A Facchinelli la Lake Garda
L'atleta dei Bogn da Nia regola Stephan Tassani e Antonio Molinari
Con l’incredibile tempo di 1h 32’03'' Marco Facchinelli (Team Bogn da Nia - La Sportiva) ha vinto ieri la Lake Garda Mountain Race regolando Stephan Tassani-Prell (Salomon Germania) e Antonio Molinari (Atletica Trento). Prima donna Waltraud Berger con il tempo di 2h 01’17''. Si è così conclusa la splendida manifestazione organizzata a Malcesine dall'U.S. Monte Baldo, fedele al proprio slogan 'Touch water and sky'. Sole e cielo terso, per un Monte Baldo in grande spolvero per i temerari atleti che hanno osato affrontare il severo percorso che dai piedi del Castello scaligero di Malcesine, sulle rive del Garda, li ha condotti fino a Cima Pozzette, quota 2132. Dodici chilometri per 2080 metri di dislivello di sola salita integralmente off road hanno così fatto da scenario all’ultimo atto della Mountain Race World Cup, circuito internazionale di gare di montagna organizzato dallo svizzero Silvano Turati, che annovera al suo interno scalate importanti come quella al Monte Fuji, al Mount Washington e alle Tre Cime di Lavaredo. Tra i concorrenti, quasi tutti dotati di bastoni, notati numerosi appassionati di ski alp che hanno colto l’occasione per affrontare un intenso allenamento per ottimizzare la preparazione alla prossima stagione invernale. A margine della competizione è stata organizzata anche una simpatica e seguita manifestazione di nordic walking.
Marchetti e Pozzi piu' veloci di tutti al Morenic Trail
Nella staffetta vincono 'Gli inseguitori del Falco'
109 chilometri su sentieri e strade dell'antico ghiacciaio Balteo, nei dintorni di Ivrea (To). Ecco, nella sostanza, la Morenic Trail, gara individuale e a staffetta. Ieri nella staffetta i più veloci sono stati i 4 runner de 'Gli inseguitori del Falco', Alex Garda, Diego Vairos, Fabrizio Vige' e Silvano Guidolin primi in 9h 06' 35”, secondi i Liguri del 'Corro con Alessandra nel Cuore' in 9h 25' 41”, terzi il Team Fulvia Pagliughi Cicli in 9h 40' 10. Nella gara individuale Igor Marchetti bissa la vittoria del 2011 con il tempo di 10h 15' 24'', davanti allo svizzero Pierre Michel Oggier e a Paolo Rossi. Nella gara rosa si è imposta Ilaria Pozzi (14h 00' 33'') davanti a Giuliana Arrigoni e Stefania Albese. Nelle staffette miste ha vinto la squadra 'Bulli e Pupe' (Stefano Bacchetta-Massimo Gauna-Angelo Bozza-Elisabetta Colzani) con il tempo di 10h 36’ 26”. Per le coppie vittoria di Valerio Carmine e Fulvio Franzetti con il tempo di 16h 29’ 46”.
A una settimana da Cavalls del Vent...
Alcune considerazioni su giovani e donne
Oltre al solito record della gara battuto (ormai è la normalità in quasi tutte le ultra), 15 minuti per Kilian Jornet e 8 minuti per Anton Krupicka rispetto a Miguel Heras del 2011, al Cavalls del Vent di quest’anno spiccano su tutti due aspetti riferibili alla prestazione di due giovani in particolare e delle prime donne classificate.
GIOVANISSIMI - Manuel Merillas, 21 anni. Ha chiuso la gara in quarta posizione con il tempo finale di 9h 49’ 33’’. E’ un militare e in inverno fa parte del gruppo sportivo per lo scialpinismo. Si allena dalle 15 alle 30 ore alla settimana, con una punta, quest’anno in Sierra Nevada, di 42 ore. Fa parte del club Tierra Tràgame ed è sponsorizzato La Sportiva per il materiale. Philipp Reiter, 21 anni. Ha chiuso la gara in quinta posizione con il tempo finale di 9h 51’ 05’’. E’ entrato nella scena internazionale dopo la vittoria lo scorso anno nella Zugspitz di 70 km. Quest’anno ha già vinto la Maxi Race di Annecy, la Zugspitz, il Salomon 4 Trails e la Transalpine in coppia con Iker Karrera. Nel circuito internazionale, ha ottenuto un undicesimo posto alla Tranvulcania, due sesti posti alla Speedgoat e al Trofeo Kima e un sesto posto al Cavalls del Vent. Fa parte del Team Salomon Germania.
TRE DONNE NELLE PRIME 10 - Sono Nuria Picas, Anna Frost ed Emilie Forsberg. Dalla prima alla terza una differenza di soli 10 minuti. La quarta classificata, Emma Roca, accusa un distacco che supera l’ora. La vincitrice Nuria Picas ha abbassato il suo record dello scorso anno di 1h 03’’. Le prime donne si avvicinano sempre più agli uomini.
Lake Garda Mountain Race: alle 10 il via
Domani la gara con partenza da Malcesine
Tutto pronto a Malcesine (Vr) per la Lake Garda Mountain Race, gara di corsa in montagna organizzata dall'U.S. Monte Baldo - fedele al proprio slogan 'Touch water and sky' - che scatterà domani mattina: l'appuntamento per il via è fissato alle ore 10 in località Paina, ai piedi del Castello Scaligero, sulle rive del Garda, mentre la linea del traguardo è posta a 1.700 metri, in località Tratto Spino, o ai 2.000 metri di Cima Pozzette per i più audaci, per coloro cioè che vorranno cimentarsi con la classe estrema della LGMR: la Ultimate Running Class. Rispetto alla prima edizione il percorso scelto presenta alcune variazioni che lo rendono più accattivante, più verde ed estremamente panoramico. A testimoniare l'importanza della LGMR, quest'anno la gara è stata inserita come tappa finale nella prima edizione della Mountain Race World Cup, circuito internazionale di gare di montagna organizzato dallo svizzero Silvano Turati, che annovera al suo interno scalate importanti come quella al Monte Fuji, al Mount Washington e alle Tre Cime di Lavaredo. Le classi previste nell'edizione 2012 sono tre: la Ultimate Running Class, 2.000 metri di dislivello per 12,5 km di corsa, la Running Class, 9,5 km di lunghezza con l'arrivo a quota 1.700 e la Nordic e Trekking Class, unica classe non competitiva, che ha lo stesso percorso della Running, per nordic walking o trekking con o senza bastoncini. Per i meno preparati è infine prevista una partenza speciale da S. Michele, presso la stazione di mezzo della Funivia, con arrivo sempre ai 1.700 metri. Per info e iscrizioni: www.lakegardamountainrace.com
Domani appuntamento al Ciok Vedeler
Iscrizioni fino a questa sera per la tappa del La Sportiva Vertical Trophy
La macchina organizzativa del vertical Ciok Vedeler di Soraga, in Val di Fassa, capitanata da Mattia Giongo e Umberto Zulian è ormai a pieno regime. Le iscrizioni alla quinta tappa del circuito La Sportiva Vertical Trophy stanno arrivando copiose e si dovrebbe raggiungere il tetto delle duecento adesioni come nelle due edizioni passate. Atteso ai nastri partenza Marco Facchinelli che ormai sembra intenzionato più che mai a far sua anche questa seconda edizione del circuito coordinato dall'azienda di Ziano di Fiemme. La corsa rosa non dovrebbe avere sussulti e la grande favorita è Nadia Scola. Sei le prove del circuito, ma si terrà conto dei quattro migliori risultati e comunque chi avrà partecipato ad almeno quattro prove potrà rientrare nella graduatoria finale. Ai migliori andranno i nuovissimi capi della collezione Winter La Sportiva e… altre sorprese. Iscrizioni aperte fino a questa sera sul sito www.ciokvedeler.it
IL CIRCUITO - Vigo di Fassa -Rif Vael (Valle di Fassa) 16 giugno 2012 - Vertical Rodella - Canaze (Valle di Fassa) 08 luglio 2012 - Vertical Val dal Vent - Moena (Valle di Fassa) 22 settembre 2012 - Scaldagambe - Tesero - Stava (Valle di Fiemme) 29 settembre 2012 - Ciok Vedeler - Soraga (Valle di Fassa) 06 ottobre 2012 - Costolina - Ziano di Fiemme (Valle di Fassa) 13 ottobre 2012
Crazy Namaste': al via anche Pierantoni
Domani a Finale tutti i big del marchio valtellinese
Tutto pronto per il Crazy Namasté Trail di domani a Finale Ligure, al via alle 14,30. La gara avrà un tracciato di 15 chilometri e circa 700 metri di dislivello. Crazy Idea schiererà alcuni dei propri testimonial per regalare agli appassionati del running un fine settimana all’insegna dello sport e del divertimento: «La nostra idea era dimostrare come l’entroterra di Finale, già conosciuto ed apprezzata per altre discipline, ben si presti pure alle competizioni di trail running - ha dichiarato il responsabile marketing della maison di Bormio Luca Salini -. Sposando la filosofia e la mission di 'Finale for Nepal' proveremo a dare il nostro contributo, sperando di vedere ai nastri di partenza un bel gruppo di corridori schierati fianco a fianco ai nostri Gil Pintarelli, Davide Pierantoni, Jennifer Senik, Chiara Gianola, Laura Besseghini». Sotto l’aspetto prettamente sportivo, attenzione al ventiduenne atleta veneto Davide Pierantoni, uno che nelle ultime uscite è sempre andato a podio: «Sto bene, inutile negarlo. Per tipologia e lunghezza la gara di Finale è sicuramente nelle mie corde. Proverò quindi a fare bene senza però particolari pressioni. Il mio obiettivo è arrivare in forma alla stagione invernale dove mi aspettano le competizioni di scialpinismo».
Sabato e' tempo di Arrancabirra
La gara tra trail e goliardia a Courmayeur
Domani si svolgerà a Courmayeur la settima edizione dell’Arrancabirra. Una manifestazione cresciuta progressivamente nel corso degli anni e che anche per questa edizione ha raggiunto rapidamente il numero dei 1.000 partecipanti, imposto come limite dagli organizzatori.
TUTTI IN 'CROCIERA' - Una manifestazione che unisce il lato agonistico a quello goliardico in un insieme che esprime al meglio il senso della festa. Oltre alla classifica per i non bevitori, è infatti contemplata una classifica per i bevitori di birra, che ad ogni ristoro hanno l’opportunità di ottenere un bonus per il tempo finale, e una per i concorrenti con cane. Come consuetudine, anche quest’anno gli organizzatori hanno offerto un tema per i tanti concorrenti che, come abitudine, si presenteranno al via vestiti in maschera: la crociera.
I DEMATTEIS IN PARTENZA - A margine dell’aspetto goliardico, l’Arrancabirra si è comunque sempre contraddistinta anche per il livello prettamente competitivo. Anche quest’anno, come nelle tre passate edizioni, saranno presenti al via i gemelli Martin e Bernard Dematteis, campioni internazionali nella specialità della corsa in montagna. Sarà presente anche Carolina Tiraboschi, vincitrice lo scorso anno tra le donne. Il percorso di 18 chilometri prevede il passaggio per La Trappa, in Val Sapin, l’ascesa al Rifugio Bertone e alla Téte de la Tronche, la discesa verso il Col Sapin, Currù, La Suche, Ermitage e ritorno a Courmayeur. In zona d’arrivo, presso il parco Bollino, ci sarà inoltre l’usale festa all’interno del tendone predisposto dall’organizzazione, con musica fino a tarda notte.
ARRANCHINA - Domenica mattina, invece, sarà la volta della quarta edizione dell’Arranchina, una manifestazione che attira ogni anno centinaia di bambini. In programma tre percorsi, di 7,4 km, 6,3 km e 2,6 km a seconda dell’età dei partecipanti. Tra i 130 bambini impegnati lo scorso anno, vinsero Jaques Lino Chanoine tra i Leprotti, Alberto Cheraz tra i Cerbiatti e Gabriel Pareyson tra gli Scoiattoli.
Silvia Serafini alla London's Royal Parks Ultra
La gara domenica lungo il Tamigi
Si svolgerà domenica 7 ottobre la London’s Royal Parks Ultra, su un percorso cittadino di 50 chilometri. La partenza della gara avrà luogo a Hide Park per poi seguire il Tamigi in alcuni degli spazi verdi più suggestivi di Londra: Green Park, St. James Park, Battersea Park, Wandsworth Park, Kew Gardens, Terrace Gardens, Ham Common, Canbury Gardens fino a Busny Park. La manifestazione è organizzata dalla Royal Parks Foundation con il fine di aiutare le persone disabili. Tra i 700 concorrenti al via, anche l’italiana Silvia Serafini del Team Salomon Carnifast, recente vincitrice del titolo italiano nelle Ultra Skymarathon®. Per info sulla gara: www.royalparksultra.com
Traversata delle Montagne del Triangolo Lariano
La storica gara domenica prossima
In programma domenica 7 settembre la Traversata delle Montagne del Triangolo Lariano - Como-Valmadrera. Gara ormai storica, giunta alla quindicesima edizione, lungo un percorso di 36 chilometri e 2.350 metri di dislivello positivo. Partenza dal centro di Como alle ore 8:45. Itinerario: Piazza Amendola (mt 200) - Rifugio C.A.O. (mt 950) - Monte Bolettone (mt 1.310) - Monte Palanzone (mt 1.436) - Rifugio Marinella (mt 787) - Asso - Canzo (mt 400) - Fonte - Piazza Mons. Citterio (Valmadrera). Nel 2011 i vincitori furono Paolo Gotti in 3h 17’ 00’’ ed Emanuela Brizio in 4h 00’ 09’’. Per il record della corsa, Fabio Bonfanti nel 2005 in 3h 00’ 40’’ ed Emanuela Brizio nel 2008 in 3h 33’ 52’’.
Tra i 200 iscritti: Stefano Butti (OSA Valmadrera) Nicola Golinelli (Arc'Teryx) Fabio Bazzana (Valetudo Skyrunning) Emanuela Brizio (Valetudo Skyrunning) Daniela Gilardi (OSA Valmadrera) Cinzia Bertasa (IZ Skyracing).
Vertical notturno alla Limone Extreme
La gara 'firmata' da Fabio Meraldi
Un Vertical by-night? Sì, ecco la tanto attesa novità. Per la finalissima di campionato italiano di combinata Limone sul Garda (Bs) proporrà un vertical 'vista lago' in versione by night. Oltre alla skyrace di domenica 21 ottobre, al termine della quale verranno assegnati i titoli tricolori 2012 Fisky, l’organizzazione ha tracciato una linea d’ascesa che troverà il plauso degli amanti dell’only up: «I vertical sono molto più di una moda del momento - ha esordito il presidente del locale gruppo sportivo Franco Codogni -. Nell’ottica di crescere proponendo qualcosa in più e di diverso rispetto a quello che era già stato fatto lo scorso anno, abbiamo ingaggiato un direttore gara del calibro di Fabio Meraldi e pensato a questo weekend a fil di cielo. Un weekend a rischio vertigini e altamente spettacolare che esordirà venerdì 19 con la gara in notturna».
LA FIRMA DI MERALDI - Ad approfondire i dettagli tecnici di questo inusuale crono salita ci ha invece pensato il campionissimo di specialità e direttore gara (nonché collaboratore di Ski-alper) Fabio Meraldi: «Nel tracciare questo vertical si è tenuto conto sia della sentieristica locale, sia delle esigenze sportive così da creare una linea di ascesa che dopo la gara fosse fruibile anche dai numerosi turisti che frequentano queste montagne. Con il senno di poi direi che abbiamo decisamente colto nel segno. In più di un occasione ho provato l’itinerario e messo in sicurezza con corde fisse permanenti i punti più aerei. Non pago, sono salito in notturna portando con me diversi volontari del comitato organizzatore. Il mio giudizio? Fantastico. Con le frontali che illuminano a giorno non si corrono rischi e il panorama che si gode già dopo 15’ di salita è mozzafiato».
L'ITINERARIO - Circa 1100 metri di dislivello positivo in nemmeno 3 km di percorso sono dati che impressionare, ma sicuramente quello che più colpirà spettatori e pubblico sarà lo strepitoso panorama che questo itinerario regala. Dai soli 60 metri della zona partenza spara, attraverso un sentiero appositamente 'ripulito' per l'occasione, ai 1160 metri dello striscione d’arrivo. Partenza da Limone sul Garda, località foce torrente San Giovanni, dopo un primo tratto che costeggia il medesimo torrente, si percorre qualche metro su asfalto e un piccolo tratto d'uliveto. Poi si sale, lungo un crinale dove la salita diventa sempre più impervia e difficile. Arrivati al Dosso dei Roveri (circa metà strada) sì entrerà nel bosco, per riprendere il crinale verso la vetta. Sul finale il sentiero qui concede anche 2 brevi tratti di discesa, ma è comunque tutt'altro che rilassante: il percorso passa sopra cascate di roccia che sembrano infrangersi nel lago sottostante. Arrivo in Località 'Nembra', dove si gode una vista mozzafiato.
La Tribu' del Trail
Considerazioni sul mondo dei runner a margine di Cavalls del Vent
Durante il lungo viaggio di ritorno da Bagà, dai Pirenei alle colline del Monferrato, tra i tanti momenti vissuti, alcuni in particolare mi sono ritornati in mente più di una volta.
Se da un lato mi ha entusiasmato vedere dal vivo gli atleti in testa alla Cavalls del Vent, in particolare la sfida ravvicinata tra Kilian Jornet e Anton Krupicka nei pressi del Refugi Lluis Estasen, a 20 chilometri dalla conclusione, devo ammettere che ciò che mi ha maggiormente incuriosito è stato altro.
CATAPULTATO NEL PRESENTE - Ore 17:55, da pochi minuti è giunto al traguardo l’americano Anton Krupicka. Come già avvenuto dieci minuti prima con il vincitore Kilian Jornet, una trentina di fotografi l’hanno atteso schierati qualche decina di metri dopo la linea d’arrivo. Oltre le transenne il numeroso pubblico festeggia il momento con molta partecipazione. Per Anton, un'ovazione al pari, se non superiore, di quella che ha omaggiato Kilian dieci minuti prima. I due si complimentano a vicenda e si mostrano ai fotografi per immortalare l’ennesimo momento storico dell’ultra running. Anton si concede alle interviste dei giornalisti e immediatamente dopo la sua attenzione è tutta per il pubblico presente. Sfila lungo le transenne che portano all’arco d’arrivo stringendo mani, fermandosi per le fotografie e firmando autografi. Tra le migliaia di persone presenti, molti ragazzini letteralmente in delirio per il loro idolo.
INTERNET E IDOLI - All’improvviso, come catapultato in un altro sport o nel futuro, mi accorgo che l’ammiratore usuale si è trasformato in fan, l’esperto di montagna che sbircia, rispettoso e forse timoroso, in un giovane ragazzo che conosce tutto di questo ambiente grazie a internet e ai social network. Anton non può che essere un idolo per la futura generazione dei trail runners. A 29 anni, è un campione, ha saputo rompere alcuni schemi correndo quasi sempre a petto nudo, ha fatto della corsa un vero e proprio stile di vita e, cosa fondamentale, sa comunicare molto bene nell’era di internet.
Mezz’ora dopo giunge al traguardo un altro americano, si chiama Dakota Jones, ha 22 anni e dopo la sua vittoria a maggio, sempre in Spagna, alla Tranvulcania, si porta con se lo slogan 'Dakota for President'. Anche per lui, stesso copione e stesso entusiasmo.
AUTOGRAFI - Ho il telefonino scarico e la macchina fotografica mi ha abbandonato nel pomeriggio, danneggiata dalla pioggia. Mi reco in albergo per ricaricarlo il giusto indispensabile per scattare le fotografie alle prime donne. L’albergo si chiama Ca l’Amagat ed è lo stesso che ospita tutti gli atleti internazionali presenti per l’occasione. Il tempo di percorrere poche centinaia di metri e, inaspettatamente, rivivo nuovamente le stesse identiche scene di prima. Davanti all’entrata un gruppo di persone, tra cui molti ragazzini, attendono l’arrivo o l’uscita di qualche atleta. La speranza è la solita, una fotografia, un autografo e una stretta di mano. Realizzo adesso che non sono stato catapultato in un altro sport o nel futuro ma che sto semplicemente vivendo il presente dell’ultra running. Mi rendo conto che è nata una vera e propria Tribù del Trail.
LE ORIGINI DELLA TRIBÙ - Correva l’anno 2010. Kilian Jornet, spagnolo di 23 anni, dopo innumerevoli successi su tutte le distanze possibili e immaginabili, s’inventa quale ponte d’unione tra il mondo europeo e quello americano. La recente storia dell’ultra running non aveva ancora permesso un vero confronto tra le due scuole. Da un lato, gli americani che avevano quasi sempre fallito alla loro unica presenza nelle gare europee, l’UTMB®, dall’altro pochi atleti europei che avevano osato sfidare i maestri delle 100 miglia. Kilian a fine giugno si presenta alla partenza della gara simbolo, la famosa Western States. Con Geoff Roes, poi vincitore, e lo stesso Anton Krupicka dà origine a una sfida memorabile. Arriva terzo, agli occhi di noi europei contribuisce a dare ulteriore credibilità al valore degli specialisti americani e, cosa più importante, dà il via a una nuova epoca dell’ultra running. Segue un anno in cui aumentano le apparizioni DI atleti stranieri in America. Nel 2011, Kilian Jornet con la Western States, Julien Chorier con la Hard Rock e Ryan Sandes con la Leadville, si portano a casa le vittorie nelle tre più importanti 100 miglia. Sul versante opposto, invece, gLi atleti americani non vanno oltre l’undicesimo posto di Michael Foote, sempre all’UTMB®. Oltre ai momenti prettamente agonistici, si intensificano i rapporti tra gli atleti, in primis tra Kilian Jornet e Anton Krupicka, ma non solo.
LA GARA DEL SECOLO - A maggio del 2012, l’interazione tra i principali protagonisti dell’ultra running prende una nuova strada. La ISF (International Skyrunning Federation), li riunisce in Spagna tutti insieme per un’intera settimana. Questo avviene in concomitanza di una gara, la Transvulcania, poi definita come 'la gara del secolo' proprio per questo motivo. Tra i circa 30 atleti invitati, si presenta anche Anton Krupicka che però non potrà disputare la competizione perché reduce da un infortunio. Segno che c’è comunque voglia di contribuire al nuovo corso dell’ultra running.
UNA TRIBÙ SENZA DIMORA - A Bagà, in occasione del Cavalls del Vent, si è assistito a un ulteriore sviluppo di questo divenire. Stessa formula con una competizione importante da disputare e moti momenti da condividere insieme, con l’hotel Ca l’Amagat quale centro di unione del tutto. Segno della lungimiranza di chi ha creduto prima di qualsiasi cosa nell’importanza dell’aggregazione, ovvero Lauri Van Houten. E’ in questo luogo che durante la settimana della gara gli atleti vivono a stretto contatto tra di loro. Una nuova casa per la Tribù del Trail che ormai incomincia a definirsi sempre meglio. Kilian Jornet, 25 anni, Anton Krupicka, 29 anni, Dakota Jones, 22 anni, Philipp Reiter, 21 anni, Joe Grant, 29 anni, Anna Frost 31 anni ed Emilie Forsberg, 26 anni, ne sono solo alcuni dei principali protagonisti. Ragazzi di talento che hanno plasmato la loro vita in funzione della loro passione.
WEB TRIBÙ - Si incontrano alle gare, saltuariamente in altri periodi, ma che restano in continuo contatto tra di loro grazie al web. Uno diverso dall’altro, ciascuno con la sua personalità, segno che la Tribù del Trail non ha bisogno di uno stereotipo ma di esprimere unicamente l’essere individuale. C’è chi gira sempre scalzo e trasandato chi presta più attenzione al look, chi corre senza maglietta e chi con i bastoni e lo zaino. Sono accomunati dalla passione, dalla voglia di confronto, dall’aver accettato di vivere praticamente senza una fissa dimora e, quando non corrono, dall’avere il pc sempre acceso e connesso in rete. A immortalare le loro idee e trasmettere il loro verbo, molti fotografi e giornalisti. Alcuni ormai parte integrante della Tribù come l’inglese Ian Corles, omnipresente sia nelle fasi di gara che in quelle di svago. Anche per lui, non esiste ormai più fissa dimora. Non intervista nessuno della Tribù del Trail, conosce ormai ogni suo componente e si limita a confrontarsi con loro. Gli occhi dei ragazzi si identificano ormai perfettamente con i suoi scatti. A Ca l’Almat erano presenti anche due atleti come Miguel Heras, di 37 anni, e Tofol Castaner, di 40 anni. Ancora fortissimi, ma di un'altra generazione, quella ancora cresciuta ai giardinetti e non davanti alla Play-Station o su internet. Il loro ritiro in gara, quasi a testimonianza di un passaggio di consegne. Durante la cena del sabato sera, Marino Giacometti, presidente della ISF, mi confida che dopo più di 20 anni di attività, tutto questo gli piace molto e gli dà nuovi stimoli. La Tribù del Trail ha ormai contagiato tutti.
Sabato al via la Lake Garda Mountain Race
Diversi percorsi di sola salita al Monte Baldo
Sabato prossimo, alle ore 10, da Malcesine (VR) scatterà l’attesa Lake Garda Mountain Race, seconda edizione. Una competizione di skyrunning di sola salita che condurrà gli atleti da Malcesine appunto a salire il Monte Baldo, dal lago alla vetta. Diverse le opzioni previste per i runner: un percorso di 12,5 chilometri con circa 2.000 metri di dislivello positivo per chi prenderà parte alla Ultimate Running Class; un itinerario di 9,5 chilometri per le altre categorie, tra cui una dedicata specificatamente agli appassionati di nord walking. Il traguardo per la competizione principale sarà posto in cima al Monte Baldo. I percorsi previsti si snodano dapprima su asfalto, poi su sterrato, sentiero e prato in quota. Il ritorno a valle, dopo il pasta party in cima alla montagna, avverrà utilizzando la funivia. Si tratta di una manifestazione giovane che può raccogliere alto gradimento da parte di runner, fondisti e skialper in preparazione, consentendo agli atleti di prendere parte a un evento agonisticamente di prim’ordine, risparmiando ginocchia e caviglie grazie alla possibilità di un ritorno a valle assistiti dalla funivia. Il giorno prima una simpatica kids race consentirà anche ai bambini di misurarsi su un itinerario a loro dedicato in zona lago. Per info e iscrizione://www.lakegardamountainrace.com/index.html