Grandi sfide alla Stava Sky Race

Doppio appuntamento domenica in Val di Fiemme

Due eventi di assoluto livello in una sola giornata. È questo il menù che propone la nona edizione della Stava Sky Race della Val di Fiemme in programma domenica 6 luglio, visto che sia nel Verticale del Cornon, che prenderà il via alle 8 da Tesero e si concluderà sull'omonimo Monte dopo 1080 metri di dislivello e 5 km di sviluppo, sia nella skyrace di 24,9 km e 4.250 metri di dislivello il cui start è previsto alle 9, si sfideranno alcuni fra i migliori rappresentanti italiani ed europei. Questo anche per la doppia validità dell’evento 2014, quale terza prova de 'La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup', seconda prova delle Sky Runner Series Italy, sia per la gara corta, sia per quella lunga.

VERTICAL - La lista partenti del quarto Verticale del Cornon, che mette in palio i trofeo Ana Tesero Memorial Dario Zeni, è di altissimo spessore. Sono infatti attesi in val di Fiemme il recordman Urban Zemmer (44'21" il primato stabilito nel 2012), il piemontese Marco Moletto, il valdostano Nadir Maguet, i trentini Marco Facchinelli (vincitore lo scorso anno), Nicola Pedergnana, Thomas Trettel e Ivo Zulian, l’altoatesino Philipp Götsch. Non sarà da meno la sfida al femminile, visto che tra le iscritte dell’ultima ora c'èStephanie Jimenez, alla quale potrebbe aggiungersi la fiemmese Antonella Confortola. Nel ruolo di outsider Francesca Rossi, la giovane Elisa Compagnoni e l’atleta di casa Beatrice Deflorian. Saranno in gara per la prima volta in Trentino due atleti di colore, ovvero i due alfieri dell’associazione austriaca Run2gether, quali Francis Muigai Wangani (64'59" nella mezza) e Francis Maina Njoroge (65'11" sempre nella mezza), tutt’altro che intenzionati a fare da comparse.

SKY RACE - Conclusa la gara vertical per gli organizzatori dell’Us Cornacci, coordinati dal direttore tecnico Massimo Dondio, non ci sarà nemmeno il tempo di respirare, visto che pochi minuti dopo prenderà il via la nona Stava Sky Race sul suggestivo quanto impegnativo percorso tradizionale di quasi 25 km con le tre impegnative ascese del Monte Cornon (2.150 metri), Monte Agnello (2.358 metri) e Doss dei Branchi (2.250 metri) seguite dalla discesa a capofitto verso il traguardo di Tesero. Quotata anche in questo caso la starting list, a partire dall’orobico del team Salomon Fabio Bazzana, quindi i piemontesi Paolo Bert e Rolando Piana del Team Valetudo, la sorpresa di questa prima parte della stagione, i trentini Alessandro Follador, l’atleta di casa in grande forma quest’anno Christian Varesco, Michele Tavernaro. Anche nella gara lunga sfideranno avversari e cronometro due runner keniani, ovvero Stephen Ndungu Kiare, che ha un personale sulla mezza maratona di 65'52", e Nahashon Gitonga Karuri con un personale sulla mezza di 66'39"e sui 10 mila metri di 29'40". In campo femminile occhi puntati invece su Chiara Gianola e Lisa Buzzoni. Le iscrizioni ad entrambe le gare sono aperte sino alle ore 7 di domenica mattina per il Verticale e alle 8 per la skyrace.

 


MonteRosaWalserultraTrail, ecco il percorso

Al via le iscrizioni della gara in programma sabato 2 agosto

Il percorso della La MonteRosaWalserultraTrail è stato tracciato da Bruno Brunod, Franco Collé e Giancarlo Annovazzi e si sviluppa per 50 km con un dislivello positivo di 4000 metri, offrendo ai partecipanti una cornice incomparabile sul Monte Rosa.
Il tracciato più breve, il Trail di 20 km con 1000 m di dislivello positivo, è stato disegnato sempre tra i due comuni di Gressoney e attraversa alcune tra le più belle frazioni walser della zona.

ULTRA TRAIL - Partenza ore 7 dal Palazzetto dello sport Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean, struttura situata a quota 1370 metri e dotata di parcheggi antistanti, servizi igienici, docce dove gli atleti riceveranno dallo staff di gara tutte le informazioni utili.
Prima salita con dislivello di circa 1250 metri per raggiungere il Colle Valdobbia e il rifugio Ospizio Sottile (a 2488 metri); superato il colle, un breve passaggio in Piemonte permette di chiudere l’anello sulla dorsale di confine e imboccare il Passo Valdobbiola a quota 2413. Segue la discesa lungo tutta la Valdobbiola fino all’amena frazione di Rong a 1499 metri dalla quale si prosegue verso nord sempre in sinistra orografica con dolci saliscendi attraversando numerose località di origine walser fino a raggiungere Gressoney-La-Trinité. Dalla località Eselboden a 1637 metri di quota si sale di circa 950 metri per raggiungere il Lago Gabiet a 2371, per poi scendere nuovamente lungo il vallone del Moos fino al fondovalle dove sarà localizzato il primo cancello orario in lovalità Stafal; qui ci si porta in destra orografica risalendo fino a Sant’Anna, alpeggio situato a 2178 metri d’altezza che offre una vista spettacolare sull’intero massiccio del Monte Rosa. Si perde nuovamente quota scendendo verso Gressoney-La-Trinité lungo il torrente Lys fino a risalire dapprima bruscamente poi a mezza costa lungo il sentiero denominato 'walser-wäg', ovvero sentiero walser. Si attraversano i villaggi di Alpenzù per poi ridiscendere al fondovalle nei pressi della località Tschemenoal da cui si prosegue lungo il Sentiero della Regina che porta, senza significativi dislivelli, fino al centro di Gressoney-Saint-Jean (secondo cancello orario). Da qui si prosegue ancora lungo il sentiero della Regina per poi risalire per un dislivello di circa 800 metri lungo il sentiero che porta all’alpeggio di Staller poi al Colle Ranzola a quasi 2200 m di quota. L’ultima discesa dal colle ci porta al Castel Savoia e da qui si raggiunge l’arrivo al palazzetto.

TRAIL E ECOTRAIL - Il percorso più breve parte sempre dallo Sport Haus, ma alle ore 10. Segue in parte lo stesso itinerario dell’ultra trail ma elude i grandi dislivelli (salita al Colle Valdobbia e salita al Gabiet e salita al colle Ranzola). Si tratta quindi di un anello che non raggiunge quote elevatissime (massimo 1860 metri a Gressoney-La-Trinité), ma che forma un anello che attraversa località e paesaggi dell’alta Valle del Lys.


I nuovi responsabili regionali dello ski-alp

In attesa dell'ufficializzazione della Nazionale da parte della FISI

In attesa dell'ufficializzazione della squadra Nazionale di sci alpinismo per la prossima stagione, il consiglio federale della FISI ha confermato alla guida della Commissione Sci alpinismo il colonnello Marco Mosso, comandante del Centro Sportivo Esercito, mentre Giorgio Colombo è il delegato tecnico per l'ISMF.

CONSIGLI REGIONALI - Già al lavoro i nuovi consigli regionali. Nelle Alpi Occidentali non c'è ancora l'ufficialità, ma Giorgio Colombo, già responsabile dello scialpinismo nell'ultimo mandato, è stato rieletto consigliere e dovrebbe essere confermato nel ruolo.
Tutto deciso in Valle d'Aosta. Nel primo consiglio Asiva nominati i responsabili e i consiglieri referenti delle varie discipline (per lo scialpinismo sono Franco Collé e Enrico Tesa); nel secondo già approvate le squadre (con Michele Cazzanelli, Matteo Gottardelli e Giorgia Dalla Zanna, oltre a cinque atleti nella formazione Aggregati, mentre nel ruolo di tecnico, si attende la conferma del 'distacco' dall’Esercito di Gloriana Pellissier).
Nelle Alpi Centrali il responsabile della Commissione tecnica dello sci alpinismo sarà Stefano Spini che lavorerà a fianco di Mattia Pegurri.
Nel primo consiglio del Comitato Trentino è arrivata la conferma di Rino Pedergnana come responsabile del settore, in Alto Adige sarà Christian Gruber a seguire lo sci alpinismo. Infine le elezioni del Comitato Veneto si sono tenute solo il 28 giugno con la conferma di Roberto Bortoluzzi presidente: quando si terrà il primo consiglio saranno nominati i vari responsabili, compreso quello dello ski-alp.


Un video per rivivere le emozioni della Lavaredo UT

Le spettacolari immagini della corsa tra le Dolomiti

Tu chiamale se vuoi emozioni. Vuoi mettere correre tra le Dolomiti, patrimonio dell'Unesco? La Lavaredo Ultra Trail di quest'anno verrà ricordata per gli americani. Metti il successo di Anton Krupicka, il runner 'a torso nudo' che anche in Italia ha la sua nutrita schiera di fan, metti il record di Rory Bosio (anche lei con nutrita schiera di fan nel Belpaese…), metti anche che Francesca Canepa ha migliorato di oltre un'ora il suo personal best… Metti soprattutto quelle immagini all'alba alle Tre Cime di Lavaredo con le muraglie di neve e i Monti Pallidi al risveglio e capisci perché le Dolomiti sono uniche al mondo. Ecco lo straordinario video della gara di storyteller-labs… Da non perdere! 

Lavaredo Ultratrail 2014 from storyteller-labs on Vimeo.


Megan Kimmel, chi era costei?

Piccola storia della vice-campionessa del mondo di Skyrunning

«Ho iniziato a fare per caso un paio di trail e poi sono andata avanti fino al 2008, quando sono entrata nello USA Mountain Running Team, correndo tante gare e sfruttando l'opportunità. Più di tutto il trail running mi ha insegnato molto a prosito di pazienza e determinazione». Formato Megan Kimmel. Fino a qualche giorno fa in Italia la trail runner statunitense era quasi sconosciuta. Poi il 21 giugno ha corso la Outrun teh sun, gara a staffetta attorno al Monte Bianco organizzata da Asics per cercare di 'battere' il sole. Infine domenica la gloria con il secondo posto alla Marathon du Mont Blanc. Vice-campione del mondo di Skyrunning. Ti aspetti Stevie Kremer e invece ecco lei. Sempre americana, come Kasie Enman, quarta. «Io non la conoscevo ma Marco (De Gasperi, ndr) mi aveva detto che era forte» ha detto Elisa Desco che la Kimmel l'ha battuta ma ha dovuto lottare. 

IL PALMARES - Ma chi è Megan Kimmel? Ecco il suo palmarès: 2008, 2009 USA Mountain Running Team, 2009 primo posto Pikes Peak Ascent 2009, 2010, 2011, 2012, primo posto LaSportiva Mountain Cup 201primo posto Mt. Elbrus Ascent 2010, terzo posto Pikes Peak Marathon 2012, primo posto USATF 10k Trail Championship 2012, secondo posto USATF 1/2 Trail Marathon Championship 2012, secondo posto USATF Mararthon Championship 2012, USATF Trail Runner of the year. 


Salewa veste il Soccorso Alpino dell’Alto Adige

Collezione esclusiva per novecento operatori

Salewa veste il Soccorso Alpino dell’Alto Adige: una linea d’abbigliamento sviluppata sulle specifiche esigenze del Soccorso Alpino e adottata dagli oltre novecento operatori. «Da oltre ottant’anni il Soccorso Alpino dell’Alto Adige è impegnato in operazioni di intervento in montagna – racconta Toni Preindl, presidente dell’associazione - le squadre di soccorso devono lavorare indipendentemente da qualsiasi condizione atmosferica, la loro dotazione deve essere quindi versatile e flessibile. In montagna infatti il tempo cambia repentinamente e l’abbigliamento di un soccorritore deve adattarsi ad ogni tipo di condizione atmosferica, in modo che il salvataggio possa funzionare senza intoppi. La partnership con Salewa, così come la scelta di realizzare i capi con membrana Gore-Tex Pro Shell, ci garantisce la giusta tranquillità per affrontare gli interventi che ci vedono ogni giorno protagonisti sulle nostre montagne».
«Come uomo di montagna - spiega Heiner Oberrauch, presidente del Salewa Group - so che oltre all’impegno e alla formazione continua, anche il giusto equipaggiamento svolge un ruolo fondamentale per il soccorso in montagna. Sono sicuro che i risultati ottenuti faranno scuola, perché abbiamo realizzato prodotti con dettagli tecnici unici, tutto è disegnato su misura per le esigenze dei soccorritori».


Bazzana: 'Non volevo forzare nei primi 20 km'

Il bergamasco del Team Salomon racconta la sua Marathon du Mont Blanc

Era l'unico italiano in gara e ha onorato la 'maglia azzurra'. Fabio Bazzana del Team Salomon alla Mont Blanc Marathon valida per i Mondiali di Skyrunning domenica ha costruito una gara in rimonta, transitando addirittura oltre la cinquantesima posizione a Vallorcine. Sul traguardo è arrivato undicesimo, a pochi secondi da Greg Vollet. Negli ultimi venti chilometri ha fatto segnare l'ottavo tempo. «A Zegama, Vollet ero riuscito a lasciarlo dietro, nelle gare internazionali è un po' il mio riferimento». Strategia cercata quella della partenza lenta. «All'inizio sono stato un po' con il gruppetto di testa ma poi li ho lasciati andare, viaggiavano a un ritmo di 3'20'' a km. Mi sono detto di non forzare fino al km 20. Già sulle prime salitine c'era gente che camminava». La discesa verso Le Tour ha permesso qualche recupero e poi è stato tutto un crescendo. «Le gambe rispondevano bene e sulla discesa dalla Flegère sono andato a tutta, recuperando anche su Zaid Ait Malek». È un Bazzana 'internazionale' quello di Chamonix: «Dopo Zegama, ecco un'altra prova e poi vorrei partecipate alla Matterhorn Ultraks, alla Sierre Zinal e alle finali di Limone, l'obiettivo è di entrare nella top ten di una gara, gareggiare a livello internazionale serve, è importante per l'esperienza». 

 


Zanchi, una LUT in rimonta

Il bergamasco è arrivato ottavo e secondo italiano

Sensazioni positive per Marco Zanchi, sabato ottavo alla Lavaredo Ultra Trail, secondo italiano dietro a Ivan Geronazzo (quinto). «A un certo punto, al km 95, l'avevo raggiunto e dovevamo fare la discesa insieme ma poi il mio solito problema di vesciche mi ha frenato». Gara in rimonta dicevamo. «Ho avuto sensazioni positive soprattutto nella seconda parte di gara - ha aggiunto Zanchi - mi sono sentito proprio bene».  C'è anche spazio per una battuta: «Quando ho visto la start list ho pensato che sarebbe stato difficile entrare nella top 20». Invece...

STEFANO TRISCONI KO - Sensazioni meno positive per Stefano Trsiconi, costretto al ritiro per problemi intestinali. «Mi spiace - ha detto il piemontese - anche perché ero a Cortina da una settimana e sono in un momento di forma top, ma non riuscivo proprio ad andare avanti.


Philip Goetsch, ancora primo in un Vertical

Vince il Muhlwalder Vertical, tappa del Sudtirol Vertical Tour

Tappa della Südtirol Vertical Tour con la nona edizione del Mühlwalder Vertical Km. 79 i partecipanti alla gara: ancora un successo Philip Götsch che ha chiuso i 3,8 km con 1000 metri di dislivello in 35'09", piazza d'onore per Manfred Reichegger (nel duplice ruolo di atleta e organizzatore) in 35'39", con David Thoeni a completare il podio assoluto in 36'45".
Nella gara rosa a segno Irene Senfter in 47'45" davanti a Serena Vittori in 48'34" e Astrid Renzler in 50'19". Il Südtirol Vertical Tour prosegue con la prova sulla Cima Gallina il prossimo 27 luglio.


Salomon sbanca il mondiale

Il marchio francese ha conquistato 11 podi

C'è anche il Mondiale delle marche. Quali sono i brand più vincenti di Chamonix? Al primo posto troviamo Salomon che ha conquistato 11 podi (4 ori, 4 argenti e 3 bronzi). Il primo giorno, nella 80 km, un argento con Francois D'Haene. Poi nel vertical doppio oro con Kilian e Laura Orgué e tra le donne anche l'argento di Stevie Kremer. Due triplete per il brand di Annecy: nella 80 km femminile (Forsberg-Frost-Laczak) e nella Marathon maschile con Kilian, Lanne e Owens e bronzo con Stevie Kremer. Per le altre case solo una medaglia: un oro e un bronzo per Adidas con Luis Alberto Hernando nella 80 km e Christelle Dewalle nel Vertical, un bronzo per Hoka con Ben Duffus nella 80 km, un argento per Mizuno con Bernard Dematteis nel vertical, un bronzo per La Sportiva con Urban Zemmer nel Vertical, un oro per Scott con la vittoria di Elisa Desco nella Marathon e un argento per Asics con Megan Kimmel nella Marathon.  


Facce da Marathon du Mont Blanc

È stata la gara dei campioni e dei tanti finisher

Ne abbiamo viste di tutti i colori. Ieri Chamonix, se già non avesse titoli per esserlo, era ancora di più la capitale dell'outdoor running. Un esercito colorato di migliaia di skyrunner ha illuminato la giornata grigia e piovosa. Facce sorridenti, capelli e magliette lucide e zuppe, gambe marroni per il fango spuntavano all'improvviso dalla nebbia di Le Tour. Nell'ultima discesa versi Chamonix la luce spettrale del bosco e le pozzanghere creavano un'atmosfera da fiaba. I volti trasformati dalla fatica cercavano di mascherare l'ultimo sforzo. Una grande festa per i primi ma anche e soprattutto per gli ultimi perché ieri, prima di tutto, contava essere finisher, nel migliore spirito trail. Anche questi sono stati campionati mondiali. Ecco alcune 'facce da Chamonix' negli scatti di Niccolò Castellani che ha lottato per tutta la giornata con la pioggia battente e l'umidità che si insinuava nella macchina fotografica. Anche per lui è stata una giornata dura…    


Davide Magnini vola anche nella corsa in montagna

Campione del mondo Under 18 alla Castle Mountain Running

La Castle Mountain Running, la 'classica' della corsa in montagna ad Arco, era valido come WMRA International Youth Cup, campionato mondiale di corsa in montagna per under 18. Trionfo azzurro con Davide Magnini: il runner (e skialper..) trentino, dopo il bronzo conquistato l’anno passato a Gap, ha dettato legge sia sul fronte atletico che su quello tattico. Al via della gara Allievi è arrivata la pioggia: pronti, via ed il turco Abdullah Yorulmaz ha provato a fare selezione sulle prime rampe che conducono al castello, presentandosi per primo al prato della Lizza, circa a metà ascesa. Il successivo strappo verso la vetta della Rocca, ai piedi della Torre Renghera che domina l’Alto Garda Trentino ha visto il giovane turco tallonato da un Magnini in crescendo, pronto a rompere gli indugi nel secondo tratto di salita, quello immerso nell’olivaia di Laghel. Da quel momento monologo di Davide Magnini che ha chiuso sul traguardo in 21’29. Ad Arco è stato il tripudio, che ha coinvolto anche il francese Pierre Xolin (22’07), argento a 37” da Magnini e proprio davanti al sorprendente lombardo Samuele Nava (22’08) che si è così messo al collo un prestigioso bronzo al primo anno di categoria. Con il nono posto del trentino Endale Masè, l’Italia di Paolo Germanetto ha conquistato l’oro nella classifica a squadre con 13 punti davanti a Turchia (36) e Inghilterra 1 (38).

MAGNINI CAMPIONE -  «In partenza sono partiti fortissimo - spiega il trentino - e ho pensato di non riuscire a farcela a tenere per tutta la gara quel ritmo. Dopo il primo strappo, superato il prato della Lizza, sono riuscito ad aumentare mentre gli altri hanno iniziato ad accusare la fatica. Nella prima discesa sono andato a tutta, nella successiva salita ho allungato e a quel punto ho potuto controllare la situazione nel tratto finale, sui bolognini piuttosto scivolosi. Ho corso per me, per il titolo individuale, ma anche e soprattutto per la vittoria a squadre che è arrivata grazie alla fantastica prova di Samuele ed Endale. Vincere una gara così, nel centro cittadino e su un percorso fantastico è un’emozione e un’esperienza unica; non ho mai avuto i brividi come oggi, sul traguardo».

GARA FEMMINILE - La francese Elsa Racasan si è imposta con il tempo di 19’43. La transalpina ha saputo gestire nel migliore ideale la gara, lasciando sfogare nel tratto iniziale la turca Burcu Subatan per poi aumentare il ritmo nella discesa dalla Torre Renghera e nel successivo tratto nell’olivaia. Alle spalle della Racasan, secondo posto per la russa Tatiana Ivanaeva (19’55) con la stessa Subatan terza (20’02). Per l’Italia la migliore allieva di giornata è stata la trentina Michela Gabrielli, campionessa tricolore di categoria in carica e settima al traguardo in 20’29. Sedicesimo posto invece per la piemontese Eleonora Curtabbi (21’18), diciottesima la vicentina Francesca Peron (21’26). Sul podio a squadre, Francia prima con 30 punti, davanti alla Bulgaria (33) e a Russia 1 (35); quarto posto per l’Italia capace di raccogliere 41 punti.

TROFEO REGIONI - Ad aprire la IX Castle Mountain Running era stato il Trofeo delle Regioni, prova nazionale riservata alle rappresentative Cadetti e Cadette dei Comitati Regionali. Grande protagonista di giornata è stata la Lombardia, vincitrice sia della prova a squadra maschile che di quella femminile ed ovviamente imbattibile nella classifica combinata.
A livello individuale la gara maschile ha salutato il trionfo del campione italiano di categoria del lombardo Belay Jacomelly (Us Bormiese Atletica) che con il tempo di 13’31 si è lasciato alle spalle il compagno di squadra Dionigi Gianola (Atletica Premana, 13’35); terzo posto per il veneto Riccardo Garbuio (Trevisatletica, 13’44). In campo femminile, assente la campionessa italiana in carica Nadia Battocletti (a bordo percorso a seguire la gara), il successo è andato alla toscana Giada Romano (Atletica Grosseto Banca Maremma) in 10’52 ai danni della valdostana Federica Cassol (Polisportiva Sant’Orso d’Aosta, 10’57) con la piemontese Alessia Scaini (Atletica Savoia, 11’07) terza al traguardo.
Come detto, Lombardia vincitrice al maschile con 3 punti davanti al Veneto (7) e ai padroni di casa del Trentino (15); al femminile la Lombardia si è imposta con 9 punti seguita da Piemonte, secondo, e Toscana, terza, appaiate a 11 punti.