SkiAlpRace Ahrntal, la parola ai protagonisti
Un testa a testa tutto valtellinese alla SkiAlpRace Ahrntal. Vittoria e titolo per Robert Antonioli, a segno in Valle Aurina, anche lo scorso anno. «Oggi il karma è stato dalla mia e mi ha portato a vincere questa gara, che da sempre mi piace moltissimo, tecnica con discese molto toste che fanno al caso mio. Sono riuscito a prendere Boscacci sull'ultima discesa e a portare a casa il titolo italiano, che è una gran bella cosa e della quale sono molto soddisfatto. Complimenti comunque a Miky, che ha appena disputato la Mountain Attack e mi ha dato tanto filo da torcere». E allora eccolo il recordman di Saalbach, superato solo nel finale. «Bravo Robert che ha saputo sfruttare la sua supremazia in discesa, anche se sono caduto e ho perso uno sci. Mi ha superato poco prima della zona arrivo, ma dopo aver disputato da poco la Mountain Attack sono contento così».

Terzo gradino del podio Nadir Maguet. «Davanti a me solo i due mostri sacri Antonioli e Boscacci, ecco perché sono molto contento di come è andata la gara di oggi. Per molto tempo sono stato insieme a Robert nell'inseguire Michele, poi Antonioli è partito a razzo in discesa, vincendo la gara. Io ho controllato il terzo gradino del podio e direi che posso essere più che soddisfatto del mio risultato odierno».
Scudetto Espoir la settimana scorso, adesso per Alba De Silvestro anche quello assoluto. «Sto facendo la collezione di titoli italiani e spero che questa collezione diventi ancora più grande. È comunque il mio primo titolo nazionale assoluto e sono molto contenta dopo diversi secondi posti. Oggi ho fatto la mia gara senza dovermi difendere più di tanto e sono anche molto contenta che sul podio ci sia anche mia sorella Martina». Già Martina De Silvestro, dopo questa gara tornerà a gareggiare di nuovo con continuità? «Sono contentissima del risultato. Sono riuscita a superare Corinna Ghirardi poco prima de traguardo e mi sono ritrovata sul podio nella mia prima gara dopo quasi due anni. E poi sono sul podio con mia sorella Alba, che ha vinto il titolo tricolore e questo mi rende ancora più felice!». Argento per Katia Tomatis, in arrivo anche leu direttamente dalla Mountain Attack. «Sicuramente un secondo posto guadagnato più che un primo posto perso, perché Alba De Silvestro comunque è in gran forma e non mi è stato possibile impensierirla più di tanto. Arrivare seconda qui in Valle Aurina é sempre un ottimo risultato vista anche la caratura tecnica del percorso, che è molto alpino e impegnativo».

Robert Antonioli e Alba De Silvestro, scudetto in Valle Aurina
Robert Antonioli e Alba De Silvestro sono loro i nuovi campioni italiani nell’individuale. Gara ‘vera’ in Valle Aurina: tracciato tecnico, tosto e impegnativo in salita, tanta neve fresca in discesa. Un testa a testa per il titolo: Miky Boscacci parte all’attacco, nonostante le fatiche della Mountain Attack e resta al comando sino all’ultimo cambio. Nella discesa finale l’attacco di Robert Antonioli che taglia per primo il traguardo. Argento per Boscacci, con terzo posto per Nadir Maguet che trova lo spunto vincente su 'Kikko' Nicolini. Quinto Matteo Eydallin. Nella gara rosa a segno Alba De Silvestro con oltre quattro minuti di vantaggio su Katia Tomatis, anche lei di rientro da Saalbach, con terza piazza per la rientrante sorella Martina.
A livello Master successi di Ivan Antiga e Monica Sartogo.
Go, Jono, go!
C’è una cosa che ti domandi quando intervisti Jonathan ‘Jonopulse’ Wyatt: ma sarà veramente lui? Hai davanti un mostro sacro della corsa. Punto. Non della corsa in montagna o del trail. Hai davanti un vero e proprio simbolo dell’andare veloci, più o meno lontano, probabilmente il primo (Kilian permettendo) a essere polivalente. Jonathan Wyatt, classe 1972, neozelandese, ha vinto sei titoli mondiali di corsa in montagna e ha partecipato a due olimpiadi, Atlanta e Atene, oltre ad avere preso parte in gioventù a tante gare di corsa campestre e ad avere allungato ora fino ai 55 chilometri in versione trail. Come se non bastasse, due Olimpiadi e due diverse discipline: ad Atlanta i 5.000 metri e ad Atene la maratona, chiusa al ventunesimo posto. Dimenticavo: Jonathan Wyatt dalla scorsa estate è anche presidente della WMRA, World Mountain Running Association. Sul numero 115 di Skialper, di dicembre-gennaio (clicca qui per riceverlo a casa) lo abbiamo intervistato e gli abbiamo fatto provare le due nuove scarpe per in winter running di La Sportiva, Uragano e Tempesta. Ecco qualche piccola anticipazione...

MINIMALISMO E MASSIMALISMO - «Se stai correndo con tanti movimenti laterali, come avviene sui terreni tecnici, sentire il terreno ti può aiutare, il massimalismo ha permesso a tanta gente che aveva problemi dovuti a infortuni o usura delle articolazioni di tornare a correre. Credo che ci sia bisogno di tutto e che la scelta sia ampia in modo da accontentare il maggior numero di runner. Piuttosto mi concentrerei su altri aspetti, come il drop».
DROP - «Secondo me troppo poco drop è rischioso per i tendini, va bene in allenamento, per rinforzare il piede, ma non andrei sui lunghi, starei fino a 4 millimetri per allenamenti e gare corte, e poi fino a 6-7 salendo».

PARENTI DI MUTANT - Le due nuove scarpe invernali tradiscono una somiglianza nell’aspetto con Mutant e condividono con la best seller estiva un drop di 10 millimetri. Cambiano però suola: la Frixion XF ultra aderente è stata sostituita da Frixion AT. La prima è una allround, mentre per le scarpe invernali è stata utilizzata una mescola ideale su fondi morbidi dove è richiesta molta aderenza. La tomaia è costruita senza cuciture ed è idrorepellente e la tecnologia Gore-Tex utilizzata è la Gore Flex Construction che rende le scarpe molto flessibili.

UTMB 2018, numeri in calo
Un calo dell'8 per cento sull’insieme della gare (senza tenere conto della YCC), che arriva anche al 20 per cento nel caso di CCC e TDS. Mentre la gara regina si ferma a meno 6 per cento. In controtendenza solo la OCC, in crescita del 5 per cento. Sono questi i dati delle pre-iscrizioni che riporta il sito spagnolo carreraspormontana.com proprio quando, con il sorteggio di ieri, sono stati resi noti i nomi di chi è riuscito ad accaparrarsi un pettorale al gotha dell’ultra-trail. Dati che fanno riflettere perché arrivano dalla capitale indiscussa del movimento. Colpa della crisi? Oppure calo del fenomeno ultra e maggiore interesse verso distanze come quelle della OCC più contenute, seppur sempre ultra?
TENDENZA UTMB - Nonostante l’edizione record del 2017 per il numero di atleti top al via, il trend UTMB segna comunque un meno anche rispetto al 2014. Allora furono più di 6.000 le richieste in regola con i punti, oggi 5.244 per 2.300 posti disponibili. La CCC passa dalla cifra top di 4.580 richieste nel 2017 a 3.724, la TDS da 2.632 a 2.208. La OCC invece passa da quota 4.207 a 4.440. Già l’anno scorso era stata la gara più selettiva, con solo il 29 per cento delle richieste accettate. Al contrario per la CCC si è passati dal 41 al 51 per cento. È presto per trarre conclusioni, ma certo la tendenza sembra chiara.
Feuerstein Skiraid, idee chiare in Val di Fleres
L’anno scorso al debutto, fortemente voluto con lo spostamento della data a Pasquetta a causa del maltempo, ha ricevuto tanti consensi: il Feuerstein Skiraid torna il 18 marzo con sempre maggiore entusiasmo, valido anche come campionato provinciale Alto Adige. In Val di Fleres hanno le idee chiare: il comitato organizzatore della sezione skialp del Gossensass, con la presidente Stefanie De Simone in prima fila, sta già lavorando a sodo per allestire una gara di ‘spessore’. Salite impegnative, discese spettacolari e passaggi in cui gli atleti devono dimostrare la loro capacità tecnica. 1760 metri di dislivello in salita e 2070 in discesa (ben 1600 in un solo ‘colpo’ nell’ultima che conduce dalla Punta Lorenzo al Hotel Feuerstein): insomma gara ‘vera’.
«Al momento - spiega Stefanie De Simone -, dopo le fitte nevicate delle settimane scorse, gareggeremo sul percorso originale. Dopo il via presso la centrale elettrica Fernerbach, i partecipanti si porteranno verso la malga Grubenalm. Dopo 350 metri di dislivello in salita, si cambia e gli atleti si buttano in una breve, ripida discesa in direzione della malga Furtalm. Poi inizia la seconda salita, la più lunga del percorso, con 800 metri di dislivello complessivi, interrotta da un breve tratto dove bisogna trasportare gli sci, prima di affrontare un’altra breve discesa. Nella terza ed ultima salita gli atleti devono superare ancora 600 metri di dislivello, gli ultimi con gli sci sullo zaino, fino a raggiungere il deposito sci Punta San Lorenzo ai piedi della Vedretta del Montarso. Poi la lunga discesa verso il traguardo». Info: www.feuersteinskiraid.com.
Tutto pronto per il debutto della Peller Ski Raid
Una nuova gara entra nel panorama scialpinistico italiano, la Peller Ski Raid in programma domenica 21 gennaio. Sul monte Peller da ormai diciotto anni si organizza un raduno, adesso il passo di una individuale FISI che vale anche come campionato trentino. «Era da un po’ di tempo che ci pensavano - spiega Andrea Concini del comitato organizzatore - per valorizzare il Peller e riprendere la tradizione di una storica prova Fisi come il Trofeo Corradini. Ma ci sarà sempre anche il raduno, lo stesso giorno della gara. L’anno scorso abbiamo testato l’edizione zero: crediamo che sarà una gara tecnica e impegnativa».
PROGRAMMA - Campo base della manifestazione sarà Cles dove sabato pomeriggio ci sarà la consegna pacchi gara e il briefing, mentre la partenza domenica alle 9.30 da Tuenno. Un tracciato che affronta il Peller su tutti i versanti con tre salite e altrettante discese, con un tratto in ferrata e un passaggio in cresta per un totale di 1650 metri di dislivello in salita e 850 in discesa. Iscrizioni ancora aperte: info su www.montepeller.it
Cresce l'attesa per gli Europei sull'Etna. E le gare saranno open
Poco più di un mese e saranno Europei sul’Etna. Cresce l’attesa a Nicolosi, cuore della rassegna continentale in programma dal 22 al 24 febbraio. Si prevede la presenza di 150 atleti in rappresentanza di 12 nazioni.
PROGRAMMA - Le prime nazionali saranno attese già da martedì 20 febbraio e potranno allenarsi sulle nevi del vulcano qualche giorno prima dell’apertura ufficiale dei campionati. Mercoledì 21 febbraio, infatti, nel tardo pomeriggio, tra le vie di Nicolosi si terrà la sfilata delle squadre. Il giorno seguente si salirà in quota per disputare la prima prova in programma, la sprint, mentre il giorno seguente, venerdì 23 febbraio, andrà in scena la vertical che porterà gli atleti dal Rifugio Sapienza all'arrivo posto alla Montagnola. L’ultima giornata di gare si svolgerà sabato mattina con la partenza della individuale, su un tracciato che, passando per i luoghi più belli del vulcano, scendendo verso la Valle del Bove, ritornerà verso il parterre d’arrivo all’ombra dei Crateri Silvestri. «Vertical e individul saranno aperte a tutti - ribadisce Vasco Agen del comitato organizzatore - e con un costo accattivante (iscrizioni su www.trofeointernazionaledelletna.com), oltre a un ricco pacco gara di prodotti del nostro territorio».

NON SOLO GARE - Oltre all’aspetto agonistico il comitato organizzatore dei campionati vuole dare segnali molto forti anche per quanto riguarda i temi della violenza sulle donne e sulla sostenibilità ambientale. Infatti, tutti i concorrenti, vestiranno un pettorale speciale con il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Per la riduzione dell’impatto ambientale della manifestazione, invece, il comitato userà materiale biodegradabile e in parte riutilizzabile, nel rispetto del vulcano, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Inoltre è stato avviato anche un programma di coinvolgimento delle scuole di Nicolosi e dell’hinterland catanese tramite una competizione che avvicini i bambini allo sport e sia un messaggio d’integrazione tra le varie culture.
Tre scarponi da non dimenticare
Tanto attesi, rifiniti fino all’ultimo tanto che non abbiamo avuto la possibilità di testarli nella Buyer’s Guide, finalmente eccoli sulla neve. Il nuovo scarpone freetouring di Scott, l’allround pista-fuori-fitness di Dynafit e il modello light per il freeski di Roxa sono tra quelli che destano più curiosità tra gli appassionati e noi li abbiamo messi ai piedi proprio pochi giorni prima di andare in stampa con il numero 115 di Skialper, di dicembre-gennaio (clicca qui per riceverlo a casa).
DYNAFIT TLT SPEEDFIT - Scriviamolo subito: la base progettuale è quella del collaudato TLT 6 nella sua ultima versione, quella più muscolare. Ma Dynafit non si è limitata a qualche adattamento funzionale ai fondi trattati o ai fuoripista piuttosto pressati delle aree sciabili attrezzate. La sensazione prevalente è che con Speedfit Dynafit abbia proprio portato TLT a un livello superiore, aggiornato alle tendenze freeski che si fanno strada anche fra i tradizionalisti. TLT Speedfit è pensato per una destinazione prevalentemente pistaiola. Ma TLT Speedfit è anche e soprattutto il TLT 6 portato alla sua piena maturità, nel momento in cui esprime in modo aggiornato le potenzialità del progetto originale. La sua semplicità di utilizzo lo rende amichevole per chi esordisce, ma la performance tecnica può accompagnare fino ai limiti del freeski.

ROXA R3 130 - La gamma di scarponi per lo sci di montagna del produttore italiano si completa con la linea R3 per lo sci free in montagna aperta. Peso ridotto, alta performance sciistica, ottima camminata in fase di salita caratterizzano R3. Si tratta di una combinazione di caratteristiche che sarebbero antagoniste tra loro, ma ora possibile a questo livello grazie a tecnologie avanzate in fase di progettazione e produzione. Il Grilamid di scafo e gambetto raggiunge un alto rapporto peso-performance tramite un design estremamente fedele alle forme del piede. La collezione comprende scarpe per uomo e per donna con flex sostenuti, fino a questo 130 con scarpetta Intuition prodotta appositamente per la piattaforma R3.

SCOTT S1 - È uno scarpone nuovo ancor più che un nuovo scarpone: fortemente orientato al freeski in montagna, somma performance sciistica ai massimi livelli di segmento, camminabilità praticamente touring, peso contenuto sotto i 1.400 grammi al mezzo paio nella misura 26,5 MP per il modello S1 130 Carbon che abbiamo potuto provare su neve. il nuovissimo meccanismo ski-walk nella sua versione più recente e definitiva è un piccolo ammortizzatore metallico a ponte sopra la curva del linguettone dove lavora in sinergia con il soffietto in gomma. Non c’è alcun bisogno di manovrarlo perché basta aprire o chiudere il gancio centrale che passa sul collo spingendo in sede il tallone: l’automatismo metallico, semplice ma molto pensato, si libera per la salita oppure si blocca per la discesa.

Supersfida nel vertical di Torgnon
In tanti al vertical di Torgnon, ‘griffato’ A&O Supermercati Chatrian, tappa del circuito valdostano TourSkiAlp: oltre un centinaio al via, con gli organizzatori impegnati a rassicurare tutti sulla viabilità, con le strade aperte per arrivare a Torgnon. Neve, tanta quella caduta in Valle d’Aosta, e bella compatta per la gara, con un freddo ‘giusto’ per un vertical.
Sigillo vincente di Daniel Antonioli che chiude i 700 metri di dislivello in 34’25”, precedendo di quasi un minuto Franco Collè, con Cristian Minoggio a completare il podio; quarto Henri Aymonod, quinto Mattia Roncoroni, con sesto il campione francese Tony Sbalbi. Al femminile netta affermazione di Charlotte Bonin in 41’09”, davanti a Claudia Titolo (47’23”) e Alessandra Cazzanelli (47’27”), ai piedi del podio Giuditta Turini e Francesca Zucco.

Sci e Luci nella Notte, super Prandi a Montecampione
Il circuito Sci e Luci nella Notte conferma il suo appeal: in ben 230 al debutto di Montecampione, in gara sulla Panoramica che sale al Monte Corniolo. E il primo acuto è quello di uno junior, il valtellinese Andrea Prandi, unico sceso sotto il muro dei 25 minuti, 24’59” il suo crono. Piazza d’onore per Giovanni Zamboni in 25’33”, terzo Marzio Deho in 25’43”, primo tra i Master. Al femminile a segno Corinna Ghirardi, imprendibile con il suo 30’42”, alle sue spalle Silvia Cuminetti (31’25”) e Carlotta Cortese (33’38”). Prossima tappa al Passo Maniva il prossimo 20 gennaio.
Julbo Aerospace, a prova di condensa
Abbiamo ricevuto e testato la maschera Julbo Aerospace, dotata di un sistema inedito che permette di sollevare la lente dalla montatura per migliorare la circolazione d’aria. L’azionamento è decisamente semplice, basta sollevare le apposite alette per creare una luce di circa 1cm. A cosa serve? Semplice, a non dover mai sollevare la maschera dal viso, rendendola utilizzabile anche nelle situazioni in cui normalmente si creerebbe condensa, ad esempio in salita o nelle classiche ravanate nei boschi. Effettivamente il sistema funziona: chiaramente per una gita classica di scialpinismo un paio di occhiali per salita è comunque più comodo, ma per una risalita da 200 metri in prossimità degli impianti per andare a sciare una linea vergine l’Aerospace è decisamente pratica. La versione da noi ricevuta era dotata di lente Zebra Light Red fotocromatica, in grado di coprire le categorie di protezione 1-3. Leggermente rossa, ha sempre permesso un’ottima visibilità in termini di contrasto sia durante le nevicate che nelle giornate di sole. I volumi dell’Aerospace sono quelli giusti, abbastanza ampia da avere una visione panoramica ma non così ingombrante da avere il look di un casco da astronauta. Altri utilizzi consigliati: in gara, per evitare l’accumulo di condensa quando è riposta sopra il casco, e per gli sciatori da snowpark, che spesso risalgono pochi metri a piedi per riprovare il trick. Promossa!

Speedfit, lo scialpinismo in pista
Speedfit. Veloce e in forma. Perché se non si deve batter traccia si sale più veloci. Perché praticare in una palestra all’aperto vuol dire soprattutto pensare al proprio benessere e allenamento. Stiamo parlando naturalmente di quello che è anche chiamato scialpinismo in pista. Un trend radicale, quasi una contro-cultura rispetto allo skialp delle origini, alla lotta con l’alpe riservata a pochi. Ne parliamo sul numero 115 di Skialper, di dicembre-gennaio (clicca qui per riceverlo a casa). E per farlo abbiamo scomodato la stella della nazionale di scialpinismo Alba De Silvestro, l'anima della Sellaronda Skimarathon Oswald Santin e l'avvocato Flavio Saltarelli, che si è occupato della proposto di modifica della legge sulla sicurezza delle piste per favorire la pratica dello speedfit. Anzi... li abbiamo proprio portati a fare speedfit con noi! Il set delle fotografie di Alice Russolo sono le piste sopra Canazei, con lo sguardo che corre verso le Dolomiti colorate dal tramonto...

PERCHÉ FARLO - Sei un esperto scialpinista, ma non sempre trovi il tempo di allenarti in lunghi tour in neve fresca? Ami il fitness, ma preferisci praticarlo a contatto con la natura invece che chiuso in una palestra? Hai voglia di dedicarti a un nuovo sport, magari in compagnia degli amici e in orari che non interferiscano con il tuo lavoro? Salire e scendere in pista può essere la migliore risposta a tutte queste diverse esigenze, anche alla luce del fatto che sono sempre di più i comprensori che riservano dei percorsi alla disciplina, soprattutto la sera dopo la chiusura degli impianti. Al termine di una giornata lavorativa puoi allenarti in compagnia, facendo affidamento sui rifugi in vetta che spesso rimangono aperti proprio per accogliere chi pella di notte. Il gioco è semplice e ora esiste anche l’attrezzatura e l’abbigliamento specifico. Sei pronto per lo speedfit?

COSA DICE LA LEGGE - Dall’articolo 17 della legge 363/2003 si evince un divieto imposto da una legge nazionale riguardante la risalita delle piste, non la possibilità di rimontare appena al di fuori di esse - seppure all’interno di quella che è intesa come area sciabile - a meno che vi sia un cartello apposto dal gestore che espressamente vieti di risalire anche fuori dalle piste. Diverso invece il caso di percorsi appositamente segnalati e gestiti dai comprensori sciistici o le serate ad hoc (ce ne sono ormai in tutte le regioni e qui potete trovare il nostro elenco aggiornato).

L'ATTREZZATURA - Un trend in crescita non poteva che essere condiviso da Dynafit, storico marchio di riferimento per il mondo dello skitouring, che presenta per l’inverno alle porte il primo set-up creato appositamente per questa declinazione dello skialp. La collezione Speedfit ha l’obiettivo di promuovere un approccio alla disciplina orientato alla velocità e al fitness in sicurezza sulla neve. Nel set lo sci Speedfit 84, lo scarpone TLT Speedfit e l'attacco TLT Speedfit.













