Mireia Miro' si ritira
La catalana ha annunciato la fine della carriera agonistica di alto livello
«È stata senza dubbio una delle decisioni più difficili della mia vita perché questi anni mi hanno dato molto... mi piace pensare che la vita è fatta di tappe e ci sono dei cambiamenti e che questi cambiamenti non vengono a caso e portano al meglio». Con queste poche righe Mireia Mirò ha annunciato oggi la fine della sua carriera agonistica ad alto livello nello scialpinismo e nel trail running. La catalana aveva problemi al ginocchio dal settembre 2011 e non esclude la partecipazione a qualche gara ma con obiettivi ben diversi da quelli che ha avuto fino a oggi. «Inizio ora un nuovo capitolo della mia vita, continuerò a fare attività legata agli sport e alla montagna, parteciperò a dei progetti, iniziative personali o viaggi».
Gui (Adidas) e il futuro del trail running
La visione del manager sul presente e futuro della disciplina
Fred Bousseau, riferimento indiscusso della rivista francese Trail Endurance Mag, alla vigilia dei Templier ha intervistato Olivier Gui, manager del Team Adidas nonché consulente per la Federazione d’Atletica Francese (FFA). Ne sono usciti spunti interessanti sulla sua visione attuale e futura del trail running con riflessi di non poco conto nell’ambito più prettamente politico della questione. Le questioni principali, la Federazione, i team commerciali, i media non di settore, il livello crescente con la necessità di programmazione da parte degli atleti e l’antidoping.
STAGIONE POSITIVA - Per Olivier Gui la stagione che è ormai alle porte, l’ottava nel trail running per il marchio tedesco, è stata estremamente positiva. Parla dei tanti successi conseguiti, partendo dall’Eco Trail de Paris passando poi per la 6000D e il campionato francese di Gap, dalla prima vittoria di Aurélien Dunand-Pallaz alla più recente di Gilles Guichard.
IAAF (IAU & WMRA), FFA , ITRA E SKYRUNNING - Bousseau viene quasi subito al dunque chiedendo a Gui se la varietà delle istituzioni presenti non possa costituire un danno per lo sport in questione. Gui risponde che il settore è ancora in evoluzione e che le verità di oggi non è detto che siano talia in futuro. Li vede come attori differenti nel legittimo tentativo di spartirsi la torta. Sostiene anche che, nonostante ci sia chi pensa di avere la corsa più bella del mondo nel più bel luogo del mondo e chi crede che la qualità di un corsa debba essere misurata esclusivamente in termini d’altitudine, il trail è giusto che sia praticato ovunque, su tutto il territorio francese e all'estero, dove tutti possono trovare qualcosa.
FEDERAZIONI. TEAM E MEDIA - Gui ritiene che la federazione internazionale dovrebbe rendersi conto rapidamente che è necessario organizzare un campionato del mondo “vero e degno di questo nome”. Aggiunge anche che il compito delle federazioni nazionali deve essere quello di lavorare sulle selezioni per consentire lo svolgimento di manifestazioni di alto livello. Se la disciplina non sarà strutturata, per Gui difficilmente i media non prettamente di settore si avvicineranno. Non crede infine che possa essere un’icona isolata che possa dare credibilità a questo sport.
IL FUTURO, TEAM E PROGRAMMAZIONE – Alla domanda di come si immaginerà il trail running nel 202°, Gui sostiene che le gare da sogno organizzate all’altezza, saranno quelle più seguite in un tempo molto breve, così come avviene per le grandi corse su strada. Si augura anche che la federazione integri il concetto di Team che attualmente sono gli attori che investono maggiormente nel settore. Gil sostiene anche che la performance sarà ulteriormente migliorata richiedendo agli atleti di orientare meglio i loro obiettivi perché con un livello maggiore non potranno essere al top per tutto l'anno. La sua speranza è che gli atleti sappiano preservare la loro salute, accettando l'idea che un normale essere umano non può correre per lunghe distanze ogni fine settimana. E infine, si augura che l'anti doping per gli atleti di tutti i livelli sia intensificato per garantire l'equità.
QUI l’intervista completa di Fred Bousseau
Ecco la squadra di sci alpinismo del Comitato Veneto
Nove gli atleti convocati
Ufficializzate le squadre di sci alpinismo del Comitato Veneto: nove gli atleti 'convocati', cinque Juniores e quatto Cadetti. «Siamo pronti per un’altra stagione intensa - spiega il presidente della commissione sci alpinismo del Comitato Veneto, Mario Curto -. Durante l’estate i ragazzi hanno lavorato bene sotto la guida dei tecnici Vittorio Romor, Luciano Fontana e della new entry Luca Palla, giovane allenatore di sci alpinismo che è anche maestro di sci alpino. L’ambito della discesa è un elemento che acquista sempre maggior peso e vogliamo curarlo con la massima attenzione. L’abbiamo già fatto nel raduno in Senales di qualche settimana fa e lo faremo anche nel prossimo raduno programmato, sempre in Senales, per inizio novembre. Il gruppo è motivato e affiatato, pronto a fare bene in una stagione che in Veneto proporrà un appuntamento di Coppa Italia per i giovani a Misurina, il 22 dicembre, poi la Coppa del Mondo in Comelico e a Sappada, con la Pitturina a fine gennaio, e infine per i Seniores i Campionati Italiani top class alla Transcavallo a fine febbraio. Sono tutti eventi - conclude Curto - che contribuiscono a fare crescere il movimento dello sci con le pelli e che sono importanti occasioni di confronto, e dunque di esperienza, per i nostri ragazzi».
Juniores: Jacopo Facchin (1995, Ponte nelle Alpi), Fabio Pettinà (1996, Cai Schio), Alba De Silvestro (1995, Dolomiti Ski Alp), Martina Da Rin Zanco (1995, Dolomiti Ski Alp), Matteo Rossi (1995, Centro Agonistico Arabba - Fodom).
Cadetti: Enrico Loss (1997, Valdobbiadene), Laura Corazza (1997, Dolomiti Ski Alp), Erwin Ronzon (1997, Valdobbiadene), Daniele Soppelsa (1998, Dolomiti Ski Alp).
Quindici big francesi ai Templiers
Tra gli iscritti anche Heras, Dapit e Picas
Domenica 27 ottobre si svolgerà a Millau, in Francia, la diaciannovesima edizione del Grand Trail des Templiers, ormai una classicissima del panorama internazionale.
GRANDE PARTECIPAZIONE - La prova, che lo scorso anno è stata la finale delle Skyrunner World Series, si svolgerà sul classico percorso di 73 km e 3.400 metri di dislivello positivo. I riferimenti cronometrici, entrambi dello scorso anno, sono le 6h10’35’’ del francese Fabien Antolinos e le 7h02’10’’ della spagnola Nuria Picas. Come ogni anno, grande la partecipazione con oltre 7.000 atleti schierati al via in una delle prove in programma.
I BIG FRANCESI - Tra gli oltre 2.700 iscritti sulla distanza classica di 73 km, si preannuncia un vero e proprio campionato nazionale ultra con i migliori specialisti francesi al via. Sono Thierry Breuil, Patrick Bringer, Erik Clavery, Sylvain Court, Yann Curien, Alexandre Daum, Maxime Durand, Emmanuel Gault, Michel Lanne, Thomas Lorblanchet, Christophe Malarde, Clement Petitjean, Nicolas Pianet, Julien Rancon, Xavier Thevenard.
A cercare di contrastarli, lo spagnolo Miguel Heras, secondo lo scorso anno e l’italiano Fulvio Dapit, decimo sempre lo scorso anno.
LA SFIDA FEMMINILE - E tra le donne la fsida per la vittoria si preannuncia essere altrettanto interessante con spagnola Nuria Picas, le francesi Mad Combarieu, Sandrine Motto-Ros, Fiona Porte, Aurelia Truel, Anne Valero e la tedesca Julia Bottger.
Test 2014, video backstage
Arriva la Buyer's Guide 2014 di Ski-alper, dall'8 novembre in edicola
Stiamo completando gli ultimissimi dettagli, nel fine settimana andrà in stampa. Stiamo parlando dell'attesissima 'Test 2014 - Buyer's Guide' di Ski-alper, che uscirà in edicola come numero speciale l'8 di novembre.
Un'uscita davvero entusiasmante per gli appssionati di ski-alp: 224 pagine, i test dei migliori 50 sci sul mercato selezionati dalla redazione, dei migliori scarponi, attacchi e pelli per lo scialpinismo in tutte le sue forme. Prenotatelo al vostro edicolante! Importante, non è inclusa nell'abbonamento, trattandosi di un numero speciale, per cui chi lo volesse ricevere a casa, lo deve ordinare!
Ecco il video backstage realizzato dal nostro Niccolò Zarattini durante la sessione finale di test e il photo-shooting ufficiale a Stubai a inizio ottobre.
Russia, la montagna si allontana dall'atletica
Riconosciuta la Federazione Russa di Montagna
L’8 settembre 2013, il Ministero dello Sport russo, ha riconosciuto ufficialmente la RMF, Russian Mountainering Federation, iscrivendola di fatto nel registro delle discipline sportive. Dopo la Spagna con la FEDME - Federación Española de Deportes de Montaña y Escalada, quindi, un altro paese riconosce l’attività outdoor praticata in montagna nel suo insieme e in un ambito a se stante rispetto alle altre discipline sportive.
La Russian Mountainering Federation contempla, oltre all’arrampicata sportiva, l’alpinismo, l’escursionismo e lo sci alpinismo, anche la disciplina dello Skyrunning. E come nel caso della Spagna, quindi, l’ambito della corsa in montagna ha intrapreso una direzione differente da quella dell’atletica leggera.
In Italia, ad oggi, la situazione si presenta invece più disomogenea rispetto a queste due nazioni. lo sci alpinismo è riconosciuto a livello nazionale dalla FISI, e a livello internazionale non dalla FIS, come lo stesso sci alpino, ma dalla ISMF. La corsa in montagna è riconosciuta dalla FIDAL, fino ai 42 km, oltre a questa distanza, è invece terra di nessuno. L’arrampicata sportiva, infine, è riconosciuta dal CONI come Disciplina Sportiva Associata ed è regolamentata dalla FASI.
Il Memorial Fabio Stedile il 17 novembre al Presena
E il sabato la novità con il trofeo Crazy Idea
La Coppa delle Dolomiti e la sua gara giovani di inizio stagione si confermano una realtà decisamente dinamica, ma soprattutto un prezioso laboratorio per il mondo dello sci alpinismo. Un lustro fa la fantastica intuizione di dedicare una competizione esclusivamente agli under 20, che ha successivamente trovato come sede fissa il ghiacciaio Presena sopra il Passo del Tonale.
GRANDE RIAPERTURA - Quest’anno, in occasione del ventesimo anniversario della morte dell’alpinista Fabio Stedile, lo staff del circuito assieme all’Adamello Ski Team hanno deciso addirittura di raddoppiare l’appuntamento agonistico di inizio stagione.
Non solo dunque il Memorial Stedile, gara riservata ai cadetti e juniores che andrà in scena domenica 17 novembre: ma il giorno prima (sabato 16 novembre) si disputerà anche una competizione riservata alle categorie assolute, ovvero espoir, senior e master.
TORNA IL TROFEO CRAZY IDEA - In realtà non si tratta di una manifestazione nuova ma del tradizionale Trofeo Crazy Idea, classico appuntamento di apertura stagionale, che nell’ottica di ottimizzazione e condivisione è stato accorpato alla sfida giovani creando così un grande evento di sci alpinismo.
Il ghiacciaio Presena e il Passo del Tonale, con le dovute proporzioni, si legittimano come una sorta di Soelden dello sci alpinismo, proponendo un intenso week-end di competizioni a metà novembre.
LE SINERGIE - Tre dunque gli artefici di questo progetto innovativo: Alberto Stedile segretario generale della Coppa delle Dolomiti, Luca Salini del Team Crazy Idea e il dinamico Adamello Ski Team, sodalizio ideatore fra l’altro del prestigioso Adamello Ski Raid internazionale che tanto successo ha riscosso lo scorso aprile. E proprio in quest’ottica il Memorial Stedile dall’anno prossimo diventerà il classico appuntamento giovani che ogni competizione de La Grande Course ha deciso di inserire nel programma.
LA NEVE SUL PERCORSO GIOVANI C'È GIÀ - La prima certezza riguarda la situazione neve, che sul ghiacciaio Presena è decisamente abbondante vista la caduta di oltre un metro di polvere bianca, che ha permesso addirittura di aprire già gli impianti lo scorso week-end. Da decidere invece sono ancora i tracciati di gara che saranno resi noti solo pochi giorni prima, dopo aver valutato attentamente le varie opportunità. Per entrambe le sfide c’è già la prima decisione di inserire un paio di tratti tecnici, anche per non esagerare con i dislivelli considerato che si tratta della prima uscita ufficiale della stagione.
MEMORIAL FABIO STEDILE: GLI ATLETI ATTESI - Il Memorial Stedile di domenica 17 novembre, che ritorna dunque ad essere esclusivamente per cadetti e juniores rispettando lo spirito iniziale, si svilupperà fra il Passo Paradiso e l’alveo del ghiacciaio Presena, e prevede un dislivello compreso fra i 400 e i 600 metri come da regolamento. Sono attesi tutti i più forti giovani dei Comitati d’ Italia, a partire dai protagonisti di dodici mesi fa, ovvero Luca Faifer, Federico Nicolini, Gian Luca Vanzetta, Davide Magnini, Omar Campestrini, Giulia Compagnoni, Giorgia Dalla Zanna.
LE IDEE PER IL PERCORSO CRAZY - Per quanto riguarda il Trofeo Crazy Idea di sabato 16 novembre è già stato effettuato un primo sopralluogo, che ha consentito di dare forma ad una prima idea di percorso, con partenza però al Passo del Tonale. Lo start dovrebbe essere previsto circa 300 metri sopra la vecchia stazione della Funivia Presena lungo la pista Paradiso, con l’obiettivo di creare (neve permettendo) una traccia ad inversioni fuori pista. Si salirà dunque fino alla stazione d’arrivo a Passo Paradiso, un cambio assetto per scendere fuoripista per circa 150 metri di dislivello per un’altra area cambio, quindi un’ultima ascesa nei pressi della stazione d’arrivo della telecabina dove è posto il traguardo. Certa la presenza degli atleti del team Crazy, ma questo opening richiamerà sicuramente tanti appassionati che non vedono l’ora di mettere gli sci ai piedi.
Per iscrizioni e informazioni www.adamelloskiraid.com
Domenica il 'La Fuma Trail Monte Casto'
Gara valida come Campionato Italiano IUTA
Raggiunta la quota degli 800 iscritti: tutto esaurito, dunque al 'La Fuma Trail Monte Casto' che domenica 27 ottobre assegnerà nel Biellese i titoli italiani IUTA sulla distanza di 46 km. La gara, organizzata dal G.S.A. Pollone, partirà dal campo sportivo 'La Salute' di Andorno Micca per salire subito alla croce del Monte Casto (a quota 1138 metri, dopo 6 km). Il tracciato prosegue nell'Oasi Zegna sino a Bocchetto Sessera (1380 metri, km 14,2) e poi verso l’Alpe Scheggiola (1090 metri), sino al Rifugio Alta Val Sessera per arrivare alla Casa del Pescatore (1210 metri, km 23). Salita verso le baite dell'Artignaga per tornare a Bocchetto Sessera e proseguire verso le Selle di Pratetto (1010 metri, km 33,2). Dalla regione Molinetto si ricomincia a salire per raggiungere la chiesetta degli Eremiti (680 metri, km 41), sino a giungere al bivio di Selve Marcone. Saliscendi verso la frazione Colma per imboccare la discesa per gli ultimi tre chilometri verso il traguardo di Andorno, per un totale di 46 km e 2300 metri di dislivello positivo. Ci sarà anche un 21 km e 900 metri di dislivello e un mini trail di 9 km. La partenza della 46 km è alle ore 7, alle 9 quella della 21 km.
Le sei gare della Coppa dell'Appennino di ski-alp
La quarta edizione inizia il 18 gennaio a Piane di Mocogno
Fissate le date della Coppa dell'Appennino di ski-alp, giunta alla quarta edizione. Si parte il 18 gennaio a Piane di Mocogno con il Trofeo Alto Appennino, gara in notturna, con salita nel bosco e discesa lungo la pista da sci. Sarà un’alternanza di sali e scendi con diversi cambi di assetto: il dislivello sarà di circa 300 metri.
La seconda gara del circuito si terrà a Pratospilla il 1° febbraio con la Skialp Race, con un tracciato classico che comprende anche tratti alpinistici a piedi con l’obbligo di usare i ramponi: lunghezza di 14,5 km con un dislivello positivo di 1450 metri, cinque salite e altrettante discese e undici cambi assetto.
La settimana successiva, il 6 febbraio appuntamento con la Ventasso Skialp Night Race su un percorso con 700 metri, con uno sviluppo di circa 5 km.
Il 14 febbraio c'è la Night Race di Schia: 500 metri di dislivello positivo con uno sviluppo di circa 8 km. Due giorni dopo, il 16 febbraio, spazio al Trofeo Schiaffino, giunto alla trentaseiesima edizione, organizzata dalla Scuola di Sci Alpinismo 'Enrico Mutti' della Sezione del CAI di Parma: gara a coppie con partenza da Lagdei che si sviluppa su percorso di 6 km con dislivello positivo di circa 1000 metri, a categoria unica per le specialità scialpinismo e snowboardalpinismo. Prima salita agli Sterpari con discesa al Lago Santo e successivamente a Ponte Rotto, cambio assetto e risalita alla 'Capanna Schiaffino', poi, dopo aver superato il tratto attrezzato, con piccozza e ramponi, si raggiunge la cima del Monte Marmagna per l’ultimo cambio assetto e discesa finale fino al traguardo al Rifugio Mariotti al Lago Santo Parmense. Novità di questa edizione il Trofeo Schiaffino Junior.
Atto finale del circuito il 2 marzo con l'undicesima edizione del Trofeo Crinale Skialp a Febbio. Nuovo percorso che sfiora i 1400 metri di dislivello, dove sono stati inseriti alcuni passaggi molto tecnici, toccando due delle cime più alte del territorio reggiano, il Monte Cusna (a 2121 metri) e Monte Prado (2054 metri), per uno sviluppo totale di circa 15 km.
Domenica 17 novembre il memorial Stedile
La stagione dello ski alp si apre al ghiacciaio Presena
La prima gara della stagione dello ski-alp: il memorial Stedile è appuntamento fisso per i giovani. Fissata la data della prova (che fa parte anche del circuito della Coppa del Dolomiti): la ventesima edizione è in programma domenica 17 novembre al ghiacciaio Presena.
Iscrizioni record alla SainteLyon
In Francia si chiude una stagione dai numeri importanti
L’8 ottobre, ovvero due mesi prima della gara, si sono chiuse le iscrizioni per la sessantesima edizione della SaintéLyon. Saranno 13.950 i concorrenti al via, un nuovo record per la prestigiosa corsa francese, superiore anche ai 12.000 dello scorso anno.
Nel dettaglio, saranno 6.500 gli atleti impegnati sulla SaintéLyon, di 75 km e 1800 m D+, 2.500 sulla SaintExpress, di 45 km e 950 m D+, 1.500 sulla Saintésprint di 21 km e 300 m D+ e 1050 sulla La SaintéLyon a staffetta.
Per la classicissima di 75 km, da Saint-Etienne a Lione, la partenza è prevista per la mezzanotte dell’8 dicembre e i concorrenti avranno a disposizione un tempo massimo di 15 ore per completare il percorso. Previsti anche tre diplomi in funzione dei tempi di percorrenza: La SaintéLyon d’or < 7h45, La SaintéLyon d’agent < 9h00 e La SaintéLyon de Bronze < 10h00.
Mario Monaco con gli sci dalla vetta del Cho Oyu
Per l'alpinista cuneese la prima discesa italiana
La prima discesa integrale italiana con gli sci dalla vetta del Cho Oyu: protagonista Mario Monaco, alpinista cuneese, amante del 'ripido'. Insieme a Riccardo Bergamini è salito ai 8201 metri, per la parete nord-ovest dal lato tibetano, ovviamente senza ossigeno: l'unico della spedizione con gli sci in spalla. Una discesa in due giorni: il primo, appunto dalla sommità, passando al centro della parete nord-ovest, di fianco al campo 3 a quota 7600 metri e arrivando al campo 2 a 7200 metri dove ha aspettato i compagni di spedizione e trascorso la notte. Il secondo giorno dal campo 2, sino al campo 1 dove normalmente finisce la discesa su neve. Rimessi gli sci sotto la costola rocciosa del campo 1, ha ancora aggiunto una discesa sul pendio denominato 'killer slope', sino al limite inferiore della neve che in quei giorni era a circa 6200 metri di quota, dove ha caricato gli sci in spalla proseguendo sulla lunga morena sino al campo base a quota 5650 metri. «Il Cho Oyu non è impossibile, ma neppure 'banale' - racconta Mario Monaco che per l'occasione ha utilizzato un prototipo di sci di una ditta italiana, presto anche in commercio - la neve all'inizio era abbastanza difficile, poi da quota 8000 ho trovato un manto nevoso soffice e pennellabile dovuto alla recente spolverata di neve, con solo alcuni tratti di neve ventata, tutto sommato entusiasmante se si considera che a quella quota è difficile trovare buone condizioni. Sono riuscito a passare con gli sci ai piedi anche la barra rocciosa denominata Yellow Band, una fascia rocciosa che taglia tutta la parete tranne appunto pochi metri in cui è interrotta da uno scivolo di neve, in un punto ripido ma innevato e poi, a quota 6750 metri, anche la Ice fall, un risalto di enormi seracchi che richiedono concentrazione e prudenza in un tratto breve ma ripidissimo e con poca neve per le lamine degli sci che sfiorano il ghiaccio».