Si farà?

Ore frenetiche per la sorte del Mezzalama 2009

Una domanda sulla bocca di tutti mentre lo staff della manifestazione sta tentando di trovare una soluzione il più indolore possibile per fare in modo che i numerosi iscritti si ripresentino il 2 di maggio alla partenza.
Purtroppo il problema non consiste solo nell'ulteriore contributo - contenuto pare - che l'organizzazione dovrà richiedere per rimettere in piedi tutta la struttura dell'accoglienza, ma nella possibilità di ospitare tutta questa gente: i più grossi alberghi stanno chiudendo e sarà alquanto difficile reperire tutti questi posti letto. A detta di qualcuno l'attenzione si sta spostando sul fondovalle: Saint Vincent e Chatillon potrebbero disporre di un certo numero di posti. Insomma le soluzioni Adriano Favre le sta valiando tutte. Molto dipenderà dall'intervento regionale unica ancora di salvezza dal momento che i costi della gara sono stati gli stessi se la gara fosse partita regolarmente.
Una grande disdetta che non premia certo il grande impegno di tutti noi che lavoriamo in questo settore.
Il consiglio di Fondo Ski-alp è quello di non buttare tante ore di allenamento, tante discussioni, tanto denaro ma di capitalizzarli ripresentandosi al via ai primi di maggio. Probabilmente le mogli e le fidanzate degli ski-alpers ce ne vorranno ma così è: questo è il nostro mondo.


Mezzalama, ha vinto la montagna

Gara rinviata per la copiosa nevicata in quota

Da ieri sera si è iniziato a temere il peggio: quella che doveva essere una leggera perturbazione ha preso invece corpo tanto che in quota ha nevicato copiosamente. Dieci cm a Cervinia ma 50 sul Naso e sul Castore con neve sbattuta dal vento e pendii non più sicuri sotto l'aspetto valanghe.
Alle cinque in paese è tutto un trambusto di atleti: qualcuno esce dalla camera d'albergo già in cordata, il parterre di partenza è una marea di caschi, corde e sci. Qualcuno ha la frontale accesa. Alle cinque e trenta quando gli schieramenti si stanno delineando e il primo gruppo sta prendendo posto una trentina di metri davanti alla massa ecco che lo speaker prende la parola per dire a tutti che ora ci sarà un comunicato del responsabile Adriano Favre il quale, senza troppi giri di parole, spiega che, viste le condizioni di pericolo il Mezzalama viene annullato. Si rettificherà poi dicendo che la gara potrebbe venire recuperata il 2 o il 3 di maggio. Qualche mugugno, qualche applauso. Non tutti se la sentono di prolungare troppo oltre una stagione già così lunga...
Un'ora dopo abbiamo sentito Favre al telefono il quale ci ha confermato che già oggi e poi domani si faranno delle riunioni per valutare, anche sentendo i diretti interessati, le reali possibilità di un recupero fra un paio di settimane. «Da ieri avevo attuato il piano B, vale a dire pensare di fornire la massima assistenza e sicurezza senza la possibilità di volare con gli elicotteri, ma poi si è messa la neve nella parte alta e soprattutto il vento che ha imposto questa scelta difficile.» Sono le parole di Favre che ci sembra addirittura sollevato per non aver dovuto sopportare il peso e la responsabilità di 1300 persone sparse sul Monte Rosa a più di 4000 metri. Noi condividiamo le sue scelte.


Tutti al briefing

Ma a Cervinia nevica fitto fitto

Mentre si sta concludendo il briefing, al quale hanno partecipato quasi tutti gli atleti iscritti, fuori piove a dirotto. Ma siamo a Valtournenche e non appena arriviamo a Cervinia ci troviamo sotto una fittissima nevicata.
Domani? Chissà: nessuno più crede troppo alle previsioni meteo che tuttavia non promettono bel tempo. Adriano Favre ci sembra tranquillo: «Sembrava dovesse venire il finimondo, ieri e oggi, e invece siamo riusciti a lavorare in quota e fare le rotazioni con gli elicotteri per mettere in sicurezza tutto il tracciato. Adesso è tutto pronto.»
La speranza è che la nevicata non sia troppo copiosa da mettere a rischio lo svolgimento della gara...
La partenza è fissata per le 5 e 40e noi saliremo al Colle del Breithorn per vedere tutta la prima fase e il passaggio del primo cancello per poi ritornare velocemente a Cervinia e poter raggiungere Gressoney per attendere l'arrivo dei primi.


Manny, ultime raccomandazioni

A poco più di un giorno dal via...

Grande Manny con la Coppa del Mondo che custodisce gelosamente al Centro Sportivo Esercito.
Sei pronto Manny?
«Questa mattina ci siamo ancora allenati a Punta Helbronner, abbiamo sciato in neve fresca legati e abbiamo ancora provato i cambi di assetto. Stiamo abbastanza bene anche se io e il Denis siamo un po' raffreddati con mal di gola. Eydallin, lui sta sempre bene.»
Quale tattica adotterete?
«Certamente non una partenza folle ma nemmeno lenta da perdere di vista la test della corsa...»
Ma se tu dovessi proprio pensare ad una squadra, una, che ti può far paura a quale pensi?
«Ma guarda, gira gira penso che sia quella di Kilian e Troillet con Lorenzo. Holz ha già dimostrato parecchie volte di poter andare veramente forte e di non aver problemi a stare con due cone lo svizzero e lo spagnolo.»
Un Mezzalama veramente incerto quest'anno con squadre dalle potenzialità enormi: non va trascurata infatti la pattuglia di Pellissier e Lenzi con Pedrini. Che dire poi di Perrier e Bon Mardion con Dennis Brunod.
«Tu sai - dice ancora Manny - che se a Dennis gira il motorino come lo chiami tu allora non ce n'è per nessuno.»
Da non sottovalutare nemmeno il terzetto Sbalbi, Blanc e Seletto. Sarà quest'ultimo a guidare il trenino nella fase di lancio: meglio così perché se dovessero tirare i francesi a Plateau se ne sarebbero andate energie preziose magari con un passaggio stratosferico. Meglio mettere davanti Alain che lui sul ghiacciaio è di casa e di certo alla distanza non risente della quota.
I moschettieri dovrebbero avere invece il numero 17: speriamo che porti loro fortuna.


Un Mezzalama grigio?

Intervista a Adriano Favre sulle condizioni meteo-nivologiche

Sul Monte Rosa in queste ore sta nevicando copiosamente, nelle vallate piove a dirotto. Adriano Favre intervistato telefonicamente ci conferma la sua preoccupazione per le previsioni meteo.
Appena riuscirà ad effettuare delle rotazioni si dovrà intervenire per bonificare i pendii più problematici come Castore e Naso.
Per quanto riguarda domenica mattina si sta delineando una previsione che dovrebbe permettere l'effettuazione della gara: «Non sarà un Mezzalama col sole ma molto probabilmente non ci sarà un gran freddo e vento forte. Il tracciato è stato tutto allestito e adesso è importante poter volare per gli ultimi ritocchi.»
Vento e freddo a quattromila metri sono i nemici più insidiosi: meglio un cielo grigio se proprio non si riesce ad avere un cielo blu da cartolina.


Florent Perrier, missione Mezzalama

A Madonna di Campiglio gli ultimi ritocchi

Lo abbiamo visto in forma Florent Perrier alle Dolomiti del Brenta, non è certo l'asso pigliatutto delle scorse stagioni ma ha dimostrato di ritornare ai livelli abituali. Con lui in gara William Bon Mardion, un giovane, con il quale ha provato la tenuta e i cambi. Un ultimo ritocco prima della grande sfida sul Monte Rosa.
I superfavoriti in questo momento sono i ragazzi dell'Esercito - sostiene Florent - ma il Mezzalama è molto lungo e possono succedere molte cose... Purtroppo il forte Yannich Buffet è arrivato a fine stagione distrutto e sinceramente non avevo più voglia di dover tirare sempre la funicella come un bue.
Nell'intervista video le sue considerazioni e le aspettative per questo grande appuntamento che lo vede motivato come non mai.


Teo Eydallin torna a casa in Panda

Strepitosa vittoria al Dolomiti del Brenta davanti al compagno Reichegger

Ancora una volta tutta la parte alta della classifica è saldamente in pugno all'Esercito di Courmayeur: Teo Eydallin ha condotto una gara tutta in testa sempre tallonato a pochissimi secondi da Manfred Reichegger. Una gara dura, tecnicamente severa anche per via delle condizioni del manto nevoso indurito e trasformato. Salita tecnica con inversioni al Grosté, discesa su neve molto dura nei due ripidi canali che seguono, ancora salita e ancora discesa poi il lungo traverso per riaffacciarsi sulle piste del Grosté e arrivare alla zona traguardo davanti al Boch.
Partenza alle otto e trenta e subito Pedrini va all'attacco, poi riemerge Eydallin che si tira in scia anche Manny. I francesi Perrier e Bon Mardion oltre a provare le forze per il Merzzalama che correranno con Dennis Brunod cercano i ritmi giusti e la rapidità ai cambi. Vittoria netta di Teo davanti a Manny, al terzo posto ex equo Perrier e Bon Mardion quindi Lenzi, Pedrini e Holz. Un po' più attardato Riz, solo nono, e Dennis Brunod dodicesimo.
Gloriana si batte ad armi pari con i maschi come nei giorni migliori, chiude a 25 minuti da Teo. La Calliari che è seconda e vince la Coppa delle Dolomiti arriva dodici minuti dopo. Nelle categorie giovanili affermazioni di Ferrari, Valamassoi e Boscacci.
La Panda rossa prende quindi la strada del Piemonte per la gioia del nostro simpatico Teo che ha saputo sciare alla grande senza prendersi troppi rischi nei canaloni dolomitici.

classifica
1. Eydallin Matteo 1.44.55
2. Reichegger Manfred 1.45.04
3. Perrier Florent 1.46.47
4. Bon Mardion Wiliam 1.46.47
5. Lenzi Damiano 1.48.08
6. Pedrini Daniele 1.48.15
7. Holzknecht Lorenzo 1.48.50
8. Lugger Alexander 1.49.58
9. Riz Martin 1.50.33
10. Lanfranchi Pietro 1.50.46

femminile
1. Pellissier Gloriana 2.12.08
2. Calliari Orietta 2.24.37
3. Scola Nadia 2.27.55


Dolomiti del Brenta

Chi tornerà a casa con la Panda Rossa?

A Madonna di Campiglio si respira l'aria della vigilia. Al briefing Rino Pedergnana non si è dilungato troppo: ha lasciato girare una eloquente clip in cui si potevano osservare i punti topici di questa bellissima e aerea gara. Neve dura sul Grosté ma anche nel canale del Castelletto dei Camosci, dura ma tanta. Più nessun masso che affiora a minacciare le discese dei concorrenti...
Saranno più di 250 al via, un successo. Abbiamo visto Reichegger, Brunod e Eydallin che con Gloriana terranno alto il vessillo dell'Esercito. Lanfranchi e Pedrini che questa volta dovranno gareggiare contro, così come Riz e Mair o Dezulin e Follador. Su questi nomi c'è tutta l'attenzione dei pronostici: potrebbe anche tentare il colpaccio Brunod che domani farà vedere a tutti ciò di cui è ancora capace. Potrebbe farlo Riz per ribadire che nonostante non faccia più parte del giro della nazionale potrebbe ancora fare male. Qualcuno assicura che la Panda rossa andrà verso il Piemonte con Teo alla guida, vedremo...
Alle 8.30 il via nei pressi del rifugio Boch. Colle Grosté, Bocchetta Castelletto dei Camosci poi discesa e salita al Castello di Vallesinella, discesa, falsopiano e traguardo.
Nessuna corda fissa ma una sola raccomandazione: che tutti vadano all'andatura che gli è più congeniale senza strafare.
Intanto squillano ogni tanto i cellulari: Damiano Lenzi cerca il socio per la pattuglia al Mezzalama che cerca di comporre con Pellissier, la stessa cosa cercano di fare Lanfranchi e Pedrini. Alla fine se non arriva un Lunger e un altro atleta forte da chissà dove da un Sant'Antonio si farà un Sant'Antonino e di quattro se ne faranno tre, proprio come è successo all'Esercito in cui Brunod ha dovuto cedere il passo ai tre compagni, non con un certo malincuore.
Questa è anche l'ultima tappa della Coppa delle Dolomiti: a livello maschile i giochi sono già fatti con la vittoria di Riz ma in quello femminile domani sarà la giornata clou.


A Plateau Rosa per gli ultimi ritocchi

Qualcuno ha già provato il percorso ma oggi c'era nebbia fittissima

In questi giorni il Rifugio delle Guide del Plateau è un porto di mare, il centro del mondo scialpinistico. Terzetti che arrivano con enormi sacchi e terzetti che partono già bell'e che legati per fare qualche salita in quota. Questa mattina abbiamo incontrato Kilian, Troillet e Holzknecht: la nebbia fitta non ha permesso grandi giri ma almeno qualche bella ripetuta in quota con rapido cambio di assetto: via sci e su ramponi, via ramponi e su sci... La Roux ormai sola da oggi per la partenza delle bormine ha partecipato alle grandi manovre dei tre fortissimi.
All'interno i moschettieri erano appena arrivati dal Piccolo Cervino mentre Jean Pellissier e Damiano Lenzi scrutavano il volto di chi entrava in rifugio dalla bufera per vedere se possedesse i connotati che facessero al caso loro... Questo per dire che le pattuglie non sono ancora del tutto delineate e molte sorprese stanno ancora venire fuori.


Reichegger, Coppa del Mondo!

Intervista a Manny dopo il Tour du Rutor

Manny, com'è andato questo finale di coppa?
«Sostanzialmente ho avuto fortuna.»
Io credo poco alla fortuna... Comunque quali sono state le qualità che ti hanno portato a questo successo?
«Soprattutto la regolarità, credo sia questa la carta vincente per conquistare una Coppa del Mondo.»
Cos'hai pensato quando il tuo compagno Dennis ti ha detto che non avrebbe corso?
«Subito ho creduto che mi prendesse in giro ma poi ho capito che aveva la febbre e non c'era niente da fare. E devo dire che non è poi così facile trovare un socio all'ultimo momento. Ovviamente essendoci in ballo una Coppa in ultima analisi si sarebbe anche potuta spezzare la coppia Eydallin - Trento ma questo mi sarebbe spiaciuto molto. E' andata bene che siamo riusciti a convincere Seletto: ha gareggiato con Lenzi così Holzknecht ha potuto venire con me.»
Com'è stata questa ultima tre giorni?
«Ci siamo trovati tutti concordi nel dire che una gara di tre giorni sul finale di stagione era troppo. Chi tira al massimo tutto l'inverno ad un certo punto non ce la fa più: ho visto Pastoret tirare Kilian e a questo proposito debbo dire che oggi come oggi i compagni per il futuro li hanno in patria, sia Troillet che Kilian.
In ogni caso è stata la gara con più concorrenza di tutto il calendario poiché le prime 5 squadre erano tutte di altissimo livello.»
E Holz come stava? Non avete mai pensato di vincere o avete scelto di tenere delle buone posizioni e controllare la gara?
«Vincere ci sarebbe certo piaciuto. Il mio compagno è andato bene il primo giorno, il secondo è incappato in una giornata no e il terzo così così, in ogni caso l'obiettivo era la Coppa per cui missione compiuta.»
Questa è stata la tua miglior stagione di sempre: hai cambiato qualcosa nell'allenamento, nell'alimentazione?
«Non ho cambiato nessun metodo e forse ho avuto la fortuna di non ammalarmi.»
Parlaci di questo nuovo Tour du Rutor.
«Tre giorni bellissimi. Discese stupende, nemmeno un metro di crosta. Però tre giorni sono troppi, soprattutto se consideriamo che gare dure di tre - quattro giorni assegnano un punteggio analogo a quello di una gara di un'ora e un quarto come quella del Nevegal. Una cosa è certa: a due settimane dal Mezzalama un Rutor di un giorno avrebbe richiamato 300 squadre, il doppio di quante ce n'erano qui.»
Chi ti ha impressionato dei tuoi concorrenti?
«Un Troillet fortissimo: tirava il compagno in linea di massima pendenza come un trattore.»
Credi che Holz sostituirà Giacomelli nel Dream Team?
«Può darsi, in quel caso questa pattuglia risulterebbe un po' meno forte.»
E i fortissimi quattro dell'Esercito?
«Difficile formulare la pattuglia: gareggerà chi starà meglio in quei giorni. Domani un po' di riposo poi di nuovo allenamento e perlustrazione sul percorso del Mezzalama. Lunedì prossimo io, Eydallin e Brunod a Madonna di Campiglio, poi si vedrà.»
Grande Manny!


Mezzalama, molta neve sul percorso

Adriano Favre ha effettuato oggi una tracciatura preliminare

Sentiamo le sue considerazioni sulle condizioni del ghiacciaio.
«Le condizioni della parte alta - anche se è d'obbligo attendere le previsioni meteo - si presentano molto simili a quelle di due anni fa, vale a dire ottimali. Qualcosa potrebbe ancora cambiare sia per effetto del vento che per le temperature elevate. La differenza sostanziale sta nell'innevamento della parte bassa, decisamente più abbondante e in grado, sin da ora, di darci la certezza di arrivare a Gressoney con gli sci ai piedi senza alcun problema.»
Quali sono le parti da salire con le pelli e quali a piedi?
«Certamente il Castore con ramponi e sci nello zaino. Anche il Naso potrebbe essere affrontato in questo modo: il passaggio di 1200 scialpinisti soprattutto nella prima parte di discesa potrebbe scoprire il ghiaccio vivo e creare qualche pericolo e molto probabilmente si opterà per calzare i ramponi sin dal basso per poi scollinare e proseguire un tratto in discesa sempre con ramponi ai piedi.»
I crepacci non sembrano impensierire più di tanto Favre: le abbondanti nevicate e il vento forte dovrebbero aver sistemato le cose sin da quest'inverno.

Qualche novità riguarda la composizione delle top pattuglie: probabile o definitiva la rinuncia di Guido Giacomelli per problemi a un ginocchio, possibile la sua sostituzione nel dream team con Troillet e Kilian da parte di Holzknecht. I francesi dovrebbero schierare una pattuglia composta da Perrier, Bon Mardion e Buffet mentre l'Esercito ha persin troppe scelte: Reichegger, Brunod, Trento e Eydallin, in quattro per tre posti. Per ora Brunod non sta ancora bene ma potrebbe rimettersi proprio per il Mezzalama... In questo caso chi starà fuori? La dura scelta a Emanuel Conta. O si va al sorteggio?
Da non trascurare la pattuglia di Sbalbi e Blanc che con Seletto potrebbero come minimo aspirare al podio.
Dopo la metà della settimana saliremo sul ghiacciaio per incontrare alcune delle squadre che stanno ultimando l'allenamento in quota.


Coppa del Mondo ancora in gioco

Al Tour du Rutor tutto può ancora succedere

Una gara di tre giorni può ancora sovvertire la classifica di Coppa del Mondo. Le nevicate in corso potrebbero imporre modifiche ai tracciati che sono in via di allestimento anche se pare che per fine settimana sia previsto un deciso miglioramento del tempo. Venerdì si va all'Arp Vieille, sabato al Rutor e domenica verso Plontaz. In base a quanto si è visto nelle ultime gare di coppa del mondo le rotture materiali hanno fortemente condizionato le classifiche finali per cui, nonostante il vantaggio di concorrenti come Reichegger o Roux, in campo femminile, devono essere confermati dopo ben tre giorni di insidie dal momento che nonostante siano tre i percorsi il punteggio assegnato è comunque uno solo. Una gara di questo tipo più che l'exploit premia la regolarità e la resistenza dei materiali. Al momento esistono attrezzature molto sofisticate e leggere che tuttavia non sono ancora in grado di dare l'affidabilità assoluta in discesa soprattutto se usate in condizioni di grande affaticamento o in presenza di forti accumuli di acido lattico.
E così anche Kilian Jornet si gioca le ultime carte andando a ripescare un redivivo Pastoret Sola che è ritornato grande dopo due anni di appannamento e qualche chilo in più. Ad insidiare Reichegger è soprattutto Buffet, secondo nella classifica generale a 71 punti, Kilian e Trento seguono a un'ottantina di punti: anche loro non sono completamente tagliati fuori.
Laetitia Roux corre con la Bourillon e vanta 59 punti sulla Pedranzini. Conoscendo lo stato di forma delle bormine la francese non può dormire sonni tranquilli da momento che la sua squadra potrebbe essere sopravvanzata anche da altre pattuglie, addirittura dalla Clos - Pellissier.
Per il resto, analizzando l'ordine di partenza, non si vedono grandi stravolgimenti: le pattuglie sono composte a fotocopia con la Pierra Menta e i valori in campo potrebbero essere quelli di allora.