Bernard Dematteis: 'Esperienza indimenticabile'

L'analisi a freddo del vincitore del primo Vertical stagionale

Alla prima in un Vertical ISF, subito una vittoria. Bernard Dematteis, fresco vincitore del Vertical Transvulcaniua di giovedì, è tornato in Italia domenica con il gemello Martin, secondo e anche lui davanti a Kilian. Un'esperienza che Bernard giudica positivamente: «è un ambiente molto bello e la gara mi è piaciuta, non credevo però di fare subito il botto e poi Kilian aveva la gara Ultra due giorni dopo, per questo ha preso due minuti, a parti invertite io avrei preso due ore…». 

FOLLA DELLE GRANDI OCCASIONI - Scherza Bernard, ma non troppo, le emozioni prendono il sopravvento. «È stato bellissimo essere noi due sul podio proprio con Kilian e c'era una quantità di gente incredibile, sia sul percorso che alle premiazioni, emozioni uniche». Poi un'analisi tecnica. «Probabilmente le caratteristiche della gara, lunga sulla carta 6 km, ma nella realtà quasi 8, con 1.160 m di dislivello e corribile, ci hanno agevolato, però non è stato facile partire a cronometro, su un percorso così si poteva superare e sarebbe stato meglio, anche per il pubblico, partire tutti insieme».

C'E' VERTICAL E VERTICAL - «A Chiavenna il percorso è di 3 km circa, ed è comunque corribile, ma in altre gare, come a Canazei, si cammina, Padua a parte; questo era un Vertical diverso, più adatto alle nostre caratteristiche e meno, per esempio, a quelle di un Zemmer, che infatti non c'era».   


La Transvulcania degli italiani

Migliore azzurro Fulvio Dapit

Eravamo rimasti al successo di Luis Alberto Hernando e Anna Frost… Ma come sono andati gli italiani nella 'Ultra Maraton' della Transvulcania?

UOMINI - Il primo classifica è Fulvo Dapit, diciannovesimo (l'anno scorso il migliore piazzamento era stato di Christian Insam, al ventiduesimo posto), seguito da Davide Cheraz (ventisettesimo) e da Stefano Ruzza (trentasettesimo). Al trentaseiesimo posto Mattia Roncoroni, al trentottesimo Insam, al quarantaseiesimo Marco Zanchi. 

DONNE - E le donne? Meglio, considerando che Federica Boifava è arrivata nona e Alessandra Carlini decima, Lisa Borzani tredicesima. Sedicesima Giuliana Arrigoni. Rispettivamente al ventiquattresimo e venticinquesimo posto Maria Catena Pizzino ed Eanuela Scilla Tonetti. 

 


Il ritorno di Anna Frost

Successo con record alla Transvulcania

Dopo due anni di lacrime, dopo la gara record del 2012 a La Palma, che l'aveva consacrata tra le grandi delle ultra-distanze, Anna Frost è tornata. Dopo due anni di infortuni, con la rinuncia alla Transvulcania 2013, ecco la neozelandese sul trono della 'Isla Bonita' con una gara ancora migliore di quella del 2012.

Anna Frost (Team Salomon) ha tagliato il traguardo della Transvulcania 2014 alle 14.12 con il tempo di 8h10.41. Meglio delle 8h11.31 del 2012, meglio delle 8h13.22 di Anna Frost nel 2013.  

Gara senza ostacoli la sua perché Emelie Forsberg ha dovuto ritirarsi a causa di una caduta. La svedese si è presentata al traguardo con il consueto sorriso e il braccio fasciato. A salire sul podio, in assenza di Emelie, ci hanno pensato la basca Maite Mayora Elizondo (La Sportiva), al debutto nelle ultra-distanze, con il tempo di 8h20.29 e l'altra spagnola Uxue Fraile (Vibram) con il tempo di 8h48.01. Migliore azzurra Federica Boifava, nona, che ha preceduto Alessandra Carlini.      


La rivincita di Hernando alla Transvulcania

Vittoria dello spagnolo su Kilian, terzo Canaday

Fino a un certo punto si sarebbe potuto dire che la Transvulcania 2014 era la fotocopia di quella del 2013: Sage Canaday che scatta nella prima parte, poi il tandem Kilian-Hernando che 'tira'… ma il finale è stato decisamente diverso. In realtà qualche somiglianza con il passato c'è stata perché come nel 2012 Kilian ha sofferto il caldo. Nel 2012 ne approfttò Dakota Jones, oggi è il giorno, il gran giorno di Luis Alberto Hernando (Adidas) che ha vinto in 6h55.41. Niente record di gara (che rimane al Kilian del 2012) ma dopo un anno nelle ultra-distanze un Hernando che si candida a uomo da battere alla UTMB, suo obiettivo stagionale.

LA GARA - Partenza sprint per lo statunitense Sage Canady che però neanche questa volta riesce a capitalizzare il vantaggio di qualche minuto che aveva al Refugio del Pilar sul quartetto composto da Kilian Jornet, Luis Alberto Hernando, Tom Owens e Tofol Castanyer. Sulla salita che porta al Roque de Los Muchachos, il punto più alto della gara, Hernando e Kilian si portano in testa, poi in discesa Hernando tiene testa a Kilian e riesce a rosicchiare qualche secondo, poi qualche minuto. Kilian ha dichiarato di avere sofferto ben due colpi di calore. Comprensibile, visto che il catalano del Team Salomon arriva dalla stagione dello scialpinismo e che oggi a La Palma le temperature hanno raggiunto i 30 gradi. Al terzo posto Sage Canaday (Hoka One One), quarto Tofol Castanyer (Team Salomon) e al quinto il tedesco Stephan Hugenschmidt (Team Salomon). Migliore azzurro Fulvio Dapit, al diciannovesimo posto.

CLASSIFICA ASSOLUTA MASCHILE

1. Luis Alberto Hernando 6h55.41

2. Kilian Jornet 7h01.34

3. Sage Canaday 7h11.39

4. Tófol Castanyer 7h23.56

5. Stephan Hugenschmidt 7h27.10

6. Tom Owens 7h31.15

7. Manuel Merillas 7h34.55

8. Tim Olson 7h35.22

9. Pablo Villa 7h36.12

10. Dakota Jones 7h42.35      


Transvulcania, sabato al via le Ultra World Series

Giovedi' c'e' il Vertical con i gemelli De Matteis - forfait Picas

Ci siamo. Sabato alle 6 di mattina (ora locale) dal Faro de Fuencaliente, sull'isola di La Palma, alle Canarie, partirà la Transvulcania (la Ultramaratón, la gara lunga, la più attesa). 73,3 km da non perdere (a proposito, il percorso è lo stesso ma la distanza è stata 'ridotta' di 10 km, dopo che i gps di diversi atleti avevano segnato esattamente 10 km in meno…) x 4.415 m D+, per quella che molti ritengono essere l'ultra-trail più bello. La lista di atleti al via di questa prima prova delle Ultra World Series, al netto di infortuni e defezioni, è di altissimo livello. 

UOMINI - Tra gli uomini debutto stagionale per Kilian Jornet, vincitore con record l'anno scorso, terzo nel 2012. Arriva, come sempre, senza gare nei piedi, dopo la stagione dello ski-alp, ma arriva, come sempre, da favorito… Ci sarà anche Luis Alberto Hernando, secondo l'anno sorso, ci sarà anche Dakota Jones, vincitore a sorpresa nel 2012 e non presente l'anno scorso, quando si è preso una 'stagione sabbatica' (che non gli ha impedito di arrivare secondo alla UROC 100k). Saranno della partita anche Sage Canaday (terzo l'anno scorso), Timothy Olson (quarto nel 2013), terzo alla Transgrancanaria, e vincitore all'ultima Western States, Tofol Castaner (che quest'anno parteciperà anche, per la prima volta, all'UTMB), Xavier Thevenard (il trionfatore dell'ultimo UTMB, undicesimo nel 2013), Philipp Reiter (dodicesimo nel 2013), Ricky Lightfoot, Martin Gaffuri e Tom Owens. Tra gli italiani da segnalare Marco Zanchi, Christian Insam (ventiduesimo e migliore italiano l'anno scorso), Stefano Ruzza, Fulvio Dapit (quarto all'Ice Trail Tarentaise nel 2013) e Davide Cheraz, mentre non parteciperà Giuliano Cavallo. 

DONNE - La gara avrebbe potuto essere una lotta a tre Forsberg-Picas-Frost. Invece... Nuria Picas, che solo tre settimane fa ha vinto l'Ultra-Trail del Monte Fuji, ha comunicato oggi che vuole concentrarsi sull'Ultra-Trail World Tour e parteciperà alla TNF Australia 100. La Forsberg, come Kilian, ha appena tolto gli sci da alpinismo e la Frost, che è già tempo sull'isola e sente molto questa gara, non si è mai ripresa veramente dalla serie di infortuni dopo la vittoria nel 2012 proprio qui, anche se sembra essere tornata, se non al top, quasi. Gli altri nomi? Uxue Fraile, terza l'anno scorso, Maite Maiora Elizondo… Non ci sarà invece Silvia Serafini, che quest'anno ha dichiarato di volere allungare le distanze. Silvia ha finito la scorsa stagione 'consumata' dalle troppe gare, anche se sembra essere in recupero. Tra le azzurre ci saranno invece Federica Boifava (seconda alla Lavaredo Ultra Trail 2013 e quinta alla Trans D'Havet), Lisa Borzani, Alessandra Carlini (seconda alla 80 km di Chamonix bel 2013) ed Emanuela Scilla Tonetti. Tra le statunitensi, oltre a Krissy Moehl, è data in forma Jodee Adams-Moore, quarta alla Lake Sonoma 50 miglia quest'anno.

GIOVEDÌ IL VERTICAL - Intanto giovedì, dalle 16 ora locale, ci sarà il primo Vertical valido per le World Series. Si tratta di una gara abbastanza lunga (6,6 km x 1.160 m di dislivello). Tra gli azzurri risultano iscritti i gemelli Martin e Bernard Dematteis, Antonella Confortola (reduce dalla vittoria a Taiwan, è ancora in viaggio e deciderà tra oggi e domani se partecipare), Marco Facchinelli, Nadir Maguet (reduce dalla Patrouille des Glaciers), Stephanie Jimenez ed Elisa Desco. 


Al Dario e Willy assegnati gli scudetti Junior e Master

La vittoria assoluta a Rolando Piana ed Emanuela Brizio

Stefan Goretti e Martina Brambilla, della Polisportiva Pagnona  e della Carvico Skyrunning, sono i primi campioni italiani Sky Junior. Il titolo è stato assegnato ieri alla decima edizione del Trofeo Dario e Willy, valevole anche come Campionato italiano Junior e Master, una novità per la Fisky. I titoli Master sono andati a: Emanuela Brizio della Valetudo Skyrunning (45-50), Giovanna Cavalli dei Runners Bergamo (55-60), Riccardo Faverio del GS Orobie (45), Flavio Tomelleri della Recastello (50), Mario Barlascini del Team Valtellina (55) e Antonio Baroni della Valetudo Skyrunning (60). Per Emanuela Brizio si tratta del sedicesimo titolo nazionale in carriera!

GARA ASSOLUTA - La vittoria assoluta è andata a un altro atleta della Valetudo, Rolando Piana, con il tempo di 2.25.26, davanti a Fabio Bazzana (2.27.50) e Flavio Tomelleri (2.34.41). A seguire nella top ten: Stefano Butti, Clemente Belinghieri, Luca Carrara, Riccardo Faverio, Matteo Tagliabue (sì, il nostro collaboratore!), Carlo Corti, Adriano Ticozzelli. Tra le donne successo della Valetudo Skyrunning con Emanuela Brizio (2.59.39) davanti a Lisa Buzzoni del Team La Sportiva (testatrice della nostra guida Outdoor Running - 3.08.31) e Paola Romanin della Aldo Moro Paluzza - Dynafit (3.11.00). 


Trionfo D'Haene e Picas sul Monte Fuji

Costretta al ritiro per un problema alle mani Francesca Canepa

Francois D'Haene e Nuria Picas hanno vinto oggi l'Ultra-Trail Mt. Fuji, in Giappone, gara dell'Ultra-Trail World Tour. Due vittorie importanti, due conferme più che due consacrazioni. Due successi resi ancora più importanti dalla start list di livello veramente molto elevato oltre che dalla prova stessa (168 km e circa 9.000 m D+). D'Haene, dopo i successi all'UTMB 'mutilata' del 2012 e la Diagonale des Fous del 2013, si candida prepotentemente come l'ultra-runner da battere sulle lunghe distanze. Nuria Picas, alla seconda 100 miglia, sbaraglia una concorrenza agguerritissima con un capolavoro di tecnica e tattica, portandosi in testa alla classifica femminile del circuito.

SUPER FRANCOIS - D'Haene (Team Salomon) ha vinto con oltre un'ora sul secondo classificato, l'australiano Ryan Sandes che, dopo la vittoria alla Transgrancanaria, balza in testa alla classifica maschile del circuito. Il francese è stato l'unico concorrente a rimanere sotto le 20 ore (19h09.20). La gara ha visto tirare nella prima parte D'Haene insieme agli altri francesi Manu Gault (Team Asics) e Thomas Lorblanchet (Team Asics), poi D'Haene ha fatto tandem con lo spagnolo Iker Karrera ma lo spagnolo, dopo avere perso diverse posizioni, è stato costretto al ritiro. Il suo non è l'unico ritiro eccellente. Da segnalare anche quelli di Gault (a circa 120 km) e Lorblanchet. 

 

SANDES E FOOTE - Sandes (Team Salomon) ha chiuso in 20h19.08 mentre al terzo posto si è classificato lo statunitense Mike Foote (The North Face), autore di una gara in grande rimonta, che in alcuni frangenti lo ha portato a essere addirittura fuori dai top 20. Il suo tempo è di 20h54.10.

Sandes, uomo da poche gare all'anno che difficilmente sbaglia, con nel palmarès anche un secondo posto alla Western States e un primo alla Leadville, dopo il successo alla Transgrancanaria, conferma il buono stato di forma. Incredibile la condotta di gara di Foote, che ha nel palmarès un terzo e quinto posto all'UTMB e un secondo all'Hardrock. Dietro di loro si segnala la grande prestazione dei francesi Antoine Guillon (21h29.12) e Lionel Trivel (21h32.50). Per Guillon un altro quinto posto dopo quello della Transgrancanaria e una prestazione migliore dell'anno scorso (settimo). Il francese del team WAA l'anno scorso era arrivato secondo alla TDS e quarto alla Diagonale des Fous. Per Trivel (Hoka One One) invece l'anno scorso il quarto posto al Tor des Géants.

PRIMA MAUCLAIR POI PICAS - La gara femminile si è giocata nella prima parte, fino circa a metà, sul grande ritmo imposto dalla francese Nathalie Mauclair (Lafuma), che ha marciato anche a medie inferiori ai 5 minuti a chilometro. Dietro di lei Nuria Picas (Buff) controllava, non lasciandola andare oltre i 15 minuti. Poi a seguire c'erano la brasiliana Fernanda Maciel e Francesca Canepa. Tra il km 70 e 80 la svolta con Picas che passa in testa e la Mauclair che al km 123 dovrà ritirarsi per problemi al piede. La spagnola ha chiuso in 23h27.30 e bissa il successo della Transgrancanaria. La seconda esperienza sulle 100 miglia, dopo il secondo posto alla UTMB, dimostra che su questa distanza è diventata fortissima e soprattutto sa gestire bene le varie fasi di gara. La sua condotta, come quella di Sandes, è un risultato della tattica oltre che della tecnica.

Al secondo posto la Maciel (The North Face, 23h46.20) conferma che, dopo il terzo posto alla Transgrancanaria (terza), sta ritornando alla forma migliore, con un distacco contenuto dalla vincitrice, mentre la terza donna è la francese Maria Semerjian (27h16.13). Un nome meno conosciuto, ma la trentanovenne l'anno scorso ha vinto il Restonica Trail e si è classificata settimana all'UTMB, inoltre ha già al suo attivo un primo posto nelle 100 miglia, con la vittoria al Grand Raid des Pyrenees 2012. Al quarto posto Nerea Martinez (Team Salamon, 28h05.10). 

LE MANI DI FRANCESCA - Gara sfortunata per Francesca Canepa che al km 65 ha dovuto ritirarsi quando si trovava in quarta posizione a circa 40 minuti. Il problema della valdostana sono le mani, che si sono gonfiate a tal punto da rendere impossibile proseguire. Secondo l'allenatore e manager Renato Jorioz il problema era noto ed è stato affrontato con il supporto di uno studio medico. Francesca si trovava in Giappone senza un team di supporto per l'assistenza e l'obiettivo era 'limitare i danni', visto che prima dell'UTMF era al comando della classifica femminile dell'Ultra-Trail World Tour.  


Martin e Bernard Dematteis si raccontano

Nel bellissimo cortometraggio di Byfarm la storia dei due runner occitani

Mancano pochi giorni all’uscita in tutte le migliori edicole d’Italia (e in versione digitale per smartphone e tablet) di Outdoor Running 2014, la guida di riferimento per gli appassionati di corsa off-road. Come nella scorsa edizione, una parte importante del prodotto è dedicata al test materiali, che quest’anno abbiamo voluto concentrare sulle Top 50 scarpe. Abbiamo scelto testatori molto forti, capaci tecnicamente, al vertice delle classifiche. Ma soprattutto abbiamo voluto appassionati veri della corsa in natura, capaci di trasmettere qualche emozione in più. Un gruppo ristretto, di soli 9 elementi. Tra questi ci sono i gemelli Martin e Bernard Dematteis. Abbiamo scovato sul web questo magnifico cortometraggio, dal titolo 'A nosto modo (a nostro modo) prodotto da ‘Byfarm, film&crossmedia’ in cui i due atleti raccontano il proprio rapporto con la corsa, con le tradizioni della vallata in cui sono nati e cresciuti. «Spero che un giorno ci sia un ritorno alle origini, alla terra, a ciò che veramente ci permette di vivere. In fin dei conti non mangiamo né il cemento, né le macchine. Un tempo si viveva di questo. Ritengo che per combattere questa crisi e anche per salvare la nostra lingua dobbiamo fare un passo indietro, ma che per me significa un passo avanti». È una delle frasi più belle estrapolate dal video che vi invitiamo a guardare con attenzione. In attesa dell’uscita di Outdoor Running, ovviamente!


UTMF: Francesca Canepa e' pronta

Pettorale 1573 per la valdostana al via domani alle 8 italiane

 Ultra-Trail Monte Fuji: 14h alla partenza, è ora d'iniziare a capire come va. «Finita la conferenza stampa classica foto con i top runner, Francesca ha il pettorale 1573 - ha detto il manager e allenatore di Francesca Canepa, Renato Jorioz, che è rimasto in Italia -. Ho sentito Francesca, sta bene, penso che potrà fare una grande gara. Sarà molto difficile essendo sola e potendo contare solo sul supporto esterno di WAA che l'ha accolta nel gruppo e che ringrazio. Mi ha detto 'siamo d'accordo, farò come dici, non guardo nessuno e faccio del mio meglio, poi si vedrà'».   

GARA DURA - Sarà gara dura domani (partenza alle 8 italiane, le 15 in Giappone). Francesca Canepa è in Giappone già da qualche settimana e ha corso un po' in compagnia dei francesi Antoine Guillon e Christophe Le Saux, con i quali ha viaggiato da Parigi. «Cercherà di appoggiarsi un po' al loro servizio di assistenza, ma comunque si è organizzata per essere il più possibile autonoma» dice Jorioz. La lista di partenza femminile è notevole, con Picas e Mauclair su tutte, e la gara sarà abbastanza veloce, con diverse parti su asfalto e poche salite e discese tecniche. «Condizioni che Francesca sa affrontare bene, come ha dimostrato a Hong Kong». Un altro fattore positivo è l'orario di partenza: «Il via è alle 15, così avrà tempo di adattarsi e correrà con la frontale, un suo punto debole, solo dopo diverse ore, quando sarà entrata in condizione» conclude Jorioz. 


Nuria Picas: 'troppo asfalto all'UTMF

La spagnola domani al via in Giappone

È alla sua seconda 100 miglia ma nella prima è arrivata seconda. E non era una 100 miglia qualunque ma l'Ultra-Trail di Mont Blanc. Ecco perché la spagnola Nuria Picas, vincitrice della Transgrancanaria 2014, sarà una delle clienti più 'toste' per Francesca Canepa all'Ultra-Trail Mt. Fuji, in programma domani. La spagnola è già in Giappone da un paio di settimane, come la maggior parte dei big e delle big, per allenarsi e provare il percorso. «Dopo la prima gara importante e dopo un viaggio così lungo mi sono avvicinata giorno dopo giorno alla forma migliore; fa freddo e il tempo non ci ha aiutato molto, abbiamo potuto provare due parti del percorso molto importanti, sarebbe stato impossibile provarlo tutto». Picas però non sembra avere apprezzato molto il tipo di percorso: «Temo la gara, non solo per la distanza ma perché ci sono diversi tratti su asfalto, sarà una gara più veloce di quanto pensavo, non ci sono grandi salite o discese come sulle Alpi o sui Pirenei».  


26 aprile: a Trento si parla di trail e ultra

Un interessante convegno con atleti ed esperti

'Trail e Ultratrail in quota: oltre i limiti?'. È questo il titolo del convegno (iscrizione gratuita) che si terrà sabato prossimo, 26 aprile, a Trento, alla Sala Fondazione Bruno Kessler, in via Santa Croce 77. L'appuntamento, che si svolgerà dalle 9 fino alle 17, prevede l'intervento di medici, esperti e diversi atleti. Alla mattina si parlerà di medicina di montagna e di organizzazione di gare (interverrà Renato Jorioz dei Valle d'Aosta Trailers), ma anche di gestione del dolore, ricerca nelle ultramaratone, risposta ai problemi in quota. La tavola rotonda mattutina, invece, sarà sull'argomento 'Trail e Ultratrail, dalla prevenzione alla gestione della gara' e interverranno, tra gli altri, Marco Facchinelli, atleta del Team La Sportiva e fisioterapista, Marino Giacometti della ISF (international Skyrunning federation) e Antonella Confortola. Nella tavola rotonda pomeridiana, moderata dal giornalista Ettore Pettinaroli e dal medico dello sport Oriana Pecchio, interverranno gli atleti: oltre a Facchinelli e Confortola, il pluricampione del mondo di corsa in montagna Jonathan Wyatt e Stefano Sartori. A partire dalle 17, infine, la presentazione del Tor des Géants.


Cast stellare per la UTMF

Venerdi' al via l'Ultra-Trail del Mt Fuji. Tra le favorite Francesca Canepa

L'appuntamento è per venerdì alle 15 ora locale (le 8 italiane). L'Ultra-Trail Mt. Fuji, quinta prova dell'Ultra-Trail World Tour, si annuncia come una delle più combattute, con verdetti importanti per la vittoria finale. La gara, di 169 km per oltre 10.000 metri di dislivello, vedrà infatti al via i migliori ultra-runner del mondo, sia sul lato femminile che su quello maschile. 

DONNE - L'attesa è tutta per Francesca Canepa che si trova già in Giappone da una decina di giorni per testare parte del percorso. «Alla Transgrancanaria ci siamo resi conto che provare il terreno è servito molto e per questo Francesca è volata in Giappone in anticipo» ha detto il manager-allenatore Renato Jorioz. La Canepa, dopo la vittoria alla Hong Kong 100 K e il secondo posto alla Transgrancanaria, dovrà vedersela con un parterre de roi. Oltre a Nuria Picas, vincitrice alla Transgrancanaria, ci saranno Nathalie Mauclair (prima ai Mondiali IAU 2013, alla TDS 2013 e alla Diagonale des Fous 2013), Shona Stephenson, Nerea Martinez, Fernanda Maciel, Caroline Chaverot.

UOMINI - Non è da meno la platea maschile: Iker Karrera (Grand Raid des Pyrenees e Tor des Géants al primo posto nel 2013) dovrà vedersela con Sebastien Chaigneau, l'anno scorso terzo al Mt Fuji e prima alla Hardrock 100, Nick Clark, Francois d'Haene (primo alla Diagonale des Fous 2013), Mike Foote, Thomas Lorblanchet e Ryan Sandes (primo alla Transgrancanaria 2013). Tra gli altri dovrebbero esserci anche Emmanuel Gault, Joe Grant, Antoine Guillon, Gary Robbins, Vincent Delebarre, Christophe Le Saux e Lionel Trivel.