Gransassoskyrace in crescita
Le gare valide per il campionato italiano
Presentazione ad Assergi della Gransassoskyrace. Due giorni di gare di alto livello: si parte il 2 agosto con il Gran Sasso d'Italia Vertical Run, finale del campionato italiano Vertical, mentre il 4 agosto appuntamento con la Skyrace, terza prova del Campionato Italiano Skyrunning 2013. «La principale novità - ha spiegato Cristiano Carpente, presidente della SDS 'Specialisti dello Sport', promotrice della manifestazione - è il gemellaggio con Chamonix e quello in via di perfezionamento con Vail. La nostra gara sta crescendo sul piano organizzativo, come evento che non si esaurisce nell’aspetto agonistico, ma che esprime la capacità di mettere in rete tutte le eccellenze che sono sul territorio. La 'Gransassoskyrace' ha il valore aggiunto di svolgersi all’interno di un’area protetta, elemento che consente di coniugare l’azione verso i turisti, indicando le forme più corrette dell’andare in montagna, con l’opportunità di far conoscere il territorio. In quest'ottica nasce il progetto 'Vipera dell’Orsini', cui la gara è dedicata, che si prefigge di porre l’attenzione su una specie minacciata d’estinzione che vive solo nel Parco». Il Vertical (memorial Giovanni Cicchetti) si snoderà sul Sentiero dei tre Valloni, con uno sviluppo di 3,5 km. La partenza del primo concorrente alle ore 17.30. La Skyrace (premi Piergiorgio De Paulis - coppa CNSAS) avrà una lunghezza di 21,6 km per un dislivello positivo di 2226 metre con quota massima a 2533 metri. Lo start alle ore 8.30.
Chiavenna - Lagunc, dura e impegnativa
Il racconto del nostro redattore in gara Matteo Tagliabue
Una di quelle gare dove non c'è un attimo di respiro. Il Kilometro Verticale 'Chiavenna - Lagunc' è stato anche quest'anno una 'battaglia'. Come sempre. Per fortuna il meteo ci ha aiutato, io e gli altri 150 atleti che hanno affrontato le ripide e strette mulattiere che dai 352 metri di Chiavenna portano in località Lagunc a quota 1352, mille metri 'giusti' più in alto. Il percorso lo conosciamo tutti, non è un segreto la sua difficoltà: 3.298 metri di sviluppo e non molla praticamente mai dalla partenza all'arrivo; sono davvero ben pochi i punti dove si può rifiatare. E poi il caldo: anche in questa edizione ha fatto la sua parte, mettendo tutti in difficoltà.
Dopo la partenza da Loreto bisogna subito ‘far fatica’ nello stretto sentiero con i ripidi gradoni, antipasto della durezza di questo vertical. Sei da solo, visto che si parte uno alla volta, a distanza di 30 secondi: per chi, come me, preferisce le partenze in 'mandria' che ti danno quella scarica di adrenalina in più, altra sofferenza, soprattutto nella testa. Appena il tempo di rifiatare e ci aspettano altre scalinate tra le case di Pianazzola, per poi affrontare la parte dove ogni anno si fa la selezione. Nel bosco dopo Pianazzola, infatti, non è stato davvero facile mantenere la corsa: unica consolazione quella di poter correre all'ombra. Passaggio alla Fontanella Alpini, dove si tocca quota 1000 metri, e subito dopo c’è lo scollinamento ai prati Dalò.
Qui il grosso è ormai fatto e mancano solo gli ultimi 200 metri di dislivello con alcuni tratti meno ripidi e quindi più veloci e 'corribili', dove si può davvero fare la differenza. L'ultima scalinata che porta all'arrivo nello spettacolare contesto di piccole baite di Lagunc, sembra 'infinita', ma poter vedere lo striscione d'arrivo ha dato a tutti una carica ulteriore, anche se le forze rimaste sono poche. Il traguardo è vicino, la birretta ce la siamo meritata.
Si tratta di un vertical abbastanza duro, ma comunque molto veloce e 'corribile' per chi ne ha, non per niente è omologato Fidal e sul percorso è stato nuovamente abbassato il record mondiale del kilometro verticale. Sicuramente la tipologia del percorso e il fatto che il regolamento Fidal non preveda l'utilizzo dei bastoni gioca a favore di atleti più votati alla corsa in montagna piuttosto che agli skyrunner puri.
Un extraterrestre di nome Kilian
La settimana 'pazzesca' del catalano, dal Bianco alla Tarentaise
Un fine settimana quanto mai ricco di gare, con il loro carico di classifiche, emozioni, successi e delusioni, rischia di fare perdere il senso di quello che è successo tra giovedì mattina all'alba e domenica pomeriggio. Alla vigilia della Ice Trail Tarentaise, la durissima gara delle Skyrunner World Series che si è corsa nel fine settimana, Kilian Jornet ha scritto in un post scherzoso: 'Ma :( ma la partenza è alle 4?'. Il fotografo Ian Corless, ormai parte integrante della tribù dei 'trail runner', gli ha risposto, altrettanto scherzosamente: 'Sì, ma puoi partire alle 6, così lasci qualche possibilità di vittoria agli altri'. Spesso dietro alle battute c'è la verità.
NUMERI IMPRESSIONANTI - Kilian, questo 'ragazzo di montagna', giovedì mattina all'alba è salito sul Monte Bianco con Mathéo Jacquemoud per battere il record di salita e discesa a piedi: sono quasi 4000 metri di dislivello e circa 32 km. Tempo: 4h57' e possiamo immaginare che Kilian abbia perso qualche minuto per aiutare Mathéo ad uscire dal crepaccio nel quale era caduto… Un record che resisteva da più di 20 anni…
GARA MASSACRANTE - Domenica mattina all'alba Kilian si è presentato regolarmente alla partenza della Ice Trail Tarentaise: 65 km, 5000 metri di dislivello, diversi picchi sopra i 3000 metri, tanti tratti sulla neve. Naturalmente il 'ragazzo di montagna' ha vinto e, tanto per non annoiarsi, ha fatto gran parte della corsa con D'Haene, vincitore dell'ultima UTMB. Kilian è così, oramai si annoia, almeno per parte della gara cerca compagnia. Come ha rilevato carreraspormontana.com, il tempo di Kilian in Tarentaise è stato di 40 minuti superiore della Transvulcania… che è 20 km più lunga.
UMANO O EXTRATERRESTRE? - Quello che ha fatto Kilian è pazzesco. Eppure chi lo conosce avrebbe scommesso su una sua vittoria domenica. È vero, anche lui a volte è umano, per esempio quando è arrivato secondo all'ultimo Vertical di Chamonix dietro a Padua, quando ha avuto una crisi sulla salita del Mezzalama, quando alla Transvulcania 2012 è stato battuto da Dakota Jones. Tutti episodi, direi eccezionali. Nel primo caso si tratta della gara più per specialisti del 'circus' (e Kilian è l'unico a correre vertical, maratone, ultra…), nel secondo della classica eccezione, in una gara che non ha mai favoriti ma tante incognite, nel terzo di una corsa pochi giorni dopo la fine della stagione dello scialpinismo. La verità è che Kilian è un fenomeno e al momento non si vede nessuno in grado di insidiare la sua schiacciante supremazia. Tempo fa Marco De Gasperi, uno che in gara Kilian l'ha battuto e su certe distanze può ancora batterlo, mi diceva che quello che è sbalorditivo del 'ragazzo di montagna' è proprio la sua sregolatezza. Mi spiego meglio, Kilian fa delle cose che sono contro ogni insegnamento della scienza dell'allenamento: grandi sforzi a pochi giorni da gare importanti, carichi di lavoro mostruosi prima di impegni importanti. Eppure, nonostante questo, vince. «Il giorno prima della gara sul Monte Kinabalu era salito in cima alla montagna, un errore grossolano, eppure mi ha superato in discesa sull'asfalto, il mio pane» ha aggiunto De Gasperi. Ecco, Kilian è questo, un 'gran lavoratore' in termini di dislivello annuo, in allenamento o in gara, con caratteristiche genetiche uniche. Fin da piccolissimo è stato abituato a camminare tanto, ha vissuto in quota, in un rifugio… un 'ragazzo di montagna'.
CERCASI DISPERATAMENTE OUTSIDER - Detto di Kilian, rimane una riflessione sulle gare di outdoor running. Quando c'è lui si sa come va a finire e a lungo andare questo può essere un problema. Seguire una gara per sapere chi è il 'primo degli umani'? Chi potrebbe essere l'anti Kilian? A breve scadenza non sembra esserci nessuno all'orizzonte. Almeno nessuno così completo, poi su singole gare, su singole discipline forse. Sarà un giovane che viene da un ambiente senza regole come quello del trail, per esempio Philipp Reiter? Oppure qualcuno che arriva dall'ambiente più 'scientifico' della corsa in montagna, alla De Gasperi? Qualche tempo fa qualche utente dei nostri 'social' ipotizzava una sfida con Bernard Dematteis… Perché no, Intanto accontentiamoci di vedere la sfida Pivk-Kilian alla Dolomites SkyRace!
Julien Chorier al Giir di Mont
Il francese non sarà alla Trans d'Havet
C'è una sorpresa nel menu del ricco fine settimana del 27-28 luglio. Julien Chorier, ultimo vincitore della durissima Ronda dels Cims, non sarà al via della Trans d'Havet, valida come prova Ultra dei Campionati Eurpei di Skyrunning, ma al Giir di Mont, gara più corta (32 km) e distanza decisamente inferiore a quelle nelle quali è specializzato. Chorier si è convinto che il tracciato della Trans d'Havet è molto tecnico e faticoso e non vuole forzare a un mese dall'UTMB, principale obiettivo stagionale. Ecco perché, dopo avere partecipato l'anno scorso allo Scaccabarozzi, ha deciso di tornate sulle montagne lecchesi…
Dolomites Skyrace assegna i titoli continentali
Tutti i migliori si confronteranno nelle due gare di Canazei
È tutto pronto in Val di Fassa per la sedicesima edizione della Dolomites SkyRace®, il classico appuntamento di corsa in montagna che quest’anno avrà il compito di assegnare i titoli continentali.
IL CALENDARIO - Da venerdì a domenica, dunque, tre giornate di sport ad altissimo livello. Si inizia il 19 luglio alle ore 10 con lo start del Dolomites Vertikal Kilometer®, con la novità delle partenza scaglionate per gruppi (i big scatteranno alle 11).
Sabato pomeriggio alle 16 la Mini Dolomites SkyRace riservata agli under 17 suddivisi in due categorie, quindi domenica mattina alle 8.30 partirà la Dolomites SkyRace®, che prevede il passaggio sul Piz Boè a tratti innevato.
DOMENICA TUTTI I PIÙ FORTI SCHIERATI AL VIA - Un evento che si annuncia di assoluto prestigio e livello perché sia il vertical che la gara lunga hanno validità per l’European Skyrunning Championships.
Inevitabile così la presenza degli atleti più forti al mondo che, fra l’altro, appartengono tutti al vecchio continente. A partire dai due vincitori di dodici mesi fa nonché detentori del record della manifestazione: Kilian Jornet ed Emelie Forsberg.
I favori del pronostico nella gara lunga sono tutti per loro, ma la competizione fassana è sempre imprevedibile con la sua verticalità e il suo tracciato che regala spesso colpi di scena. In più quest’anno ci sarà anche la neve lungo il percorso a rendere più complesse le singole prestazioni, anche se gli organizzatori stanno lavorando sodo in queste giornate per mettere in sicurezza il tracciato.
Da tenere d’occhio dunque i tanti specialisti al cancelletto nella gara lunga, come lo spagnolo Alberto Hernando Alzaga e il rumeno Ionut Zinca, quest’ultimo in ripresa dopo l’infortunio di inizio stagione. Ed ancora Augustì Roc Amador, Miguel Caballero Ortega, il francese Matheo Jacquemoud, il giovane tedesco Florian Reichert, ma anche il friulano Tadei Pivk in grande spolvero quest’anno.
IL VERTICAL DELLA CREPA NEIGRA - Si annuncia particolarmente combattuta anche la sfida del Vertical Kilometer, con partenza dalla località Ciasates ad Alba di Canazei ed arrivo in località Crepa Neigra dopo 1000 metri di dislivello e 2400 metri di sviluppo.
Saranno al via i detentori del record, ovvero l’altoatesino Urban Zemmer che nel 2010 stabilì addirittura il record mondiale con il tempo di 33’16”, quindi la fiemmese Antonella Confortola che nel 2008 impiegò 39’13” a completare il tracciato.
Anche in questa gara hanno dichiarato di giocarsi le proprie carte Kilian Jornet ed Emelie Forsberg, così come gli specialisti Marco Facchinelli, Nicola Golinelli e il vincitore dello scorso anno, lo sloveno Nejc Kuhar.
DUE GARE PERFETTE PER IL PUBBLICO - La forza e la peculiarità delle due competizioni fassane sono legate al fatto che il pubblico può seguire in quota le gesta di questi corridori del cielo, grazie anche alla vicina presenza delle funivie che riescono a portare in alto in poco tempo i tanti appassionati. Venerdì con la funivia del Ciampac, domenica con la funivia del Sass Pordoi.
WORK IN PROGRESS SUL PERCORSO - Giovedì sera in occasione del briefing del Vertical verranno sciolte le ultime riserve riguardo il percorso di gara, che si dovrebbe disputare integralmente. Ovvero i tradizionali 22 km con partenza e arrivo in piazza Marconi a Canazei (1450 metri), dei quali 10 km in salita passando per Forcella Pordoi (2829 metri) e Piz Boè (3152 metri), e ben 12 km in discesa transitando per la Val Lasties e Pian de Schiavaneis. Rimangono da definire solamente alcuni passaggi che dovrebbero venire attrezzati, rendendo ulteriormente suggestivo il tracciato di gara.
GLI AGGIORNAMENTI AL PROGRAMMA - Novità per quanto riguarda il programma del Dolomites Vertical Kilometer®. Il Comitato organizzatore ha infatti stabilito che le iscrizioni sono fissate tassativamente entro e non oltre le 9 di venerdì 19 luglio, mentre la gara prenderà il via con la nuova formula delle partenze scaglionate per gruppi. I primi partiranno alle 10, mentre i big verso le 11. Da non perdere la serata di venerdì 19 luglio al Cinema di Canazei, con la presenza del campione piemontese Marco Olmo.
Tre Rifugi Val Pellice tra conferme e novita'
Ennesima vittoria di Paolo Bert, a segno la scozzese Helen Bonsor
L'anno scorso la Tre Rifugi Val Pellice era approdata nel mondo del trail, rivoluzionando i percorsi di gara. Confermato, solo, il centro di Bobbio per le operazioni di partenza e arrivo con la novità di due percorsi: il Trail degli Alpeggi di 33,6 km e 2205 metri di dislivello e la Tre Rifugi Val Pellice Trail di 54,2 km con dislivello di 3818 metri.
TRE RIFUGI TRAIL - Conferme e sorprese nell'edizione numero 38. Paolo Bert è una garanzia: ha messo l’undicesimo sigillo alla Tre Rifugi su dodici partecipazioni alla gara 'di casa'. La lotta per il primato è stata una 'sfida in famiglia' con l'altro atleta di casa Claudio Garnier (visto che abitano a pochi chilometri di distanza), che nel 2011 riuscì a battere Bert alla Tre Rifugi. Al terzo posto il cuneese Massimo Depetris, quindi ancora un Garnier, Massimo, a occupare la quarta piazza, con quinto un altro atleta della Granda, Mauro Giraudo. La novità è arrivata nella gara 'rosa': Helen Bonsor ben due mesi fa ha contattato l’organizzazione per ‘prenotare’ la sua partecipazione alla 54 km. Richiesta accolta con curiosità, ma sul percorso la scozzese, classe 1985, è diventata ben presto 'conosciuta', visto che ha vinto la gara con il tempo di sette ore, 13 minuti e 38 secondi, stabilendo il nuovo record della Tre Rifugi che apparteneva a Daniela Bonnet (7h 19' 13"), in questa edizione terza all'arrivo in 7h 31' 33, superata anche da Raffaella Miravalle, seconda in 7h 26' 32". Ai piedi del podio Sonia Glarey e Martina Plavan.
TRAIL DEGLI ALPEGGI - Nella 'corta', Raffaella Canonico ha messo da parte il ruolo da organizzatrice, e dopo anni di 'inattività podistica', visto che si dedica alla mountain bike, è salita sul gradino più alto del podio nella 'sua' gara, considerando che a Bobbio ci vive tutti i giorni. Gara in solitaria la sua, davanti a Genny Garda, vincitrice nella edizione 2012 e attuale detentrice del record sul percorso, con terza Samanta Odino. Danilo Lantermino si è imposto con grande autorevolezza in campo maschile, confermando la forza della Podistica Valle Varaita. Dalla Bergamasca arriva il secondo classificato, Paolo Rinaldi che ha tallonato il vincitore per tre quarti di gara, prima di un cedimento nella lunga discesa dal Giulian. Terzo un atleta della Val Pellice, Fabio Bonetto.
L'ORGANIZZAZIONE - Un forte temporale il giorno precedente la gara, ha messo in apprensione gli organizzatori. Ma la situazione meteo è ben presto migliorata e la decisione del direttore di gara di spostare di mezz'ora lo start si è rivelata vincente. 343 gli iscritti, 306 i partenti, arrivati un po' da tutt'Italia: i piemontesi erano i più numerosi; presneti anche tanti liguri visto che la Tre Rifugi è stata inserita nel circuito dei Trail dei Monti Liguri.
Poker di Mersi alla ValleElvo SkyRunning
Il biellese ha preceduto Gazzola e Fenaroli
Quarta vittoria di Enzo Mersi alla ValleElvo SkyRunning. L'atleta biellese si aggiudica la prova fissando il nuovo record della gara in 1h23'47", migliorando il suo stesso primato di 1h25'06". L'atleta del GSA Pollone precede Marco Gazzola (Biella Running) e Maurizio Fenaroli (Valetudo Skyrunning) entrambi al secondo posto con il tempo di 1h30'18. Tra le donne vittoria ex-aequo per le due atlete degli Orsi Rewoolution Team Marcella Belletti e Barbara Cravello giunte al Rifugio Coda in 1h45'43". Al terzo posto, con un ritardo di circa 3 minuti, Elisa Arvat (1h48'59") del Pont-Saint-Martin. Tra le società vittoria del GSA Pollone davanti agli Orsi Rewoolution e all'A.S. Gaglianico 1974. Record anche tra gli iscritti con 149 partenti e 148 arrivati.
Rigamonti e Oliveri vincono sul lago di Como
Loro il successo nella Marathon Trail del lago partita sabato
Alla fine l'ha spuntata Massimiliano Rigamonti. L'atleta della ASD Marciacaratesi ha chiuso la Marathon Trail Lago di Como (115 km, 6500 m D+) in 15h40'57'') davanti a Massimo Tagliaferri (Pol Pagnona, 16h24'48'') e Mario Sala (17h24'48''). Nella gara rosa successo di Virginia Oliveri, terza assoluta (17h19'55'') che ha avuto la meglio su Lisa Borzani (Amatori Atletica Chirignano, 17h36'37'') e Patrizia Pensa (Polisportiva Besanese, 19h08,59'').
GARA CORTA - Nella versione da 38 km e 2090 m D+ vittoria di Oscar Giovio (Atl. Centro Lario, 3h25'40'') e di Monica Casiraghi (Team Cellfood, 4h21'33'').
Kilian Jornet, 'macchina' vincente
Adesso punta agli Europei in Italia
«Dopo il record del Monte Bianco ero un po' stanco e sentivo di non essere al cento per cento, ma alla fine ho avuto ottime sensazioni, portando a casa il successo». Kilian Jornet instancabile e imbattibile: per lui giovedì il record sul Bianco, domenica la vittoria alla Ice Trail Tarentaise (nel tempo di 7h38 dopo 65 km e 5000 metri di dislivello) a Val d’Isère e il pettorale di leader di Coppa del Mondo. «La gara è stata molto tecnica e spettacolare, - prosegue Kilian - non solo perché abbiamo corso per gran parte del percorso sulla neve, ma anche per alcuni passaggi sulle creste molto impegnativi. Con François d’Haene abbiamo fatto gara a due: solo negli ultimi cinque chilometri sono riuscito ad allungare. Credo che l'acclimatamento all'altura di queste ultime settimane mi abbia aiutato». Con la vittoria sulle Alpi francesi e quella precedente alla Transvulcania, adesso Kilian Jornet è in testa alla generale di Coppa del Mondo. «Sono contento di avere ancora ottenuto punti importanti per la classifica. Tra l'altro senza forzare troppo: era un obiettivo non 'disperdere' troppe energie, in vista dei prossimi Campionato europei in Italia (il Dolomites Vertical Kilometer il 19 luglio e la Dolomites SkyRace del 21 a Canazei, ndr)». Dove sarà ovviamente il favorito numero uno.
Ice Trail Tarentaise, vincono Kilian e Forsberg
Sul podio l'azzurra Francesca Canepa
Pronostici rispettati a Val d'Isère per l'Ice Trail Tarentaise. Nella gara di 65 km e 5000 m D+ , inserita nel calendario delle World Series, vittoria di Kilian Jornet: il catalano ha chiuso con il tempo di 7h 35' 32", davanti al francese Francois D'Haene, vincitore dell'ultimo UTMB al traguardo in 7h 40' 13", e al giovane tedesco Philipp Reiter in 8h 12' 3". Quarto l'azzurro Fulvio Dapit in 8h 23' 43", quinto il francese Nicolas Pianet in 8h 36' 03. Nella gara 'rosa' a segno la svedese Emelie Forsberg in 9h 11' 11" davanti alla francese Christel Dewalle in 10h 08' 58, con terza Francesca Canepa in 10h 31' 59". Quarta la neozelandese Anna Frost, poi nell'ordine, le francesi Helene Michaux e Gaële Giot, con settima l'azzurra Alessandra Perona. Nell'Altispeed (30.22km / 2240m+) a segno Alexis Traub e Beth Cardelli.
Il giorno dei record verticali
Oltre le previsioni le gare di Bernard Dematteis e Valentina Belotti
La gara dei record e i suoi migliori interpreti hanno confermato le aspettative della vigilia.
Bernard Dematteis e Valentina Belotti hanno vinto il tricolore Fidal 2013 di specialità migliorando i loro primati, che erano i migliori al mondo su tracciato omologato, con performance che hanno dell’incredibile. Il campione europeo di corsa in montagna ha abbassato di 33” il proprio tempo fermando il cronometro in 30’27”.
Per l’alfiere dell’Atletica Valle Varaita un’altra grandissima soddisfazione a soli sette giorni dal titolo continentale conquistato in Bulgaria. Strepitosa anche Valentina Belotti, la stella del Runner Team ‘99 di Volpiano capace di tornare a stravincere questa gara e chiudere con in 37’42” (suo precedente record 30’55”).
I PODI ASSOLUTI - Sui 3298m di sviluppo del sentiero che dalla quota di 352 metri di Madonna di Loreto porta ai 1352 del traguardo di Lagünc si sono confrontati 178 corridori tesserati per la federazione italiana di atletica leggera. Sul podio assoluto femminile anche Samantha Galassi – 39’58”- della Recastello Radici, ed Elisa Desco - 40’48”- dell’Atletica Alta Valtellina che, nell’ordine, hanno messo in fila la forestale Antonella Confortola – 40’52”- e la nazionale romena Denisa Dragomira - 42’10”-. Al maschile prestazioni da podio per il sei volte iridato della corsa in montagna Marco De Gasperi -32’41”- e Martin Dematteis -32’49”-. Grandi prestazioni anche per Emanuele Manzi della Forestale – 4° in 33’34”- e per il britannico Robbie Simpson – 5° in 33’57”-.
I TITOLI DI CATEGORIA - Oltre a vincitori assoluti Bernard Dematteis e Valentina Belotti, hanno vestito la maglia tricolore vertical 2013: Dario Martocchi (Mera Athletic), Enzo Vanotti (As Lanzada), Massimo Forcoz (Pont San Martin), Sara Lanshour (Valgerola), Debora Cardone (Casa del Cammino) e Daniela Bonaiti (Marathon Almenno). In palio anche il primato del neonato SCOTT Vertical Circuit che vedeva la gara chiavennasca gemellata con Vertical del Cornizzolo (Lc) e Orobie Vertical (Bg). In base ai riscontri cronometrici delle tre prove a spuntarla sono stati il piemontese Marco Moletto e la toscana Samantha Galassi.
LA VOCE DEI VINCITORI - «Meglio di così non poteva proprio andare – ha commentato a caldo euforico Bernard Dematteis -. Sabato scorso vincendo il campionato europeo pensavo di avere coronato un sogno a livello sportivo e professionale…. Ora però il sogno continua. Sono felicissimo per il successo e per il nuovo record. Lo dedico alla mia squadra, alla mia famiglia, a Nicola Del Curto e alla gente di Chiavenna che sin dalla prima volta mi ha accolto come fossi uno di loro».
Sulla stessa linea anche Valentina Belotti, che con questo percorso ha sempre avuto un feeling particolare: «Sapevo di stare bene, ma non avrei mai creduto di abbassare così tanto il mio precedente primato. Sono ovviamente soddisfatta per come è andata e per l’accoglienza riservatami. A chi la dedico? Al mio allenatore Renato Gotti».
ORGANIZZATORI SODDISFATTI - Commenti positivi anche a livello organizzativo con il Mera Athletic del presidente Gino Valentini che, ancora una volta, ha riscosso il pieno di consensi: «Viste le numerose concomitanze siamo contenti dei numeri raggiunti, ma soprattutto del livello degli atleti in gara – sono state le impressioni a caldo del responsabile del comitato organizzatore Nicola Del Curto -. Questi ragazzi sono fantastici, come fantastici sono tutti quelli che ogni anno vengono a Chiavenna per misurarsi su questo impegnativo tracciato. Il mio sogno portare sempre più gente, atleti e pubblico, su questo percorso».
Roncon Vertical Kilometer 2013 a Daniele Cappelletti
Il VK in Val Rendena cresce in qualità
Circa 50 partenti hanno affrontato i 1000 metri su 2900 metri di sviluppo da Bondon de Sot 1215 al Cimon 2215.
Prima parte su sentiero nel bosco e poi straight-up su prato.
LA GARA - In una giornata calda il giusto per i muscoli degli scalatori, Daniele Cappelletti ha vinto in 36' 35", seguito a 24" da Nicola Pedergnana e a 1' 06" da Cristian Badini. I primI sei classificati sono rimasti sotto il tempo di riferimento stabilito nella prima edizione del 2012 da Martino Cattaneo, quest'anno ottavo.
Tra le donne successo di Susanna Neri in 46' 20", seguita da Anna Zambanini in 48' 13" e da Paola Massei (55' 50").