Presentato il Trail degli Eroi
Percorso in ottime condizioni e meteo perfetta
Domenica saranno in 250 ad affrontare le trincee del Monte Grappa. Questa mattina nella sede Scarpa di Asolo è stata presentata la prima edizione del Trail degli Eroi, gara di corsa sulla distanza di quarantasei chilometri lungo le trincee e i sentieri del Monte Grappa. Eroi sono stati i soldati, in tutto 12.000, che hanno combattuto durante la Prima Guerra Mondiale, ma eroi "sportivi" in questo caso, saranno anche gli atleti che taglieranno il traguardo di questa prima edizione.
"Scarpa - ha detto Sandro Parisotto, presidente di Scarpa spa - è presente da settant'anni in questo territorio, sia dal punto di vista economico sia sociale e ha voluto essere al fianco di questa nuova avventura. Con questo Trofeo vorremmo essere riconoscenti a tutte le persone, dai fornitori alle famiglie dei nostri dipendenti che in questi anni hanno contributo alla crescita della nostra azienda. Crescita strettamente collegata allo sviluppo sociale ed economico del territorio". "Questa manifestazione - ha continuato Parisotto - farà conoscere alcune le peculiarità del nostro territorio in Italia e all'estero. Il mix di elementi, tra territorio, rapporti umani, e lo sport sono stati fondamentali per la condivisione in questo progetto. Crediamo nei valori e nello spirito in cui si fonda il Trail degli Eroi, primo Trofeo Scarpa, in programma domenica prossima."
La presentazione è stata un'occasione per fare il punto della situazione del tracciato con le ultime modifiche apportare da Lorenzo Doris e dal suo staff. "Il tracciato è in ottime condizioni - ha detto il responsabile tecnico della gara Lorenzo Doris - inoltre domenica le previsioni meteo sono buone e quindi ci sono tutte le condizioni perché questa prima edizione si possa svolgere nel migliore dei modi." "Mi spiace non riuscire a essere telegrafico, - ha continuato Doris - ma credo che da questo mio dilungarmi si possa capire la passione, anche nei particolari, che è stata messa nell'evento. Abbiamo 'balisato' (segnalato) il percorso con due sistemi. E' già terminata la segnalazione del percorso con frecce affisse usufruendo della segnaletica presente, al fine di creare un percorso permanente che chiunque e in qualsiasi momento dell'anno potrà andare a provare, per allenamento, o per passione. Solo in questi ultimi due giorni il percorso sarà arricchito da segnaletica (strisce e bandierine) in tessuto. Tutta la segnaletica sarà recuperata dalle "scope" della gara e riutilizzato nei prossimi anni. Tutto il materiale del Trail è rigorosamente Arancione, il colore sociale dell'Associazione iLupiTeam organizzatrice dell'evento e che ora è il colore distintivo del Trail degli Eroi. Il tracciato di gara è stato pensato anche per essere seguito dal pubblico, grazie alla morfologia del territorio che permette a tutti gli escursionisti e ai curiosi di vivere in prima persona l'emozione della gara. I passaggi più spettacolari saranno in Cima Grappa verso le ore 07.30/8 per i primi atleti, mentre il grosso dei partecipanti transiterà tra le 8.30/8.45. Nelle creste dell'Asolone, nel versante Est i primi passeranno verso le ore 8.30, gli amatori verso le 9.00/09.45. Un altro passaggio spettacolare sarà al Col del Finestron, dopo circa quattro ore di gara. I vincitori sono previsti all'arrivo verso le ore 10."
"Ai Top Runner mi guardo bene dal dare consigli, - ha concluso Doris - anzi se ne avessero loro per me. Mi rivolgo a tutti gli amatori. La nostra più grande soddisfazione e vedervi tutti, stanchi, ma all'arrivo! Non ci sono tratti pericolosi, fate attenzione alla salita in quanto ci sarà ancora poca luce, e fermatevi, guardatevi intorno e vivrete la magia del Monte Grappa. Inoltre sono sicuro che attraversare in perfetto silenzio il Monumento ai Caduti del Monte Grappa vi farà emozionare. L'unico dettaglio tecnico è il secondo cancello a otto ore dalla partenza, è volutamente un po' stretto, ci sono belle discese corribili, sfruttatele! Un in Bocca al Lupo a tutti! Enjoy your Run!"
La giacca ultra-light per lei
Barrier II Q Hood occupa pochissimo spazio e protegge dal freddo
Una giacca peso piuma per lei che offre il massimo comfort e protezione dalle temperature più basse. Si chiama Barrier II Q Hood ed è commercializzata di Haglöfs. Realizzata in poliestere riciclato (51%) e poliestere microfibra (49%) per il miglior isolamento dal freddo, occupa pochissimo spazio. È una giacca estremamente traspirante e idrorepellente grazie al trattamento DWR (Durable Water Repellent) privo di PFOS e PFOA nel pieno rispetto dell’ambiente.
Salomon porta il trail running in citta'
Sabato 8 ottobre a Milano ci sarà il City Trail
Grande novità. Sabato 8 ottobre verrà inaugurata la prima edizione del SALOMON CITY TRAIL MILANO, gara di trail running lungo i sentieri della Montagnetta di San Siro. Saranno 5 km in un bellissimo percorso presso il Monte Stella, con molti momenti di intrattenimento e pasta party finale.
Tra i partecipanti alcuni degli esponenti di spicco della specialità: Giuliano Cavallo, ottavo al Mondiale 2011, Francesca Canepa e Fabrizio Ru, vincitori del Salomon Trail Tour 2011.
Ci sono solo 500 pettorali, per le iscrizioni e info sul programma dell'evento cliccare su www.salomoncitytrailmilano.it
Neve e valanghe, incontro con l'esperto svizzero
Sabato 1 ottobre un'interessante conferenza a Bergamo
Il Soccorso Alpino Speleologico Lombardo e il Servizio Valanghe Italiano del CAI, all’interno della fiera 'Alta Quota 2011', organizzeranno sabato 1 ottobre una conferenza del Dr. Hansueli Rhyner, guida alpina e ricercatore presso il prestigioso Istituto per lo studio della neve e valanghe di Davos. Il centro svizzero ha pubblicato 'Attenzione Valanghe ediz. 2009'.
La conferenza si svolgerà dalle ore 9 nella sala congressi dell’Ente Fiera Promoberg a Bergamo.
Le conoscenze sui principali fattori che determinavano il distaccamento di una valanga non sono cambiate negli ultimi anni. Da trent’anni ogni decisione proveniva dalla valutazione della prova empirica del blocco di slittamento e dal calcolo del rischio in base al grado di pericolo, alle caratteristiche del terreno e al comportamento umano. Ora ci si concentrerà sui fattori chiave, ad esempio un riconoscimento del modello/schema giocherà un importante ruolo nel considerare quale sia il problema principale. Alcuni suggerimenti sulle decisioni da intraprendere saranno illustrati nella conferenza tenendo anche in considerazione i differenti possibili comportamenti umani.
Un'occasione unica per approfondire l'argomento valanghe con un esperto dell'SLF di Davos, il primo centro mondiale per le ricerche nivologiche.
HANSUELI RYNER – Il Dr. Rhyner, Guida Alpina e Maestro di sci, lavora dal 1996 presso l’Istituto SLF di Davos dove nel corso degli anni ha preso parte a differenti programmi dedicati alla prevenzione e sicurezza; sino al 2005 è stato coordinatore del gruppo centrale deputato allo studio di questi programmi, in particolare ai progetti inerenti la protezione da valanghe sportive (sino al 2009). Attualmente è a capo del team che si occupa di applicazioni industriali negli sport della neve, preparazione delle nevi artificiali, preparazione dei fondi di pista da discesa, studio delle caratteristiche di scivolamento delle solette da sci, tests aerodinamici in wind tunnel. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni in materia.
I francesi vogliono la medaglia oro?
Contesa tra Italia e Francia per il risultato della Team Race di Claut
Sono passati sette mesi da quando abbiamo visto mettere al collo di Matteo Eydallin e di Denis Trento la medaglia d’oro della gara a squadre dei Mondiali di Claut, ma ai francesi la decisione della Giuria non va giù. Nei prossimi giorni, precisamente il 30 settembre, ci sarà un incontro tra Antoine Cina, Presidente di Giuria a Claut 2011 e la Federazione francese. Se non si dovesse trovare un accordo, il passo successivo sarà il tribunale di Losanna.
Torniamo a domenica 20 febbraio. La gara a squadre è nelle ultime fasi, in testa, con un distacco di quaranta secondi ci sono gli azzurri Eydallin e Trento, dietro di loro i francesi Wiliam Bon Mardion e Didier Blanc.
Mancano pochi minuti alla conclusione, un ultimo tratto di discesa e gli ultimi metri con le pelli per tagliare il traguardo posto nella piazza di Claut. Gli azzurri arrivano nel penultimo cambio d’assetto, segnalato dalle bandierine gialle, si tolgono gli sci e ripartono a piedi. Nel frattempo arrivano le due frecce d’oltralpe, non fanno il cambio e tirano dritto. I francesi prendono così la prima posizione e tagliano il traguardo vittoriosi. In un attimo arrivano anche Eydallin e Trento, le loro facce la dicono lunga sull’accaduto. Poco dopo arrivano anche i responsabili della squadra italiana, Angeloni e Invernizzi, il ricorso azzurro è consegnato delle mani del Presidente di Giuria.
La Giuria, composta da Cina, Mottini e Feliu, si riunisce nel primo pomeriggio e grazie alle immagini dall’elicottero che riprendono proprio gli ultimi minuti di gara, danno ragione agli azzurri infliggendo tre minuti di penalità ai francesi. Bon Mardion e Blanc si vedono relegati alla terza posizione dietro all’altra squadra azzurra di Manfred Reichegger e Lorenzo Holzknecht. I francesi si appellano al fatto che in quella zona non c’era nessun addetto dell’organizzazione, anche se le immagini televisive dimostrano il contrario, inoltre non si trova sui regolamenti federali che i cambi d’assetto devono essere obbligatoriamente presidiati.
In questi mesi i vari siti francesi, compreso quello della Federazione, hanno diffamato e insultato Antoine Cina, chiedendone più volte le dimissioni.
Cina, il 30 settembre, si batterà, avendo in mano tutte le prove video e fotografiche, per ricevere le scuse ufficiali da parte della Federazione francese.
E’ chiaro che può essere facile parteggiare per i nostri ragazzi, appoggiare e condividere la decisione della Giuria, ma è altrettanto vero che il cambio di assetto era segnalato con le bandierine gialle e che i francesi non hanno avuto nessuna remora nel tirare dritto mentre Eydallin e Trento stavano togliendo gli sci. Forse un po’ di malizia sportiva in questo comportamento c’è.
Speriamo che tutta questa situazione si risolva nel migliore dei modi, il mondo dello scialpinismo non ha bisogno di queste controversie.
Arc'teryx Micon, per sciate 'free'
Un coordinato giacca pantalone in Gore-Tex che garantisce massima libertà
Arc’teryx dedica a freeriders e appassionati di avventure side-country i nuovi coordinati giacca e pantaloni Micon (uomo), realizzati con isolamento Coreloft™, fodera Coreline™ (perfetta per trattenere il calore del corpo), strato esterno in Gore-Tex® Pro Shell. I capi offrono caratteristiche specifiche per gli sport sulla neve, fra le quali: sistema di ventilazione per la più efficace termo-regolazione, ampia gamma di tasche interne ed esterne estremamente capienti, dispositivo Recco® reflector, gonnellino para-neve con chiusura elasticizzata ottimizzata per impedire infiltrazioni di freddo e neve. Micon offre una silhouette rilassata, generosa sulle anche per coniugare libertà di movimento e personalità stilistica.
Cosa ci facevano Boscacci e Antonioli a Zermatt ?
Andiamo a scoprirlo
Generazione di fenomeni quella di Boscacci e Antonioli, il nostro futuro dello scialpinismo, coloro dai quali ci aspettiamo tanto.
Ciao Michele cosa ci facevate a Zermatt?
"Siamo stati invitati dalla Pomoca per una serie di scatti fotografici. C'era anche Martin Anthamatten e così ne abbiamo approfittato per farci anche una sciatina".
Vi siete già tirati il collo?
"Ma no, abbiamo sciato sul Plateau e poi siamo stati sul Breithorn, in totale relax per due giorni".
Bello rimettere le pelli?
"Sì davvero, ne avevo voglia. Passati i primi 5 minuti in cui sembra tutto strano, poi è stato bello riprovare le sensazioni che a noi scialpinisti piacciono così tanto".
Quest'estate a parte un paio di gare, non vi siete fatti vedere.
"D'estate mi alleno molto in mtb, il fatto che non facciamo le gare non significa che non ci alleniamo. Io ho lavorato duro, forse Robert ha fatto un po' l'asino, ma adesso anche lui ha promesso che farà sul serio".
Quindi non fate come Kilian.
"Di Kilian ce n'è uno, noi preferiamo scaricare psicologicamente la tensione di tante gare ed arrivare in inverno con la voglia di gareggiare. Si arriva a fine stagione cotti, e poi noi si lavora".
Che lavoro fate?
"Io faccio il falegname e sto ancora lavorando 8 ore al giorno. Dal mese prossimo passerò a part time per fermarmi completamente da dicembre ad aprile".
E Robert?
"In estate fa il giardiniere, anche lui in autunno riduce l'attività lavorativa e poi smette completamente nel periodo invernale".
Dura fare i semi professionisti.
"Se non avessimo i genitori che ci aiutano sarebbe davvero impossibile."
A proposito papà Graziano come sta?
"E' in gran forma anche lui, si sta allenando forte".
Sappiamo che in famiglia avete un gran passione per la caccia.
"Premesso che non siamo degli assatanati, la caccia alla fine è un modo per allenarsi. Stiamo via anche 6 ore tra le montagne, e con noi viene anche il nonno. Pensa che ci portiamo via un fucile in tre".
Che allenamenti fate a secco?
"In estate molta mtb, ora invece previlegiamo lunghe camminate con i bastoncini in montagna e skiroll."
Per sciare è ancora presto?
"Per sciare non è mai troppo presto, mercoledì andrò in La Sportiva per un casting di scialpinismo e allora poi ne approfitto per andare in Marmolada con Pippo Beccari, a ottobre poi faremo qualche giretto allo Stelvio".
Obiettivi per la prossima stagione?
"Si vuol far bene la coppa del mondo e gli Europei, e poi magari qualche grande classica".
Si riformerà il dream team del Mezzalama per la Patrouille?
"Perché no … adesso è ancora presto per parlarne, vediamo come va la stagione, poi se tutto va bene si può fare".
Lo scorso anno una stagione strepitosa, quest'anno?
"Sarà dura ripetersi perché tutti si migliorano e tutti si allenano sempre di più. Ma anche noi non siamo da meno, voglia ed entusiasmo non ci mancano, vedrai che là davanti ci saremo anche noi".
Vertical Sprint, Milano capitale dello skyrunning
Ieri vittoria del tedesco Dold sul grattacielo della Regione Lombardia
Ha avuto luogo ieri a Milano la quinta edizione di 'Vertical Sprint' originale corsa in salita valida come sesta prova del 'Vertical World Circuit 2011', il Campionato del Mondo che coinvolge 12 città internazionali con i loro edifici più belli e prestigiosi. 154 atleti skyrunners da 12 nazioni, si sono sfidati nell'impegnativa salita al nuovo grattacielo Palazzo Lombardia su un percorso di 39 piani e 866 gradini. Anche ques'anno il vincitore è stato il tedesco Thomas Dold, già primo nel 2008 e nel 2010; tra le donne trionfo italiano con la bravissima atleta della Valcamonica Valentina Belotti.
NUOVO RECORD - Dold ha vinto con il tempo di 3 minuti, 46 secondi e 57, nuovo primato della gara. Un tempo eccezionale se si tiene conto che l'atleta 'scala' ogni piano, di 22 gradini, in meno di 6 secondi! (5 secondi e 79' per la precisione .).
Ottimo secondo classificato il polacco Piotr Lobodzinsky (3'57'12): al terzo posto il comasco Fabio Ruga (4'04'57) che ha preceduto Alberto Gramegna (4'10'14).
Valentina Belotti ha vinto con il tempo totale di 5 minuti, 3 secondi 27 precedendo la Campionesssa del Mondo in carica Melissa Moon (5'22'80), Ivonne Martinucci (5'25'54) e Alessandra Valgoi (5'26'70); Sesta Cristina Bonacina (5'40'89). L'atleta bergamasca, che predilige percorsi e palazzi più alti, mantiene il comando della classifica generale del Campionato 2011.
IL VERTICAL WORLD TOUR - Nel Vertical World Circuit 2011 rimane al comando Thomas Dold (400 punti, 4 vittorie in 4 gare); seguono Fabio Ruga (328 punti) e Omar Bekkali (306). Nel ranking femminile al comando Cristina Bonacina (328) seguita da Valentina Belotti (200 punti, 2 vittorie in 2 gare); terzo posto Cindy Harris (178) e 4quarto per Melissa Moon (160) che dopo il risultato di oggi risale importanti posizioni.
In 5000 lungo la diga del Vajont
Nella gara più impegnativa vittoria per Andrea Frezza e Jennifer Senik
Sul tracciato di diciassette chilometri vincono Livio De Paoli e Mirella Pergola. Manuel Bratti e Manuela Moro dominato nella gara più breve.
Sono arrivati da tutta Italia per correre lungo i "percorsi" che raccontano della tragedia del Vajont. Un ricordo vissuto grazie allo sport, una corsa che con rispetto si è insinuata, prima alle pendici delle diga e dopo ne ha attraversato il coronamento.
Alle 9.15 dalla centralissima piazza di Longarone, il lungo serpentone variopinto composto da atleti, famiglie, cani al guinzaglio, nonni e amici, ha iniziato a salire lungo i sentieri, aperti per l'occasione dall'Enel, che li avrebbero portati dinnanzi alle pareti della Diga. Ognuno con il proprio ritmo, ognuno cercando di evocare i ricordi che sono legati a quei luoghi.
Gli agonisti in lizza per la vittoria finale avevano già scoperto le carte in tavola e hanno corso secondo un preciso progetto. Manuel Bratti insieme a Giuliano De Biasi ha preso il largo nel percorso più breve. Manuela Moro, in grande spolvero, battagliava per la quinta posizione assoluta, lasciando a Monia Capelli e ad Angela De Poi la conquista della seconda piazza. Nel tracciato intermedio Livio De Paoli e Rinaldo Segat hanno corso molti tratti spalla a spalla. solo nelle discese De Paoli riusciva a staccare il bellunese del gruppo Castionese.
Nella gara più lunga Andrea Frezza è stato sempre al comando inseguito da Luciano De Lazzer e poco più dietro da Renato Camillo. Paola Dal Mas, nella competizione rosa, si è dovuta guardare le spalle dalla friulana Jennifer Senik. Nadia De Francesch ha corso cercando di mantenere la terza posizione.
Ma le altre migliaia di persone nel frattempo come hanno vissuto la "gara"? Correre o semplicemente camminare era l'ultimo dei loro pensieri, correre o camminare era il mezzo più semplice per ricordare e per vedere il Vajont, entrando in alcuni luoghi normalmente vietati al pubblico. Per una volta il guardarsi intorno è stato più forte del guardare dove mettere i piedi.
Tornado alla cronaca della gara, Andrea Frezza ha vinto i "venticinque chilometri" con il tempo di 1.46.55, alle sue spalle si è classificato Luciano De Lazzer del Giro delle Mura, mentre Renato Camillo è salito sul terzo gradino del podio con 1.49.57. Nella gara femminile la Senik, ha conquistato la prima posizione grazie alle sue preziose doti da discesista, relegando al secondo posto la Dal Mas. La friulana dell'Aldo Moro Paluzza ha tagliato il traguardo con il tempo di 1.57.43. In terza posizione si conferma Nadia De Francesch.
Livio De Paoli e Rinaldo Segat si giocano la vittoria della gara intermedia sino a un chilometro e mezzo dall'arrivo quando De Paoli inserisce il turbo e chiude i diciassette chilometri con il tempo di 1.08.02. Segat è secondo mentre Alessandro Tibolla è terzo.
Tra le donne Mirella Pergola conferma la prima posizione davanti ad Alice Perenzin e a Deborah Entilli. La prima ferma il cronometro in 1.23.21.
Nel percorso più breve Bratti chiude in prima posizione con il tempo di 35.38, alle sue spalle Giuliano De Biasi e Riccardo Ebo.
Manuela Moro vince davanti a Monia Capelli con il tempo di 40.40. La Capelli accusa un ritardo di oltre un minuto. Sale sul terzo gradino del podio Angela De Poi.
Trail degli Eroi, 46 chilometri immersi nella storia
250 atleti si sfideranno domenica prossima sul Monte Grappa
Domenica prossima si correrà la prima edizione del Trail degli Eroi, i duecentocinquanta partecipanti già accreditati partiranno dal ristorante Antica Abazzia nel comune di Borso del Grappa, per attraversare in poche ore quasi tutti i comuni del comprensorio del Brenta. Una gara di 46,5 chilometri affrontati in autosufficienza e 2900 metri di dislivello positivo che porterà i concorrenti a vivere la storia. L'itinerario segue tutti i principali crinali della Cima Grappa ricalcando, dove possibile, i tratti di trincea della Grande Guerra e l'alta via degli Eroi. Un percorso che toglie il fiato nato da un'idea di un gruppo di corridori locali coordinati da Lorenzo Doris, sarà lui a spiegarci tutto o quasi, di questa incredibile avventura.
Qual è il significato del "Trail degli Eroi"?
E' la voglia di commemorare e di ricordare, in modo diverso, forse meno celebrativo, ma sicuramente non meno toccante, migliaia di padri e figli, di molte nazionalità, che hanno perso la vita per quello che oggi chiamiamo Italia, ma più genericamente per il suolo dove in pace riusciamo a vivere. Non voglio abusare del termine Eroi, ma gli atleti che negli ultimi chilometri della gara correranno tra le trincee, affaticati dai precedenti quaranta chilometri, immersi nel silenzio più totale, potranno capire.
Come nasce l'idea?
Corro Trail da undici anni. Ne ho corsi moltissimi in Italia e all'estero, la mia zona di allenamento è stato sempre il Massiccio del Grappa ed il territorio Bassanese. Il Grappa ha un terreno di "gioco" che molte gare rinomate si sognano! Il terreno di corsa è ideale, i sentieri CAI, i paesaggi ariosi, la flora, la fauna, ma soprattutto la storia. Già, qui corriamo nella Storia! Il fatto di realizzare un Trail in questo territorio è quasi venuto da sé. Il 5 ottobre dello scroso anno da un manipolo di appassionati e di amici si è corsa l'edizione numero zero.
In che modo si unisce la Sacralità del Monte Grappa con un evento sportivo?
Perché il Trail Running è un evento sportivo sui generis. Concettualmente Trail Running significa correre nella Natura. Il popolo dei trailers ha nel dna la tipica filosofia dell'escursionista, ama il paesaggio ed essere immerso nella natura, però adora correre. Potrà sembrare strano, ma anche il silenzio e la solitudine sono elementi caratterizzanti di questo sport. Siamo di fronte a persone-atleti che sanno apprezzare dove si trovano e ne partecipano intimamente ed esternamente. L'agonismo non è dominante. Certo, i top runners puntano alla vittoria, ma anche tra loro non è difficile vedere a volte qualcuno che estrae una macchinetta fotografica e immortala il momento. In quale altro sport l'ultimo concorrente è premiato, nel Trail viene festeggiato ed applaudito! Vedrete che sulla scalinata dell'Ossario qualcuno sarà emozionato e commosso! Quale unione più indicata tra sacralità e sport.
Da cosa si caratterizza il Trail degli Eroi?
Sono tre gli elementi su cui abbiamo fortemente lavorato. Il primo: dare visibilità a una montagna e a un territorio ricco di sport, cultura, storia, gastronomia, e accoglienza. Speriamo che questi aspetti si possano cogliere da tanti particolari: la volontà di avere gli amici atleti già da sabato, il pacco gara sarà ricco di prodotti locali, attraversare le zone di lancio dei parapendii e quella del free climbing.
Il secondo: creare una gara "socialmente responsabile ed eco-compatibile". Ad esempio le frecce che indicano la via da seguire sono state realizzate da una Cooperativa d'inserimento al lavoro di persone disagiate, le medaglie dei classificati sono state prodotte dal popolo Profugo Saharawi (Algeria). Inoltre il numero di atleti in corsa è di basso impatto per una montagna così vasta. Il nostro trail aderisce alla campagna "Io Non Getto Rifiuti" (che comporta, nel caso, l'immediata squalifica). Per questo motivo, i concorrenti usufruiranno di "ecotazze", e sia i piatti sia i bicchieri sono di materiale biodegradabile.
Il terzo: abbiamo voluto realizzare una gara che per chilometraggio, dislivello e tempo massimo concesso sia il primo passo per tutti coloro (corridori di strada, maratoneti) che vogliano avvicinarsi e tentare la prima esperienza di Trail Running. Nello stesso tempo il Trail degli Eroi è una gara "severa" che può inserirsi nel panorama nazionale delle gare importanti.
Quante persone 'lavorano' per la riuscita della manifestazione?
Aggiungerei anche da quanto tempo. L'edizione 'zero' è stata corsa da un manipolo 'test' un anno fa. Ed era già da un paio di mesi che si lavorava per trovare il percorso migliore. Da quel giorno non si è più smesso! Oggi abbiamo un Comitato Organizzatore formato da nove persone, ognuna con il suo ruolo e responsabilità. Lungo il tracciato ci saranno circa sessanta volontari, mentre la zona di partenza e arrivo sarà presidiata da trenta persone. Mi piacerebbe citarli uno ad uno, perché le cose riescono bene solo se tutti ci mettono, anche poco, ma un po' del suo. Questo è il Trail degli Eroi: un grande gruppo di persone.
Quali sono le istituzioni/associazioni volontaristiche che collaborano nel progetto?
Sono orgoglioso nel dire che nessuno ci ha messo i "bastoni tra le ruote". Il territorio nel suo insieme, è stato da subito ricettivo e collaborativo, dalla Regione Veneto, alle Provincie di Vicenza e Treviso, ai Comuni di Romano e Borso, dal Consorzio Turistico Vivere il Grappa, ai Gruppi di Soccorso Alpino Pedemontana, Protezione Civile, Associazione Alpini Semonzo.
Inoltre anche gli sponsor hanno creduto nella valenza del nostro Trail, Scarpa, Montura, Alpstation, Frescolat, Finleal, Dopla, Pasta Sgambaro, e l'Antica Abbazia ci sono stati vicino sin da subito. In particolar modo una rete di amici e persone entusiaste del progetto che si sono messe a disposizione per risolvere i molteplici problemi che inevitabilmente sorgono in continuazione. Mi spiace ripetermi, ma questo è un evento corale.
Follador si aggiudica la Vertical Peniola di Moena
Nadia Scola ha la meglio su Rizzi e Benedetti
Un successo questa prima prova del "La Sportiva Vertical Trophy" con ben 105 concorrenti, che di fatto premiano la formula di correre il sabato pomeriggio. Clima di stampo estivo più che autunnale, percorso molto tecnico e nervoso con ben 1100 metri di dislivello. Follador vince con autorità, la sua vittoria non è mai stata in discussione, ha condotto una gara magistrale chiudendo in progressione e stabilendo il nuovo record del percorso. Al secondo posto un sempre più convincente Facchinelli che precede Pierantoni il quale, con un gran finale, soffia la terza posizione a Trettel quando già pregustava il podio. Scialpinisti in gran spolvero quindi, mentre per motivi di lavoro non ha potuto essere al via l'annunciato Urban Zemmer.
In campo femminile la mamma volante Nadia Scola ha la meglio sulla Rizzi e su una sorprendente Benedetti protagonista di un gran finale di stagione.
Un ringraziamento doveroso alla sezione Sat di Moena, i volontari, il Soccorso Alpino ed i Bogn da Nia per il cronometraggio. Si pensa già alle seconda prova di questo challenge, con l'appuntamento di sabato prossimo in quel di Soraga con la Ciock Vedeler, partenza confermata alle ore 14.
Classifica maschile
1. Follador Alessandro 40.41
2. Facchinelli Marco 41.18
3. Pierantoni Davide 41.48
4. Trettel Thomas 42.01
5. Zulian Ivo 43.30
6. Genuin Gianluca 44.00
7. Stainacher Dario 44.24
8. Varesco Christian 45.38
9. Guadagnini Aldo 45.58
10. Girardi Ettore 46.11
Classifica femminile
1. Scola Nadia 52.09
2. Rizzi Michela 56.31
3. Benedetti Elisabeth 56.49
4. Zanon Sabrina 58.15
5. Zulian Margit 1h.00.25
Per le escursioni autunnali
Salomon Minimum Gradient utilizza Gore-Tex Pro Shell e Paclite
Minim Gradient Gore-Tex M, di Salomon, è una giacca dalla duplice funzionalità: Gore-Tex® Pro Shell fornisce la massima traspirabilità mentre il tessuto Gore-Tex® Paclite® provvede a una protezione massima anche in condizioni climatiche rigide. Ideale per le escursioni autunnali, ha 2 tasche anteriori sul petto e cappuccio regolabile. Prezzo consigliato: 350 euro.