Trail Me Up: itinerari in realta' aumentata

Potrebbe diventare lo Street View dei sentieri. E' un sito made in Italy

Il Google Street View del trail. Immaginate un sito che vi mostri in anteprima il sentiero che volete percorrere spostando le frecce a destra e a sinistra per vedere il panorama, correndo veloci o piano e studiando il percorso. Non un gioco, ma un vero percorso, preventivamente 'filmato' da qualcuno, Si chiama Trail Me Up ed è un progetto tutto italiano. Un sito a misura di trail e hiking. Per il momento è ancora alle fasi iniziali, ma i lavori di 'mappatura' procedono. All'indirizzo www.trailmeup.com si può percorrere un itinerario nello Yosemite National Park, in California, e uno in Etiopia, ma in futuro dovrebbero arrivare percorsi in Cappadocia, Utah, Tanzania e naturalmente Italia. È possibile anche candidarsi come 'panotracker'. In pratica chi vuole andare a percorrere un trekking che ritiene interessante può sottoporre la proposta a Trail Me Up e, se il progetto viene valutato utile, riceverà uno zaino per le riprese. 


Sabato la Lake Garda Mountain Race

Il via dalla spiaggia ai piedi del Castello Scaligero di Malcesine

Sabato 5 ottobre a Malcesine, alle ore 10, dalla spiaggia ai piedi del Castello Scaligero, scatterà la seconda edizione dell’attesa LGMR, Lake Garda Mountain Race. Un’affascinante manifestazione di corsa in montagna che condurrà gli atleti ad affrontare due duri percorsi di sola salita: quello della 'Ultimate Running Class', lungo 12,5 km per un dislivello di oltre duemila metri e quello della 'Running Class', 9,5 km di sviluppo per 1700 metri di dislivello; su quest'ultimo itinerario si misureranno anche i partecipanti della 'Trekking class', non competitiva ed aperta agli appassionati di nordic walking e a escursionisti con o senza bastoncini.  Si tratta di una manifestazione molto particolare in quanto consente agli appassionati di misurarsi con ardui dislivelli in un contesto ambientale, vista lago, di primo ordine, sino a Cima Pozzette, sulla vetta del Monte Baldo.
Dopo il pasta party a Tratto Spino, nel rifugio sito all’arrivo del percorso della 'Running Class', il partecipanti potranno scendere a Malcesine in funivia risparmiando ginocchia e caviglie.
Il record da battere, sul percorso lungo, è quello stabilito dal fortissimo skyrunner de La Sportiva, neo campione italiano di VK, Marco Facchinelli, il quale nel 2012 impiegò solo 1h32’03.
A far compagnia al trentino Facchinelli ci sarà Don Franco Torresani (Atletica Trento), il prete volante, più volte sul podio mondiale, europeo e italiano di corsa in montagna, vincitore della prima edizione nel 2011, ritiratosi per infortunio l'anno scorso.
Presenti anche alcuni atleti del team Salomon: Cristiano Campestrin per l'Italia, secondo del 2011; Stephan Tassani-Prell per la Germania, secondo nel 2012; Nordskar Gjermund per il team norvegese.
Spiccano infine Emanuele Manzi (C.S. Forestale), pluricampione italiano e mondiale, e il campione norvegese Ludvigsen.
Il percorso della Ultimate Running Class, lungo 12,5 km, è dunque identico all'anno scorso, porterà i corridori sulla vetta di Cima Pozzette (Paina, San Michele, Signor, Piombi, Tratto Spino, Cima Pozzette). Gli stessi 2000 m saranno gli amici e i nemici dei nostri scalatori! Si parte come si è anticipato da località Paina, in riva al lago, dove avverrà il simbolico gesto di toccare l’acqua con mano che rimanda allo slogan della LGMR touch water and sky, e dopo meno di un km inizia la vera salita senza sosta lungo i sentieri del Monte Baldo fino a quando le nuvole non incontrano la montagna.
Medesimo percorso del 2012 anche per gli atleti della Running Class che scelgono il tragitto più breve 9,5 km con 1700 metri di dislivello, fino a Tratto Spino
Per info e iscrizioni è attivo il sito www.lakegardamountainrace.com


La camminata di Kilian, dopo la cronaca il silenzio

I principali media sorvolano su quanto accaduto

Tutto si può dire tranne che l’antefatto fosse tra quelli di poco conto.

LA CRONACA IN DIRETTA - Quando, nel cuore della notte italiana Ian Corless di Talk Ultra e Bryon Powell di iRunFar hanno testimoniato in diretta quanto stava accadendo in Colorado forse qualcuno si sarà riletto più volte i tweet in inglese per non avere dubbi sulla loro corretta traduzione. Prima Ian con il suo - Kilian not happy! 'I don't want to run road, so I walked', didn't he read the course description?– e poi Byron con il suo 'At Minturn, Kilian says he's walking the dirt/paved roads, not into them. "I fly on the trails." He'll finish, but on his schedule'. La stravagante circostanza che vedeva Kilian Jornet camminare invece di correre, perdendo tempo e terreno nei confronti dei suoi avversari nel bel mezzo di una competizione importante, è stato qualcosa di nuovo e inaspettato come lo sono stati alla fine i suoi 50’ di ritardo al vincitore Rob Krar.

NULLA E’ ACCADUTO - Chi tra i molti assidui lettori di Ian e Bryon si aspettasse con ansia un approfondimento dopo la puntuale cronaca in diretta è però rimasto deluso. Nei loro race reports, il primo parlando di Kilian dice: 'A flat road section that covered approximately 19% of the course demoralized Kilian; confident that his World Skyrunner Champion title was secure he eased back and allowed Cameron Clayton to run ahead of him'. Il secondo senza accennare all’accaduto si limita a riportare: 'Kilian finished fourth and far back, still securing his win of Skyrunning’s ultra series in this, the series’ final race'. 

I BOUNDARIES DI KILIAN - Dal canto suo la ISF nel consueto e preciso report post gara tocca l’argomento riportando: 'Kilian placed fourth here in 10h19’18”, for him, a day of torment. The paved road section which accounted for 19% of the course, represented the biggest challenge, no doubt favouring runners from a traditional running background - with the exception of Emelie Forsberg, whose talent knows no boundaries'. Messa giù così sembrerebbe che Kilian abbia perso il biggest challenge con quel 19% di asfalto,  che i 50’ di distacco li abbia presi a causa del suo scarso “traditional running background”, come invece per deduzione avrebbe un Dakota Jones o perché, a differenza di Emelie, il suo talento ha delle “boundaries”. 

INFORMAZIONE TRASVERSALE - Difficile immaginare che i boundaries di Kilian siano talmente grandi da impedirgli anche solo di corricchiare sull’asfalto e impossibile credere che quel suo gesto fosse solo la conseguenza della noia del momento. Kilian sa di essere un personaggio pubblico e sa benissimo che qualsiasi sua iniziativa fuori dall’ordinario, ovvero vincere, viene poi analizzata con la lente d’ingrandimento, a maggior ragione se si tratta di camminare nel durante di una finale di Coppa del Mondo. Visto che invece in questo caso non lo ha fatto nessuno ci ha pensato lui a rimarcare il concetto, inserendo domenica mattina sulla sua pagina FB una bella foto di Jordi Saragossa che ritrae alcuni alteti della UROC intenti a correre proprio sul contestato asfalto nei pressi di un bellissimo lago di montagna. Potenza dell’informazione trasversale del web, i suoi ammiratori non hanno mancato di sostenerlo come di consueto. 

LODE ALLO STOMACO DI SAGE - In tutta la vicenda, una menzione speciale va data ai problemi che l’americano Sage Canaday ha avuto in gara. Non per quanto di brutto lo stesso ha patito, ma per l’esito finale di questa Coppa del Mondo. Proprio perché forte di un traditional running background, sarebbe stato curioso vedere come sarebbe andata a finire la sfida con Kilian per la conquista del titolo finale. Per la buona pace di tutti, questo però non è accaduto e la camminata di Kilian è stata più redditizia dei problemi di stomaco di Sage. Forse tutti adesso staremmo parlando approfonditamente della camminata di Kilian o forse lui stesso quella camminata in gara non l’avrebbe mai fatta.   


Trail del Monte Casto, ultimo giorno con lo sconto

Gara valida come Campionato Italiano IUTA Ultratrail 2013

Ultimo giorno utile per iscriversi con lo sconto al Trail del Monte Casto, la gara del Biellese in programma il 27 ottobre: tutte le inforrmazioni per l'iscrizione on-line, su www.gsapollone.it. Dal 1 ottobre, ovviamente, le iscrizioni saranno aperte, anche se con prezzo 'pieno'. Il Trail del Monte Casto di Andorno Micca sarà valido come Campionato Italiano IUTA Ultratrail 2013 sul percorso di 46 km e 2200 metri di dislivello positivo. In programma anche una 21 km (con 900 metri di dilivello) e un minitrail di 9 km. La gara 'fa coppia' con il Trail del Monte Soglio con classifica speciale per chi avrà partecipato alle due gare.
 


Fabio Bazzana vince il Salomon City Trail

Nella gara milanese di ieri successo di Paola Felletti tra le donne

Appuntamento ieri con la terza edizione del Salomon City Trail, gara di 5 km con dislivello D+160  inserita nel calendario ufficiale degli eventi sportivi Expo 2015 e disputata sul Monte Stella.  Sold out le iscrizioni e tanta grinta per aggiudicarsi la prestigiosa vittoria: con una prestazione decisa e molto intensa ha conquistato la vittoria nella categoria maschile con il tempo di 16'30'' Fabio Bazzana, Team Crazy Idea. Sul podio con lui i giovanissimi Pietro Bombrezzi, Atletica Riccardi, secondo con 16'41'', capace di tenere il passo del leader fino a poche centinaia di metri dal traguardo, e Francesco Scaduto Falconetti, Pro Patria Milano, terzo con 17'18''.  

GARA DONNE -
Nella categoria femminile gara equilibrata tra le migliori che ha visto prevalere Paola Felletti, Road Runners Club, con il tempo di 20'03'' davanti a Joanna Drelicharz, Atletica Futura, staccata di 7 secondi, e Federica Galbiati, Pro Sesto, terza in 20'32''.    


Ecco i percorsi del Campionato Italiano a staffetta

Domenica a Malonno la rassegna iridata di corsa in montagna

Domenica prossima a Malonno (Bs) sarà sfida tricolore. Il paese bresciano, infatti, il 6 ottobre ospiterà i Campionati Italiani Assoluti e Master di Corsa in Montagna a staffetta. Tanti i dettagli tecnici e storici che accompagnano i due tracciati, virtualmente identici fatto salvo per l’inedita salita da San Faustino alla 'via egia' di Moscio che nella gara femminile promette di scombinare tutti i pronostici.

PARTENZA IN CENTRO - La partenza, zona cambio e traguardo tornano in Piazza Roma, la più antica e storica del paese, posta nell’immediata adiacenza del Palazzo Martinengo, dal cui cortile interno gli atleti transiteranno per le ultime decine di metri della loro fatica. Pronti via da Piazza Roma dicevamo, e su asfalto ci sarà da fare subito i conti con la tradizionale salita del centro storico. Dopo il passaggio sotto la 'cappella' si entra sul ciottolato che porta alla Chiesa di San Faustino. Davanti alla cattedrale sulla rupe si biforcano temporaneamente i destini di atleti ed atlete, con queste ultime che si immetteranno a destra su una ripida mulattiera che le porterà a intersecare prima la vecchia strada (via egia) per la frazione Moscio, e dopo un salto su un altro sentiero a portarsi nella strada che giunge dalla località 'Castel', dove riprenderanno il percorso comune alla categoria maschile. Una variante tecnica ed impegnativa per la gara rosa, che in meno di 1 km di gara presenterà pendenze tra il 18 e il 21%. 

LA RIPIDA SALITA DI DÙRNA - Gli uomini proseguono invece sull’asfalto della strada che da San Faustino dirige verso Odecla, località che però raggiungeranno deviando dopo qualche centinaio di metri nell’ormai famigerato castagneto sopra 'Dùrna', un tratto di bosco con salita al 34% che ha scritto le pagine più entusiasmanti delle recenti edizioni del Memorial Bianchi. Ancora si ricorda la fuga di Biwott e Simukeka nel 2010, infrantasi proprio sul muro di Dùrna dove Marco De Gasperi pennellò uno dei tanti capolavori. Muro che al bormino risultò anche fatale un anno dopo quando, malgrado il forcing, non riuscì a scrollarsi di dosso Bernard Dematteis, che poi trionfò ponendo fine a un filotto impressionante di quattro vittorie per il portacolori della Forestale. Usciti dal bosco di Dùrna per gli atleti si tratta di rifiatare, transitando in mezzo all’abitato di Odecla per poi dare l’attacco all’ultimo tratto di salita imboccando il sentiero che, tagliando i tornanti della strada normale, porta rapidamente prima alla frazione Nazio e poi al ponticello in località Tedda, GPM della gara. I primi 250 metri di discesa tra Tedda e Moscio rappresentano l’unica sezione tecnica di una seconda parte molto veloce. In prossimità dell’azienda agricola 'Relly' il percorso presenta un tratto inedito rispetto al tradizionale Memorial Bianchi e, attraverso una strada agricola di nuova costruzione, sposta il percorso di gara sul sentiero dei 'filanc' fino a Clus. 

GRAN FINALE - Da qui al Palazzo Martinengo sono poche centinaia di metri, su asfalto, per il gran finale, reso particolare dalla scalinata interna che collega l’antica Via San Bernardino al cortile del Palazzo e immette su Piazza Roma. Un percorso variegato, che unisce tradizione e novità, che alterna tecnica a grande velocità. Lo spettacolo è garantito e per cominciare ad entrare veramente nel clima di gara l’Unione Sportiva Malonno proporrà questa settimana uno speciale televisivo per presentare al meglio la gara.

DIRETTA TV - Lo speciale andrà in onda martedi 1 ottobre in diretta dagli studi di PiùValli TV alle ore 17:00. Una trasmissione che celebrerà i 50 anni dell’Unione Sportiva Malonno, ma che lancerà soprattutto la volata ai campionati italiani a staffetta. Ospite in studio la coppia composta dal 6 volte iridato Marco De Gasperi e da Elisa Desco, campionessa italiana in carica sia di corte che lunghe distanze, oltre che recentissima medaglia di bronzo ai campionati del mondo in Polonia. Per la cuneese in forza all’Atletica Alta Valtellina una stagione fin qui di altissimo livello, condita anche dalle vittorie in luglio proprio a Malonno nel FlettaTrail e ad agosto della super classica elvetica Sierre-Zinal. Anche l’unico precedente a staffetta in quel di Malonno, nel 2006, la vede protagonista, visto che quel giorno trionfò in accoppiata con la bergamasca Vittoria Salvini. Domenica è prevista la diretta TV su Teleboario e in streaming sul sito www.teleboario.it nella sezione TB OnAir www.teleboario.it/tbonair.asp.
Info: www.memorialbianchi.it 


Amalfi Coast Trail, ci siamo

Cinque tappe, 85 km e 6800 metri di dislivello positivo

Mancano pochi giorni al via della terza edizione del Lafuma Amalfi Coast Trail, corsa a tappe di trail-running, organizzata dalla Mandala Trail, nella suggestiva cornice della Costiera Amalfitana. Dal 5 al 12 ottobre i trailer si sfideranno sui panoramici sentieri di Amalfi e dintorni affrontando un totale di 5 tappe, 85 km e 6800 metri di dislivello positivo. Le tappe proporranno una selezione dei migliori percorsi presenti in Costiera, dai 1450 metri del Monte San Michele al livello del mare, con lo spettacolare passaggio al Fiordo di Furore, senza dimenticare il 'sentiero degli dei' che collega Positano ad Agerola. Guillaume Besnard, vincitore delle due passate edizioni sarà l’uomo da battere. Ospite d’onore Tite Togni che, con il progetto 'yogaXrunners', proporrà sedute di yoga prima e dopo il trail, che unite al servizio di massaggi offerto dall’organizzazione permetterà un recupero ottimale a tutti i trailer.


Trail degli Eroi a Nicola Giovanelli e Lisa Borzani

Gara sotto la pioggia sui sentieri del Monte Grappa

Nonostante le difficili condizioni meteo, oltre quattrocento i partecipanti al Trail degli Eroi sui 46 chilometri, con oltre 2500 metri di dislivello positivo, del tracciato tra i sentieri del Monte Grappa. Nella prima salita il ritmo è stato scandito da Nicola Giovanelli e Andrea Zanatta, poco dietro salivano Caverzan e Toscan. Stefano Ruzza navigava tra la quinta e settima posizione.
I due battistrada si sono dati il cambio regolarmente sino al Sacrario Militare di Cima Grappa con Giovanelli che è transitato per primo al termine della scalinata dell’Ossario. In campo femminile Lisa Borzani sin dalle prime fasi ha preso il comando della gara, alle sue spalle, staccate di oltre dieci minuti c’erano Isabella Lucchini e Sara Spoladore.
Passato il punto di controllo del Finestron, Giovanelli prova ad aumentare il ritmo cercando di staccare Zanatta, intanto dalle retrovie recuperava posizioni preziose Stefano Ruzza, che si porta a ridosso di Zanatta, per poi guadagnare la seconda posizione che mantiene sino al traguardo. Nicola Giovanelli taglia il traguardo a mani alzate con il tempo di 4h26’27’’, Ruzza arriva all’Antica Abbazia con quasi dieci minuti di ritardo, Zanatta completa il podio in 4h37’23’’.
Tra le donne Lisa Borzani ferma il cronometro in 5h41’36’’, Isabella Lucchini è seconda con 5h54’09’’. In terza posizione si conferma Sara Spoladore in 6h10’35’’.


Sabato 12 ottobre il primo Mont Avic Trail

Due percorsi da 30 e 18 chilometri più l'Eco Trail non competitivo

Sabato 12 ottobre a Chevrère di Champdepraz (AO) si correrà la prima edizione del Mont Avic Trail. 

I
L PERCORSO - Il percorso di circa 30 km e 2300 metri di dislivello positivo toccherà ben cinque  laghi alpini, ed è stato interamente disegnato da Dennis Brunod sui suoi sentieri di allenamento all’interno del Parco Naturale del Mont Avic.  

MINI ED ECO TRAIL - Sarà possibile partecipare anche ad una versione meno impegnativa denominata 'Mont Avic Mini Trail' di circa 18 km e 1100 metri di dislivello positivo, sul quale non mancano paesaggi mozzafiato.   Inoltre sullo stesso percorso del Mont Avic Mini Trail sarà possibile partecipare alla camminata non competitiva denominata Eco Trail  

PROGRAMMA
 

VENERDI 11 OTTOBRE:
                                                                                                   
dalle ore 17:00 alle ore 21:00 ritiro pettorali c/o Hotel Parc Mont Avic  
SABATO 12 OTTOBRE:                                                                                                     
dalle ore 6:00 alle ore 7:30 ritiro pettorali per Mont Avic Trail
dalle ore 6:00 alle ore 8:30 ritiro pettorali per Mont Avic Mini Trail e Eco Trail c/o Hotel Parc Mont Avic
ore 8.00 partenza MONT AVIC TRAIL c/o Hotel Parc Mont Avic
ore 9.00 partenza MONT AVIC MINI TRAIL e ECO TRAIL  c/o Hotel Parc Mont Avic 
ore 11.00 previsto arrivo primi concorrenti
ore 16.00 premiazioni  

INFO & ISCRIZIONI -
 www.polmontavic.altervista.org


Triglav Up & Down

Nuovo record sul Triglav, salita e discesa in 2h25'24''

Il 22 settembre lo sloveno Nejc Kuhar del team La Sportiva, forte scialpinista durante l'inverno e specialista dei Vertical durante la stagione estiva, realizza un progetto che covava da parecchio tempo: stabilire un nuovo record di salita e discesa dal Triglav, montagna simbolo della sua Slovenia.

Il MONTE TRICORNO - In sloveno Triglav, è la vetta più alta delle Alpi Giulie e della Slovenia con i suoi 2.864 m, ed è considerato un vero e proprio monumento nazionale. Sulla sua parete Nord, alta 1000 m, sono state aperte e ripetute diverse vie di notevole spessore alpinistico anche durante la stagione fredda. La Slovenia è terra di alpinisti con la A maiuscola e tra tutti non si può non citare un certo Tomaz Humar, famoso per le sue solitarie, deceduto nel 2009 su una vetta del Nepal.

SALITA E DISCESA IN 2h25'24'' - Dopo aver raccolto informazioni sui tempi di salite in velocità al Triglav, il migliore risultava quello di Franci Teraz in 1h31' (tempo di sola salita alla vetta); e dopo l'individuazione di un percorso di salita e discesa con le minori difficoltà tecniche e quindi il più veloce e corribile possibile, arriva il grande giorno. «Poca gente sul tracciato, terreno asciutto, bel tempo e temperatura perfetta», insomma la giornata perfetta. Kuhar in vetta al Triglav ferma il cronometro a 1h30'43'', la discesa invece in 54'48'', totale 2h25'24''!
Salita e discesa effettuate senza aiuti esterni, in completa autonomia.

DATI TECNICI
Sviluppo: 17,5 km
Dislivello: 1950 m
Materiale utilizzato: T-shirt, giacchetta antivento, guanti, scarpe da trail.  


UROC, Krar vince e Kilian protesta

Gara anomala con lo spagnolo quarto a 50’ dal vincitore

La UROC con molta probabilità sarà ricordata nel breve periodo almeno per due aspetti: da un lato il grande finale di gara con il testa a testa tra Dakota Jones e Rob Krar, e dall'altro la disfatta dei due super favoriti, Kilian Jornet e Sage Canaday sprofondati in classifica rispettivamente a 50' e a 1h30' dal vincitore. Un'enormità per due campioni come loro su una gara di 100 km. Nel lungo periodo, invece, con altrettanta probabilità, la UROC sarà ricordata per quanto ha dichiarato nel corso della gara lo stesso Kilian Jornet in riferimento al tipo di percorso, in particolare sul troppo asfalto presente per i suoi gusti.

TRAIL-ROAD-RACE - Quella dello spagnolo è stata una sorta di protesta, con il rifiuto di correre proprio sui tratti d’asfalto e puntando il dito anche contro la ISF che a suo modo di vedere avrebbe dovuto supervisionare il percorso. Nel web si è assistito a un susseguirsi di commenti sull’argomento in questione con i sostenitori dello skyrunning puro contrapposti a chi invece considera la UROC una finale degna di merito in quanto varia e adatta per esaltare sia le doti dei velocisti che quelle degli atleti più tecnici. Kilian, ironizzando sull'accaduto, ha riportato di essere comunque felice, 'really happy for the Ultra skyrunning title! and to finish 4th at Uroc, my 1st 100km trail-road race'.
 
In uno scenario poco meritevole per una finalissima di questa portata, con una cornice di pubblico lungo il percorso e sulla linea d’arrivo non all'altezza della situazione, le Skyrunner® World Series hanno comunque proclamato il catalano Kilian Jornet il vincitore del circuito Ultra per il secondo anno consecutivo.
 
QUATTRO AL COMANDO - Fino a Vail Pass, dopo 45 km,  la gara è stata caratterizzata da quattro atleti che a turno si sono avvicendati in testa alla corsa ma sempre con distacchi contenuti: Dakota Jones, Rob Krar, Kilian Jornet e Sage Canaday, ovvero gli atleti più accreditati alla vigilia per la vittoria finale. Kilian Jornet sembrava fare gara su Dakota Jones lasciando andare avanti, ma controllandoli a distanza, solo Rob Krar e Sage Canaday.  
 
PAVEMENT BORING - Poi, sul lungo e tanto criticato tratto d’asfalto al Vail Pass, è partito Rob Krar che in 12 km fino a Two Elk ha rifilato 4’ a Dakota Jones, 7’ a Kilian Jornet e 9’ a Sage Canaday. Il commento di Kilian su quel tratto asfaltato: 'That's the most I've ever run on pavement. So boring'.
 
ROB KRAR - Al termine della salita al WildWood Lodge, dopo 70 km, Rob Krar arriva in 6h49’ e Dakota Jones si riporta a soli 2’ mentre Kilian Jornet perde terreno e transita con Cameron Clayton a 13’. E’ la prima volta che Kilian accusa un distacco simile in gara.
 
BIG SCALP - il giovane talento americano Dakota Jones continua a recuperare terreno e dopo 82 km si riporta in testa alla gara con un vantaggio di 1’ su  Rob Krar. A sorpresa seguono Clayton a 18’ e Kilian Jornet a 26’. Un emblematico commentatore americano dice 'I'm confused, Kilian was running in the other direction?'. Kilian dichiara di essersi rifiutato di correre sull’asfalto e di aver quindi camminato. Il suo distacco dai primi arriva a 45’. Anche Sage Canaday perde terreno a seguito di problemi di stomaco e sprofonda a 45’ dai primi.

FINALE DA BRIVIDI -
 A 10 km dalla conclusione Dakota Jones transita con soli 20’’ su Rob Krar. A 5 km ripassa in testa Rob Krar e si prende un margine iniziale di 30’’ che diventano poi 3’ sulla linea del traguardo.  Rob Krar vince la UROC con il tempo finale di 9h29’ e Dakota Jones chiude in 9h32’. Al terzo posto Cameron Clayton a 37’ e autore di una bella seconda parte di gara. Kilian termina quarto in 10h19’ e un distacco da Krar di 50’. Sage Canaday chiude invece con un distacco dal vincitore di 1h30'.

LA CILIEGINA SULLA TORTA
- In aggiunta a quanto scritto in precedenza, forse la UROC potrebbe essere ricordata anche per un altro aspetto, ovvero per l'assenza di Sage Canaday sul podio delle premiazioni finali di questa coppa del mondo Ultra. A detta dell'americano, nessuno lo aveva infatti avvisato del luogo e dell'ora dell'evento.  

TOP UOMINI

1. Rob Krar (USA) 9h29’
2. Dakota Jones (USA) 9h32’
3. Cameron Clayton (USA) 10h06’
4. Kilian Jornet (ESP) 10h19’  
5. Ryan Ghelfi (USA) 10h27'
6. Sage Canaday (USA) 11h03'
 


UROC: a Emelie il titolo, a Francesca l'onore

La Canepa conquista uno storico secondo posto in coppa

La gara femminile della UROC ha offerto spunti non meno interessanti rispetto a quella maschile.

IL DUELLO DI TESTA - L'americana Stephanie Howe aveva postato sulla sua pagina FB che non avrebbe corso per un problema al piede e invece, a sorpresa, ha preso il via. Ed è stata proprio lei che ha regalato a tutti gli appassionati di ultra distanze un duello avvincente con la svedese Emelie Forsberg. Si è addirittura portata in testa fino a Vail Pass, dopo 45 km, con distacchi contenuti nell’ordine di qualche minuto. Poi la svedese ha deciso di andarsi a prendere la vittoria e il titolo mondiale percorrendo i restanti 55 km a un ritmo insostenibile per l'avversaria. Ha concluso la sua prova in 12h09’ con un vantaggio di 23’ sulla stessa Howe che si aggiudica comunque il terzo posto nella classifica finale di coppa.

SUPER FRANCESCA - Francesca Canepa è stata autrice di una gara all’altezza del suo talento, al netto dei 330 km nelle gambe del Tor des Géants, Ha dimostrato per l’ennesima volta di essere una delle più forti interpreti delle ultra distanze e il suo finale di gara ne è la dimostrazione più lampante. Non solo ha mantenuto il distacco accumulato nella prima parte ma è riuscita anche a superare Kerrie Bruxvoort andando a prendersi un ottimo quarto posto finale. Con il tempo finale di 12h58’ è a soli 9’ da Michele Yates e quindi dal podio della gara. Un risultato che le vale il secondo posto nella classifica finale delle Skyrunner World Series - Ultra, l’ennesimo riconoscimento di una grandissima carriera sportiva.

TOP DONNE

1. Emelie Forsberg (SWE) 12:09:00
2. Stephanie Howe (USA) 12:32:00
3. Michele Yates (USA) 12:49:00
4. Francesca Canepa (ITA) 12:58:00
5. Kerrie Bruxvoort (USA) 13:26:00