Novita' moda skialp

Le proposte uomo e donna più glamour per un caldo inverno con le pelli

La moda fatta a pezzi. Senza volere fare inorridire Giorgio Armani & co. È questa la rivoluzione del prêt a porter in stile skialper degli ultimi anni. Fatta a pezzi perché cadono due dettami della tradizione sartoriale: linea e colori. Ricordate quelle silhouette così asciutte del ‘pantalon sauteur’, antenato del fuseau? Quelle diete per perdere taglie ed essere sempre asciutti(e) e atletici(e), anche in quota? Osservando i capi da skialp dei principali brand, pur mantenendo le sciancrature che contraddistinguono i capi femminili, e con qualche eccezione, il trend è per tute dal taglio largo e pantaloni ‘big’. E i colori ‘ton sur ton’, gli abbinamenti, tanto impegnativi, soprattutto per il sesso forte, tanto che esistono anche delle app per abbinarli correttamente? Scordatevi il bon ton, va di moda lo spezzato, abbinato anche in modo ‘choc’. Sono questi i due principali trend che emergono dall’ampio servizio moda-skialp pubblicato sul numero di ottobre-novembre di Skialper.

A OGNUNO IL SUO ARMADIO - Tanti consigli pratici su come scegliere il capo giusto, quali caratteristiche guardare, come districarsi nella selva delle colonne d’acqua, come lavare le giacche a vento, ma anche tanti outfit per scegliere il proprio completo preferito. Il servizio fotografico è stato realizzato da Alo Belluscio in una location di sogno: l’Hotellerie de Mascognaz, hotel di charme a quota 1.800 nella valle d’Ayas, in una antico villaggio Walser. Lo styling è di Valeria Gallo.

LE MARCHE - Dynafit, Salewa, Salomon, Norrona, Ferrino, Atomic, Camp, Crazyidea, Scott, Mammu, La Sportiva, Millet, Montura, Vaude, Patagonia e Thule sono i brand di abbigliamento e accessoristica che sono presenti nel servizio fotografico.

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di ottobre è già disponibile nelle migliori edicole. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!.

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.

 


Marino e Lauri, i signori skyrunning

Su Skialper di ottobre passato, presente e futuro della corsa nel cielo

È uscito proprio in questi giorni sul canale Salomon Running Tv di YouTube il nuovo episodio ‘Fast & Light’ (lo potete vedere cliccando sull’immagine sopra) che, attraverso la voce di Marino Giacometti, presidente della International Skyrunning Federation e padre della corsa nel cielo, racconta la storia di questo fantastico sport. Sul numero in edicola di Skialper pubblichiamo un ampio reportage con le stupende foto di Ian Corless che è stato realizzato nel backstage del film. Un appassionante racconto su passato, presente e soprattutto futuro dello skyrunning secondo Giacometti e Lauri Van Houten, direttrice generale della ISF e compagna nella vita di Marino.

BACKSTAGE - Dietro le scene del film ma anche della federazione skyrunning… Scrive Ian Corless: «Dietro le scene si nasconde un lavoro frenetico di telefonate, email, accordi, piani logistici che fanno delle Skyrunner World Series un prodotto che funziona. È uno scenario che ha avuto le sue origini nel lontano 1989 quando Giacometti ha fatto registrare un record di corsa da Alagna alla vetta del Monte Rosa. Sono più di 25 anni di corsa sulle vette, fatti di nomi mitici come Bruno Brunod e Fabio Meraldi, fino ad arrivare a Kilian Jornet».

CASINA - L’articolo è stato realizzato tra Biella, dove c’è la sede della ISF, il Trofeo Kima e La Casina, una casa di montagna a Corteno Golgi, vicino al paese natale di Marino, Sant’Antonio. «Si sviluppa su due piani che sembrano quasi due diverse abitazioni - scrive Corless -. Il primo piano è tutto in legno, una combinazione di rustico/moderno e un piacevolissimo posto per rilassarsi, decisamente influenzato dallo stile di Lauri. Al piano terra invece la casa è rimasta così da sempre e il garage è un piccolo museo dello skyrunning con piccozze, caschi, scarpe, pettorali di gara, vestiti, video e vecchie diapositive. Con tutte queste montagne e questi prati verdi intorno, Marino si trasforma. È a casa sua!».  Spettacolari le immagini girate (e le foto) sul Monte Padrio o nei boschi della valle, con Marino Giacometti che per un giorno si è rimesso la maglietta e i pantaloncini per salire di corsa in vetta a una montagna.

FUTURO -
«Abbiamo bisogno di espanderci e di crescere, di ampliare l’audience - ha detto Giacometti -. Torneremo alle nostre radici ma guardando avanti: ci piacerebbe organizzare una gara da Cervinia o da Chamonix alla vetta del Monte Bianco, ma non è per tutti! Abbiamo progetti per gare molto emozionanti e tecniche ad alta quota. Il 2012 è stato un importante punto di partenza. Il convegno Less Cloud, More Sky è stato cruciale nello sviluppo dello skyrunning. Quello che è emerso in tutta la sua chiarezza è la voglia dei runner di correre in quota e su percorsi tecnici ed eccoci a seguire i nostri passi per un futuro tutto nuovo».

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di ottobre è già disponibile nelle migliori edicole. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!.

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.


Bonnet superstar

Su Skialper di ottobre-novembre un’intervista al giovane runner svizzero

È stato lui stesso a dire che no, non è il nuovo Kilian e per ora ogni paragonare è inappropriato. Però… gli ultimi mesi di Rémi Bonnet, il giovanissimo (classe 1995) skyrunner e skialper svizzero, sono stati da capogiro: vittoria con record abbassato di diversi minuti al K3, doppia vittoria alla The Rut, successo a Hong Kong e doppietta alle finali di Limone. Chi è, un marziano. Prevedendo la parabola ascendente, su Skialper di ottobre-novembre l’abbiamo intervistato… ecco qualche anticipazione.

OBIETTIVO FULLY -
«Vorrei migliorare il mio tempo e, perché no, cercare di battere il record se le condizioni sono buone».

INSEGUENDO KILIAN - «Per me è un punto di riferimento. Ha vinto tutte le più belle gare, ma soprattutto perché è una persona che ama la montagna e vive con passione tutti i giorni in montagna». La corsa che vorresti vincere? «Pierra Menta». E le Olimpiadi? «Penso che lo skialp perderebbe il suo spirito ‘montagnard’ se entrasse nelle discipline olimpiche».

25 ORE - «Mi alleno una volta al mattino e una al pomeriggio. Di solito faccio anche bicicletta, ski-roll e arrampicata. Durante la settimana vado da un minimo si 15 a un massimo di 25 ore dedicate alla preparazione. Non faccio troppi programmi per il futuro: preferisco vivere il presente al 100%. E poi vedremo cosa accadrà..».

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di ottobre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire da questa settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!.

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.
 


Val Varaita, powder autunnale

Su Skialper di ottobre-novembre consigli per le prime sciate nel Cuneese

Un giorno lontano il Diavolo, di passaggio in Val Varaita, volle sfidare Dio al lancio del peso. «Scommetto che non riesci a prendere un pezzo di Pelvo di Chiabrera e lanciarlo giù nella valle». Dio invece, ovviamente, ci riuscì, e l’enorme frammento di roccia da lui scagliato si piantò dritto ai piedi della montagna. Allora il Diavolo, infastidito, volle a sua volta provare: ma la sua roccia, appena toccò terra, si frantumò in mille pezzi dando origine a un enorme ghiaione. Che si trova ancora là, nel bel mezzo dell’alta Val Varaita, e viene chiamato pietraia di Prefiol. Oltre le leggende, la Val Varaita (Cn) può diventare un incredibile parco giochi della powder già in autunno. È quello che racconta Marco Romelli sul numero di Skialper in edicola.

ALLA RICERCA DELLA NEVE - «A novembre, mese in cui normalmente rimettiamo gli sci, la neve scarseggiava. Alla ricerca di un luogo favorevole dove tracciare le prime curve di stagione, abbiamo rilevato su internet un movimento notevole in Val Varaita: là aveva nevicato abbondantemente e le temperature ancora miti avevano favorito la trasformazione del manto, generando una strana condizione primaverile in autunno, molto promettente» scrive Romelli.
La prima tappa autunnale in Val Varaita potrebbe essere il belvedere del Bric Rutund. Le pendici nord occidentali di questa elevazione, riparate dai boschi e dalle pareti circostanti, conservano spesso una splendida polvere. Altra gita dal Rifugio Melezè alla Rocca la Marchisa. Solo una delle tante possibilità offerte da questa magnifica valle a inizio stagione…

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di ottobre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire da questa settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!.

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.


Mezzodì e Sueur: 10 canali da non perdere

Su Skialper di ottobre un anfiteatro di discese mozzafiato

«Alle cime slanciate è quasi sempre associato un nome affascinante ed evocativo, mentre per battezzare quelle tozze, chiatte e sbeccate s’è spesso pescato nella mediocrità». Partendo da questo concetto Andrea Fornelli, su Skialper di ottobre-novembre, presenta una decina di canali sui monti Mezzodì e della Sueur, nomi non certo top, che non hanno nulla da invidiare a discese più blasonate. Una decina di linee per tutte le esposizioni, mai banali, con difficoltà dal BS al 5.1 e dislivelli massimi nell’ordine dei 1.200 metri, a pochi passi da Bardonecchia (To) e meno frequentate delle ‘line’ con nomi altisonanti… A seguire pubblichiamo le schede degli itinerari che, per un errore grafico, non sono state inserite nell’articolo sulla rivista. Due i punti di partenza: il Pian del Colle (frazione di Melezet, Bardonecchia) e il piccolo abitato di Plampinet e immediate vicinanze (Nevache, Vallée de la Clarée - Francia).

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di ottobre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire da questa settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.


Guglia del Mezzodì m 2.621

Canale E/NE (Spaccacorna) e Canale E

Itinerari caratteristici il cui unico difetto è forse quello di offrire una sezione intrigante relativamente breve rispetto allo sviluppo sciistico. In ogni caso una bella spidocchiata giù per lo Spaccacorna e qualche numero da circo per uscire in cresta lungo il Canale E giustificano ampiamente la giornata. Raccomandabile, soprattutto per lo Spaccacorna, un innevamento abbondante.

Partenza
Partenza da Pian del Colle oppure dall’arrivo dello skilift del Vallon Cros (Melezet). Volendo anche da Plampinet attraverso il Col des Acles, ma la parte alta del lungo Vallon des Acles non è propriamente un paradiso dello sci.

Itinerario
Canale E/NE Spaccacorna. Da Pian del Colle salire per sentiero alla baita Guiaud (1.786 m) e proseguire sul fondo del vallone in direzione del Col des Acles. A quota 2.050 m circa salire tra le ripide conoidi in direzione del canale. La parte bassa monta verso W tortuosa tra le balze (brevi tratti 40/45°). Dopo aver svoltato verso NE su una rampa ed aver superato una strettoia (45°), la pendenza s’abbatte e si entra in pendio aperto (rischio di ‘gonfie’). Raggiungere la dorsale quindi la cima. Discesa per l’itinerario di salita.

Canale E. Proseguire fin nei pressi del Col des Acles (2.212 m), dove il canale appare evidente. Salire l’ampia conoide (35°) puntando al ramo più a destra che, con percorso lineare, esce sulla cresta S a monte della torre Maria Celeste Viano (pendio 40°/45°, uscita delicata con poca neve). Da qui in mezzacosta sul versante SW, per pendio ripido, raggiungere la cima. Discesa per l’itinerari di salita.
Volendo sfruttare gli impianti del Melezet, dalla punta dello skilift del Vallon Cros portarsi in cresta raggiungendo la Punta della Mulattiera (2.466 m). Scendere sull’ampio pendio S/SW verso il Col des Acles e reperire gli itinerari come descritto in precedenza.

Difficoltà
4.2/E2 per il Canale E/NE - 4.1/E2 per il Canale E

Materiale
Piccozza, ramponi e casco

Dislivello e tempo di salita
1.200 m circa, 3h 30’ per entrambe i canali

Rocce della Sueur - m 2.200 circa
Canali della Grotta (di Destra e di Sinistra)

Lo scenario delle enormi grotte e delle guglie sbilenche di roccia ocra tarlata è incredibile, i canali sono larghi il giusto per una sciata fluida, qualche breve sezione tecnica tiene alto il livello delle endorfine, l’approccio è immediato e volendo si portano a casa entrambe le Grotte in un colpo solo!

Partenza
Pian del Colle

Itinerario
Da Pian del Colle attraversare la pista di fondo e puntare alla Comba della Gorgia, risalirne il fondo lungo la mulattiera sulla sinistra orografica (muri di contenimento nel torrente), superare una guglia isolata (Torre Virginia, attacco del Canale della Falce) e raggiungere la base di un evidente canale che sale a destra in direzione W. Rimontarlo (35°) fin sotto una guglia caratteristica sulla sinistra, punto in cui il canale si biforca.
A destra si segue la ripida rampa che dopo un centinaio di metri piega verso N/NW (impennata 50°, attenzione agli accumuli) proseguendo poi lungo una rampa lineare (40/45°) fino alla grotta.
A sinistra si risale un ampio canale fino a che questo si restringe e la pendenza aumenta (45°). Superata la strettoia si prosegue, a seconda delle condizioni, uscendo sui pendii aperti a destra (esposti sulle balze) e puntando dritti alla Grotta, oppure ancora nel canale tagliando un centinaio di metri più in alto. È possibile uscire a sinistra della Grotta raggiungendo, per ripido pendio boscoso, il crinale della Sueur. Discesa per gli itinerari di salita.

Difficoltà
4.2/E2 per il Canale di Destra - 4.1/E2 per il Canale di Sinistra

Materiale
Piccozza, ramponi e casco

Dislivello e tempo di salita
750 m circa, 2h 30’ per entrambi i canali


Rocce della Sueur - 2.655 m
Canali N

La Comba della Gorgia è gagliarda e brevi sessioni di dry-skiing, di wood-skiing o di non-skiing non sono da escludere. Imboccata però la rampa giusta, la faccenda diventa davvero intrigante per ambiente e qualità della sciata. Il canale di sinistra (visto da sotto) è ampio e lineare, quello di destra più sinuoso: attenzione che l’ingresso in cornice, in entrambI i casi, potrebbe risultare non banale. Consigliabili in primavera con neve portante.

Partenza

Pian del Colle

Itinerario
Risalire la Comba della Gorgia fino a quota 1.900 m circa, dove il vallone si restringe (parete di sfasciumi sulla destra). Una breve, ripida conoide a sinistra, dopo un restringimento (> 45°), immette su una lunga rampa ascendente (max 40°) che termina sulla dorsale boscosa. Senza perdere quota, attraversare il bosco e portarsi nel centro del vallone che si sviluppa sulla sinistra, risalendolo fino ad affacciarsi alla comba di fronte ai Canali N (a questo punto si può anche arrivare, con percorso meno eccitante, dalla baita Guiaud). Scendere nella comba, svoltare a sinistra (S) e, su pendio ripido (40°), raggiungere l’ampia sella del Pas des Rousses (2.518 m). Da qui percorrere la dorsale verso W fino all’imbocco del primo canale, oppure proseguire aggirando sul lato francese il torrione roccioso e raggiungere l’imbocco del secondo canale.

Difficoltà
4.1/E2 per entrambe

Materiale
Piccozza, ramponi e casco

Dislivello e Tempo di salita
1.200 m, 3h/3h30’

Cima della Sueur (Sommet du Guiau) - 2.655 m
Canale NW

Il budello NW non si vede ma c’è, eccome! Seicento metri di canale incassato, pochi metri di larghezza, tre cambi d’orientamento e quattro/cinque balze belle dritte rendono la salita entusiasmante e la discesa impegnativa il giusto. Immancabile con neve invernale assestata. Chapeau all’intuito di F. Negri e L. Demaria che per primi lo scesero nel 1989 senza averlo salito!

Partenza
Imbocco della strada per il Colle della Scala (poco prima di Nevache, 1.550 m circa)

Itinerario
Dal parcheggio seguire la strada per il Colle della Scala fino al tornante della Cappella di Notre Dame de Bon Rencontre (1.695 m). Attraversare il bosco in direzione E puntando all’imbocco del canale, che si raggiunge per i ripidi pendii boscosi sulla sinistra orografica delle balze rocciose del torrente. L’imbocco presenta subito una ripida strettoia (50°), seguita da un lungo tratto rettilineo (45°) in direzione E, fino a una decisa piega verso SE. Da qui il canale sale rettilineo intervallato da un paio di rampe (50°) fino a un nuovo cambio di direzione verso E (potrebbero affiorare 5/6 metri di ghiaccio vivo, meglio avere 20 m di corda e materiale per allestire sosta/Abalakov). Oltre quest’ultima rampa il pendio si allarga salendo (40/45°) fino alla spalla a W della punta. Discesa per l’itinerario di salita.

Difficoltà
5.1/E2

Materiale
Piccozza, ramponi e casco (eventuale materiale per una breve calata)

Dislivello e tempo di salita
1.100 m, 3h


Cima della Sueur (Sommet du Guiau) - 2.655 m
Ravin de la Casse

La gran classica della zona: un ripido vallone ampio e regolare chiuso da bellissime pareti calcaree. L’esposizione in pieno SE impone un’attenta scelta del momento: pieno inverno con tempo freddo e neve fresca assestata, oppure primavera con zero termico basso e partenza decisamente mattutina. Il canale è molto ben visibile dal primo tornante verso sinistra scendendo dal Monginevro verso Briancon (piccola area di sosta).

Partenza
Plampinet (1.500 m circa)

Itinerario
Dal paese risalire la mulattiera per gli Chalet des Acles fino a che questa spiana ed entra nel Vallon des Acles. Alla piccola cappella di St. Roch svoltare verso N e risalire l’evidente canalone con pendenze regolari (35°, max 40° in uscita). La Sueur/Guiaiu si può raggiungere, con percorso meno remunerativo, anche dal vallone dell’itinerario successivo.

Difficoltà
3.3/E1

Materiale
Coltelli ed eventualmente piccozza e ramponi

Dislivello e tempo di salita
1.150 m, 3h

Guglia del Mezzodì (Rocher du Barabbas) - 2.621 m
Vallone S/SE

L’itinerario più semplice della selezione ma non per questo sciisticamente minore, valido sia come gita in sé che come approccio ai canali descritti in precedenza. Da praticare in primavera con basse temperature e neve trasformata (attenzione che la parte bassa del vallone è un naturale collettore di slavine portentose).

Partenza
Plampinet (1.500 m circa)

Itinerario
Come per il Ravin de la Casse proseguendo però ancora qualche centinaia di metri fino a incontrare il marcato sentiero che, salendo a mezzacosta, porta al Col des Acles (a sinistra la mulattiera continua per gli Chalet). Seguire il sentiero per circa 500/600 metri fino a incrociare il vallone di salita orientato in pieno S. Inizialmente ampio, si restringe (max 35°) verso quota 2.000 m per riaprirsi poi nuovamente, formando un ampio anfiteatro. Puntare al Pas des Rousses (2.518 m) e, prima di raggiungerlo, piegare a destra (E) tendendosi sotto la dorsale e raggiungendo in breve la cima. Discesa per l’itinerario di salita.

Difficoltà
BS

Materiale
Coltelli

Dislivello e tempo di salita
1.100 m, 3h
 


Slackline nel castello stregato

Su Skialper di ottobre la storia di un’impresa estrema sugli iceberg

«Tempesta a Tasiilaq vuol dire anche un cambiamento delle correnti, bassa pressione e fiordo chiuso per il troppo ghiaccio trasportato dalla corrente artica verso sud. Due giorni di attesa per noi ‘occidentali’ sembrano una vita. Per gli inuit non sono nulla. In Groenlandia non sono l’orologio e una buona organizzazione a scandire le giornate, bensì il meteo e le condizioni atmosferiche, tutte variabili all’infuori della nostra portata» Scrive così Alice Russolo nell’articolo sul Montura Iceberg Challenge pubblicato su Skialper di ottobre-novembre. Un’avventura nata quasi per scherzo.«Mattia, pensa che figo se andassimo a scalare in Groenlandia». «Sì, ma Fede, a quel punto sarebbe bello scalare un iceberg». «…E farci sopra una slackline! Pensi di riuscirci!?» «Beh….ci proviamo!».

OVERWEIGHT - Tre fotografi, un videomaker, due atleti, un responsabile dei social-media e 230 chili di overweight. Lo scopo del Montura Iceberg Challenge era quello di sbarcare in Groenlandia, cercare un iceberg, quello perfetto, per scalare e tirare una line, una slackline. Facile a dirsi ma difficile a farsi. «Dal primo istante in cui siamo atterrati a Kulusuk, ancora prima di raggiungere la nostra meta finale, Tasiilaq e la Red House, le cose non sono state facili. Cinque chilometri separavano il minuscolo aeroporto e la sua pista sterrata dal paese di Kulusuk dove avremmo preso una piccola barca per poter arrivare nel fiordo di Tasiilaq. Ma questi 5 chilometri da fare rigorosamente a piedi con tutti quei chili di overweight sono stati più distruttivi del previsto. Nessuna slitta per noi… l’estate era appena iniziata e il sentiero, in inverno ricoperto di neve, ora era invece solo fango». Poi l’avvistamento di un iceberg gigantesco, si può dire mastodontico, con tre vette di oltre trenta metri, un vero e proprio castello di ghiaccio. «Era quasi spettrale, aveva un’apertura verso la sua corte interna su un lato, una specie di portico che conduceva nel cuore del castello, e dall’altra parte le pareti con le due torri».

L’IMPRESA - La tensione era alta, il rischio pure. Se qualcosa fosse andato storto Benny e Mattia sarebbero finiti nell’acqua gelata. Se le cose fossero andate ancora peggio il castello avrebbe ceduto! Lo skipper era ancora più teso: la sua barca avrebbe dovuto toccare la parete dell’iceberg per permettere a Mattia e Benny di scendere. Per fortuna è andato tutto bene come potrete leggere nell’articolo su Skialper.

UN PO’ DI NUMERI - 200 metri di corda, 90 metri di slackline, 2,5 terabite di materiale video e foto prodotto in 14 giorni, 2 highline, 4 waterline, 2 slackline sull’iceberg, 22 chiodi da ghiaccio, 10 rinvii, 25 moschettoni a ghiera, 8 lattine di birra al giorno, 2 droni, 2 telecamere, 8 macchine fotografiche reflex…

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di ottobre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire da questa settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.


Powder d'Iran

Su Skialper di ottobre-novembre un affascinante racconto di viaggio e sci

Sette sciatori professionisti, tra i quali un fotografo e un regista, atterrano in Iran con un po’ di soggezione nella scorsa primavera. Un Paese penalizzato da una fama che non gli rende giustizia. Il viaggio farà loro scoprire una realtà molto diversa. Sette sciatori, tutti legati dallo stesso comune denominatore: la passione e una spinta indomabile verso la curiosità. Massimo Braconi, Paolo Aralla, Davide Cusini, Marco Tomasello, Giuliano Bordoni, Bruno Mottini e Damiano Levati hanno conosciuto l’Iran e gli iraniani in tutte le sue sfaccettature e meraviglie e lo raccontano (anche con le meravigliose immagini di Damiano Levati). Un diario di viaggio a 7 voci che è diventato la storia di copertina del numero in edicola di Skialper.

ON THE ROAD - I nostri sette ‘esploratori’ sono stati in alcune delle più località sciistiche iraniane, partendo sempre alla scoperta delle immense catene montuose con le pelli al seguito e disegnato perfetti otto nella polvere secca di questo angolo di Asia. Dizin, Tochar, Darbandsar, Shemshak sono diventati nomi famigliari, come il freeski con partenza da un parcheggio della grande periferia della capitale Teheran. Non solo sci in un Paese dalle mille sfaccettature e molto ospitale. «La sera andiamo a mangiare in un locale a metà strada tra casa nostra e gli impianti - scrive Damiano - . È bello e il cibo è buono. C’è anche un biliardo che con il passare della serata si riempie di ragazzi e ragazze vestiti in modo decisamente occidentale. Anzi, sembra di essere a Chamonix o Mammoth Mountain. Dreadlocks, orecchini e capelli lunghi sono in contrasto con la coppia tradizionale che cena nel tavolo di fianco al nostro. Parlando con alcuni di loro, scopriamo che hanno viaggiato molto, conosco bene le nostre Alpi. Realizziamo che in Iran ci sono due realtà. Quella della gente comune, che è più o meno l’Iran che ci immaginiamo, e quella della ricca borghesia di Teheran, che qui, nell’isolamento delle montagne, come nel segreto dei loro appartamenti in città, può esprimere tutta la sua ‘voglia di occidente’».

DALLA CARTA AL VIDEO - Il diario di viaggio iraniano porterà alla realizzazione di un video della serie ‘I Diari del Brac’, documentari legati allo sport, al viaggio e alla scoperta di nuove terre, svelate attraverso racconti carichi di emozione e passione. A questo link tutto il progetto svelato attraverso aneddoti, curiosità e schede biografiche dei componenti del team grazie anche a un ricco portfolio fotografico: www.idiaridelbrac.com Un progetto documentaristico nato dalla collaborazione e amicizia di Massimo Braconi, classe 1962, sciatore professionista, e Paolo Aralla, regista e direttore della fotografia di Bergamo, fondatore della Bapufilm.

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di ottobre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire da questa settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app!

A questo link una presentazione completa di Skialper 102 di ottobre-novembre.


In arrivo Skialper 102 di ottobre-novembre

Un numero ricco di proposte sulla neve e a secco, aspettando l’inverno

In autunno si corre e si va in montagna a camminare, magari con gli splendidi colori dell’estate indiana, ma la mente è già proiettata sul bianco inverno. Ecco perché il numero di ottobre di Skialper (192 pagine con l’inserto Up & Down, dedicato al mondo delle gare) ha una copertina che solo a guardarla mette voglia di inverno e di freddo: uno sciatore nella polvere profonda delle montagne dell’Iran. Un numero molto ricco, già proiettato sull’inverno ma con ancora tante proposte ‘fast & light’ senza gli sci ai piedi.

IRAN - Un Paese lontano, sulle cronache dei giornali per tutto tranne che per lo sci. Eppure l’antica Persia ha montagne alte e ricoperte da una polvere bianca e secca da fare invidia al Colorado. Con pendii da sogno che finiscono proprio alla periferia della capitale Teheran. Un interessante racconto di viaggio, dallo sci alla vita quotidiana in questo Paese dalle mille sfaccettature, firmato da 14 mani e corredato dalle splendide fotografie di Damiano Levati.

ALTRA NEVE - Vi è venuta voglia di sciare ma l’Iran è troppo lontano? Niente paura, abbiamo pensato a tante altre proposte per chi ama scivolare sulla prima polvere. A cominciare da una serie di itinerari nei dintorni di Bormio in compagnia di Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli. Itinerari ‘easy’ per iniziare la stagione senza strafare e su pendii che non presentano pericoli. Si tratta, oltretutto, di salite ‘fuori’ e discese ‘dentro’ per sfruttare la neve programmata delle piste che a inizio stagione garantisce sciate doc senza distruggere le solette degli sci. Se preferite le Alpi Occidentali, non potete perdere l’articolo di Marco Romelli sulle opportunità autunnali della Val Varaita, dove la leggenda vuole che Dio e il Diavolo abbiano creato le montagne sfidandosi. Oppure ci sono i canali della Sueur e del Mezzodì, a pochi passi da Bardonecchia, tutte linee interessanti. Ce ne sono una decina nel raggio di pochi metri… un vero e proprio luna park. Se invece abitate in Lombardia e tutte le mattine guardate quella piramide quasi perfetta della Grignetta, scoprirete che sul versante est ci sono una serie di canali niente male…

NON SOLO SCI - In autunno e in inverno si corre meglio. Certo, le temperature sono più rigide ma proprio per questo, quando non sono troppo fredde, il nostro organismo reagisce meglio e le prestazioni sono migliori. Al winter running abbiamo dedicato un ampio reportage con i consigli del medico, del preparatore atletico e dei pro e con le migliori proposte di scarpe e abbigliamento tecnico. Massimo Massarini, medico dello sport, analizza la differenza tra corsa e skialp e come passare gradualmente dall’una all’altro. Modelli d’eccezione per indossare i capi e le scarpe due fortissimi mountain runner: Stefano Trisconi e Franco Sancassani.

COME MI VESTO? - È tempo di acquisti e i negozi sono sempre più pieni di giacche, pant e pile pensati per lo skialp. Noi li abbiamo presi e portati in un hotel di charme ai piedi del Monte Rosa per fotografarli in un ambiente molto simile alla baita dei sogni. Un ampio servizio fotografico con tante proposte ma anche l’indicazione dei trend del momento e come curare giacche a vento & co perché conservino le loro caratteristiche nel tempo.

ALPI APUANE - Prima di mettere in soffitta le scarpe da running e da trekking estive, ci sono ancora tante opportunità. Per esempio l’alta via delle Alpi Apuane che il nostro Gianluca Gaggioli ha percorso in stile fastpacking. Un itinerario relativamente corto ma ricco di suggestioni e non così banale dal punto di vista dei dislivelli e del terreno. 

CORSICA - Per l’ultimo mare abbinato a un divertente (e allenante) itinerario misto in mountain bike, ecco una interessante proposta di Matteo Zanga, new entry tra i collaboratori di Skialper. Sulle due ruote nella parte settentrionale dell’isola, tra mari, deserti (sì, proprio così) e monti.

SLACKLINE SULL’ICEBERG -
Da un sogno è nata un’avventura, da un’idea fantasiosa alla realtà: tendere una slackline su un iceberg. Non è stato proprio facile ma i protagonisti del Montura Iceberg Challenge ce l’hanno fatta. E noi pubblichiamo un ampio reportage di questa impresa tra gli Inuit della Groenlandia.

NOI UOMINI DURI - Non è proprio facile portare a termine la Petite Trotte à Léon, gara della serie UTMB in autosufficienza, troppo spesso considerata (a torto) un altro Tor. Tommaso de Mottoni ce l’ha fatta e la racconta da dentro. Se ci avete fatto un pensierino è un articolo assolutamente da leggere.

I SIGNORI SKYRUNNING -
Sono Marino Giacometti e Lauri Van Houten, vere e proprie anime dello skyrunning e della federazione internazionale. Chi sono e da dove vengono? Dove andrà lo skyrunning?

UNO SCI PARTICOLARE - Due amici appassionati di sci fuoripista decidono, quasi per gioco, di costruirsi lo sci dei sogni, comprando materiali e macchinari su internet. Poi la passione, dopo i primi errori di gioventù, diventa un lavoro. Storia di un brand molto particolare, Whiteland Ski.

ALTRO… - Abbiamo partecipato a Dynafit Speed Transalp e Salewa Get Vertical, due iniziative interessanti e completamente gratuite per chi volesse candidarsi, abbiamo intervistato Giorgio Bavastrello, snow-alper genovese con diverse discese di livello nel curriculum, nelle rubriche parliamo di vegetazione e valanghe e di sodio, potassio e magnesio… E poi, una new entry, la sezione dedicata alla splitboard, la tavola da snow separabile per salire con le pelli.

UP & DOWN - Una sezione particolarmente ricca quella dedicata alle gare con i reportage da Tor des Geants e UTMB, interviste al nuovo prodigio dello skyrunning e dei vertical, Rémi Bonnet, agli skialper Katia Tomatis e Matteo Eydallin (in versione climber…) e l’agenda con gli appuntamenti più importanti dell’autunno.

GIA’ DISPONIBILE SU APP - 
Skialper di ottobre sarà disponibile nelle migliori edicole a partire da questa settimana. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è già disponibile. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! 


Ripido, diario della stagione 2014/15

Tutte le discese su Skialper di agosto-settembre

«Quando gli appassionati di sci vivono stagioni entusiasmanti, già ad ottobre degli anni successivi iniziano ad avere aspettative che la neve e il meteo siano sempre così concilianti. Come spesso accade però la realtà è ben diversa e il desiderio di fare certe discese si trasforma in una ricerca delle condizioni che si scontra con i capricci del meteo, il vento, il caldo… o più semplicemente gli impegni o una giornata no» comincia così l’articolo di Andrea Bormida sulla stagione del ripido pubblicato su Skialper di agosto-settembre. Un resoconto dello ‘stato dell’arte’ alla fine della stagione 2014/15. Aspettando la neve…

UNA STAGIONE COSÌ COSÌ -
La stagione appena trascorsa poi verrà ricordata per i periodi con condizioni anomale, un gennaio con neve incollata anche in quota o su pareti rocciose come succede solo alcuni anni in primavera. Poi il vento, una costante fino a fine stagione, che ha riempito adeguatamente alcuni pendii lasciando per lo più in ghiaccio le grandi nord almeno… fino a questa estate. Qualche linea meritevole, belle ripetizioni, nuove grandi classiche, alcune gran belle discese concentrate a fine stagione.

LE PRINCIPALI ‘PENTE RAIDE’ - Nelle Alpi Marittime sono state sciati il Monte Matto-Cima Nanni Ugliengo sulla parete NE e il Monte unMalinvern-perete NE ad opera di Cristian Botta, Massimo Tardivo , Andrea Bormida, Cristian Botta, Alberto Berloffa, Lorenzo Facelli. Nella zona degli Ecrins, in Francia, Hervé Dógonon ha disegnato la Pointe des Avalanches-parete NE, parete NE. Diverse le discese ne massiccio del Monte Bianco. Davide Capozzi, Julien ‘Pica’ Herry, Francesco Civra Dano hanno portato a termine il Pain de Sucre-parete N-Via Originale. Diverse ripetizioni poi della parete W-Couloir Saudan del Monte Bianco. Il team finlandese composto da Jesper Petersson e Mikko Heimonen ha sciato al Col du Plan-parete N-Fil a Plomb. Sempre loro hanno disegnato la neve sul Mont Blanc du Tacul-parete E.  Kilian Jornet e Vivian Bruchez hanno concatenato il Dome du Gouter Sperone SE + Aiguille de Bionnassay Parete N + Aiguille du Tricot parete W. Vivian Bruchez e Sébastien Montaz-Rosset hanno sciato una linea sulla selvaggia parete NW del Mont Maudit. E non finisce qui perché ci sono altre sciate sul Gran Paradiso, in Svizzera e sulle Alpi un. Su Skialper in edicola tutti i dettagli…

GIA’ DISPONIBILE SU APP -
 Skialper di agosto-settembre è disponibile nelle migliori edicole a partire da inizio agosto. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui).  Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! A questo link la presentazione della rivista e degli altri articoli pubblicati.


In estate osserviamo l'ambiente delle valanghe

Su Skialper in edicola un articolo di Renato Cresta

Durante l’estate abbiamo accantonato il problema delle valanghe ed è rilassante muoverci per i monti senza quest’assillo, eppure, visto che tra qualche mese il problema si ripresenterà, potremmo-dovremmo approfittare delle soste che faremo durante ogni nostra uscita per affinare i sensi. Dovremmo allungare brevemente la sosta e, guardandoci intorno, imparare a leggere il panorama. Soffermiamoci a pensare che la neve si depositerà su quanto possiamo vedere dal nostro punto di sosta: noi, il prossimo inverno, scieremo  su questo o su quel tratto di versante che ha un profilo rettilineo, o concavo, oppure convesso o a balze o, infine, ha qualche altra forma che la fantasia della natura ha predisposto. Ecco l’argomento della rubrica sulla sicurezza di Skialper di agosto-settembre, a firma di Renato Cresta.

LEGGERE IL TERRENO - Proviamo a prendere in considerazione le irregolarità della superficie, quelle che la rendono più o meno liscia oppure scabrosa, e pensiamo al declivio che abbiamo davanti agli occhi come se fosse la falda di un tetto: questo può essere fornito di fermaneve oppure può esserne privo: come si comporterà la neve sulla superficie di quel tipo di copertura? I fermaneve non sono altro che una rugosità artificiale, ideata per offrire alla neve depositata sul tetto un ostacolo capace di impedirle di scivolare oltre la gronda e cadere rovinosamente su chi transita. Afferrato il principio che le rugosità fungono da fermaneve, dovremmo anche esserci resi conto che le valanghe possono staccarsi più facilmente da un pendio liscio, anche se moderatamente ripido, piuttosto che da un pendio fortemente corrugato, anche se molto ripido. Guardiamoci bene intorno e valutiamo quello che è a portata d’occhio: inclinazione e morfologia sono apprezzabili senza difficoltà e già dicono
molto a chi sa leggere il paesaggio.

IL SUGGERIMENTO - Prendete appunti mentali di tutto questo durante le vostre escursioni estive e, se avete in programma qualche gita invernale piuttosto impegnativa, fatela precedere da una gita di ricognizione nella stagione estiva: createvi una banca dati di inclinazione, forma, rugosità, copertura vegetale, serbate memoria di tutte queste costanti locali del problema valanghe; le variabili (neve, vento, temperatura) le valuterete solo quando avrete deciso di mettervi in moto. Se noi siamo a conoscenza del tipo di suolo su cui si è depositata la neve, avremo un buon elemento in più per valutare la situazione e decidere se proseguire o tornare ma, come già detto, non dimentichiamo che, se la copertura nevosa è abbondante, si potrà verificare un  distacco degli strati superficiali anche da un pendio molto corrugato.

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di agosto-settembre è disponibile nelle migliori edicole a partire da inizio agosto. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui).  Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! A questo link la presentazione della rivista e degli altri articoli pubblicati.


Correre per dimagrire

Su Skialper di agosto-settembre gli errori piu' comuni e i rimedi

Chissà in quanti, leggendo il titolo, siete saltati sulla sedia. Non sono pochi, infatti, quelli che hanno iniziato a fare trail per perdere peso. Tanti ci sono riusciti, altri meno… Sul numero in edicola di Skialper il dottor Massimo Massarini, medico dello sport, spiega perché…

LOTTA AL GRASSO -
Nell’atleta che pratica corsa in montagna o scialpinismo il grasso corporeo rappresenta una zavorra da portare in salita e quindi si cerca di tenerlo al minimo. Il grasso corporeo, che protegge dagli urti, dal freddo e sostiene gli organi interni, concorre inoltre a produrre sostanze (adipochine) responsabili di uno stato di infiammazione cronica che favorisce l’insorgenza di malattie cardiovascolari. La percentuale di massa grassa non dovrebbe comunque superare il 12-15% del peso corporeo.

OBIETTIVO 7.000 - Innanzitutto è bene precisare che per perdere un chilo di massa grassa è necessario bruciare 7-9000 kcal, ovvero creare un deficit tra entrate e uscite pari a questo quantitativo calorico. L’obiettivo può essere raggiunto con un aumento del volume di allenamento, riducendo l’assunzione di alimenti o con entrambe le soluzioni.

I FATTORI CHE INFLUENZANO IL DIMAGRIMENTO - A volte però, anche se i ‘numeri di bilancio’ sono negativi, l’ago della bilancia non scende. Come mai? In questi casi bisogna indagare su come e quando si mangia. In altre parole, le stesse calorie giornaliere distribuite in modo diverso durante la giornata e con percentuale di nutrienti corrette possono generare effetti diversi sul metabolismo.

GLI ERRORI PIU’ FREQUENTI - Tendenza ad assumere la maggior quantità di calorie con il pasto serale, pasti ricchi di carboidrati lontano dagli allenamenti, carboidrati ad alto indice glicemico (pane di farina 00, pasta, riso, patate, bevande dolcificate, alcol), limitata quantità di verdure, tenere bassi, non più del 10% delle calorie giornaliere, i grassi saturi. Come ovviare a questi problemi? Leggendo l’articolo su Skialper di agosto-settembre!

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di agosto-settembre è disponibile nelle migliori edicole a partire da inizio agosto. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui).  Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! A questo link la presentazione della rivista e degli altri articoli pubblicati.


Sulle orme di Heini Holzer

Su Skialper di agosto con bici e sci sulle discese aperte dall'altoatesino

Due freerider, una bici e… decine di montagne da salire e di itinerari di sci ripido da sciare. Detto così sembrerebbe il sogno di tutti. Invece per Tommaso Cardelli e Cristian Dallapozza è diventato realtà. Con un obiettivo ancora più ambizioso… ripercorrere alcune delle più belle discese del grande Heini Holzer, uno dei padri indiscussi dello sci estremo. «Tutto nasce dalla passione per lo sci fuoripista che ci accompagna da sempre e dalla voglia e curiosità di scendere lungo le più belle pareti delle Alpi - dice Tommaso -. Sia io che Cristian viviamo in Dolomiti e negli anni abbiamo prima sentito parlare e poi ripetuto alcune delle linee di Heini Holzer, che proprio in Dolomiti ha effettuato tantissime prime discese. Curiosando sul web e leggendo la sua biografia abbiamo scoperto che lo spazzacamino di Merano aveva spaziato con la sua attività di sci estremo su tutte le Alpi agli inizi degli anni ’70; da qui l’idea di ripercorrere alcune discese attraverso un viaggio che ci avrebbe portato dalle Dolomiti fino alle Alpi Occidentali». Proprio quel viaggio che Skialper di agosto-settembre documenta con un ampio reportage.

NUMERI - Partenza il 14 aprile, rientro il 5 maggio, 700 km in bici e 21.000 metri di dislivello cumulato. Per il loro viaggio Tommaso e Cristian hanno scelto una mountain bike a pedalata assistita «sicuramente più pesante ma utile per gli avvicinamenti. In alcuni casi siamo riusciti a percorrere buona parte degli itinerari su sentiero per arrivare all’attacco della parte su neve, abbandonando poi le bici dietro a qualche albero».

LA DISCESA PIÙ BELLA… -
«È una delle più facili, ma a renderla bella sono state le condizioni: il canale nord del Gran Zebrù. Purtroppo il meteo continuava a essere molto incerto e alternava nevischio a nebbie che circondavano le montagne, costringendoci a rimandare la partenza fino alle 11 di mattina! Poco fiduciosi, sia per via dell’orario che per il meteo, abbiamo fatto la nostra salita nel canale e, una volta arrivati in piena parete, siamo stati costretti a fermarci e aspettare che le nuvole si alzassero un poco e ci permettessero di capire dove andare. Siamo arrivati in cima abbastanza stanchi psicologicamente per via delle condizioni meteo ma galvanizzati da 15 centimetri di neve fresca e da qualche sprazzo di azzurro che iniziava a farsi spazio. La discesa è stata semplicemente stupenda, nessuno sulle montagne attorno a noi e condizioni da urlo; a volte un pizzico di fortuna non guasta!».

E LA PIÙ DIFFICILE - «Sicuramente il Piz Palù, in Svizzera. Abbiamo fatto la Via Soresini, con una pendenza media di 60°. Le prime curve sulla cresta sono uno spettacolo: si scia sul ripido, con grande esposizione e neve perfetta. Dopo un centinaio di metri purtroppo le condizioni sono cambiate e ci siamo ritrovati su neve dura e lucida. Senza perderci d'animo e mantenendo una grande concentrazione, abbiamo optato per due calate di 50 metri circa, per potere superare il tratto più ghiacciato. Finite le manovre di corda, abbiamo continuato a sciare veloci per spostarci dalla grossa seraccata che incombeva sopra di noi».

IL RICORDO DI GIORGIO DAIDOLA - Lo chiama ‘cacciatore di emozioni’ Giorgio Daidola, che a corredo dell’articolo ha scritto un bel ricordo di Heini Holzer. «Ho avuto la grande fortuna di conoscere Heini Holzer negli anni settanta, durante le indimenticabili conferenze sul suo sci estremo organizzate dalla Rivista della Montagna. Heini era un uomo minuto dallo sguardo dolce, aveva un modo di fare da persona semplice, modesta e ai limiti dell'ingenuità. Piaceva per questo, perché era un uomo vero, non uno che recitava per fare contenti gli sponsor. Di sponsor Heini non ne aveva, probabilmente non sapeva neppure cosa fossero. Era un uomo di altri tempi, che si rifaceva al grande alpinismo classico. Ma era anche un cacciatore di emozioni, sapeva trascinare il pubblico nel suo cerchio magico come pochi altri» scrive Daidola. 

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Skialper di agosto è disponibile nelle migliori edicole a partire da inizio agosto. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui).  Per chi lo volesse acquistare immediatamente su smartphone o tablet, è sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! A questo link la presentazione della rivista e degli altri articoli pubblicati.