Salewa ritira alcuni moschettoni
La misura precauzionale riguarda il metodo HOT G2 BENT
Al fine di garantire la massima sicurezza, il gruppo Oberalp di Bolzano sottopone regolarmente tutta la propria attrezzatura Salewa a rigorosi test di qualità. In particolare i tecnici dell’azienda conducono continuamente prove sulla capacità di carico dei moschettoni, e da uno di questi test sono emerse delle irregolarità rispetto ai valori di norma del carico di rottura. Si precisa che i test di laboratorio vengono realizzati in condizioni estreme, altamente improbabili nella normalità della pratica alpinistica. Tuttavia per evitare qualsiasi rischio a chi li utilizza, Salewa ha deciso, come misura precauzionale, di ritirare dal mercato tutti i moschettoni Hot G2 Bent colore 0999/ rosso con i numeri di serie 02 11 03 1. Questi numeri sono riportati accanto alle indicazioni relative al carico di rottura del moschettone - vedi figura - oppure sul lato anteriore del moschettone, accanto al numero di certificazione. Il ritiro riguarda solamente i moschettoni e nessun Express-Set Salewa. Il gruppo Oberalp/Salewa chiede a tutti i possessori di moschettoni rispondenti alle informazioni sopra riportate, di mettersi in contatto con un rivenditore specializzato Salewa o direttamente con Oberalp/Salewa nella sede di Bolzano. I moschettoni corrispondenti alla descrizione saranno sostituiti con moschettoni nuovi.
Nirvana, il nuovo scarpone da gara
Ecco in anteprima l'ultima opera dell'ingegner Bazzani
In occasione del briefing del Mezzalama abbiamo avuto la fortuna di toccare, aprire e soppesare il nuovissimo scarpone race della Kinalab. Titolare e progettista è l'ingegner Andrea Bazzani che ci ha illustrato nel dettaglio il funzionamento di questo nuovissimo scarpone da gara.
Alcune caratteristiche sono piuttosto innovative: la scocca per esempio non è in carbonio puro ma un composito di altre fibre. Il bloccaggio è a dir poco geniale - certamente opera di un progetto ingegneristico - e se funziona sul campo, ai piedi di qualche atleta di livello può certamente far parlare di sé. Al tutto si aggiunga un peso che lo rende concorrenziale anche per il leggerissimo Pierre Gignoux. Il prezzo? Elevato, ma nella media degli altri prodotti del segmento.
A breve la prova sul campo e un filmato in cui vengono svelate le caratteristiche salienti del Nirvana.
Dynafit presenta il suo lato estivo
La nuova collezione per Alpine Running Biking presentata a Garmisch
Tre giorni a Garmisch-Partenkirchen per presentare la nuova linea estiva. Era da ben tre anni che Dynafit, leader internazionale nel settore dello scialpinismo, stava mettendo a punto una serie di prodotti per soddisfare le esigenze degli appassionati di montagna anche durante la bella stagione. Dopo un'attenta analisi di mercato e un intenso lavoro di sviluppo materiali da parte di tutto il team Dynafit, l'innovativa serie di capi tecnici ha preso corpo. La collezione, che sarà disponibile dall'estate 2012, è stata presentata in anteprima in Germania a giornalisti e commercianti provenienti da quindici nazioni diverse. Durante i tre giorni l'azienda tedesca ha ospitato i presenti in una grande 'tendopoli', allestita per l'occasione nello ski-stadium di Garmisch, confermando la propria anima giovane e l'approccio dinamico allo sport che l'hanno resa grande. «D'estate lo skialper si trasforma in skyrunner, trailrunner e mantiene la propria forma o lancia l'ennesima sfida a se stesso in mountain bike, meglio se su terreni impervi - spiega Heiner Oberrauch, presidente di Oberalp -. Per noi questo è un momento molto importante: abbiamo creato la continuità tra inverno ed estate, mantenendo lo stile Dynafit». La nuova linea, all'insegna dello 'Speed Up' non poteva che nascere nel rispetto di canoni e valori che hanno sempre caratterizzato l'azienda del leopardo delle nevi. La filosofia che il marchio vuole sviluppare è indirizzata all'unione di corsa e bici in montagna: il cosiddetto 'Alpine Running Biking'. «Così non solo si arriva prima in vetta - chiarisce Benedikt Bohm, business unit manager di Dynafit - ma si torna anche giù più in fretta e magari si raggiunge più velocemente anche la vetta successiva!». L'alpine runner-biker, così come lo scialpinista, esige un'attrezzatura ultraleggera ma resistente, comoda ma performante. Ecco quindi che i tessuti di maglie e pantaloni sono rigorosamente prodotti in aziende tessili italiane leader nel settore, con materiali hi-tech super leggeri, fondi e polsini aderenti senza cuciture e massima adattabilità alla muscolatura. Dall'altro lato le scarpe, MS Feline, sono disponibili in versione superleggera da 270 grammi, o in versione Gore-Tex® più resistente e impermeabile, dotate entrambe di tecnologie all'avanguardia su suola e struttura esterna. L'intero progetto è stato seguito da un vero e proprio team di sviluppo, costituito da cinque ex-campioni sportivi tra cui Benedikt Bohm, skialper dalla lunga esperienza nella nazionale tedesca, Javier Martin de Villa, con un grande trascorso da atleta che ora riveste il ruolo di allenatore della nazionale spagnola e Schorsch Nickaes, forte scialpinista tedesco. Una volta messi a punto i primi prototipi, il team ha organizzato una vera e propria spedizione al fine di mettere concretamente a dura prova i nuovi capi. Il nome dell'avventura, durante la quale è stato anche girato un film, è X4 (o anche Cross4). Quattro nazioni, quattro vette, in quattro giorni, con quattro amici. Un itinerario estremamente impegnativo quello intrapreso dai cinque fuoriclasse. Oltre quattrocento chilometri di sviluppo percorsi in bici, con gli sci e di corsa, compiendo le ascese di alcune tra le vette più iconiche delle Alpi centro-orientali, per un totale di 13.200 metri di dislivello. Dallo Zugspitze in Germania al Similaun in Austria, e dall'altoatesino Ortler (mt. 3905) al leggendario Piz Palu elvetico. Il lavoro degli ingegneri Dynafit non era ancora terminato. Dopo la spedizione, numerose ed essenziali modifiche sono state apportate ai prodotti, per giungere alla forma definitiva che sarà disponibile dall'estate 2012. Ora i prodotti sono finiti e noi, insieme agli altri giornalisti e commercianti, abbiamo potuto provare sul campo alcuni esemplari della collezione. Test superato, vedremo come reagirà il vasto pubblico di appassionati, anche se dovrà ancora pazientare quasi un anno per toccare con mano la nuova linea.
Carbon Street e Atk RT con ski-stopper
Ripartono le prove sul campo
Molto interessante la prova effettuata ieri pomeriggio nei boschi sopra Cielo Alto con Alain Seletto con due attrezzature ora al centro dell'attenzione degli appassionati. Da un lato un attrezzo rivolto al mondo dell'agonismo: uno scarpone interamente in carbonio, molto simile al Pierre Gignoux prodotto da un artigiano italiano. Peso interessantissimo e meccanismi tarati sulle esigenze di rapidità di chi fa le gare.
Salita e discesa su pendii ripidi nel bosco con virate e discesa fuoripista.
Altro attrezzo - questo rivolto invece ad un pubblico di appassionati esigenti - ad essere provato nella stessa situazione è il nuovo attacchino Atk RT che già avevamo portato sulla neve ma che questa volta abbiamo potuto finalmente effettuare un assaggio sul funzionamento dello ski-stopper.
Tutti i risultati di queste prove li rinviamo al numero 77 di Ski-alper dove ci saranno molte altre prove sul campo.
Alpstation a Torino
Inaugurazione nel centro della città
Una gran folla ha caratterizzato la presentazione di questo nuovo Alpstation. A due passi, ma proprio due, da Piazza Castello, in un sabato pomeriggio che ha visto il centro cittadino affollato come non mai, si è svolta l'inaugurazione di questo nuovo fornitissimo negozio monomarca. In questo caso si tratta di monomarca per davvero dal momento che il negozio di Via Viotti non tratterà attrezzature ma solo abbigliamento, almeno per il momento…
Alla cerimonia abbiamo incontrato tutti gli appassionati di montagna dell'area subalpina, gli atleti dell'Esercito, che come noto vestono Montura. C'era Lorenzo Holzknecht, Oprandi, Brenna, Destefanis e poi e poi…
Intanto che si parlava a destra e sinistra le casse del negozio hanno iniziato a battere in modo frenetico segno che Montura piace e che finalmente molti hanno potuto vedere e provare tutto in una volta il fittissimo catalogo.
Buona fortuna Alpstation di Torino!
Alpstation Montura a Torino
Verrà inaugurato sabato 13 novembre
A venti metri da Piazza Castello, proprio nel cuore della città, Montura non ha voluto lasciare a secco la città simbolo dello sci in Italia: Torino, la capitale delle Alpi…
Una data da sottolineare sul calendario: 13 novembre, sabato al MonturaShop in Via G.B. Viotti 2, dalle 11 del mattino inizia la cerimonia di inaugurazione alla presenza dello staff della ditta di Rovereto e degli atleti testimonial del marchio.
Il successi di questi punti vendita, ormai una dozzina in Italia, che stanno per colonizzare anche altri paesi, sono indiscutibili. Oltre ai capi Montura negli Alpstation si trova il meglio che il mercato delle attrezzature per l'alpinismo, lo scialpinismo e il trekking possa offrire.
E' nata «Testina»
Ecco il macchinario per provare le torsioni degli sci
Primi vagiti, anzi nitriti, per Testina, il cavallo d'acciaio ideato e prodotto presso l'officina della Coskire ad Ozegna. Da luglio stiamo lavorando con Faccio, titolare della ditta, per mettere a punto un'attrezzatura in grado di valutare le torsioni degli sci in qualunque punto dell'asta. In occasione della stesura degli ultimi test ci siamo resi conto che parlare di flessione e di torsione al tatto era cosa piuttosto empirica: se questa caratteristica emerge facilmente mettendo mano alle spatole diventa impossibile qualora si voglia comprendere quanto uno sci torca sotto l'attacco. Impossibile a mano, ma se ne ha la percezione sulla neve dura, sciando, quando non si riesce a tenere e condurre e allora sorge il dubbio che lo sci torca troppo sotto la pianta del piede…
Ci voleva qualcosa che fornisse dati precisi: ecco Testina, una putrella d'acciaio su cavalletti con una testa che ruota su cuscinetti nella quale viene bloccata la parte di sci da torcere - di qui il richiamo al cavallo… - che viene azionata da un peso fissato ad un'asta. La testa del congegno ruota su cuscinetti mentre lo sci viene tenuto perfettamente bloccato sul supporto. Un raggio laser proietta poi a distanza, su un pannello contrassegnato dai gradi in proiezione, la rotazione effettuata dal tratto di sci preso in considerazione.
Sulla base rigida si potranno effettuare altre rilevazioni come la flessione oppure la precisione degli attacchi, il livello di sicurezza nello sgancio… Per ora ci siamo concentrati sulle torsioni e sul numero 75 di Ski-alper accanto a tutti gli altri dati ci saranno anche quelli in gradi del comportamento dello sci passato al vaglio di Testina.
Ecco il nuovo Haereo
Il gioiellino di casa Montura
Prezioso come il cofanetto che lo contiene, una vera chicca per gli amanti della tecnologia sposata alla leggerezza: questo il nuovo Haereo. Balza subito all'occhio la talloniera che sarà fissata allo sci da appena tre viti, due avanti e una dietro.
Le altre caratteristiche del funzionamento avremo modo di approfondirle già dalla prossima settimana quando scenderemo in campo con la redazione tecnica sulle nevi di Tignes.
Al peso l'attacco giunto in redazione è risultato 122 g (puntale+talloniera) e 131 con le viti di fissaggio.
Sul primo numero di Ski-alper si potranno leggere le considerazioni relative all'efficienza di questo attacchino in fase di aggancio e sgancio.
Cinquant'anni di Fritschi Diamir
Invitati i giornalisti europei a Reichenbach in Svizzera
Un simpatico incontro quello organizzato dalla famosa fabbrica di attacchi Diamir che ha permesso a una ventina di giornalisti provenienti da diversi paesi di visitare la loro sede nei pressi di Interlaken.
Nessun segreto, nessuna riserva ma una visita a tutto campo fra i meandri di questo gioiello di fabbrica che da cinquant'anni produce attrezzature di montagna.
Diciamo che contrariamente ad altre ditte la Fritschi costruisce esclusivamente il famosissimo attacco Diamir che è ai piedi della maggior parte dei praticanti lo scialpinismo.
Uno degli amministratori che ci ha accompagnato nell'interessante tour fra i reparti ha ribadito il concetto fondamentale che tutti i prodotti e i componenti presenti negli attacchi provengono dal territorio svizzero, anche i macchinari e le linee di montaggio sono ideati e progettati quindi costruiti in sede.
La Fritschi dà lavoro a una cinquantina di operai. Il concetto di base è quello di farli sentire parte integrante di questa industria: ognuno cambia lavorazione a rotazione in modo da conoscere alla perfezione tutte le fasi e i componenti dell'attrezzo che stanno assemblando.
Idea di efficienza e di benessere, questo è quanto è trapelato dalle parole degli amministratori e dalle sensazioni avute durante la visita. Un mercato che non conosce crisi: da alcune considerazioni si può anche desumere che siano molti gli attacchi prodotti a Reinchebach: 80000 all'anno? Forse di più… Un marchio distribuito in 34 paesi nel mondo. Un prodotto estremamente efficiente super collaudato che viene adottato da chi fa scialpinismo classico ma anche dagli appassionati di freeriding.
La visita si è conclusa in un avveniristico ristorante nel quale i convenuti sono stati chiamati a dimostrare le loro capacità in fatto di cucina e il tutto si è concluso in modo simpatico e divertente.
Salewa con i giornalisti a Chamonix
Stupenda escursione che si è conclusa con la Vallée Blanche
Lo stile è ormai quello tradizionale di Dynafit/Salewa: un rifugio, un grande contorno di montagne e un'escursione di alto livello con guide alpine e responsabile del marchio. Oltre al responsabile brand e marketing Reiner c'era anche Heiner Oberrauch, proprietario di questi marchi.
Salita all'Aiguille du Midi poi con le pelli verso Col des Flambeaux, salita alla base del Dente del Gigante e discesa ripida per riallacciarsi alla Vallée Blanche.
Oltre che dalla presenza delle giovani guide di Chamonix del gruppo hanno fatto parte Pierre Tardivel e Glen Plake che hanno tenuto alto il livello dell'escursione con alcuni spettacolari passaggi di sci ripido.
L'itinerario ha evidenziato ancora una volta le grandi prestazioni fornite dagli sci Dynafit, sia XXL che Grantour, che si sono difesi alla grande anche nelle condizioni più impegnative.
L'incontro aveva come tema il grande coinvolgimento di Salewa in un nuovo modo di interpretare lo sci alpinismo: «Climb to ski», vale a dire canali e pendii da conquistare anche con qualche bel passaggio alpinistico per poi godere appieno della discesa.
L'incontro si è concluso con la presentazione della linea Salewa espressamente studiata per il freeski: abbigliamento, zaini e tutto ciò che può essere portato al seguito nella pratica di questa nuova disciplina, dai ramponi alle corde, dalle piccozze alle pale e ai moschettoni.
Ecco Maestrale
Nuovo vento in casa Scarpa
Ecco il nuovo scarpone da scialpinismo classico della Scarpa. Non abbiamo ancora avuto modo di portarlo sulla neve ma dalle immagini ci sembra che la casa di Montebelluna abbia veramente fatto qualcosa di nuovo: già dall'immagine possiamo soffermarci sulla sagoma piuttosto snella di questo scarpone. Ci colpisce soprattutto lo spazio che intercorre fra tomaia e gambetto nella zona dello snodo. Potremmo ipotizzare che lo scarpone sia stato ideato per dare la maggior escursione nella fase di salita per ora punto dolente negli scarponi da scialpinismo. Il linguettone e la leva centrale dotata di martinetto per la chiusura possono fornire un perfetto bloccaggio del piede e del tallone. Lo spessore variabile del gambetto dovrebbe fornire un buon risparmio nel peso complessivo. Il velcro di bloccaggio alto ricorda quasi quelli dello sci alpino e può certamente contribuire alla perfetta chiusura dell'ultima leva in alto.
Un quattro ganci per grandi dislivelli ma anche in grado di fornire grandi prestazioni in discesa, questi almeno gli intendimenti della Scarpa. Il Maestrale dovrebbe pesare mediamente un centinaio di grammi in meno rispetto ad altri modelli della stessa gamma ma ci riserviamo di verificarlo direttamente.
Appena in nostro possesso potremo dare maggiori ragguagli e consigli per gli acquirenti.
Work in progress da Amplatz
La stagione Ski-alp entra nel vivo e fornisce nuovi stimoli al nostro
Archimede dello Sci Diego Amplatz.
Di passaggio a Canazei, per una piccola riparazione allo scarpone, troviamo
il nostro vulcanico inventore carico di nuove idee.
Così tra un caffè e una regolazione di attacchi, ci svela nuove idee e
progetti.
Oltre alle modifiche già attuate al gioiello di casa La Sportiva lo
"Stratos", Diego è alle prese con lo studio di una nuova leva per lo Scarpa
F1 vecchio modello per intenderci, è un miglioramento importante della
precendente leva, da lui sempre commercializzata, ma diversa in quanto
alleggerita e sagomata per facilitarne l'apertura a mano, promette la
prossima commercializzazione direttamente sul sito.
E' allo studio anche un nuovo tirante per pelli e sci dotati di taglio in
punta, tipo Merelli, ma adattabile anche a sci con foro, sarà di acciaio
armonico, scelta ineccepibile per uno Stradivari dello Sci.