Due argenti e un bronzo, ale' Italia
Antonioli, Cazzanelli e De Silvestro le firme d'autore
La sprint è una gara nella gara, serve tanta testa. Bisogna saper gestire le batterie, dosare le forze, e recuperare in fretta. Antonioli ha dimostrato di essere un grande in tutti i sensi. Nelle batterie non ha mai corso pericoli, sempre davanti senza strafare per evitare problemi ai cambi nelle piazzole o colluttazioni in discesa. Forse ha osato troppo nella seconda batteria quando non ce n'era bisogno, ma si sa, lo spettacolo in una sprint fa parte del gioco. In finale ha lottato come un guerriero, uscito primo dal lancio, è stato superato nel cambio assetto e poi non c'è stato nulla da fare contro il tedesco.
Un argento cercato e voluto, bravo Robert. Alessandra Cazzanelli compie il miracolo. Esce quarta, rimonta nel tratto a piedi, acciuffa il bronzo in discesa e fa il numero nel tratto a skating al fotofinish dove in spaccata mette la punta dello sci davanti e agguanta l'argento. Ma il pezzo forte di giornata arriva dalla cadetta Alba De Silvestro. Questa ha i numeri per diventare una grande. Non ha esperienza di alcun tipo, fa le sue batterie senza tanti proclami e si ritrova in finale. Parte male, al primo cambio assetto è ultima. In salita si mette a correre e recupera un paio di posizioni. Si butta a tutta in discesa tra i pali del gigante, è l'unica a crederci ancora. In un attimo mette nel mirino la terza, nella penultima porta si infila nell'unico pertugio tra il palo e le gambe dell'avversaria. Passa di prepotenza, si caccia a uovo, porta fuori velocità nel piano che conduce al rettifilo sotto lo striscione del traguardo. Applausi a scena aperta dei tecnici spagnoli e francesi che sono con me lungo il percorso. Che sia nata una stella?
Boscacci fuori per un niente, pasticcia in un cambio e perde quei 20 secondi che risulteranno fatali. Lenzi con il secondo tempo di batteria incappa in una penalità, idem per il compagno di merende Eydallin. Ci si aspettava di più dagli junior. Faifer incorre in penalità, Nicolini e Maguet non sono in giornata, e Stradelli è medaglia di legno. Elena Nicolini getta al vento la medaglia della vita, in finale non aggancia correttamente gli attacchi e al primo traverso perde gli sci.
Oggi il bronzo era alla portata, rabbia. Domani i senior riposano, i giovani saranno impegnati nell'individuale. Avanti così ragazzi!
SENIOR M
1. Josef Rottmoser (Ger) 2.41.01
2. Roberto Antonioli (ITA) 2.48.08
3. Marcel Marti (SUI) 2.51.09
SENIOR F
1. Mireille Richard (SUI) 2.57.04
2. Severine Pont-Combe (SUI) 2.59.03
3. Anna Figura (POL) 3.05.00
ESPOIR M
1. Josef Rottmoser (Ger) 2.41.01
2. Roberto Antonioli (ITA) 2.48.08
3. Andreas Steindl (SUI) 3.13.02
ESPOIR F
1. Mireille Richard (SUI) 2.57.04
2. Anna Figura (POL) 3.05.00
3. Emilie Favre (FRA) 3.18.07
JUNIOR M
1. Corentin Cerutti (FRA) 2.28.06
2. Pierre-Elie Carron (SUI) 2.25.05
3. Emilio Corbex (FRA) 2.48.09
JUNIOR F
1. Axelle Mollaret (FRA) 3.13.06
2. Alessandra Cazzanelli (ITA) 3.15.02
3. Marta Garcia Farres (ESP 3.15.08
CADET M
1. Adrien Buet (FRA) 2.44.05
2. Thomas Corthay (SUI) 2.50.08
3. Aleix Domenech (ESP) 2.53.00
CADET F
1. Louise Borgnet (FRA) 3.22.08
2. Adele Milloz (FRA) 3.25.09
3. Alba De Silvestro 3.36.01
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Ski-stopper da 65 g per qualsiasi sci e attacco
Nasce nel modenese lo ski-stopper adattabile a qualsiasi attacco e sci. Pesa 65 g ed è realizzato in alluminio di derivazione aeronautica. Attivo sia in salita sia in discesa, il sistema di sblocco è collegato mediante un cavo in Kevlar allo scarpone. In caso di separazione tra scarpa e sci viene automaticamente rimosso il fermo che permette l’attivazione dello ski-stopper. E' una novità 2012-2013.
THE BIG CILL
Tommy Live al Tour de Sas
Nell'anno che sarà ricordato come avaro di neve, perlomeno al nord, ci mancava anche il freddo.
Mi presento puntuale al mio quarto Tour de Sass vestito come un palombaro, il termometro segna -19° la tentazione di rimanere con il piumino per tutta la gara mi passa per la mente sempre più insistentemente, e penso non solo a me, alla fine decido per la svestizione con l'aria del condannato a morte.
Rotti gli indugi da un provvidenziale start, partiamo in direzione del Sasso della Croce accompagnati da un sole che comincia a fare capolino, dieci minuti di pista non di più e poi ci inoltriamo in ambiente naturale per l'intera gara, la neve è fredda inconsistente come palline di polistirolo e non tarda a mietere le prime vittime per cambio pelli fuori programma, intravedo il pericolo e decido di tenere una condotta più accorta possibile per scongiurare il pericolo, mi concentro sulle inversioni cercando di non falciare con la spatola la neve, e a strisciare gli sci come se fossero ciabatte.
I cambi assetti si susseguono considerando anche i due tratti a piedi, saranno ben sette alla fine fondamentale fare le cose per bene, riporre una pelle pulita, e a contatto con il corpo, ed alternare l'altra e così via a rotazione per concedere un pò di tepore a ciascuna, quasi con affetto materno.
Il percorso è bellissimo si sviluppa lungo le pendici del Sasso della Croce tra antichi masi e stalle, è un intricato intreccio di forestali e sentieri su bosco rado, ci muoviamo tra luce ed ombra perchè il sole mostra il suo splendore e finalmente anche tepore.
Le discese sempre su bosco non permettono grandi velocità, la poca neve ma comunque sufficiente non è riuscita a colmare le naturali asperità e gli avvallamenti sono in agguato, meglio non rischiare, solo l'ultima discesa, visibile nell'ultima parte anche dalla zona del traguardo, regala qualche emozione in più anche al pubblico.
Bella gara e molto seguita, più di duecento gli arrivati, come sempre i ragazzi capitanati da Daniele Irsara hanno fatto centro anche questa volta regalandoci un week-end con i brividi.
Robert Antonioli, una medaglia d'argento che vale oro
Nella gara sprint Antonioli e' protagonista dall'inizio alla fine
Alla gara "Equipe" non aveva voluto partecipare per risparmiare le gambe, oggi ha dimostrato di essere combattivo più che mai e soprattutto lucido nei cambi anche se una leggera imperfezione all'ultimo cambio forse gli è costato la medaglia d'oro. Dopo domani si ritorna "in pista" o meglio fuori pista per la gara individuale la squadra azzurra sta preparando le pelli?
Avete qualche pronostico?
Non c'e' stato solo l'oro per l'Italia
EC Pelvoux 2012 - Coppie, cronaca e classifiche
Detto della strepitosa performance di Lorenzo Holzknecht e Manfred Reichegger, c'è da registrare anche il quarto posto di Lenzi e Boscacci. Hanno lottato per il podio sino a metà gara, ma quando gli svizzeri ed i francesi hanno allungato si sono staccati. Alla fine hanno recuperato qualcosa, ma ormai era troppo tardi. In realtà erano giunti quinti sul traguardo, ma hanno guadagnato una posizione in seguito alla squalifica dei francesi Favre e Sevennec, giunti secondi, rei di aver superato nel tratto attrezzato. Boscacci decisamente in palla, Lenzi ancora in cerca della miglior condizione. Stesso discorso dicasi per la coppia Eydallin e Trento, a lottare per il podio sino a metà gara, crollati poi nella seconda parte. Eyda c'è, Trento stenta a decollare in questa stagione, rallentato sicuramente nella preparazione dal corso guida.
E le donne? Martina e Corinne non si sono risparmiate, alla fine quarte, ma di più non ci si poteva aspettare. Sono quelle che hanno sofferto il freddo più di tutti, alla fine erano letteralmente congelate.
Domani sprint. Entrano in gioco anche i nostri ragazzi, e speriamo di impreziosire il medagliere. Occhi puntati su Antonioli che ha preferito non correre la gara a coppie per dedicarsi alla sprint e all'individuale. Partenza da Pelvoux alle ore 10. Noi saremo a bordo pista per gli aggiornamenti live.
Classifica uomini
1. Holzknecht - Reichegger ITA 1.51.39
2. Buffet - Jacquemod FRA 1.55.08
3. Anthamatten - Ecouer SUI 1.56.14
4. Lenzi - Boscacci ITA 2.00.20
5. Kilian - Pinsach ESP 2.01.01
6. Trento - Eydallin ITA 2.04.02
Classifica donne
1. Pont Combe - Troillet SUI 2.05.41
2. Arrò Ribot - Mirò ESP 2.09.05
3. Gex Fabry - Mathys SUI 2.11.08
4. Valmassoi - Clos 2.18.27
Manny e Holz, e' un oro bellissimo
EC Pelvoux 2012 - Coppie, cronaca live
Nella gara di apertura dei campionati europei l'Italia inizia alla grande conquistando l'oro nella gara a coppie. E' stata la gara perfetta, per tecnica e tattica, il resto l'ha fatto il cuore. -21 in partenza, sguardi decisivi e convinti, oggi o mai più mi aveva detto il Manny a colazione. E oggi è stato. Prima salita su muri tipo Saalback, e subito Holz forza il ritmo, senza indugi. Prendono la testa, mettono il gruppone in fila indiana senza voltarsi. Il timore è che vogliano strafare. Kilian e Anthamatten guidano gli inseguitori, dietro più coperti i Francesi. A metà salita il gruppo si allunga, ancora Holz a fare il ritmo. Scollinano con 20 secondi di vantaggio. Cambio e discesa perfetti. Nella seconda salita compiono il capolavoro. Forzano ancora, capiscono che dietro non tengono il ritmo. E' Manny a prendere il comando delle operazioni, ritmo forsennato prima con gli sci e a piedi poi. Cambiano nella seconda salita con oltre un minuto. Volano in discesa, e nella terza salita, quella più tecnica, viaggiano all'unisono. Uno dietro all'altro, nessuna sbavatura, concentrati e cattivi. Aumentano, aumentano a vista d'occhio. In discesa amministrano, poi è solo apoteosi tra le vie del paese. Vinceranno con oltre due minuti di vantaggio, una di quelle gare che resteranno per sempre. Vincere in Francia, davanti ai Francesi, è sempre particolarmente speciale. Chapeau!
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Pedergnana e Pedranzini vincono il Tour de Sas
Percorso accorciato e -18° in partenza
Il freddo e il percorso di riserva non hanno rovinato la festa del Tour del Sas valido come seconda prova del Circuito di Coppa delle Dolomiti. Questa mattina in Val Badia 154 concorrenti hanno sfidato le temperature polari che hanno raggiunto in partenza i -18° gradi.
Gli atleti, non curanti del freddo pungente hanno affrontato cinque salite per un dislivello complessivo di 1600 metri. Il serpentone nella prima salita si è subito allungato al ritmo scandito da Pietro Lanfranchi, alle sue spalle Alessandro Follador, Davide Gallizzi e lo sloveno Nejc Kuhar. In discesa i concorrenti volano verso la zona traguardo dov’era posizionato il secondo cambio pelli. I battistrada sono tutti ancora vicini, ma è Alessandro Follador che si prende il compito di tirare il gruppo, sulle code del bellunese segue Kuhar e qualche secondo più staccati salgono Galizzi e Lanfranchi. Intanto nella gara femminile Roberta Pedranzini, per nulla preoccupata dai ritmi delle colleghe prende il suo passo verso la seconda vittoria nella stagione 2012 della Coppa delle Dolomiti. Mantiene la seconda posizione Andrea Innerhofer.
Nella gara maschile Follador a metà della quarta e penultima salita si fa prendere da Pietro Lanfranchi e passa al terzo posto, dopo qualche minuto Follador perde una pelle di foca e anche la terza piazza. Nel tratto a piedi, Pietro Lanfranchi non è più fortunato del collega e perde uno sci. La corsa in discesa per recuperarlo è rocambolesca, ma quanto il bergamasco riparte Pedergnana insieme a Kuhar sono già andati avanti grati del regalo di Lanfranchi. Nella prima parte dell’ultima salita Pedergnana e lo sloveno salgono di comune accordo sino a quando il valtellinese prova a forzare il ritmo e stacca Kuhar. I due arrivano al cambio con circa tredici secondi di distacco. In discesa Pedergnana non sbaglia nessuna traiettoria e chiude con 1’14’’ di vantaggio. Lo sloveno conferma la seconda posizione mentre Davide Galizzi, sale sul terzo gradino del podio. Da segnalare l’ottima prova di Roberto De Simoni in gara per la terza posizione sino alla caduta nell’ultima discesa con la conseguente perdita di uno sci sotto la neve.
In campo femminile Roberta Pedranzini iscrive il proprio nome nel albo d’oro del Tour de Sas con 2.02.45. Taglia il traguardo in seconda posizione Andrea Innerhofer con il tempo di 2.17.05, Federica Olser è terza con 2.25.58.
Tour de Sas interviste
Matteo Pedergnana, dell’S.C. Alta Valtellina taglia il traguardo del Tour de Sas per primo. La sua barba evidenzia la durezza della gara in termini temperature, il suo viso è una maschera di ghiaccio. La vittoria gli fa dimenticare tutto questo. «Ho corso - dice Matteo - la prima parte della gara nelle posizioni di rincalzo subito dietro ai primi, che nella seconda parte della gara hanno avuto qualche problema. Nella quarta salita mi sono portato avanti e nella successiva discesa ho raggiunto Kuhar, che è caduto. Nell’ultima salita ne avevo ancora e ho forzato il ritmo, staccando lo sloveno e arrivando all’ospizio sotto il Sas de la Crusc con una manciata di secondi di vantaggio. Li ho tolto le pelli e mi sono tuffato nella discesa, guadagnando la vittoria e il primato della Coppa delle Dolomiti». Un commento sul tracciato. «Per essere un percorso alternativo, data la poca neve in quota, l’ho trovato davvero interessante».
Nejc Kuhar: «Ho fatto buona parte della gara in testa con Lanfranchi e Follador, poi loro hanno avuto problemi e io ho tenuto, ma nella quarta discesa ho fatto un volo e Pedergnana si è portato sotto. Nell’ultima parte dell’ultima ascesa Pedergnana ha forzato il ritmo e io non sono riuscito a tenerlo».
Davide Galizzi al suo primo podio della stagione. «Sono contento un terzo posto è un grande risultato che mi carica il morale. E’ la seconda volta che salgo sul podio, la prima fu lo scorso anno alla Pitturina. Qui al Tour de Sas oggi mi sono trovato bene ho gestito le mie forze e guadagno punti nella classifica della Coppa delle Dolomiti».
Roberta Pedranzini, la valtellinese che ha smesso di gareggiare a livello internazionale e corre per la Coppa delle Dolomiti, ha vinto a mani basse con 15 minuti di vantaggio sulla seconda. «E’ stata una giornata caratterizzata dal freddo. Sin dalla partenza ho messo una maglia sopra la tuta e le muffole per coprirmi bene le mani, perché alla partenza erano -18° C. Sono rimasta favorevolmente impressionata dal tracciato che gli organizzatori (associazione sportiva Badiasport ASD.) sono riusciti a mettere a punto. La gara è stata resa molto nervosa dalle cinque salite e cinque discese con nove cambi pelli, mi è piaciuta molto, anche se siamo rimasti nei boschi, ma lo sci alpinismo è anche questo».
Stacchetti-Colle' vincono il Tr. Fiou
Temperature polari per settanta coppie
Temperature siberiane non fermano le oltre settanta coppie al via a Flassin per il trofeo Fiou.
Bel tracciato, praticamente l'originale, con 1710m di dislivello positivo su due salite con neve farinosa e abbondante.
Vincono Stacchetti-Colle in 1h 40 circa, seguono Brunod-Seletto e gli anziani (così mi dice Paolo) Boscacci-Moriondo. Tra le donne si impongono Nex-Locatelli.
Sono iniziati gli Europei a Pelvoux
Domani sarà già tempo di medaglie pesanti
Con una cerimonia sobria sono iniziati gli Europei in Francia a Pelvoux. Sarà un'edizione con 170 atleti in rappresentanza di 17 nazioni in cui spiccano ben 52 donne. Nel pomeriggio c'è stata la cerimonia con la sfilata degli atleti e i saluti di rito. Un emozionato Mariotta, al suo esordio in qualità di presidente in un campionato europeo, ha aperto ufficialmente la manifestazione.
Domani si inizierà a far subito sul serio con la gara a coppie senior. Gli uomini avranno un percorso molto tecnico con un dislivello positivo di 1830 mt. Tre salite con tratti da affrontare con longe e ramponi, discese strette in canalini. Partenza posticipata alle 9.30 dato che in partenza è prevista una temperatura di - 19. Potrà rivelarsi determinante l'ultimo tratto che porta all'arrivo posto in paese in cui il tracciato si immette nella pista da fondo. Sarà 1,5 km in skating da affrontare a tutta in leggera ascesa con cambio assetto ed arrivo di corsa con gli sci sullo zaino. Reichegger e Holzknecht la nostra squadra di punta, ma attenzione a Lenzi e Boscacci che potrebbero rompere gli equilibri. Eydallin e Trento la squadra collaudata con esperienza che potrebbe venir fuori sul lungo. Staremo a vedere.
In campo femminile schieriamo un'unica squadra con Closs e Valmassoi, per loro saranno 1580 i mt di dislivello. Il pronostico non è dalla loro, ma hanno chance di medaglia, sta a loro imbroccare la gara giusta.
A domani per gli aggiornamenti live.
Ski Trab Maestro
Nuovo grantour da meno di 1.000 g
Dite addio al Duo Sint Aero. Salutate il Maestro. Ecco il nome del nuovo grantour Made in Bormio, forte di un peso di 950 g nella misura 171 cm. Per un confronto, il predecessore si attestava a 1.040 g nella medesima lunghezza. Caratteristica saliente di Maestro sono gli inserti antivibranti e antishock collocati longitudinalmente lungo i fianchi della parte superiore, laddove la struttura beneficia di una gabbia di carbonio che avvolge internamente l’anima in composito alveolare, a tutto vantaggio della rigidità torsionale ma senza influire sulle doti di flessione. Cambia, rispetto al sistema Duo tipico della collezione Trab, il fissaggio in punta delle pelli, ora demandato a una linguetta a sgancio rapido che funge da top fix. Disponibile nelle lunghezze 157, 164, 171 e 178 cm, ha una sciancratura di 106/75/90 mm e un raggio di 24,1 m nella misura 171 cm. E una portanza, nel complesso, lievemente superiore a Duo Sint Aero; quest’ultimo forte di geometrie pari a 105/73/89 mm.
Tre tipi di pelli per Black Diamond
Nylon, mohair o miste. Per tutte ingombri ridotti rispetto al passato
Sono state ridisegnate, dotate di colla dalla durata superiore e, soprattutto, rese più sottili per contenere al massimo gli ingombri durante il trasporto. Ecco le principali evoluzioni in vista del prossimo inverno appannaggio delle pelli Black Diamond, proposte in 3 macro configurazioni: nylon, mohair oppure un mix dei due materiali. Nuova, in particolare, la tessitura delle setole, più piatte onde garantire maggiore scorrevolezza in salita e al contempo offrire superiore tenuta lungo terreni ripidi e nevi variabili. Dritte, sagomate o da tagliare, beneficiano di un layout dedicato e, qualora incollate tra loro, rispetto ai vecchi modelli richiedono una minore forza di trazione per essere separate.