Incidenti e trail, la parola all'avvocato
La responsabilita' degli organizzatori e' limitata ad alcune situazioni
Il recente incidente mortale occorso a un atleta durante l’Avatrail ci offre l’occasione di ritornare per un breve approfondimento sul tema della responsabilità degli organizzatori di competizioni di skyrunning o di manifestazioni agonistiche che si svolgono in ambiente montano. Gli organizzatori - persone fisiche, società, associazioni, comitati - in ipotesi di sinistro avvenuto nel corso della manifestazione, possono, come è noto, essere ritenuti responsabili civilmente nei confronti degli atleti, degli spettatori, nonché di soggetti ausiliari (cronometristi, segnalatori sul percorso, ecc.).
COSA DICE LA GIURISPRUDENZA - La giurisprudenza in materia, in base alla convinzione che chi pratica uno sport come il trail accetta di esporsi - seppure entro certi limiti - ad eventi che potenzialmente possono cagionargli un danno, ritiene che nelle competizioni sorga un’eventuale responsabilità risarcitoria solo quando, per ragioni non imprevedibili ed inevitabili, tale soglia di esposizione al rischio sia stata superata per colpa dell’organizzazione.
LE REGOLE DEL GIOCO - In buona sostanza, se il livello di pericolosità si mantiene entro confini accettabili e l’incidente si verifica, il sottostare alle inevitabili conseguenze negative 'fa parte del gioco' e l’atleta o i suoi eredi non possono richiedere alcun risarcimento; se invece l’organizzazione, con il proprio comportamento attivo o omissivo, ha esposto gli atleti poi danneggiati ad un pericolo maggiore di quello insito nel tipo di gara (o comunque in un’escursione sul medesimo percorso) e accade il sinistro, l’organizzazione medesima ne risponderà con tutto il proprio patrimonio presente e futuro. Non risponde invece l’organizzazione quando il danno patito dall’atleta deriva da un suo mero errore tecnico, come ad esempio da una scivolata cagionata da stanchezza o da imperizia.
Anche Antonella Confortola alla Stava Skyrace
Tanti iscritti per una gara di alto livello tecnico
È arrivata anche l’iscrizione di Antonella Confortola all’ottava Stava Sky Race della Val di Fiemme. La ex fondista azzurra, una delle migliori interpreti nazionali di corsa in montagna, ha deciso di partecipare alla competizione organizzata dall’Unione Sportiva Cornacci in programma domenica 30 giugno con partenza e arrivo a Tesero. Quello dell’atleta del Centro sportivo Forestale si tratta di un lieto ritorno alla kermesse fiemmese, che ha vinto nel 2009 stabilendo pure il record della manifestazione sul vecchio percorso con il tempo di 2h39’07”, detenuto invece da Emanuela Brizio sul nuovo tracciato con la prestazione di 3h00’53”.
Non ha ancora ufficializzato se parteciperà al Verticale del Cornon o alla Stava Sky Race, entrambe le competizioni comunque valide come prova di campionato italiano, e in particolare la gara lunga servirà per conquistare punteggi importanti per la graduatoria de La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup, l’importante circuito sostenuto pure da Garmin, che racchiude cinque fra le più prestigiose competizioni in Italia della specialità riservata ai corridori del cielo.
STARTING LIST DI ALTO LIVELLO - Non solo Confortola comunque per una starting list di assoluto livello, visto che fra gli iscritti appaiono il vincitore della passata edizione Ionut Zinca con il tempo record di 2h18’36”, quindi il campione italiano uscente Tadei Pivk, Filippo Beccari, Daniele Cappelletti, Matteo Piller Hofer, Gyorgy Szabolcs, Gil Pintarelli, Pietro Lanfranchi, Maurizio Fenaroli e il marocchino Khalid Ghallab. In campo femminile al via anche la vincitrice delle ultime due edizioni Emanuela Brizio, che avrà come avversarie agguerrite Debora Cardone, Raffaella Rossi, Lisa Buzzoni, Chiara Gianola e Nadia Scola.
IL PARTERRE DEL VERTICAL - Sulla carta si annuncia quanto mai combattuta pure la sfida per il Verticale del Cornon, con il recordman Urban Zemmer che non ha ancora ufficializzato la sua presenza, mentre dovrebbe essere in gara dopo l’infortunio il primierotto Angelo Tavernaro, che preferirebbe la competizione corta, il giovane valdostano Nadir Maguet e il forte trentino Marco Facchinelli, lo sloveno Nejc Kuhar e Davide Pierantoni.
TANTI ISCRITTI ANCHE QUEST'ANNO - Una lista partenti dunque di assoluto livello, mentre le iscrizioni hanno superato quota 250, stabilendosi sugli standard delle ultime stagioni per una gara che tecnicamente è decisamente impegnativa. Il percorso della Stava Sky Race ha infatti uno sviluppo di 24.930 metri, con un dislivello in ascesa di 2125 metri, al quale va sommata l’identica misura in discesa, per un dislivello complessivo di 4250 metri, mentre il Verticale del Cornon, valido pure come prova della Felicetti Cup e intitolato a Dario Zeni, apprezzato dirigente teserano e dell’Unione sportiva Cornacci, ha uno sviluppo di 4500 metri e un dislivello di 1080 metri.
GLI EVENTI DI CONTORNO - Il duplice appuntamento tricolore inizierà già sabato 29 con alcune manifestazioni collaterali particolarmente interessanti. Alle 14 è infatti in programma un evento test nel quale è possibile affrontare parte del percorso di gara, utilizzando la nuova collezione running 2013 dell’azienda di Ziano di Fiemme, affrontando i dislivelli assieme ai corridori del team La Sportiva. Alle ore 17 è poi previsto lo Stava Sky Race Spritz Party presso il Bar Dondio a Tesero, quindi alle 18.30 il briefing tecnico presso la Sala Bavarese del teatro del centro fiemmese. Seguirà alle 19.30 la Santa Messa nella chiesa parrocchiale e alle 21 il concerto finale del “work shop” per allievi bandisti 2013 organizzato dalla scuola “Il Pentagramma” delle Valli di Fiemme e Fassa.
Domenica lo start del Verticale alle 8 e della Stava Sky Race alle 9, mentre alle 10 si disputerà la quinta edizione della Mini Stava Sky Race, riservata agli under 18 suddivisi in due categorie, valida anche per la combinata con la Mini Dolomites SkyRace.
LA COPERTURA DIRETTA DEI MEDIA - L’evento troverà spazio su Rai Sport, su Sky nel programma Icarus, nel programma Hard Trek, ma è pure prevista una diretta streaming.
Avatrail, la parola all'organizzazione
La scomparsa di Gianluigi Quario e' stata una fatalita'
Non si dà pace Alessandro Salis, presidente dell'ASD Alta Valle Argentina, che ha organizzato l'Avatrail di domenica scorsa e nel qualeha perso la vita Gianluigi Quario, di 66 anni. «È stata una fatalità, erano in fila su una salita ripida e il concorrente che si trovava dietro, quasi attaccato, ha visto il piede di Gianluigi nel vuoto e poi lo ha visto cadere nella scarpata - dice Salis -. È stata una caduta violenta, il sentiero sovrastava un tratto misto a rocce e il povero Gianluigi è morto praticamente sul colpo»
SOCCORSI EFFICIENTI - «I soccorsi erano molto vicini, al Colle Garezzo, dove erano impegnate una squadra della Croce Rossa e una della Protezione Civile. Inoltre avevamo 34 squadre lungo i 48 km del percorso che controllavano il passaggio degli atleti e proprio da una di queste è partito l'allarme. Ogni squadra era provvista di cinque teli di sopravvivenza, cinque litri d'acqua, un fischietto, una radio ricetrasmittente e un telefono cellulare. Una terribile fatalità. La nostra doveva essere una festa per raccogliere fondi a favore della cura della SLA, in ricordo di Fausto Pastorelli. Non so se riproporremo l'Avatrail, mi auguro di sì, ma in ogni caso sarà dedicata anche a Gianluigi Quario».
Hofer e Scola s'impongono al rifugio Vael
La gara di sabato valeva per la La Sportiva Vertical Trophy
Vittoria di Henry Hofer (38'38'') davanti a Ivo Zulian (39'13'') e Nicola Pedergnana (39'27''). Ecco il verdetto della seconda Cronoscalata Vigo di Fassa-Rifugio Vael, disputata sabato scorso in Val di Fassa e valida per il La Sportiva Vertical Trophy. Al quarto posto Christian Varesco, seguito da Christian Modena, Paolo Larger, Paolo Longo, Gianluca Genuin, Domenico Nicolazzo e Luca Ventura in decima posizione.
GARA DONNE - Vittoria di Nadia Scola (47'40'') davanti a Elisabeth Benedetti (51'26'') e Sabrina Zanon (52'42'').
Genova Monte Bianco, primo briefing tecnico
Nico Valsesia in Val Veny con il suo staff
Si è svolto domenica sera a Courmayeur il primo briefing tecninco per il tentativo di record della Genova-Monte Bianco che coinvolgerà l’atleta piemontese Nico Valsesia a metà luglio.
Partito da Genova in bicicletta alle prime ore del mattino, Nico Valsesia è arrivato in Val Veny accompagnato da gran parte del suo staff per quella che è stata una vera e propria prova generale per la parte ciclistica. Come variante, giusto per inserire ulteriore dislivello nell’allenamento, prima la salita al Colle San Carlo e poi quella al Piccolo San Bernardo, per poi di ritornare sul percorso originario che porta in Val Veny. Al suo seguito, anche Morgan Bettacca che ha colto l’occasione per girare le prime riprese video del progetto. Dopo la Race Across America del 2011 e il Salar dello scorso anno in compagnia di Marco Gazzola, questo sarà infatti il terzo progetto sportivo che comporterà anche una produzione video.
Il briefing si è svolto al campeggio Monte Bianco in Località Val Veny Peuterey dove la guida alpina e skyrunner Matteo Pellin ha accolto i partecipanti e offerto consigli preziosi sulla successiva parte alpina, quella che dal lago Combal porta in vetta al Monte Bianco. Fu proprio lo stesso Matteo Pellin che fece assistenza a Marino Giacometti nella parte alpinistica durante il suo record del 1997. L’abbondante strato di neve residuo offre ottime condizioni per la salita in vetta e il tentativo di record per questo motivo potrebbe essere anticipato di una settimana, intorno a metà di luglio.
L'intero percorso prevede un totale di 320 km e 5.200 metri di dislivello postitivo. Attualmente sono registrati due record del percorso; quello “solo” è stato stabilito da Marino Giacometti nel 1997 in 23h00’ e quello in “team” da Andrea Deprai nel 2008 in 18h50’.
Ieri mattina, dopo un allenamento con la compagna di team Stevie Kremer, Nico Valsesia e ritornato a Borgomanero sempre in bicicletta. Il suo programma di allenamento continuerà nei prossimi giorni con particolare focalizzazione sulla parte alpinistica. Domani in programma la salita sul Monte Rosa e a seguire le prime due salite sul Monte Bianco.
Neve in quota, cambia la 80 km di Chamonix
Alcune modifiche per rendere piu' sicuro il percorso della gara di venerdi'
Se ne parlava da giorni e ora c'è la conferma: a causa della neve ancora presente a quota 2000 in diversi punti del percorso, la 80 km di Chamonix, in partenza venerdì prossimo alle 4 di mattina, ha dovuto subire alcune modifiche.
PERCORSO - 78 km e 6000 metri D+ le caratteristiche del nuovo percorso che sfrutterà una strada 4x4 per scendere dal Brevent a Planpraz. Ci sono ancora dei dubbi sul passaggio alla tete au Vent dove si potrebbe optare per raggiungere Tré le Champs lungo il percorso della Marathon al contrario. La sezione del Buet, Tré les eaux, Col du Corbeau, col de la Terrasse, col du Passet sono state sostituite da un anello tra Buet, Vallorcine, Barberine, col du Passet (800 m dislivello), Loriaz, Vallorcine. Confermati il col des Posettes, l'aiguillette des Posettes, Tour, e Argentière. A seguire la salita al Plan Joran via Trapette (700 m dislivello), traversata allo chalet de la Pendant e discesa a Lavancher. Da qui si proseguirà al villaggio di Bois e poi un'ultima salita alla buvette des Mottets, Montenvers e traversata al Plan d'Aiguille dal sentiero basso (eliminata la salita al Signal). L'ultima discesa verso Chamonix passerà da Blaitière.
IN CASO DI MALTEMPO - Previsto un altro percorso se la copertura nuvolosa sarà sotto i 2000 metri o pioverà forte, con 76 km e 5700 m D+ nel fondovalle. Tutti i percorsi sono riportati sul sito www.montblancmarathon.fr
Le altre gare del fine settimana
Successi di Serafini, Wyatt, Confortola, Chevrier e Bert
Fine settimana fitto di gare quello appena terminato. A Piancavallo, in Friuli, domenica si correva la seconda edizione della 10 miglia. La 'scalata' con partenza da Aviano ha visto la vittoria al femminile di una protagonista dello skyrunning, Silvia Serafini (1h 33' 53'') mentre la gara maschile è stata appannaggio di Giovanni Iommi (1h 23' 32'').
PREMIATA COPPIA WYATT-CONFORTOLA - Sulle rampe trentine della Panarotta, invece, sempre domenica, si correva il ventiquattresimo Trofeo Panarotta. Successo al maschile del neozelandese Jonathan Wyatt in 55'35'' davanti ad Antonio Molinari e Francesco Trenti. Tra le donne ha vinto la forestale Antonella Confortola (46' 02''), davanti a Ljudmila Di Bert e Anna Zambanini.
CHEVRIER E BERT IN EVIDENZA - A Exiles sabato, nella seconda 'Corsa al Forte', si sono sfidati alcuni tra i più forti atleti della corsa in montagna. La vittoria è andata a Xavier Chevrier in 15'29'' davanti a Emanuele Manzi in 15'43'' e Marco De Gasperi in 15'45''. Tra le donne successo di Elisa Desco (17'47''). Infine a San Germano Chisone, in Piemonte, ieri vittoria di Paolo Bert alla Verticale del Dahu (42'44'') davanti ad Abdessamia Mountasser e Paride Cavallone. Al femmnile successo di Katarzyna Kuzminska (48'51'').
Tragedia all'Avatrail, muore un sessantaseienne
Gianlugi Quario è caduto in un dirupo e ha battuto la testa
È finito in tragedia l'Avatrail di Triora (Im) corso ieri in Liguria. Un sessantaseienne, Gianluigi Quario, di Carvico (Bg), è morto a causa di una banale scivolata. Secondo quanto riportano i media locali, l'uomo sarebbe scivolato in un tratto nel quale il sentiero era particolarmente stretto, tra il Passo di Lecca e il Colle del Garezzo, sotto il Monte Saccarello, e avrebbe battuto la testa contro un masso. Un runner che lo ha visto cadere nella scarpata ha subito dato l'allarme. Purtroppo però per Quario, che correva per la Carvico Sky Running, non c'era più niente da fare.
Rally Estivo Valtartano/Trofeo Crazy Idea, la cronaca
Il racconto della giornata e i commenti dei protagonisti
Giornata di festa in Valtartano: a gioire oltre al comitato organizzatore sono stati soprattutto gli atleti, che hanno trovato una giornata di sole.
A trionfare sono le squadre bergamasche, con Altitude Race al maschile e Valetudo Skyrunning al femminile.
IL RACCONTO DELLA GARA - Pochi minuti dopo le 9, il serpentone con 129 coppie è partito alla conquista della Valtartano: a fare l’andatura in Val Lunga hanno pensato le due squadre del Team Crazy. Con il passare dei minuti è andato in fuga il duo composto dal nazionale di Ski-Alp Lorenzo Holzknecht e Gil Pintarelli che ha sempre piu’ incrementato il vantaggio sui diretti inseguitori: Fabio Bazzana e Davide Pierantoni. In terza posizione l’affiatata coppia Fabio Bonfanti e Paolo Gotti. Le posizioni restavano invariate fino al Gpm in Cima Lemma con il passaggio dei battistrada in 1h 12’ 22”, staccata di 41” la coppia del Team Crazy, mentre terzi il duo dell’Altitude a 2’30”.
LA RIMONTA DI GOTTI E BONFANTI - Ma come in tutte le gare i conti si fanno solo al traguardo, e al maschile c’è stata la legge dettata da Gotti- Bonfanti che da buoni conoscitori del percorso e ottimi discesisti hanno iniziato già sulla cresta la rimonta. In bocchetta Suna sono transitati ancora terzi, ma nella tecnica discesa di Bodria hanno raggiunto i fuggitivi, staccandoli di 20“, margine che hanno portato fino all’arrivo di Tartano.
GARA DONNE - Al femminile invece cavalcata solitaria della coppia Emanuela Brizio e Debora Cardone, seguite da Raffaella Rossi e Laura Besseghini, in terza posizione Lucia Moraschinelli e Anna Moraschetti.
I PODI E I TEMPI - Giungono infatti trionfanti in 2h 14’ 34” Paolo Gotti e Fabio Bonfanti, in seconda posizione a 27” Gil Pintarelli e Lorenzo Holzknecht, chiudono il podio Fabio Bazzana e Davide Pierantoni in 2h17’06”.
Al femminile invece le posizione non sono variate, con Emanuela Brizio e Debora Cardone a troionfare a suon di record in 2h 39’17”, seconde le amiche di mille battaglie Raffaella Rossi e Laura Besseghini in 2h49’31”, completano il podio Lucia Moraschinelli e Anna Moraschetti in 2’56’16”.
LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI
Paolo Gotti (vincitore maschile): «Oggi per me è stata la vittoria piu’ sofferta, ma anche piu’ bella. Fabio ha sofferto in salita, ma ha stretto i denti da grande campione e in discesa abbiamo compiuto una grande impresa. Alla partenza non ci credevamo, ma ci teniamo molto a questa gara e abbiamo dato tutti noi stessi».
Emanuela Brizio (vincitrice femminile): «Correre in Valtartano è sempre molto bello, gara organizzata ottimamente dallo sci club Valtartano, oggi siamo molto contente, per me in particolare qui è la terza vittoria e con Debora siamo riuscite a ritoccare anche il record del percorso».
Giovanni Tacchini (comitato organizzatore): «Oggi è stato un successo a 360°, siamo stati baciati da una bella giornata di sole, dopo due anni con la partecipazione in calo, siamo tornati ad avere numeri importanti sfiorando addirittura il record di presenze: questo ripaga gli sforzi del comitato organizzatore, che è già motivato per preparare nel 2014 una grande dodicesima edizione».
Kilian per la prima volta su strada
Ieri ha corso una 10 km a Parigi
C'è sempre una prima volta e, anche se ha corso in modalità 'decouverte' senza obiettivi agonistici ma per una nobile causa (per l'associazione Mécénat Chirurgie Cardiaque), la prima volta di Kilian a una corsa su strada ha fatto notizia. L'evento era la 10 km L'Équipe di Parigi di ieri e il tempo 'reale' di Kilian, secondo quanto riportato da Endurance Magazine, è stato di 38'42''. Domani a Parigi verrà proiettato il video del primo anno di 'Summits of my life', A Fine Line, poi Kilian, di ritorno dalla Norvegia, farà rotta su Chamonix per allenarsi in vista del vertical e della Marathon.
Super Reiter al Zugspitz Ultratrail
Il ventitreenne ha vinto la 100 km
Che fosse un talento lo si era capito già l'anno scorso. Se c'era ancora bisogno di una conferma, ieri il tedesco Philipp Reiter non ha deluso i suoi fan. Il ventitreenne si è infatti imposto nel Zugspitz Ultratrail (100 km) con il tempo di 11h 11' 31'' davanti al neozelandese Armstrong Vajin e al tedesco Matthias Dippacher. Tra le donne vittoria della ungherese Ildeko Wermescher (13h 45' 01'') davanti alla francese Laetitia Pibis e alla statunitense Dreama Lehman.
Chamonix, il percorso analizzato da Giulio Ornati
L'atleta piemontese in Francia per la preparazione della gara
Insieme alla compagna di team Stevie Kremer, ieri Giulio Ornati ha visionato la prima parte del percorso della Marathon du Mont-Blanc, in programma domenica prossima con partenza dal centro di Chamonix e arrivo ai 2016 metri del Planpraz.
I PRIMI 6 KM - Da Chamonix al piccolo abitato di Le Lavancher, il percorso è prevalentemente pianeggiante. Solo un paio di strappi intorno al quinto km. Qui il ritmo dei primi sarà sicuramente molto veloce. Si percorre più di un km su asfalto per uscire dal centro e per arrivare in prossimità del Club des Sports da dove parte il largo sentiero sterrato che costeggia la strada principale in direzione Argentiére. Il percorso è quasi interamente nel bosco e non vi è praticamente nessuna possibilità di imbottigliamento nonostante gli oltre 2.000 atleti alla partenza.
IL RISTORO DI ARGENTIERE - Da Le Levancher, si contano almeno due strappi ripidi in salita degni di nota. Nulla di impegnativo e lungo ma questi romperanno sicuramente il ritmo della parte iniziale. Nell'abitato di Argentiére è posizionato il primo ristoro, dopo poco più di 10 km dal via e con un dislivello positivo complessivo di circa 350 metri. I primi transiteranno qui in meno di 45 minuti.
LA PRIMA SALITA - Il tratto di 4 km che va da Argentiére al Col des Montets può essere verosimilmente considerato la prima salita della gara. Sono quasi 300 metri di dislivello in tutto intervallati da continui cambi di ritmo ad esclusione dell'ultimo tratto, quello che porta sul colle, dove la salita è continua. A Tré-le-Champ si tornerà successivamente dopo la salita all'Aiguillette des Possets (2.201 m) e qui sarà posizionato il secondo ristoro.
VALLORCINE - Dal colle il sentiero scende per i successivi 4 km. Sentiero largo prevalentemente su prato. Prima dell'abitato è posizionato il secondo ristoro, dopo 18 km di gara. Il passaggio dei primi è previsto dopo 1h18' dal via.
POCA PRETATTICA - Penso che in questa prima parte di gara, sarà importante gestirsi per non andare fuori giri ma sarà altrettanto importante imprimere fin dall'inizio un ritmo elevato per non trovarsi con il grosso del gruppo sul secondo strappo prima di Argéntiere e nel tratto successivo da Montroc a Tré-le Champ dove il sentiero si restringe non consentendo eventuali sorpassi.