Silvia Serafini al Kilian's Classic 2013

Everything was simply perfect!

Font Romeu, oltre a essere un luogo incantevole, è anche sede dell’ormai abituale raduno estivo degli atleti che gravitano nell’orbita Salomon e che si conclude con la Kilian’s Classic, un piacevole e doveroso omaggio al suo atleta per eccellenza. Un’intera settimana a disposizione dove si fondono le diverse culture e filosofie, dove si testano i materiali per la stagione successiva e dove, principalmente, si assapora l’aria di una grande famiglia. Essere convocati a Font Romeu è sinonimo di privilegio e riconoscimento e ogni anno questo accade a una quindicina di atleti, provenienti da svariate parti del mondo. Quest’anno, come lo scorso, per l’Italia era presente Silvia Serafini che ha voluto raccontarci qualcosa su quanto ha vissuto.

di Silvia Serafini

Atmosfera accogliente, bella compagni e tempo meraviglioso. Quello che mi è piaciuto di più in questa settimana a Font-Romeu è stato correre in un paesaggio mozzafiato con viste e vette incantevoli. Ho apprezzato la buona compagnia della mia 'famiglia' Salomon, sempre pronta a vivere nuove avventure e divertirsi in ogni momento, anche quando si sta lottando per nuovi e importanti obiettivi sportivi.

Per me sono stati giorni molto intensi, così come per tutti gli atleti non abituati ad altitudini di 2000 metri. Li abbiamo trascorsi per la maggior parte testando prototipi e dando consigli per la loro realizzazione finale. 

In questi giorni ho avuto l'opportunità di conoscere meglio Stevie Kremer, una delle persone che rispetto maggiormente. Lei è una persona e un’atleta incredibile e penso sinceramente di essere molto fortunata ad averla come amica e compagna di squadra. Ha sempre la parola giusta, un atteggiamento molto positvo sulla vita ed è in grado di trasmetterlo a tutte le persone che le stanno vicino.

Un'altra lezione speciale è stato il giorno di festa durante la Children Killian’s Classic. Sono stata letteralmente ispirata ed entusiasta dalla determinazione di tutti quei bambini e, osservandoli, mi sono ricordata che la corsa deve necessariamente essere prima di tutto piacere e divertimento. 

Sono molto felice di avere avuto la possibilità di vivere questi momenti di gruppo, così com’era già accaduto a Moab a inizio stagione, perché a volte mi manca lo spirito di squadra come nel mio sport precedente, la pallamano. Gli atleti Salomon di solito competono in diverse tipologie di gare dove corrono in piccoli gruppi come per i City Trail, Ultratrail e Skyrace e così, solitamente, s’incontra sempre e solo una piccola parte della squadra. E' quindi molto bello ritrovarsi tutti in queste occasioni speciali, perché hai la possibilità di ispirarti da altre esperienze e, soprattutto, da atleti provenienti da paesi lontani come il Giappone, l'Australia o Sud Africa. E' come una boccata d’aria fresca che non fa altro che aumentare sempre di più il tuo desiderio di correre.

Mi spiace solo di aver lasciato la mia 'famiglia Salomon' due giorni prima della fine. Ma ho dovuto perseguire uno dei miei obiettivi per quest'anno, il Campionato Italiano Skyrunning. In ogni caso, non vedo l'ora di incontrarli di nuovo a Canazei per il Campionato Europeo!  


Tutto pronto per il Giir di Mont

La gara a Premana il 28 luglio

A Premana, presentazione della ventunesima edizione del Giir di Mont, in programma il prossimo 28 luglio. Due i tracciati che toccheranno i dodici alpeggi premanesi. La Sky Marathon di 32 km e 2.400 m/dsl transiterà nell’ordine per le Alpi Chiarino, Barconcelli, Casarsa e Forni, Vegessa, prima di salire alla massima quota di giornata che si registrerà ai 2.063 metri della Bocchetta del Larec. Da lì si proseguirà per l’Alpe Fraina, poi Caprecolo, Rasga, Premaniga, Solino e Deleguaggio, fino a lanciarsi in discesa per rientrare a Premana. La Mini SkyRace si svilupperà, invece, per una distanza di 20 km e un dislivello di 1.100 metri, passando per gli alpeggi di Rasga, Premaniga, Solino e quindi Piancalada e Deleguaggio.

«Quest’anno – ha spiegato il presidente dell’A.S. Premana, Maurizio Codega – l’ufficio di gara si sposterà nei pressi della zona di partenza e arrivo, all’interno dei locali dell’oratorio. Per tutti i runners che taglieranno il traguardo entro il tempo massimo ci sarà la maglia 'finisher', realizzata con la collaborazione di Crazy Idea e Moll Fam. Inoltre all’Alpe Solino sarà assegnato un premio speciale per i 50 anni del periodico locale ‘Il Corno', in ricordo di Antonio Bellati, suo storico direttore scomparso di recente». A chiudere è intervenuto il direttore di gara, Filippo Fazzini, che ha confermato il ricco montepremi in palio anche quest’anno. «Le iscrizioni stanno proseguendo a ritmo sostenuto e ad oggi si contano oltre 350 iscritti provenienti da una decina di nazioni. Hanno confermato la propria presenza con i propri atleti di punta anche i team Salomon, Crazy Idea e La Sportiva».
Il Giir di Mont assegnerà punti per la classifica del World Ranking 2013 e sarà quinta prova del circuito La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup. Info: www.aspremana.it


Sabato il Licony Trail e Vertical2000

Al via anche Pellissier, Trento e Favre

Grande successo per il Trail Licony e per il Vertical2000, in programma sabato 13 luglio a Morgex, in Valle d'Aosta con partenza, rispettivamente, alle 9 e alle 9.30 del mattino. Sono infatti, 450 gli atleti iscritti, ma l’interesse è tale che potrebbe essere superata la fatidica soglia dei 500. Le manifestazioni sono organizzate dallo Sci club Valdigne Mont-Blanc con il patrocinio dei comuni di La Salle e Morgex.

TRAIL LICONY – Presenta un percorso di 25 km e 1.300 m D+. Sono previsti due punti di ristoro, due punti acqua e un tempo massimo di 7 ore. Il percorso tocca le frazioni di Morgex (920 m), Beauregard (1.202 m), Planaval (1.750 m), Licony (1.876 m), Parque di Moudzon (2.106 m), La Villottaz (1.568 m) e nuovamente Morgex. La gara vale per l’assegnazione del trofeo 'Défi en amitié', challenge trail in collaborazione con il 'Granta Parey Tour' di 39 km. La somma dei tempi della classifica generale delle due competizioni, sia maschile che femminile, determinano la graduatoria del challenge. Saranno premiati i primi tre classificati del challenge sia maschili che femminili.  

VERTICAL2000 – Si tratta di un doppio km verticale con 10 km di sviluppo complessivo, dal centro di Morgex (920 m) ai 2.920 m del Bivacco Pascal. Tra gli iscritti alla gara, compaiono anche nomi importanti come quelli di Jean Pellissier, Denis Trento e Corinne Favre.  

Una grande novità riguarda anche gli atleti minorenni (che abbiano compiuto i 15 anni) che potranno partecipare alla gara, previa compilazione, da parte di un genitore o di un tutore autorizzato, del relativo modulo di responsabilità. 


Transcivetta Karpos, numeri da record

La gara a coppie domenica 21 luglio ad Alleghe

Conto alla rovescia per la trentatreesima edizione della Transcivetta Karpos, la gara di corsa in montagna a coppie in programma domenica 21 luglio sullo spettacolare e collaudato percorso di 23 chilometri (1950 i metri di dislivello) che si snoda da Listolade ai Piani di Pezzè, immerso nello scenario delle Dolomiti Bellunesi. L’attesa cresce, così come sta aumentando di giorno in giorno il numero di squadre iscritte: attualmente la start lista era composta da 630 coppie.

Le iscrizioni on line saranno possibili, sul sito ufficiale della manifestazione,
www.transcivetta.it,
fino alla mezzanotte di sabato 13 luglio. Da domenica 14 e fino alle 18.30 di sabato 20 luglio, sarà comunque ancora possibile iscriversi. Per farlo, però, sarà necessario recarsi all’ufficio gare di piazzale N’Zunaia, nei pressi del palaghiaccio ad Alleghe, che osserverà i seguenti orari: dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30. Nello stesso arco di tempo e negli stessi orari, all’ufficio gare sarà possibile anche il ritiro di pettorali e pacchi gara. Per eventuali informazioni si può contattare il 3483611244. Domenica mattina, 21 luglio, il ritiro dei pettorali avverrà, dalle 6 alle 8.15, presso la Biblioteca Comunale, in via XXVII Aprile (fronte ex caserme).

Per quanto riguarda la logistica, come per gli ultimi anni è garantito agli atleti il servizio navetta gratuito da Alleghe a Listolade e da Agordo Listolade prima della partenza e, al termine della gara, da Alleghe a Listolade. Gratuita anche la possibilità di scendere dai Piani di Pezzè ad Alleghe in cabinovia. Inoltre, è disponibile all’indirizzo
www.3drte.com/transcivetta
l’intero tracciato in 3D.


Il TourMonvisoTrail sara' tutto italiano

Nuovo percorso per la gara del 1 settembre

Novità al 'TourMonvisoTrail': il percorso sarà tutto italiano. Dalla prefettura del dipartimento Hautes Alpes è arrivato, infatti, il divieto per manifestazioni sportive organizzate nel territorio della Riserva naturale nazionale di 'Ristolas-Mont Viso', nonostante la precedente valutazione favorevole del Parco naturale regionale del Queyras, che comprende al suo interno la riserva. Così per gli organizzatori la scelta: mantenere il giro del Monviso, scavalcando il passo 'Due dita', oppure allestire un tracciato diverso. Alla fine la decisione di predisporre un trail tutto 'nel Cuore del Monviso', evitando l'insidioso passo 'Due dita'. Le 'caratteristiche tecniche' sono rimaste immutate: circa 43 km con 3000 metri di dislivello da coprire nel tempo massimo di dodici ore con partenza ed arrivo domenica 1 settembre a Crissolo. Il nuovo percorso conferma la salita iniziale al Pian del Re, sui sentieri che toccano le borgate di Crissolo, la prosecuzione verso il Colle Traversette fino a incrociare il sentiero per il Coulour del Porco, con la salita al Rifugio Giacoletti nello scenario delle punte Udine, Venezia e Roma e della parete nord del Monviso, quindi discesa al Lago Chiaretto e risalita al Rifugio Quintino Sella, transitando sotto la parete est del 'Re di Pietra'. Si prosegue per i Passi Gallarino e San Chiaffredo sino a scendere a Pian Meyer in Valle Varaita, da dove si entra in una delle aree più importanti d’Europa dal punto di vista ambientale: il bosco di pino cembro dell’Alevè. Transito al Lago Secco e poi al Rifugio Bagnour e nuova risalita ai passi San Chiaffredo e Gallarino, quindi discesa al Rifugio Alpetto, un breve 'scollinamento' presso Roca Nera per affrontare la discesa finale in direzione Crissolo. Percorso simile per la 'Camminata PiccoloTour' con il passaggio dal Rifugio Quintino Sella direttamente al Rifugio Alpetto per ritornare sul percorso principale per la discesa. Iscrizioni a 30 euro fino a domenica 11 agosto; 10 euro in più fino a tutto il 27 agosto. Info sul sito www.tourmonvisotrail.it.


Trail running: gare e premi...

Ecco le prime 'conclusioni' della International Trail Running Association

Dopo le prime Assise Internazionali del Trail (3 settembre 2012 - Courmayeur), alle quali ha partecipato anche Ski-alper, sono stati creati 5 gruppi di lavoro composti da organizzatori di gare, federazioni, atleti, media, allenatori che in due mesi hanno prodotto le prime proposte che dovranno portare alla formazione della International Trail Running Association. A questo link i testi relativi ai vari focus group. 

COSA È IL TRAIL RUNNING? - Balza subito all'occhio la definizione di trail running (corsa a piedi aperta a tutti nella natura - montagna, deserto, foresta, pianura -) in semiautonomia o autonomia nel rispetto di etica, lealtà, solidarietà, rispetto dell'ambiente. Farà probabilmente discutere la classificazione delle gare:

meno di 42 km = trail

oltre 42 km = Trail Ultra
-Trail Ultra Medium = da 42 a 69 km
-Trail Ultra Long = da 70 a 99 km
- Trail Ultra Xlong = superiore o uguale a 100 km

PREMI AGLI ATLETI - L'altro argomento che da subito ha animato la discussione è quello relativo ai premi per gli atleti e agli ingaggi. Per quanto riguarda questi ultimi si è deciso di non accettarli. Il gruppo di lavoro ha espresso la volontà di limitare i premi e i rimborsi spese viaggio e albergo al 10% del budget e comunque non oltre 15.000 euro, anche se la regola viene ritenuta di difficile controllo. Si è inoltre deciso per la parità del montepremi uomini-donne anche se potrà essere premiato un numero diverso di uomini o donne. Si è discusso inoltre dei 'pacers' (accompagnatori lungo il percorso) lasciando autonomia agli organizzatori in funzione della difficoltà del terreno e del fattore sicurezza. 
 


Parata di big alla Matterhorn Ultraks

Kilian, Forsberg, Anthamatten e Gobert ai piedi del Cervino ad agosto

Proprio mentre lo scorso fine settimana a Cervinia si è corsa la Cervino X-Trail, ecco che sull'altro versante, quello svizzero, si inizia a pensare alla Matterhorn Ultraks, in programma il prossimo 24 agosto su tre lunghezze: 16K, 30K, 46K.

PARTERRE DE ROI - La 46K è stata inserita nel calendario delle Skyrunner World Series e hanno confermato la partecipazione, tra gli altri, Kilian Jornet, Emelie Forsberg, Martin Anthamatten, Didier Zago e Maud Gobert.

QUOTA 3000 - Il percorso della 46K ha un dislivello positivo di 3600 metri e raggiunge quota 3090 al Gornegrat. Al dislivello effettivo, dunque, si aggiunge l'effetto quota. Lo sforzo stimato è paragonabile secondo gli organizzatori a una 90 km in pianura. 


World Series 2013, il punto della situazione

Italiani protagonisti in tutte e tre le discipline

Quest’anno le Skyrunner World Series pervedeno tre classifiche di specialità (Vertical, Sky e Ultra) e non contemplano più come negli anni passati quella della combinata. L’italia ottiene al momento sei podi di cui tre vittorie, una nelle Ultra con Francesca Canepa e due nei Vertical con Marco Facchinelli e Urban Zemmer.

Dopo sette prove disputate su un totale di quindici, facciamo il punto sulle classifiche generali provvisorie.

VERTICAL

E’ la serie con più prove disputate, tre su cinque in programma che hanno visto tre vincitori differenti. Sono gli italiano Marco Facchinelli in Russia, Urban Zemmer In Spagna e il colombiano Saul Antonia Padua in Francia. Alla luce dei risultati, la classifica provvisoria premia Marco Facchinelli, uno dei pochi atleti di vertice ad aver cosrso tutte e tre le prove. Il Team La Sportiva si conferma essere il riferimento della disciplina. Oltre a Facchinelli, vede infatti Urban Zemmer in seconda posizione e Marco Moletto in quarta.

1. Marco Facchinelli (La Sportiva) 236 - 2. Urban Zemmer (La sportiva) 168 - 3. Ferran Teixido (FAM) 138 - 4. Marco Moletto (La Sportiva) 130 - 5. Didier Zago (Arc’Teryx) 124

In campo femminile, la spagnola Laura Orgue, campionessa in carica della disciplina,  consolida la prima posizione nella generale dopo la vittoria in Spagna e il secondo posto in Francia. Prima italiana, Antonella Confortola, reduce da un terzo posto in Francia.

1. Laura Orgue (Salomon Santiveri) 188 - 2. Tessa Hill (Arc’Teryx) 156 - 3. Alba Xandri (FEEC) 140 - 4. Vanessa Ortega (Boquique Trail) 136 - 5. Christel Dewalle (Terre de Running) 100

Il circuito Vertical Series continuerà in Grecia (Gerania Vertical) l’8 settembre e si concluderà con la finale italiana (Vertical Grèste de la Mughéra) di Limone sul Garda l’11 ottobre.

SKY

Dopo Zegama in Spagna e la Mont-Blanc Marathon in Francia, la classifica maschile vede al comando lo spagnolo Kilian Jornet, autore di due vittorie di peso. Alle sue spalle, il connazionale Luis Alberto Hernado che ha ottenuto un secondo e un terzo posto. Nonostante una sola prova disputata, l’Italia vede tre atleti nelle prime posizioni, terzo Marco De Gasperi, quarto Tadei Pivk e quinto Nicola Golinelli.

1. Kilian Jornet (Salomon Santiveri) 200 - 2. Luis Alberto Hernando (Adidas) 166 - 3. Marco De Gasperi (Scott) 88 - 4. Tadei Pivk (Crazy) 78 5. Zaid Ait 72

In campo femminile, dopo la prova di Chamonix, la sfida è tra la svedese Emelie Forsberg e l’americana Stevie Kremer. La prima conduce la classifica generale grazie a una vittoria e un secondo posto. Terza a parimerito, l’italiana Silvia Serfini e sesta la connazionale Emanuela Brizio.

1. Emelie Forsberg (Salomon) 188 - 2. Stevie Kremer (Salomon Agisko) 178 - 3. Celine Lafaye (Scott) 138 - 4. Silvia Serafini (Salomon Agisko) 138 - 5. Nuria Picas (FEEC) 88

Il circuito Sky continuerà negli Stati Uniti (Pikes Peak) il 18 agosto, poi in Svizzera (Matterhorn Ultraks) il 24 agosto e si concluderà con la finale italiana (Limone Extreme) di Limone sul Garda il 13 ottobre.

ULTRA

Anche per il circuito Ultra, due prove disputate su un totale di cinque, la Transvulcania in Spagna e la Ronda dels Cims ad Andorra. Conducono la generale a parimerito, con una vittoria ciascuno, lo spagnolo Kilian Jornet e il francese Julien Chorier. E’ la disciplina più incerta perché al momento nessun atleta di vertice ha disputato entrambe le prove. Primo italiano, trentunesimo, Roberto Beretta.

1. Kilian Jornet (Salomon Santiveri) 100 - 2. Julien Chorier (Salomon) 100 - 3. Kenichi Yamamoto (Houdini) 88 - 4. Luis Alberto Hernando (Adidas) 88 - 5. Matt Cooper (Salomon) 78

In campo femminile, conduce la generale la francese Emilie Lecomte, unica atleta ad aver disputato tutte e due le prove in programma. Seguono, a parimerito, l’italiana Francesca Canepa, vincitrice della Ronda dels Cims e la svedese Emelie Forsberg vincitrice della Transvulcania. Nona, l’italiana Chiara Colonnello.

1. Emile Lecomte (Quechua) 146 - 2. Emelie Forsberg (Salomon) 100 - 3. Francesca Canepa (Montura/Vibram) 100 - 4. Olga Manikò (Quechua) 88 - 5. Nuria Picas (FEEC) 88

Il circuito Ultra continuerà in Francia (Ice Trail Tarentaise) il 14 luglio, poi negli Stati Uniti (SpeedGoat) il 27 luglio e si concluderà con la finale americana (UROC) il 28 settembre.  


Bernard Dematteis, l'oro della Valle Varaita

Tempo di festeggiamenti dopo la vittoria agli Europei in Bulgaria

Nel 2008, all'esordio con la Nazionale azzurra a 22 anni, Bernard Dematteis era arrivato secondo agli Europei di corsa in montagna in Bulgaria, alle spalle del turco Ahmet Arslan, adesso, sempre su un'altra montagna bulgara, il campione europeo è lui, mentre Arslan è solo terzo. «Una bella rivincita - conferma il portacolori della Podistica Valvaraita -, ma soprattutto una sensazione bellissima. Sapevo di essere in condizione alla vigilia, ma una gara 'secca' è sempre un'incognita. Ho capito che sarebbe stata la mia giornata, nel pezzo duro, con pendenze anche del 20%, tra il secondo e il quarto chilometro. Arslan corre a scatti, io preferisco, invece, salire con ritmo: ero già riuscito a fare un po' di selezione nel gruppo ed ero rimasto con Arslan che ha provato a scattare subito, ma l'ho affiancato immediatamente, l'ho guardato in faccia e mi son detto 'oggi vinco io'. Così ho aumentato e al quarto chilometro avevo già 40 secondi di vantaggio, un margine che poi man mano è cresciuto sino al traguardo. Comunque ho sempre continuato a voltarmi indietro, non ci credevo di essere da solo in testa». Una vittoria costruita non solo in gara. «Abbiamo lavorato molto bene a Sestriere - continua Bernard -, il nuovo staff con Paolo Germanetto ha creato subito condizioni ideali per il nostro allenamento nel raduno al Colle. Credo che tutti abbiano svolto la preparazione in quota, ma quest'anno anche noi, come nazionale italiana, abbiamo fatto le cose per bene. Senza dimenticare il lavoro del fisioterapista Carlo Ranieri che mi 'ha messo a posto' schiena e caviglie dopo ogni uscita». Dalla Bulgaria a Rore, in Valle Varaita. «Gli amici e i compagni di squadra della Podistica sono arrivati subito a festeggiare la mia medaglia e quella a squadre di Martin: erano oltre un centinaio, abbiamo saltato e cantato tutti abbracciati. Poi quando sono arrivato a casa ho trovato uno striscione ad accogliermi per ricordare la mia pessima intervista in inglese....». Tempo per festeggiare ce ne sarà ancora: adesso è già tempo di pensare alle prossime gare, visto che domenica Bernard sarà al via del 'Km Verticale Chiavenna Lagünc' che vale come campionato italiano vertical FIDAL.


Presentata la Maga Skymarathon

Appuntamento il primo settembre nella Bergamasca

Presentazione venerdì scorso presso la sede dei CAI Bergamo, al Palamonti, per la sesta edizione della Maga Skymarathon. A coordinare l'evento il vicepresidente della Federazione Italiana di Skyrunning Paolo Valoti, che ha sottolineato l'importanza del ritorno di questa manifestazione, in programma domenica 1 settembre dopo una pausa di un anno, e ha introdotto le autorità presenti, in primis i due vicepresidenti del CAI provinciale Massenzio Salinas e Chiara Carissoni. Ha quindi preso la parola il delegato provinciale del Coni Giuseppe Pezzoli, il quale ha annunciato la concessione, da parte dell'ente da lui rappresentato, del patrocinio alla manifestazione della Val Serina: «L'auspicio del Coni è che arrivino atleti non solo dalla bergamasca ma da tutta Italia, a scoprire le bellezze paesaggistiche e il valore sportivo della Maga Skymarathon».

GRADITO RITORNO - «La Maga ha rischiato di svanire negli anni passati, perché è difficile decidere di organizzare senza alcun ritorno economico – ha dichiarato Thomas Cannone, membro del comitato organizzatore – ma grazie al direttore di gara  Davide Scolari, che sta lavorando senza sosta per riproporre la manifestazione, travolti dal suo entusiasmo, abbiamo accettato con gioia di supportarlo nell'organizzazione di questa bellissima gara, Scolari ha insistito coinvolgendo tutti noi che ora siamo al suo fianco. E il nostro desiderio è quello di ripresentare la gara anche negli anni futuri».

PERCORSO E RICORDI - Il capo dell'organizzazione Davide Scolari ha quindi illustrato il percorso della 40 km e della 25 km e raccontato la storia della Maga dalle origini (anno 2002) ad oggi, citando i grandi nomi che compongono l'albo d'oro, a partire dal vincitore della prima edizione Mario Poletti. Elio Carrara ha invece riportato i suoi ricordi legati alla Maga e alle relative quattro cime orobiche: «Il percorso della Maga, prima ancora della nascita della gara, era ben conosciuto dagli alpinisti e dagli sportivi della Val Serina e della Val del Riso: lo si faceva per intero tenendo sempre d'occhio il cronometro, e poi ci si confrontava sempre sui tempi conseguiti. Una caratteristica della Maga - ha proseguito Carrara -  è che da Oltre il Colle, con un cannocchiale, è possibile seguire almeno tre quarti del percorso, cosa rara in queste manifestazioni, interessante per il pubblico che vorrà essere presente quel giorno». «Una gara di 40 km sulle nostre montagne non è facile da realizzare - ha rimarcato il segretario della Fisky Dario Busi - per questo va il mio plauso agli organizzatori e la garanzia che la Federazione sosterrà e darà loro una mano». 

TESTIMONIANZE DI ATLETI - Prima della visone del video di ricognizione sul tracciato di gara, sono stati chiamati in causa alcuni atleti, a partire da Riccardo Faverio, il vincitore nel 2011: «Allestire la Maga è un modo per far conoscere le nostre montagne, per me che sono di Serina è un orgoglio poter partecipare. Ritengo che il Pizzo Arera sia una delle più belle montagne della nostra zona. Soltanto il Kima, a mio avviso, è una gara più impegnativa della Maga, lo dico io che le ho disputate tutte le competizioni di skyrunning. Quest'anno spero di essere molto competitivo ed ottenere un buon tempo cronometrico sul percorso ufficiale, non su quello di emergenza dove ho vinto la scorsa edizione». È venuto quindi il turno di Carolina Tiraboschi che, come Faverio, ha già potuto iscrivere nell'albo d'oro il proprio nome: «Sportivamente vengo dallo sci nordico e nel 2006 ho esordio alla Maga nel mondo dello skyrunning, restandone affascinata. Un evento nella mia zona, splendido, a cui tengo molto. Spero parteciperanno tante donne!». Intervento conclusivo dell'alpinista e skyrunner Giuliano Zanga, classe 1953, autore del video di ricognizione: «La Maga è stata la mia prima gara su lunghe distanze, avevo già 49 anni e conclusi fermando il crono di un minuto sotto le sei ore, sono molto contento del risultato e spero di poterla disputare anche quest'anno». Il conto alla rovescia è scattato, mancano poco meno di due mesi alla corsa sulle quattro cime della Val Serina di domenica 1 settembre 2013.  Nel video la presentazione del percorso   


Dolomititrail: la neve lascia spazio a D+Running trail

Pronto anche il Bike trail nelle valli Comelico, Carnia e Sappada

Le vicentine DOC Raffaella Greco ed Eleonora Cappellari ieri hanno portato a termine il percorso del D+Running trail 5.6-Dolomiti Trail. 157Km e 7650D+ compiuti in circa 40 ore di cammino per un totale di 3 giorni.  

Raffaella ed Eleonora onquistano così il trofeo DoloMitiCo Silver, previsto per chi completa il trail in meno di 96 ore, cioè 4 giorni. Per conquistare il Trofeo Gold bisogna stabilire un tempo inferiore alle 48 ore (2 giorni) e per il Bronze inferiore alle 144 ore (6 giorni) Per Raffaella è stato anche un test in vista della partecipazione al Tor des Geants di settembre, e pare sia stato un buon allenamento.  

LA CAVALCATA SUL DOLOMITITRAIL -
Le ragazze hanno pernottato dopo aver compiuto la prima tappa da Sappada al Rifugio Calvi in circa 12 ore. Il secondo giorno si sono spinte fino al rifugio Rinfreddo attraversando la Val Visdende, la Val Vissada, Monte Zovo e Costa della Spina. In questa seconda tappa, lunga 17 ore, alcuni imprevisti di percorso hanno messo a dura prova il fisico e la tenuta mentale delle ragazze, che però si sono difese bene e, grazie alla loro determinazione, hanno concluso la giornata alle 10 di sera quando Olga del Rifugio Rinfreddo le ha accolte con un buon ristoro.

L’adrenalina scatenata dall’essere vicine all’impresa le ha lanciate nella terza e ultima tappa verso il traguardo di Sappada. Altre 11 ore di cammino lungo la catena Dolomitica del Popera, il rifugio Berti e il passo Digola.   «Montagna meravigliose, posti fantastici mai visti prima e un’accoglienza super lungo tutto il tragitto da parte delle strutture convenzionate»: questi i commenti a caldo delle due DoloMitiChe.  

PARTE IL PROGETTO DOLOMITITRAIL -
Questo è solo l’inizio e il lancio del progetto intrapreso con Dolomititrail. Un modo diverso di andare per monti, senza la pressione della gara, del tempo a tutti i costi, dei riscontri cronometrici: massima libertà per godersi fino in fondo le montagne selvagge della Val Comelico, Carnia e Sappada.  

COS'È DOLOMITITRAIL? -
Parti quando vuoi. Un unico progetto per bike o running. Parti senza mappa ne' GPS: ti basterà seguire il logo D+ Trail 5.6. Massima libertà: nel periodo che preferisci, nel modo che scegli, con il tuo personale obbiettivo. Niente stress agonistico. Vinci il tuo trofeo DoloMitiCo. Vivi un'esperienza indimenticabile nelle Dolomiti.  

Le Dolomiti, patrimonio mondiale per l'UNESCO, ospitano il Trail che può diventare un'Ultra-Trail tutto d'un fiato, un'esperienza Extreme in mountain bike, oppure un trekking di più giorni da rifugio a rifugio.
D+5.6 è adatto alla traversata in solitudine nel silenzio, oppure in compagnia per gustare il sapore dell'amicizia in montagna. 
Oltre 150 chilometri per 6000 metri positivi seguendo il simbolo della scarpa lungo il Running Trail, mentre il simbolo del biker guiderà sul Bike Trail. Le 'perline di passaggio' che si trovano ai 7 D+CheckPoint running o bike costruiranno la preziosa collana: un ricordo indelebile, e l'unico modo per aggiudicarsi il trofeo DoloMitiCo, ognuno un pezzo unico di arte locale.  

Info aggiornate e completissime su www.dolomititrail.it   


Maria Chiara Parigi, un bronzo che vale

Alla vigilia: 'correro' fino a che le gambe non saranno sfinite'

Maria Chiara Parigi, classe 1973, toscana, nel mondo del trail e in prticolare nelle ultra distanze abbiamo incominciato a conoscerla poco più di un anno fa quando aveva vinto l’Elba Trail a fine aprile. Da quel momento in poi, un crescendo di risultati che l’hanno inserita di diritto tra le migliori specialiste italiane della disciplina. Tra le altre, sempre lo scorso anno, erano poi arrivate le tre vittorie al Cortina Trail, Trail degli Eroi ed Eco Trail le vie di San Francesco.

UNA MEDAGLIA PROGRAMMATA - Guardando i suoi risultati stagionali, l’impressione è che Maria Chiara abbia concentrato tutti i suoi sforzi sul Campionato del Mondo Trail - IAU del Galles gestendo al meglio la sua programmazione per questo evento. Due partecipazioni nelle lughe distanze, a gennaio seconda alla Maratona della Pace sul Lamone e a marzo prima all’Ultrabericus Trail, poi a inizio aprile sempre prima all’Ecomaratona dei Monti Cimini. È poi arrivata la convocazione in azzurro e per Maria Chiara tutte le attenzioni si sono concentrate sull’evento mondiale. Una scelta che l’ha ripagata ampiamente e che le ha consentito di sfruttare al meglio le sue grandi potenzialita. 

LA VIGILIA - Sul sito della sua società sportiva, Amatori Podistica Arezzo, così scriveva la stessa Maria Chiara alla vigilia del Galles: «Ragazzi ormai sono vicina a quella che per me forse sarà un'esperienza irripetibile e quindi unica. Per questo ho cercato di fare il possibile per poter fare del mio meglio. Non nascondo che sono emozionata per questo evento ma so che mi siete tutti vicini e ciò mi rende più tranquilla e felice! Sabato alle nove metterò ogni parte di me per fare del mio meglio ma già ringrazio di cuore tutti coloro che mi sono stati vicini. Proprio grazie a questi credo di essere arrivata fino qui! Dico a tutti crepi il lupo e anche se sarà veramente dura correrò fino a che le gambe non saranno sfinite, arrivando al traguardo sapendo di aver dato il massimo e sicuramente con qualche lacrima di gioia ripensando a quello che questo sport mi ha insegnato anche nella vita: il sacrificio, la costanza e l’amore sono vincenti!». 

SEMPRE TRA LE PRIME 10 - Sabato mattina, in Galles, ha condotto la gara sempre nelle prime dieci posizioni. Dopo 9 km, nona posizione e un distacco di 3’10’’ dalla testa della corsa. Davanti a lei, Nathalie Mauclair, Maud Gobert, Michele Yates, Aurelia Truel, Stephanie Duc, Isabelle Iaussaud e le connazionali Lara Mustat e Lisa Borzani. Poco meno di 70 km più tardi, resisteranno alla sua rimonta unicamente le francesi Nathalie Mauclair e Aurelia Truel. Per tutte le altre, un grande mondiale ma senza medaglia. 

VICINO ALL’ARGENTO - Il secondo dei cinque giri corso alla grande, con il terzo parziale femminile, solo più lenta della vincitrice Nathalie Mauclair e della connazionale Lisa Borzani. A quel punto, dopo 31 km di gara, registrava soli 13’’ dalla sfrancese Stephanie Duc poi giunta seconda all’arrivo. Dopo 39 km, a poco più di metà gara, ha raggiunto la terza posizione e l’ha difesa con tutte le sue forze fino all’arrivo. A metà del quinto e ultimo giro, dopo 69 km, sembrava addirittura che potesse andarsi a prendere l’argento. In 8 km portava infatti il suo distacco dalla Duc da 2’07’’ a 1’15’’.  

UN FINALE COMBATTUTO - Nei successivi 7 km, prima del km conclusivo, forse una crisi o forse più semplicemente la francese che riusciva a trovare le ultime energie riportandosi a oltre 4’ di vantaggio sull’italiana. Alle sue spalle, l’irlandese Joanna Zakrzewski si portava a soli 1’09’, recuperandole 51’’ negli stessi 7 km.  Infine, un ultimo km di gara a dir poco incredibile con l’italiana che perdeva altri 33’ dalla Duc e 40’’ dall’iseguitrice Zakrzewski ma tanto gli bastava per mantenere quei 26’’ che gli consentivano di andare a prendersi una meritatissima medaglia di bronzo. Come aveva preannunciato, è stato in quell’ultimo km che con molta probabilità Maria Chiara ha dato tutta se stessa e a corso 'fino a che le gambe non saranno sfinite'. 

I cinque giri da 15 km l’uno di Maria Chiara Parigi che valgono un bronzo mondiale: 1h14’20’’, 1h15’59’’, 1h20’36’’, 1h26’39’’, 1h31’39’’. Tempo finale 7h00’32’’ per un totale di circa 77 km.