Intervista con Barnes, vincitore del circuito targato Salomon

Pablo Barnes (1976), argentino di nascita e ligure d’adozione, si è laureato sabato vincitore del secondo Salomon Trail Tour Italia a Fanano (Mo). Il trail runner è riuscito infatti a conquistare il terzo posto assoluto e la vittoria finale nel circuito. Questo risultato si aggiunge alla vittoria nel Grand Raid du Cro-Magnon a giugno e al terzo posto nel Le Porte di Pietra a maggio. Per lui, sicuramente, una stagione da incorniciare.

Pablo, questa è la tua sesta stagione nel trail running. La reputi una delle tue migliori?
«Il 2007, l’anno del mio esordio, mi ha dato tante soddisfazioni, e stato l’anno in cui ho fatto il mio salto di qualità, tanto nelle gare di 24 ore come nel trail. Ho fatto cose che ricorderò per sempre, sono riuscito a vincere il mio primo ultra trail a pari merito con il migliore Marco Olmo. Ma un ritorno di questo tipo non me lo immaginavo, il livello dei trail e cresciuto tanto e le mie prestazioni in questa stagione sono un qualcosa che non mi aspettavo, è sicuramente una delle mie migliori annate in assoluto».

Su tutte, qual è l’immagine di questa stagione che ti porterai con te?
«Mi vengono in mente la faccia della mia figlia Camilla, il podio della Cro-Magnon e la felicita del mio amico Fabrizio Roux quando ha vinto il suo primo trail, il Gorrei».

Come si superano le difficoltà degli infortuni e dove si trovano le motivazioni necessarie per rimanere ad alti livelli?
«Nel momento peggiore, quando non riuscivo a correre, avevo una depressione importante, però grazie agli amici che mi hanno aiutato e principalmente a mia moglie Virginia sono riuscito a superare questa difficile fase».


Cosa significa la vittoria nel Salomon Trail Tour Italia 2012?
«Non mi era mai capitato prima di vincere un circuito. Esserci riuscito con il Salomon Trail Tour Itaila, proprio nel’anno della nascita del Team Salomon Carnifast, per me è un risultato di prestigio».

E l’ultra trail running?
«L’ultra trail è entrato nella mia vita e occupa una parte importante della giornata e dei miei pensieri, mi aiuta a rilassarmi, a conoscere gente nuova, a viaggiare e testare in continuità i miei limiti fisici e mentali».



Quali sono gli altri obiettivi di questa stagione agonistica?
«I principali obiettivi sono il Mondiale di 24 ore a settembre in Polonia e i Templiers in Francia, gara mitica che non ho mai fatto».



Cosa rappresenta il team Salomon Carnifast?
«Fare pare del Team Salomon Carnifast mi aiuta a trovare le motivazioni per migliorarmi perché sono in contatto con atleti di altissimo livello. In questo team ho degli amici nuovi e vecchi con cui ci incontriamo e non solo per correre; con il mio manager parliamo quasi tutti i giorni e ogni tanto organizziamo delle feste memorabili che uniscono il gruppo. Questo team porta fortuna!».