Semplicemente Lorenzo

Due chiacchiere con Lorenzo Holzknecht dopo un allenamento

«Chiamami pure il primo pomeriggio che mi becchi senz'altro, mi alleno in tarda mattinata e poi verso le 17». Puntualmente chiamo alle 14 e non risponde, ma Lorenzo non tradisce e poco più tradì mi richiama lui. «Avevo visto un po' di tregua meteorologica e così sono uscito a correre, invece ne ho presa un bel po' e ora sono qui in auto con il riscaldamento a manetta che mi asciugo».
Hai tempo per due chiacchiere o ti faccio prendere il raffreddore? 
«Dai spara…».

La scorsa stagione è stata la migliore sotto l'aspetto dei risultati? «E' stata certamente la migliore sotto tutti i punti di vista».
E se l'appetito vien mangiando quest'anno si fa il pieno? «Esatto, mi è venuta molta fame, e se hai stimoli si fa anche meno fatica».
Che estate hai trascorso? «Mi sono allenato tanto e bene. A differenza di altri anni è andato tutto liscio, nessun infortunio, ho seguito tutta la preparazione senza perdere giorni. Ho invece cambiato un po' la mia preparazione introducendo sedute di mtb, e il fatto di diversificare mi ha fatto bene anche muscolarmente. Mi sento carico e i test danno buone indicazioni».
Ti prepari esclusivamente di corsa o fai anche skiroll? «A me piace correre, mi viene facile ed è una passione che ho da sempre. Ma alla fine la corsa ti logora dal punto di vista muscolare, per cui con la mtb mi sono preservato. Non ho mai messo gli skiroll e nemmeno gli sci da fondo, piuttosto vado ad arrampicare».
La tua immagine è offuscata dal mito di Guido Giacomelli, sembra vinca da solo e che tu vada a rimorchio, è così? «Parto e arrivo con le mie gambe, ma è chiaro che con Guido sarà sempre così. Lascio giudicare la gente, non ho da convincere nessuno. Per me è un onore, oltre che un grande piacere, correre con Guido. Lui ha vinto tutto, è il campione, ha grande esperienza ed un carisma che in gruppo si sente. Guido è sempre meglio averlo come compagno che avversario, questo te lo garantisco».
Ad inizio stagione non che vedessi un grande affiatamento tra di voi, uno davanti e l'altro dietro. Poi è successo qualcosa, tanto da sembrare coppia da nuoto sincronizzato, e mi riferisco in particolare alla terza tappa del Pierra e in Adamello. «Bisogna imparare a conoscersi, la fatica e le tante ore assieme ci hanno unito, abbiamo iniziato a capirci senza bisogno di tante parole, c'era grande complicità. Accadono cose, anche particolari, che durante una gara ti fanno vedere le cose in modo diverso. Sei a nudo, difficile bluffare, certi gesti o certe parole fanno la differenza, in certi frangenti è stata un'arma in più a nostro favore».
Ci vuole tanto coraggio ad accettare il ruolo di compagno di Guido Giacomelli, certe tirate di collo, ma soprattutto quanta responsabilità se non si va come lui. «Ma è anche un grande stimolo. Guido non è come appare, è un ragazzo buono, un generoso, potete chiederlo a Jean Pellissier o a Lunger, tutte persone che prima di me hanno condiviso questa esperienza. E' facile andarci d'accordo, è uno terra terra, sai sempre come la pensa, sincero e deciso. Poi è chiaro che è un ruolo rischioso, ma ci sta e sono davvero felice tocchi a me».
Che stagione sarà? «Non lo so, ci sono tanti appuntamenti e tante gare che è impensabile poter fare tutto. Bisognerà fare delle scelte, che non voglio fare a priori sulla carta, ma che effettuerò durante la stagione vedendo come evolve. Chiaro che il secondo posto alla Pierra Menta ha lasciato l'amaro in bocca, anche perché è l'unica gara che Guido non ha ancora vinto. Ritengo che inconsciamente quello potrà essere il grande obiettivo, che però non va dichiarato, onde evitare di caricarsi di responsabilità ed aspettative. Personalmente ritengo che una vittoria al Pierra Menta valga una carriera, per certi versi solo un titolo individuale iridato può avere più valore, anche se non avrà mai lo stesso sapore. A marzo vedremo come stiamo intanto si vive alla giornata. Mi piacerebbe anche partecipare a qualche gara che sinora non ho mai fatto, come il Sellaronda, questo per uscire anche un po' dagli schemi e dai soliti circuiti».
Grande Course? «Siamo in lotta per il titolo, c'è anche quella, tanta roba, troppa».
Tu fai il professionista, ma come campi? «I miei sponsor Scarpa, Montura, Trab, e Camp in questo sono fondamentali, di fatto si sopravvive, ma senza di loro sarebbe impossibile. Il resto lo si racimola con lavori occasionali soprattutto in estate, e con i montepremi alle gare, se si vince, altrimenti t'attacchi».
Scelta di vita la tua o emulazione? «Se alludi a Kilian ti dico di no, lui è unico. Ho voluto provarci per me stesso, prendermi un po' di rivincite e dimostrare il mio vero valore. Pochi, per non dire nessuno, credevano in me, ero un po' uno sfigatello, chiuso nelle categorie giovanili dai risultati di Spini e Maiori. Dopo i due ori ai mondiali di Morzine, nella categoria espoir, la mia vita è cambiata. Le cose a 26 anni le fai per te non per gli altri, ora o mai più».
 


Domenica il Trofeo Vanoni a Morbegno

Appuntamento con la storica gara di corsa in montagna

Sarà la 54° edizione quella che domenica prossima prenderà il via alle 14 dalla centralissima via Vanoni di Morbegno. Una gara di corsa in montagna di caratura internazionale con al via ben 700 concorrenti in rappresentanza di otto paesi Europei. La formula collaudata è quella a staffetta su percorso up&down molto nervoso che prevede 500 metri di dislivello in un circuito di 7 km che da Morbegno sale sino alla frazione di Arzo dove è posto il gran premio della montagna. Gara a squadre composta ognuna da tre frazionisti che si preannuncia molto spettacolare ed avvincente, caratterizzata dal fatto che la squadra dovrà essere composta da atleti tesserati per la stessa società. Il pronostico in questa edizione sembra davvero incerto, tra le italiane la sfida sarà tra La Recastello Radici Group e Atletica Valli Bergamasche Leffe, senza dimenticare As Falchi, il Gs Orobie e l'Atletica Vittorio Veneto che schiererà Lucio Fregona già vincitore di 15 Vanoi. Attenzione poi agli stranieri con un occhio di riguardo per Francesi ed Inglesi, senza sottovalutare i polacchi e gli sloveni che saranno capitanati dal campione del mondo di lunghe distanze Mjtia Kosovelj. Se il Cs Esercito dovesse confermare la sua presenza schierando la staffetta con i fortissimi gemelli Dematteis sulla carta sarebbe la squadra da battere. Intanto in questi giorni è stato ufficializzato che per festeggiare la 55°edizione nel 2012 il Trofeo Vanoni sarà prova unica di campionato italiano di corsa in montagna a staffetta. Un ulteriore riconoscimento ed un pregevole attestato per l'instancabile gruppo sportivo Csi Morbegno.
 


Sabato 22 al via il terribile Vertical Fully

Ci saranno anche i 'nostri' ad arrampicarsi sulle rotaie

In Svizzera e precisamente a Fully, sabato andrà in scena il Vertical Kilometer di Fully. Una leggenda questa gara, un percorso pazzesco ricavato in una dismessa tratta ferroviaria a cremagliera che copre i 1000 metri di dislivello in 1920 metri di sviluppo, con una pendenza media superiore al 50%. E che questo vertical sia ormai una leggenda lo si capisce dal fatto che ci sono 570 iscritti e ben altri 140 in lista d'attesa. Le rotaie sono rimaste, si corre, o meglio si cammina, al loro interno lungo una linea verticale che non dà un attimo di respiro, aiutandosi con i bastoncini e quando non basta mettendo giù anche le mani.
Lo scorso anno Emmanuel Vaudan fece segnare il record del mondo sul km verticale fermando il cronometro su 30'56", su questo percorso che viene considerato il più breve ma anche il più 'veloce' al mondo. In questa edizione Vaudan non sarà presente, come non ci sarà Urban Zemmer che avrebbe potuto dire la sua su pendenze che sembrano studiate apposta per lui. La lista partenti assomiglia ad una scialpinistica, ci sarà infatti la nazionale svizzera al completo con gli Anthammaten, Ecouer, Marti e Theux, alcuni francesi ed i nostri azzurri. Il ct Angeloni mi ha confermato la presenza di Reichegger, Lenzi, Trento e Follador tra gli uomini e di Gloriana Pellissier e Corinne Clos tra le donne che se la dovranno vedere con la Etzenberger e Viktoria kreuzer.  Nella lista partenti c'è anche Jean Pellissier, un habitué al Fully visto che vi ha già partecipato facendo registrare delle ottime performance. Scorrendo la lista abbiamo trovato anche i ragazzi dell'Asiva con Alessandra Cazzanelli.
Ne vedremo delle belle e sabato Oscar Angeloni ci racconterà live com'è andata.
 


La Val Salatis Jet a Manuel Da Col

Oltre 100 atleti per la prima edizione

La Val Salatis Jet era inserita nel ricco programma di 'Chies e le sue montagne', rassegna itinerante dell'Alpago, nel bellunese, dedicata all'alpinismo che quest'anno festeggia la decima edizione. Bella l'idea di salire di corsa al Rifugio Semenza nel giorno della sua chiusura stagionale, motivo per cui c'era davvero tanta gente oggi in Val Salatis. Il resto l'ha fatto una meravigliosa giornata autunnale, un po' freddina al mattino, ma riscaldata poi da un bel sole.
Prima edizione dunque riuscitissima, oltre 100 i concorrenti al via su un percorso di 6,3 km con dislivello positivo di 1040 metri che ha visto la grande vittoria di Manuel Da Col, che ha fermato il cronometro su 47'39". Alle sue spalle un indiavolato Mirco Mezzanotte, che paga solo 13", resosi protagonista di una bella gara. A completare il podio il tarvisano Alessandro Piccoli che contiene il distacco dal vincitore in 45". A seguire altri due scialpinisti, Mario Scanu e Lauro Polito.
In campo femminile la vittoria è andata a Francesca Rossi che ha preceduto Nada De Francesch e Chiara Landini.
Una bella gara, in un ambiente straordinario. Alla fine tutti soddisfatti, atleti ed organizzatori, tant'è che già si pensa alle novità per l'edizione del 2012.

Classifica maschile
1. Manuel Da Col 47'39"
2. Mirko Mezzanotte 47'52"
3. Alessandro Piccoli 48'24"

Classifica femminile
1. Francesca Rossi 1h.01'32"
2. Nada De Francesch
3. Chiara Landini
 


Polartec Challenge aiuta le spedizioni 'low impact'

Fino al 31 dicembre si può mandare la propria candidatura

Negli ultimi 20 anni Polartec ha aiutato centinaia di spedizioni in tutto il mondo con Polartec Challenge, un programma di finanziamento internazionale che incoraggia l'avventura outdoor. Le candidature per il Polartec Challenge relative a spedizioni nel 2012 sono aperte fino al 31 dicembre. Dal 1991 Polartec Challenge ha aiutato personaggi del calibro di Conrad Anker, Jimmy Chin, Steve House, Marko Prezelj, Andrew McLean, Greg Hill e John Shipton. Tra gli ultimi aiuti, quello a Kate Harris e Melissa Yule che stanno viaggiando in bicicletta dall'Europa all'Asia per monitorare la situazione ambientale delle zone che attraversano. I fattori più importanti presi in considerazione da Polartec sono il basso impatto ambientale delle spedizioni, il rispetto delle culture locali e l'appeal per la promozione delle avventure outdoor. Per informazioni polartec.com/polartec-challenge


Skyrunning Xtreme: domina Daniele Cappelletti

Quasi dieci minuti il distacco inflitto a Tadei Pivk e Paolo Gotti

Il trentino Daniele Cappelletti, alla sua seconda prova di skyrunning stagionale, oggi ha letteralmente dominato i 23 km e mezzo della prima Sky Running Xtreme, tra Limone sul Garda (BS) e i territori trentini di Riva e della Valle di Ledro, su e giù dalle creste con gli affascinanti scenari del Lago di Garda a fare da sfondo.
Un successo per l’atleta della Valle di Gresta, capace di mettere in fila avversari di “grossa taglia” come Tadei Pivk e Paolo Gotti: “Non mi aspettavo di vincere, anche perché esco da un difficile infortunio”, ha commentato Cappelletti al traguardo, “ma visti i risultati inizierò a concentrarmi di più sullo skyrunning, evidentemente è nel mio DNA!”. Un’affermazione confermata anche dal cronometro, il giovane portacolori dell’Atletica Trento ha coperto il tracciato in 2h16’41’’, rifilando quasi 10’ al campione italiano 2010 Tadei Pivk.
Come da pronostici, la prima riga sull’albo d’oro della gara femminile l’ha firmata la bergamasca Cinzia Bertasa (3h06’41’’), davanti alla perginese Simonetta Gadler, seconda classificata con il tempo di 3h14’42’’.
Sole splendido e grandi numeri (circa 200 gli iscritti) stamattina al via da Limone, soprattutto tenendo conto che quella odierna era la prima edizione assoluta per quel che riguarda lo skyrunning, una manifestazione inedita affiancata alla più longeva prova di mtb, la BikeXtreme, alla 21.a edizione vinta da Igor Baretto e dall’elvetica Sofia Pezzati.
Pronti via, e i runners iniziavano la prova sfilando all’interno del centro storico di Limone e sul lungolago mentre il sole faceva capolino dalle cime del Baldo, con i primi chilometri sostanzialmente di riscaldamento.
Poi, salutato il centro di Limone, era già salita tosta lungo il “Sentiero del Sole” con i runners “estremi” già carichi e col gruppo dei “big” lanciato in avanscoperta; nelle posizioni di testa comparivano il vicecampione tricolore Paolo Larger, Daniele Zerboni, Fabio Bonfanti, Gil Pintarelli, oltre ovviamente al “trio” del podio finale.
La gara prendeva praticamente forma già nei primi chilometri a strapiombo sul Garda, con Daniele Cappelletti a dirigere i giochi inseguito dal friulano Pivk. Dietro era guerra aperta tra le “grandi firme” degli sport di fatica, e nei pressi di Punta Larici alle spalle del duo d’attacco transitavano il due trentini Gil Pintarelli e Paolo Larger, seguiti dal bergamasco Paolo Gotti.
A quel punto, dopo aver affrontato rocce e sentieri, terreno affollato da mufloni, giusto per capire la tipologia, la corsa si faceva davvero “del cielo” e dopo Monte Palàer si superava quota 1.000 per volare verso Passo Rocchetta, e Cappelletti iniziava a mettere da parte un bagaglio sempre più sostanzioso.
Il clou della corsa si toccava a Passo Guil, dove cominciavano le avvisaglie della salita “madre” della gara, quella verso il GPM del Monte Carone (1621 m). Una prova che non spaventava i due leader della corsa, Cappelletti già lontano e Pivk, mentre creava un po’ di  trambusto tra gli altri inseguitori. Al 3° posto transitava sempre Gil Pintarelli, mentre in 4.a posizione il bergamasco Gotti scalzava Larger, a sua volta seguito da Daniele Zerboni, Cristian Badini, Fabio Bonfanti e Carlo Clementi.
La seconda parte della corsa proponeva spettacolari e continui saliscendi, con diversi tratti in cresta e una panoramica discesa da Monte Carone a Bocca dei Fortini e la successiva salita a Monte Traversole, da dove si iniziava a scendere di quota verso il traguardo di Limone.
La spettacolare discesa finale siglava l’apogeo di Cappelletti, che dai 3’ di vantaggio sul Carone incrementava il distacco, fino a presentarsi sul lungolago di Limone affollato di appassionati e curiosi con oltre 9’ su Pivk. Il podio era completato da  Gotti, abile a mettersi in scia Zerboni, Larger, Pintarelli e Bonfanti.
Come accennato, anche la gara femminile ha avuto una protagonista assoluta, l’azzurra di trail Bertasa, mai impensierita dalle rivali. Un passo sicuro quello della bergamasca, che si è presa il lusso di raccogliere pure le cartacce e i contenitori lasciati dai concorrenti a deturpare l’ambiente e portarli fino al traguardo.
Alle sue spalle la gara non era così “tranquilla”, con qualche colpo di scena col testa a testa per il 2° e 3° posto. Nei primi chilometri di gara, infatti, la perginese Gadler inseguiva in terza posizione, mentre l’argento della gara “rosa” lo aveva in pugno l’altra trentina Elena Contrini. Già prima del GPM, però, l’atleta di Pergine prendeva in mano la situazione e sorpassava la Contrini, guadagnando definitivamente la 2.a posizione.
C’era anche la classifica combinata a sommare i tempi a coppia dei concorrenti delle due gare, la vittoria è stata centrata da Ivan Degasperi che ha fatto squadra con Daniele Cappelletti.
A fine gara i complimenti profusi all’organizzazione dell’Asd SS Limonese di Luciano Tombola, coadiuvato da Rodolfo Risatti, Giovanni Federici e Silvano Berlanda, si sono sprecati: un gran successo per la Sky Running & BikeXtreme, apprezzata non solo dagli atleti, ma anche dal numeroso pubblico radunato sia all’arrivo sia lungo i due percorsi, e ad applaudire skyrunners e bikers c’era pure l’azzurra dello sci alpino Daniela “Dada” Merighetti.
Tutti concordi nel dire che il tracciato della skyrunning pone la gara limonese tra quelle più belle d’Italia, pronta a competere anche con i percorsi dolomitici.
Limone, la Valle di Ledro e Riva del Garda lanciano ora l’appuntamento all’anno prossimo, con la 22.a BikeXtreme e la 2.a Sky Running Xtreme, senza dimenticare che il 2012 sarà anche un anno “rosa” per la località limonese, per la quale è confermata la partenza di una tappa del prossimo Giro d’Italia. (comunicato stampa Newspower)

Classifica:

Maschile
1 Cappelletti Daniele (Atletica Trento) 02:16:41.36;
2 Pivk Tadei (Aldomoro Paluzza) 02:25:48.40;
3 Gotti Paolo (Gs Altituae) 02:28:10.81;
4 Zerboni Daniele (Sportiva Lanzada) 02:30:01.59;
5 Larger Paolo (Gs Marathon La Sportiva) 02:32:01.55;
6 Pintarelli Gil (Triathlon Trentino) 02:35:28.66;
7 Bonfanti Fabio (Altitudine) 02:36:22.74
8 Menici Matteo (Individuale) 02:36:51.15;
9 Fedel Silvano (Triathlon Trentino) 02:37:43.56;
10 Badini Cristian (Atletica Paratico) 02:38:11.59

Femminile
1 Bertasa Cinzia (Iz Skyracing) 03:06:41.09;
2 Gadler Simonetta (Triathlon Trentino) 03:14:42.79;
3 Contrini Elena (Sosat) 03:25:34.14;
4 Calliari Orietta (Individuale) 03:27:49.98;
5 Benedetti Elisabeth (Asd Cauriol) 03:31:48.88;
6 Parisi Ida (Atletica Giudicarie) 03:33:15.94;
7 Vezoha Rehav (Cai Santorso) 03:51:41.97;
8 Corradini Maria Rita (Thriathlon Trentino) 03:53:11.35;
9 Van Den Eeckhaut Miet (Oxygen Triathlon) 03:54:57.61;
10 Marchetti Anna (Libero) 04:11:11.85
 


Un super Pierantoni vince la Costolina

Facchinelli si aggiudica il La Sportiva Vertical Trophy

Alla Costolina di Ziano c'è da registrare l'autorevole prova di Davide Pierantoni che ha salutato tutti sin dall'inizio per involarsi solitario sul traguardo in località Bambesta, staccando di 40" Thomas Trettel e di oltre 1' Marco Facchinelli, in giornata no. Gara durissima, sul ripido Davide Pierantoni ha mostrato tutte le sue doti di grimpeur confermando l'ottimo stato di forma dopo la splendida vittoria di domenica scorsa alla Superpippo. Se in campo maschile Pierantoni ha spadroneggiato, in campo femminile c'è da registrare l'ennesima prova superlativa di Nadia Scola che ha regolato sul traguardo la Zanon e la Benedetti.
Con la terza piazza di oggi Marco Facchinelli si aggiudica la prima edizione del La Sportiva Vertical Trophy, al secondo posto un positivo Thomas Trettel e al terzo Dario Steinacher dei Bogn da Nia. In campo femminile, scontata la vittoria di Nadia Scola, si aggiudica la seconda piazza Sabrina Zanon su una convincente Benedetti.  
Va in archivio questa prima edizione e, dopo il successo nei numeri e nella formula di questo challenge di vertical autunnali, si pensa già al prossimo anno. Le idee e l'entusiasmo non mancano, la competenza e lo spirito di queste gare sono un valore aggiunto che sapranno fare la differenza.

Classifica maschile
1. Davide Pierantoni 27'31"
2. Thomas Trettel 28'10"
3. Marco Facchinelli 28'42"

Classifica femminile
1. Nadia Scola 35'28"
2. Sabrina Zanon 37'04"
3. Elisabeth Benedetti 38'40"
 


Salita di corsa al Rifugio Bonner

Domani da Dobbiaco partirà la quinta edizione

La gara partirà alle ore 13 dal Ristorante Seiterhof in località Gandelle appena fuori l'abitato di Dobbiaco. La corsa è organizzata dal comitato della Cortina – Dobbiaco, l’Athletic Club 2000 Dobbiaco, e prevede un dislivello di sola salita di circa 860 m per raggiungere i 2340 del rifugio Bonner dove è previsto il ristoro finale. La prima parte di gara sarà su strada asfaltata, poi si correrà tutta su ampio sentiero sterrato. Il panorama è davvero fantastico, ma chi, terminata la gara, volesse proseguire, può raggiungere il Corno Fana di Dobbiaco a quota 2663 metri con strepitosa vista sulle montagne circostanti come le Tre Cime di Lavaredo,  il Großglockner e  l' Ortles. Una festa di fine stagione, un appuntamento per tutti, che, viste le previsioni meteo, vale davvero la pena di non perdere. Per informazioni e dettagli consultare il sito www.dobbiaco.info o telefonare al 0474 973054.
 


E domenica si va di corsa in Val Salatis

Edizione numero uno nell'Alpago

Domenica si correrà in Val Salatis, una meravigliosa valle alpina che si sviluppa in direzione est-ovest al confine tra Veneto e Friuli tra il Monte Cavallo ed il Col Nudo. La Val Salatis Jet 2011 si svolgerà in un ambiente vario caratterizzato dalla contrapposizione dei verdi boschi del Guslon e i ripidi ghiaioni che scendono dalla valle opposta. Zona questa molto nota agli scialpinisti visto che sul Guslon si corre la mitica Transcavallo. Lo start è previsto alle ore 10 in località Pal con arrivo ai 2050 metri della forcella Lastè presso il Rifugio Semenza. Saranno 1000 metri di dislivello in poco più di 6 km, in un ambiente davvero spettacolare. Le previsioni meteo sono favorevoli, per cui si annuncia una bella giornata di sport. E' previsto il trasporto all'arrivo degli zainetti per i concorrenti, il ristoro finale sarà al Rifugio Semenza. Per maggiori informazioni consultare il sito www.dolomitiski-alp.com
 


Softshell o hardshell?

Alpmayo Jacket di Vaude utilizza un materiale morbido ma molto protettivo

Alpmayo Jacket di Vaude utilizza il nuovo materiale funzionale NeoShell dello specialista americano Polartec®. Questo tessuto unisce le migliori caratteristiche di hardshell e softshell e offre una protezione perfetta dagli elementi atmosferici. È impermeabile (10.000 mm di colonna d’acqua), antivento e molto traspirante grazie allo scambio di aria dinamico; il contemporaneamente molto elastico, offre un buon isolamento termico grazie alla parte interna di morbido pile. Le cuciture sigillate a ultrasuoni sottolineano il taglio dinamico.  Le cuciture saldate a ultrasuoni sottolineano la linea dinamica di questa giacca. Un taschino sulla manica per lo skipass, il cappuccio con collo alto, i polsini regolabili completano le performance di un modello pensato per chi pratica scialpinismo, freeride, arrampicata invernale o semplicemente per  chi ama vivere la vita 'con lo sguardo oltre'. Prezzo di listino: 380 euro.


Sabato 15 ultima prova del La Sportiva Vertical Trophy

Alla Costolina di Ziano si decideranno i vincitori del circuito

Eccoci dunque al gran finale, sabato a Ziano di Fiemme si terrà infatti la seconda edizione della 'Costolina', gara di corsa in montagna valida come ultima prova di questo riuscitissimo La Sportiva Vertical Trophy.
Le iscrizioni stanno arrivando copiose e l’organizzazione della A.S.Cauriol conta di superare le 100 unità, c’è tempo comunque fino a sabato. Il meteo sarà ottimo anche in questo fine settimana, è invece prevista bagarre sulle salita che porterà gli atleti alla baita Bambesta sopra l’abitato di Ziano. Lo sviluppo è di 2,8 km con dislivello di 700 metri circa, pensando che il primo km è quasi pianeggiante lascio a voi ogni considerazione, 700 metri in 1,8 km, da brivido!!
In attesa della conferma di Urban Zemmer, resta incerta ed avvincente la lotta per la vittoria di tappa e del circuito tra Marco Facchinelli e Thomas Trettel, autentici protagonisti di tutte e quattro le prove, mentre in terza posizione si trova Bosin Eligio.  In campo femminile è solo una formalità la vittoria per Nadia Scola, mattatrice indiscussa di questo challenge, mentre è incertissima la lotta tra la Zanon e la Benedetti per le altre posizioni del podio. Confermata anche la presenza di Moreno Pesce, diversamente abile che con l’aiuto delle sue stampelle darà anch'egli spettacolo, un’ulteriore dimostrazione di forza e volontà se ancor lo dovesse dimostrare dopo le tre precedenti prove.
Sono previste delle belle sorprese al tendone delle manifestazioni di Ziano con premiazione gara, circuito e elezione Miss La Sportiva Vertical Trophy, a seguire musica e balli. Per info e dettagli sul programma consultare il sito www.cauriol.it.


Anticipazioni sul Tour du Rutor

Una giornata con Marco Camandona per parlare di skialp a 360 gradi

Nel prossimo numero di Skialper, in uscita a metà novembre, Marco Camandona parlerà da talent scout. Un Camandona come non lo avevate mai visto, davanti ad una Mac, in giacca e cravatta, ma con in testa lo scialpinismo e la montagna, sempre. 
Con Carlo Ceola abbiamo passato qualche ora con Marco nella sua casa di Aosta per parlare dei giovani, di come si scoprono e di come si fanno innamorare dello skialp.
Non abbiamo parlato solo dei giovani, e del Tour du Rutor, visto che il prossimo anno sarà prova della Grande Course, ma abbiamo discusso dello scialpinismo a 360°. Ecco il primo filmato.