Nemmeno un mese alla Transpelmo

Il 4 settembre la quarta edizione

Il quattro settembre scatta nuovamente la quarta edizione della Transpelmo, intorno appunto al Pelmo, Dolomiti. Obiettivo cinquecento iscritti per il Comitato organizzatore, dato possibile da raggiungere. Intanto le iscrizioni aumentano, anche perchè i partecipanti sono stati incoraggiati dalle offerte di gadget che gli organizzatori hanno messo sul piatto. La prima fascia di prezzo prevedeva che i concorrenti potessero scegliere una canotta o i pantaloncini oppure entrambi. La cosa più pratica è stata poter inserire la taglia per avere un gadget di “misura”. In questi giorni le iscrizioni sono aperte nella modalità “regular” quindi senza possibilità di scegliere la tipologia di gadget. La fascia “regular” si chiuderà il 28 agosto con il costo della quota di partecipazione fissato a 35€. Dal 29 agosto al 1 settembre la quota sarà aumentata di 5€. Il percorso che avvolgerà il “Caregon del Padreterno” partirà da Palafavera alle ore dieci, la prima parte di salita sarà nel bosco, per poi proseguire in quota con ampio sentiero, su pascoli e sulle distese di mughi, il rifugio Venezia dove gli atleti troveranno il primo ristoro. Dopo il Rifugio inizierà la vera salita, prima si toccherà una forcelletta poi si affronterà un ripido ghiaione sino a raggiungere forcella di Val d’Arcia, il GPM della gara. La discesa si svolge lungo il ghiaione fino a immettersi nel sentiero che porta al passo Staulanza. Nei pressi del Passo s’incontrerà il terzo ristoro. Superata una breve salita, inizierà la fase finale della discesa, passando per il Pian dei Buoi si raggiungerà nuovamente Palafavera dov’è situato l’arrivo e il ristoro finale. In zona arrivo, gli atleti avranno anche la possibilità di fare una doccia rigenerante.
L’anello appena descritto ha uno sviluppo di quasi diciassette chilometri con un dislivello di 1296 metri. Ogni informazione sul tracciato e sulle iscrizioni si può trovare su www.transpelmo.it


Piller Hoffer e la Senik vincono la Camignada

Alla partenza 1186 atleti

La carica è suonata alle 8.15, quindici minuti di ritardo sulla tabella di marcia per dare la possibilità a tutti di raggiungere la zona di partenza. Il programma della giornata non è dei più facili, trenta chilometri di sviluppo e 1319 metri di dislivello positivo.

Dalle sponde del lago di Misurina Matteo Piller Hoffer, vincitore nel 2008, con Manuel Speranza (Gruppo Cortina), ha preso il comando della gara. Aron Lazzaro (Gs Pavione Imer) saliva verso il Rifugio Auronzo tenendo a vista i due battistrada. Al primo controllo, posto alle pendici delle Tre Cime, Piller Hoffer e Speranza sono ancora insieme, due minuti più tardi transita Aron Lazzaro, poco dopo anche Alberto Gerardini e Ivan Geronazzo. La corsa dei fuggitivi prosegue senza intoppi, il vincitore del 2008 si accorge però che il suo avversario anche nelle brevi discese non riesce a tenere il suo ritmo. Dopo il Rifugio Carducci, c’è l’attacco, il cambio di ritmo è deciso e porta Matteo Piller Hoffer ad avere circa cinque minuti di vantaggio al termine della Val Giralba. Alle spalle dei due, Aron Lazzaro, conoscendo bene il percorso, cerca di gestire al meglio la gara. In campo femminile la favorita della vigilia è Jennifer Senik, lungo la prima salita è però Silvia Serafini a tenere la testa della gara. La Serafini passa al Rifugio Auronzo con qualche secondo di vantaggio, la Senik continua con il proprio ritmo sapendo che la gara è ancora lunga. Seguono Michela Campigotto e Daniela Da Forno.

Matteo Piller Hoffer vola lungo la Val Giralba, negli ultimi chilometri in piano, sente che le gambe non rispondono come dovrebbero, tagliare il traguardo per primo è possibile, ma non è più una certezza. L’entrata al Palaghiaccio per il sappadino è trionfante, con il tempo di 2.44.26 bissa il successo del 2008, ma lascia tre minuti al proprio avversario. Manuel Speranza nell’ultimo tratto fa girare le gambe con più efficacia e chiude n 2.46.18. Sul terzo gradino del podio si conferma Aron Lazzaro con il tempo di 2.49.42. In quarta posizione arriva ad Auronzo Nicola Giovannelli, mentre Geronazzo e Vallosio decidono di chiudere la loro gara, appaiati.

Tornando alla gara femminile, la Senik, dopo la prima parte di gara dove ha fatto fatica a trovare il giusto ritmo e a sciogliere le gambe, supera la Serafini dopo la Forcella Lavaredo e non voltandosi più indietro continua a correre pensando solamente al primo gradino del podio. Ad Auronzo sono arrivati in ventinove quando all’entrata del palaghiaccio si presenta Jennifer Senik. La forte atleta dell’Aldo Moro Paluzza, reduce dalla vittoria della Transcivetta, mette in archivio anche la Camignada con il tempo di 3.14.22. La Serafini chiude in 3.22.01. In terza posizione taglia il traguardo Michela Campigotto dell’Atletica Lamonese.

La Camignada poi Siè Refuge si dimostra ancora una volta una “gara” con una profonda tradizione legata al più classico modo di andare in montagna come hanno fatto centinaia di appassionati. Genitori e figli, nonni e nipoti, amici a due e quattro zampe, tutti, nessuno escluso, hanno voluto vivere una giornata sotto le Tre Cime semplicemente passeggiando.

Interviste

Matteo Piller Hoffer conosce bene i sentieri che conducono da Misurina ad Auronzo passando per i famosi “Siè Refuge”. Il suo nome appare nell’albo d’oro nel 2008, alla trentanovesima edizione riscrive una pagina della storia della Camignada. Il volto del sappadino subito dopo l’arrivo lascia intravedere i segni della fatica, una fatica che gli ha fatto compagnia soprattutto negli ultimi cinque chilometri. “La gara è andata abbastanza bene – ha detto tra un respiro e l’altro il vincitore – se la paragono a questo periodo della mio stato di forma. Purtroppo ho sempre i muscoli delle gambe contratti e in piano non riesco a prendere un bel ritmo. Ho corso con una bella falcata sia in salita sia in discesa, ma è sull’ultimo tratto che ho perso quasi tutto il mio vantaggio”. “Nel primo tratto di gara – ha continuato Piller Hoffer – ho corso con Speranza, ma mi sono subito accorto che nei brevi tratti di discesa, mentre io riuscivo ad allungare il passo, lui non riusciva a starmi dietro. Nella discesa del Carducci ho provato ad andarmene, mi pare che alla fine della Val Giralba avevo circa cinque minuti, poi nel piano ne ho persi tre”.

Arriva zoppicante, si guarda intorno e sbuffa, è Alberto Gerardini, quasi atleta di casa che sino al Rifugio Carducci era in lizza per la quarta posizione. “Dopo il Carducci mi sono buttato in discesa, ma quasi verso la fine sulle pietre bagnate ho sentito la caviglia cedermi. Dopo i vari infortuni, in discesa non riesco ad avere un appoggio sicuro e stabile. Non voglio più rischiare di farmi male e così ho rallentato”.

Dopo la vittoria alla Transcivetta, Jennifer Senik vince un’altra mitica gara di corsa in montagna. Della Camignada conosceva la storia e aveva sentito tanto parlare della lunga discesa della Val Giralba. “Ho fatto tanta fatica – ha raccontato la Senik – avevo le gambe dure e non riuscivo a ingranare poi con il passare del tempo sono riuscita a prendere il mio ritmo e forse li ho fatto la differenza. Dopo il Rifugio Lavaredo, appena passata la forcella ho superato la Serafini e mi sono concentrata nella corsa. Per il resto della gara non mi sono mai girata, pensavo che la Serafini mi fosse incollata, non volevo commettere nessun errore che mi potesse compromettere la vittoria”.


Già al lavoro per la Skirace Monte Cavallo

L'11 settembre ecco la quarta edizione

L'11 settembre si correrà la quarta edizione della Skirace Monte Cavallo, venti cholometri per 1600 metri di dislivello: tuttavia il Comitato organizzatore è già al lavoro da alcuni giorni, come dimostra la prima riunione operativa svolta ad Aviano. La Monte Cavallo  collega il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, la Provincia di Pordenone con la Provincia di Belluno. La rassegna sarà coordinata dal Montanaia Racing, anche se ingente sarà il numero dei volontari per l'occasione. Il soccorso alpino sarà garantito dagli uomini di Maniago, Pordenone e Valcellina e dalla Croce Rossa Italiana. Forze in campo anche del Radio Club Bartolomeo Zanon, quindi presenti in massa gli uomni del Club Alpino Italiano dell'Alpago e di Aviano. Grande novità per la  quarta edizione: l’11 settembre si correrà la prova finale del Campionato Italiano Skyrunning 2011, organizzato dalla F.I.SKY. Oltre ad assegnare il titolo di Campione Italiano la manifestazione sarà prova finale del prestigioso Trofeo Skyrunning Regione Friuli Venezia Giulia. In programma anche per questa edizione la Skyrace dei Ragazzi, una ricca opportunità per avvicinare i più giovani alla montagna e non a caso, sarà significativo il contributo dell’Alpinismo Giovanile del CAI di Pordenone. Stesso percorso, intorno al Monte Cavallo, e base logistica il Centro Sportivo di Roncjade in località Collalto, dove vi sarà la partenza e l'arrivo. 
 



Ortles Cevedale, Mamleev campione italiano

A Santa Caterina la sesta edizione della Ortles in una giornata autunnale

Sembra autunno a Santa Caterina Valfurva per la pioggia ed il freddo. In questo scenario è andata in scena la sesta Ortles Cevedale, seconda tappa di campionato italiano FISKY, e alla fine grazie all'organizzazione del Cai Valfurva e Alp Forba, coadiuvate da Atletica Alta Valtellina e Us Bormiese, la competizione si è comunque svolta sul tracciato originale da 27 km, con  2800 metri di dislivello totale. Al via 215 'corridori del cielo' che si sono dati battaglia all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Il 'guerriero' numero uno è stato Mikhail Mamleev della Valetudo Skyrunning Italia. Mamleev con questo trionfo ha conquistato anche il titolo di campione italiano 2011 di skyrunning con una gara d'anticipo.  Sul podio con lui l’ex forestale Lucio Fregona e il campione dello skialp Lorenzo Holzknecht. Raffaella Rossi del Team Valtellina si è imposta in campo femminile, avendo la meglio sulla rumena Ana Hecico e Emanuela Brizio. Quella dei vincitori è stata una marcia trionfale già dalle prime battute. Ai passaggi presso i rifugi Forni, Branca e Pizzini i riscontri cronometrici davano i due vincitori di giornata sempre più padroni della gara. Mamleev ha chiuso in 2h15’30. Dopo il podio troviamo Paolo Larger, Luca Sanna, Matteo Menici, Giovanni Tacchini, Clemente Belinghieri, Daniele Compagnoni e Walter Trentin che chiude la carrellata dei 'top ten'. Fra le donne, oltre al già citato podio, da segnalare Elisa Compagnoni e Cinzia Bertasa rispettivamente quarta e quinta. Esulta il campione italiano all'arrivo: "Sono contentissimo. Sapevo che i miei avversari erano di buon livello, ma stavo bene e ci tenevo a vincere. In vista dei mondiali di orieenteering avevo finalizzato la preparazione per arrivare in questo periodo con un eccellente stato di forma. Ho subito quindi cercato di sgranare il gruppo di testa portandomi al comando. Ci sono riuscito e sono doppiamente contento di avere vinto la gara e il titolo italiano 2011”. Soddisfatta l'organizzazione. Ecco Luca Dei Cas, direttore di gara: “Ogni anno l’obiettivo è provare a migliorare. Vista la vetrina tricolore l’impegno è stato massimo e grazie all’ottimo lavoro svolto abbiamo migliorato alcune pecche segnalateci dagli atleti nelle edizioni precedenti. Quest’anno si è focalizzata l’attenzione su pranzo, docce atleti e pacco gara. Da un primo bilancio in corsa, direi che possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati raggiunti”. Chiude Matteo Pedergnana. direttore percorso: “A livello di presenze, rispetto al 2010, abbiamo pagato lo scotto di un meteo tutt’altro che favorevole, ma guardiamo l’aspetto positivo. Per noi è stato un ottimo test a livello organizzativo. Con pioggia a tratti battente samo rusciti a proporre il percorso originale garantendo la massima sicurezza agli atleti. Per questo mi sento di ringraziare i numerosi volontari che come al solito hanno dato il massimo per il buon esito della manifestazione”.

 


Tutto pronto per la Ortles Cevedale

Domenica a Santa Caterina la sesta edizione. Iscrizioni fino a sabato

Domenica a Santa Caterina Valfurva si corre la sesta edizione della Ortles Cevedale. E' ancora tempo di iscrizioni per la seconda delle tre tappe del tricolore FISKY: fino a sabato pomeriggio infatti si potrà prender parte all'evento disegnato all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Per info contattare il Tourisport al 0342935544. Intanto si continuano a registrare nuove adesioni, fra cui la presenza dei trentini Paolo Larger, vincitore della Dolomites SkyRace 2010, e Michele Tavernaro, sul gradino del podio a Santa Caterina lo scorso anno. Presente poi il russo, naturalizzato italiano, Mikhail Mamleev,  oggi leader al campionato italiano, l'ex forestale Lucio Fregona, vincitore fel 2007 e secondo l'anno scorso, il capitano del Team Valtellina Giovanni Tacchini, azzurro di specialità e vincitore nel 2009. Attenzione anche al  lecchese Carlo Ratti che ha colto un podio alla Stralivigno. Appuntamento a domenica in Alta Valtellina allora!


Domenica a Misurina c'è la Camignada

Dal lago di Misurina ad Auronzo: attraversata di oltre trenta chilometri

Domenica dalle sponde del lago di Misurina partirà la trentanovesima edizione della Camignada poi Siè Refuge. L'attraversata di oltre trenta chilometri collega Misurina ad Auronzo di Cadore. Nata nel 1973 ha visto i successi di campioni come Maurilio De Zolt, Luciano Fontana, Claudio Cassi e Ivano Molin. Le iscrizioni on line sul sito www.sportis.it chiuderanno venerdì pomeriggio, intanto si sta per raggiungere l'ambizioso 'tetto' di mille partecipanti. La Camignada poi sié refuge partirà alle ore otto proprio davanti al lago di Misurina. Si proseguirà verso le Tre Cime. Al Rifugio Auronzo situato a 2330 metri, ecco il  primo posto di controllo. Seguendo la carreggiabile si oltrepassa la chiesetta della Madonna delle Crode. Così si giungerà al rifugio Lavaredo, 2344 metri, dove vi sarà il primo ristoro, oltre il secondo posto di controllo. Proseguendo per il sentiero 104 si raggiunge Forcella Lavaredo, 2454 metri, e successivamente, ecco Forcella Toblin con il Rifugio Locatelli, 2405 metri, terzo posto di controllo.
L'itinerario prosegue a est sul segnavia 101, passando sopra l'Alpe dei Piani, fino a Forcella di Cengia, 2522 metri, dove vi è il Rifugio Piani di Cengia, quarto posto di controllo. Quindi discesa attraversando il Passo Fiscalino, 2528 metri, e si arriverà al Rifugio Zsigmondy-Comici, 2224 metri, dove è stato  istituito il secondo ristoro. 
La salita a seguire porta a Forcella Giralba, 2431 metri, quindi il sesto posto di controllo al Rifugio Carducci, 2297 metri, che è anche il terzo ristoro. , sesto posto di controllo e terzo posto. Inizia qui la lunga discesa verso Auronzo attraverso la Val Giralba, in fondo alla quale si trova il Pian delle Salere, con l'ultimo posto di controllo . L'arrivo è situato presso lo stadio del ghiaccio, 864 metri.
 


Burgada&Varela: dominio spagnolo al Giir di Mont

L'iridato Burgada stacca De Gasperi nell'ultima discesa

Che spettacolo a Premana. La diciannovesima edizione del Giir di Mont, gara di skyrunning tra le più quotate e che quest’anno festeggia anche il cinquantennale dalla prima edizione, parla spagnolo.   Dominano infatti gli iberici Kilian Jornet Burgada e Mireia Miro Varela. Trentadue chilometri sui saliscendi lecchesi toccando i dodici alpeggi del territorio comunale. In seicentocinquanta fra le cime dell’Alpe Chiarino, Bocchetta Larec e l’Alpe Deleguaggio, prima di scendere di nuovo verso Premana per il gran finale.
La gara maschile ha visto un duello senza esclusione di colpi fra Burgada e l'altro pretendente alla vittoria, Marco De Gasperi. Fra le donne,  dopo il forfait della campionessa in carica Laetitia Roux, Mireia Miro Varela ha la meglio sulle inseguitrici guidate da Stefanie Jimenez, francese ma italiana d'adozione. La gara. Marco De Gasperi, memore della sconfitta del 2010, decide di non aspettare il finale e parte all’attacco, arrivando in cima alla Bocchetta Larec con 1’55 di vantaggio. Il margine si espanderà fino a 3’25, quando finalmente Burgada parte in progressione a caccia della lepre di Bormio. Dietro intanto si scatena la lotta per il gradino più basso del podio, che vede anche qui un duello italo-iberico, con Butti, Gotti e Brunod contro Pinsach e Lizeaga. Anche l’inglese Tom Owens è della partita, pur passando in coda al gruppetto. Burgada continua a recuperare su De Gasperi, il cui incubo peggiore si materializza in vetta all’Alpe Deleguaggio, quando viene preso e staccato. Burgada si invola così verso il traguardo, segnando il nuovo record della corsa con 3h01’03”, e precedendo il rivale di ben due minuti e 40. Tra le donne Zhanna Vokueva tenta di far saltare il banco con una partenza rapidissima, ma la favorita Varela sa aspettare, e già sulla Bocchetta passa con un vantaggio abissale sulla russa. Terza transita la Jimenez, quarta giunge la neozelandese Anna Frost, quinta la prima italiana Lisa Buzzoni. Nella Mini Skyrace vittorie per Erik Gianola dell’AS Premana e Raffaella Rossi del Team Valtellina.


Royal Ultra Sky, quarta edizione

Percorso entusiasmante e record di iscritti

La giornata non troppo bella nel fondovalle si è mantenuta accettabile in quota permettendo la perfetta riuscita di questa suggestiva gara di trail in alta montagna. La novità di quest'anno consisteva nella possibilità di scegliere fra percorso lungo e corto. Il primo, classico, dalla diga del Teleccio fino a Ceresole attraverso il Colle dei Becchi, la Bocchetta del Ges, il Colle della Porta, il Colle della Terra, il Colle del Nel. Il secondo con deviazione alla volta del Colle Sià arrivando sul traguardo lungo il sentiero di Cà Bianca.
Concorrenti equamente divisi sulle due distanze.
Al Colle della Terra fra un banco di nebbia e l'altro la gara sembrava aver preso la propria fisionomia con Fenaroli saldamente al comando inseguito a qualche minuto da Fornoni e Cavallo che con Zenoni ci hanno regalato un argento ai recenti mondiali di trail. Alle loro spalle Matteo Bolis, mentre la Miravalle, prima indiscussa in campo femminile, transitava in settima posizione assoluta.
Il colpo di scena nell'ultima parte di gara dove il Fenaroli sbaglia percorso al bivio del Vallone del Carro, via libera per Giuliano Cavallo che se la batte allo sprint in un emozionante testa a testa con il compagno azzurro Zenoni.
7.19.06 il tempo del valdostano, 7.19.31 quello del bergamasco.
Commenti entusiastici e decisamente positivi per questo durissimo percorso lungo le strade di caccia di re Vittorio Emanuele II che nel 1800 amava trascorrere settimane su queste montagne a caccia di stambecchi.
Da quest'anno la gara diventerà probabilmente biennale, appuntamento quindi per il 2013.

Classifica percorso lungo dopo l'arrivo dei primi concorrenti
1. Giuliano Cavallo 7.19.06
2. Marco Zenoni 7.19.31
3. Maurizio Fenaroli 7.22.23
4. Matteo Bolis 7.22.32
5. Daniele Fornoni 7.29.17

femminile
1. Raffaella Miravalle 8.11.15

percorso corto
1. Alfonso Bracco 3.52.14
2. Francesco Scrimadore 4.00.14
3. Emanuele Gervasoni 4.07.50
4. Federico Pennella 4.10.51
5. Simone Milano 4.21.05


Domani a Premana c'è il Giir di Mont

Il via alle 8 con Burgada e De Gasperi

Ci siamo. Domani nel lecchese a Premana, andrà in scena la diciannovesima edizione del Giir di Mont, ormai divenuta una 'classica' dello skyrunning. Addirittura seicentocinquanta i partecipanti alla manifestazione della Valsassina, fra cui la francese Laetitia Roux, vero talento dello skyrunning, anche se in queste ore non è al top della forma per guai fisici. Non poteva mancare tuttavia la transalpina, che l'anno scorso a Premana vinse il titolo iridato.
In campo maschile ecco l'iridato, lo spagnolo Kilian Jornet Burgada, e Marco De Gasperi, che a Premana l'anno scorso arrivò proprio dietro all'iberico ed è iridato in carica di corsa in montagna. Non capita spesso di poter assistere ad un testa a testa di qualità tra due protagonisti di specialità diverse, come sono lo skyrunning e la corsa in montagna, due discipline che hanno trovato nel Giir di Mont un terreno ideale per entrambe. La lista dei partenti è ricca di nomi importanti, tra cui quelli di Owens, Reiter, Sanchez, Lopez Castan, Golinelli, Brunod, Butti, Dapit, Gotti, Tacchini e Bonfanti. Fra le donne occhi puntati sulla spagnola Mireia Mirò Varela, anche se pronte a fare un gran risultato ci sono anche  la Jimenez, Frost, Zhanna Vokueva e la Buzzoni. Trentadue sono i chilometri di gara ed il dislivello è 2400 metri. L'AS Premana di Maurizio Codega e Filippo Fazzini ha messo a disposizione del pubblico un elicottero, da consentire spostamenti rapidi nei punti più suggestivi del tracciato, come la cima” di Bocchetta di Larec, il passaggio a quasi 2100 metri.


L'iridato Kilian Burgada 'guest star' al Giir di Mont

Domenica a Premana la diciannovesima edizione

Tutto pronto per il Giir di Mont, la gara di skyrunning di Premana, nel lecchese, che domenica festeggerà la diciannovesima edizione. Tanti i big al via, fra i seicento partecipanti che si daranno battaglia in Valsassina. Ecco allora lo spagnolo Kilian Jornet Burgada, incoronato campione del mondo di skyrunning al Giir di Mont dello scorso anno, un titolo che è già antologia, visto che quella di Premana era la prima rassegna iridata di specialità. In gara tra l’altro anche Owens, Reiter, Sanchez e Lopez Castan, ma anche il bergamasco Fabio Bonfanti, che si è impostoaddiruttura quattro volte al Giir di Mont. In campo femminile occhi puntati su Mireia Miró Varela, che dovrà misurarsi con Frost, Vokueva e Jimenez, e forse anche con la campionessa del mondo Laetitia Roux, che in questi giorni è ferma ai ‘box’ per problemi fisici. La manifestazione, che è inserita nel circuito corsainmontagna.it, vede il tradizionale tracciato che dai 1.000 metri d’altitudine di Premana porta gli appassionati di skyrunning a ‘lottare’ per trentadue chilometri e con 2400 metri di dislivello Bocchetta di Larec, a 2.000 metri. è il punto più alto della corsa.  In cabina di regia l’As Premana coordinato da Maurizio Codega e Filippo Fazzini: dopo la distribuzione dei pacchi gara alla vigilia, ci sarà un briefing tecnico per gli atleti alle 20.15 e un ora dopo la proiezione del video della maratona spagnola Zegama-Aizkorri, gara gemellata con il Giir di Mont che si è svolta lo scorso maggio. La partenza del Giir di Mont è prevista dalla piazza centrale di Premana alle 8.00. Dieci minuti prima la Mini SkyRace, con il percorso ridotto di venti chilometri. Alle 15 le premiazioni.


Dolomites Skyrace il giorno dopo

Diego Salvador ci racconta la gara dal dietro le quinte

Ci sono edizioni in cui tutto fila liscio, altre in cui si concentrano mille avversità e diventa difficile gestire la situazione, prendere delle decisioni senza farsi condizionare emotivamente e soprattutto senza dimenticare che il primo obiettivo da perseguire è la sicurezza in gara degli atleti. Domenica scorsa alla Dolomites Skyrace è successo un po' di tutto questo. Condizioni meteo che peggioravano di ora in ora, quota neve in rapido abbassamento, decisioni da prendere in tempi rapidi senza perdere il controllo della situazione. Diego Salvador a fine gara era orgoglioso dei suoi ragazzi e del lavoro profuso da un team affiatato e competente. Ma quanta fatica e che rischi, l'organizzazione infatti aveva previsto tracciati alternativi in caso di maltempo, mai però avrebbe pensato che la neve arrivasse sino al Passo Pordoi, stravolgendo tutti i piani.

Diego Salvador, presidente della Dolomites Skyrace, avete compiuto un mezzo miracolo! "Non so se sia un mezzo miracolo, di certo le abbiamo pensate e provate tutte prima di arrenderci. Avevamo individuato tre percorsi alternativi, non sono bastati, c'è voluto il quarto"

Quando avete preso la decisione del nuovo percorso? "Abbiamo fatto un summit il mattino presto all'alba e quando abbiamo capito che in quota non si sarebbe andati abbiamo iniziato a pensare ad un tracciato che rimanesse il più possibile sotto la quota neve. Non ci restava che virare sul Sella. Sono andato a casa a recuperare bandierine e nastro, al resto ci hanno pensato i ragazzi "

In certe circostanze meglio riparare con un annullamento, voi invece vi siete assunti l'onere di portare in quota sotto la neve oltre 600 atleti.  "Avevamo 600 persone in piazza, prima di annunciare un annullamento, le avremmo provate tutte. Sapevamo di assumerci un grande rischio, abbiamo convogliato sui Passi più assistenza possibile, alla fine è andato tutto bene. I complimenti degli atleti a fine gare ci hanno ripagato di tanto lavoro e dell'apprensione che ci ha attanagliato prima e durante la gara"

Non ne avevate bisogno, ma questa è l'ennesima dimostrazione di professionalità e competenza del gruppo. "Si davvero, questo me lo sto ripetendo anch'io da domenica. Io da Canazei avrei potuto decidere tutto quello che volevo, ma se sul campo non ci fossero stati i volontari ad attuare le nostre decisioni, non si sarebbe fatto nulla. Lo spostamento di un'ora di partenza, ci è servita per tracciare il nuovo percorso, portare giù i due ristori e riposizionarli sul percorso, organizzare con le forze dell'ordine la viabilità dei passaggi sulle strade e ridistribuire tutto il personale…insomma un bel lavoro di gruppo, una bella cooperazione tra oltre 200 persone"

Un grazie a ….. " Fare nomi ci si dimentica di qualcuno e non va bene, ma di certo Ivano Ploner, il nostro direttore di percorso, ha avuto un ruolo fondamentale, così come Ivo Rasom e tutto il Soccorso Alpino"


De Matteis e la Confortola vincono in Cadore

Gli junior Maestri e Titon si aggiudicano il titolo tricolore

A San Vito di Cadore è andata in scena la seconda prova del Campionato Italiano di corsa in montagna, una pioggia torrenziale ha rinfrescato gli animi dei concorrenti che sui sentieri della Valle del Boite si contendevano i titoli tricolori. 
Le prime atlete a solcare il terreno di gara sono state le donne della categoria Juniores. Subito in testa si è portata la vincitrice della prima tappa di Domodossola, Letizia Titon (Assind. Padova), sul finire della prima salita la Titon aveva già un buon margine sulle bellunesi Marlene De Martin Pinter (Atl. Comelico) e Ilaria Dal Magro (Atl. Dolomiti Belluno). Questa categoria aveva in programma un solo giro per un totale di quattro chilometri e trecento metri. La neo campionessa italiana Letizia Titon ha chiuso la sua prova con il tempo di 21.30, Marlene De Martin Pinter e Ilaria Dal Magro confermano rispettivamente il secondo e terzo posto. 
Prima ancora che si chiudesse la prova femminile nella centralissima piazza di San Vito sono scesi in gara gli Junior, anche in questa categoria il vincitore della prima prova, Cesare Maestri (S.A. Valchiese) super favorito alla vigilia, non ha deluso le aspettative e in cima alla prima salita aveva già mezza medaglia di campione italiano al collo. Al passaggio dopo il primo giro, Maestri poteva contare su una trentina di secondi di vantaggio su Enrico Lembo (Montemiletto Team Runners). In terza posizione transitava il porta colori dell’Atletica Susa, Andrea Pellissero.
Maestri chiude la gara con il tempo di 38.09 e con una prova d’anticipo conquista il titolo tricolore. Lembo taglia il traguardo con poco più di un minuto di ritardo dal vincitore. In terza posizione Pellissero.
Antonella Confortola della Forestale, doveva difendere la prima posizione conquistata nella prima prova per ambire al titolo tricolore. La trentina, come da copione, non lascia speranze alle sue avversarie e al termine del primo giro, dei due previsti, aveva accumulato un vantaggio di oltre dieci secondi su Valentina Belotti. Alle spalle della Belotti, con sola qualche metro di distacco, saliva Monica Gaspari, talento della Polisportiva Caprioli che sembra abbia ritrovato le giuste motivazioni. La Confortola, aggiustando il suo vantaggio a venticinque secondi sulla Belotti, ha tagliato il traguardo in 42.20. L’atleta della Forestale, salendo sul gradino più alto del podio, ha conquistato con una prova d’anticipo il titolo italiano. Monica Gaspari, incitata dal pubblico di casa, ha alzato le mani al cielo salendo sul terzo gradino del podio.
I due gemelli De Matteis in forza all’Esercito partono in testa, al loro inseguimento Marco De Gasperi (Forestale), Abate e Baldaccini non sembrano essere in giornata, solo Abdoullah Bamoussa prova a tenere il ritmo dei battistrada. I giri da percorrere sono tre, sino alla fine del secondo, i due gemelli si tirano uno con l’altro, dandosi cambi regolari sia in salita sia in discesa. Durante il terzo giro, sul finire della prima salita, Martin rompe gli indugi e stacca il fratello di qualche metro. De Gasperi, soffre un po’ il freddo e non riesce a cambiare marcia. Abate viaggia con quasi due minuti di ritardo. Martin De Matteis arriva trionfante con il tempo di 52.48, guardando il cielo indica un amico lontano, il fratello Bernard dopo diciassette secondi compie lo stesso gesto e abbraccia Martin che lo sta aspettando sulla linea del traguardo. I due gemelli De Matteis hanno voluto dedicare la vittoria al nipote del loro allenatore Giulio Peyracchia, mancato di recente. Arriva anche De Gasperi a quasi un minuto e mezzo dal vincitore.
Il 21 agosto a Zelbio si assegnerà il definitivamente il Campionato Italiano anche nella categoria seniores. 
Prima delle premiazioni ufficiali Vincenzo Cito ha consegnato a Gabriella Paruzzi il premio in ricordo di Giovanni Del Favero.