Megan Kimmel, chi era costei?

Piccola storia della vice-campionessa del mondo di Skyrunning

«Ho iniziato a fare per caso un paio di trail e poi sono andata avanti fino al 2008, quando sono entrata nello USA Mountain Running Team, correndo tante gare e sfruttando l'opportunità. Più di tutto il trail running mi ha insegnato molto a prosito di pazienza e determinazione». Formato Megan Kimmel. Fino a qualche giorno fa in Italia la trail runner statunitense era quasi sconosciuta. Poi il 21 giugno ha corso la Outrun teh sun, gara a staffetta attorno al Monte Bianco organizzata da Asics per cercare di 'battere' il sole. Infine domenica la gloria con il secondo posto alla Marathon du Mont Blanc. Vice-campione del mondo di Skyrunning. Ti aspetti Stevie Kremer e invece ecco lei. Sempre americana, come Kasie Enman, quarta. «Io non la conoscevo ma Marco (De Gasperi, ndr) mi aveva detto che era forte» ha detto Elisa Desco che la Kimmel l'ha battuta ma ha dovuto lottare. 

IL PALMARES - Ma chi è Megan Kimmel? Ecco il suo palmarès: 2008, 2009 USA Mountain Running Team, 2009 primo posto Pikes Peak Ascent 2009, 2010, 2011, 2012, primo posto LaSportiva Mountain Cup 201primo posto Mt. Elbrus Ascent 2010, terzo posto Pikes Peak Marathon 2012, primo posto USATF 10k Trail Championship 2012, secondo posto USATF 1/2 Trail Marathon Championship 2012, secondo posto USATF Mararthon Championship 2012, USATF Trail Runner of the year. 


Salewa veste il Soccorso Alpino dell’Alto Adige

Collezione esclusiva per novecento operatori

Salewa veste il Soccorso Alpino dell’Alto Adige: una linea d’abbigliamento sviluppata sulle specifiche esigenze del Soccorso Alpino e adottata dagli oltre novecento operatori. «Da oltre ottant’anni il Soccorso Alpino dell’Alto Adige è impegnato in operazioni di intervento in montagna – racconta Toni Preindl, presidente dell’associazione - le squadre di soccorso devono lavorare indipendentemente da qualsiasi condizione atmosferica, la loro dotazione deve essere quindi versatile e flessibile. In montagna infatti il tempo cambia repentinamente e l’abbigliamento di un soccorritore deve adattarsi ad ogni tipo di condizione atmosferica, in modo che il salvataggio possa funzionare senza intoppi. La partnership con Salewa, così come la scelta di realizzare i capi con membrana Gore-Tex Pro Shell, ci garantisce la giusta tranquillità per affrontare gli interventi che ci vedono ogni giorno protagonisti sulle nostre montagne».
«Come uomo di montagna - spiega Heiner Oberrauch, presidente del Salewa Group - so che oltre all’impegno e alla formazione continua, anche il giusto equipaggiamento svolge un ruolo fondamentale per il soccorso in montagna. Sono sicuro che i risultati ottenuti faranno scuola, perché abbiamo realizzato prodotti con dettagli tecnici unici, tutto è disegnato su misura per le esigenze dei soccorritori».


Bazzana: 'Non volevo forzare nei primi 20 km'

Il bergamasco del Team Salomon racconta la sua Marathon du Mont Blanc

Era l'unico italiano in gara e ha onorato la 'maglia azzurra'. Fabio Bazzana del Team Salomon alla Mont Blanc Marathon valida per i Mondiali di Skyrunning domenica ha costruito una gara in rimonta, transitando addirittura oltre la cinquantesima posizione a Vallorcine. Sul traguardo è arrivato undicesimo, a pochi secondi da Greg Vollet. Negli ultimi venti chilometri ha fatto segnare l'ottavo tempo. «A Zegama, Vollet ero riuscito a lasciarlo dietro, nelle gare internazionali è un po' il mio riferimento». Strategia cercata quella della partenza lenta. «All'inizio sono stato un po' con il gruppetto di testa ma poi li ho lasciati andare, viaggiavano a un ritmo di 3'20'' a km. Mi sono detto di non forzare fino al km 20. Già sulle prime salitine c'era gente che camminava». La discesa verso Le Tour ha permesso qualche recupero e poi è stato tutto un crescendo. «Le gambe rispondevano bene e sulla discesa dalla Flegère sono andato a tutta, recuperando anche su Zaid Ait Malek». È un Bazzana 'internazionale' quello di Chamonix: «Dopo Zegama, ecco un'altra prova e poi vorrei partecipate alla Matterhorn Ultraks, alla Sierre Zinal e alle finali di Limone, l'obiettivo è di entrare nella top ten di una gara, gareggiare a livello internazionale serve, è importante per l'esperienza». 

 


Zanchi, una LUT in rimonta

Il bergamasco è arrivato ottavo e secondo italiano

Sensazioni positive per Marco Zanchi, sabato ottavo alla Lavaredo Ultra Trail, secondo italiano dietro a Ivan Geronazzo (quinto). «A un certo punto, al km 95, l'avevo raggiunto e dovevamo fare la discesa insieme ma poi il mio solito problema di vesciche mi ha frenato». Gara in rimonta dicevamo. «Ho avuto sensazioni positive soprattutto nella seconda parte di gara - ha aggiunto Zanchi - mi sono sentito proprio bene».  C'è anche spazio per una battuta: «Quando ho visto la start list ho pensato che sarebbe stato difficile entrare nella top 20». Invece...

STEFANO TRISCONI KO - Sensazioni meno positive per Stefano Trsiconi, costretto al ritiro per problemi intestinali. «Mi spiace - ha detto il piemontese - anche perché ero a Cortina da una settimana e sono in un momento di forma top, ma non riuscivo proprio ad andare avanti.


Philip Goetsch, ancora primo in un Vertical

Vince il Muhlwalder Vertical, tappa del Sudtirol Vertical Tour

Tappa della Südtirol Vertical Tour con la nona edizione del Mühlwalder Vertical Km. 79 i partecipanti alla gara: ancora un successo Philip Götsch che ha chiuso i 3,8 km con 1000 metri di dislivello in 35'09", piazza d'onore per Manfred Reichegger (nel duplice ruolo di atleta e organizzatore) in 35'39", con David Thoeni a completare il podio assoluto in 36'45".
Nella gara rosa a segno Irene Senfter in 47'45" davanti a Serena Vittori in 48'34" e Astrid Renzler in 50'19". Il Südtirol Vertical Tour prosegue con la prova sulla Cima Gallina il prossimo 27 luglio.


Salomon sbanca il mondiale

Il marchio francese ha conquistato 11 podi

C'è anche il Mondiale delle marche. Quali sono i brand più vincenti di Chamonix? Al primo posto troviamo Salomon che ha conquistato 11 podi (4 ori, 4 argenti e 3 bronzi). Il primo giorno, nella 80 km, un argento con Francois D'Haene. Poi nel vertical doppio oro con Kilian e Laura Orgué e tra le donne anche l'argento di Stevie Kremer. Due triplete per il brand di Annecy: nella 80 km femminile (Forsberg-Frost-Laczak) e nella Marathon maschile con Kilian, Lanne e Owens e bronzo con Stevie Kremer. Per le altre case solo una medaglia: un oro e un bronzo per Adidas con Luis Alberto Hernando nella 80 km e Christelle Dewalle nel Vertical, un bronzo per Hoka con Ben Duffus nella 80 km, un argento per Mizuno con Bernard Dematteis nel vertical, un bronzo per La Sportiva con Urban Zemmer nel Vertical, un oro per Scott con la vittoria di Elisa Desco nella Marathon e un argento per Asics con Megan Kimmel nella Marathon.  


Facce da Marathon du Mont Blanc

È stata la gara dei campioni e dei tanti finisher

Ne abbiamo viste di tutti i colori. Ieri Chamonix, se già non avesse titoli per esserlo, era ancora di più la capitale dell'outdoor running. Un esercito colorato di migliaia di skyrunner ha illuminato la giornata grigia e piovosa. Facce sorridenti, capelli e magliette lucide e zuppe, gambe marroni per il fango spuntavano all'improvviso dalla nebbia di Le Tour. Nell'ultima discesa versi Chamonix la luce spettrale del bosco e le pozzanghere creavano un'atmosfera da fiaba. I volti trasformati dalla fatica cercavano di mascherare l'ultimo sforzo. Una grande festa per i primi ma anche e soprattutto per gli ultimi perché ieri, prima di tutto, contava essere finisher, nel migliore spirito trail. Anche questi sono stati campionati mondiali. Ecco alcune 'facce da Chamonix' negli scatti di Niccolò Castellani che ha lottato per tutta la giornata con la pioggia battente e l'umidità che si insinuava nella macchina fotografica. Anche per lui è stata una giornata dura…    


Davide Magnini vola anche nella corsa in montagna

Campione del mondo Under 18 alla Castle Mountain Running

La Castle Mountain Running, la 'classica' della corsa in montagna ad Arco, era valido come WMRA International Youth Cup, campionato mondiale di corsa in montagna per under 18. Trionfo azzurro con Davide Magnini: il runner (e skialper..) trentino, dopo il bronzo conquistato l’anno passato a Gap, ha dettato legge sia sul fronte atletico che su quello tattico. Al via della gara Allievi è arrivata la pioggia: pronti, via ed il turco Abdullah Yorulmaz ha provato a fare selezione sulle prime rampe che conducono al castello, presentandosi per primo al prato della Lizza, circa a metà ascesa. Il successivo strappo verso la vetta della Rocca, ai piedi della Torre Renghera che domina l’Alto Garda Trentino ha visto il giovane turco tallonato da un Magnini in crescendo, pronto a rompere gli indugi nel secondo tratto di salita, quello immerso nell’olivaia di Laghel. Da quel momento monologo di Davide Magnini che ha chiuso sul traguardo in 21’29. Ad Arco è stato il tripudio, che ha coinvolto anche il francese Pierre Xolin (22’07), argento a 37” da Magnini e proprio davanti al sorprendente lombardo Samuele Nava (22’08) che si è così messo al collo un prestigioso bronzo al primo anno di categoria. Con il nono posto del trentino Endale Masè, l’Italia di Paolo Germanetto ha conquistato l’oro nella classifica a squadre con 13 punti davanti a Turchia (36) e Inghilterra 1 (38).

MAGNINI CAMPIONE -  «In partenza sono partiti fortissimo - spiega il trentino - e ho pensato di non riuscire a farcela a tenere per tutta la gara quel ritmo. Dopo il primo strappo, superato il prato della Lizza, sono riuscito ad aumentare mentre gli altri hanno iniziato ad accusare la fatica. Nella prima discesa sono andato a tutta, nella successiva salita ho allungato e a quel punto ho potuto controllare la situazione nel tratto finale, sui bolognini piuttosto scivolosi. Ho corso per me, per il titolo individuale, ma anche e soprattutto per la vittoria a squadre che è arrivata grazie alla fantastica prova di Samuele ed Endale. Vincere una gara così, nel centro cittadino e su un percorso fantastico è un’emozione e un’esperienza unica; non ho mai avuto i brividi come oggi, sul traguardo».

GARA FEMMINILE - La francese Elsa Racasan si è imposta con il tempo di 19’43. La transalpina ha saputo gestire nel migliore ideale la gara, lasciando sfogare nel tratto iniziale la turca Burcu Subatan per poi aumentare il ritmo nella discesa dalla Torre Renghera e nel successivo tratto nell’olivaia. Alle spalle della Racasan, secondo posto per la russa Tatiana Ivanaeva (19’55) con la stessa Subatan terza (20’02). Per l’Italia la migliore allieva di giornata è stata la trentina Michela Gabrielli, campionessa tricolore di categoria in carica e settima al traguardo in 20’29. Sedicesimo posto invece per la piemontese Eleonora Curtabbi (21’18), diciottesima la vicentina Francesca Peron (21’26). Sul podio a squadre, Francia prima con 30 punti, davanti alla Bulgaria (33) e a Russia 1 (35); quarto posto per l’Italia capace di raccogliere 41 punti.

TROFEO REGIONI - Ad aprire la IX Castle Mountain Running era stato il Trofeo delle Regioni, prova nazionale riservata alle rappresentative Cadetti e Cadette dei Comitati Regionali. Grande protagonista di giornata è stata la Lombardia, vincitrice sia della prova a squadra maschile che di quella femminile ed ovviamente imbattibile nella classifica combinata.
A livello individuale la gara maschile ha salutato il trionfo del campione italiano di categoria del lombardo Belay Jacomelly (Us Bormiese Atletica) che con il tempo di 13’31 si è lasciato alle spalle il compagno di squadra Dionigi Gianola (Atletica Premana, 13’35); terzo posto per il veneto Riccardo Garbuio (Trevisatletica, 13’44). In campo femminile, assente la campionessa italiana in carica Nadia Battocletti (a bordo percorso a seguire la gara), il successo è andato alla toscana Giada Romano (Atletica Grosseto Banca Maremma) in 10’52 ai danni della valdostana Federica Cassol (Polisportiva Sant’Orso d’Aosta, 10’57) con la piemontese Alessia Scaini (Atletica Savoia, 11’07) terza al traguardo.
Come detto, Lombardia vincitrice al maschile con 3 punti davanti al Veneto (7) e ai padroni di casa del Trentino (15); al femminile la Lombardia si è imposta con 9 punti seguita da Piemonte, secondo, e Toscana, terza, appaiate a 11 punti.


Philipp Goetsch vince il Vertical Rodella

Nella gara rosa a segno Antonella Confortola

Seconda tappa del La Sportiva Vertical Trophy con il Vertical Rodella, a Campitello di Fassa, organizzato dal Bogn da Nia. Al via 110 atleti: nei primi 300 metri è Marco Facchinelli a tirare il gruppo, poi tocca a Philipp Götsch a prendere il comando. Facchinelli, Nicola Pedergnana, Alessandro Follador e Christian Varesco ci provano senza successo: successo di Götsch su Pedergnana quindi Follador, Facchinelli e Varesco.
Nella gara femminile a segno Antonella Confortola (in arrivo dai Mondiali di Chamonix), su Francesca Rossi, con Beatrice Deflorian a completare il podio. Nelle categorie giovanili affermazioni di Carlo Colaianni e Giorgia Felicetti. Il circuito riprende il 21 settembre con la Vertical Val dal Vent di Moena.
 


Elisa Desco: parla la campionessa del mondo

Il racconto della giornata pazzesca della vincitrice di Chamonix

Si è asciugata, si è rilassata un po', ha mangiato un'insalata con tartiflette,  in attesa della premiazione. Elisa Desco è raggiante in attesa della premiazione e dopo avere ricevuto i complimenti di Kilian e di Emelie Forsberg. Gara dura oggi, decisa con un distacco piccolissimo, con la paura di venire raggiunta. Quel distacco che ha guadagnato sulla discesa dal Col des Posettes e che ha mantenuto nonostante qualche momento di difficoltà sulla salita per la Flegère. Ecco allora le impressioni della neocampionessa del mondo di Skyrunning nel video 


Sventola il tricolore: Desco campionessa del mondo

A Kilian il titolo maschile di skyrunning, Bazzana undicesimo

L'ultimo giorno, all'ultima gara arriva la medaglia più bella: Elisa Desco è campionessa mondiale di Skyrunning alla Marathon du Mont Blanc! La cuneese trapiantata in Valtellina è transitata sul traguardo in 3h53'53'' (trentaduesima assoluta) lasciando a circa un minuto la statunitense Megan Kimmel (3h54'51'') e a un paio di minuti Stevie Kremer (3h55'36''), super favorita della vigilia. Tra gli uomini successo di Kilian Jornet in 3h23'39'' davanti al francese Michel Lanne in3h25'50'' e al britannico Tom Owens (3h26'20'') che ha superato lo svizzero Marc Launstein (3h26'30'') negli ultimi 300 metri. 

PIOGGIA FORTUNATA - Una gara tutta in testa quella di Elisa, sempre insieme o poco davanti alla Kimmel e alla Kremer. Poi sulla discesa dal Col des Posettes a Le Tour la svolta, con un minuto di vantaggio sulle avversarie. Una gara dura, durissima anche perché ieri sera Elisa aveva 37 e mezzo di febbre. Una vittoria della testa prima ancora che del fisico sotto il diluvio, su un terreno scivoloso. «Per me questa è una gara troppo lunga, la vittoria è una sorpresa anche perché considero Stevie Kremer fortissima, penso che il nuovo tracciato, con l'arrivo a Chamonix mi abbia aiutato perché se ci fosse stata ancora salita dopo La Flegère non ce l'avrei fatta a mantenere la posizione, ero sfinita» la prima dichiarazione della Desco al traguardo.

TOP TEN - La top ten maschile ha visto al quinto posto lo spagnolo Manuel Merillas, al sesto il norvegese Erik Haugsens, al settimo lo spagnolo Aritz Egea, all'ottavo il polacco Swieric, al nono il tedesco Florian Reichert e al decimo il francese Greg Vollet. Undicesimo Fabio Bazzana. Al quarto posto femminile la statunitense Kasie Enman, al quinto la francese Azara Garcia, al sesto la spagnola Maite Maiora, al settimo l'olandese Hiske Weissmann, all'ottavo la spagnola Nuria Dominguez, al nono la francese Anne-Lise Rousset e al decimo la spagnola Laia Andreu-Trias. Tredicesima Stefanie Jimenez.

KILIAN CON BRUNO - Ad accompagnare Kilian negli ultimi due chilometri è stato Bruno Brunod. Gara molto combattuta anche quella maschile con il francese Michel Lanne che è giunto a circa 2' e il britannico Tom Owens a meno di un minuto da Lanne. A festeggiare il catalano il nonno che ha compiuto proprio in questi giorni 83 anni. «Sono molto contento per questa doppietta, non potevo sperare meglio, sono sul podio con due grandi atleti come Michel e Tom ma soprattutto con due grandi amici» la prima dichiarazione di Kilian.

GERMAN FINISHER - Il messicano Germàn Silva, classe 1968, due volte primo alla Maratona di New York, ha chiuso la sua prima gara di Skyrunning al centotrentottesimo posto in 4h33'46''. 


Western States nel segno di Rob Krar e Stephanie Howe

Tappa americana dell'Ultra World Tour

Western States 100, tappa a stelle a strisce dell'Ultra World Tour. Era il favorito alla vigilia e non ha tradito le attese: la vittoria è andata a Rob Krar che ha chiuso sul traguardo di Auburn in 14h53'22", con un vantaggio di 26 minuti suSeth Swandon, con terzo a 43' Dylan Bowman. Quarto posto per Max King, 'solo' quinto Ryan Sandes. Completano la top ten Ian Sharman, Alex Varner, Brendan Davies, Brett Rivers e Jesse Haynes.
Nella gara rosa è Stephanie Howe a chiudere per prima in 18h01'42", davanti a Larisa Dannis in 18h29'18" con la francese Nathalie Mauclair in 18h43'57" a completare il podio.