La rivincita di Elena
Quando una passione ti prende, lotti anche se le cose non vanno come vorresti. Per Elena Nicolini la vittoria al Tour della Mountain Attack «vale doppio - ci ha detto la trentina – perché mi sono ripresa la mia vita. Lo sci alpinismo è una parte di me, mi piace questo sport, l’ambiente, gli allenamenti. Negli ultimi due anni sono sempre andata sugli sci, ma sono stati due anni difficili, con tanti problemi. Che adesso si sono risolti e questo successo vuol dire tanto, non solo per me: se tieni duro, se non ti arrendi alla fine le soddisfazioni arrivano».
E adesso? «L’importante per me era venirne fuori. Vivo alla giornata e mi godo questo momento. Non ha ancora continuità, lo so, gli italiani li ho ‘cannati’, ma a Saalbach mi sono migliorata di quasi sei minuti rispetto al tempo che avevo realizzato quattro anni fa quando anche allora la avevo vinta. Se mi convocano in Nazionale ci vado, intanto preparo le gare della Grande Course, adesso le motivazioni davvero non mancano. Cosa verrà non importa, a me adesso va bene così. Sono serena, era importante ripartire e sono ripartita».
Pila, una fiaccolata contro il tumore al seno
Una fiaccolata per combattere il tumore al seno. È questo il senso dell’appuntamento di sabato 2 febbraio a Pila, giunto alla sesta edizione. I Light Pila, infatti, è la fiaccolata benefica, aperta alla partecipazione di tutti, a favore dell’associazione Susan G. Komen Italia.Quest’anno l’obiettivo è ancora più ambizioso: raggiungere e superare quota 100.000 euro di ammontare complessivo delle donazioni (calcolati dalla prima manifestazione, nel 2013), unita alla partecipazione di quanti più sostenitori possibile; infatti nei sei anni trascorsi ad oggi, sono stati già raccolti oltre 86.000 euro per la lotta ai tumori al seno e quasi 7.000 persone hanno preso parte all'evento.
PROGRAMMA – Momento top della giornata sarà la discesa con le fiaccole a luci led a cui tutti possono partecipare: adulti, bambini, sciatori e snowboardisti più o meno esperti ed anche con le ciaspole e a piedi: tutti scendono lungo le piste della località illuminandole di rosa per un’unica grande missione: sciare insieme per fare del bene. La festa continuerà in serata nelle baite e nei locali tutti decorati a tema con menù speciali, musica e spettacoli, brindando alla solidarietà. Partenza e arrivo sono allo ski village di Gorraz, centro del comprensorio di Pila, dove lo staff del Consorzio Turistico Espace de Pila e di Pila s.p.a., che firmano la regia e l’organizzazione dell’evento, accoglieranno gli iscritti alla manifestazione il cui intero ricavato verrà devoluto alla Komen Italia, senza utilizzo per la copertura dei costi che la località sostiene a proprio carico. Il coordinamento della fiaccolata è affidato ai 200 maestri di sci, tutti volontari.
ISCRIZIONI - Le iscrizioni sono aperte sul sito di Pila www.pila.it e sul sito di Komen Italia www.komen.it. È possibile anche una donazione di chi non può o non vuole sciare, ma vuole partecipare col proprio contributo, mentre per chi partecipa la donazione minima è di 15 euro (8 bambini).
Info: www.pila.it Info@pilaturismo.it
Festa azzurra a Saalbach
Quattro azzurri sul gradino più alto del podio a Saalbach: la Mountain Attack è tutta tricolore. Michele Boscacci ci ha preso gusto e ha concesso il bis: gli atleti di casa Armin Höfl e Jakob Herrmann, ci hanno provato, si sono avvicinati, ma il valtellinese aveva la gamba e nella seconda parte di gara ha cambiato passo, andando a vincere con quasi un minuto di vantaggio sugli avversari: secondo Höfl e terzo Herrmann. Debutto vincente per Alba De Silvestro: ancora più netto il suo successo, con un margine di quasi quattro minuti su Claudia Galizia, con Michaela Essl a completare il podio.
La festa azzurra era iniziata con il Tour. Primo posto per Alex Oberbacher sugli austriaci Daniel Zugg e Alexander Brandner, grande affermazione per una ritrovata Elena Nicolini dopo un testa a testa con Dimitra Theocharis, seconda la traguardo, con terza l’austriaca Sarah Dreier.
Con gli sci tra i Pehuenche
I Pehuenche sono un antico popolo delle Ande. Nella loro lingua sono anche conosciuti come Mapudungun e la loro terra, a cavallo tra Cile e Argentina, tra il vulcano Lonquimay e il fiume Maule, la chiamano Wallmapu. E Wallmapu è il nome del cortometraggio della DPS Cinematic's The Shadow Campaign con due sciatori che entrano in questo mondo, tra vulcani, alberi Araucaria (o pehuén, di qui il nome Pehuenche), neve e vento. E allora buona visione.
Mountain Attack, si fa
Anche Saalbach ovviamente è sommersa dalla neve come tutta l’Austria, ma la Mountain Attack si farà. Programma confermato per venerdì, anche se il tracciato della marathon andrà in scena su un percorso ridotto per questioni di sicurezza. «In realtà è durissima lo stesso - ci racconta Michele Boscacci in partenza per l’Austria - alla fine i metri di dislivello sono comunque 2600, solo 400 in meno rispetto al percorso originale». Miky ha deciso di gareggiare, mentre non ci sarà Palzer che con un post su Facebook ha annunciato che non sarà alla partenza. «Ma in questa gara gli avversari - conclude Miky - non mancano certo, gli austriaci prima di tutto con Herrmann, Höfl…».
GARA ROSA - Attesa per il debutto di Alba de Silvestro che per la prima volta si cimenta sui muri di Saalbach. Ci proverà, anche se le avversarie non mancano da Michaela Essl a Claudia Galicia…
Partenza alle 16 dalla Dorfplatz di Saalbach, con live stream sul sito della gara mountain-attack.at.
Il touring secondo Armada
JP Auclair, Tanner Hall e Julien Regnier dicono qualcosa? Sono questi tre famosi skier ad avere inventato il marchio Armada nel 2002. Con una mission che non lascia spazio a dubbi: costruire lo sci del futuro. Il brand di Salt Lake City è sempre sulla cresta dell’onda, soprattutto per chi ama galleggiare su metri di powder. Naturalmente con uno sci della serie Tracer! www.armadaskis.com
TRACER 98 - Lo sci da fuori pista per tutti i giorni, costruito con un obiettivo sopra a tutto: la versatilità. Il Tracer 98 è rapido nei cambi di lamina, veloce sulle piste battute, agile ed affidabile in ogni condizioni di neve: se vuoi uno sci davvero pronto a tutto il Tracer 98 è la tua scelta naturale. I bordi superiori smussati poi tolgono un po’ di peso (1.780 gr nella misura 180 cm).
Struttura: Hybrid Ultra - Lite Core
Anima: Wood Core
Antivibrante: Carbon Fiber
Lamine: 1.7 Impact Edge
Soletta: Comp Series Base
Prezzo: 579,90 €
Misure: 164 - 172 - 180 - 188 cm
Sciancratura: 133 / 98 / 124 mm
Raggio: 18.5 m
TRACER 88 - L’essenza dello skialp in uno sci creato dagli alpinisti per alpinisti. Un modello ultralight pensato per risparmiare il maggior peso possibile senza compromettere il piacere della sciata… american way. Premiato come uno dei migliori sci d’alpinismo grazie alla velocità in salita e al suo ottimo galleggiamento in discesa. In ogni condizione di neve.
Struttura: Hybrid Ultra - Lite Core
Anima: Wood Core
Antivibrante: Carbon Fiber
Lamine: 1.7 Impact Edge
Soletta: Comp Series Base
Prezzo: 549,90 €
Misure: 162 - 172 - 182 cm
Sciancratura: 119 / 88 / 110 mm
Raggio: 20.7 m
TRACER 108 - L’Armada Tracer 108 è il migliore compromesso tra riduzione del peso e stabilità per gli amanti del fuori pista. Versatile al punto giusto per le uscite in backcountry
e per la ricerca della linea perfetta. Uno strato antivibrante Xrystal Mesh rende la sciata precisa e il rinforzo in titanal dà una sensazione di solidità ed è garanzia di reattività.
Struttura: Hybrid Ultra - Lite Core
Anima: Wood Core
Antivibrante: Xrystal Mesh Damping
Lamine: 1.7 Impact Edge
Soletta: Comp Series Base
Prezzo: 599,90 €
Misure: 164 - 172 - 180 - 188 cm
Sciancratura 135 / 108 / 126.5 mm
Raggio: 20 m
Mission Antarctic disponibile gratuitamente online
«L'Antartide è il posto più energetico, bello e inesplorato del pianeta». Bastano queste poche parole per capire con quale spirito Xavier de Le Rue è tornato dal suo primo viaggio con lo snowboard sui ghiacci dell'Antartide, nel 2008. Così da allora ha sempre lavorato per tornarci e per farlo a modo suo. Ed è proprio da questo desiderio che è nato Mission Antarctic, il film che lo vede protagonista insieme a Lucas Debari di una spedizione con una piccola barca alla scoperta degli angoli più selvaggi e delle linee più belle da scendere. Un piccolo capolavoro che è stato premiato come migliore pellicola d'avventura al New York Wild Film Festival, oltre che finalista al Banff Mountain Book & Film Festival e che ora è disponibile su YouTube, per la prima volta gratuitamente. Mission Antarctic è stato prodotto da Timeline Missions in collaborazione con Camp 4 Collective ed è un cortometraggio di quasi 40 minuti. Buona visione!
Lenzi e Herrmann su e giù sul trampolino di Bischofshofen
A Bischofshofen parte la stagione di Coppa del Mondo. Appuntamento con la Hochkönig Erztrophy dal 18 al 20 gennaio: e per promuovere la gara gli organizzatori hanno pensato di far salire sulla pista di atterraggio del trampolino del salto due atleti proprio in occasione dell’ultima tappa della Vierschanzentournee, il Torneo dei Quattro Trampolini. In pista il campione di casa Jakob Herrmann e Damiano Lenzi. «Una bella tirata - ci ha raccontato Lence - non l’avevamo provata prima, ma ce l’abbiamo fatta e poi giù a tutta. Siamo partiti tra una manche e l’altra: una esibizione particolare in un ambiente unico con 15.000 persone in tribuna che sono rimaste un po’ a bocca aperta per quello che abbiamo fatto».
DYNAFIT - Lenzi è l’uomo di punta del team Dynafit. E il marchio del leopardo delle nevi sarà sponsor proprio della gara austriaca di Coppa del Mondo. Un legame quello di Dynafit con l’agonismo che proseguirà come partner del Mondiali a Villars sur Ollon, in Svizzera dal 9 al 16 marzo, alla Sellaronda Skimarathon il 22 marzo, per concludersi con il Trofeo Mezzalama il 27 aprile.
Venerdì si presenta il masterplan olimpico per il 2026: per ora lo ski-alp non c'è
Nuova settimana ‘olimpica’: venerdì 11 gennaio le due candidate rimaste dovranno presentare al CIO a Losanna (basta per posta certificata, per risparmiare…) il masterplan dei Giochi 2026. Non ci saranno (forse) sorprese: Stoccolma, è vero, qualche problema ce l’ha visto che in Svezia non c’è ancora un governo dopo le elezioni di quattro mesi fa e gennaio sarà decisivo per capire se si troverà una soluzione o se si andrà a nuove elezioni. Ma il presidente del CIO, Bach sembra pronto a dare una proroga alla capitale svedese.
In Italia, Milano-Cortina ormai si è allargata: sono entrati anche Trentino (con la Val di Fiemme per fondo e salto) e Alto Adige (con il biathlon ad Anterselva). Cortina dovrebbe essere la sede per le gare femminili di sci alpino, Bormio per quelle maschili. Per la cerimonia di inaugurazione è pronto lo stadio San Siro, per quella di chiusura c’è l’ipotesi dell’Arena di Verona. Ma per l’11 gennaio bisogna anche presentare una serie di garanzie, quelle riguardanti i costi, la sicurezza, il rispetto dei diritti umani… Nel masterplan non figura lo sci-alpinismo. In questa occasione, infatti, bisogna presentare lo stesso format degli ultimi giochi olimpici (e in Cina lo ski-alp non c’è), poi ad assegnazione avvenuta si potrà provare a chiedere al comitato organizzatore di inserire lo sci-alpinismo. Con maggiore speranza di farcela se vincesse l’Italia piuttosto che la Svezia. Da giugno l’ISMF (che tra l’altro quest’anno andrà ad elezioni) dovrà fare i passi decisivi. Giugno perché la decisione definitiva del CIO sui Giochi del 2026 sarà il 23 nella IOC Session di Losanna.
26 gennaio ecco Peak to Creek: scialpinisti e discesisti in un grande evento sulla neve
Tutti abbiamo ammirato la pista Stelvio durante la Coppa del Mondo e abbiamo sognato grazie all’incredibile impresa di Dominik Paris; ma è possibile godersi quella discesa anche se non si sa condurre su sci lanciati a circa 140km/h? Ebbene, la risposta è sì.
Questo è lo spirito della Peak to Creek, un evento che dal ben lontano 2006 – allora si chiamava White Challenge – permette a centinaia di sciatori e snowboarder di cimentarsi lungo gli otto chilometri della pista Stelvio. La partenza, a coppie, avviene da Cima Bianca, a 3012 metri, e costringe le gambe a spingere sulle lamine senza potersi riposare se non solo 1787 metri più in basso, una volta raggiunta Bormio, con unicamente un breve tratto neutralizzato per questioni di sicurezza presso il Canalino Nuovo.
Dall’anno scorso poi non si vedono atleti unicamente impegnati in discesa: alla classica Peak to Creek si è aggiunta un vertical di scialpinismo. Ecco così la seconda edizione della Creek to Peak, con un tracciato che da Bormio avrà il suo arrivo 1000 metri più in alto, preso il Pian dei Larici, alla luce delle frontali.
A Bormio si crea dunque il primo evento in cui i questi due mondi diversi possono toccarsi, osservarsi e conoscersi. E festeggiare insieme, in un’unica intensa e fantastica giornata il 26 gennaio 2019. Al termine delle due gare, si svolgerà infatti un après-ski per tutti a Bormio 2000, condito da musica, una ricca estrazione di premi e molto molto altro ancora.
Volete partecipare? Affrettatevi: avete tempo fino solo fino al 9 gennaio per iscrivervi a prezzo scontato. Per iscrizioni e ulteriori informazioni, vi rimandiamo al sito peaktocreek.it o alle pagine social di Bormio Ski.
Iwan Arnold e Déborah Chiarello campioni svizzeri nella sprint
Seconda giornata di gare a Rothwald per i campionati svizzeri, con l’assegnazioni dei titoli nella sprint. Vittoria di Iwan Arnold, davanti a Arno Lietha, al debutto tra i grandi e primo Espoir, con Martin Anthamatten a completare il podio. Nella gara rosa si impone Déborah Chiarello davanti a Marianne Fatton e Arina Riatsch. Negli junior affermazioni di Chloé Formaz e Patrick Perreten, mentre Caroline Ulrich e Thomas Bussard sono i primi tra i Cadetti.
Assegnati gli scudetti giovanili nell'individuale
Campionati italiani giovanili fra conferme e sorprese, quelli andati in scena al Passo del Tonale grazie alla collaudata organizzazione dello sci club Brenta Team. Sei in titoli in palio, assegnati su percorsi di varia lunghezza, con medaglie d’oro conquistate dall’atleta di casa Davide Magnini e dalla piemontese Ilaria Veronese tra gli Espoir, quindi dai valtellinesi Giovanni Rossi e Samantha Bertolini fra gli junior, e dal bergamasco Luca Tomasoni e dalla sondrina Silvia Berra fra i cadetti.
LE GARE - Preventivato il successo di Magnini al termine del percorso che vedeva partenza sotto Malga Valbiolo e arrivo nei pressi dell’omonimo rifugio dopo aver affrontato 1384 metri di dislivello, con 4 salite e 9 cambi assetto. Non tanto il distacco importante che ha inflitto al secondo classificato, visto che il vermigliano del centro sportivo Esercito è arrivato al traguardo 3 minuti e 24 secondi prima del valtellinese Nicolò Canclini. Una gara tutta all’attacco per Davide Magnini, che ha subito imposto un ritmo risultato insostenibile per gli avversari, testimoniando un ottimo stato di forma, e cambiando con tranquillità sin in vetta alla prima salita dopo il tratto con gli sci nello zaino. Da lì in poi ha gestito la gara, transitando per primo sotto lo striscione d’arrivo, con Nicolò Canclini secondo, e il trentino che difende i colori dello sci club Valdobbiadene Enrico Loss, bronzo con 7 minuti di ritardo dal vincitore.
Giornata da incorniciare anche per Ilaria Veronese, che si è aggiudicata la medaglia d’oro under 23 dopo i 1098 metri di dislivello con 3 salite e 7 cambi di assetto: si tratta del primo titolo italiano in assoluto, grazie ad una prova affrontata con grande determinazione, al termine della quale ha preceduto di 36 secondi la friulana Mara Martini, quindi terza la valtellinese dell’Esercito Giulia Murada, quarta la fassana Giorgia Felicetti.
Pronostici rispettati nelle gare junior, con Giovanni Rossi del Lanzada che si è riconfermato campione italiano, così come la valtellinese Samantha Bertolina capace di centrare l’ennesimo titolo. Rossi è riuscito a precedere sul traguardo i due gemelli aostani Sebastien Guichardaz di 28 secondi e Fabien, giunto esattamente un minuto dopo il vincitore.
Samantha Bertolina invece ha costruito la vittoria nella seconda parte di gara, quando è riuscita a superare Lisa Moreschini, un po’ in difficoltà nei cambi pelli essendo alla sua prima stagione agonistica. Nell’ultima salita e in discesa ha poi gestito il vantaggio, transitando sul traguardo con un vantaggio di 1’45” sulla promettente portacolori del Monte Giner, mentre sul terzo gradino del podio è giunta un’altra trentina, Valeria Pasquazzo a poco più di 5 minuti.
Fra i cadetti gara combattuta per la vittoria finale. Al termine dei 714 metri di dislivello con 2 salite 4 cambi assetto ha primeggiato Luca Tomasoni dello sci club Presolana, capace di precedere di 13 secondi Luca Vanotti dell’Albosaggia, mentre più staccato è arrivato il suo compagno di squadra Simone Murada.
Oltre due minuti invece il distacco che la vincitrice della categoria cadette Silvia Berra ha inflitto alla piemontese Elisa Tron, con Nicole Valli della Polisportiva Albosaggia nettamente staccata. Per loro un percorso di 520 metri di dislivello con 2 salite e 4 cambi assetto.