prima italiana Sonia Locatelli, ventunesima.


A Pablo Villa la TDS, De Gasperi al via della CCC

Ciao Ciao TDS, benvenuta CCC. Finita la prima delle gare più attese della settimana che porta all’UTMB, sale l’attesa per la Courmayeur-Champex-Chamonix. Ieri sera lo spagnolo Pablo Villa ha chiuso in 18h03’06’’ la TDS, salendo sul gradino più alto del podio insieme al russo Dimitry Mityaev e al francese Ludovic Pommeret. All’undicesimo posto Giulio Ornati in 19h44’ 39’’, primo italiano. Al femminile vittoria della francese Audrey Tanguy in 21h36’15’’ sulla statunitense Hillary Allen e la svizzera Kathrin Götz. Prima italiani Scilla Tonetti in quattordicesima posizione con il tempo di 27h56’32’’, ventiseiesima Sonia Glarey.

DEGA AL VIA – Grande attesa dunque per la CC che prenderà il via domani mattina da Courmayuer alle 9. Al via ci sarà anche Marco De Gasperi, quarto l’anno scorso. Obiettivo podio, ma dovrà guardarsi le spalle da tanti potenziali medagliati: Luis Alberto Hernando, Longfei Yan, Jiasheng Shen, Cristofer Clemente, Michel Lanne, Benoit Girondel tra gli altri. Al via anche Stefano Rinaldi. Tra le donne il rientro sui sentieri che contano di Emelie Forsberg che dovrà vedersela con Alisa Mc Donald, Ragna Debats, Brittany Petterson, Gemma Arenas e Ragna Debats tra le altre.


Si corre la TDS aspettando l'UTMB

Mentre si sta correndo la TDS, entra nel vivo la settimana dell’UTMB, con la partenza della gara regina venerdì pomeriggio e alla mattina il via della CCC da Courmayeur, poi giovedì sarà la volta della OCC. La TDS 2019 è una gara ricca di sorprese, con un percorso tutto nuovo, passato da 120 a 145 km. I favoriti? Lo spagnolo Pablo Villa, in testa dopo poco più di 9 ore di gara, il russo Dimitry Mityaev, l’altro spagnolo Tofol Castaner, ma anche i connazionali Jordi Gamito, Pere Aurell, il francese Ludovic Pommeret, il cinese Yanqiao Yun, il norvegese Hallvard Schjølberg e lo svizzero Walter Masner. Tra gli italiani occhi puntati su Giulio Ornati del team Salomon. Al femminile se la giocano Audrey Tanguy, Karin Götz, Hillary Allen, con due italiane che potrebbero lottare per una buona posizione: Francesca Pretto e Sonia Glarey. Nella OCC al via il norvegese Stian Angermund-Vik, il giapponese Rui Ueda, il francese Nicolas Martin e gli spagnoli Eugeni Gil e Pablo Villalobos. Tra le donne la neozelandese Ruth Croft, le spagnole Sheila Aviles e Azara Garcia, la cinese Yangchum Lu.

UTMB, FAITES VOS JEUX – Non c’è dubbio però che la gara regina è quella che attira più attenzioni. Il parterre è sempre di livello e nel 2019 ci sarà ancora Xavier Thévenard, tre volte vincitore e autore del grande slam UTMB, ma ci sarà anche rumeno Robert Hajnal, secondo l’anno scorso, l’americano Tim Tollefson, con i connazionali Alex Nichols, Zach Miller, Hayden Hawks, Jason Schlarb, il polacco Marcin Świerc, vincitore della TDS 2018, il cinese Min Qi, i francesi Sylvain Court, Sylvain Camus, Julien Chorier, Benoit Cori, gli inglesi Tom Owens e Andy Symonds, il neozelandese Scott Hawker. Per l’Italia occhi puntati su Franco Collè del Team Hoka One One e Andrea Macchi. Al femminile occhi puntati su Francesca Canepa, vincitrice 2018, ma anche sulla statunitense Courtney Dauwalter, sulle spagnole Uxue Fraile, Maite Maiora e Nuria Picas, sulla cinese Miao Yao, sulla svedese Mimmi Kotka, sulla statunitense-svizzera Katie Schide. Fa il suo ritorno anche Rory Bosio. Ci saranno inoltre le francesi Juliette Blanchet ed Emilie Lecomte, l’ungherese Ildikó Wermescher e la brasiliana Fernanda Maciel. Purtroppo ha dovuto dare forfait Katia Fori, ma la pattuglia italiana dovrebbe essere rappresentata, tra le altre, da Alessandra Boifava, Chiara Bertina, Basilia Förster e dalla russa d’Italia Yulia Baykova.


Kilian Jornet e Maude Mathys, una Sierre-Zinal da record

Una gara che unisce le Golden Series e la Coppa del Mondo della World Mountain Running Association: è la Sierre Zinal. La prova svizzera non ha tradito le attese, con un parterre d’eccezione e una grande bagarre in gara. Sempre nel segno di Kilian Jornet, si potrebbe dire, che nel Vallese, non solo conquista la settima vittoria, ma ci riesce con il nuovo record, 2h25'35”, contro il 2h29'12" realizzato da Jonathan Wyatt nel 2003. Ci ha provato Petro Mamu, secondo in 2h26'28, con terza piazza per Jim Walmsaley in 2h31'52". Decimo Davide Magnini in 2h37’21”.
Infranto anche il record al femminile. Ci è riuscita Maude Mathys in 2h49'20: un tempone rispetto al precedente primato di 2h54'26”. Sul podio anche Judith Wyder in 2h54'20”, con terza Silvia Rampazzo in 2h56'17”.


Silvia Rampazzo, la forza di battere gli uomini

Ora, dopo le medaglie Mondiali, dopo gli exploit a Zegama, dopo che nello scorso fine settimana ha vinto la classifica assoluta della Camignada poi siè refuge di Auronzo di Cadore (35 km, 1.200 iscritti), battendo gli uomini e rifilando 13'' a Ivan Geronazzo, è la donna copertina. Con un altro primato non da poco: oggi è in prima pagina sul Corriere della Sera. Ma Silvia Rampazzo è forte perché è forte soprattutto dentro, e lo ha dimostrato da subito. La sua è una di quelle belle storie, di persone normali, con un lavoro impegnativo, che hanno iniziato a correre con la maglietta di cotone e che riescono a liberare la mente mettendo un piede davanti all'altro, sempre più velocemente. Silvia è stata testatrice della nostra Outdoor Guide per diversi anni e nel giugno 2016 l'abbiamo intervistata per la prima volta. Ecco le risposte più significative e come è nata la sua grande passione per la corsa tra i monti. E se volete conoscerla meglio, c'è anche il bel capitolo scritto da Simone Sarasso in Trail Rock Girls, appena pubblicato dalla nostra casa editrice.

Silvia, oggi sei una tra le più affermate runner off-road a livello nazionale, ma come hai iniziato a correre?

«Sono ingegnere ambientale e passo tanto tempo al computer oppure in viaggio. Per questo sento il bisogno di muovermi. Però a correre ho iniziato una decina di anni fa, in pianura, sull’asfalto, in un difficile momento famigliare. Mi aiutava a scaricarmi e a liberare la testa. Correvo tutti i giorni, senza cardio, con i pantaloni e la maglietta di cotone, senza pensare al tempo né mai gareggiare. Per me era una valvola di sfogo. Che purtroppo è durata poco perché dopo qualche mese ho iniziato ad avere male alle ginocchia. Se facevo una corsetta zoppicavo per giorni…».

Come mai?

«La diagnosi è stata subito impietosa: sublussazione a entrambe le ginocchia, infiammazione e consumo delle cartilagini. Così per anni ho smesso di correre, a volte zoppicavo anche solo a camminare. Mi avevano detto che non avrei più potuto correre, al massimo venti minuti la domenica. Ho sempre amato la montagna e appena potevo me ne scappavo sulle Dolomiti, a volte salivo a piedi e tornavo con gli impianti per non sollecitare le ginocchia. Poi ho conosciuto Michele, il mio ragazzo. Lui correva, su strada e qualche skyrace. Un giorno mi ha proposto una corsetta sui sentieri e da lì è nato tutto. Forse il terreno diverso mi ha aiutato. Alla fine del 2010 ho rimesso le scarpe, qualche garetta, a partire dalla Transcivetta - con tempo eterno… - fino alla stagione 2013 quando ho iniziato a ottenere risultati di soddisfazione».

Poi è stato un crescendo…

«Sono riuscita ad allenarmi bene e i risultati sono venuti, ma inaspettati. Mi è sempre piaciuto il senso di libertà della corsa e amo la montagna pur essendo di pianura, ma non ho mai avuto spirito agonistico. Improvvisamente mi è sembrato di vivere un sogno».

Poco spirito agonistico allora aiuta a vivere le gare con meno stress…

«Non lo so, diciamo che per me le gare sono uno stimolo perché sono di indole pigra, così mi pongo degli obiettivi per correre nella natura e tra le montagne. Delle gare amo la fatica e la soddisfazione che premia il raggiungimento di un obiettivo, la sfida contro me stessa e i miei limiti».

La montagna, una grande passione?

«Sì e anche gli sport di montagna, al liceo e all’università mi piaceva andare anche ad arrampicare. All’inizio camminavo, poi ho iniziato a correre con addosso il pesantissimo equipaggiamento dettato dal ‘non si sa mai’, con il solo scopo di abbattere i tempi di avvicinamento e andare più lontano».

Come ti alleni?

«In settimana solo in pianura, riesco a fare salita e discesa esclusivamente nei week-end. La salita è un toccasana per le mie ginocchia perché lavoro molto di muscoli e si rinforza la struttura della gamba, ma abito in pianura…».

Raccontaci qualche corsa insolita, visto che fai un lavoro che ti porta spesso in giro per il mondo.

«Sì, sono ingegnere ambientale nel campo oil&gas e spesso ho viaggiato in posti lontani. Mi è capitato di correre, naturalmente tutta coperta dalla testa ai piedi, con un caldo pazzesco, in Iran. Oppure in Kazakistan, o anche in Congo».