Sky Running Xtreme A Limone sul Garda

Una nuova manifestazione “estremamente” dura e panoramica

Domenica 16 ottobre a Limone sul Garda (BS) si terrà l’attesa Sky Running Xtreme 2011, una manifestazione di gran classe che si annuncia tanto tecnica quanto panoramica svolgendosi il percorso, (22,5 km per circa 2300 metri di dislivello complessivo) studiato dall’Asd Limonese, sulle montagne che si affacciano direttamente sul lago, così consentendo scorci unici in un ambiente di tipologia dolomitica, come ha, senza mezzi termini, riconosciuto il tester Paolo Larger nei giorni scorsi. La partenza è fissata alle 9.00 da Limone, nota località turistica a 60 m. slm. Da qui si scaldano i muscoli sul lungolago cittadino proseguendo per 2 km, una parentesi pianeggiante decisamente necessaria per affrontare l’impegnativa parte del percorso che segue. Dopo la “passerella” sul lungolago il percorso si snoda interamente su vie montane, dopo Sopino si costeggia il Sentiero del Sole e si imbocca il sentiero 122 salendo fino a Malga Palaer e, quindi, a Monte Palaer (1075 m). Superati i 1.157 metri di Passo Rocchetta c’è una tregua per le gambe, dopo aver toccato i 1.270 metri di altitudine si scende leggermente fino a Passo Guil. La “pausa” è breve, infatti il tracciato torna subito a puntare in alto nel vero senso della parola, con la suggestiva salita fino a Monte Carone, punto più alto della gara con i suoi 1.600 metri/slm.. La Sky Running Xtreme propone ora continui cambi di ritmo su saliscendi “nervosi”, passando per Bocca dei Fortini, Monte Traversole, e poi giù verso Corna Vecchia e Dalco, da dove si scende verso Limone su un sentiero tecnico e dal sapore “dolomitico”.
In contemporanea alla gara di skyrunning si terrà anche la Bike Xtreme, gara di mountain bike. Le due competizioni saranno accomunate non solo dall’identica partenza-arrivo a Limone e da passaggi comuni in alcune zone della splendida Val di Ledro, ma anche dalla Combined Race, una speciale classifica che somma i tempi delle due diverse discipline. Ogni skyrunner avrà anche la possibilità di scegliere un compagno di team tra i partecipanti alla corsa di mtb, iscrivendo la “coppia” presso l’ufficio gare nella mattinata della competizione.
Ma non è tutto, la sera prima della gara, oltre al consueto Briefing, serata con Roberto Ghidoni il quale racconterà le sue avventure in Alaska.


Vertical Peniola con Urban Zemmer

Al via il circuito autunnale La Sportiva Vertical Trophy

Sabato 24 settembre andrà in scena il 'Vertical Peniola', primo appuntamento del nuovo circuito La Sportiva Vertical Trophy.
Si tratta di quattro gare di pura salita, con dislivelli tra i 600 e i 1100 metri,  che saranno disputate il sabato pomeriggio nelle valli di Fiemme e Fassa, in Trentino. Un circuito rivolto ai puri grimpeur, ma sono attesi alla partenza molti scialpinisti desiderosi di 'sgasare' in attesa della prima neve, anche se in questi giorni ha già fatto la sua comparsa sulle cime più alte.  
Ecco gli appuntamenti: sabato 24 settembre la Vertical Peniola, sabato 1 ottobre la Ciok Vedeler, l’8 ottobre la Scaldagambe a Stava e chiusura del circuito con la Costolina a Ziano di Fiemme.
Sabato dunque a Moena andrà in scena la gara di apertura: la partenza è fissata alle 14 in Piaz de Sotegrava (apertura ufficio gare dalle 12,30, non sono ammesse iscrizioni il giorno della gara), si percorre l’impegnativo sentiero 521 fino alla cima Sass da Ciamp (219 0m) con sviluppo totale di 5,5 km e dislivello positivo di 1100 metri. L’organizzazione consiglia l’uso dei bastoncini e segnala che il rientro avverrà per lo stesso percorso; attenzione, non è previsto il trasporto degli indumenti all’arrivo pertanto si consiglia di attrezzarsi, data la quota. A seguire cena e premiazioni all’Hotel Deville.


E con questa fanno 4

Kilian vince anche in Sud Africa

Il suo progetto di vincere 5 gare in 5 continenti nel corso della stagione estiva si sta concretizzando. Il 17 settembre in Sud Africa si è aggiudicato il Table Mountain Challenge una skyrunning di 37 km con un dislivello di 1650 metri. Al via 800 runners per quella che in Sud Africa è considerata la gara di corsa in montagna più importante. I primi 10 km del tracciato sono stati molto veloci, praticamente in piano, corsi su strada sterrata. Nella parte centrale di gara invece il percorso si è fatto più tecnico, con molti cambi di pendenza su terreno pietroso e molto accidentato, una vera skyrunning con 1000 metri di dislivello racchiusi in pochi km. Poi alla fine è rimasta solo la discesa non particolarmente tecnica che ha permesso di godere dei fantastici scorci sull'Oceano Atlantico.

5 MINUTI DI VANTAGGIO - Kilian ha stabilito il record della gara fermando il cronometro su 3h41'47" distaccando di 5' Greg Vollet e di 8' Allen Ben. Kilian racconta che i primi 10 km sono stati velocissimi con ritmi forsennati, tenendo il gruppo di testa formato da 4 atleti.  Ha fatto la differenza nella parte tecnica, dove è riuscito a guadagnare un buon margine che ha gestito sino sul traguardo. Temeva di non aver smaltito le fatiche dell'Utmb ed invece afferma di aver avuto ottime sensazioni ed è fiducioso per il proseguo della stagione.

OBIETTIVO KINABALU - Manca ora solo la tappa in Asia per raggiungere l'obiettivo di vincere 5 gare in 5 continenti diversi; ricordiamo infatti le vittorie in Australia alla The North Face 100k, seguita dalla vittoria alla Ws 100 negli Stati Uniti, alla Utmb in Europa ed ora alla Table Mountain in Sud Africa. Il prossimo 23 ottobre alla Kinabalu in Asia concluderà questo fantastico progetto. In bocca al lupo Campeon, poi sarà ora di mettere le pelli.


Tor des Geants 2011: un successo gigantesco

Sabato l'arrivo dell'ultimo finisher, domenica le premiazioni

Cala il sipario su questa seconda edizione del Tor des Geants ed il bilancio parla di un grandissimo successo. Sabato, poco prima dello scadere delle 150 ore a disposizione per chiudere l'endurance trail più duro al mondo, ha tagliato il traguardo l'ultimo finisher  si tratta di Gianni Savoia. Ad accompagnarlo per mano AnneMarie Gross e Jules Henry Gabioud i due vincitori dell'edizione 2011. Sulla linea del traguardo di Courmayer gli sono stati riservati grandi festeggiamenti condivisi con tutti i concorrenti, sia classificati che ritirati, che turisti e cittadini.  Domenica mattina invece grande festa per i 300 finisher del Tor des Geants 2011 con la consegna dei riconoscimenti "ai giganti" che hanno fatto grande, assieme all'organizzazione, ai volontari e l'intera Valle d'Aosta questa seconda avvincente edizione. C'era da assegnare anche il Trofeo delle Nazioni, un riconoscimento che vuole simboleggiare l'occasione di comunicazione, scambio e condivisione tra i popoli, di cui il Tor de Geants sta diventando un emblema. Un premio ambito, che viene assegnato al paese con il miglior risultato ottenuto sommando i tempi dei primi tre finisher senza distinzione di sesso. Se l'è aggiudicato la Francia,  non è però stato consegnato, ma verrà conservato presso la stazione di Punta Helbronner delle funivie del Monte Bianco, si tratta di un trofeo costituito da un blocco di granito del Monte Bianco, il gigante tra i giganti.
Per rendersi conto del successo del Tor des Geants, elenchiamo un po' di numeri
473 concorrenti alla partenza
300 finisher
34 donne arrivate
24 anni il concorrente più giovane
70 anni il concorrente più anziano
2894 amici Facebook
337 follower su Twitter
16737 le visualizzazioni del video ufficiale
 


Tullio Grandelis e Silvia Serafini vincono la Cadini

Gli atleti hanno gareggiato su un percorso piu' breve

Tullio Grandelis (Atl. Comelico) e Silvia Serafini (Nuova Atl. 3 Comuni) vincono la seconda edizione della Cadini Sky Race. La pioggia caratterizza la mattinata di Misurina.

Già dalle prime luci dell’alba, al primo briefing operativo, i responsabili della sicurezza hanno deciso di far disputare la gara correndo nel percorso di riserva. Gli organizzatori dell’evento, la Cadini Promotion, coadiuvati dal Soccorso Alpino di Auronzo di Cadore e dal Corpo Forestale dello Stato di Palus San Marco, hanno così comunicato agli atleti che avrebbero dovuto gareggiare sul percorso rimaneggiato. Il nuovo tracciato aveva una lunghezza di tredici chilometri con seicento metri di dislivello positivo.
Il via della gara è stato dato alle ore 9.10 dal piazzale del Ristorante La Baita. Eddy Nani in compagnia di Tullio Grandellis prende il largo inseguito da Matteo De Min. Al termine della prima salita, sul tratto che portava verso l’impianto del Col de Varda, l’atleta del Gs Alano ha provato a forzare il ritmo, ma il fondista di Santo Stefano di Cadore non ha perso il contatto e prima dell’inizio dell’ultimo tratto di salita ha staccato Nani iniziando la lunga discesa verso l’arrivo con sette secondi di vantaggio. L’alpagotto Matteo De Min mantiene la terza posizione a circa due minuti e mezzo dai battistrada. In campo femminile Silvia Serafini ha mantenuto per tutta la durata della gara la prima posizione, inseguita da Barbara Giacomuzzi e da Patrizia Zanette.
Tullio Grandelis taglia il traguardo con il tempo di 59.40, alle sue spalle il giovane Eddy Nani con dodici secondi di ritardo. Matteo De Min conferma la terza posizione arrivando con il tempo di 1.02.30. 
Silvia Serafini non ha nessun problema a mantenere la prima posizione fermando il cronometro in 1.10.15. Sul secondo gradino del podio sale Barbara Giacomuzzi (Atl. Cortina) con 1.12.04. Completa il podio Patrizia Zanette a quattro minuti dalla vincitrice.
"Sono soddisfatto per questa vittoria - ha detto Tullio Grandelis - peccato che la pioggia abbia rovinato la giornata. Sicuramente il percorso originale sarebbe stato molto più panoramico, ma sono sicuro che il prossimo anno si possa correre alla grande".
"Il tracciato, anche se più breve, mi è piaciuto e mi ha parecchio impegnato". Ha continuato il vincitore. "Gli organizzatori hanno realizzato un percorso molto tecnico e ricco di cambi di ritmo. Sicuramente oggi si sono trovati avvantaggiati i corridori normali rispetto agli specialisti della corsa in montagna".

Spettacolo mondiale tra i boschi di Paluzza

Questa mattina hanno preso il via le prime categorie master

Alle 9.45, puntualissimo, è cominciato a Paluzza (Udine), il Campionato Mondiale master di Corsa in montagna. Al via, la categoria MM35 – gli atleti più giovani, che sono in tutto 99 – affronterà il doppio anello del percorso di gara, uno lungo 5,5 km e con un dislivello di 310 metri, l'altro di 3,2 km, per un dislivello totale di 183 metri: un tracciato che passa per i boschi del paese, tra saliscendi, sterrato, asfalto e terriccio di sottobosco. 
Le partenze continueranno, a scaglioni, fino a questa sera, intorno alle 17.30. Poi, alle 19, si terrà la cerimonia di chiusura.
Tra le curiosità di questa undicesima edizione dei mondiali master, il record di partecipanti: 1015 (792 maschi e 223 femmine), da ben 26 nazioni (19 stati europei e 7 extraeuropei). La categoria più “affollata” è quella degli uomini tra i 45 e i 50 anni, con 150 iscritti. Tra i concorrenti più conosciuti, ci sono Marco Moretton, specialista del fuoripista; Corrado Bado di Imperia (marito di Ornella Ferrara, bronzo ai mondiali di Goteborg del 1995) e Lucio Fragona, trevigiano, più volte campione italiano di questa disciplina. Degli extraeuropei, il gruppo più lontano proviene dall'Australia (4 atleti); ci sono anche due rappresentanti dal Venezuela, uno dalla Colombia e uno dal Brasile. Massiccia la partecipazione dall'Est Europa, con in testa Slovacchia e Repubblica Ceca. Gli italiani che vengono da "più lontano" sono quelli di Santa Maria di Leuca (Lecce). I "decani" della gara sono Vlada Stevanovic (Serbia -Montenegro) e Pasqualino Benvenuto (Italia), classe 1934. Ultima a partire sarà una donna, categoria MF75, Maria Marcibalova, anche lei classe 1934.
L'organizzazione ha mobilitato circa 200 volontari. L'emergenza sanitaria è assicurata da uno staff medico e di primo soccorso della Croce Rossa Italiana, con una unità mobile e una “fissa” di fronte a Palazzo Cesfam, dal Soccorso alpino del Fvg, con 9 persone dislocate lungo il tracciato, oltre alla protezione civile regionale e agli alpini dell'Ana sezione carnica e all'associazione Carabinieri della montagna. L'evento ha comunque trainato la ricettività turistica di questo periodo in Carnia, con 400 prenotazioni alberghiere e una settantina di posti occupati in camping.
Nella categoria MM 35, la terna è stata tutta azzurra: Massimo Galliano ha chiuso in 47 minuti e 52 secondi. A seguire, Diego Filippi (49'11”) e Emanuele Marchi (49'51”).
Negli MF35, primo posto per Ivana Sekyrova (Repubblica Ceca) 57'38”; Maria Laura Fornelli (Italia) 59'39”; Jutta Brod (Germania) 59.45.
Per la categoria MM40, l'Italia conquista tutto il podio. Con Antonio Molinari (49'12”); Lorenzo Della Pietra (49'49”) e Corrado Bado (49'57”). 
MF40, Oro per Maria Pia Chemello (59'59”), argento per Cristina Bonassi (60' 20”), bronzo per l'ucraina Oksana Petrova (61'10”).
MM45, primo posto Craig Roberts (Uk) 49'23”; secondo posto per l'italiano Lucio Fregona (49'54”); Rostislav Petras (50'07”).
MF45; vince il Regno Unito con Tracey Jayne Greenway in 1 ora, 1 minuto e 30 secondi. A seguire la tedesca Barbara Stich, che taglia il traguardo 47 secondi dopo. Terzo posto per Helen White, che arriva 4 minuti e 13 secondi dopo.
MM50; vince l'italiano Claudio Amati (51'08”); secondo posto per Ales Stransky (Repubblica Ceca) 52'27”; terzo posto per Matt Ebiner (52'59”). 
MF50; primo posto della tedesca Mari Heilig-Duventaster 61'44”. Segue la Repubblica Ceca, con Marie Hynstova (69'28”) e l'italiana Iris Bonanni (71'09”).


Il trail degli eroi

Appuntamento il 2 ottobre sul Monte Grappa

Una corsa nella memoria e nella storia del nostro paese attraverso quei luoghi che sono stati teatro della Prima Guerra Mondiale e che hanno segnato il destino dell'Italia e quello di centinaia di uomini. Attraverso il Monte Grappa, luogo di grandi battaglie, con le sue trincee e i panorami sulla pianura veneta, sino a Cima del Monte, laddove oggi riposano le spoglie di 12.000 soldati. Un'occasione unica per trovarsi faccia a facci con la storia.
Saranno 46,5 km in autosufficienza con 2900 metri di dislivello positivo per una gara che rappresenta un vero e proprio tuffo nella storia. L'itinerario segue tutti i principali crinali di Cima Grappa ricalcando i tratti di trincea della Grande Guerra e l'alta via degli Eroi. Il percorso si svolge principalmente su sterrato e single track privilegiando i crinali e gli spazi aperti. La partenza è prevista alle ore 6 di domenica 2 ottobre dalla località Semonzo del Grappa in provincia di Treviso e il tempo limite sarà di 10 ore per completare l'intero percorso con arrivo sempre a Semonzo del Grappa. Le iscrizioni chiuderanno il 22 settembre o al raggiungimento del numero limite di 250 atleti… Un trail per non dimenticare.
 


Boavista Ultramarathon dal 10 al 12 dicembre

La gara di Capo Verde e' organizzata dal Fresian Team

La Boa Vista Ultramarathon fonda il proprio fascino sulle peculiarità di una competizione sportiva estrema, dove i cambiamenti last minute fanno parte della manifestazione stessa. Siamo a Capo Verde, isola all’estremo ovest dell’Africa, all’altezza dell’Equatore, per cui organizzare una trasferta a dicembre per vivere una gara di tre giorni, 150 chilometri da completare in 50 ore in assoluta autonomia, significa sapere che si va incontro a mille incognite, ma anche all’avventura più pura. Compito degli organizzatori è mettere tutti nelle migliori condizioni di sicurezza e verificare ogni attimo della trasferta ed è quello che ogni anno fanno i responsabili del Friesian Team che, in collaborazione con il Boa Vista Marathon Club, hanno dovuto rimettere mano ai giorni di trasferta e di gara per problemi logistici legati ai voli. La partenza dall’Italia sarà quindi prevista mercoledì 7 dicembre per un ritorno fissato per mercoledì 14 dicembre. La gara prenderà il via sabato 10 per concludersi due giorni dopo. Gli organizzatori stanno lavorando quotidianamente con i partner della manifestazione per la definizione precisa dei voli e dei soggiorni, che saranno comunicati a breve sul sito della manifestazione.
Ma cos’è la Boa Vista Ultramarathon? E’ una manifestazione unica nel suo genere perché si disputa interamente nel deserto, ma sempre vicino al mare, con condizioni di caldo e umidità affrontabili e con una lieve escursione termica fra i giorno e la notte. E’ soprattutto un’avventura più che una gara: alla partenza i partecipanti sono dotati di una riserva alimentare sufficiente per due giorni e un road-book dove potranno trovare tutti i check-point, ossia i punti d’incontro, dove rifornirsi di liquidi e riposare. La gara deve essere completata in 50 ore, ognuno potrà quindi gestire la propria strategia, scegliere quando e dove riposare, fermarsi per mangiare e così via, quel che conta è essere ben allenati, resistenti e soprattutto sapersi orientare. Per l’undicesima edizione gli organizzatori hanno inserito una novità: «Per stimolare la partecipazione di chi non è ancora pronto per affrontare una gara così impegnativa, abbiamo approntato un traguardo intermedio al 71esimo chilometro – ha aggiunto Pierluigi Scaramelli, presidente del Boa Vista Marathon Club e ideatore della competizione – e crediamo che questo posso dare un ulteriore impulso alla partecipazione in vista della sfida sul periplo dell’isola». Chi ha affrontato la Boa Vista UM è rimasto incantato sia dalla formula che dagli scenari assolutamente incomparabili, chi la conosce è voluto assolutamente ritornarci, chi non l’ha mai corsa non può farsi sfuggire quest’occasione che rimarrà una pietra miliare nella propria carriera sportiva e, probabilmente, nella propria vita. Inoltre, dopo l’edizione zero dello scorso anno, il Friesian Team si è convinto nel voler lanciare una prova multidisciplinare sulle distanze di 1.500 metri di nuoto, 30 chilometri di mountain bike e 10 chilometri di corsa a piedi. Nascerà così il prossimo 12 dicembre il primo Capo Verde Triathlon Trail.
Per avere aggiornamenti sugli eventi organizzati dal Friesian Team è sufficiente collegarsi ai seguenti siti internet: www.friesianteam.com e www.boavistaultramarathon.com


Alle ore 18 si apriranno ufficialmente i Mondiali

A Paluzza tutto è pronto

Paluzza si è preparata nei minimi dettagli, le strade e le piazze del piccolo centro friulano sono piene di colori e le impronte del logo della manifestazione riempiono ogni angolo delle vie.

La cerimonia di apertura si terrà alle ore 18, in piazza 21-22 luglio alla presenza delle più alte cariche dell'associazione World Masters Athletics. L'apertura dei Mondiali sarà sancita dall'accensione della fiaccola da parte di Giorgio Di Centa.
In gara ci saranno 1015 atleti, 26 le nazioni partecipanti. Oggi apre, per tutti, anche la fase di conferma dell'iscrizione. Dalle 8 alle 20, presso Palazzo Cesfam, a pochi passi dalla piazza, sarà possibile ritirare il pettorale con il microchip per le fasi di cronometraggio e il pacco gara, con i gadget ufficiali della manifestazione, il buono pasto e il vademecum utile per “muoversi” in paese. Domani stessa procedura per gli atleti che provengono dal Friuli e dal vicino Veneto, con apertura dell’ufficio alle ore 7.30.
Gli atleti poi dovranno presentarsi nella zona partenza mezz’ora prima del via del proprio gruppo per la spunta e l’attivazione del microchip.

Giorgio e Manu Di Centa inaugurano il Mondiale

Domani alle 9.45 il via

E' stato l'olimpionico Giorgio Di Centa, assieme a un bambino dell'Unione sportiva “Aldo Moro” di Paluzza, ad aprire ufficialmente l'undicesima edizione del “Campionato Mondiale Master di Corsa in montagna”, questa sera nella piazza principale di Paluzza (Ud): l'azzurro dello sci da fondo ha acceso una lanterna – come quelle una volta in uso alla civiltà contadina carnica. Mentre la sorella Manuela, membro Cio, ne ha decretato l'apertura ufficiale.

Si correrà sabato, ma nel paese sono già arrivati gran parte dei 1015 atleti accreditati. I rappresentati delle 26 nazioni partecipanti hanno aperto la cerimonia, sfilando con i vessilli delle rispettive nazioni. Prima i 19 stati europei poi i 7 extraeuropei.

Dal Canada, è arrivato anche il vice presidente del “World Masters Athletics” Brian Keaveney, che ha testato il tracciato: “Il tratto più difficile? La discesa”, ha commentato. Dal palco invece ha detto di aver apprezzato l'accoglienza: “Troverete persone che allargheranno le loro braccia a vi daranno la loro amicizia. Accettatela”.

Il sindaco di Paluzza, Elia Vezzi ha ricordato il connubio fra questa terra e i tanti campioni dello sport che qui sono nati e cresciuti. Il rappresentate del Coni Fvg, Giuliano Gemo ha infatti ricordato che il Friuli è la regione più sportiva d'Italia, per numero di atleti e risultati ottenuti.

La presidente del comitato organizzatore locale, on. Manuela Di Centa, ha invece ricordato: “Abbiamo pensato di costituire un albo d'onore di Vallata, composto da  atleti, figli di questa terra, che da qui sono partiti e hanno raggiunto obiettivi in campo nazionale e internazionale. Abbiamo incluso anche i dirigenti dell'US Aldo Moro di Paluzza, senza la cui perspicacia organizzativa questo mondiale non sarebbe stato possibile”. Dichiarando aperta l'11/a edizione del master, la Di Centa ha augurato il suo personale in bocca al lupo a tutti: “Siano due giorni di grande agonismo, sportività e amicizia”, ha concluso.

Bruno Gozzellino, presidente del World Mountain Running Association, si è detto orgoglioso e onorato che questa manifestazione si svolga nella terra di tanti grandi campioni dello sport.

Tra i presenti: Pierluigi Migliorini, consigliere nazionale della Fidal, i sindaci e i rappresentati delle istituzioni locali. Tra il pubblico, c'era anche l'olimpionico Silvio Fauner, direttore tecnico della squadra azzurra di sci nordico.

Dopo l'inno nazionale e l'alzabandiera della World Mountain Running Association, il pluripremiato atleta master dello sci da fondo Gianpaolo Englaro – ha partecipato a 15 mondiali - a nome di tutti i partecipanti ha dato lettura del  giuramento degli atleti.

In seguito, l'accensione di una piccola lanterna: per due giorni, simbolicamente, illuminerà di sport e passione tutta la vallata.

La festa è proseguita in paese con l'animazione musicale e gli stand enogastronomici, offerti dalle associazioni locali.

Per questo “World Masters Mountain Running Championships” stati mobilitati 200 volontari che garantiranno assistenza e vigileranno sulla sicurezza della competizione. Ammontano invece a 400, le prenotazioni alberghiere. Una settantina, i posti occupati in camping.

Per quanto riguarda l'aspetto agonistico, il tracciato di gara si compone di due giri: uno “lungo” di 5,5 km, con un dislivello di 310 metri e uno “corto” di 3,2 km, per un dislivello totale di 183 metri. Entrambi i percorsi saranno “combinati”, in base alla categoria di appartenenza, con arrivo e partenza dal centro del paese. Sono stati disegnati, mettendo in evidenza le bellezze paesaggistiche del luogo: le borgate periferiche del comune, i sentieri di montagna che lo circondano, le strade secondarie, i boschi. Domani, il via, dalle ore 9.45.

Prima di parteciparvi, gli atleti dovranno confermare la propria registrazione presentandosi al “Race Office” per il ritiro di pettorale e “pacco gara”. Oggi la procedura ha riguardato soprattutto atleti stranieri e da fuori regione. Nella mattinata di domani, toccherà a quelli del Nordest


Mille medaglie per gli atleti

Ogni atleta dei World Masters riceverà una medaglia ricordo

A poche ore dal via tutto è pronto per questa undicesima edizione dei 'World Masters Mountain Running Championships'.

Tutti gli atleti, al termine della gara, riceveranno la medaglia di partecipazione coniata appositamente per l'evento. Il tracciato di gara in questi giorni è preso d'assalto per test e allenamenti. 
Il saluto di benvenuto atleti e accompagnatori lo riceveranno venerdì sera dalle le associazioni di Paluzza che prima e dopo la cerimonia di inaugurazione hanno organizzato chioschi enogastronomici. Non mancherà l'animazione musicale con esibizione di Dj e concerti 'live'.
Tutti gli atleti che si sono accreditati online dovranno confermare la loro iscrizione, nella giornata di venerdì, dalle 8 alle 20: lo faranno al Palazzo Cesfam, a pochi passi dalla piazza centrale dell'evento. Riceveranno il pettorale con il microchip per le fasi di cronometraggio e il pacco gara, con i gadget ufficiali della manifestazione, il buono pasto e il vademecum utile per 'muoversi' in paese. Gli atleti dovranno presentarsi nella zona partenza mezz’ora prima del via del proprio gruppo per la spunta e l’attivazione del microchip.


AnneMarie Gross vince il Tor des Geants

Intanto si ritira Marco Camandona a 'soli' 50 km dall'arrivo

Alle 5.28 di questa mattina AnneMarie Gross ha tagliato il traguardo a Courmayer dopo 91 ore e 28 minuti di passione tra i sentieri del Tor de Geants. L'hanno accolta le luci dell'alba ed i suoi amici, chi le vuole bene e voleva condividere con lei questa grandissima gioia. Era felicissima per aver bissato la vittoria in questo massacrante endurance trail ed aver chiuso addirittura in quarta posizione assoluta. Non ha migliorato il tempo dello scorso anno per pochi minuti, complice un rallentamento nell'ultima parte di gara dovuto anche al caldo inaspettato che ha reso ancor più dura questa gara. "La dedico a mio fratello Ulrich che ha dovuto ritirarsi" le sue prime parole, pronunciate con il suo immancabile sorriso nonostante in viso si leggesse tutta la sofferenza e la fatica di questa impresa.
A tener banco, come prevedibile, la squalifica del vincitore virtuale, lo svizzero Gazzola, che incredibilmente saltava l'ultimo check point del Rifugio Bertone e come da regolamento veniva squalificato. Era in vantaggio di oltre 3 ore sul secondo, era tutta discesa sino al traguardo, pensare che volesse tagliare per arrivare prima, dopo 75 ore di gara, è difficile crederlo.  Ha accettato sportivamente la squalifica ed ha atteso il connazionale Gabioud sul traguardo per incoronarlo vincitore, il quale si è tolto la corona per condividerla con l'amico. Una delle immagini più belle di questo Tor des Geants, a trionfare è stata l'etica dello sport. Ma di fatto cos'è successo? Le sue motivazioni dopo aver appreso della squalifica, gli fanno onore. Ripete continuamente che dopo l'ultimo colle aveva capito di aver vinto, complice la gran fatica e la poca lucidità ad un bivio in discesa deve aver tirato dritto. La sua mente pensava già alla vittoria, la concentrazione e l'adrenalina sono venute meno e quando non ha più visto le bandierine era ormai troppo tardi. Non è risalito in cerca del bivio, ha tirato giù dritto per il sentiero che l'ha portato nel fondovalle, saltando così il passaggio al Rifugio Bertone dove hanno segnalato che il primo non l'hanno mai visto.  Una beffa, ma il regolamento parla chiaro, non sono previste penalità per il taglio percorso ma la squalifica diretta. Così la classifica maschile decreta vincitore il giovane trailer elvetico Jules Henry Gabioud in 79 ore e 58 minuti, in seconda posizione chiude un grande Cristophe Le Saux, protagonista assoluto di questo Tor Des Geants che chiude in 84 ore e 09'. A completare il podio lo spagnolo Criado Toca Pablo in 89 ore e 43 minuti. Gli arrivi sul traguardo intanto si susseguono. Ci sarà tempo sino a sabato per terminare l'impresa, da segnalare il ritiro di Marco Camandona a Ollomont quando gli mancavano "solo" 49 km all'arrivo e viaggiava intorno alla 35^ posizione.