Matteo Pigoni e Lara Mustat vincono la Cusna Skyrace
Nel Vertical affermazioni di Giuliano Gherardi e Consuela Bogo
Doppio appuntamento domenica sul Monte Cusna, nell’Appennino Reggiano, con la seconda edizione del Vertical Km e Cusna Skyrace. Matteo Pigoni taglia per primo il traguardo dopo 26 km: il portacolori del Team Tecnica chiude in 3h06'48". Sul podio Daniele Pigoni in 3h12'05" e Roberto Ardeni in 3h15'22". Quarto posto per Marco Toschi in 3h26'36", quinto Michele Gaio in 3h32'44". In campo femminile affermazione di Lara Mustat in quattro ore nette, su Roberta Lorenzi in 4h26'33" e Francesca Bertolini in 4h49'00"; ai piedi del podio Francesca Braidi e Barbara Zimei.
VERTICAL - A segno Giuliano Gherardi con il tempo di 43'40" davanti a Nicola Montecalvo in 44'30" con Manuel De Gasperi in 45'06" a completare il podio. Nella gara femminile successo di Consuela Bogo in 59'08" su Francesca Valenti in 1h06'58" e Silvia Gilioli in 1h17'03".
14 KM - Nella corta vittoria di Enrico Gandolfi (su Vanni Cappato e Alessandro Ruini) e Sabrina Polito (davanti a Raffaella Musiari e Alda Braga).
Tour Monviso, a segno Paolo Bert e Maria Chiara Parigi
Nel Trail di 43,5 km
Seconda edizione del Tour Monviso, nelle versioni Trail, Race e Walk, domenica a Crissolo in Alta Valle Po.
TRAIL - Nella 43,5 km vittoria dell'atleta di casa Paolo Bert: il portacolori della Podistica Valle Infernotto e del Team La Sportiva è stato l'assoluto protagonista della gara, chiudendo in 5 ore, 23 minuti e 22 secondi. Secondo posto per Claudio Garnier della Valetudo in 5h50'53", con Massimo Domenino, altro atleta della Valle Infernotto, giunto a soli due minuti da Garnier.
Debutto vincente al Tour Monviso per Maria Chiara Parigi: la portacolori del Team Tecnica, ha chiuso in 7 ore, 15 minuti e 13 secondi, precedendo Martina Chialvo, che così consolida la leadership nella classifica dei Trail Occitani, al traguardo in 7h40'42”. Terza Nicoletta Rossetti in 7h45'50".
RACE - Percorso di 27,5 km e 1.825 metri di dislivello: la vittoria è andata Enrico Chiapello in 3h15'37" che ha preceduto Michele Ravetto e Marco Beitone, mentre in campo femminile affermazione di Lorena Casse in 3h54'40" dopo un testa a testa con Monica Bruno Franco, arrivata in 3h55'58"; terzo posto per Romina Usseglio.
Giuliano Cavallo e la maledizione dell’UTMB
Il valdostano si e’ infortunato alla caviglia
Nel 2012, dopo un promettente nono posto alla Transvulcania, ha dovuto rinunciare per la pubalgia, nel 2013, quando era tra i primissimi, si è ritirato in Val Veny per un problema al ginocchio. L’UTMB sembrerebbe ritagliata apposta per Giuliano Cavallo, ma non porta bene. Nell’edizione 2014 il valdostano ha dovuto ritirarsi a Les Contamines dopo essersi gravemente infortunato alla caviglia in un tratto in piano. Al primo momento si temeva anche la rottura ma i primi accertamenti sembrano averla esclusa. Ora Giuliano si sottoporrà ad altri esami, ma rimane l’amaro in bocca per una gara che era l’obiettivo di una stagione.
UTMB, due costole incrinate per Manco Zanchi
Il bergamasco stava avvicinandosi alla ventesima posizione
Tanti ritiri all’UTMB, tanti ritiri eccellenti (basta pensare a Mike Foote, Luis Alberto Hernando e Fabien Antolinos). Purtroppo anche tra gli italiani ci sono stati dei ‘withdraw’. Uno di quelli che ‘brucia’ di più è quello di Marco Zanchi. Stava facendo la sua gara, come da programma: nelle prime fasi era tra la sessantesima e l’ottantesima posizione, poi dopo l’arrivo in Italia è scalato fin verso la cinquantesima posizione e da Courmayeur il recupero, fino a essere 27° a Champex, al km 123,6. Poi? «Su un traverso pieno di fango sono caduto facendomi male allo sterno, mi era anche successo di rovesciarmi un grosso sasso sulla scarpa, peccato, perché stavo proprio bene e la Bosio era a dieci minuti…». Zanchi, ritiratosi a Trient, al km 139,7, dopo i primi controlli medici e quelli di domenica ad Aosta, ha saputo di avere due costole incrinate e dovrà stare fermo qualche giorno. «Peccato anche per Daniele Fornoni stava andando bene e ha dovuto ritirarsi a Trient perché aveva i piedi sanguinanti, fermarsi al km 140 fa male».
Piller Hoffer vince la Sky Race delle Dolomiti Friulane
Nella gara rosa successo con record per Silvia Rampazzo
Matteo Piller Hoffer per la quinta volta si aggiudica la Sky Race delle Dolomiti Friulane in programma e Forni di Sopra. Il sappadino del Team Aldo Moro Dynafit, con il tempo di 2h02'31" ha preceduto il compagno di squadra Nicolò Francescatto in 2h04'11", con terzo il triestino Walter Sterni in 2h05'31".
Nella gara rosa a segno la veneta Silvia Rampazzo della Valetudo che con il tempo di 2h22'30" ha stabilito il nuovo record del percorso, precedentemente appartenuto a Lavinia Garibaldi del Timaucleulis, che ha terminato seconda in 2h34'36". Terzo posto per Martina Spangaro di Sauris-Lateis in 2h41'05".
Record anche nel numero di partecipanti:sono partiti in 630 per attraversare una delle zone più suggestive del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane su una lunghezza di 20 chilometri ed attraverso quattro valli e tre forcelle poste a 2000 metri di quota. La gara si è svolta in un clima ideale, fresco e soprattutto senza la temuta pioggia che aveva condizionato le precedenti due edizioni della corsa fornese.
Le emozioni del Kima
Successi di Kasie Enman e Kilian Jornet Burgada
Diciassettesima edizione per il Kima 2014, all'insegna dei grandi nomi. Record di partecipanti (236 iscritti con 22 donne) e soprattutto, record sul percorso per il 'fenomeno' Kilian Jornet Burgada che con 6 ore 12 minuti e 20 secondi distrugge il suo precedente tempo fissato la passata edizione. Alle sue spalle a 16 minuti lo spagnolo Merillas e sul podio anche Franco Sancassani, in grande crescita. Completano le prime posizioni Tom Owens, secondo nell'ultima edizione, Bovè Pere, Fulvio Dapit, il francese Vollet, due ottimi giovani di cui sentiremo parlare spesso Bonesi e Erik Gianola, con Pongelli a concludere.
Sorpresa al femminile con Emelie Forsberg che, sbagliando percorso, cede la prima piazza alla statunitense Kasie Enman, ma recupera sulla sempreverde Emanuela Brizio, sempre sul podio in tutti i suoi Kima.
Nicola Pedergnana e Stephanie Jimenez campioni VK
Con la vittoria del Trofeo Latemar
Ultimo atto del circuito Vertical delle Italy Series, con il Trofeo Latermar a Predazzo. Vittoria di 'tappa' e successo nella classifica finale per Stéphanie Jimenez e Nicola Pedergnana: sono loro i campioni del Vertical Series 2014. Nella gara con partenza in linea da Località Gardonè e arrivo dopo 3,3 km e 1000 metri di dislivello al Rifugio Torre di Pisa a quota 2670, Nicola Pedergnana si è imposto Nadir Maguet e Thomas Trettel, mentre Stéphanie Jimenez ha chiuso davanti Francesca Rossi e Beatrice Deflorian.
Kilian da record al Kima
Nella gara rosa a segno Kasie Enman
Kilian da record al Kima, quest'anno tappa delle World Series. Il catalano parte subito all'attacco con Nicola Golinelli, Tom Owens, Franco Sancassani e Manuel Merillas, ma è già da solo al comando al rifugio Allievi, indicativamente a metà gara. Poi aumenta ancora il ritmo andando a vincere in 6h12'20", nuova migliore prestazione cronometrica al Kima. Seconda piazza per Manuel Merillas in 6h28'33", terzo Franco Sancassani in 6h38'14", seguita da Tom Owens in 6h48'01", Pere Aurell Bové in 6h55'38"', con sesta posizione per Fulvio Dapit con il tempo di 6h57'38".
GARA ROSA - Grande tempo anche nella gara femminile: prima sul traguardo la statunitense Kasie Enman con il tempo di 7h53'42", seconda Emelie Forsberg in 8h22'13" e straordinario terzo posto per Emanuela Brizio in 8h30'52".
Francois D'Haene vince la 'vera' UTMB con record
Grande gara del francese, secondi Castanyer e Karrera, ventesimo Geronazzo
Capolavoro di François D'Haene alla UTMB: il francese taglia per primo il traguardo di Chamonix in 20h11'44", nuovo record del percorso. Dopo la 'garetta' accorciata causa maltempo del 2012, eccolo dunque sul gradino più alto della gara vera. Una gara durissima: prima parte sotto la pioggia battente, ma il ritmo è stato comunque molto veloce. Da Les Contamines le posizioni iniziano a delinearsi: nella traversata dalla Val Veny sono in quattro a fare gruppo di testa, mentre a Courmayeur allungano in tre: D'Haene appunto, Tofol Castanyer e Iker Karrera. Appena dietro di loro Luis Alberto Hernando, un po' più staccato Anton Krupicka che dopo una partenza dietro le quinte, rimonta posizioni, decidendo anche di saltare un ristoro in direzione Italia.
Ma il ritmo dei primi tre è incessante, soprattutto quello di D'Haene: a Champex arriva con un vantaggio di 11 minuti sulla coppia spagnola e soprattutto con un passo diverso. Hernando, intanto ha deciso di ritirarsi, Krupicka viene rimontato e superato dal connazionale Jason Schlarb e dal lituano Gediminas Grinius.
D'Haene ha la gara in mano e decide di chiudere i conti: al passaggio di Catogne il suo vantaggio è salito a 23 minuti. Il francese del Team Salomon arriva con il sole tra due ali di folla a Chamonix, gli spagnoli hanno alzato bandiera bianca: arrivano insieme, abbracciandosi con un ritardo di 44 minuti. Per la classifica ufficiale secondo Castaner in 20h55'42", terzo Karrera in 20h55'46". E festeggia la Salomon con tre suoi atleti sul podio.
HO VISTO CHE ERO PIU' IN FORMA - «Abbiamo corso tanto con Iker e Tofól e mi sono trovato bene, poi al km 80 circa ho visto che ne avevo di più e ci ho provato, oggi è andata bene a me ma domani spero che vada meglio a loro» ha detto D'Haene. «Nelle ultime due ore ho sofferto, anche perché secondo me all'inizio abbiamo tirato troppo».
TOP TEN - Al quarto rimane lo statunitense Jason Schlarb in 21h39'44", quinto Gediminas Grinius in 21h5''04". Il sesto posto conferma il feeling degli australiani con Chamonix dopo la bella prestazione dei Mondiali di Skyrunning: lo conquista Andrew Tackey in 22h40'26''. Al settimo posto il norvegese Sondre Amhdal, all'ottavo il portoghese Carlos Sa, uno che a CHamonix è sempre tra i piazzati, al nono il francesce Bernard Collomb-Patton e al decimo il francese Stéphane Brogniart.
KRUPICKA - 47° Anton Krupicka, partito piano, poi in grande recupero fino al quarto posto del Grand Col Ferret. Poi problemi ad alimentarsi e una sosta di 3 ore a dormire per recuperare a Trient... Ecco spiegato il 47° posto.
RITIRATI - Diversi i ritirati, tra i quali alcuni favoriti: Luis Alberto Hernando, dopo circa 100 km (problemi di stomaco), Mike Foote, Fabien Antolinos, Dakota Jones.
ITALIANI - Ottime prestazioni di Ivan Geronazzo (ventesimo e migliore azzurro, 24h16'46'') e Christian Insam (ventottesimo dopo il 142° posto dell'anno scorso, 25h5'56''). Stefano Trisconi è arrivato 38° in 25h59'12''). 43° Filippo Canetta: «La mia gara è iniziata negli ultimi 30 km, prima ho avuto problemi ad alimentarmi». Al cinquantesimo posto troviamo Sergio Vallosio. Ritirati Fornoni, Zanchi, Roncoroni e Rabensteiner. «Ho avuto qualche problema con la frontale e per questo dovevo puntare bene il terreno perché non vedevo e le gambe ne hanno risentito ma è stata una gara come volevo, in rimonta, sono soddisfatto di questo risultato» ha detto Geronazzo. «Ho sofferto le prime 4-5 ore per la pioggia incessante e il fango, ma ho tenuto duro e sono contento di essere arrivato al traguardo» il commento di Insam. E le donne? Federica Boifava, che è stata anche quarta e comunque sempre nella top ten, ha dovuto arrendersi ad Arnuva dopo una sosta di tre ore al rifugio Bonatti per problemi intestinali. Emanuela Scilla Tonetti si è rotirata a Les Chapieux.
UTMB® 2014 - Race report di UltraTrailMontBlanc
Rory Bosio bis all'UTMB
La statunitense vince per il secondo anno consecutivo regolando la Picas
Rory Bosio. Ancora lei. La statunitense ha vinto l’Ultra-Trail du Mont Blanc 2014. Una gara per certi aspetti simile anche se quest’anno Rory non ha battuto il record del percorso come l’anno scorso (23h23.20 contro 22h37.26). Simile perché all’inizio si è sfogata la Picas e poi (questa volta un po’ più avanti, dopo Courmayeur), è partita Rory e nessuno è più riuscito a tenerle testa. Una progressione veloce e inarrestabile come sempre quella di Rory che gareggia poco e possibilmente vince (vedi Lavaredo e LUT). Questa volta ha preso il sopravvento subito dopo Courmayeur, che si conferma tappa decisiva. La Picas è transitata al traguardo con più di un'ora di ritardo (24h54'29'') precedendo la francese Nathalie Mauclair, all'inizio in testa (25h47'35''). Le due leader le abbiamo incrociate in vari punti del percorso ma ci è rimasto impresso il ristoro di Maison Vieille. La Picas è passata via veloce, senza fermarsi e salutare nessuno, la Bosio ha preso una zuppa, ha prima di tutto ringraziato tutti e dispensato sorrisi a tutti. Segno di una tranquillità che è la sua forza. Al terzo posto Nathalie Mauclair. Peccato per l’Italia che aveva Federica Boifava nella top ten fino a Corumayeur, poi ritiratasi ad Arnuva per i problemi intestinali iniziati nella notte e dei quali ci ha parlato al ristoro di Maison Vieille. Tre ore di stop al Bertone e poi il definitivo ritiro ad Arnuva verso l'ora di pranzo.
TOT TEN - Quarta la brasilianaFernanda Maciel, quinta la soagnola Uxue Fraile Azpeitia, sesta l'ungherese Ilkiko Wermescher, settima la svizzera Andrea Huser, ottava la portoghese Ester Alves, nona l'america Hemily Richard-Chisolm, decima l'australiana Shona Stephenson.
ITALIA - Nella mattinata di domenica risultava arrivata solo un'italiana: Stefania Albanese, ventiseiesima in 38h28'02''.
CONTRO QUESTA BOSIO E' IMPOSSIBILE VINCERE - «Ci ho provato, soprattutto a Courmayeur, ma Rory Bosio è proprio forte, sono contenta per questo secondo posto - ha detto la Picas -. L'unico modo che avevo per provarci era quello di attaccare e l'ho fatto ma non è bastato».
La CCC a Pau Bartolo
Ottimo quinto posto per Giulio Ornati
La CCC nel segno di Pau Bartolo: gara sempre di testa per il catalano del Team Buff. A Champex è passato con 28 minuti di vantaggio sul gruppo degli inseguitori. Poi ha gestito e controllato la gara, imponendosi con il tempo di 11h21'16". Così è stata lotta serrata per il secondo posto con quattro atleti in appena cinque minuti. Tre francesi alle spalle di Bartolo: secondo Christophe Perrillat in 11h50'47", terzo gradino del podio per Anthony Gay in 11h52'18", quarto René Rovera in 11h54'16", con quinto l'azzurro del Team Salomon, Giulio Ornati in 11h55'29". Sesto il francese Alexandre Mayer, ma il ritardo dal vincitore sale già a 1h06'.
Nella gara femminile a Chamonix è arrivata per prima Anne Lise Rousset in 14h28'48'' davanti alla catalana Cristina Bes Ginesta (14h43'55'') e alla francese Aline Grimaud (15h11'36''). Piccolo dramma per la francese Caroline Chaverot, ritiratasi a Vallorcine, a pochi chilometri dal traguardo, dopo avere dominata tutta la gara.
UTMB, chi vincera'?
I probabili protagonisti della gara attorno al Monte Bianco
L’edizione 2013 dell’Ultra-Trail du Mont Blanc dimostra quanto sia difficile fare una previsione per la regina delle gare outdoor running. Xavier Thévenard non era tra i favoritissimi, meno ancora il terzo classificato Javier Dominguez Ledo (senza assistenza!) e Miguel Heras era un punto di domanda per il suo stato di forma. Proviamo però a dare uno sguardo al parterre di questo pomeriggio.
LA GARA E IL METEO - Il via è previsto alle 17.30 da Chamonix. Come sarà il tempo che, a parte l’ultima edizione, è sempre stato uno dei fattori determinanti? Il bollettino meteo prevede bel tempo ma con il cielo che si coprirà sempre di più e temporali dall’inizio del pomeriggio. Le temperature in valle andranno da 12 a 21 gradi e a 2.500 metri da 6 a 11. Nella prima parte della notte ancora qualche temporale e minime di 5 gradi a quota 2.500 metri. Sabato prevalentemente bello con qualche rischio di temporale nel pomeriggio. Rispetto a qualche edizione passata decisamente previsioni favorevoli…
UOMINI - Tre nomi su tutti: Francois D’Haene, Luis Alberto Hernando e Anton Krupicka. Il francese e lo spagnolo sono i nomi forti della stagione: vittoria impressionante al Monte Fuji per D’Haene e secondo posto ai Mondiali di Chamonix proprio dietro a Hernando. Senza dimenticare che negli ultimi 15 mesi ha vinto anche 80 km del Monte Bianco, Ice Trail Tarentaise e Diagonale des Fous. La vittoria della ‘garetta’ 2012 all’UTMB era il sintomo di un atleta in grande crescita e ora maturo ma non sazio. Hernando non ha mai fatto una 100 miglia ma la vittoria alla Transvulcania ha impressionato e inoltre ha impostato la stagione su pochissimi obiettivi. E poi non dimentichiamo una certa Nuria Picas che l’anno scorso, alla prima 100 miglia, arrivò seconda all’UTMB. Se non da vittoria, la spagnolo è da podio. Krupicka? L’anno scorso andava forte prima di essere azzoppato da un infortunio. Quest’anno ha gareggiato poco ma ha vinto bene alla Lavaredo e fatto un record di gara negli Stati Uniti. Che sia la volta buona? Attenzione però a un altro statunitense, Mike Foote, quinto nel 2013 e terzo nel 2012 e uomo da grandi recuperi come al Monte Fuji. Timothy Olsen l’anno scorso è stato quarto ed è sicuramente tra i top, Dakota Jones dopo l’exploit alla Transvulcania 2012, quando ha battuto Kilian, non ha più confermato il livello ma il motore c’è, è un talento e, fino al 2012, aveva le 100 miglia nelle gambe. E poi c’è Iker Karrera. Dopo il Tor non ha più ingranato, ritirandosi per infortunio al Monte Fuli, ma ha recentemente vinto la 96k Buff Epic, se non sarà stanco sarà un osso duro. Tofol Castanyer non ha mai fatto una 100 miglia ma abbiamo ancora tutti negli occhi la bella CCC 2012. I francesi candidano anche Fabien Antolinos, secondo all’Ice-Trail Tarentaise e alla Maxi Race di Annecy, ma ci sono anche Erik Clavery, Emmanuel Gault e Clement Petitjean e poi si potrebbero citare Javier Dominguez Ledo (non sembra in grande forma), terzo nel 2013, il solito Carlos Sa o il nepalese Aite Tamang (sì, un altro Tamang). Oppure, un nuovo Thévenard…
ITALIANI - Difficile pensare a una vittoria, non facile il podio ma la top ten potrebbe essere un bel traguardo. Sulla carta il più quotato sembra essere Giuliano Cavallo, l’anno scorso ritiratosi in Val Veny quando era tra i primissimi. Quest’anno primo al Gran Trail Courmayeur 90 km e all’Ultrabericus, dopo l’infortunio del 2012, quando arrivò anche nono alla Transvulcania, ha faticato a ritrovare la forma migliore. Se sarà la sua giornata può essere un osso duro per tutti. Ivan Geronazzo, quinto alla Lavaredo Ultra Trail, sembra in buona forma. Marco Zanchi, ottavo alla LUT, si è preparato meticolosamente e sa gestirsi bene: potrebbe fare una bella gara. Nel 2011 è stato 29° ed è maturato molto, l’anno scorso sesto al Tor. Ci crede e ci crediamo. Stefano Trisconi è partito benissimo, con il successo alla Maremontana e alle Porte di Pietra, poi il ritiro alla LUT. La gara più lunga affrontata la TDS del 2013 (dodicesimo). Daniele Fornoni nel 2012, gara accorciata a 100 km, è stato quarantaseiesimo. Quest’anno primo al Trail del Bric dei Gorrei e al Trail Oasi Zegna, non ha esperienza nelle 100 miglia. Poi ci sono Mattia Roncoroni (l’anno scorso terzo da Carneade alla TDS e spavaldo al punto giusto), Alexander Rabensteiner, due volte vincitore della Sud Tirol Ultra Race (interessante vederlo in una ultra con gente tosta), Filippo Canetta (26° nel 2012, quest’anno quinto all’Eiger Ultra Trail 101 km e diciassettesimo alla Transgrancanaria), Pablo Barnes (quest’anno primo al Cro Magnon, a Chamonix 14° nel 2007… quando i valori erano altri), Christian Insam (vincitore della Dolomiti Sky Run, 36° alla Transvulcania e 142° a Chamonix l’anno scorso) e Christian Modena (131° nel 2012, 41° al Tor 2013, quest’anno 39° alla Lavaredo Ultra Trail). Risulta iscritto anche Sergio Vallosio, nel 2011 35° e quest’anno ventesimo alla Maremontana.
DONNE - Rory Bosio fa poche gare, due o tre all’anno, corre tanto e si rilassa con lo yoga. E l’anno scorso ha sbancato l’UTMB con un garone da record. Quest’anno il successo alla Lavaredo Ultra Trail. Più che tra gli uomini una favorita nel campo femminile c’è. Le avversarie? Prima fra tutte la Picas, seconda l’anno scorso alla prima 100 miglia, quest’anno prima alla Transgrancanaria, al Monte Fuji e alle TNF 100k Australia ma out a Zegama e ai Mondiali di Chamonix. La sensazione è che abbia ‘tirato un po’ troppo’ ma se sarà in forma sarà un osso durissimo. Poi c’è Nathalie Mauclair, terza alla Western States ma ritiratasi al Monte Fuji. Fernanda Maciel potrebbe essere da podio dopo il bel secondo posto al Monte Fuji ma anche la gara da dimenticare alla 80 km dei Mondiali. Le altre? da citare la spagnola Silvia Trigueros, l’americana Meghan Arbogast, la spagnola Uxue Fraile, l’americana Ashley Arnold, la francese Laurence Klein e l’ungherese Ildiko Wermescher.
ITALIANE - Un nome su tutti, quello di Federica Boifava. La lunghezza non è la sua (è andata oltre, con il Tor, ma è cosa ben diversa) ma ha il motore e la spavalderia giusta per provarci. Sesta ai Mondiali (nonostante qualche problemino), prima alla Dolomiti Sky Run (e addirittura terza assoluta), Federica ci ha abituato a tutto e questi sentieri ha dimostrato già di apprezzarli. Se sarà in giornata e saprà gestirsi è sicuramente da top ten e magari… Virginia Oliveri, quinta nel 2007, arriva con la vittoria del Cro-Magnon ed è sicuramente una ‘tosta’. Emanuela Scilla Tonetti: il terzo posto al TOR e il quarto alla TDS nel 2013 non sono cose da poco. Forse non è al top ma può essere un brutto cliente.












