Meno 8 al Mezzalama

Alain ci racconta il percorso completo provato oggi

Alain Seletto si è sciroppato il percorso completo due giorni di seguito, non per andare in superallenamento ma poiché i presupposti di un cambiamento della meteo previsto da domani lo ha obbligato a riprovare oggi con il compagno Lanfranchi appena arrivato dal bergamasco.
Se tutto va bene si dovrebbe partire con gli sci da Cervinia anche se il caldo di questi ultimi giorni ha condizionato molto il manto nevoso. Molto bello e sciabile il tratto fra il Colle del Breithorn e la base del Castore.
A differenza di ieri, il caldo ha già fatto affiorare delle roccette prima del tratto a piedi sulla Ovest del Castore. Anche la cresta presenta del ghiaccio affiorante a distanza di appena 24 ore…
Può darsi comunque che la perturbazione attesa per domani possa dare al tutto sembianze più invernali.
Per quanto riguarda la discesa è bene sottolineare la presenza di grandi gobboni sia sotto Capanna Gnifetti che nel Canale dell'Aquila. Scendendo con la neve marcia non creano troppi problemi ma con la neve dura potrebbero essere responsabili di rotture e cadute.
L'arrivo a Gressoney non è completamente sciabile: si tratta di effettuare molti togli/metti da una chiazza e l'altra di quanto rimane della neve artificiale della pista.
Le condizioni possono comunque ancora cambiare in relazione ad eventuali passaggi di perturbazioni più o meno importanti.


Meno 9 al Mezzalama

Gran fermento di big a Plateau

Come per ognuna delle ultime edizioni del Mezzalama a Plateau Rosa si sono dati appuntamento tutti i più forti ski-alper del panorama internazionasle, chi per fare quota dormendo e allenandosi sul ghiacciaio chi per provare le ultime strategie e l'assetto di gara sul tracciato effettivo.
Siamo saliti a nostra volta verso il Breithorn Occidentale che pare essere una delle mete più gettonate per allenamenti di mezza giornata. Alcuni salgono la vetta di questa montagna al mattino, oppure si spingono fino al Castore, e nel dopo pranzo scendono a Cervinia per provare il passaggio a Plateau…
Marti Marcel con due amici è salito a sua volta verso il Castore che a parte un tratto in cui affiora ghiaccio non necessita neppure di ramponi, per ora.
Alain Seletto, fresco di nozze con Lanfranchi e Pedrini, si è fatto in scioltezza Breithorn e Castore.
Al Colle del Breithorn ho incontrato tre assatanati che già da lontano ritornavano verso Plateau spingendo con grandi pattinate nonostante la corda: Kilian davanti, Blanc in mezzo e Bon Mardion dietro. Molto probabilmente hanno voluto provare a forzare questo tratto per un eventuale attacco a skating, senza pelli, per il giorno della gara quando dovranno attraversare il grande piano prima di scendere all'attacco del Castore.
Scendendo verso Cervinia abbiamo incontrato invece Jean Pellissier e Guido Giacomelli che salivano di buona lena sui primi muri del Ventina. Guido è appena arrivato e uno di questi giorni proveranno tutto il percorso fino a Gressoney.
Ma chi sono le squadre più accreditate per la vittoria finale?
Quattro ne abbiamo individuate noi: la squadra di Kilian ovviamente che potrebbe aspirare alla vittoria con l'incognita di Bon Mardion che non sappiamo come si comporta in quota e forse quella di Kilian che sul Mezzalama non si è mai espresso.
Certamente la squadra dell'Esercito: non sappiamo ancora chi sarà la riserva: forse Manny che ha già vinto e che non ha fatto un gran finale di stagione?
Poi Guido con Holz e Jean. Dov'è l'incognita? Forse Jean che ha avuto un incidente alla spalla quest'inverno ma che ci è sembrato completamente recuperato e certamente a suo agio sulla tratta Cervinia - Gressoney. E Holz?
Sabato prossimo vedremo.
Seletto, Lanfranchi e Pedrini potrebbe avere tutti i numeri per fare bene: Daniele non è un gran discesista ma al Mezzalama, a parte il Canale dell'Aquila non dovrebbero esserci insidiose discese. Poi tutto sommato ci pare che si difenda bene anche in discesa in questi ultimi tempi.


Meno 11 al Mezzalama

E Favre presenta il tracciato ai giornalisti

Un simpatico incontro a Cervinia per illustrare alla stampa, specializzata e non, il tracciato del Mezzalama 2011.
Una giornata limpida e serena ha permesso all'organizzazione di allestire alcune rotazioni che da Plateau Rosa hanno portato a turno i giornalisti nel cuore del Monte Rosa. Un'occasione unica e irripetibile soprattutto per poter fare il punto del tracciato e delle sue condizioni di innevamento. Da questi sopralluoghi - compreso il mio con le pelli sul Breithorn che è luogo altamente panoramico sulla prima parte del tracciato - abbiamo potuto dedurre che nonostante un innevamento non certo elevato, le condizioni sono per ora buone. La salita del Castore non richiede per il momento l'allestimento di tacche e scalini nel ghiaccio, mentre il nuovissimo Colle della Fronte - depressione fra il Naso e il Lyskamm - appare decisamente abbordabile e con uno strato di neve ancora accettabile, almeno sulla parte sinistra come si può vedere dalla foto di apertura.
Per quanto riguarda il Ventina non dovrebbero esserci problemi: siamo arrivati tranquillamente in paese scendendo con gli sci proprio nel punto in cui sarà montato il pallone della partenza.
La discesa su Gressoney, nonostante gli ultimi caldi, è pressoché tutta agibile salvo l'ultimissima parte. Insomma, c'è dell'ottimismo. Tutto ora dipende dalle condizioni meteo.
Grazie al bel tempo sono state portate sul ghiacciaio le sette unità di sopravvivenza - i bivacchi di emergenza - e nei giorni seguenti saranno piantati nel ghiaccio gli ancoraggi per fissare le corde fisse nei punti nevralgici di salita e discesa che renderanno il percorso estremamente sicuro.
Gli iscritti al momento sono più di 1150, anche se il database ne contava già 1400 a febbraio. Certamente qualcuno deve ancora accasarsi e la propria candidatura è gestita per via telematica dal sito dell'organizzazione proprio come un'agenzia di matrimonio.
Il Ghiacciaio fra Cervinia e la Punta del Breithorn Occidentale è pieno di atleti e di pattuglie che, oltre ad acclimatarsi, provano il ritmo in salita e l'assetto in discesa con tanto di corda. Possiamo dire tranquillamente che oggi abbiamo visto all'opera tutte le più forti squadre iscritte.
E per gli spettatori impianti gratuiti a partire dalle 4.45 del mattino della gara. Anche gli skilift del ghiacciaio apriranno alle sei per permettere al pubblico di guadagnare il Colle del Breithorn per assistere al passaggio dei concorrenti.


Allenatori di scialpinismo

Che cosa ne pensano le guide

Intervista con Erminio Sertorelli presidente nazionale delle guide.
Lo abbiamo incontrato a Milano nel caotico nuovo Auchan approfittando di una rara coincidenza che ci vedeva tutti e due in questa città.
Sarebbe meglio e più facile incontrarsi in punta a qualche montagna… Ma passiamo alle domande.
Che cosa ne pensi di questa situazione e della posizione che sta prendendo la Fisi per la formazione degli allenatori di scialpinismo?
«Io credo che la federazione dovrebbe ammettere ai corsi solo specialisti come fa per lo sci alpini ai quali accedono solo i maestri di sci. Nel caso dello scialpinismo sono le guide gli specialisti, già qualificati e riconosciuti da una legge dello stato. Si tratterebbe di integrare con un corso le nozioni agonistiche che in questo momento la guida non ha.»
Guide sì e maestri no?
«Dovrei sentire cosa ne pensa il mio collega Magnani al riguardo. Per quel che mi riguarda ritengo che se parliamo di terreni in cui si debba fare uso di materiale alpinistico sia esclusiva competenza delle guide. Non credo che altre figure professionali possano fare questo: c'è una legge dello stato ben precisa al riguardo. Non dimentichiamo poi che la maggior parte dei soggetti da allenare sono minorenni, per questo è fondamentale che siano dei professionisti a svolgere questa mansione.»
Se parliamo di tracciati di gara segnalati cosa cambia?
«Se parliamo di tracciati messi in sicurezza per una gara debbo ancora una volta sostenere che sono proprio le guide a svolgere questo compito sul tracciato, basti pensare al Mezzalama che il giorno della gara è una pista segnalata ma il giorno prima e il giorno dopo è un ambiente di alta montagna con tutti i rischi che comporta. Ma per allenarsi a questa gara nel 90% dei casi si esce in condizioni non protette quindi con tutti i pericoli che l'alta montagna comporta.»
La vostra riunione di oggi in cui c'era anche questo problema all'ordine del giorno che cosa ha prodotto?
«Un auspicio soprattutto, quello di avere un incontro con i responsabili della federazione per stabilire se si ha la consapevolezza comune che aldilà dell'attività dell'allenatore ci sono delle precise leggi dello stato sulla figura professionale per accompagnare qualcuno in terreno alpinistico.»
Allora secondo il vostro punto di vista la federazione dovrebbe escludere i maestri di sci in favore invece delle guide.
«Noi possiamo mettere a disposizione della federazione tutta la nostra professionalità per l'accompagnamento di persone o atleti in ambiente alpino, cosa stabilita anche dalla legge, non ci compete quindi concedere ad altri questa possibilità aldilà che abbiano o meno le capacità per farlo.»
Se le guide avessero l'esclusiva per accedere ai corsi di allenatore di scialpinismo chi insegnerebbe la tecnica di discesa agli atleti dello ski-alp?
«Io sono convinto che ci sia spazio per entrambe le figure, dipende dalle situazioni: su ghiacciaio e su cresta ci deve essere certamente la figura della guida. Ci sono invece delle situazioni di allenamento che non comportano l'uso di attrezzatura alpinistica per cui c'è tutto lo spazio per i maestri di sci.»
Potrebbe essere corretto affiancare guida e maestro per l'allenamento dello ski-alp?
«Non solo corretto ma auspicabile.»
Secondo te quale sarà il prossimo step di questa vicenda?
«Il pallino ce l'ha in mano la federazione, da parte nostra speriamo di poter essere convocati per poter parlare di tutto e di mettere sul tavolo le nostre competenze. Il bagaglio della guida può venire certamente in aiuto alla formazione degli atleti dello ski-alp.»
Tu speri che la federazione apra questi corsi sia alle guide che ai maestri come lo farà per alcuni non aventi titoli.
«Qui entriamo in un campo che non mi compete: però non capisco come si possano affidare atleti a persone che non hanno titoli. Non dovrebbe ammettere ai corsi persone che non posseggono titoli per ex atleti che siano.»
Anche l'attuale allenatore della nazionale di ski-alp non ha titoli…
«Se il responsabile lavora a tavolino e si limita a coordinare è un conto ma se si parla di lavoro sul campo ecco che il tutto deve andare in mano a dei professionisti. Quando gli atleti hanno bisogno di una visita medica ci si rivolge a dei medici, non basta essere degli esperti o degli appassionati, ci vogliono i titoli.»
Da parte delle guide ci sarebbe la volontà di trovare una forma di collaborazione con i maestri di sci e la federazione.
«E' una cosa che porto avanti da tempo e da parte nostra non c'è che apertura: vorremmo mettere a disposizione la nostra professionalità per il movimento dello scialpinismo.»

Questo incontro ci ha ulteriormente convinti che sarebbe un errore da parte della federazione chiudere la porta alle guide. Non conosco i termini e le modalità ma se solo i maestri dovessero poter accedere al titolo si troveranno comunque per legge a dover ricorrere alle guide ogniqualvolta si tratti di terreno alpinistico. Questo è quanto emerge dall'incontro con Erminio Sertorelli che sottolinea invece le sue perplessità sull'accesso ai corsi ai non aventi titoli.


Il Palaronda chiude la Coppa delle Dolomiti

A Guido Giacomelli e Roberta Pedranzini il Palaronda 2011

Con lo strepitoso tempo di 1.52.19 Guido Giacomelli si aggiudica la terza edizione del Palaronda Ski Alp e con la quarta vittoria su quattro gare di Coppa delle Dolomiti ottiene altresì la vittoria del circuito. La competizione, 1970 m di dislivello e circa 15 km di sviluppo, ha avuto come teatro le Pale di San Martino e il suo suggestivo altipiano. Le ottime condizioni meteo dopo due edizioni segnate dal maltempo, hanno permesso ai 110 partecipanti di esprimersi al meglio e offrire al pubblico un grande spettacolo di sport. Le elevate temperature degli scorsi giorni hanno costretto gli atleti ad una partenza a piedi dal centro di San Martino di Castrozza per poi calzare gli sci sulla pista Colverde. Un ripido canalino attrezzato da fare con i ramponi e subito sull'Altipiano delle Pale. In questo passaggio Guido transita con oltre un minuto di vantaggio sugli avversari: Thomas Trettel, in splendida forma, Alessandro Follador, Matteo Pedergnana, Friedl Mair e, più distaccato, Daniele Pedrini. Nella tecnica e impegnativa discesa che dal Passo Pradidali Alto (2716 m) giunge al rifugio Pradidali (2254 m) Giacomelli fa la differenza. Trettel ha qualche difficoltà causata dai materiali e viene superato da Follador e da Pedrini.  Al traguardo di Funivia Rosetta giungeranno in queste posizioni; ottimo quarto Thomas Trettel che si consacra campione trentino.
La gara al femminile è la fotocopia delle altre di Coppa delle Dolomiti: Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli, da buone amiche sincere, a fare tutta la gara insieme. Insieme arrivano al traguardo con il tempo di 2.12.55: per una punta dello sci viene data la vittoria a Roberta, ma la classifica finale si condivide e entrambe indossano il pettorale rosso di vincitrici di Coppa. Terzo gradino del podio per la super mamma Nadia Scola, che si aggiudica il titolo di campionessa trentina.
Grande successo di pubblico che, grazie all'apertura e alla gratuità delle funivie Colverde Rosetta, ha potuto seguire in quota la manifestazione e godere dello splendido paesaggio dell'altipiano delle Pale. CLASSIFICA MASCHILE: 1. Guido Giacomelli (Sc Alta Valtellina) 1h52'19”; 2. Alessandro Follador (Dolomiti Ski Alp) 1h53'43”; 3. Daniele Pedrini (Sc Alta Valtellina) 1h55'01; 4. Thomas Trettel (Bogn da Nia) 1h55'06; 5. Friedl Mair (Mountain Ski Taufers) 1h55'13”; 6. Matteo Pedergnana (Alta Valtellina) 1h55'26”; 7. Alex Salvadori (Alpin Go Val Rendena) 1h59'38”; 8. Roberto De Simone (Asv Gossensass) 2h00'49”; 9. Thomas Martini (Brenta Team) 2h01'18”; 10. Ivo Zulian (Bogn da Nia Val di Fassa) 2h01”45.
CLASSIFICA FEMMINILE: 1. Roberta Pedranzini (Alta Valtellina) 2h12'55”; 2. Francesca Martinelli (Alta Valtellina) 2h12'55”; 3. Nadia Scola (Ski Team Fassa) 2h26'52”; 4. Andrea Innerhofer (Mountain Ski Taufers) 2h30'25”; 5. Cecilia Defilippo (Dolomiti Ski Alp) 2h45'52”; 6. Ketty Margoni (Dolomitica) 2h47'53”; 7. Sabrina Zanon (Asd Cauriol) 2h50'21; 8. Paola Dellavedova (Corrado Gex) 2h54'45”; 9. Francesca Rossi (Ponte nelle Alpi) 2h57'49”; 10. Stefania Zanon (Dolomiti Ski Alp) 3h20'40”.
COPPA DELLE DOLOMITI MASCHILE: 1. Guido Giacomelli punti 400; 2. Daniele Pedrini 270; 3. Matteo Pedergnana 236.
COPPA DELLE DOLOMITI FEMMINILE: 1. Roberta Pedranzini punti 360; 1. Francesca Martinelli 360; 3. Andrea Innerhofer 196.
CAMPIONATO TRENTINO SENIOR MASCHILE: 1. Thomas Trettel; 2. Alex Salvadori; 3. Thomas Martini.
CAMPIONATO TRENTINO SENIOR FEMMINILE: 1. Nadia Scola; 2. Ketty Margoni; 3. Sabrina Zanon.  


Parravicini a Seletto e Trento

Gara molto tecnica come sempre

Uno splendido tracciato, molto tecnico e selettivo con 1750 metri di dislivello, salite tecniche in parte con gli sci e in parte a piedi, passaggio in quota sul Madonnino con discesa sul versante opposto al rifugio e rientro attraverso un canalino ripido e attrezzato.
Il tradizionale tracciato con qualche variazione in una giornata dalla meteo perfetta e dal manto nevoso ottimale.
I due valdostani si sono avvantaggiati sin dalla prima salita, alle loro spalle Jean Pellissier e Righi.
La classifica finale vede invece in seconda posizione la coppia Cazzanelli - Collé davanti a Boscacci - Moriondo e Pellissier - Righi.
In campo femminile successo per Besseghini - Rossi.
75 le coppie al via con tre femminili.


A Kilian la coppa

A Lenzi l'ultima tappa di coppa del mondo

Tutti ci aspettavamo Eydallin ed invece un grandissimo Lenzi si aggiudica la tappa finale di Zakopane in Polonia. Kilian vince, meritatamente, la coppa del mondo. Eydallin incappa nella giornata no quando invece servirebbe un miracolo. Ma andiamo per ordine. Pericolo valanghe molto alto e così l'organizzazione è costretta a mettere in piedi un percorso alternativo che tecnicamente risulterà privo di ogni insidia. Eyda vince il lancio, ma poi alza bandiera bianca. "oggi non gira, giornata nera, che disastro" mi sussurra quasi in cima all'ultima salita, svanisce così il sogno di vincere la coppa. Tra la nebbia sbuca comunque una tuta blu, ma è quella di Damiano Lenzi. Ritmo impossibile per tutti il suo, sale con autorità senza guardare in faccia nessuno. Nel primo tratto fa valere le sue doti fondistiche nel resto della gara mantiene il vantaggio. Dietro Anthamatten e Bon Mardion le provano tutte per rientrare, ma oggi Damiano è in giornata di grazia e non lo prenderanno più. Vince in solitaria con quasi 1' di vantaggio. La consacrazione di un talento, oggi vince la sua prima prova di coppa, e si aggiudica un posto nel trio dell'Esercito per il Mezzalama. Killian, capito che Eyda è fuori dai giochi, non intende correre rischi, e chiude a ridosso del podio conquistando così la coppa del mondo. Ottima prova anche di Holzknecht che precede Lanfranchi rispettivamente sesto e settimo, nei dieci anche Boscacci. In campo femminile la Miro sbaraglia il campo in modo imbarazzante. Io non so più cosa pensare. Rifila dei minuti alla Roux, ma quel che impressiona è che chiude nei quindici assoluti davanti al nostro Antonioli. Lei la coppa se l'è aggiudicata già da un po'. Kilian e Miro i matador di coppa, per la Spagna si tratta di un vero trionfo.  Un ps: Guido & Holz sciolgono le riserve, sarà Jean Pellisier il terzo per il Mezzalama. Seletto dovrebbe accasarsi così con Lanfranchi e Pedrini. Detto di Lenzi, nell'Esercito a questo punto potrebbe essere Trento a dover cedere il posto. Tutto quindi delineato o quasi, unica certezza è che la squadra da battere sarà quella di Kilian, Blanc e Bon Mardion. 


Parravicini & Palaronda le gare del week end

Buone condizioni meteo annunciano due giorni di grande sci

Domenica dal Rifugio Calvi prenderà il via la 62^ edizione del Trofeo Parravicini. Manca ancora poco al tutto esaurito posto nel numero massimo di 80 squadre. Dislivello complessivo di 1750 metri su quattro salite con passaggi spettacolari, tratti da percorrere a piedi con gli sci nello zaino ed una discesa fantastica dal Cabianca. Squadra da battere tra gli uomini quella di Trento e Seletto, ma attenzione a Boscacci ed i fratelli Pasini. Molto atteso anche il rientro di Jean Pelissier dopo il brutto incidente di inizio stagione. Prove generali per il Mezzalama? In campo femminile la coppia favorita dovrebbe essere Besseghini – Rossi, reduci dall’ottimo terzo posto conquistato sull’Adamello. Per info www.caibergamo.it Da San Martino di Castrozza invece domenica prenderà il via  la terza edizione del Palaronda, prova valida come ultima tappa del circuito coppa delle Dolomiti. Tanta neve in quota, sull’altopiano delle Pale ce ne sono 4 metri, mentre il caldo di questi giorni l’ha sciolta in paese obbligando così gli organizzatori ad optare per la partenza a piedi. 1700 metri di dislivello con il tratto alpinistico posto nella prima salita dove ci sarà da affrontare il ripido canalino che condurrà sul margine ovest dell’altopiano delle Pale di San Martino. Una volta in quota si affronterà un lungo saliscendi sino al Passo Pradidali e poi giù in discesa per raggiungere l’omonimo rifugio. Da qui l’ultima asperità di giornata in direzione rifugio Rosetta da cui si imboccherà l’ultima discesa verso San Martino che si raggiungerà a piedi con gli sci sullo zaino. Confermati al via i due leader di coppa Dolomiti Guido Giacomelli e Francesca Martinelli. Da sottolineare l’apertura straordinaria e gratuita degli impianti dalle ore 6.30 alle ore 14 che permetterà ai numerosi appassionati di seguire l’evento anche in quota. Per info www.palaronda.it


A Zakopane per l'assalto di coppa

Intervista a Teo Eydallin leader di coppa

A Zakopane tutto è pronto per il grande evento. E’ attesa neve in questi giorni, per cui il tracciato rimane ancora top secret. I tecnici stanno valutando percorsi alternativi, di certo sui Monti Tatra sarà allestito un tracciato molto tecnico. Oltre 150 gli atleti iscritti in rappresentanza di 13 nazionalità con una buona rappresentanza Italiana.  Il Memorial Piotra Malinowskiego non sarà valido solo per la finale di Coppa del Mondo ISMF ma anche per la Coppa della Polonia e Coppa Servizi Soccorso dei Tatra. Si preannuncia quindi una grande festa di fine stagione dotata della famosa “cytrynówka” una bevuta in grande stile.   Teo intanto come stai ? Ma io sto bene, tranquillo. La condizione c’è, sono bello carico. Dopo l’Adamello pensavo ti prendessi una pausa, addirittura hai vinto il Rutor su due giorni.  Io non sono il tipo che la domenica rimane a casa. Ho bisogno di tenere alto il ritmo e le motivazioni. Se poi resto a casa, il sabato sera vado a far festa con gli amici e ciao.  Sei il leader di coppa, obiettivo dichiarato ad inizio stagione ? Sinceramente puntavo molto alla gara in coppia dei mondiali. Dirti che la coppa del mondo era un obiettivo dichiarato non sarei sincero, diciamo che sono stato regolare per tutta la stagione e questo mi sta premiando. Ora sono lì e me la gioco sino in fondo.  Sabato sarà la gara più importante della stagione ? Ma no, a questo punto è una gara importante, ma non da vivere con l’ansia od il patema di dover far risultato. Darò tutto me stesso, ci mancherebbe, ma con serenità.  Come vivi la vigilia di un grande evento ?  io sono un tranquillo, ho capito poi che agitarsi non serve a nulla e sprechi solo energie per niente.  Hai preparato una strategia per questa gara, sarà anche un gioco di squadra ? C’è poco da preparare, qui si va alla morte. Non siamo nel ciclismo dove puoi metterti in scia. Dovessi andare in crisi, speri sempre nel compagno che ti dà una mano, ma questo a prescindere dalla finale di coppa, nello scialpinismo è sempre così, oggi tocca a me domani ad un mio avversario.  Hai fatto conteggi considerando i distacchi o si vedrà solo alla fine ? Ho provato a capirci qualcosa, ma con i discorsi degli scarti è un gran casino. L’unica cosa certa è che se anche vinco e Kilian arriva quarto la coppa è sua.  Qualcosa di simile anche con Bon Mardion. Alla fine siamo in quattro a giocarcela.  Noi ci saremo e comunque vada sarà un successo. Ah di questo puoi starne certo. Ci vediamo su.

 

Allenatori di scialpinismo

La polemica è latente ma scoppierà non appena uscirà il bando della Fisi

Da qualche mese si parla insistentemente di questa figura che fino ad oggi non era contemplata in casa Fisi. Da anni qualche volonteroso si è adoperato per insegnare ai giovani i rudimenti di questa difficile disciplina: qualcuno era maestro di sci, qualcuno guida alpina, qualcuno entrambi ma altri non avevano titoli se non una grande passione e volontà.
Ora si tratta di codificare i requisiti per accedere al primo corso allenatori indetto dalla Fisi e a quanto pare, almeno dalle voci che ci sono giunte da più parti, parrebbe che l'unico requisito ammesso sia il titolo di maestro di sci. Un numero non precisato, ma limitato a poche unità, dovrebbe essere riservato a chi non possiede titolo alcuno ma già opera attivamente nei comitati e nei club e vanta un passato agonistico di un certo rilievo.
Il ragionamento della federazione non fa una grinza: d'altronde da sempre si accede al corso allenatori dopo aver conseguito il diploma di maestro di sci - ai miei tempi occorreva essere maestro di 1° grado - quindi siamo avvezzi a questo tipo di regola, ma sorge una domanda: e le guide alpine?
I maestri sono certamente preposti all'insegnamento delle tecniche di discesa, anche fuoripista, ma non riteniamo che possano essere preparati per quelle di salita e comunque per tutte le progressioni di tipo alpinistico che la disciplina presuppone. Ci sono certamente dei maestri che gareggiano nello ski-alp e conoscono queste tecniche ma sono state acquisite nel tempo e attraverso le gare non certo attraverso una formazione ad hoc.
E allora? Io spero vivamente che la Fisi si rimetta in discussione e che non provochi una rottura epocale con il mondo delle guide.
Io stesso, dopo una vita sulla neve, a parte i rudimenti ricevuti da ragazzino dai veci del Cai, ho potuto iniziare ad occuparmi di scialpinismo dopo un po' di gavetta con guide alpine come Stefano Della Gasperina e soprattutto con Fabio Meraldi che mi ha veramente aperto le porte di questo meraviglioso sport.
Perché non approvare una deroga ai regolamenti in cui si prevedano le due figure, soprattutto a livello di comitati e di grandi club in cui il maestro e la guida lavorano insieme a collaborano per offrire ognuno il meglio della propria formazione? Lo auspichiamo vivamente.
Che dire poi di coloro che operano da anni con i giovani e che non possiedono titoli né eclatanti passati agonistici? Li liquidiamo così? Riteniamo invece che la federazione per questo primo corso debba riconoscerne i meriti e fare una sanatoria per mantenerli in attività.
Insomma, anche i regolamenti più rigidi possono essere aggirati in occasione di questo importante primo corso che potrebbe rappresentare per l'Italia un vero salto di qualità per questa disciplina che si avvia a diventare olimpica.

Aspettiamo i commenti dei lettori che mi auguro pacati e costruttivi come sempre...


Eydallin e Trento nel Tour du Rutor

Confermata la classifica del primo giorno

Gara perfetta anche quella odierna, i 3 minuti conquistati nella tappa di

ieri, non tanti per la verità considerando le neve insidiosa, sono stati via

via rosicchiati dagli inseguitori Boscacci e Antonioli,  secondi, e dagli

strepitosi Francesi Gachet e Sevennec, sul terzo gradino del podio, che si sono

esibiti in un'ultima discesa a velocità folle facendo segnare il

tempo di 13 minuti in 2000 metri di dislivello con un tratto a piedi… e mancando

il secondo posto di tappa per soli 5 secondi.

Ma sono i due valtellinesi la vera sorpresa della giornata, che, non paghi

della partenza di ieri, si sono ripetuti anche oggi dettando da subito le

condizioni fin dalla partenza: è Boscacci a tirare fin da subito Antonioli con

buon passo ma non è quello del figlio d’arte, raggiunti da Eda e Denis il

Michelino si mette addirittura a fare bagarre in 3… neanche fosse il Mezzalama,

dietro Beccari e Kuhar cercano di tenere il passo ma non è la giornata di

ieri.

In campo femminile nessun timore per Gloriana e Mireia che si aggiudicano la

prova senza problemi, da segnalare l’abbandono dopo pochi minuti dal via delle

francesi Magnenat e Troillet, non in giornata, cambiando la classifica a favore

di Giannatti Alessandra e Katia Tomatis seguite da Giannotti Raffaella e da

Murachelli Micol.

Bellissima prova anche oggi con una cornice meravigliosa di sole, alla fine

altri 2.300 metri che si aggiungono ai 2.400 della giornata di ieri, conferma

lo spessore tecnico e sportivo di questa competizione di altissimo livello.


Molta Francia alle Dolomiti del Brenta

Splendida giornata di vero scialpinismo

Neve indurita dal freddo della notte, canali in condizioni ottimali e la splendida cornice delle Dolomiti del Brenta: ecco gli ingredienti di questa gara che ha visto al via più di 350 concorrenti.
Potremmo dire vero scialpinismo con salite impegnative con ramponi, inversioni sul ripido e discese trasformate. Se qualcuno ha avanzato delle perplessità sulla difficoltà del tracciato ancora una volta è stato smentito e tutti hanno superato i tratti impegnativi in salita e discesa senza particolari problemi arricchendosi di una nuova esperienza da ski-alper.
La cronaca ci parla di un Bon Mardion che riesce a tenere in salita per poi fare la differenza in discesa. Lenzi scollina secondo sul Vallesinella a meno di un minuto ma poi viene risucchiato da Didier Blanc che si riporta sotto. Buona gara per Reichegger, Lanfranchi e Giacomelli che sono lì in un fazzoletto all'uscita della seconda salita.
Kilian rinuncia sin da subito: il mal di schiena e la neve dura non vanno d'accordo e allora decide di tirare i remi in barca.
Fra le donne le bormine viaggiano come se la gara fosse a coppie, anche sul traguardo. Calliari è terza assoluta davanti a Elena Nicolini che abbiamo visto molto grintosa affrontare il canale della seconda discesa.