E con questa fanno 4
Kilian vince anche in Sud Africa
Il suo progetto di vincere 5 gare in 5 continenti nel corso della stagione estiva si sta concretizzando. Il 17 settembre in Sud Africa si è aggiudicato il Table Mountain Challenge una skyrunning di 37 km con un dislivello di 1650 metri. Al via 800 runners per quella che in Sud Africa è considerata la gara di corsa in montagna più importante. I primi 10 km del tracciato sono stati molto veloci, praticamente in piano, corsi su strada sterrata. Nella parte centrale di gara invece il percorso si è fatto più tecnico, con molti cambi di pendenza su terreno pietroso e molto accidentato, una vera skyrunning con 1000 metri di dislivello racchiusi in pochi km. Poi alla fine è rimasta solo la discesa non particolarmente tecnica che ha permesso di godere dei fantastici scorci sull'Oceano Atlantico.
5 MINUTI DI VANTAGGIO - Kilian ha stabilito il record della gara fermando il cronometro su 3h41'47" distaccando di 5' Greg Vollet e di 8' Allen Ben. Kilian racconta che i primi 10 km sono stati velocissimi con ritmi forsennati, tenendo il gruppo di testa formato da 4 atleti. Ha fatto la differenza nella parte tecnica, dove è riuscito a guadagnare un buon margine che ha gestito sino sul traguardo. Temeva di non aver smaltito le fatiche dell'Utmb ed invece afferma di aver avuto ottime sensazioni ed è fiducioso per il proseguo della stagione.
OBIETTIVO KINABALU - Manca ora solo la tappa in Asia per raggiungere l'obiettivo di vincere 5 gare in 5 continenti diversi; ricordiamo infatti le vittorie in Australia alla The North Face 100k, seguita dalla vittoria alla Ws 100 negli Stati Uniti, alla Utmb in Europa ed ora alla Table Mountain in Sud Africa. Il prossimo 23 ottobre alla Kinabalu in Asia concluderà questo fantastico progetto. In bocca al lupo Campeon, poi sarà ora di mettere le pelli.
Scarpa, gli scarponi eco
L'azienda veneta propone dei modelli realizzati con una plastica vegetale
Con sci e scarponi da scialpinismo si raggiungono i luoghi più belli del mondo. Per questo Scarpa ha pensato anche a produrre scarponi che siano 'amici dell'ambiente', perché è giusto visitare la natura in 'punta di piedi'. Come? Utilizzando nella mescola plastica Pebax Rnew, la prima plastica di origine vegetale mai creata, ottenuta dai semi della pianta di ricino (risorsa 100% biologica e rinnovabile). In quali scarponi viene utilizzato il Pebax Rnew? Sia nei quattro ganci (Maestrale e modello lady Gea) che nei tre (Rush, Blink e il modello entry level Thrill).
RUSH, PAROLA D'ORDINE SENSIBILITA' - Basato sulla innovativa Axial Alpine Technology, questo modello stabilisce nuovi standard per gli scarponi da Alpine Touring. Lo scafo e il nuovo profilo del gambetto migliorano sensibilmente leggerezza e sensibilità. Il fit è ottimo (anche grazia alla lingua simmetrica T-Wing) e garantisce un’ottima sensibilità e la migliore trasmissione della potenza sugli sci. Nuova suola ultraleggera Cayman/Vibram (grip al top e tenuta antiscivolo), battistrada con scanalature verticali e orizzontali per aumentare la trazione su ghiaccio e neve, 3 leve + Active Power Strap.
Dynafit e Primaloft portano lo ski-alp al cinema
Due tappe anche in Italia del tour 'Il meglio dello scialpinismo'
Una collaborazione sviluppata in alta quota e che ora scende in città per mostrare al cinema le emozioni dello scialpimismo: si tratta di due brand importanti per questo settore come Dynafit e PrimaLoft. Dopo aver stretto una partnership tecnica per la produzione di capi estremamente performanti, uniscono ora le proprie forze per un progetto congiunto sul fronte della promozione e dalla comunicazione.
Infatti i due marchi sono 'titolari' dell’iniziativa che li vedrà sostenere il tour cinematografico 'Il meglio dello scialpinismo' che nei prossimi mesi di ottobre e novembre farà tappa in 17 località tra Germania, Francia, Italia, Austria, Svizzera e Spagna, nazioni dove lo scialpinismo è nato e cresciuto, e che in queste ultime stagioni sta vivendo una seconda giovinezza. In occasione del tour e in collaborazione con i più qualificati punti vendita locali, le due aziende presenteranno la propria gamma di prodotti di alta qualità per gli appassionati di scialpinismo di tutti i livelli.
UNA COLLABORAZIONE PROFICUA - «La collaborazione tra Dynafit e PrimaLoft risale a molti anni fa ed ora la possiamo considerare come un elemento caratterizzante della nostra proposta di abbigliamento tecnico per lo scialpinismo - commenta Benedikt Böhm, general manager di Dynafit - e sono particolarmente soddisfatto di vedere crescere questa partnership di collezione in collezione. Sono certo che il tour cinematografico darà ancora più valore alla nostra collaborazione, perché questa rassegna di film è pensata appositamente per la comunità di scialpinisti. Sono sicuro che ogni scialpinista lo apprezzerà».
LE TAPPE ITALIANE - In Italia il tour farà tappa a Pinzolo in provincia di Trento il 7 novembre 2011 presso il Pala Dolomiti di Piazzale San Giacomo, in collaborazione con il negozio Magic Sport di Caderzone. Il giorno successivo trasferimento a Borgo San Dalmazzo in provincia di Cuneo con la proiezione prevista al Palazzo Bertello, grazie al supporto del punto vendita Massi Sport.
Per entrambe le proiezioni ingresso libero e ritiro biglietti presso i due punti vendita che supportano l’iniziativa.
Anche Jochen Lagemann, direttore vendite e marketing per l’Europa di PrimaLoft, ha evidenziato la cooperazione pluriennale tra i due marchi: «Gli atleti Dynafit testano i prodotti PrimaLoft nel corso di spedizioni, di gare e in altre situazioni estreme, quando ancora il capo è in fase di prototipo, prima del lancio della collezione sul mercato. I risultati dei test hanno quindi un impatto notevole sullo sviluppo di nuovi prodotti per PrimaLoft e le esperienze più esaltanti di queste attività le abbiamo concentrate in questo emozionante tour cinematografico».
UNA SERATA DA NON PERDERE - Ciò che promette 'Il meglio dello scialpinismo' è una serata ricca di emozioni. Il cartellone, infatti, include interessanti filmati che mostrano ogni aspetto di questa disciplina. Tra gli highlight della rassegna spicca la proiezione di 'Los Andes', una pellicola di un team di scialpinisti impegnati in zone meravigliose delle Ande. Alle serate sarà presente Basti Haag, uno degli atleti del team Dynafit che ha preso parte alla spedizione: quattro settimane nella Cordigliera Andina alla ricerca di immagini mozzafiato di salite e di discese in ripidi canaloni e regioni rocciose. Il tedesco Basti Haag sarà attore protagonista anche in un'altra opera, 'Broad Peak', dove al fianco di Benedikt Böhm - attualmente General Manager di Dynafit - raccoglie una miscellanea di diari, spedizioni e materiale video prodotto nel corso di numerose spedizioni scialpinistiche in alta quota nel Karakorum, in Pakistan. Da non perdere la visione di 'Birth of a Legend', il documentario del cineasta francese Sébastian Montaz-Rosset sulla vita sportiva (e non) di Mireia Mirò: l'atleta spagnola del team Dynafit è l’assoluta dominatrice nelle ultime stagioni delle gare di scialpinismo e di trail running, occupando posizioni di vertici mondiali sia d'inverno sia d'estate. Montaz-Rosset ne fa un ritratto insolito: una sportiva simpatica e straordinariamente vincente nella sua stagione di trionfi. Infine, grande attesa per 'X4', il film che documenta l’impresa 'estiva' di cinque atleti Dynafit impegnati nella concatenazione di quattro cime di altrettanti Paesi in soli quattro giorni. Nel loro tentativo 'by fair means', ovvero a piedi, in bici o sugli sci (in altre parole, senza mezzi a motore) tutta l’avventura della sfida a quattro mitiche vette alpine: Zugspitze, Similaun, Ortler e Piz Palü.
Tour du Rutor: sara' una "Grande Course"
Ne abbiamo parlato con Marco Camandona
Gli avevamo telefonato per sentire come stava dopo il Tor des Geants e l'occasione è stata buona per parlare anche di Tour du Rutor.
Il suo Tor des Geants è stato perfetto sino a quando delle bolle nella pianta del piede, l'hanno obbligato al ritiro. "Mi spiace davvero tanto perché stavo proprio bene e avrei fatto sicuramente una grande gara. Ritirarsi quando mancavano solo 49 km all'arrivo sa di beffa, anche perché l'avevo preparato nei particolari. Ho tenuto duro per quasi un giorno, ho applicato pomate e cerotti, ma quando la pelle si è cotta non c'è stato più nulla da fare. Penso che il gran caldo sia stata la causa principale, anche perché non sono stato l'unico."
Ora come stai? "Ma bene, sono ricorso alle cure in pronto soccorso, mi hanno medicato, mi hanno tolto l'infezione in corso, ora sono bendato e giro con l'infradito, sarà per la prossima"
Parliamo invece di Tour du Rutor, il grande evento di cui tu sei il patron che si svolgerà in primavera in Val d'Aosta e che sarà valido come prova di Grande Course.
"Quest'anno sarà la sedicesima edizione e per noi rappresenta certamente l'edizione più importante. Si torna alla formula dei tre giorni, ma soprattutto saremo prova di Grande Course. Si svolgerà il prossimo 30, 31 marzo ed il 01 aprile con il quartier generale posto ad Arvier, teatro di gara la Valgrisenche con il ghiacciaio del Rutor a farla da padrone. Saranno 6500 i metri di dislivello da affrontare nei tre giorni con tracciati tecnici e molto spettacolari".
Personalmente ricordo che l'edizione del 2009, corsa sempre su tre giorni e valida come prova finale di coppa del mondo, è stato un vero successo. Organizzazione impeccabile, ma soprattutto percorsi spettacolari, tanta gente, nulla da invidiare insomma alla Pierra Menta.
Marco, dovessero arrivarti 400 team cosa prevede il regolamento? "Noi nelle scorse edizioni ci siamo sempre tarati massimo sulle 250 squadre. Quest'anno invece vorrei prenderli tutti, ho già pensato eventualmente a come modificare i percorsi, evitando errori accaduti ad esempio al Mezzalama."
Spiegami un po' questa nuova teoria "Negli anni molte cose sono cambiate, bisogna adeguare i tracciati a questo nuovo modo di affrontare le gare dovuta anche all'elevata preparazione degli atleti. Sino a qualche anno fa, dopo 500 metri di salita, le posizioni erano delineate ed il gruppo si era sgranato. Per il Rutor, dovessimo avere una grande richiesta, metterò i canalini e le salite tecniche solo nella seconda parte di gara, prevedendo quasi sempre la doppia traccia. Poi è una gara di tre giorni, quindi è fisiologico che comunque i ritmi siano diversi".
Allora buon lavoro e buona riabilitazione, noi ci vedremo presto.
Tor des Geants 2011: un successo gigantesco
Sabato l'arrivo dell'ultimo finisher, domenica le premiazioni
Cala il sipario su questa seconda edizione del Tor des Geants ed il bilancio parla di un grandissimo successo. Sabato, poco prima dello scadere delle 150 ore a disposizione per chiudere l'endurance trail più duro al mondo, ha tagliato il traguardo l'ultimo finisher si tratta di Gianni Savoia. Ad accompagnarlo per mano AnneMarie Gross e Jules Henry Gabioud i due vincitori dell'edizione 2011. Sulla linea del traguardo di Courmayer gli sono stati riservati grandi festeggiamenti condivisi con tutti i concorrenti, sia classificati che ritirati, che turisti e cittadini. Domenica mattina invece grande festa per i 300 finisher del Tor des Geants 2011 con la consegna dei riconoscimenti "ai giganti" che hanno fatto grande, assieme all'organizzazione, ai volontari e l'intera Valle d'Aosta questa seconda avvincente edizione. C'era da assegnare anche il Trofeo delle Nazioni, un riconoscimento che vuole simboleggiare l'occasione di comunicazione, scambio e condivisione tra i popoli, di cui il Tor de Geants sta diventando un emblema. Un premio ambito, che viene assegnato al paese con il miglior risultato ottenuto sommando i tempi dei primi tre finisher senza distinzione di sesso. Se l'è aggiudicato la Francia, non è però stato consegnato, ma verrà conservato presso la stazione di Punta Helbronner delle funivie del Monte Bianco, si tratta di un trofeo costituito da un blocco di granito del Monte Bianco, il gigante tra i giganti.
Per rendersi conto del successo del Tor des Geants, elenchiamo un po' di numeri
473 concorrenti alla partenza
300 finisher
34 donne arrivate
24 anni il concorrente più giovane
70 anni il concorrente più anziano
2894 amici Facebook
337 follower su Twitter
16737 le visualizzazioni del video ufficiale
Tullio Grandelis e Silvia Serafini vincono la Cadini
Gli atleti hanno gareggiato su un percorso piu' breve
Tullio Grandelis (Atl. Comelico) e Silvia Serafini (Nuova Atl. 3 Comuni) vincono la seconda edizione della Cadini Sky Race. La pioggia caratterizza la mattinata di Misurina.
Hanno visto Lanfranchi salire a tutta in bicicletta...
Ma era lui?
Un amico qualche giorno fa mi ha telefonato chiedendo se conoscessi un certo Lanfranchi, "mi ha riferito di essere uno scialpinista." Se hai incontrato il Lanfranchi che dico io, gli ho risposto, hai conosciuto uno dei più forti scialpinisti in circolazione, ma spiegami un po'. "Stavo salendo con la mia bici la salita del Cornizzolo, una classica in zona Lecco. Ad un certo punto ho sentito un treno arrivarmi da dietro, il tempo di voltarmi e mi aveva già superato. Ne ho vista di gente salire forte su per quella salita, con tratti anche al 18%, ma uno con quei ritmi mai. Ero convinto fosse un ciclista professionista, invece mi ha detto che fa scialpinismo!"
Cerchiamo di capire se era davvero il "nostro" Lanfra.
Ciao Pietro cosa ci facevi l'altra sera in bicicletta sul Cornizzolo? "sto lavorando in quella zona e la sera quando finisco vado ad allenarmi."
Voci ti danno in gran spolvero, è vero? "ma va, cosa dici? sto lavorando tantissimo e tempo per allenarmi ne ho poco. Con l'arrivo dell'autunno spero davvero di riuscire ad allenarmi seriamente altrimenti quest'inverno son dolori"
Ma che lavoro fai? "lavoro per una ditta che produce macchinari per il tessile, sono un tecnico addetto alla parte elettrica, per cui molto spesso vado anche in trasferta"
Lavoro ed allenamento, come riesci a farli conciliare? "tanto sacrificio, che però non basta più. I tempi sono cambiati, ora anche lo scialpinismo sta andando verso il professionismo. Io farò ancora questa stagione, poi non penso di poter reggere il confronto ed essere ancora competitivo. Io vedo Antonioli e Boscacci che stanno facendo i salti mortali per poter essere dei semi professionisti. Finchè sei giovane puoi anche provarci, soprattutto se hai una famiglia che ti assiste. Ma se invece devi mantenerla una famiglia, allora è pura utopia."
Ti sento un po' sfiduciato "io sono arrivato quest'estate senza ferie, le ho consumate tutte per fare le gare durante l'inverno. Per una trasferta di coppa necessiti ogni volta di almeno tre giorni, per i Mondiali e gli Europei almeno di una settimana. Ho solo lavorato quest'estate, ma ho anche una famiglia, non si può sempre e solo chiedere, ci vuole equilibrio in tutto."
Cosa si potrebbe fare allora? "per il futuro di questa disciplina sarebbe opportuno intanto che la Fisi stanziasse per gli atleti della nazionale un monte ore di permessi a disposizione per sostenere le trasferte. Poi è chiaro che ci vuole sempre la disponibilità del datore di lavoro con il quale programmare le assenze anche in base alle esigenze aziendali, ma così è dura andare avanti."
Lanfra, ma chi te lo fa fare? "sento una grande responsabilità nei confronti di questi ragazzi, che sulla nostra scia stanno venendo su forte. Ti sembrerà strano, ma in molti ci indicano come esempi, se ce l'ha fatta il Lanfranchi, dicono, possiamo farcela anche noi. Tanti ragazzi anche qui nella Bergamasca mi vedono come un esempio. Per me è uno stimolo grandissimo, motivo per andare avanti e non mollare mai."
Non è retorica, ma chi ha avuto la fortuna di conoscere Pietro Lanfranchi sa che è fatto così. Un campione nello sport, ma soprattutto nella vita. Un esempio per tutti, poche parole e tanti fatti. Di persone come lui non ce ne sono mai abbastanza, mai nessuna polemica, disponibile e leale, una parola per tutti. Ragazzo che sa far gruppo, che si fa amare dai suoi compagni e dalla sua gente e che sa farsi rispettare. Un leader, uno a cui bisogna solo dire grazie.
European Outdoor Film Tour
L'evento, sponsorizzato da Gore-Tex e Mammut, dal 27 ottobre in Italia
Arrampicata, sci, mountain biking e molto altro ancora, in una selezione dei migliori documentari e film outdoor internazionali, che vengono riproposti in un unico lungometraggio della durata di circa 120 minuti, che sarà presentato in otto Paesi europei dall’Olanda all’Italia, passando per la Germania, la Francia, l’Austria, il Belgio, la Svizzera e il Lussemburgo. Questo è l'European Outdoor Film Tour, il più importante evento cinematografico della comunità outdoor europea, sponsorizzato da Gore-Tex e Mammut.
Il tour italiano avrà inizio da Trieste il 27 ottobre e si concluderà l’8 novembre a Bressanone (BZ), per un totale di undici appuntamenti.
Ecco l’elenco delle città italiane toccate dall’E.O.F.T.:
27 ottobre – Trieste, Cinema Ambasciatori
28 ottobre – Udine, Auditorium Zanon
29 ottobre – Pordenone, Auditorium Don Bosco
1 novembre – Paese (TV), Cinema Multisala Manzoni
2 novembre – Torino, Galleria Arte Moderna
3 novembre – Brescia, Auditorium Balestrieri
4 novembre – Trento, Cinema Nuovo Roma
5 novembre – Bolzano, Auditorium Joseph Haydn
6 novembre – Brunico (BZ), Casa Michael Pacher
7 novembre – Merano (BZ), KIMM
8 novembre – Bressanone (BZ), Forum
In questa edizione 11.12, saranno la passione per l’avventura e lo sport estremo a tenere incollati allo schermo gli occhi degli spettatori: spedizioni glaciali, arrampicate vertiginose, equilibristi sospesi, mountain biking piroettante e freeski spericolato. Per un’avventura estremamente sportiva.
È possibile acquistare i biglietti in prevendita (euro 12) presso i negozi SPORTLER e SPORTLAND, oppure la sera della proiezione (euro 14).
Ulteriori informazioni al sito www.eoft.eu
Spettacolo mondiale tra i boschi di Paluzza
Questa mattina hanno preso il via le prime categorie master
Alle 9.45, puntualissimo, è cominciato a Paluzza (Udine), il Campionato Mondiale master di Corsa in montagna. Al via, la categoria MM35 – gli atleti più giovani, che sono in tutto 99 – affronterà il doppio anello del percorso di gara, uno lungo 5,5 km e con un dislivello di 310 metri, l'altro di 3,2 km, per un dislivello totale di 183 metri: un tracciato che passa per i boschi del paese, tra saliscendi, sterrato, asfalto e terriccio di sottobosco.
Le partenze continueranno, a scaglioni, fino a questa sera, intorno alle 17.30. Poi, alle 19, si terrà la cerimonia di chiusura.
Tra le curiosità di questa undicesima edizione dei mondiali master, il record di partecipanti: 1015 (792 maschi e 223 femmine), da ben 26 nazioni (19 stati europei e 7 extraeuropei). La categoria più “affollata” è quella degli uomini tra i 45 e i 50 anni, con 150 iscritti. Tra i concorrenti più conosciuti, ci sono Marco Moretton, specialista del fuoripista; Corrado Bado di Imperia (marito di Ornella Ferrara, bronzo ai mondiali di Goteborg del 1995) e Lucio Fragona, trevigiano, più volte campione italiano di questa disciplina. Degli extraeuropei, il gruppo più lontano proviene dall'Australia (4 atleti); ci sono anche due rappresentanti dal Venezuela, uno dalla Colombia e uno dal Brasile. Massiccia la partecipazione dall'Est Europa, con in testa Slovacchia e Repubblica Ceca. Gli italiani che vengono da "più lontano" sono quelli di Santa Maria di Leuca (Lecce). I "decani" della gara sono Vlada Stevanovic (Serbia -Montenegro) e Pasqualino Benvenuto (Italia), classe 1934. Ultima a partire sarà una donna, categoria MF75, Maria Marcibalova, anche lei classe 1934.
L'organizzazione ha mobilitato circa 200 volontari. L'emergenza sanitaria è assicurata da uno staff medico e di primo soccorso della Croce Rossa Italiana, con una unità mobile e una “fissa” di fronte a Palazzo Cesfam, dal Soccorso alpino del Fvg, con 9 persone dislocate lungo il tracciato, oltre alla protezione civile regionale e agli alpini dell'Ana sezione carnica e all'associazione Carabinieri della montagna. L'evento ha comunque trainato la ricettività turistica di questo periodo in Carnia, con 400 prenotazioni alberghiere e una settantina di posti occupati in camping.
Nella categoria MM 35, la terna è stata tutta azzurra: Massimo Galliano ha chiuso in 47 minuti e 52 secondi. A seguire, Diego Filippi (49'11”) e Emanuele Marchi (49'51”).
Negli MF35, primo posto per Ivana Sekyrova (Repubblica Ceca) 57'38”; Maria Laura Fornelli (Italia) 59'39”; Jutta Brod (Germania) 59.45.
Per la categoria MM40, l'Italia conquista tutto il podio. Con Antonio Molinari (49'12”); Lorenzo Della Pietra (49'49”) e Corrado Bado (49'57”).
MF40, Oro per Maria Pia Chemello (59'59”), argento per Cristina Bonassi (60' 20”), bronzo per l'ucraina Oksana Petrova (61'10”).
MM45, primo posto Craig Roberts (Uk) 49'23”; secondo posto per l'italiano Lucio Fregona (49'54”); Rostislav Petras (50'07”).
MF45; vince il Regno Unito con Tracey Jayne Greenway in 1 ora, 1 minuto e 30 secondi. A seguire la tedesca Barbara Stich, che taglia il traguardo 47 secondi dopo. Terzo posto per Helen White, che arriva 4 minuti e 13 secondi dopo.
MM50; vince l'italiano Claudio Amati (51'08”); secondo posto per Ales Stransky (Repubblica Ceca) 52'27”; terzo posto per Matt Ebiner (52'59”).
MF50; primo posto della tedesca Mari Heilig-Duventaster 61'44”. Segue la Repubblica Ceca, con Marie Hynstova (69'28”) e l'italiana Iris Bonanni (71'09”).
Prowinter goes ski-touring
Lo scialpinismo avrà una fiera tutta sua
Ieri ad Affi si è tenuto in importante meeting promosso da Prowinter di Bolzano, la nota fiera rivolta agli sports invernali, che ha svelato il suo ambizioso progetto. Prowinter punterà forte sullo scialpinismo, volendo diventare il contenitore di una disciplina sportiva che sta vivendo un vero e proprio boom. E lo farà a 360° rivolgendosi non solo agli operatori di mercato, ma coinvolgendo enti, associazioni, istituzioni e atleti, con l'obiettivo dichiarato di diventare l'unico polo informativo e promozionale di questa disciplina. E per iniziare ha allacciato tutta una serie di partnership a partire da Ismf e Fisi, passando per manifestazioni come Dolomiti Sotto le Stelle, ed annunciando la nascita di un proprio circuito la Prowinter Cup. Ieri ci si è confrontati, una tavola rotonda presieduta direttamente dal direttore di Fiera Bolzano, il Dott. Marsoner, a testimoniare che il progetto è di quelli importanti, che ci si crede e che l'obiettivo comune è quello di dare opportunità allo scialpinismo. Questo è un ulteriore passo importante per il nostro sport, il tassello di un puzzle che inizia a comporsi e che svela enormi potenzialità. Nei prossimi mesi saranno annunciate nel dettaglio le iniziative ed i grandi eventi, intanto save the date: venerdì 20 aprile 2012 tutti in fiera a Prowinter a Bolzano.
Il trail degli eroi
Appuntamento il 2 ottobre sul Monte Grappa
Una corsa nella memoria e nella storia del nostro paese attraverso quei luoghi che sono stati teatro della Prima Guerra Mondiale e che hanno segnato il destino dell'Italia e quello di centinaia di uomini. Attraverso il Monte Grappa, luogo di grandi battaglie, con le sue trincee e i panorami sulla pianura veneta, sino a Cima del Monte, laddove oggi riposano le spoglie di 12.000 soldati. Un'occasione unica per trovarsi faccia a facci con la storia.
Saranno 46,5 km in autosufficienza con 2900 metri di dislivello positivo per una gara che rappresenta un vero e proprio tuffo nella storia. L'itinerario segue tutti i principali crinali di Cima Grappa ricalcando i tratti di trincea della Grande Guerra e l'alta via degli Eroi. Il percorso si svolge principalmente su sterrato e single track privilegiando i crinali e gli spazi aperti. La partenza è prevista alle ore 6 di domenica 2 ottobre dalla località Semonzo del Grappa in provincia di Treviso e il tempo limite sarà di 10 ore per completare l'intero percorso con arrivo sempre a Semonzo del Grappa. Le iscrizioni chiuderanno il 22 settembre o al raggiungimento del numero limite di 250 atleti… Un trail per non dimenticare.
Boavista Ultramarathon dal 10 al 12 dicembre
La gara di Capo Verde e' organizzata dal Fresian Team
La Boa Vista Ultramarathon fonda il proprio fascino sulle peculiarità di una competizione sportiva estrema, dove i cambiamenti last minute fanno parte della manifestazione stessa. Siamo a Capo Verde, isola all’estremo ovest dell’Africa, all’altezza dell’Equatore, per cui organizzare una trasferta a dicembre per vivere una gara di tre giorni, 150 chilometri da completare in 50 ore in assoluta autonomia, significa sapere che si va incontro a mille incognite, ma anche all’avventura più pura. Compito degli organizzatori è mettere tutti nelle migliori condizioni di sicurezza e verificare ogni attimo della trasferta ed è quello che ogni anno fanno i responsabili del Friesian Team che, in collaborazione con il Boa Vista Marathon Club, hanno dovuto rimettere mano ai giorni di trasferta e di gara per problemi logistici legati ai voli. La partenza dall’Italia sarà quindi prevista mercoledì 7 dicembre per un ritorno fissato per mercoledì 14 dicembre. La gara prenderà il via sabato 10 per concludersi due giorni dopo. Gli organizzatori stanno lavorando quotidianamente con i partner della manifestazione per la definizione precisa dei voli e dei soggiorni, che saranno comunicati a breve sul sito della manifestazione.
Ma cos’è la Boa Vista Ultramarathon? E’ una manifestazione unica nel suo genere perché si disputa interamente nel deserto, ma sempre vicino al mare, con condizioni di caldo e umidità affrontabili e con una lieve escursione termica fra i giorno e la notte. E’ soprattutto un’avventura più che una gara: alla partenza i partecipanti sono dotati di una riserva alimentare sufficiente per due giorni e un road-book dove potranno trovare tutti i check-point, ossia i punti d’incontro, dove rifornirsi di liquidi e riposare. La gara deve essere completata in 50 ore, ognuno potrà quindi gestire la propria strategia, scegliere quando e dove riposare, fermarsi per mangiare e così via, quel che conta è essere ben allenati, resistenti e soprattutto sapersi orientare. Per l’undicesima edizione gli organizzatori hanno inserito una novità: «Per stimolare la partecipazione di chi non è ancora pronto per affrontare una gara così impegnativa, abbiamo approntato un traguardo intermedio al 71esimo chilometro – ha aggiunto Pierluigi Scaramelli, presidente del Boa Vista Marathon Club e ideatore della competizione – e crediamo che questo posso dare un ulteriore impulso alla partecipazione in vista della sfida sul periplo dell’isola». Chi ha affrontato la Boa Vista UM è rimasto incantato sia dalla formula che dagli scenari assolutamente incomparabili, chi la conosce è voluto assolutamente ritornarci, chi non l’ha mai corsa non può farsi sfuggire quest’occasione che rimarrà una pietra miliare nella propria carriera sportiva e, probabilmente, nella propria vita. Inoltre, dopo l’edizione zero dello scorso anno, il Friesian Team si è convinto nel voler lanciare una prova multidisciplinare sulle distanze di 1.500 metri di nuoto, 30 chilometri di mountain bike e 10 chilometri di corsa a piedi. Nascerà così il prossimo 12 dicembre il primo Capo Verde Triathlon Trail.
Per avere aggiornamenti sugli eventi organizzati dal Friesian Team è sufficiente collegarsi ai seguenti siti internet: www.friesianteam.com e www.boavistaultramarathon.com