Le emozioni e le dichiarazioni del Giir di Mont

Diciamolo subito, una giornata come quella vissuta oggi a Premana fa bene allo sport, a quello vero, lontano dai pettegolezzi e dalle polemiche di altre discipline. Lo spettacolo di pubblico al traguardo e lungo il percorso sono uno spot per lo skyrunning. Applausi per tutti ma la star, quella che ha portato in questa valle lecchese anche chi dello skyrunning, probabilmente, sapeva poco, è lui: Kilian Jornet Burgada (a proposito, mamma era al traguardo ad applaudire le gesta del figlio). Arrivato al traguardo è subito tornato indietro tra le due ali di folla e sono passati dieci minuti prima che ritornasse nell’area di arrivo, dopo avere stretto centinaia di mani, firmato autografi e T-shirt. Poi, nell’attesa dell’arrivo di Emelie, ancora selfie, autografi, sorrisi. Qualcuno gli ha anche offerto una birra. Kilian c’è, per tutti. È il primo ma ha l’umiltà dell’ultimo. Faceva scalpore vederlo chiedere a tanti Brambilla qualunque, che tagliavano il traguardo in cinquantesima o centesima posizione, come fosse andata la gara. Chapeau! E poi, per chiudere in gloria, in assenza dell’olimpionico Antonio Rossi, che l’anno scorso aveva portato in trionfo Silvia Serafini, è toccato a lui mettersi sulle spalle Emelie Forsberg…

HO VINTO GRAZIE ALLA GENTE – «Sono io che devo ringraziare voi, che devo ringraziare la gente di Premana, è solo grazie a loro che sono andato così veloce, che riesco a fare questo» ha detto Kilian al traguardo. «Sono contento della mia gara, ora, dopo una settimana inntensa, una settimana di riposo e poi con la testa alla Sierre-Zinal, gara veloce, quindi dovrò fare un po’ di allenamento di velocità» ha aggiunto. La sua, dall’esterno, è sembrata quasi una passeggiata. A un certo punto ha anche dato una pacca sulla spalla e stretto la mano a Toni Gianola, 85 anni. Poi cinque a tutti ai rifornimenti, sorrisi, saluti. «Anche se a un certo punto avevo staccato Zinca, non si può mai stare tranquilli, comunque avvicinarsi alle tre ore qui sarà durissima, anche arrivare a 3h10». Sarà…

MALEK E IL RAMADAN – È arrivato provato. Ha dovuto cedere il terzo posto per arrivare quinto, eppure nell’ultima discesa ha recuperato. Stiamo parlando di Zaid Ait Malek, il marocchino che ha confidato di non essere al top perché nel mese del Ramadan. Chapeau anche per lui.

BAZZANA C’E’ – Ha lottato anche per il terzo posto. La sua, comunque, è stata una grande gara in una stagione al top. Fabio Bazzana, quarto al traguardo, ha corso la passerella finale tra la gente spingendo la carrozzina di una ragazza disabile. «Volevo farlo, il senso di questa gara, dello sport è anche quello di rendere tutti partecipi». Il bergamasco del team Salomon è soddisfatto della sua prestazione: «Certo, il podio sarebbe stato bello, ma al Giir ho sempre avuto problemi e oggi sono soddisfatto perché ho fatto una gara intelligente e ho dato tutto quello che avevo anche se ho avuto qualche problema di stomaco. Peccato perché in questo momento sono al top della forma».