Domenica un Giir di Mont da record
A Premana la seconda 'main race' delle World Series
Dopo la Zegama-Aizkorri, il Giir di Mont di Premana, in programma sabato, è la seconda gara delle 'main races' delle Skyrunner World Series ISF. Se il ventesimo Giir di Mont ha 'perso' un asso come la runner e scialpinista Mireia Mirò, costretta al forfait dai problemi al ginocchio, ha guadagnato le illustri presenze dell’attuale leader della Skyrunner® World Series, la svedese Emelie Forsberg, alla guida della parziale di Coppa del Mondo con 246 punti, e della russa Zhanna Vokueva, 3.a lo scorso anno al Giir di Mont.
TANTI BIG - Allo start è confermata anche la spagnola vincitrice della Coppa del Mondo 2011 Oihana Kortazar Aranzeta, pure lei del Team Salomon, squadra che sarà presente in forze a Premana, con la citata Forsberg ed anche con lo scozzese Tom Owens, lo spagnolo Bernat Tofol Castanyer, il francese Michel Rabat, i vari Donges, Campbell, Reyes, Simpson e la statunitense Kasie Enman, attualmente 8.a nel ranking parziale della Skyrunner® World Series.Ad animare la gara rosa ci penseranno poi le spagnole Nuria Picas Albets, Nuria Dominguez e Blanca Maria Serrano (2.a nella parziale di “Coppa” a 42 punti dalla Forsberg) mentre le speranze italiane fanno capo alla verbanese Emanuela Brizio, già campionessa della Skyrunner® World Series nel 2009 e quest’anno in forma smagliante, come dimostrato dalle due vittorie nel circuito La Sportiva-Gore-Tex Mountain Running Cup, del quale il Giir di Mont costituirà la quarta e penultima prova.Si annuncia ben guarnita anche la gara maschile di domenica, senz’altro il vincitore della Coppa del Mondo 2011 (e ad oggi 2° nella classifica parziale) Luis Alberto Hernando Alzaga andrà a caccia del sigillo personale, ma saranno da tenere d’occhio anche la giovane promessa francese Matheo Jacquemoud e il rumeno Ionut Alin Zinca, cui si aggiungono gli iberici Jessed Hernandez, David Lopez Castan, Jokin Lizeaga e Miguel Caballero, il ceco Robert Krupicka, i due emergenti Dai Matsumoto (JPN) e Mik Donges (AUS) ed il russo naturalizzato italiano Mikhail Mamleev, portacolori della Valetudo Skyrunning Italia al pari di Ionut Zinca e Brizio.
ITALIANI - Tanti anche gli italiani alla ricerca dell’acuto, tra questi i trentini Gil Pintarelli, Michele Tavernaro, Daniele Cappelletti e Paolo Larger, i friulani Tadei Pivk e Fulvio Dapit, i lecchesi Nicola Golinelli e Stefano Butti, quest’ultimo sul podio a Premana lo scorso luglio, e lo scialpinista e skyrunner valdostano Dennis Brunod, soltanto per citarne alcuni. La sfida domenica sarà da seguire dal primo all’ultimo dei 32 km (quest’anno, per la verità, un po’ allungati grazie all’introduzione di una piccola variante di circa 300 m) del percorso di gara, con oltre 2.400 metri di dislivello ad impegnare gli atleti provenienti da 20 nazioni. Chi non potrà essere a Premana per godersi una giornata di sport tra il verde e i panorami spettacolari delle alture lecchesi, potrà approfittare dell’interessante piattaforma di Rai Sport, domenica 29 infatti il Giir di Mont sarà in onda dalle 11.00 alle 12.30.
IL PROGRAMMA - Domenica si potrà correre anche la Mini SkyRace di 20 km (la cui quota d’iscrizione è di 25 Euro), la versione “light” in partenza alle 7.50 e cioè dieci minuti prima del Giir di Mont classico, con il quale condivide la medesima area di partenza e arrivo, nella piazza antistante la Chiesa di Premana. Sulle alture del Giir di Mont il programma entra nel vivo già oggi è infatti in programma 'Aspettando il Giir di Mont', gara promozionale per bambini e famiglie (ore 20), mentre sabato oltre alla distribuzione dei pettorali e al briefing tecnico è prevista anche la presentazione dei top runners (ore 21.15). L’appuntamento con lo skyrunning di 'Coppa', come accennato, è per le 8.00 di domenica, quando lo spettacolo della Skyrunner® World Series e del ventesimo Giir di Mont prenderà possesso dei sentieri e degli alpeggi di Premana.
Presentato ieri a Milano il Trofeo Kima
La gara del 26 agosto è una delle cinque 'ultra' delle World Series
E' stato presentato ieri a Milano, nella prestigiosa location della sala del Gonfalone, alla Regione Lombardia, il Trofeo Kima, una delle cinque 'ultra' delle Skyrunner® World Series 2012. A fare gli onori di casa l’assessore regionale Luciana Ruffinelli, l’assessore provinciale sondriese Filippo Compagnoni e il primo cittadino di Val Masino (So), che ospita la gara, Ezio Palleni. Ad entrare nei dettagli di una kermesse sempre più ricca di eventi collaterali ci ha invece pensato la presidente dell’Associazione Kima Ilde Marchetti: «Sono 18 anni di Kima e ci fa piacere avere nuovamente al via il fenomeno catalano Kilian Jornet che già da diversi mesi ha garantito la propria presenza». La partenza della gara sarà da Filorera (870 m) e seguirà il percorso Val di Predarossa, Rifugio Ponti, Passo Cameraccio, Passo Torrone, Rif Allievi-Bonacossa, Passo Averta, Passo Qualido, Passo Camerozzo, Rif Gianetti, Passo Barbacane, Rif Omio, Bagni di Masino, Piana di Bregolana, San Martino e arrivo a Filorera (870 m). In totale sono 49,5 km, dislivello in salita di 3.800 metri e altrettanti in discesa, valicando sette passi tutti sopra i 2500 metri. Appuntamento dunque il 26 agosto in Val Masino!
Urban Zemmer, il riposo del guerriero
L'altoatesino segue un allenamento dolce (ma non troppo) dopo l'ictus
Urban Zemmer, il fuoriclasse del Vertical, è a riposo 'forzato' da qualche giorno prima degli SkyGames, dove avrebbe dovuto difendere i colori azzurri, a causa di due ictus. L'altoatesino, ricoverato in ospedale, è stato poi dimesso dopo tre giorni di esami serrati e per il momento rimane lontano dalle gare. Almeno da quelle corse in prima persona, perché domenica era a Canazei a vedere la Dolomites SkyRace. «Siamo stati alla gara di domenica, perché venerdì, quando c'era il Vertical, Urban doveva lavorare» dice Astrid, compagna e 'angelo custode' di Zemmer. Qual è lo stato di salute di Urban? «Si sente bene - continua Astrid con tono sereno - deve fare ancora qualche accertamento, per le gare vedremo, ma lui non riesce a stare fermo». Quindi si allena? «Sì, fa un allenamento più soft, ma non troppo soft». Com'è lo stato d'animo? «Pensavo che la prendesse peggio, invece è più la soddisfazione per essersela cavata dopo avere vissuto la sensazione di una parte del corpo paralizzata». In bocca al lupo Urban!
Morbelli, una vita con tuta da sci e scarpe da trail
L'atleta piemontese che ha vinto il Trail Tour fara' anche la CCC
Piemontese di nascita e valdostana d’adozione, Simona Morbelli è un nome nuovo nel panorama del trail running italiano. Con la vittoria nel Salomon Trail Tour Italia 2012 ha centrato un obbiettivo importante, merito del suo talento e della sua determinazione. Abbiamo cercato di scoprire qualcosa di lei.
Simona, raccontaci qualcosa, dove abiti, cosa fai nella vita di tutti i giorni, quando e perché hai incominciato a correre.
«Vivo a Courmayeur e nei mesi estivi torno in campagna a Rivalta Bormida in Piemonte, dove ho la casa da sempre. Mi sono trasferita in montagna per amore degli sport legati a essa. Pratico sci 'libero' come si definisce il fuoripista, l'alpinismo e l'arrampicata su roccia. Vivevo a Milano e pratico questi sport da quando ho deciso di lasciare un frenetico lavoro per diventare mamma di due bimbe che ora hanno 5 e 7 anni, e lo sport e' diventato il mio magnifico 'lavoro di diletto'. Vivo con la tuta da sci in inverno, pantaloncini, t-shirt e scarpe da arrampicata e trail nei mesi restanti. Ho iniziato a correre lo scorso anno per migliorare la capacità polmonare in quota, non sapevo nemmeno cosa fosse il trail, poi la mia prima gara ad aprile del 2011 dove sono arrivata terza e via... non mi sono più fermata!».
Ti sei presentata alla partenza di tutte le prime quattro tappe del Salomon Trail Tour Italia e a una gara dal termine l’avevi già vinto. Te lo saresti aspettato?
«Assolutamente no. Ricordo ancora il giorno in cui Fulvio Massa, che oltre a essere il mio medico/fisioterapista e' diventato il mio preparatore, mi ha proposto questa sfida. Ha creduto in me anche quando io ero titubante, ha avuto pazienza e se siamo qui a parlarne e' solo grazie a lui».
Un ricordo su tutti di questa fantastica avventura.
«La prima tappa, l’Elba Trail. Ero nelle prime posizioni e intorno al ventinovesimo chilometro mi sono persa. Tra l'altro mi ero procurata una bruttissima storta al ventesimo, avevo la caviglia gonfia e dolorante. Mentre vagavo tra le rocce imprecando, tre atlete mi hanno superato. Ritrovata la strada ho dovuto dare l’anima per riprendere la posizione, ho tagliato il traguardo mano nella mano con l'ultima che avevo ripreso, abbiamo fatto gli ultimi chilometri insieme e parlato tutto il tempo. E' nata un'amicizia, ad agosto verrà ad allenarsi con me a Courmayeur».
La prova in cui senti di esserti espressa meglio?
«La Cro Magnon. Era la prima volta che affrontavo un percorso così lungo ed estremo. Non sapevo come avrebbe reagito il mio corpo. Abituata alle ascensioni so che difficilmente la testa mi tradisce, purtroppo però, la poca esperienza può farti gestire una gara nel peggiore dei modi. La disidratazione e gli errori nell’alimentazione possono farti spegnere il motore in un attimo. Fortunatamente è andato tutto a meraviglia, ho sempre sentito il corpo in armonia con se stesso».
Come reputi le tue prestazioni in generale? Pensi di avere dei margini di miglioramento?
«Al termine di ogni allenamento non sono mai pienamente soddisfatta, anche nella corsa, come nel resto, pretendo sempre molto da me stessa. Penso però di aver raggiunto dei buoni risultati personali e, con pazienza ed esperienza, forse potrò migliorare ancora».
Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti della stagione?
«Dalla prossima settimana i miei allenamenti saranno focalizzati nella preparazione della CCC (Courmayeur-Champex-Chamonix) di fine agosto. Non era un obbiettivo a inizio stagione ma dal momento che quello del Salomon Trail Tour Italia è stato raggiunto, cercherò di fare del mio meglio senza risparmiarmi.
Poi, dopo appena due settimane, ci sarà l'ultima tappa del Salomon Trail Tour, il Sellaronda trail che, per fortuna, potrò affrontare con meno apprensione».
Anno sabbatico per Dakota Jones
Il vincitore della Transvulcania ha chiuso la stagione
Lo ha scritto lui sul suo blog: smetterà di correre per una stagione per mantenere la motivazione. Dunque Dakota Jones, dopo avere vinto la Transvulcania, corso la Zegama e la HardRock 100, ora pensa alla mountain bike e soprattutto all'alpinismo. «Sono nel mio migliore stato di forma di sempre, però per questo sport la longevità è importante… So che la mia carriera non durerà per sempre, ma voglio essere sicuro che la fine arriverà per una mia decisione e non sarà obbligata… Data la mia età e la mancanza di infortuni, c'è più il pericolo di bruciarmi mentalmente che fisicamente, per fortuna sono molto motivato, però, come in corsa mi alimento quando sto bene per evitare che sia troppo tardi, credo che sia il momento di 'alimentare' la mia motivazione». Dakota Jones vuole utilizzare la prossima stagione per scalare, andare in mountain bike, studiare le lingue straniere, aggiornare i propri profili internet...
Il livello dello skyrunning italiano
La riflessione del selezionatore Poletti dopo la Dolomites
Silvia Serafini quinta, Gil Pintarelli, migliore italiano, diciassettesimo… Le donne italiane dello skyrunning migliorano… e gli uomini? Questo il verdetto della Dolomites Sky Race. Abbiamo chiesto un commento sull'argomento al selezionatore della nazionale di skyrunning Mario Poletti: «Penso che la vera selezione si farà in realtà domenica al Giir di Mont con tutti i più forti atleti del Belpaese. In questo momento ci sono tante gare ogni fine settimana e gli atleti corrono tutte le domeniche, ci sta che ci sia una gara nella quale brillano di meno e poi sono talmente tanti gli appuntamenti che c'è molta dispersione. Probabilmente, vedendo anche il livello dei runner presenti e pensando alla gara di Premana, diversi skyrunner hanno valutato di non partecipare».
Pablo, re del Trail Tour
Intervista con Barnes, vincitore del circuito targato Salomon
Pablo Barnes (1976), argentino di nascita e ligure d’adozione, si è laureato sabato vincitore del secondo Salomon Trail Tour Italia a Fanano (Mo). Il trail runner è riuscito infatti a conquistare il terzo posto assoluto e la vittoria finale nel circuito. Questo risultato si aggiunge alla vittoria nel Grand Raid du Cro-Magnon a giugno e al terzo posto nel Le Porte di Pietra a maggio. Per lui, sicuramente, una stagione da incorniciare.
Pablo, questa è la tua sesta stagione nel trail running. La reputi una delle tue migliori?
«Il 2007, l’anno del mio esordio, mi ha dato tante soddisfazioni, e stato l'anno in cui ho fatto il mio salto di qualità, tanto nelle gare di 24 ore come nel trail. Ho fatto cose che ricorderò per sempre, sono riuscito a vincere il mio primo ultra trail a pari merito con il migliore Marco Olmo. Ma un ritorno di questo tipo non me lo immaginavo, il livello dei trail e cresciuto tanto e le mie prestazioni in questa stagione sono un qualcosa che non mi aspettavo, è sicuramente una delle mie migliori annate in assoluto».
Su tutte, qual è l'immagine di questa stagione che ti porterai con te?
«Mi vengono in mente la faccia della mia figlia Camilla, il podio della Cro-Magnon e la felicita del mio amico Fabrizio Roux quando ha vinto il suo primo trail, il Gorrei».
Come si superano le difficoltà degli infortuni e dove si trovano le motivazioni necessarie per rimanere ad alti livelli?
«Nel momento peggiore, quando non riuscivo a correre, avevo una depressione importante, però grazie agli amici che mi hanno aiutato e principalmente a mia moglie Virginia sono riuscito a superare questa difficile fase».
Cosa significa la vittoria nel Salomon Trail Tour Italia 2012?
«Non mi era mai capitato prima di vincere un circuito. Esserci riuscito con il Salomon Trail Tour Itaila, proprio nel'anno della nascita del Team Salomon Carnifast, per me è un risultato di prestigio».
E l'ultra trail running?
«L'ultra trail è entrato nella mia vita e occupa una parte importante della giornata e dei miei pensieri, mi aiuta a rilassarmi, a conoscere gente nuova, a viaggiare e testare in continuità i miei limiti fisici e mentali».
Quali sono gli altri obiettivi di questa stagione agonistica?
«I principali obiettivi sono il Mondiale di 24 ore a settembre in Polonia e i Templiers in Francia, gara mitica che non ho mai fatto».
Cosa rappresenta il team Salomon Carnifast?
«Fare pare del Team Salomon Carnifast mi aiuta a trovare le motivazioni per migliorarmi perché sono in contatto con atleti di altissimo livello. In questo team ho degli amici nuovi e vecchi con cui ci incontriamo e non solo per correre; con il mio manager parliamo quasi tutti i giorni e ogni tanto organizziamo delle feste memorabili che uniscono il gruppo. Questo team porta fortuna!».
Dominio kenyano in Val Gardena
Solo Wyatt tiene testa ai forti africani nella Mountain Run
Domenica scorsa è stata la volta della prima edizione della Val Gardena Mountain Run con alcuni atleti top, tra i quali Jonathan Wyatt e i fortissimi kenyani che hanno dominato sul Grossglockern una settimana fa. Alla gara gardenese erano iscritti 158 atleti: arrivati al traguardo 29 donne e 119 uomini. La partenza era nel centro di Ortisei con traguardo alla stazione a monte del Seceda e un dislivello di 1.247 metri per una lunghezza di 14,5 chilometri. Hanno dominato gli atleti kenyani. Tra gli uomini i due africani Kosgei (secondo nella gara austriaca) e Wangari sono partiti forte e fino al chilometro nove sono stati in testa. Il neozelandese Jonathan Wyatt (sei volte campione del mondo di corsa in montagna) è riuscito però a sorpassare Wangari, staccandolo al traguardo di un minuto e mezzo. Il vincitore Kosgei è arrivato in traguardo con il tempo 1h 07' 47'', Wyatt 1h 09' 55'' e il terzo classificato Wangari ha fermato il cronometro a 1h 11' 23''. Migliori altoatesini Thomas Niederegger e Hannes Rungger, rispettivamente quarto e quinto. Tra le donne prima classificata la kenyana Lucy Murigi (vincitrice sul Grossglockern) con un tempo di 1h 21' 35'', davanti ad Antonella Confortola (1h 24' 30'') e terza la britannica Anna Lupton (1h 33' 04''). Buon quinto e sesto posto per le altoatesine Anna Pedevilla e Birgit Klammer.
Il video della Dolomites Sky Race
Alcune entusiasmanti immagini della gara vinta da Kilian Jornet
Abbiamo seguito dal vivo tutte le fasi della gara con il nostro inviato Guido Valota. Abbiamo tweettato, commentato, scritto e fotografato. Ora è tempo di rivivere le emozioni di questa incredibile gara con il video ufficiale realizzato dall'ufficio stampa della Dolomites, in attesa del servizio ricco di approfondimenti tecnici che potrete trovare nel primo numero della rivista ad ottobre.
Pigoni vince il Cima Tauffi
Nella gara di 60 km secondo Vallosio e terzo Barnes
Cima Tauffi Trail: 60 km, 4.500 m D+. Appuntamento sabato scorso sull'Appennino modenese, a Fanano. La gara ha visto la vittoria di Matteo Pigoni (6h 18' 39'' - Atletica RCM) davanti a Sergio Vallosio (6h 33' 49'' - Team Salomon-Carnifast) e Pablo Barnes (6h 50' 29''). A seguire Cristiano Campestrin (Salomon-Carnifast), Eugenio Ducoli (Atletica Paratico), Giulio Piana (Cima Taufi Fanano), Girogio Toniolo (Salomon-Carnifast), Lara Mustat (prima donna con il tempo di 8h 2' 18'') e Michele Oriele Locatelli (Runners Bergamo).
Conclusa la prima tappa dei Rewoolution Raid Summer
A Bergamo vincono Pedini-Iret e Firefox
Si è conclusa ieri la prima tappa dei Rewoolution Raid Summer 2012, eventi sportivi multidisciplinari. Sabato 21 e Domenica 22 Luglio nella suggestiva cornice di Città Alta a Bergamo, 38 team si sono dati appuntamento per lo svolgimento di questa prima manche estiva. Armati di Road Book, a piedi o in sella alle mountain bike, tutti i partecipanti sono scattati allo start per affrontare la gara che si è svolta in uno scenario outdoor insolito ma non per questo meno emozionante: la ‘giungla urbana’ della città di Bergamo. Ogni team, costituito da tre persone ciascuno, si è cimentato in in un percorso misto di trail running e mountain bike, interamente in orienteering, alla ricerca dei Check Point disseminati sul territorio. Particolarmente avvincenti sono state le prove speciali che i team si sono trovati ad affrontare: l’arrampicata, la teleferica e la calata dalle mura; ma soprattutto il bag jump, novità assoluta nel format dei Raid firmati Rewoolution. Il Summer Raid ha messo così alla prova il coraggio di tutti i partecipanti, che si sono lanciati dalle mura di Città Alta, da un’altezza di 10 metri ca. per atterrare sul materassone gonfiabile. Ad aggiudicarsi la prima tappa Raid Summer per la categoria pro è stato il team Pedini-Iret (R. Mattioli - A. Visioli - M. Sartor) - che ha completato il percorso con un risultato finale di 01:41:03 - e per la categoria amatori il team Firefox che chiuso la sfida con 01:11:18. Un ottimo risultato che spingerà ancor di più i team a ripetere l’impegno anche nella prossima edizione di Nago-Torbole (22-23 Settembre) che potrebbe portarli all’ambito premio finale. Un viaggio in Nuova Zelanda, offerto da ZQ in collaborazione con Rewoolution, è infatti il premio che si aggiudicherà il team che avrà raggiunto la miglior classifica globale nelle due tappe estive. Non solo, anche un team estratto a sorte, naturalmente solo fra quelli che avranno preso parte ad entrambe le edizioni, volerà alla volta degli antipodi, alla scoperta del mondo della lana Merino.
Grande Kilian, la Dolomites e' sua
Lo spagnolo lascia a 4 minuti Zinca. Prima donna la Forsberg
Il muro delle due ore cadrà solo quando Kiljan Jornet Burgada troverà avversari che lo possano incalzare su ogni terreno. Per ora l’atleta più completo resta lui e può gestire la gara. Questo il verdetto della Dolomites Sky Race 2012. Dato nel gruppo di testa al Passo Pordoi, transita alla forcella con circa un minuto di vantaggio su Ionut Zinca. Corsa elastica contro passo di ritmo e potenza, ma il viso di Zinca è più contratto. La ripartenza sul tratto orizzontale che porta verso il Piz Boè fa capire alle decine di spettatori assiepati che quel minuto si moltiplicherà. Ḕ stato difficile avere notizie affidabili sulle posizioni di testa fino al Passo Pordoi, veniva dato Padua in fuga e solo a poche decine di metri dalla forcella si è capito cos’era successo in meno di mezz’ora. Ma dopo i lunghissimi altopiani del Boè e all’imbocco della Val Lasties i riscontri si stabilizzano e danno Burgada inattaccabile con 4’ 50” sul gruppetto degli inseguitori con Zinca, Castanyer,Jacquemoud, Kosovelj. Al Passo Pordoi veniva data in testa Kasie Enman seguita da Emelie Forsberg, terza Mireia Mirò, poi le prime due posizioni si invertono e le donne fanno gara individuale per tutta la discesa infinita fino a Canazei. Al traguardo vince il favorito Kilian in 2h 01’52” (record della gara), ormai beniamino di ogni pubblico. Il romeno Zinca a 4’ 39” è secondo, lo sloveno Mitjia Kosevelj a 5’ 06” terzo. Quarto Hernando, quinto Jacquemoud, sesto Castanyer, settimo Owens. Distacchi più contenuti tra le ragazze: vince la svedese Emelie Forsberg con 2’ 09” (record della gara femminile) sulla statunitense Kasie Enman. Mireia Mirò, la grande scialpinista spagnola, giunge terza a 4’ 08” sorridendo ma sofferente con i segni di una brutta caduta. Ci rassicura subito e tutto sta andando per il meglio! Buona prestazione di Silvia Serafini, quinta e prima delle italiane.
UOMINI
1 Kilian Jornet (Spa) 2.01.52,
2 Ionut Zinca (Rom) a 4'39'',
3 Mitja Kosovelj (Slo) a 5' 06''
DONNE
1 Emelie Forsberg (Swe) 2.26.00
2 Kasie Enman (Usa) a 2' 09''
3 Mireia Miro' (Spa) a 4' 08''