Il Millet Tour du Rutor Extreme si fa in quattro
Il Tour du Rutor si conferma ancora più Extreme: un giorno in più di gara in occasione della ventesima edizione, quella del 2020. Quattro tappe dunque, dal 26 al 29 marzo del prossimo anno. Marco Camandona nella presentazione dell’evento di Arvier non ha nascosto la sua soddisfazione. «Un bell’impegno, ma anche un ulteriore salto di qualità della nostra gara – ha spiegato il direttore tecnico della gara organizzata dallo sci club Corrado Gex - quattro giorni sono tanti, ci sposteremo anche nel versante di La Thuile e non solo in Valgrisenche». Una sorta di ritorno al passato: la prima edizione ufficiale, quella del 1933, salì infatti sul ghiacciaio del Rutor proprio da La Thuile. E nel 2020 si farà altrettanto: una lunga salita sino alla Madonnina del Rutor, una lunga discesa verso Planaval. Poi le altre tappe in Valgrisa: si arriva così a quasi 10.000 metri dislivello. E al fianco del Tour du Rutor ci sarà ancora Millet che realizzerà una serie di capi d’abbigliamento esclusivi per l’occasione. 350 le coppie ammesse, ci sarà selezione, ma in gara nessun cancello. «Vogliamo che tutto possano essere finisher, a patto che non restino troppo tempo a scattare foto per la bellezza di questo territorio» chiude, ridendo Marco.

Presentata la squadra di Scott Running Italia
Tempo di presentazione dello Scott Running Italia. Il team del mountain running sarà ancora capitanano da Oliviero Bosatell: il prossimo settembre partirà nuovamente a caccia di un sogno chiamato Tor des Géants. Nel settore trail sarà schierato il promettente Michael Dola, atleta specializzato nelle ultra che nel 2019 punterà all’affermazione tra i grandi del settore, mentre per il mondo skyrace e vertical al via lo specialista della gare solo up, Manuel Da Col che ha nel mirino il vertical di Fully, il giovane emergente Mattia Tanara che proprio lo scorso anno si è messo in luce in alcuni appuntamenti sky di livello, e il polivalente Guido Barbuscio, che cercherà di primeggiare nelle gare in scena nel centro-sud italia. Per le quote rosa con la maglietta Scott l’azzurra della corsa in montagna Samantha Galassi, mentre per le ultra confermata Melissa Paganelli, che ha finalmente nel mirino il Tor des Geants. Chiude il gruppo, lo specialista delle obstacle race Eugenio Bianchi, che ha nel mirino appuntamenti internazionali tra cui il campionato europeo di Alleghe e il Mondiale di Tahoe in California.
Scott sarà anche partner di gare ed eventi, dal rodato circuito Fly-up coadiuvato da Mario Poletti (product manager running di casa Scott) al Cusio Challenge, sino alla sponsorizzazione della Federazione Italia Obstacle Course Race. Confermatissima la presenza alla Ultra Trai del Mugello, che si terrà il 28 aprile e alla Valmalenco Ultra Trail in programma il prossimo 19 e 20 luglio. Nell’ambito delle skyrace, oltre a presenziare agli appuntamenti italiani della Skyrunning World Series, nel 2019 Scott sarà supporter della Maga Skymarathon, scelta come prova unica del campionato europeo, e della Frasassi Skyrace nella Marche.
Passerella a Vinitaly per il Valtellina Wine Trail
Vinitaly a Verona è stata la vetrina della prossima edizione del ValtellinaWineTrail, la numero sette che andrà in scena sabato 9 novembre. Una gara nata tra amici, correndo nelle vigne dello Champagne: perché non farla anche nella nostra valle, la Valtellina? Detto, fatto: si sono messi insieme professionisti, come Marco Degasperi ed Emanuele Manzi, runner-viticoltori come Michele Rigamonti, tutti e tre presenti a Verona. Una sorta di omaggio alla loro terra che ha trovato subito il sostegno degli enti locali, di sponsor importanti (confermato che quello tecnico anche nel 2019 sarà Hoka One One) e soprattutto del Consorzio per la Tutela dei Vini di Valtellina, presente ovviamente a Verona con il suo presidente Aldo Rainoldi.

«Il nostro territorio - ha raccontato il Dega - non ha nulla da invidiare, la gara si corre in un contesto unico tra vigne e cantine. Ci siamo dati una quota massima di iscrizioni (che apriranno il 10 giugno) di 2500 pettorali, per garantire il massimo ai partecipanti. Confermate le tre distanze, ma stiamo lavorando per lanciare nuove iniziative: l’anno scorso sembrava una scommessa una prova by night, invece è stata molto apprezzata. Ma non vogliamo fermarci e abbiamo in serbo qualche sorpresa: di sicuro ci sarà un gemellaggio con altre gare simili alla nostra in Spagna (nella zona della Ribera del Duero) e Argentina (a Mendoza)».
Annullato definitivamente l'Adamello Ski Raid
Il Comitato Organizzatore dell’Adamello Ski Raid, dopo un'attenta analisi di tutti gli elementi indispensabili per poter garantire l'elevato standard organizzativo della gara, ipotizzando anche un’eventuale data di recupero, ha deciso di annullare definitivamente l’edizione 2019.«Abbiamo vagliato tutte le ipotesi - spiega il presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Mottinelli - ma non ci sono spazi per garantire un evento con tutti gli standard che richiede una competizione come la nostra. Voglio ringraziare i protagonisti dell’Adamello Ski Raid, ovvero atleti, volontari e sponsor che saremo felici di ritrovare nella prossima edizione. Vi aspettiamo tutti per un grande ritorno nel 2021». La gara del circuito La Grande Course era prevista sabato scorso.
Matteo Eydallin vince l'Individual di Madonna di Campiglio
Tappa finale della Coppa del Mondo con l'individual sulle nevi di Madonna di Campiglio e podio tutto azzurro con Matteo Eydallin a chiudere in 1h28'47'' su Michele Boscacci e Davide Magnini e con il quarto posto di Robert Antonioli, vincitore della Coppa del Mondo overall. Non finiscono qui le soddisfazioni azzurre perché c'è anche il successo negli Espoir con Davide Magnini, negli Junior con Giovanni Rossi (davanti a Fabien e Sebastien Guichardaz), nelle Espoir di Giulia Murada. Nella gara femminile Axelle Gachet-Mollaret inarrivabile (1h40'09'') davanti ad Alba De Silvestro e Lorna Bonnel. Tra le Junior vittoria di Ekaterina Osichkina su Samantha Bertolini e Malaurie Mattana.
Troppa neve in quota, domenica salta l'Adamello Ski Raid
Tanta, troppa neve in quota, così nella riunione di venerdì il comitato organizzatore dell’Adamello Ski Raid ha deciso di annullare la gara in programma domenica 7 aprile: condizioni di elevata pericolosità sul percorso, a rischio la sicurezza degli atleti. Si sta adesso valutando la possibilità di poterla recuperare sabato 13 aprile.
«Purtroppo in queste condizioni non siamo in grado di garantire la sicurezza degli atleti, – afferma il predicente del comitato organizzatore Alessandro Mottinelli – il rischio che si creino delle valanghe è diventato molto alto e quindi siamo costretti a fermarci. Stiamo valutando la possibilità di spostare la gara di una settimana, ovvero al 13 aprile, ma una scelta definitiva potrà essere fatta solo quando avremo delle certezze in merito alla situazione meteo e alle condizioni della neve. È sempre doloroso prendere decisioni di questo tipo, ma la sicurezza dei concorrenti è una priorità assoluta, siamo sicuri che anche loro comprendono perfettamente la situazione che si è creata».

Robert Antonioli vince la Coppa del Mondo
Serata trionfale per Robert Antonioli, al termine di una stagione trionfale (che non è ancora finita). Basta il secondo posto nel vertical di Madonna di Campiglio, per aggiudicarsi la Coppa del Mondo 2019. Per il portacolori del Centro sportivo Esercito si tratta della seconda sfera di cristallo dopo quella ottenuta nel 2017, che si aggiunge alle 11 medaglie centrate complessivamente ai campionati mondiali. Una sfida combattuta quella che si è disputata con partenza da Madonna di Campiglio e arrivo sul Monte Spinale, dopo aver affrontato un percorso di 3500 metri di sviluppo e 650 metri di dislivello. Sotto una fitta nevicata e anche un fastidioso vento nell’ultimo tratto il primo a tagliare il traguardo è stato lo svizzero Werner Marti, che è riuscito a staccare gli avversari a 200 metri dalla fine imprimendo un ritmo insostenibile per gli avversari. Il suo tempo finale è di 24’31”, quindi dopo 13 secondi è giunto Robert Antonioli. Ancora Italia e ancora Centro sportivo Esercito sul terzo gradino del podio, grazie a Michele Boscacci, arrivato sul traguardo dopo 6 secondi dal compagno di nazionale. Decisamente positiva anche la prova di Federico Nicolini, che si è reso autore di una prestazione tutta all’attacco su un tracciato che conosce alla perfezione, piazzandosi quarto e accusando un ritardo di soli 27 secondi dal vincitore. Il portacolori del Brenta Team ha avuto un ruolo strategico anche nella lotta per il successo finale del compagno Antonioli, visto che è riuscito a precedere il rivale tedesco Anton Palzer di soli 5 secondi. Sesto Davide Magnini, a 40 secondi dal vincitore ma primo Under 23 e vincitore della coppetta di specialità Espoir, che ha preceduto Alex Oberbacher.
Particolarmente combattuta anche la sfida assoluta femminile, al termine della quale l’ha spuntata la favorita francese Axelle Mollaret Gachet, capace di precedere di ben 51 secondi la svizzera Victoria Kreuzer, mentre in terza posizione ha terminato Alba De Silvestro, staccata di 1 minuto e 43 secondi, quindi la slovacca Marianna Jagercikova e sesta Giulia Murada prima nella graduatoria vertical Espoir. E la giovane portacolori del Centro sportivo Esercito è risultata anche la migliore under 23, di 18 secondi più rapida rispetto alla svizzera Arina Riatsch, che a sua volta ha preceduto la compagna Alessandra Schmid.
Affermazione italiana anche fra gli junior, grazie al valdostano Sebastien Guichardaz, che ha attaccato sin da subito riuscendo a staccare gli avversari e a chiudere il percorso con il tempo di 26’23”, di dieci secondi migliore rispetto a quello del secondo classificato, lo svizzero Aurelien Gay, mentre terzo è giunto l’austriaco Paul Verbnjak a 13 secondi. Quarto poi il gemello Fabien Guichardaz e quinto il valtellinese Daniele Corazza.
In campo femminile ennesima affermazione stagionale per la russa Ekaterina Osichkina, che ha inflitto un distacco di quasi 2 minuti alla svizzera Emilie Farquet, quindi terza la francese Malaurie Mattana, seguita dalle due azzurre Samantha Bertolina e Valeria Pasquazzo.
Coppa del Mondo, emozioni nel canalone Miramonti di Madonna di Campiglio
Il tempio dello slalom è tornato protagonista a tre mesi di distanza per un altro evento di Coppa del Mondo, ma questa volta riservato allo ski-alp. Il primo atto delle finali è dunque andato in scena in versione serale sul canalone Miramonti di Madonna di Campiglio, regalando suggestione per l’ambientazione e per la nevicata che ha accompagnato le gesta dei partecipanti, ma soprattutto emozione per l’arrivo al fotofinish nella gara maschile, dominata dall’azzurro Robert Antonioli che però nella discesa è stato recuperato e battuto sotto lo striscione d’arrivo per una punta di sci. A vincere è stato lo spagnolo Oriol Cardona Coll, per 7 centesimi sull’alpino di Valfurva, quindi in terza piazza lo svizzero Iwan Arnold. Il trionfatore di dodici mesi fa Michele Boscacci si è dovuto accontentare in questa occasione del quarto posto, ma ha fatto gioco di squadra nei confronti del compagno Antonioli, visto che si è lasciato alle spalle il leader della generale Anton Palzer, a sua volta preceduto anche dal francese Thibault Anselmet (primo fra gli Under 23). La Coppa di specialità sprint è vinta dallo svizzero Arnold con 240 punti su Robert Antonioli con 225 e sullo svizzero Daniel Zugg con 208.
In campo femminile affermazione a sorpresa per la slovacca Marianna Jagercikova, grazie ad una prova autoritaria al termine della quale è riuscita a precedere le due svizzere Marianne Fatton e Arina Riatsch. Settima la prima delle azzurre, Mara Martini, che è però risultata la terza miglior under 23. Quarta piazza per la spagnola Marta Garcia Farres, seguita dalle due sorelle francesi Lena e Lorna Bonell. Marianne Fatton vince la Coppetta di specialità con 280 punti su Claudia Galicia Cotrina e su Marta Garcia Farres.

JUNIOR - Nelle due gare junior ottima prova dei giovani azzurri. In campo maschile la finale è tutta nel segno di Giovanni Rossi, che ha preceduto di 9 secondi Daniele Corazza, terzo il francese Robin Galindo. Al femminile ennesima prova d’autorità della russa leader di Coppa Ekaterina Osichkina, capace di imporsi in maniera agevole, davanti a Samantha Bertolina che ha accusato un ritardo di 27 secondi, quindi sul terzo gradino del podio la svizzera Emilie Farquet e quarta Valeria Pasquazzo.
Ekaterina Osichkina vince anche la coppetta di specialità sprint con 300 punti, contro i 260 di Samantha Bertolin e i 180 di Valeria Pasquazzo. In campo maschile la graduatoria di Coppa del Mondo sprint vede trionfare lo svizzero Patrick Perreten con 240 punti, su Giovanni Rossi con 221 e l’altro svizzero Aurelien Gay con 170.
VERTICAL RACE - Giovedì secondo atto delle finali di Coppa del Mondo a Madonna di Campiglio con la vertical race, che registra una variazione del percorso. Partenza alle 18 dalla base dello Spinale nel cuore di Madonna di Campiglio (quota 1520 metri) e arrivo ai 2103 metri del Monte Spinale (dislivello complessivo di 650 metri), con tre percorsi diversi in base alle categorie. Il pubblico potrà seguire la gara in quota (zona arrivo) utilizzando la cabinovia con accesso gratuito dalle 17.45 alle 19. In chiusura di serata ci sarà un'altra novità: la cena-evento SkiMo Party, prevista alle ore 19,30 allo Chalet Fiat. All'iniziativa prenderanno parte tutti gli atleti e i tecnici, ma anche su prenotazione (raceoffice@3trecampiglio.it) possono partecipare gli appassionati.
Skialper 123 di aprile-maggio: do not pray for snow, do something!
«Un numero come questo della rivista è coraggioso, diverso, di rottura (modi diversi di dire: rischioso). Per una volta abbiamo abbandonato quel tono leggero che spesso ci contraddistingue, abbiamo voluto essere più rock che pop. Per certi versi anche un po’ punk. Abbiamo voluto, con tutto il cuore, che qualcuno storcesse anche il naso e ci trovasse fuori luogo, radical chic, autoreferenziali. Come i ragazzi che manifestano per strada». Sono le parole del direttore editoriale di Mulatero Editore Davide Marta a introdurre Skialper 123 di aprile-maggio, in edicola a partire dalla prossima settimana e interamente dedicato al riscaldamento globale e all’ambiente. Lo strillo di copertina è eloquente: Don’t pray for snow, do something. Ed è proprio questo il senso di un fascicolo di ben 224 pagine (record per Skialper), stampato interamente su carta riciclata: documentare lo stato di salute delle nostre montagne, dei ghiacciai, dei boschi, capire quali sono le prospettive per il futuro e che cosa ognuno di noi nel suo piccolo sta già facendo e soprattutto potrà fare per un futuro più verde. Ops, più bianco…

QUALE FUTURO? - Riscaldamento globale, investimenti sbagliati, dal Piemonte al Friuli sono centinaia le stazioni sciistiche che hanno chiuso i battenti lasciando in eredità acciaio, cemento e montagne disboscate. Per istituzioni e impiantisti l'unica soluzione sembra essere la neve programmata. Ma a che costo? Tomaso Clavarino, fotografo documentarista di fama internazionale, ha girato le Alpi tra Piemonte, Lombardia, Dolomiti e Austria alla ricerca di stazioni fantasma ed ecomostri, ma anche di esempi di riconversione green. Un lavoro durato mesi che ha portato alla realizzazione di un dossier di ben 28 pagine. Da leggere, guardare e conservare.

BIODEGRADABILE VS RICICLABILE - L’equazione della sostenibilità dell’abbigliamento outdoor è difficile. I materiali naturali sono biodegradabili (in determinate condizioni) ma sprecano risorse naturali e la loro fine vita produce gas serra; quelli sintetici teoricamente riciclabili all’infinito ma in parte all’origine dell’inquinamento da microplastiche. Un interessante articolo per saperne di più.
GHIACCIAI, UN FUTURO GRIGIO - La temperatura in salita è all’origine della fusione dei ghiacciai perché contribuisce pesantemente alla diminuzione di massa in estate e anche in inverno, quando le precipitazioni nevose sempre più spesso salgono di quota. Abbiamo fatto il punto sullo stato di salute dei ghiacciai italiani e non solo con Christian Casarotto, glaciologo del MUSE-Museo delle scienze di Trento.

NEVE, SEMPRE MENO, SEMPRE PIÙ IN ALTO - L’aumento delle temperature porta anche a un minore innevamento, soprattutto sotto i 1.500 metri. E il futuro cosa ci riserverà? Ne abbiamo parlato con Michelle Freppaz, professore associato di nivologia e pedologia all’università di Torino e autore del libro ‘I giorni della neve’.
ALBERI, UN EQUILIBRIO PRECARIO - In Italia la superficie occupata dalle foreste è in aumento. Ma fenomeni sempre più estremi come la tempesta Vaia o le prolungate siccità mettono a rischio molte foreste e specie. Giorgio Vacchiano è ricercatore e docente di selvicoltura e pianificazione forestale all'Università Statale di Milano ed è stato inserito dalla prestigiosa rivista Nature tra gli 11 ricercatori emergenti al mondo. Per Skialper ha scritto un interessante articolo proprio su questi argomenti.
PERMAFROST, IL PROBLEMA NASCOSTO - Lo strato di terra perennemente ghiacciato, un ottimo collante per le rocce delle montagne, si sta riducendo. Ed è all’origine di molti crolli e frane in quota, alcune catastrofiche come quella del Cengalo del 2017. Su questo problema ha scritto per noi Riccardo Scotti, ricercatore in geomorfologia e permafrost presso l’Università di Bologna e responsabile scientifico del Servizio Glaciologico Lombardo.
THINK TANK DELLA NEVE ALLE LOFOTEN - La neve è in pericolo e per questo Patagonia, marchio di abbigliamento californiano pioniere della sostenibilità ambientale, ha chiamato a raccolta alle isole norvegesi Lofoten, minacciate dalle trivellazioni marine alla ricerca di idrocarburi (una battaglia che sembra, fortunatamente, vicina alla vittoria) ambassador, giornalisti, sportivi per cercare nuove strategie di comunicazione del problema del climate change e degli effetti che potrà avere sugli sport outdoor. Skialper, unico media italiano, c’era.
DIALOGHI SULL’ACQUA - Fare snowboard nel Canton Ticino può avere influenze su quello che succede nel Mediterraneo o nel Mar Nero. Perché la neve diventa acqua che attraverso i fiumi arriva al mare. Mattia Fogliani, splitboarder ticinese, ha ideato il progetto Alpsea, proprio per sensibilizzare sui legami tra neve e acqua e a uno stile di vita più pulito.


I SENTIERI EFFIMERI DEI THULE - La Groenlandia è uno dei luoghi più belli e remoti della terra. E anche uno di quelli dove gli effetti del climate change sono più evidenti. Pubblichiamo uno straordinario reportage del fotografo Kelvin Trautman che ha esplorato la costa orientale dell’isola in compagnia di velisti e trail runner (c’era anche Anna Frost).


GRANDE CIRCOLO - Cosa c’è di più ecologico che usare i propri sci (o al massimo una e-bike) come mezzo di trasporto? Il nostro Andrea Bormida ha percorso 150 chilometri da Sesto Pusteria a Colle Isarco, lungo i confini tra Alto Adige e Austria, by fair means. E non si è fatto mancare l’occasione di testare l’abbigliamento Salewa prodotto utilizzando gli scarti della lana delle pecore locali e trattamenti impermeabilizzanti green.
VOGLIO UNA VITA LOW IMPACT - Si può vivere senza inquinare? Purtroppo no, però si può adottare uno stile di vita, non solo nelle faccende di tutti i giorni, ma anche quando si praticano sport outdoor, più pulito possibile. È quello che sta cercando di fare da anni Luca Albrisi…

UN INVERNO ‘EARN YOUR TURNS’ - Dalla prima all’ultima neve salendo e scendendo con le pelli, senza prendere mai un impianto di risalita. È la sfida di Eva Toschi.
GLOBETROTTER PER L’AMBIENTE - Vacanze in bici e sci, ma anche trasferte a Washington per parlare del climate change con i politici: Brody Leven è uno degli sportivi outdoor più originali e coinvolti nel progetto dell’associazione POW, Protect Our Winters.

AZIENDE E PRODOTTI GREEN - Da Vaude a Picture, da Mammut a La Sportiva e ATK, ecco cosa fanno i principali marchi Outdoor per rendere più sostenibili i loro prodotti. E poi tante storie all’insegna del recupero, dagli occhiali realizzati con le serigrafie dei vecchi snowboard alle cinture che nascono dalle pelli usate, senza dimenticare i consigli per gli acquisti eco.
PORTFOLIO - Ghiacciai quasi spariti, pranzi gourmet dai vestiti compostati, pareti trasformate dai crolli di roccia dovuti allo scioglimento del permafrost, sci che diventano combustibile per il cemento e tanto altro nella sezione dedicata alle fotografie più significative.

OUTDOOR RUNNING - Un allegato di 48 pagine con le schede delle più interessanti gare di trail, skyrunning e corsa in montagna del calendario italiano.
Gli azzurri per le finali di Coppa del Mondo. Debutto per la junior Lisa Moreschini
La prossima settimana si chiude la Coppa del Mondo. Sarà Madonna di Campiglio aospitare la tre giorni della finale con sprint mercoledì, vertical giovedì e individual sabato.
Nelle convocazioni azzurre una novità: il debutto in Nazionale della junior Lisa Moreschini «Ha vinto quasi tutte le gare di Coppa Italia nella sua categoria - spiega il dt Stefano Bendetti - ma non se l’era mai sentita di venire in Coppa del Mondo perché non pensava di essere pronta, visto che è il primo anno che fa gare di ski-alp». Il resto della squadra non cambia e allora Alba De Silvestro, Robert Antonioli, Michele Boscacci, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Federico Nicolini, Alex Oberbacher oltre al rientro di William Boffelli tra i Senior, Giulia Murada, Ilaria Veronese, Mara Martini, Giulia Compagnoni, Nicolò Canclini, Davide Magnini, Henri Aymonod tra gli Espoir, Samantha Bertolina, Valeria Pasquazzo, Fabien e Sebastien Guichardaz, Giovanni Rossi, Daniele Corazza tra gli Junior.
Adamello Ski Raid, ecco i pretendenti al titolo
Sta prendendo forma la starting list della settima edizione dell’Adamello Ski Raid, tappa del circuito La Grande Course, con l’adesione di ski-alper italiani, dopo le importanti conferme straniere delle scorse settimane. Hanno dunque sciolto le riserve gli alfieri del Centro Sportivo Esercito e domenica 7 aprile saranno dunque sicuri protagonisti Matteo Eydallin e Michele Boscacci, ma occhio anche alla coppia young, formata dal local Davide Magnini e da Nadir Maguet. Ci sono dunque tutte le credenziali per un’altra edizione superlativa della competizione organizzata dall’Adamello Ski Team, che vedrà sfidarsi 700 specialisti di ben 15 nazioni e in rappresentanza di 4 continenti.
Una competizione affascinante, alla quale è difficile resistere. Non è un caso dunque che fra i partecipanti ci sarà il fuoriclasse Kilian Jornet, in coppia con l’austriaco Jakob Hermann, con l’obiettivo di inserire i propri nomi nell’albo d’oro della competizione organizzata dall’Adamello Ski Team. Fra gli iscritti anche la collaudata coppia francese composta da Xavier Gachet e William Bon Mardion e gli altri transalpini Alexis Sévennec e Dider Blanc. In campo femminile c’è già la coppia da battere, composta dalla francese Axelle Mollaret e daAlba De Silvestro, ma occhio pure all’esperta Laetitia Roux che svelerà nei prossimi giorni la compagna di cordata.
ULTIME ORE PER ISCRIVERSI - Scade alla mezzanotte di domenica 31 marzo il limite massimo per potersi iscrivere all'Adamello Ski Raid. Ci sono ancora pochi posti liberi. Le procedure di adesione sul sito www.adamelloskiraid.com e www.grandecourse.com
PERCORSO CONFERMATO - Sono giornate intense per il comitato organizzatore che continua nelle procedure di allestimento e attrezzatura del percorso di gara, che grazie alle abbondanti nevicate autunnali in quota è confermato nella versione originale. Nei prossimi giorni sono però attese nevicate, che non dovrebbero però penalizzare il tracciato.
Nel dettaglio le categorie maschili affronteranno 43 km con un dislivello in salita di 4.000 metri e in discesa di 4.380, con partenza da località Tonalina e arrivo a Ponte di Legno, mentre le categorie femminili partiranno da Passo Paradiso, affrontando 39 km con 3.100 metri di dislivello in salita e 4.380 in discesa; l'arrivo sarà allestito anche questa volta a Ponte di Legno.
La gara maschile partirà alle ore 5.30 da località Tonalina (1.630 metri) con la prima salita verso i 2.585 metri di Passo Paradiso, quindi altra ascesa ai 2.996 metri di Passo Presena, dove è previsto il primo cambio pelli. Discesa poi verso i 2.403 metri del Lago Mandrone, per un ulteriore cambio assetto per giungere ai 3.250 metri del Canalino Ski Raid. Si prosegue quindi verso le Lobbie con un suggestivo passaggio proprio sulla terrazza del rifugio Ai Caduti dell’Adamello. Da lì, l’ascesa verso Cresta Croce e il cannone a quota 3.300 metri. L’immensa distesa del Pian di neve porterà gli atleti sulla cima dell’Adamello, il punto più alto della gara con i suoi 3.539 metri. Seguirà lo scollinamento verso i 3.390 metri del Passo degli Italiani, quindi la discesa lungo il versante Nord del Corno Bianco, la risalita ai 3.230 metri di Passo Venezia, per poi scendere inizialmente lungo lo splendido itinerario del Pisgana, passando poi attraverso la Bocchetta di Bedole sul ghiacciaio del Pisgana orientale Pisganino, quindi gli ultimi 10 km sino ai 1.250 metri del traguardo di Ponte di Legno. Per le donne stesso percorso, ma con partenza a quota più elevata, ai 2.585 metri di Passo Paradiso alle ore 6.10.
SKI STADIUM AL PASSO PRESENA - Priorità, quella di portare il pubblico in quota. Anche quest’anno è confermato l’accesso gratuito dalle ore 5 alle ore 7 del pubblico sulle cabinovie Paradiso e Presena, per seguire il passaggio ai relativi passi, con la possibilità di assistere al transito ai 3000 metri di Passo Presena nell’Adamello Ski Raid Stadium, nella speciale arena allestita dal Consorzio Pontedilegno - Tonale con tribune naturali. E per animare ulteriormente lo stadio in quota ai primi 2.000 tifosi che saliranno con la cabinovia verrà donata una campana personalizzata con la quale potranno spronare i concorrenti.
DIRETTA FACEBOOK E SPECIALE RAI SPORT - Per chi non può essere presente sul campo di gara può seguire l’Adamello Ski Raid sul profilo facebook e sul sito internet www.adamelloskiraid.com. Inoltre nei giorni successivi la gara è previsto uno speciale di 60 minuti su Rai Sport, realizzato dalla sede di Trento con due inviati speciali Daniele Cappelletti e Walter Salvadori che racconteranno la gara vissuta in mezzo ai protagonisti.
Presentato il Trofeo Mezzalama 2019. Con un 4000 in più
Giovedì pomeriggio al Camp Zero Active Luxury di Champoluc è stata presentata ufficialmente la XXII edizione del Trofeo Mezzalama in programma il 27 aprile. Davanti al numeroso pubblico è stato il presidente della Fondazione Trofeo Mezzalama Luca Bieler a dare il saluto di benvenuto. Subito dopo ha preso la parola il presidente della Regione Antonio Fosson: «Il Mezzalama non è una semplice gara, ma è un pezzo di storia della Valle d’Aosta che gli appassionati dello scialpinismo hanno saputo salvaguardare e proteggere negli anni fino a farlo diventare un’eccellenza valdostana che tutto il mondo ci invidia».
Andriano Favre, che nella mattina era stato in elicottero per un primo sopralluogo sul tracciato di gara ha rassicurato i presenti che il percorso è in buone condizioni. «Questa mattina mi aspettavo una situazione più problematica - ha raccontato il direttore tecnico del Trofeo Mezzalama - è stato un inverno avaro di precipitazioni nevose, ma il tracciato di gara è in buone condizioni. Ma la vera novità dell’edizione 2019 sarà un terzo quattromila. Invece di cominciare la discesa verso Gressoney appena valicato il Naso, da quota 3900 gli atleti risaliranno con gli sci verso il colle del Lys fino alla Roccia della Scoperta (4177 metri). Come nel 1978, vogliamo ricordare l’impresa dei sette montanari di Gressoney che nel 1778 raggiunsero questo piccolo isolotto roccioso che emerge dai ghiacciai tra Valle d’Aosta e Vallese».

Emy Leitner di Dynafit ha parlato della collaborazione pluriennale dell’azienda del leopardo con il Trofeo Mezzalama «Per la terza edizione di fila al fianco della manifestazione ci sarà anche Dynafit grazie a una partnership che sta contribuendo ad accrescere il prestigio di due punti di riferimento assoluti nel campo degli sport endurance d’alta quota. Per l’edizione 2019, l’azienda del leopardo delle nevi supporterà anche il Mezzalama Jeunes dedicata alle giovani promesse. A fianco degli atleti élite, il brand schiera una squadra composta dallo staff Dynafit, oltre ai fortunati vincitori del concorso Mountopia Mezzalama. Dall’inizio della nostra collaborazione, Dynafit e il Trofeo Mezzalama formano un connubio affiatato grazie alla condivisione di passioni comuni come il rispetto della montagna e le sfide ad altissime quote, elementi che devono essere trasmessi anche agli sportivi più giovani». Durante la prestazione si è parlato, come anticipato da Emy Leitner, anche del Mezzalama Jeunes riservato ad atleti under 18 che si correrà sulle nevi di Gressoney venerdì 26 aprile. Il giorno successivo i giovani partecipanti, accompagnati da guide alpine, potranno risalire in quota verso il Rifugio Mantova e la Capanna Gnifetti per assistere alla discesa degli atleti del Trofeo Mezzalama.












