Domenica una 'classica': il FlettaTrail

In gara a Malonno, nel paese della Corsa in Montagna

Siamo a Malonno, nel paese della Corsa in Montagna. Domenica 3 agosto andrà in scena la cinquantunesima edizione del FlettaTrail. Tra i protagonisti più attesi Ionut Alin Zinca, Il ceco Robert Krupicka e le due azzurre Elisa Sortini  ed Elisa Desco.

PERCORSO - 21 km scarsi (il gps registra esattamente 20,680) con un dislivello positivo di 1.093 metri, negli scenari tipici delle Orobie Bresciane come i castagneti della parte più bassa vicina ai 550 di Malonno per arrivare ai fitti boschi di larice e pino presenti tra i GPM di Narcos, del Campasso e di Plas di Pra del Biss, oltre alla leggendaria Fletta. La quota minima sono i 497 metri sul livello del mare di piazza Repubblica, sede di partenza e arrivo ed i 1.250 metri del tetto della gara: Plas di Pra del Biss. I primi 4 km di gara sono stati più volte decisivi per la vittoria. Dopo lo sparo gli atleti percorrono un brevissimo tratto in piano su asfalto per raggiungere la strada sterrata del Radel, sino al 'muro di Durna' dopo 2.5 km, con il 34% di pendenza nella parte iniziale ed il 22% in quella finale che raggiunge la scalinata davanti alla Chiesa di Odecla. Qui sarà posto da questa edizione il traguardo volante 'Grimpeur' che ai primi tre uomini e alle prime tre donne elargirà un bonus speciale.
Da Odecla si 'viaggia' verso la storica località di Narcos ('storica' perché proprio a Narcos nel 1964 si svolse la primissima edizione della corsa in montagna malonnese, allora denominata Cronoscalata Malonno-Narcos). Chi avrà forzato troppo sul Durna potrebbe avere la brutta sorpresa di dover continuare a salire per altri 500 metri circa, con una pendenza intorno al 14% mitigata solo in parte dal fatto che si corre su fondo compatto (strada bianca, asfalto o brevi tratti di cemento).  La risalita che dal Ponticello sulla Franchina porta a Narcos è lunga 3.5 km circa e dai 790 metri di altitudine porta ai 1210. Il primo tratto è su un sentiero piuttosto largo, che nella sua parte centrale, dopo il bivio per Frai, è stato in alcuni tratti rinforzato con bitume o ciottolato. La pendenza media è del 22,6% ed in alcuni tratti come quello che costeggia i fienili in località Ria Bona impegnerà severamente i trailers. Da Narcos mancano 8.7 km al traguardo. La salita importante è però finita e la maggior parte del dislivello positivo è stata coperta.
Si entra nella parte più panoramica e davvero divertente del FlettaTrail, percorrendo una strada bianca di montagna che da Narcos prosegue attraverso località Sedena per salire al Campass in una pineta, dove è posizionato il traguardo volante 'griffato'  Compressport.
Proseguendo in quota, sempre su strada sterrata forestale si attraversa la contrada di Limbart per giungere ai piedi di una breve ma ripida salita che porta al tetto della gara il Plas di Prà del Biss. Inizia a questo punto un tratto di discesa che copre 1.5 km e porterà i concorrenti a sfilare per la mitica Fletta, località che dà il nome all’intera manifestazione, nel ricordo di quella indimenticabile grande classica che era la Malonno-Fletta. Da Fletta si passa attraverso l’ultima asperità della giornata che riporta gli atleti leggermente in quota per attraversare la contrada Prà del Biss e dare il via al tratto di discesa che toccherà nell’ordine Loritto, Corne, One e Ruc, prima di entrare nella frazione di Lava, anticamera del km finale che conclude il FlettaTrail sotto l’arco posizionato in piazza Repubblica. Il tratto in discesa tra Loritto ed One è il più tecnico ed impegnativo, pur non presentando rischi di sorta.

RECORD - In campo femminile da battere il tempo della campionessa Italiana di corsa in montagna in carica, e mondiale di Skyrunning, Elisa Desco che lo scorso anno fermò le lancette sul crono di 1h45’50” polverizzando il precedente primato stabilito nel 2008 da Francesca Iachemet di 1h51’23”. Nel trail maschile record anch’esso griffato 2013 dall’eritreo Abraham Kidane Habtom, capace di chiudere in 1h27’44”, in questo caso il primato è stato sfilato al forestale 'Lele' Manzi che in bacheca di FlettaTrail ne ha due (oltre ad una Malonno-Fletta juniores) e che in occasione della vittoria datata 2008 aveva sigillato 1h31’20”.


MonteRosaWalserultraTrail, ci siamo

Sabato il via della gara valdostana

Seconda edizione per il MonteRosaWalserultraTrail, l’evento organizzato dall’Associazione Forte di Bard nell’alta Valle del Lys, nei territori di Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité, in Valle d’Aosta. Dopo lo straordinario debutto del 2013, che ha visto la partecipazione di ben 542 atleti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, la competizione torna sabato 2 agosto. Invariata la formula dell’evento che prevede due gare su due tracciati rispettivamente di 50 km di sviluppo con 4000 metri di dislivello positivo e 20 km di sviluppo con 1000 metri di dislivello positivo. A queste si affiancherà un EcoTrail non competitivo aperto a tutti lungo il tracciato del Trail. Confermata la partenza dal palazzetto Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean, che sarà anche base logistica per il ritiro dei pettorali e dei pacchi gara. Due tracciati altamente suggestivi che consentono di immergersi appieno nelle splendide atmosfere della terra Walser, alle pendici del Monte Rosa, alla scoperta di una realtà culturale e paesaggistica unica nel suo genere.

TERRITORIO - «Il Forte di Bard è da sempre molto attento alla promozione del territorio non solo in chiave turistico culturale ma anche a favore di iniziative sportive che promuovano le bellezze ambientali della Valle d’Aosta – dichiara il presidente dell’Associazione Forte di Bard, Augusto Rollandin -. Il successo della prima edizione del MonteRosaWalserultraTrail ha posto solide basi per la crescita dell’evento che siamo certi incontrerà nuovamente il favore degli atleti e del pubblico che potrà così scoprire attraverso lo sport e il sano agonismo le peculiarità delle comunità Walser ai piedi del Monte Rosa». La manifestazione si pone l’obiettivo di mettere in mostra una realtà paesaggistica e culturale sulle Alpi unica nel suo genere. L’alta Valle del Lys è caratterizzata dalla presenza di una comunità germanofona di origine walser, una minoranza etnico-linguistica che si distingue dalla realtà francofona della Valle d’Aosta sotto gli aspetti culturale, linguistico e architettonico. Oltre a attraversare Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité la corsa si snoda in meravigliosi aggregati rurali tra i quali le perle di Alpenzu Grande e Piccolo sulla destra orografica della Valle del Lys e di Ecko e Rong sulla sinistra orografica.
Sarà inoltre possibile apprezzare il Castel Savoia, un fiabesco maniero dei primi del Novecento le cui torri cuspidate emergono da una fitta foresta sempreverde, luogo di soggiorno privilegiato della Regina Margherita nella prima metà del secolo scorso.
«L’esperienza dello scorso anno è stata ottima, un debutto segnato da un grande successo e dall’apprezzamento da parte dei partecipanti e dei numerosi turisti che hanno assistito alla gara – dichiara il sindaco di Gressoney-La-Trinité, Alessandro Girod -. Abbiamo centrato l’obiettivo e in questa edizione cercheremo di migliorarci cercando di contenere le spese, anche alla luce del particolare momento finanziario. Ecco perché è stato scelto di confermare la logistica della prima edizione. La partenza da Gressoney-Saint-Jean consentirà di contenere alcuni costi. Una macchina collaudata e rodata che sono sicuro funzionerà molto bene anche in questa seconda edizione».
«Abbiamo accolto con entusiasmo sin dal primo anno la proposta del Forte di Bard di promuovere un Trail all’interno del territorio Walser - commenta il sindaco di Gressoney-Saint-Jean, Luigi Chiavenuto -. La prima edizione è stata un grande veicolo di promozione turistica e culturale; molti concorrenti non conoscevano la nostra vallata e ci sono venuti per la prima volta trovandola bellissima. La conferma della seconda edizione non può che farci piacere. La popolazione aveva risposto con entusiasmo sia attraverso i tanti volontari che hanno supportato l’organizzazione, sia seguendo in prima persona le varie fasi della competizione.  L’organizzazione è partita e noi siamo pronti anche questa volta a fare la nostra parte».

PERCORSI - Il percorso è stato tracciato dai Bruno Brunod, Franco Collé e Giancarlo Annovazzi con l’obiettivo di mettere in mostra una realtà paesaggistica e culturale unica sulle Alpi nel suo genere.
L’Ultra Trail si sviluppa per 50 km con un dislivello positivo di 4000 metri e offre ai partecipanti una cornice incomparabile sul Monte Rosa, regno dei 4000 delle Alpi.
Il tracciato più breve, il Trail (20 km con 1000 m di dislivello positivo), si sviluppa anch’esso tra i due comuni di Gressoney e attraversa alcune tra le più belle frazioni walser della zona.

ULTRA TRAIL - Partenza alle ore 7 dal Palazzetto dello sport Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean, struttura situata a quota 1370 metri e dotata di parcheggi antistanti, servizi igienici, docce dove gli atleti riceveranno dallo staff di gara tutte le informazioni utili.
Prima salita con dislivello di circa 1250 metri per raggiungere il Colle Valdobbia e il rifugio Ospizio Sottile (2488 metri); superato il colle, un breve passaggio in Piemonte permette di chiudere l’anello sulla dorsale di confine e imboccare il Passo Valdobbiola a quota 2413. Segue la discesa lungo tutta la Valdobbiola fino alla frazione di Rong a 1499 metri da dove si prosegue verso nord sempre in sinistra orografica con dolci saliscendi attraversando numerose località di origine walser fino a raggiungere Gressoney-La-Trinité. Dalla località Eselboden a 1637 metri di quota si sale di circa 950 metri per raggiungere il Lago Gabiet a 2371 per poi scendere nuovamente lungo il vallone del Moos fino al fondovalle dove sarà localizzato il primo cancello orario (localitù Stafal); qui ci si porta in destra orografica risalendo fino a Sant’Anna, alpeggio situato a 2178 metri d’altezza che offre una vista spettacolare sull’intero massiccio del Monte Rosa. Si perde nuovamente quota scendendo verso Gressoney-La-Trinité in destra orografica lungo il torrente Lys fino a risalire dapprima bruscamente poi a mezza costa lungo il sentiero denominato 'walser-wäg' ovvero sentiero walser. Qui si attraversano i villaggi di Alpenzù per poi ridiscendere al fondovalle nei pressi della località Tschemenoal da cui si prosegue lungo il Sentiero della Regina che porta, senza significativi dislivelli, fino al centro di Gressoney-Saint-Jean (2° cancello orario). Da qui si prosegue ancora lungo il sentiero della Regina per poi risalire per un dislivello di circa 800 metri lungo il sentiero che porta all’alpeggio di Staller poi al Colle Ranzola a quasi 2200 m di quota. L’ultima discesa dal colle porta al Castel Savoia e da qui si raggiunge l’arrivo al palazzetto.

TRAIL E ECOTRAIL - Il percorso più breve (lunghezza 20 km; dislivello positivo 1000 m) parte sempre dallo Sport Haus alle ore 10. Segue in parte lo stesso itinerario dell’ultra trail ma elude i grandi dislivelli (salita al Colle Valdobbia e salita al Gabiet e salita al colle Ranzola). Si tratta quindi di un anello che non raggiunge quote elevatissime (quota massima 1860 metri a Gressoney-La-Trinité) ma che forma un anello che attraversa località e paesaggi tra i più suggestivi dell’alta Valle del Lys.

PROGRAMMA - Consegna pettorali di gara con chip a bordo, materiale e informazioni presso lo Sport Haus di Gressoney-Saint-Jean (struttura situata in località Tschoarde) prevista per venerdì 1° agosto dalle 11 alle 22 per l'ultra trail, e sabato 2 agosto dalle 6.30 alle 9 solo per il Trail. La Partenza dell'Ultra trail alle ore 7 di sabato 2 agosto dal Palazzetto dello sport Sport Haus, alle 10 quella del Trail e dell'Ecotrail. Le premiazioni dalle 18.30 alle 19.30i.

ISCRIZIONI - Le iscrizioni online sul sito www.monterosawalserultratrail.com si chiuderanno il 30 luglio. Oltre tale data sarà unicamente possibile iscriversi il giorno precedente la gara dalle ore 11 alle 22 con contestuale ritiro del pettorale. In ogni caso le iscrizioni verranno comunque chiuse al raggiungimento di 800 iscritti complessivi, indipendentemente se alla prova Ultra Trail o prova Trail. Le iscrizioni all'Eco Trail saranno direttamente in loco venerdì 1° e sabato 2 agosto, dalle ore 6.30 alle 9.


Tempi record al Vertical Col de Lana

Vittorie di Urban Zemmer e Francesca Rossi

Vertical Col de Lana a suon di record. La gara da 1000 metri in due chilometri, in programma domenica a Pieve di Livinallongo ha visto il successo di Urban Zemmer, con il nuovo miglior crono del percorso: il portacolori del Team La Sportiva ha chiuso in 33'42". Alle sue spalle Nicola Pedergnana del Team La Sportiva in 35'39", terzo l'austriaco Alexandro Fasser del Team Adidas in 37'42". Quarto l'atleta di casa Filippo Beccari in 38'00", quinto Thomas Trettel dell'AS Cauriol in 38'46"; completano la top ten David Frena, Ruggero Berolo, Michael Moling, lo svizzero Gianni Minoggio e Lauro Polito.

PROVA ROSA - Tempo record anche nella gara femminile: affermazione di Francesca Rossi del Team Sportiva in 42'42"; piazza d'onore per la norvegese Therese Sjursen in 44'50", quindi Beatrice Deflorian, anche lei del Team La Sportiva, in 46'20". ai piedi del podio l'austriaca Andrea Reithmayr in 49'44" e Heidi Dapunt dell'Union Sport Longiarù in 52'50".
 


Red Bull K3, 3030 metri di dislivello positivo in 10 km

Sabato la gara da Susa al Rocciamelone

Si torna alle origini dello Skyrunning, a quando Adriano Greco, Fabio Meraldi, Bruno Brunod, Matt Carpenter, Ricardo Meja, Ettore Champretavy, Omar Oprandi, Jean Pellisier e pochi altri salivano di corsa sul Monte Rosa partendo da Alagna, sul Monte Bianco partendo da Courmayeur e sul Breithorn salendo da Cervinia. Poi lo skyrunning sembrava aver scordato le proprie origini fatte di sfide che sembrano ai limiti delle possibilità fisiologiche, ore le ritrova e si rilancia sull’unico percorso al mondo – così dicono gli organizzatori – in cui è possibile correre un tal dislivello in così pochi chilometri di sviluppo.
L’appuntamento è per sabato 2 agosto, a Susa, per un evento unico e particolare: la prima competizione di 'triplo km verticale'. Gli atleti saranno chiamati ad affrontare l’ascesa alla vetta del Rocciamelone, partendo direttamente dalla cittadina per arrivare a 3538 metri di altezza.
Un evento unico nel suo genere con un format particolare ideato dagli organizzatori tra cui i ben noti Maurizio Scilla ed il recordman Nico Valsesia: dopo 1000 m di dislivello avverrà la prima selezione tra i partecipanti: gli ultimi a passare il check-point in località Trucco (1670 m) dovranno abbandonare la gara e ritornare al punto di partenza. Un secondo cancello, fissato a 2850 m al Rifugio Cà d’Asti, stabilirà quali saranno gli atleti autorizzati a correre l’ultimo km verticale. Solo il 20% degli iscritti alla gara per le due categorie (maschile e femminile) potrà affrontare la parte finale del tracciato e tentare di conquistare la cima e la vittoria.

UN PASSO INDIETRO - Il Rocciamelone (ritenuto nel Rinascimento la montagna più alta del mondo) ha una sua storia di record e d’imprese ai limiti: nel 1957 Gioacchino Volturo, allora ventiquattrenne, fece registrare il primo tempo di salita e discesa, uno strepitoso 3h47’. Non c’erano controllori di percorso ed allora mentre correva Gioacchino fece firmare alle persone che incontrava un foglio con l’ora del passaggio per avere le prove della sua performance.
Il 17 agosto 1986 venne invece organizzato un vero e proprio tentativo di record, Daniele Ivol transitava in vetta al 'Roccia' in 2h20’ e concludeva la sua prova a Mompantero con lo stupefacente tempo di 3h17’53”. In campo femminile Paola Didero passava in vetta dopo 3h07’ e concludeva la prova in 4h35’24”. Nel 1988 il forte atleta di Giaveno, Elio Ruffino, noto le qualità di discesista, fece registrare il nuovo record ancora imbattuto: fermò il cronometro a Mompantero in 3h14’.
E proprio Paola Didero e Elio Ruffino si presenteranno al via, dando così una continuità alla sfida al 'Roccia'.

IN GARA - Degna di nota l’internazionalità della gara con la presenza di atleti provenienti da tutto il mondo; su 400 skyrunner ammessi alla partenza ben 160 sono infatti gli stranieri (il 40%), queste le nazioni rappresentate: Francia (111), Svizzera (15), Spagna (12), Slovenia (7), Andorra (4), Austria (4), Brasile, Norvegia, Polonia, Portogallo, Russia, Turchia, Ucraina, USA.
In campo femminile saranno presenti le prime tre classificate al World Vertical Km Championships di giugno a Chamonix: la spagnola Laura Orgué Vila, la statunitense Stevie Kremer e la francese Christel Dewalle. Al via anche la mitica Corinne Favre e Anne Valero, la brasiliana Fernanda Maciel, la russa Yulia Baykova. Tra le italiane presenti invece Cecilia Mora, Federica Boifava, Maria Chiara Parigi, Katia Fori, Sonia Glarey, Scilla Tonetti, Giuliana Arrigoni, Raffaella Miravalle, Beatrice Deflorian, Cristina Dosio.
In campo maschile saranno tanti i top runner a prender parte alla competizione. A cominciare dai francesi Michel Lanne e Antoine Guillon, poi lo spagnolo 'grande verticalista' Agusti Roc Amador, gli altri francesi Sebastien e Sylvain Camus, Laurent Beuzeboc, lo skialper Mathéo Jacquemoud, Cyril Cointre, Quentin Stephane, il norvegese Thorbjorn Ludvigsen, l’andorrano Oscar Casal, lo sloveno del team Laspo Nejc Kuhar e il turco Ahmet Arslan.
Per quanto riguarda gli italiani, saranno molti gli atleti a livello nazionale che si potranno giocare le prime posizioni in classifica: Stefano Butti, Stefano Trisconi, Filippo Barazzuol, Daniele Fornoni, Matteo Lucchese, Stefano Ruzza, Matteo Pigoni, Marco Facchinelli e Marco Moletto, Diego Vuillermoz, Christian Modena, Nicola Bassi, Daniele Palladino, Thomas Trettel, Mikhail Mamleev, Mario Scanu.
Diversi anche i semplici amatori iscritti tra cui i noti trailer Marco Melchiorri del Team Montura e Nicola Alfieri di Kinomana.

CONFRONTO - Sotto il profilo meramente tecnico sarà interessante il confronto tra i trailer e gli specialisti del vertical km: i primi favoriti dalla durata dello sforzo da sostenere, i secondi da un terreno assai confacente adatto alle loro caratteristiche e capacità. Il particolare regolamento di gara con cancelli (particolarmente severi) ad eliminazione pare poi giustificato dalle caratteristiche stesse dell’arrivo – la vetta del Rocciamelone – che non potrebbe ospitare di certo tutti i 400 partenti; un regolamento che comunque costringerà gli atleti a fare pochi calcoli: solo il 20% degli ammessi al via potrà infatti arrivare in cima.

Anche Ski-Alper seguirà l’evento e, se il meteo sarà favorevole, lo farà anche attraverso la presenza di Flavio Saltarelli, apripista della manifestazione.
Tutte le info sul sito: www.redbullk3.com


Jimenez e Reichegger primi all'Huhnerspiel Vertical Km

Tappa del Sudtirol Vertical Tour a Colle Isarco

Tappa del Südtirol Vertical Tour a Colle Isarco con la quarta edizione della Hühnerspiel Vertical Km. Grande favorito alla vigilia e ancora primo Manfred Reichegger in gara con i colori dell'ASC Mühlwald, che precede tre atleti del club organizzatore, il Gossensass Ski Alp, David Thoeni in 36'45", Martin Renzler in 38'33" e Roberto De Simone in 38'59", con quinto Christof Niederwieser dell'Ahrntal in 39'39".

GARA FEMMINILE - Vittoria 'rosa' per Stéphanie Jimenez: la portacolori del Team Salomon chiude in 44''04", su Serena Vittori del Torrevilla in 47'20" e Irene Senfter del Jenesien in 48'08", con quarta Astrid Renzler dell'Ahrntal in 49'53" e quinta Tatjana Kutlikova del Gossensass.

 


Giir di Mont: i video-highlights

Il film dei momenti più importanti della gara

La cronaca fra poco diventerà storia. Del Giir di Mont abbiamo già detto tutto o quasi. Ora è tempo di rivivere le emozioni di una intensa giornata di sport negli highlight video realizzati da Newspower, con i momenti decisivi della gara, dal via ai passaggi in quota, fino all'arrivo.  


Jornet Burgada show

Le emozioni e le dichiarazioni del Giir di Mont

Diciamolo subito, una giornata come quella vissuta oggi a Premana fa bene allo sport, a quello vero, lontano dai pettegolezzi e dalle polemiche di altre discipline. Lo spettacolo di pubblico al traguardo e lungo il percorso sono uno spot per lo skyrunning. Applausi per tutti ma la star, quella che ha portato in questa valle lecchese anche chi dello skyrunning, probabilmente, sapeva poco, è lui: Kilian Jornet Burgada (a proposito, mamma era al traguardo ad applaudire le gesta del figlio). Arrivato al traguardo è subito tornato indietro tra le due ali di folla e sono passati dieci minuti prima che ritornasse nell'area di arrivo, dopo avere stretto centinaia di mani, firmato autografi e T-shirt. Poi, nell'attesa dell'arrivo di Emelie, ancora selfie, autografi, sorrisi. Qualcuno gli ha anche offerto una birra. Kilian c'è, per tutti. È il primo ma ha l'umiltà dell'ultimo. Faceva scalpore vederlo chiedere a tanti Brambilla qualunque, che tagliavano il traguardo in cinquantesima o centesima posizione, come fosse andata la gara. Chapeau! E poi, per chiudere in gloria, in assenza dell'olimpionico Antonio Rossi, che l'anno scorso aveva portato in trionfo Silvia Serafini, è toccato a lui mettersi sulle spalle Emelie Forsberg…

HO VINTO GRAZIE ALLA GENTE - «Sono io che devo ringraziare voi, che devo ringraziare la gente di Premana, è solo grazie a loro che sono andato così veloce, che riesco a fare questo» ha detto Kilian al traguardo. «Sono contento della mia gara, ora, dopo una settimana inntensa, una settimana di riposo e poi con la testa alla Sierre-Zinal, gara veloce, quindi dovrò fare un po' di allenamento di velocità» ha aggiunto. La sua, dall'esterno, è sembrata quasi una passeggiata. A un certo punto ha anche dato una pacca sulla spalla e stretto la mano a Toni Gianola, 85 anni. Poi cinque a tutti ai rifornimenti, sorrisi, saluti. «Anche se a un certo punto avevo staccato Zinca, non si può mai stare tranquilli, comunque avvicinarsi alle tre ore qui sarà durissima, anche arrivare a 3h10». Sarà…

MALEK E IL RAMADAN - È arrivato provato. Ha dovuto cedere il terzo posto per arrivare quinto, eppure nell'ultima discesa ha recuperato. Stiamo parlando di Zaid Ait Malek, il marocchino che ha confidato di non essere al top perché nel mese del Ramadan. Chapeau anche per lui.

BAZZANA C'E' - Ha lottato anche per il terzo posto. La sua, comunque, è stata una grande gara in una stagione al top. Fabio Bazzana, quarto al traguardo, ha corso la passerella finale tra la gente spingendo la carrozzina di una ragazza disabile. «Volevo farlo, il senso di questa gara, dello sport è anche quello di rendere tutti partecipi». Il bergamasco del team Salomon è soddisfatto della sua prestazione: «Certo, il podio sarebbe stato bello, ma al Giir ho sempre avuto problemi e oggi sono soddisfatto perché ho fatto una gara intelligente e ho dato tutto quello che avevo anche se ho avuto qualche problema di stomaco. Peccato perché in questo momento sono al top della forma».    


Scudetto per Antonella Confortola e Tommaso Vaccina

Nel Kilometro Verticale di corsa in montagna FIDAL

A Colere assegnati sabato pomeriggio i titoli nazionali FIDAL del Kilometro Verticale, con pioggia e vento che hanno reso la gara ancor più difficile per i 120 atleti al via.

GARA MASCHILE - Sul traguardo posto allo Chalet dell’Aquila, vittoria di Tommaso Vaccina portacolori del team genovese Cambiaso Cisso Running Team con il tempo finale di 34’21”. Il 34enne di Pavia ha abbandonato i compagni di fuga a poche centinaia di metri dall’arrivo, staccando il Forestale Marco De Gasperi, secondo a cinque secondi.
«Sono soddisfatto di questo risultato - ha commentato il fresco campione italiano di specialità – soprattutto contando che il mio punto forte non è il Vertical, bensì le Lunghe Distanze. E’ stato un ottimo banco di prova in vista dei mondiali in Colorado».
Terzo posto per il bellunese Luca Cagnati (34’42”3) dell’Atletica Valli Bergamasche che allo sprint ha lasciato ai piedi del podio il forestale Emanuele Manzi.

GARA FEMMINILE - Netto successo di Antonella Confortola: per la trentina della Forestale un monologo solitario con il cronometro fermato a 39’42’’6 che le vale l’ennesima maglia tricolore, e la convocazione ai mondiali americani di Lunghe Distanze dove dovrà difendere il titolo conquistato lo scorso anno. «Una vittoria importante - il commento di Antonella Confortola dopo l’arrivo – che sottolinea ancora una volta quanto sia fondamentale la preparazione a una gara. Una bella ricompensa dopo tanto lavoro».
Medaglia d’argento del Kilometro Verticale 2014 a Valentina Belotti del Runner Team 99 di Volpiano in provincia di Torino (40’43’’9) che lascia alla forestale Renate Rungger il terzo gradino del podio con il crono di 40’52’’9.


Cinquina di Kilian al Giir di Mont

Quinta vittoria del catalano, nessuno come lui

Era già scritto. Facile dirlo prima, ancora di più quando corre Kilian. La gara, di solito, è per il secondo posto. Però la prestazione di oggi del catalano a Premana, nel ventiduesimo Giir di Mont (prova della Skyrunner Italy Series e del challenge La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup) fa comunque scalpore. Vincendo per la quinta volta Kilian Jornet è infatti entrato nella storia della gara premanese e nella storia dello skyrunning. Nessuno può vantare così tanti successi e poi il catalano ha abbassato di quasi sette minuti il record (era di 3h19.19) sul nuovo tracciato. Emozioni e bagno di folla per un atleta che sa scaldare il pubblico come nessuno.

LA GARA - 3h.12.36 il tempo di Kilian Jornet sul traguardo. Un successo costruito a partire dalla salita del Larecc, ma poi incrementato notevolmente a Premaniga e a Deleguaggio. Zinca, autore comunque di una grande gara, non ha resistito. In partenza tutti coperti, poi un terzetto al comando a Vegessa, con il marocchino Zaid Ait Malek e Zinca insieme a Kilian. Il catalano, che conosce bene il tracciato, ha aspettato il momento giusto per attaccare e per andare a vincere. Per un momento dietro a Zinca si è scatenata la bagarre per il terzo posto, con Bazzana in lotta con il norvegese Ludvigsen, mentre Malek veniva staccato. A pochi chilometri dal traguardo il bergamasco del team Salomon sembrava potere raggiungere Zinca, dato a pochi secondi. In realtà all'arrivo sono transitati, nell'ordine, Kilian, Ionut Zinca (3h21.19, Valetudo Skyrunning), Thor Ludvigsen (3h21.44, Salomon), Bazzana (3h22.26, Salomon) e Zaid Ait Malek (3h24.32, Buff). 

TOP TEN - Nella top ten, nell'ordine, Franco Sancassani (NSC Bellagio), Tofol Castanyer (Salomon), Paolo Bert (La Sportiva), Esmond Tresidder e lo ski-alper Alessandro Follador (La Sportiva). Appena fuori dai dieci lo svizzero Micha Steiner e un grandissimo Ricardo Mejia. A seguire quattro italiani: Matteo Piller Hoffer (Aldo Moro Paluzza), Christian Varesco (La Sportiva), Mattia Gianola (Premana Team Crazy), che ha fatto segnare il tempo record per gli atleti premanesi (3h37.23) e Paolo Gotti (Altitude).

LE DONNE - Successo scontato di Emelie Forsberg in 4h06.25 (Salomon, rimane il record del 2012 di Kasie Enman di 3h45.50, mostruoso anche considerando che nel 2012 la temperatura era decisamente più calda…) su Emanuela Brizio (4h12.56, Valetudo Skyrunning) e Silvia Rampazzo (4h16'37, Valetudo Skyrunning). Al quarto posto Debora Benedetti (4h33.22, AS Premana), seguita da Dimitra Theocharis (4h34.21, Aldo Moro), Ester Scotti (Valetudo Skyrunning), Lisa Buzzoni (La Sportiva), Arianna Leonardi (GPI Gamber de Cuncuress), Lucia Moraschinelli (Valtellina ASD) e Giuliana Arrigoni (Baia del Sole)

SKYRACE - Era la 'gara corta', di 20 km e 1.100 m D+ contro i 32 e 2.400 m D+ della lunga. A sorpresa ha vinto il giovanissimo svizzero Roberto Delorenzi (avrebbe dovuto correre la lunga ma il regolamento non lo consente in quanto minorenne) in 1h43.37, su Gianfranco Danesi della Valetudo Skyrunning (1h45.02) ed Erik Gianola dell'AS Premana (1h46.24). Da segnalare che Delorenzi ha anche fatto registrare il record della gara. Tra le donne successo di Monia Acquistapace (2h13.28, Sport Race Valtellina) su Angela Lizzoli (2h13.49, Pol Pagnona) e Francesca Rusconi (2h16.20). 


Vittoria in famiglia al Presolana Trail

Titolo italiano Lunghe Distanze per Marco De Gasperi e Elisa Desco

Il Presolana Trail era valido come Campionato Italiano di Corsa in Montagna Lunghe Distanze, secondo appuntamento tricolore per lo staff organizzativo di Fly-Up e X Bionic Running Team, dopo l'assegnazione dei titoli nel Kilometro Verticale.

GARA MASCHILE - Marco De Gasperi ha conquistato la maglia tricolore con il tempo finale di 2h07’28” sui 20 chilometri del tracciato con 2.100 metri di dislivello. Ma per il il forestale di Bormio, portacolori del Team Scott, non è stata una passeggiata, perché la prima parte della gara, dal Passo della Presolana (sede di partenza e arrivo) al Passo Pozzera, ha vissuto sul duello serrato con il valdostano Xavier Chevrier dell’Atletica Valle Brembana, che ha guadagnato una ventina di secondi sul valtellinese. Problemi addominali hanno costretto Chevrier a rallentare e farsi raggiungere e superare da De Gasperi, quest’ultimo lanciato in un monologo nella successiva discesa: per lui una fuga solitaria per tutta la seconda parte di gara. Per Chevrier una debacle improvvisa, tanto che Rolando Piana del GS Genzianella ne ha approfittato superando e conquistando così la medaglia d’argento con il tempo di 2h10’44”, mentre sul terzo gradino del podio arriva Chevrier a oltre 8 minuti dal vincitore.

FEMMINILE - Netto il successo di Elisa Desco: l’atleta del team Scott chiude in 2h36’02” (ventiseiesimo tempo assoluto) vestendo così la maglia tricolore di Campionessa Italiana Lunghe Distanze. Staccata di quasi cinque minuti Debora Cardone dell’Atletica Valli di Lanzo, mentre la medaglia di bronzo va alla portacolori dell’Atletica Giò 22 Rivera, Cristina Dosio.


5 Ponti, a segno Cesare Maestri e Monica Pont Chafer

A Bagolino, nuovo record nella gara maschile

Nella quinta edizione della 5 Ponti Trail di Bagolino, vittorie, sui 16 chilometri del percorso, ancora fangoso ed instabile per la pioggia caduta in settimana, di Cesare Maestri e Monica Pont Chafer

GARA MASCHILE - Cesare Maestri, alla prima partecipazione, stabilisce subito il record della corsa, chiudendo in 1h19'36” e migliorando di un minuto e mezzo il precedente primato fatto segnare nella passata edizione da Alessandro Rambaldini. «Sono molto contento – spiega il ventunenne dell'S.A. Valchiese – sono in un ottimo periodo di forma e anche in gara sono riuscito a dimostrarlo. Nonostante fosse la mia prima volta qui a Bagolino ho apprezzato moltissimo il percorso, in particolare le discese, molto tecniche. Un ottimo test per i prossimi Campionati Italiani».
Vincitore nel 2013 ed ormai ex detentore del record della manifestazione, Alessandro Rambaldini (Atletica Valli Bergamasche Leffe) è secondo in 1h20'45”, mostrando all'arrivo più soddisfazione che delusione: «La Blumon Marathon di domenica scorsa e le insidiose condizioni del terreno hanno inciso sulla mia prestazione, ma sono molto contento per almeno due motivi: mi sono migliorato di 21” rispetto allo scorso anno e sono stato battuto solamente da Maestri, un atleta fortissimo ed ancora molto giovane che ha una brillante carriera davanti a sé».
Doppia soddisfazione anche per Marco Zanoni (G.P. Legnami Pellegrinelli), che arrivando in 1h23'02” coglie in un colpo solo terzo gradino del podio e vittoria nel Grand Prix Valle Sabbia e Alto Garda: «Felice di questo terzo posto, davanti avevo gente di un altro livello, e orgoglioso della vittoria del Grand Prix. La gara più bella delle cinque del circuito? Non mI sbilancio, sono state tutte coinvolgenti e molto faticose e la 5 Ponti ne è stata la degna tappa finale. Colgo l'occasione per fare i miei più sinceri complimenti all'organizzazione, che ha messo in piedi un evento splendido».

 

GARA FEMMINILE - In testa dall'inizio alla fine, senza dividere la leadership con nessuna delle avversarie. Questa la condotta di gara di Monica Pont Chafer, podista di natali spagnoli, vincitrice della prova femminile col tempo di 1h42'10”. «Sono contentissima – dichiara all'arrivo – perché non me l'aspettavo. Tracciato molto impegnativo, in discesa non ho voluto rischiare anche perché avevo già un buon margine sulle inseguitrici. Un dubbio mi è venuto solo imboccando l'ultima salita, che ha pendenze incredibili. Ma è andata bene». Angela Serena (1h45'02”) e Sara Bottarelli (1h48'29”) completano un podio tutto griffato Free-Zone. «Gara positiva – evidenzia la Serena – sono una discesista, avrei potuto mollare di più le gambe, ma il terreno non mi dava sicurezza». La più giovane compagna, tornata alle competizioni ufficiali dopo quasi quattro mesi di stop, invece ammette: «Oggi contava arrivare e non avere fastidi al ginocchio, fortunatamente è filato tutto liscio. Il mio rientro inizia da qui: da oggi si va avanti, piano piano, senza forzare, per ritrovare la miglior forma in vista della stagione invernale».
Il Grand Prix incorona infine Marzia Franceschini dell'Atletica Bedizzole, brava a difendersi dall'ultimo attacco di Lara Bonora (G.S. Valsugana), cui non basta terminare davanti alla rivale nella 5 Ponti”per operare il sorpasso definitivo nella classifica generale del circuito.

NUMERI - 292 gli iscritti, 265 i presenti alla partenza della gara competitiva, ai quali vanno aggiunti i 38 dei 9 km della non competitiva e i 60 bambini della Mini 5 Ponti. I dati complessivi vanno quasi a raddoppiare le sottoscrizioni datate 2013, merito anche della partecipazione al Grand Prix valsabbino ed alto gardesano, che da solo ha garantito oltre 100 pettorali ad ognuna delle cinque singole tappe.
   


Trans d'Havet fermata dal maltempo

Il direttore di gara Pollini: "Prima di tutto la tutela degli atleti"

Trans d'Havet fermata dal maltempo. Punzonatura, partenza, primi riscontri cronometrici (con Giulio Ornati davanti al nepalese Upendra Sunuwar, Stefano Trisconi, Mattia Roncoroni e Jimmy Pellegrini, mentre Federica Boifava era al comando della gara femminile), poi la decisione di Enrico Pollini, direttore di gara della Trans d'Havet 2014 di fermare la gara dopo aver visto le condizioni meteo. «Abbiamo effettuato continui monitoraggi durante la nottata. In un primo momento sembrava che la situazione meteorologicamente problematica rimanesse concentrata sul territorio lombardo, lasciando ben sperare per le aree interessate dalla gara. Tuttavia in seguito l'evoluzione ha visto un notevole intensificarsi delle precipitazioni anche sulle Piccole Dolomiti, dando luogo ad alcuni eventi franosi di segnale lungo il tracciato della Trans d'Havet 2014. Subito è scattato il piano B, con diversi tracciatori tornati sul tracciato per balisare alcune varianti già decise in precedenza. Valutata ogni possibile ipotesi, era inevitabile mettere davanti ad ogni decisione la tutela degli atleti in gara. Il peggioramento ulteriore del meteo ha quindi portato alla decisione finale di mettere lo stop ufficiale alla gara. Ci siamo messi in moto per far confluire tutti gli atleti ancora sul percorso verso i punti di raccolta, approntando i mezzi necessari che ora stanno facendo la spola con Valdagno».


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