Ski-alp, primo raduno nel Comitato Alpi Centrali
60 atleti in rappresentanza di una quindicina di sci club. Sono solo alcuni dei numeri del primo incontro stagionale dello ski-alp del Comitato Alpi Centrali ad Isolaccia. «Sono molto contento della partecipazione a questo primo raduno - commenta il responsabile regionale del Comitato FISI Alpi Centrali dello sci alpinismo Mattia Pegurri – ed anche dell’atteggiamento visto da tutti i partecipanti. Abbiamo promosso questo incontro più per una reciproca conoscenza e per gettare le prime basi in vista della prossima stagione. Ho comunque riscontrato in tutti gli atleti una grande voglia di lavorare». I partecipanti a questo incontro valtellinese hanno sostenuto una sessione di ski roll nella giornata di sabato e poi un escursione a piedi la domenica. «Particolarmente apprezzata anche la riunione che abbiamo tenuto sabato sera durante la quale si è puntualizzato che la formazione del Comitato (sempre guidata da Ivan Murada) per la prossima stagione sarà allargata a tutti gli atleti che prenderanno parte alle competizioni agonistiche, senza per questo essere inseriti in squadra regionale. Quindi il Comitato sarà una sorta di grande ‘ombrello’ nel quale rientreranno tutti gli atleti dello sci alpinismo», la conclusione di Pegurri. Stabilito anche il prossimo incontro delle ‘pelli’ lombarde che si ritroveranno nel tradizionale raduno in programma a cavallo fra fine ottobre ed i primi di novembre e che si svolgerà al Passo dello Stelvio.
ISMF-LGC, la parola ai protagonisti: Marco Camandona
Dopo la comunicazione ufficiale della ISMF sul divorzio con LGC, abbiamo deciso di sentire alcuni protagonisti della querelle per capire che strada prenderà lo ski-alp agonistico, soprattutto quello di alto livello. Siamo partiti da Marco Camandona, anima di Tour du Rutor e nel direttivo LGC.
«Dopo la PdG scadeva il nostro accordo con ISMF, un accordo che verteva su lotta al doping, ranking unico e calendari. Quando abbiamo saputo della contemporaneità tra Mondiali e Pierra Menta, tra l’altro conosciuta prima di una comunicazione ufficiale della ISMF, abbiamo deciso che non c’erano più i presupposti per continuare la collaborazione. Ci dispiace, ma non potevano fare altrimenti: la Pierra fa parte della LCG, la LGC è un gruppo compatto e la decisione è stata sottoscritta da tutti».
Ma come sarà il futuro della LGC?
«Sgombriamo subito il campo: la LGC non diventerà una nuova federazione, andiamo avanti con il nostro progetto che vuole lo scialpinismo in alta montagna, mantenendo l’essenza e la spettacolarità di questo sport. Chi partecipa alle nostre gare vive emozioni uniche. Resta il problema degli atleti élite che in fondo sono gli stessi e per forza maggiore dovranno fare delle scelte. Scelte che dovranno fare anche gli sponsor, voi stessi media. L’obiettivo resta sempre quello di avere un confronto tra tutti gli atleti top».
Progetti concreti?
«Ci stiamo lavorando da tempo, da quando abbiamo capito che non ci sarebbe stata la volontà di continuare questa collaborazione. Al momento non svelo nulla, tra qualche settimana ne saprete di più. Sarà di sicuro favorevole agli atleti».
Questo è l’anno dell’Adamello e del Mezzalama, la presenza italiana nella LGC è forte, i vertici della ISMF sono italiani, eppure…
«Non credo che sia una questione di nazionalità, ma di visioni e mentalità differenti. Anche per l’Adamello le date sono in pratica le stesse delle finali di Coppa del Mondo a Madonna di Campiglio. Resta il fatto che in Italia ci sono tre gare LGC che sono sempre molto partecipate. Da noi non serve la tessera FISI, abbiamo una nostra copertura assicurativa. Forse la FISI su questo potrebbe intervenire, visto che alla fine perde un bel numero di possibili tesserati».
Ski-alp, ecco la squadra del Comitato Veneto
A Longarone tempo di presentazione delle squadre del Comitato Veneto. Sul palco anche il team di sci-alpinismo, sempre seguito da Luca Palla. «Un bel gruppo e credo anche molto competitivo - spiega il coach veneto - che, oltre ai nomi ‘storici’, vede l’inserimento di due ragazze molto promettenti. I ragazzi si sono allenati costantemente per tutta l’estate e continueremo a farlo in vista dell’inizio di stagione, cercando il più possibile con gli sci ai piedi. Anche tra i giovanissimi abbiamo diversi inserimenti importanti; grazie, infatti al lavoro e all’impegno di alcuni sci club veneti, disponiamo di un bel gruppetto di osservati: un investimento per il futuro. Un grazie particolare va al nostro presidente Roberto Bortoluzzi che ci sostiene e a tutta la commissione regionale di sci alpinismo per il lavoro svolto fino ad ora». La squadra del comitato veneto si presenta con due Under 23, Enrico Loss e Elisa Presa, e sei giovani, Mattia Tanara, Alessandro Morandini, Pietro Festini Purlan, Matteo Sostizzo, Sara Mondin e Beatrice Colleselli.
Divorzio tra ISMF e La Grande Course
In un periodo delicato per lo ski-alp che deve lavorare per arrivare ai Giochi 2026 ecco l’ufficialità di quello che si sapeva da tempo. La fine della collaborazione tra ISMF e La Grande Course. Già l’anno scorso non c’era più la overall con tutte le gare dei due circuiti, ma almeno era rimasto un ranking unico. Da oggi neppure questo, le strade si separano. Ne abbiamo scritto a suo tempo, quando era stato confermato che Pierra Menta e Mondiali sarebbero andati in scena nelle stesse date. Adesso la spaccatura è completa. Mettendo in mezzo, aggiungiamo noi, gli atleti, che in fondo sono gli stessi e che per forza di cosa dovranno decidere dove gareggiare. Chi andrà ai Mondiali e chi alla Pierra Menta? Chi punterà sulla Coppa del Mondo, chi su La Grande Course? Italia e Svizzera punteranno sui Mondiali, ma i francesi? Laetitia Roux, per fare un nome delle atlete emblematiche di questo sport, resta membro nel consiglio ISMF in quota atleti, ma sembra intenzionata a fare solo La Grande Course. E poi cosa farà Kilian? Il catalano ha in programma come priorità di nuovo l’Everest, ma lo vedremo alla Pierra o a giocarsi una medaglia iridata?
Giochi 2026, in corsa ne restano tre. Adesso la ISMF deve riprovarci
Lo ski-alp è stato un po’ alla finestra in questa fase dei Giochi 2026. Almeno sino all’executive board del CIO a Buenos Aires, per capire davvero chi sarebbe andato avanti. Dall’Argentina il presidente del CIO Thomas Bach ha annunciato che verranno prese in considerazione solo le candidature di Milano-Cortina, Stoccolma e Calgary, escludendo Erzurum e la Turchia. Una sede, quella turca, che andava benissimo per lo ski-alp, visto che ha ospitato una tappa di Coppa del Mondo. Restano dunque Milano-Cortina, Stoccolma e Calgary, sotto osservazione del gruppo di lavoro presieduto da Juan Antonio Samaranch. Il prossimo appuntamento sarà quello l’11 gennaio 2019 quando dovrà essere presentato il dossier definitivo con costi e coperture economiche. Indicando ovviamente discipline, sedi delle gare, impianti. E allora in questi due mesi e mezzo l’ISMF dovrà lavorare sui comitati organizzatori per inserire nel programma lo ski-alp. Sull’Italia sulla carta non dovrebbero esserci problemi con lo ski-alp inserito nella FISI e la FISI impegnata in prima persona nella promozione dei Giochi 2026. C’è già chi si è fatto avanti: Albosaggia, Madonna di Campìglio, l’Alpago.
In Svezia lo sci-alpinismo è inserito nella Klatterforbundet, la federazione dell’arrampicata, membro della ISMF. C’è Emelie Forsberg, c’è anche una Nazionale che partecipa alla coppa del Mondo (soprattutto con la squadra femminile; il primo nel ranking maschile, Andreas Lundblad è lontanissimo dai primi), ma sicuramente non è terra votata allo ski-alp. Per intenderci, ben sapendo che non sono dati così attendibili, la pagina Facebook del Team Sweden Ski Mountaineering non arriva ai 1500 ‘mi piace’.
In Canada proprio da Calgary arriva il rappresentante nel consiglio ISMF per il Nord America, David Dornian. Potrebbe essere lui a perorare la causa ski-alp ai Giochi in terra canadese. Prima, però bisogna attendere il referendum del 13 novembre a Calgary, per capire se la città canadese dirà sì o no ai Giochi.
Primo raduno degli sci club del Comitato Alpi Centrali
Inizia a muoversi il mondo delle pelli del Comitato Alpi Centrali in vista della prossima stagione. Il primo appuntamento della stagione 2018-2019 è stato programmato ad Isolaccia nel fine settimana. Si tratta di un meeting introduttivo aperto a tutti gli sci club del Comitato Alpi Centrali con l’obiettivo di fare il punto sul lavoro svolto durante il periodo estivo dagli atleti e per iniziare a programmare la prossima stagione agonistica. «Abbiamo deciso di organizzare questo incontro – spiega il responsabile regionale della disciplina Mattina Pegurri – con una modalità diversa da quelli degli altri anni. Abbiamo infatti deciso di aprire questo incontro a tutti gli sci club ed a tutti gli atleti del nostri comitato in quanto riteniamo che tutti i praticanti di questa disciplina debbano essere informati su quanto si svolgerà nella nuova stagione».
Il programma della due giorni di Isolaccia prevede per la giornata di sabato, dapprima una suddivisione in gruppi dei partecipanti in base al grado di preparazione dei singoli atleti, e poi una sessione di allenamento su ski roll seguiti dai tecnici regionali capitanati da coach Ivan Murada. Successivamente meeting con tutti i partecipanti per stilare obiettivi per la nuova stagione, tipologie di allenamento e presentazione del calendario e della formazione regionale. «Formazione regionale – conclude Murada – che avrà una sua composizione ed una sua struttura ma che comunque resterà aperta a tutti gli atleti che praticano questa disciplina, perché ogni atleta lombardo che si presenta al via di una competizione, che sia o non sia in squadra, andrà comunque a difendere i colori del nostro comitato. Ecco perché abbiamo deciso di allargare questo incontro a tutti gli sci club del territorio del comitato Alpi Centrali». La giornata di domenica invece sarà dedicata ad un escursione con bastoni abbinata ad esercizi di potenziamento ed equilibrio in salita.
La Nazionale pronta al debutto: a fine ottobre il primo raduno
Lo ski-alp azzurro si presenta al via della stagione con grandi ambizioni: aumentato dalla FISI, anzi raddoppiato, il budget; cresciuto lo staff della Nazionale con i confermati Stefano Bendetti e Davide Canclini affiancati a tempo pieno dei due tecnici del CS Esercito, Denis Trento e Manfred Reichegger. «Abbiamo in programma una serie raduni prima del via della stagione, di più giorni rispetto al passato - spiega il dt Bendetti - il primo a fine ottobre, nella settimana che precede Skipass a Modena (in programma dal 1 al 4 novembre, dove saranno premiati anche gli azzurri dello ski-alp). Dobbiamo ancora decidere dove, in attesa di capire quali siano le migliori condizioni di innevamento. E poi attenzione ai giovani, in prospettiva Losanna 2020».
La direzione agonistica seguirà anche la stesura dei calendari. «Ho già un bel malloppo di richieste-gare - ancora Bendetti -, aspettiamo ancora i ritardarti nelle prossime due settimane, poi valuteremo le richieste e stileremo il calendario, puntando prima di tutto su campionati italiani e Coppa Italia, anche in prospettiva Coppa del Mondo e Mondiali, per avere indicazioni sul campo delle condizioni degli atleti. Il trittico degli assoluti, vertical, sprint e staffette, dovrebbe andare in scena a metà dicembre, poi due individuali di Coppa Italia verso fine dicembre e inizio gennaio».
Ski-Trab conferma tutti i suoi atleti. Compresa Laetitia Roux
In un’estate di cambiamenti materiali (Davide Magnini ad Atomic, Damiano Lenzi a Dynafit), gli atleti Ski-Trab sono stati tra i più corteggiati, da Michele Boscacci e Robert Antonioli, sino ad Anton Palzer. «Ma alla fine sono rimasti tutti con noi - spiega Marco Colombo, uomo sul campo dell’azienda valtellinese -, una bella soddisfazione avere ancora tutto il gruppo dello scorso anno, compresi Jakob Herrmann, Katia Tomatis e Laetitia Roux». Già, cosa farà la francese? «Non lascerà lo ski-alp - ancora ‘Colo’ - continuerà a gareggiare, anche se ha scelto di concentrarsi sulle prove de La Grande Course e non sulla Coppa del Mondo. In estate si è allenata molto in bicicletta, anche per non sollecitare troppo le ginocchia, ed è pronta per la stagione invernale».
Volete organizzare una gara di ski-alp? Il tempo stringe
Prima riunione della nuova commissione di sci-alpinismo. «Un primo incontro costruttivo - spiega il presidente Marco Mosso -, c’erano i rappresentati di tutti i comitati alpini, oltre a quello della Liguria. Molti volti nuovi, abbiamo illustrato i programmi e i progetti della commissione. Poi si è passati subito alla discussione sui calendari».
Già, come funziona quest’anno? «Sarà la direzione agonistica che detterà le linee guida - ancora Mosso -, indicando le gare di interesse nazionale, campionati e coppa Italia, e soprattutto le date utili, considerando gli impegni internazionali. Come accede nelle altre discipline della FISI. Sono già arrivate molte richieste da parte degli organizzatori, quasi una quarantina, ma abbiamo ancora lasciato una finestra sino a metà ottobre. Tassativa aggiungo, perché vogliamo completare la griglia delle gare a novembre».
Cosa cambia con il nuovo sistema? «Non molto direi. Le richieste devono essere presentate al comitato regionale che lo gira in versione cartacea in FISI, alla commissione e alla direzione agonistica, che farà una valutazione, indicherà il tipo di gara e la data. Sarà poi il comitato regionale ad occuparsi dell’inserimento in FISIonline».
Sabato in FISI la prima riunione della Commissione di sci-alpinismo
Sabato ci sarà in FISI la prima riunione della Commissione di sci-alpinismo, presieduta da Marco Mosso: presenti tutti i responsabili dei comitati regionali e la direzione agonistica al completo. Tra gli argomenti all’ordine del giorni ovviamente i calendari nazionali della prossima stagione. Il dt Stefano Bendetti chiederà le date per fissare i campionati italiani e la prove di Coppa Italia perché siano funzionali rispetto agli impegni della Nazionale e alla Coppa del Mondo. Ma soprattutto saranno fissate le scadenze per la presentazione delle domande da parte degli organizzatori, e le modalità con il nuovo sistema FisiOnline di CONINET. L’obiettivo (e la speranza, aggiungiamo noi) è quello di avere un calendario pronto con ‘ampio margine’ rispetto al via della stagione agonistica.
La sprint che apre la Coppa del Mondo sul trampolino di Bischofshofen!
Tempo di sopralluoghi in vista della prossima stagione di Coppa del Mondo: il general manager Roberto Cavallo e il delegato tecnico Stafano Mottini hanno fatto visita ai campi gara di Madonna di Campiglio, Disentis e Bischofshofen. Tutto confermato con una novità: la sprint in Austria, nella tappa d’apertura alla Hochkönig Erztrophy, verrà stracciata nella zona del salto di trampolino di Bischofshofen.
Olimpiadi 2026, adesso cosa fa l'Italia?
«La proposta è morta qui». Sono le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti sulle Olimpiadi invernali a tre (Milano, Torino e Cortina). Il governo non trova la condivisione tra le tre sedi e decide che la candidatura così come è stata formulata non possa avere alcun sostegno. Tutto questo ufficialmente, in commissione al Senato. Manca una gestione unica, ma condivisa da tutti, una partecipazione alla pari. Così tutto saltato.
Dunque che si fa? Il Governo si tira fuori, Torino è pronta a sfilarsi, potrebbe nascere un asse Milano-Cortina, anzi Lombardia-Veneto ma dovrebbe farsi carico delle risorse economiche necessarie.
Adesso è tutta una questione politica. Torino rientra? Il governo che ha detto no, deciderà poi di sostenere la candidatura a due? In attesa delle decisioni definitive, il Coni deve andare a Losanna a dire cosa farà l’Italia. C’è tempo. Sì ma non troppo. Il prossimo executive board meeting del CIO, quello a Buenos Aires che dirà quali sono le città candidate ammesse, è alle porte, il 3 e 4 ottobre. Mettiamo che l’Italia arrivi ad una soluzione a due o tre sedi e sia ammessa: lo scoglio successivo è quello dell’11 gennaio, la data di scadenza della presentazione delle garanzie chieste dal CIO. Se sarà a due ci saranno le coperture economiche nel caso il governo confermi la linea di non sostenere la candidatura? Dal quel giorno restano tre mesi per completare il dossier definitivo, dopo che il CIO abbia analizzato tutti i progetti della città candidate, facendo anche eventuali richieste di informazioni su risorse, strutture, investimenti. La scelta finale nel congresso dell’11 settembre 2019 a Milano. Ci arriverà la candidatura italiana?