Matteo Sostizzo ha fatto il pieno agli Italiani con due titoli individuali Cadetti, vertical e sprint, poi la sera di Santo Stefano è andato a Passo Broncon, alla Lunagaro e lì ha vinto addirittura l’assoluta, mettendo in fila personaggi del calibro di Pippo Beccari e Alex Salvadori.
«Ho fatto la mia gara al massimo, mica mi immaginavo di fare un colpo del genere. Battere atleti che hanno così tanta esperienza è stato davvero emozionante. Mi ha dato una carica incredibile e di sicuro servirà per spronarmi a fare sempre meglio».

Il motore non manca, la discesa?
«Non arrivo dall’alpino, ma ho fatto subito ski-alp, prima con mio padre, poi con i corsi organizzati da Carlo Ceola con lo sci Cai Schio, e alla fine sono approdato anche in Comitato Veneto. La discesa è un po’ il mio punto debole, ma grazie al lavoro di Luca Palla ho fatto tanti passi avanti. E poi prima c’è sempre la salita…».

Primo test allora gli Italiani individuali di Vermiglio?
«Ai campionati giovanili del 7 gennaio ci sarò di sicuro, ma prima farò sabato la Salàt Ski Raid che è campionato veneto individuale».

Obiettivo Europei?
«Se mi convocano certo: non sarà facile, ma darò il massimo come sempre, soprattutto nelle mie specialità, vertical e sprint».

Un po’ di rammarico che sei un 2001 e nel 2020 salterai le Olimpiadi invernali?
«Prima quasi non ci pensavo, adesso che so che sono fuori per qualche mese mi spiace molto».

Scuola, allenamenti: come riesci a conciliare tutto?
«I sacrifici non mancano, vado a scuola a Thiene, dove abito e devo fare quasi un’ora di viaggio prima di arrivare sulla neve. Serve tanto impegno e volontà, ma tutto questo non mi pesa perché per me allenarmi è un vero divertimento».