Bettelmatt Sky Race sul percorso originale

La gara in programma domenica 21 liuglio

Ancora un po' di neve in quota, ma domenica 21 luglio la sesta edizione dell'International Bettelmatt Sky Race si correrà sul percorso originale. Da Riale Formazza, a quota 1.731 metri, gli atleti si dirigeranno quindi, affrontando subito una ripida salita, verso il Lago Toggia, a quasi 2200 metri; ci sarà poi una fase in quota, che attraverso diversi saliscendi porterà gli atleti al Passo San Giacomo (2.308 m), e poi, dopo lo sconfinamento in Svizzera, al Passo Gries (2.479 m), dove inizierà la discesa verso l'Alpe Bettelmatt. Gli atleti della gara lunga, si dirigeranno verso il Ghiacciaio del Siedel, per poi arrivare al punto più alto della gara, il Rifugio 3A, a 3.000 metri di altezza. Dal Rifugio inizierà la lunga discesa, che costeggiando prima il Lago Sabbione e poi il Lago di Morasco tornerà ai 1.731 di Riale Formazza. La 'corta', invece dall'Alpe Bettelmatt, proseguirà direttemente verso l'arrivo. Il costo di iscrizione per entrambe le distanze sarà di 30 euro fino alle 12 di sabato 20 luglio, ma c'è la possibilità di iscriversi anche il mattino della gara, dalle 7.30 alle 8.00, ma al costo di 40 euro. Accanto alle due gare principali in programma anche la corsa 'Da Formazza alle Ande', di soli 6 km: parte dell'incasso delle iscrizioni (5 euro), sarà devoluto all'Operazione Mato Grosso, il movimento che si propone l'educazione dei giovani attraverso il lavoro gratuito per i più poveri in alcuni paesi dell'America Latina. Tra i tanti premi, anche un riconoscimento speciale per il gruppo più numeroso, intitolato a Walter Sormani, noto imprenditore locale e figura di grande importanza nello sviluppo turistico della Valle Formazza, scomparso recentemente, oltre all'estrazione di una forma di Bettelmatt.


Gransassoskyrace in crescita

Le gare valide per il campionato italiano

Presentazione ad Assergi della Gransassoskyrace. Due giorni di gare di alto livello: si parte il 2 agosto con il Gran Sasso d'Italia Vertical Run, finale del campionato italiano Vertical, mentre il 4 agosto appuntamento con la Skyrace, terza prova del Campionato Italiano Skyrunning 2013. «La principale novità - ha spiegato Cristiano Carpente, presidente della SDS 'Specialisti dello Sport', promotrice della manifestazione - è il gemellaggio con Chamonix e quello in via di perfezionamento con Vail. La nostra gara sta crescendo sul piano organizzativo, come evento che non si esaurisce nell’aspetto agonistico, ma che esprime la  capacità di mettere in rete tutte le eccellenze che sono sul territorio. La 'Gransassoskyrace' ha il valore aggiunto di svolgersi all’interno di un’area protetta, elemento che consente di coniugare l’azione verso i turisti, indicando le forme più corrette dell’andare in montagna, con l’opportunità di far conoscere il territorio. In quest'ottica nasce il progetto 'Vipera dell’Orsini', cui la gara è dedicata, che si prefigge di porre l’attenzione su una specie minacciata d’estinzione che vive solo nel Parco». Il Vertical (memorial Giovanni Cicchetti) si snoderà sul Sentiero dei tre Valloni, con uno sviluppo di 3,5 km. La partenza del primo concorrente alle ore 17.30. La Skyrace (premi Piergiorgio De Paulis - coppa CNSAS) avrà una lunghezza di 21,6 km per un dislivello positivo di 2226 metre con quota massima a 2533 metri. Lo start alle ore 8.30.


Chiavenna - Lagunc, dura e impegnativa

Il racconto del nostro redattore in gara Matteo Tagliabue

Una di quelle gare dove non c'è un attimo di respiro. Il Kilometro Verticale 'Chiavenna - Lagunc' è stato anche quest'anno una 'battaglia'. Come sempre. Per fortuna il meteo ci ha aiutato, io e gli altri 150 atleti che hanno affrontato le ripide e strette mulattiere che dai 352 metri di Chiavenna portano in località Lagunc a quota 1352, mille metri 'giusti' più in alto. Il percorso lo conosciamo tutti, non è un segreto la sua difficoltà: 3.298 metri di sviluppo e non molla praticamente mai dalla partenza all'arrivo; sono davvero ben pochi i punti dove si può rifiatare. E poi il caldo: anche in questa edizione ha fatto la sua parte, mettendo tutti in difficoltà.

Dopo la partenza da Loreto bisogna subito ‘far fatica’ nello stretto sentiero con i ripidi gradoni, antipasto della durezza di questo vertical. Sei da solo, visto che si parte uno alla volta, a distanza di 30 secondi: per chi, come me, preferisce le partenze in 'mandria' che ti danno quella scarica di adrenalina in più, altra sofferenza, soprattutto nella testa. Appena il tempo di rifiatare e ci aspettano altre scalinate tra le case di Pianazzola, per poi affrontare la parte dove ogni anno si fa la selezione. Nel bosco dopo Pianazzola, infatti, non è stato davvero facile mantenere la corsa: unica consolazione quella di poter correre all'ombra. Passaggio alla Fontanella Alpini, dove si tocca quota 1000 metri, e subito dopo c’è lo scollinamento ai prati Dalò.

Qui il grosso è ormai fatto e mancano solo gli ultimi 200 metri di dislivello con alcuni tratti meno ripidi e quindi più veloci e 'corribili', dove si può davvero fare la differenza. L'ultima scalinata che porta all'arrivo nello spettacolare contesto di piccole baite di Lagunc, sembra 'infinita', ma poter vedere lo striscione d'arrivo ha dato a tutti una carica ulteriore, anche se le forze rimaste sono poche. Il traguardo è vicino, la birretta ce la siamo meritata.
Si tratta di un vertical abbastanza duro, ma comunque molto veloce e 'corribile' per chi ne ha, non per niente è omologato Fidal e sul percorso è stato nuovamente abbassato il record mondiale del kilometro verticale. Sicuramente la tipologia del percorso e il fatto che il regolamento Fidal non preveda l'utilizzo dei bastoni gioca a favore di atleti più votati alla corsa in montagna piuttosto che agli skyrunner puri.


Lyskamm Solitaire, il racconto di Luca Zattoni

Il racconto in prima persona della discesa dello scorso 14 luglio

Ventidue anni, di Como, studente di medicina. Luca Zattoni ci ha inviato il suo resoconto della discesa della Nord del Lyskamm, che pubblichiamo integralmente.
Leggete Luca, e ritrovate i momenti e le sensazioni di una discesa sul vuoto.  

L'ATTESA - «È dal 5 maggio che ogni week-end controllo questa parete per studiarla e conoscerne le condizioni. Continuo ad aspettare finché a fine giugno qualche alpinista inizia a tracciare la cresta. Allora penso «ok le condizioni ci sono, la traccia c’è, posso tentare».  
Il 6 Luglio è il giorno del mio primo tentativo, ma abbandono. Era quasi un mese che non sciavo e all’attacco della cresta non mi sentivo perfettamente riposato. «Meglio così - penso - un’altra settimana di allenamento non può farmi che bene». Abbandono il Lyskamm e tiro fino al Margherita per guardare Davide e Pietro (due miei amici) che scendono la Nord.  

IL MOMENTO GIUSTO - 14 Luglio 2013, 4.527 metri di quota, ore 9.00, seduto sulla vetta osservo sotto di me la valle del Lys. Vedo degli alpinisti risalire la Nord, ma dal pendio di destra; mi informo sulle condizioni: ghiaccio affiorante; ma questo lo sapevo già. In ogni caso la mia idea era scendere da sinistra, la via 'più classica'.  

Inizio a prepararmi, mentre chiudo gli scarponi penso «domani è il 15, come regalo a mio papà gli mando una bella foto!» anche se non c’è nessuno che mi può fotografare sulla parete visto che sono da solo...   Blocco gli attacchini, stringo i bastoni e parto.

LE PRIME CURVE - Non mi sento titubante né spaventato, solo determinato e confido nelle mie capacità. Sono arrivato in vetta rilassato, non stanco e sento di essere pronto.   Tasto la neve, la mordo con le lamine per sentire quanto è dura e quanto ghiaccio ho sotto ai piedi. La prima curva è la più difficile ma in un attimo è fatta, gli sci mi hanno seguito alla perfezione e sono ancora in piedi! La neve è veramente dura, ma non c’era da aspettarsi altrimenti visto il vento che tira in cima.   Seguo la cresta, dove ci sono meno tracce e con grande soddisfazione trovo una buona polvere compressata; ho subito un gran feeling e le curve si fanno più precise e più rapide. Anche se la neve è migliore, c’è da considerare che sto seguendo una linea molto più esposta restando sospeso sul primo grosso seracco. Non voglio avvicinarmi troppo al baratro e dopo qualche metro inizio a deviare, supero il primo crepaccio e mi porto verso il canale centrale.

QUELLI CHE SALGONO -
Appena mi affaccio nell’imbuto trovo due alpinisti che stanno risalendo; il primo mi vede e fa «ragazzo tu c’hai un pelo….». Poi mi avvisa di stare attento che il canale è una lastra unica.    

Sono nel tratto più difficile, misuro una pendenza di 56 gradi, con ghiaccio affiorante e veramente poca neve; in più c’è una cordata che sta salendo proprio al centro del canale e il mio raggio d’azione si restringe di conseguenza. Imposto tre curve ma scarico troppa neve sugli alpinisti, mi fermo così che possano piantare due chiodi per allestire una sosta.    

Riparto, derapo qualche metro per superarli e sono fuori dal canale. Mi tengo a destra attaccato al seracco dove la neve è rimasta buona: 5 cm di polverina che coprono il ghiaccio blu sotto ai miei sci. Benché la neve sia ancora dura con numerose placche ghiacciate, la pendenza molla impercettibilmente e riesco a impostare più agevolmente le curve. Scendo velocemente in questa sezione e devio verso destra sotto alla seraccata che ho appena superato. Zona pericolosa, ma vista l’esposizione più rivolta ad est, la neve è molto più morbida e riesco ad allontanarmi velocemente dal tiro del seracco.    

Passo tra gli isolotti rocciosi posti alla base della parete e inizio a deviare verso destra per recuperare qualche metro, visto che poi dovrò rimettere le pelli e risalire fino al colle del Lys.  

LA TERMINALE FINALMENTE
- Ormai è fatta! Sono in fondo, mollo gli sci inizio a scendere forte, tiro qualche curva e poi continuo a traversare verso destra; punto la terminale e salto i circa 3 metri di crepacciata. Ce l’ho fatta, ho sceso la Nord del Lyskamm! Lascio andare gli sci sul pianoro della valle del Lys e inizio a rilassarmi, mi fermo, stacco gli sci e mi siedo per terra ancora abbastanza incredulo: ho appena sceso una delle pareti più ambite del Rosa! Scatto qualche foto, bevo un sorso d’acqua e mi preparo alla vera faticata della giornata: il rientro verso il colle del Lys!».  


Julien Chorier al Giir di Mont

Il francese non sarà alla Trans d'Havet

C'è una sorpresa nel menu del ricco fine settimana del 27-28 luglio. Julien Chorier, ultimo vincitore della durissima Ronda dels Cims, non sarà al via della Trans d'Havet, valida come prova Ultra dei Campionati Eurpei di Skyrunning, ma al Giir di Mont, gara più corta (32 km) e distanza decisamente inferiore a quelle nelle quali è specializzato. Chorier si è convinto che il tracciato della Trans d'Havet è molto tecnico e faticoso e non vuole forzare a un mese dall'UTMB, principale obiettivo stagionale. Ecco perché, dopo avere partecipato l'anno scorso allo Scaccabarozzi, ha deciso di tornate sulle montagne lecchesi… 


Dolomites Skyrace assegna i titoli continentali

Tutti i migliori si confronteranno nelle due gare di Canazei

È tutto pronto in Val di Fassa per la sedicesima edizione della Dolomites SkyRace®, il classico appuntamento di corsa in montagna che quest’anno avrà il compito di assegnare i titoli continentali.  

IL CALENDARIO -
Da venerdì a domenica, dunque, tre giornate di sport ad altissimo livello. Si inizia il 19 luglio alle ore 10 con lo start del Dolomites Vertikal Kilometer®, con la novità delle partenza scaglionate per gruppi (i big scatteranno alle 11).
Sabato pomeriggio alle 16 la Mini Dolomites SkyRace riservata agli under 17 suddivisi in due categorie, quindi domenica mattina alle 8.30 partirà la Dolomites SkyRace®, che prevede il passaggio sul Piz Boè a tratti innevato.

DOMENICA 
TUTTI I PIÙ FORTI SCHIERATI AL VIA - Un evento che si annuncia di assoluto prestigio e livello perché sia il vertical che la gara lunga hanno validità per l’European Skyrunning Championships.
Inevitabile così la presenza degli atleti più forti al mondo che, fra l’altro, appartengono tutti al vecchio continente. A partire dai due vincitori di dodici mesi fa nonché detentori del record della manifestazione: Kilian Jornet ed Emelie Forsberg.

I favori del pronostico nella gara lunga sono tutti per loro, ma la competizione fassana è sempre imprevedibile con la sua verticalità e il suo tracciato che regala spesso colpi di scena. In più quest’anno ci sarà anche la neve lungo il percorso a rendere più complesse le singole prestazioni, anche se gli organizzatori stanno lavorando sodo in queste giornate per mettere in sicurezza il tracciato.
Da tenere d’occhio dunque i tanti specialisti al cancelletto nella gara lunga, come lo spagnolo Alberto Hernando Alzaga e il rumeno Ionut Zinca, quest’ultimo in ripresa dopo l’infortunio di inizio stagione. Ed ancora Augustì Roc Amador, Miguel Caballero Ortega, il francese Matheo Jacquemoud, il giovane tedesco Florian Reichert, ma anche il friulano Tadei Pivk in grande spolvero quest’anno.

IL VERTICAL DELLA CREPA NEIGRA
- Si annuncia particolarmente combattuta anche la sfida del Vertical Kilometer, con partenza dalla località Ciasates ad Alba di Canazei ed arrivo in località Crepa Neigra dopo 1000 metri di dislivello e 2400 metri di sviluppo.
Saranno al via i detentori del record, ovvero l’altoatesino Urban Zemmer che nel 2010 stabilì addirittura il record mondiale con il tempo di 33’16”, quindi la fiemmese Antonella Confortola che nel 2008 impiegò 39’13” a completare il tracciato.
Anche in questa gara hanno dichiarato di giocarsi le proprie carte Kilian Jornet ed Emelie Forsberg, così come gli specialisti Marco Facchinelli, Nicola Golinelli e il vincitore dello scorso anno, lo sloveno Nejc Kuhar.

DUE GARE PERFETTE PER IL PUBBLICO -
La forza e la peculiarità delle due competizioni fassane sono legate al fatto che il pubblico può seguire in quota le gesta di questi corridori del cielo, grazie anche alla vicina presenza delle funivie che riescono a portare in alto in poco tempo i tanti appassionati. Venerdì con la funivia del Ciampac, domenica con la funivia del Sass Pordoi.

WORK IN PROGRESS SUL PERCORSO -
Giovedì sera in occasione del briefing del Vertical verranno sciolte le ultime riserve riguardo il percorso di gara, che si dovrebbe disputare integralmente. Ovvero i tradizionali 22 km con partenza e arrivo in piazza Marconi a Canazei (1450 metri), dei quali 10 km in salita passando per Forcella Pordoi (2829 metri) e Piz Boè (3152 metri), e ben 12 km in discesa transitando per la Val Lasties e Pian de Schiavaneis. Rimangono da definire solamente alcuni passaggi che dovrebbero venire attrezzati, rendendo ulteriormente suggestivo il tracciato di gara.

GLI AGGIORNAMENTI AL PROGRAMMA -
Novità per quanto riguarda il programma del Dolomites Vertical Kilometer®. Il Comitato organizzatore ha infatti stabilito che le iscrizioni sono fissate tassativamente entro e non oltre le 9 di venerdì 19 luglio, mentre la gara prenderà il via con la nuova formula delle partenze scaglionate per gruppi. I primi partiranno alle 10, mentre i big verso le 11. Da non perdere la serata di venerdì 19 luglio al Cinema di Canazei, con la presenza del campione piemontese Marco Olmo.  


Tre Rifugi Val Pellice tra conferme e novita'

Ennesima vittoria di Paolo Bert, a segno la scozzese Helen Bonsor

L'anno scorso la Tre Rifugi Val Pellice era approdata nel mondo del trail, rivoluzionando i percorsi di gara. Confermato, solo, il centro di Bobbio per le operazioni di partenza e arrivo con la novità di due percorsi: il Trail degli Alpeggi di 33,6 km e 2205 metri di dislivello e la Tre Rifugi Val Pellice Trail di 54,2 km con dislivello di 3818 metri.

TRE RIFUGI TRAIL - Conferme e sorprese nell'edizione numero 38. Paolo Bert è una garanzia: ha messo l’undicesimo sigillo alla Tre Rifugi su dodici partecipazioni alla gara 'di casa'. La lotta per il primato è stata una 'sfida in famiglia' con l'altro atleta di casa Claudio Garnier (visto che abitano a pochi chilometri di distanza), che nel 2011 riuscì a battere Bert alla Tre Rifugi. Al terzo posto il cuneese Massimo Depetris, quindi ancora un Garnier, Massimo, a occupare la quarta piazza, con quinto un altro atleta della Granda, Mauro Giraudo. La novità è arrivata nella gara 'rosa': Helen Bonsor ben due mesi fa ha contattato l’organizzazione per ‘prenotare’ la sua partecipazione alla 54 km. Richiesta accolta con curiosità, ma sul percorso la scozzese, classe 1985, è diventata ben presto 'conosciuta', visto che ha vinto la gara con il tempo di sette ore, 13 minuti e 38 secondi, stabilendo il nuovo record della Tre Rifugi che apparteneva a Daniela Bonnet (7h 19' 13"), in questa edizione terza all'arrivo in 7h 31' 33, superata anche da Raffaella Miravalle, seconda in 7h 26' 32". Ai piedi del podio Sonia Glarey e Martina Plavan.

TRAIL DEGLI ALPEGGI - Nella 'corta', Raffaella Canonico ha messo da parte il ruolo da organizzatrice, e dopo anni di 'inattività podistica', visto che si dedica alla mountain bike, è salita sul gradino più alto del podio nella 'sua' gara, considerando che a Bobbio ci vive tutti i giorni. Gara in solitaria la sua, davanti a Genny Garda, vincitrice nella edizione 2012 e attuale detentrice del record sul percorso, con terza Samanta Odino. Danilo Lantermino si è imposto con grande autorevolezza in campo maschile, confermando la forza della Podistica Valle Varaita. Dalla Bergamasca arriva il secondo classificato, Paolo Rinaldi che ha tallonato il vincitore per tre quarti di gara, prima di un cedimento nella lunga discesa dal Giulian. Terzo un atleta della Val Pellice, Fabio Bonetto.

L'ORGANIZZAZIONE - Un forte temporale il giorno precedente la gara, ha messo in apprensione gli organizzatori. Ma la situazione meteo è ben presto migliorata e la decisione del direttore di gara di spostare di mezz'ora lo start si è rivelata vincente. 343 gli iscritti, 306 i partenti, arrivati un po' da tutt'Italia: i piemontesi erano i più numerosi; presneti anche tanti liguri visto che la Tre Rifugi è stata inserita nel circuito dei Trail dei Monti Liguri.


Poker di Mersi alla ValleElvo SkyRunning

Il biellese ha preceduto Gazzola e Fenaroli

Quarta vittoria di Enzo Mersi alla ValleElvo SkyRunning. L'atleta biellese si aggiudica la prova fissando il nuovo record della gara in 1h23'47", migliorando il suo stesso primato di 1h25'06". L'atleta del GSA Pollone precede Marco Gazzola (Biella Running) e Maurizio Fenaroli (Valetudo Skyrunning) entrambi al secondo posto con il tempo di 1h30'18. Tra le donne vittoria ex-aequo per le due atlete degli Orsi Rewoolution Team Marcella Belletti e Barbara Cravello giunte al Rifugio Coda in 1h45'43". Al terzo posto, con un ritardo di circa 3 minuti, Elisa Arvat (1h48'59") del Pont-Saint-Martin. Tra le società vittoria del GSA Pollone davanti agli Orsi Rewoolution e all'A.S. Gaglianico 1974. Record anche tra gli iscritti con 149 partenti e 148 arrivati. 


Rigamonti e Oliveri vincono sul lago di Como

Loro il successo nella Marathon Trail del lago partita sabato

Alla fine l'ha spuntata Massimiliano Rigamonti. L'atleta della ASD Marciacaratesi ha chiuso la Marathon Trail Lago di Como (115 km, 6500 m D+) in 15h40'57'') davanti a Massimo Tagliaferri (Pol Pagnona, 16h24'48'') e Mario Sala (17h24'48''). Nella gara rosa successo di Virginia Oliveri, terza assoluta (17h19'55'') che ha avuto la meglio su Lisa Borzani (Amatori Atletica Chirignano, 17h36'37'') e Patrizia Pensa (Polisportiva Besanese, 19h08,59''). 

GARA CORTA - Nella versione da 38 km e 2090 m D+ vittoria di Oscar Giovio (Atl. Centro Lario, 3h25'40'') e di Monica Casiraghi (Team Cellfood, 4h21'33''). 


Kilian Jornet, 'macchina' vincente

Adesso punta agli Europei in Italia

«Dopo il record del Monte Bianco ero un po' stanco e sentivo di non essere al cento per cento, ma alla fine ho avuto ottime sensazioni, portando a casa il successo». Kilian Jornet instancabile e imbattibile: per lui giovedì il record sul Bianco, domenica la vittoria alla Ice Trail Tarentaise (nel tempo di 7h38 dopo 65 km e 5000 metri di dislivello) a Val d’Isère e il pettorale di leader di Coppa del Mondo. «La gara è stata molto tecnica e spettacolare, - prosegue Kilian - non solo perché abbiamo corso per gran parte del percorso sulla neve, ma anche per alcuni passaggi sulle creste molto impegnativi. Con François d’Haene abbiamo fatto gara a due: solo negli ultimi cinque chilometri sono riuscito ad allungare. Credo che l'acclimatamento all'altura di queste ultime settimane mi abbia aiutato». Con la vittoria sulle Alpi francesi e quella precedente alla Transvulcania, adesso Kilian Jornet è in testa alla generale di Coppa del Mondo. «Sono contento di avere ancora ottenuto punti importanti per la classifica. Tra l'altro senza forzare troppo: era un obiettivo non 'disperdere' troppe energie, in vista dei prossimi Campionato europei in Italia (il Dolomites Vertical Kilometer il 19 luglio e la Dolomites SkyRace del 21 a Canazei, ndr)». Dove sarà ovviamente il favorito numero uno.


Nico Valsesia, impresa alla Genova-Monte Bianco

Il precedente record abbassato di 2h23’

Prima di raccontare la prestazione di Nico Valsesia, cerchiamo di mettere ordine nel discorso record, analizzando chi lo deteneva e i principali dati relativi al percorso.

LA SFIDA - Sostanzialmente il record Genova-Monte Bianco, è un concetto molto semplice ideato ventisei anni fa da Marino Giacometti, l’attuale presidente della International Skyrunning Federation (ISF). Nella sua logicità, contempla il tempo di percorrenza dal punto più basso a quello più alto della Comunità Europea. In sostanza, dai 0 metri del mare ai 4.810 m della vetta del Monte Bianco. La logica dice che il percorso più corto per portare a termine l’impresa sia da Genova per poi arrivare in cima a sua maestà dalla via normale italiana, quella che passa dal rifugio Gonnella. L’intero percorso prevede uno sviluppo complessivo di circa 320 km e un dislivello positivo di 5.500 metri. Per la parte in bici, è prevista una prima salita al Passo del Turchino (532 m) e poi la lunga salita attraverso tutta la Valle d’Aosta che porta dai 345 m di Pont Saint-Martin ai 1.224 m di Courmayeur. Da questo punto in poi, in circa 12 km di strada, il percorso sale fino ai 1.959 m del Lago Combal. E' proprio da qui che si attacca a piedi la salita alla vetta passando per il ghiacciaio del Miage, rifugio Gonnella (3.071 m), ghiacciaio del Dòme, colle di Bionassay e, infine, unendosi alla via normale francese, Capanna Vallot (4.362 m) e vetta del Monte Bianco (4.810 m).

I PRECEDENTI - Nel 1997 lo stesso Marino Giacometti percorse l’intero tratto in 23h00’ stabilendo di fatto il primo record del percorso. Nel 2008, Andrea Daprai scese a 18h58’ ma il suo record fu classificato nella categoria Team. Una suddivisione dei record che ha generato negli ultimi anni alcune incomprensioni. Ed è proprio per questo motivo che il vero obbiettivo di Nico Valsesia era quello di scendre sotto le 18h58’ di Daprai, in modalità individuale, per mettere un punto definitivo sulla questione record Genova-Monte Bianco. Facile pensarlo, meno attuarlo in pratica.

LA PRESTAZIONE - Il curriculum sportivo di Nico Valsesia, con innumerevoli partecipazioni alla famosa RAAM in America, e altre avventure estreme in giro per il Mondo, lo dava sicuramente come possibile protagonista nella parte in bici. Non vi erano neanche particolari dubbi sulla sua tenuta sulla distanza nella parte a piedi, avendo ottenuto negli ultimi anni risultati di rilievo nelle corse a piedi, appunto di lunga distanza. L’incognita era quindi costituita principalmente dalla parte alpinistica e dalla quota, anche se lo stesso Nico aveva già stabilito un record di ascesa sull' Aconcagua (9.962 m). Il lavoro specifico degli ultimi mesi e un supporto rassicurante come quello fornito da Denis Trento, hanno invece dato il suo frutto. Nico Valsesia è arrivato al Lago Combal dopo poco più di 10 ore. A detta del suo team ci è arrivato in ottime condizioni, sia fisiche che di motivazione. Superato indenne il ripido tratto che porta dai 1.659 m di La Visaille ai 1.959 del Lago Combal, si è preso meno di mezz’ora di sosta per una messa a punto generale. Poi la partenza nella notte stellata della Val Veny in compagnia di Denis Trento. Aveva quindi da gestire più di nove ore sul record di Daprai, un margine rassicurante al netto però di eventuali problematiche relative alla quota. E’ salito in vetta in poco più di 6 ore effettive, andando a prendersi un fantastico record con il tempo finale di 16h35’.

UN RECORD DESTINATO A DURARE – In una prova come la Genova-Monte Bianco, la parte in bici assume senz’altro un ruolo strategico. Percorrere gli oltre 300 km che separano Genova dal Lago Combal, a una media superiore ai 30 km/h, non è un tipo di prestazione che si può improvvisare. Serve avere una buona attitudine di base e la voglia di prepararsi nelle lunghe distanze nel corso degli anni. Di Nico, tutti ricordano gli aneddoti sulla sua preparazione alla RAAM, come quando partiva per un semplice allenamento dalla sua Val di Susa per arrivare a Gibilterra, incurante dell'incredulità degli amici. La componente bici, in particolare quella di ultra distanza, fa ormai parte del suo corpo e della sua mente. Ha poi costruito la parte alpinistica con determinazione, impegno e voglia di esplorare qualcosa di nuovo. Infine, ma anche questo è un merito, la scelta del compagno per la sicurezza nella parte alta del percorso. Con Denis Trento, Nico si è potuto concentrare unicamente sulla prestazione, consapevole di avere un compagno serio, competente e, ovviamente, incredibilmente dotato. Un record che appartiene tanto a Nico quanto al suo ormai super collaudato staff composto principalmente da amici di lunga data disposti a seguirlo nelle sue imprese in giro per il mondo. A questo punto, ci si incomincia già a domandare quale sarà la prossima.

Il nuovo tempo di 16h32’ è quindi li a disposizione per chiunque abbia voglia di cimentarsi in qualcosa di serio.  


I ragazzi dello skialp sul trono di Re Stelvio

Al Mapei Day 2013 Damiano Lenzi e Michele Boscacci davanti a tutti

Nella gara clou dell'annuale Mapei Day all passo dello Stelvio, la classicissima scalata ciclistica, i ragazzi terribili dello scialpinismo hanno monopolizzato la zona alta della classifica.

DAMIANO LENZI SCALATORE -
L'ha vinta a braccia alzate Damiano Lenzi, e non è certo una sorpresa: grandissima cilindrata, potenza, e pedalare gli è sempre piaciuto.  1h 04' 57” il tempo impiegato dal Lence per coprire i 21.097 metri con 1550 metri positivi di dislivello. 

MICHELE BOSCACCI SORPRESO -
Un po' più sorprendente è il secondo posto di Michele Boscacci, che in genere preferisce la mountain bike. Ma forse il più sorpreso è lui stesso, come dichiara su Facebook...solo 30” da Lenzi, e che abbia un grande motore non lo scopriamo oggi!

LORENZO HOLZKNECHT CORREVA IN CASA
- E a completare la rappresentanza di skialper troviamo anche Lorenzo Holzknecht in quinta posizione ad un altro minuto e 10 secondi, di casa sui tornanti dello Stelvio ma sulle due ruote da pochi anni, e da meno ancora sulla superleggera.

Al Mapei Day 2013 hanno partecipato circa 3000 iscritti, distribuiti tra i tanti cicloturisti e gli agonisti in skiroll e in bicicletta, più i runner della mezza maratona. Ma oltre mille persone in più hanno percorso fin dall'alba e con i mezzi più vari i tornanti chiusi al traffico per l'occasione, affrontando la classicissima Cima Coppi storica del Giro d'Italia. Ecco qui sotto i migliori tempi per disciplina, per gli abituali confronti tra i diversi mezzi di trasporto.

PODI E TEMPI PER SPECIALITA'

Re Stelvio ciclistica maschile

1. Damiano Lenzi (Rampikossola) – 1.04'57''53

2. Michele Boscacci (Cicli Franzi) – 1.05'28''81

3. Mauro Galbignani (Aurora 98) – 1.05'34''51


Re Stelvio ciclistica femminile

1. Marina Ilmer (Gobbi) – 1.18'48''94

2. Valentina Mabritto (Caam Corse) – 1.22'38''91

3. Claudia Wegmann (S. Genesien) - 1.23'12''78  

Skiroll maschile

1. Simone Paredi (CS Esercito) – 1.21'53''48

2. Francesco Rossi (Pol Valmalenco) – 1.22'32''03

3. Sergio Bonaldi (individuale) – 1.24'17''62

Skiroll femminile

1. Natalya Zernova (Russia) – 1.46'14''15

2. Natascia Leonardi Cortesi (Svizzera) – 1.57'54''50

3. Urszula Letocha (Polonia) – 1.59'39''41

Mezza maratona maschile

1. Massimiliano Zanaboni (Valli bergamasche) – 1.40'07''83

2. Michele Belluschi (Daini Carate) – 1.42'01''18

3. Robin Trapletti (Lbm Sport) – 1.46'39''27

Mezza maratona femminile

1. Ivana Iozzia (Corradini Rubiera) – 1.51'28''00

2. Monica Carlin (GS Valsugana) – 2.02'58''46

3. Ana Nanu (GS Gabbi) – 2.05'46''11


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