Karrera e Martinez al Tor
Parterre dei roi all'ultra valdostana
Iker Karrera, Nerea Martinez, i podi maschile e femminile 2012 al completo, con i vincitori Lopez e Canepa, Bruno Brunod, Pablo Criado, Marco Gazzola, Christophe Le Saux... Alla prossima edizione del Tor des Geants, al via il prossimo 8 settembre, tantissimi big. «Non posso mancare, ci sarò anche io perché dopo quel ritiro per congelamento dei piedi l'anno scorso ho un conto in sospeso» ha detto Marco Zanchi del Team Tecnica all'Alpstation di Schio ieri sera dove è stato presentato in anteprima il video dell'edizione 2012 della gara. A scorrere sullo schermo una serie di spettacolari slides tridimensionali con suggestiva colonna sonora. «In una gara come il Tor la crisi arriva, quello che ti aiuta, che ti porta forza, sono gli altri, il tuo team, soprattutto i volontari, perché in alcuni ristori non hai nessuno dei tuoi, proprio al Tor ho scoperto il valore dei volontari» ha detto Francesca Canepa, ultima vincitrice.
Nick Cienski: 14 ottomila in meno di due anni
Oltre all'impresa sportiva raccoglierà fondi per aiutare i bimbi sfruttati
'Scalare le montagne per mettere in salvo i bambini dai pericoli della povertà'. Si è presentato così Nick Cienski allo stand di Cocoona della fiera OutDoor. Come avrebbe detto Carlo Levi, le parole sono pietre. E in questo caso ancora di più. Designer di successo, con un passato in Benetton e in Under Armour, Cienski vive a Baltimora e ha un obiettivo molto ambizioso: scalare le 14 vette più alte della terra in meno di due anni: 'Mission 14 - 2014'. Un gioco di parole impegnativo e ancora più impegnativa è la mission: portare l'attenzione e raccogliere fondi per aiutare bambine e bambini venduti e sfruttati nei paesi poveri.
TUTTO NASCE DAL NICARAGUA - «Ero in Nicaragua e ho visto dei bambini venduti ai guidatori di camion, mi sono detto che era pazzesco e che dovevo fare qualcosa». Detto, fatto. Per portare il proprio contributo e cercare di debellare un mercato che, secondo stime statunitensi, è secondo solo a quello della droga, Cienski a partire dal 2014 scalerà 'alla velocità della luce' le vette più alte del pianeta, con un'organizzazione quasi militare, per non lasciare nulla al caso. Infatti i campi base saranno gestiti da ex Marines tornati dalle missioni all'estero con mutilazioni e infortuni. Come funziona il meccanismo, come si finanzierà e come raccoglierà i soldi per aiutare i bambini dei Paesi poveri? «I soldi per la missione vengono esclusivamente dagli sponsor, per la causa dei bambini poveri si possono fare donazioni attraverso il sito o acquistare gadget, sempre tramite il sito. Contiamo molto per diffondere il messaggio anche sui social».
PROGRAMMI DI SENSIBILIZZAZIONE - Ma come vengono scelti i Paesi e in che modo verranno aiutati i bambini? «Non abbiamo voluto creare un'altra charity, in concorrenza con organizzazioni già ben radicate, ma ci sono tre persone che studiano attentamente le situazioni e selezionano le charity. La nostra valutazione è che dobbiamo arrivare alle famiglie, ai bambini, prima che entrino nel giro della prostituzione e del malaffare, con programmi di sensibilizzazione, anche nelle scuole e altre iniziative. È stato calcolato che un bambino venduto a sette anni vale circa due milioni di dollari entro i quattro-cinque anni successivi e a quel punto diventa una guerra a mezzi impari e pericolosa». Ski-alper seguirà l'impresa di Nick Cienski nei prossimi mesi, stay tuned! Per info e donazioni: www.mission14.org
Francesca Canepa all'Eiger nonostante il psoas
La valdostana ha un'infiammazione muscolare
Terzo posto alla Ice Trail Tarentaise, vittoria alla Ronda dels Cims e... prossima tappa Eiger Ultra Trail, versione 101 km. Francesca Canepa continua a stupire. La valdostana, infatti, non è al top, nonostante i risultati top. «Ho un'infiammazione al muscolo psoas: riesco ad andare bene in salita e in discesa, ma nei tratti più veloci faccio fatica, dipende dalla giornata» ci ha detto Francesca in occasione della serata sul trail organizzata da Montura all'Alpstation di Schio. Nonostante questo conta di essere in gara questo fine settimana in Svizzera, mentre non sarà agli Europei, alla Trans d'Havet, che ha vinto l'anno scorso, ma alla Speedgoat, negli Stati Uniti. Poi naturalmente l'obiettivo principale, l'UTMB e il Tor des Geants. Una stagione partita con un po' di problemi al ginocchio, ma entrata nei giusti binari. «Siamo soddisfatti della Ice Trail - ha detto l'allenatore Renato Jorioz - nei parziali in salita e in discesa era sui tempi della Forsberg, ha perso solo nel tratto veloce». Francesca non si ferma mai...
Un extraterrestre di nome Kilian
La settimana 'pazzesca' del catalano, dal Bianco alla Tarentaise
Un fine settimana quanto mai ricco di gare, con il loro carico di classifiche, emozioni, successi e delusioni, rischia di fare perdere il senso di quello che è successo tra giovedì mattina all'alba e domenica pomeriggio. Alla vigilia della Ice Trail Tarentaise, la durissima gara delle Skyrunner World Series che si è corsa nel fine settimana, Kilian Jornet ha scritto in un post scherzoso: 'Ma :( ma la partenza è alle 4?'. Il fotografo Ian Corless, ormai parte integrante della tribù dei 'trail runner', gli ha risposto, altrettanto scherzosamente: 'Sì, ma puoi partire alle 6, così lasci qualche possibilità di vittoria agli altri'. Spesso dietro alle battute c'è la verità.
NUMERI IMPRESSIONANTI - Kilian, questo 'ragazzo di montagna', giovedì mattina all'alba è salito sul Monte Bianco con Mathéo Jacquemoud per battere il record di salita e discesa a piedi: sono quasi 4000 metri di dislivello e circa 32 km. Tempo: 4h57' e possiamo immaginare che Kilian abbia perso qualche minuto per aiutare Mathéo ad uscire dal crepaccio nel quale era caduto… Un record che resisteva da più di 20 anni…
GARA MASSACRANTE - Domenica mattina all'alba Kilian si è presentato regolarmente alla partenza della Ice Trail Tarentaise: 65 km, 5000 metri di dislivello, diversi picchi sopra i 3000 metri, tanti tratti sulla neve. Naturalmente il 'ragazzo di montagna' ha vinto e, tanto per non annoiarsi, ha fatto gran parte della corsa con D'Haene, vincitore dell'ultima UTMB. Kilian è così, oramai si annoia, almeno per parte della gara cerca compagnia. Come ha rilevato carreraspormontana.com, il tempo di Kilian in Tarentaise è stato di 40 minuti superiore della Transvulcania… che è 20 km più lunga.
UMANO O EXTRATERRESTRE? - Quello che ha fatto Kilian è pazzesco. Eppure chi lo conosce avrebbe scommesso su una sua vittoria domenica. È vero, anche lui a volte è umano, per esempio quando è arrivato secondo all'ultimo Vertical di Chamonix dietro a Padua, quando ha avuto una crisi sulla salita del Mezzalama, quando alla Transvulcania 2012 è stato battuto da Dakota Jones. Tutti episodi, direi eccezionali. Nel primo caso si tratta della gara più per specialisti del 'circus' (e Kilian è l'unico a correre vertical, maratone, ultra…), nel secondo della classica eccezione, in una gara che non ha mai favoriti ma tante incognite, nel terzo di una corsa pochi giorni dopo la fine della stagione dello scialpinismo. La verità è che Kilian è un fenomeno e al momento non si vede nessuno in grado di insidiare la sua schiacciante supremazia. Tempo fa Marco De Gasperi, uno che in gara Kilian l'ha battuto e su certe distanze può ancora batterlo, mi diceva che quello che è sbalorditivo del 'ragazzo di montagna' è proprio la sua sregolatezza. Mi spiego meglio, Kilian fa delle cose che sono contro ogni insegnamento della scienza dell'allenamento: grandi sforzi a pochi giorni da gare importanti, carichi di lavoro mostruosi prima di impegni importanti. Eppure, nonostante questo, vince. «Il giorno prima della gara sul Monte Kinabalu era salito in cima alla montagna, un errore grossolano, eppure mi ha superato in discesa sull'asfalto, il mio pane» ha aggiunto De Gasperi. Ecco, Kilian è questo, un 'gran lavoratore' in termini di dislivello annuo, in allenamento o in gara, con caratteristiche genetiche uniche. Fin da piccolissimo è stato abituato a camminare tanto, ha vissuto in quota, in un rifugio… un 'ragazzo di montagna'.
CERCASI DISPERATAMENTE OUTSIDER - Detto di Kilian, rimane una riflessione sulle gare di outdoor running. Quando c'è lui si sa come va a finire e a lungo andare questo può essere un problema. Seguire una gara per sapere chi è il 'primo degli umani'? Chi potrebbe essere l'anti Kilian? A breve scadenza non sembra esserci nessuno all'orizzonte. Almeno nessuno così completo, poi su singole gare, su singole discipline forse. Sarà un giovane che viene da un ambiente senza regole come quello del trail, per esempio Philipp Reiter? Oppure qualcuno che arriva dall'ambiente più 'scientifico' della corsa in montagna, alla De Gasperi? Qualche tempo fa qualche utente dei nostri 'social' ipotizzava una sfida con Bernard Dematteis… Perché no, Intanto accontentiamoci di vedere la sfida Pivk-Kilian alla Dolomites SkyRace!
Bushido e Supreme Max, due idee di trail
Live Friedrichshafen - Le novita' La Sportiva e Tecnica
Nel variegato mondo del trail che vedremo nella primavera 2014 sono tante le modifiche sui modelli già esistenti e numerose le novità assolute. Una delle aziende più dinamiche è La Sportiva.
HI-TECH RUNNING - La novità più importante dell'azienda di Ziano di Fiemme è la Bushido, una proposta più light (280 g) rispetto a Raptor GTX, che il brand indica per 'mid-long' distance. Tra gli highlights STB control system, uno scheletro in TPU posto lateralmente sulla tomaia nella parte mediale con funzione stabilizzatrice.
Savage GTX invece è la versione della collaudata Raptor GTX con Gore-Tex mentre Wild Cat 3.0 è la versione tutta nuova della Wild Cat.
FILOSOFIA OVERSIZE - Tecnica continua a seguire la filosofia oversize con la versione rinnovata della Supreme Max (2.0), il modello per ultra distanze che ora ha una suola iniettata in eva meno 'over' e sfrutta la costruzione bridge che combina un tessuto mesh con seamless e microfibra per avvolgere il piede.
È tutta nuova la Inferno Xlite 2.0, modello da corsa all terrain più leggero (320 g) e versatile con sistema di chiusura rapida speed lace. Infine Spectrum X-Lite è la scarpa all terrain più leggera (300 g) nella filosofia 'door to trail'.
A tutto outdoor running
Live Friedrichshafen - Tante proposte per correre nella natura
Secondo giorno di fiera a Friedrichshafen dove trail e skyrunning sono ancora le discipline al centro dell'attenzione nel segno dello sport outdoor naturale e della libertà.
SUPERLIGHT - La leggerezza di calviniana memoria continua a essere un valore anche se alla fiera si è parlato meno di natural running e barefoot. Da segnalare la proposta di uno dei profeti del minimalismo, Inov-8, che ha portato in stand il modello 150, come i grammi di peso di questa sottile pantofola da running. A fare concorrenza è arrivata anche Häglofs che in realtà propone una linea ultralight da 190 grammi che viene classificata per il fast hiking. Il brand scandinavo ha anche presentato il modello da ultra-trail Gram Gravel e uno zaino trail con pratica sacca idrica apribile completamente da un lato per facilitare le operazioni di pulizia.
SCARPA E IL RUNNING - Il brand veneto, dopo avere presentato l'anno scorso la prima linea per la corsa nella natura, ha ampliato la gamma con la nuova Ignite per distanze medie e lunghe che sfrutta una suola studiata internamente.
SCOTT VERTICAL - Novità anche in casa Scott con il cavallo di battaglia T2 Kinabalu proposto ora in rosso e in verde e la Trail Rocket, scarpa mutuata dalla Race Rocker da strada, pensata per vertical e corsa in montagna. Sull'account Twitter di skialper tutte le foto delle principali novità presentate ad Outdoor 2013.
Outdoor comincia all'insegna del cauto ottimismo
Friedrichshafen Live - Ecco le prime novita'
903 espositori da 42 Paesi per un totale di 85000 metri quadrati: questi i numeri della fiera Outdoor di Friedrichshafen, in Germania, inaugurata giovedì. Una vetrina importante per capire quali saranno i trend della stagione estiva 2014 negli sport outdoor. E per tastare il polso al mercato. La parola d'ordine è cauto ottimismo. I dati a consuntivo parlano infatti di un saldo positivo del 2 per cento con una situazione europea a macchia di leopardo che vede alcune realtà in crescita e altre in calo.
NOVITÀ - Non mancano le novità. Girando per gli affollati stand abbiamo visto la nuova scarpa da ultra trail di The North Face, quella per lunghe distanze di Dynafit (MS Pantera) ma anche un marsupio camaleonte di Camp (Up) che si trasforma in zaino light. Salomon propone l'ampia gamma di scarpe da trail puntando sul city trail e presenta i nuovi pantaloncini e gonna e le magliette top di gamma, già visti indossati dagli atleti top nelle ultime gare (bello il celeste della linea femminile) mentre The North Face ha esposto l'abbigliamento che useranno i propri atleti all'UTMB. Sul fronte tecnologico da segnalare un GPS Garmin (Monterra) con rilevatore dell'indice dei raggi uv. Sull'account Twitter di Ski-alper le foto di alcuni prodotti presentati.
Ice Trail Tarentaise, battaglia da giganti
Kilian favorito e partecipazione top nella gara del fine settimana
L'appuntamento è domenica prossima, 14 luglio. A Val d'Isère (Fra) si correrà l'Ice Trail Tarentaise, la corsa 'dei giganti'. Prima di tutto perché la gara di 65 km e 5000 m D+ toccherà quota 3653, come agli albori dello skyrunning e poi perché, essendo inserita nel calendario delle World Series, vedrà al via tantissimi big in una sfida avvincente.
UOMINI - Inutile dire che Kilian Jornet sarà l'uomo da battere. Dovrà vedersela con Francois D'Haene, vincitore dell'ultimo UTMB, con il giovane tedesco Philipp Reiter, con lo spagnolo Jordi Bes, con lo statunitense Rickey Gates, con il nostro Fulvio Dapit e con il francese Nicolas Pianet.
DONNE - Ancora più avvincente la sfida rosa, con Francesca Canepa fresca vincitrice della Ronda dels Cims che sfiderà Nuria Picas ed Emelie Forsberg. Ci saranno poi Anna Frost, Shona Stephenson, Emelie Lecomte e Julia Boettger, che l'anno scorso arrivò seconda alla Diagonale des Fous.
RECORD - Sul percorso della gara sono stati registrati diversi record del mondo vertical (1000 metri tra quota 2000 e 3000 su un percorso di 3 km circa). L'ultimo, nel 2002, porta la firma di Marco De Gasperi (34'51'').
De Gasperi, obiettivo Marathon du Mont Blanc
'Non me la sono sentivo di ritirarmi all'Aizkorri, c'era troppa gente'
Una cavalcata di 20 km con Kilian. Fino a circa metà gara in tanti hanno sognato sentendo il nome di Marco De Gasperi al comando a Zegama. Ma come è andata veramente la gara di Marco? Quando ha deciso di prendere il via? «L'idea era quella di fare una ricognizione, accompagnando un amico che faceva la gara, per poi partecipare l'anno prossimo, visto che sono reduce da un periodo di stop forzato a causa dei miei problemi al ginocchio - esordisce De Gasperi -. Poi, quando mi sono trovato a Zegama e ho respirato l'atmosfera, quando ho visto la gente, c'è stata quella spinta a provare, a rimettere un pettorale dopo sei mesi, ma con l'idea di fare solo la prima parte della gara, magari fino all'Aizkorri, perché volevo vedere quella salita».
LA GARA CON KILIAN - Una prima parte di gara da 'sparring partner' di Kilian… «Siamo stati insieme, ho visto che non voleva forzare, non abbiamo viaggiato su ritmi insostenibili, solo dopo il km 12, dove c'è una strada da correre veloce, in piano, io mi sono messo da parte perché non ho ancora la velocità nelle gambe e ci hanno raggiunti tre o quattro atleti, credo che Kilian si sia giocato lì il record, oltre che per il fatto che la parte finale negli ultimi anni è più lunga, perché viaggiavano sui 4' a chilometro e invece si potevano fare i 3'30''».
IL RITIRO - E il ritiro? Quando hai deciso e perché? «L'idea iniziale era di arrivare all'Aizkorri, sono arrivato quasi in cima, ma non me la sono sentita di ritirarmi proprio lì, con tutta quella gente, come pure a Sancti Spiritu…». Come ti sei sentito in gara? «Certo, un po' pesante, poi non abbiamo fatto ritmi insostenibili e sapendo che avrei corso 20 km ho potuto dosare le forze in maniera diversa dagli altri, però sono contento perché non ne ho risentito e lunedì ho fatto regolarmente due allenamenti».
I PROSSIMI APPUNTAMENTI - I prossimi appuntamenti? «Domani sono all'Orobie Vertical, dove voglio divertirmi e comunque non conterà la velocità, poi il fine settimana successivo a Imperia per il Campionato Italiano di Corsa in Montagna. In quel caso, invece, la gara sarà veloce e credo che ne risentirò visto il mio stato di allenamento. Però voglio testarmi in vista della Marathon du Mont Blanc di Chamonix di fine giugno. Dopo tutto quello che è successo negli ultimi due anni vivo alla giornata».
Dawa Sherpa: 'solo gare fino a 100 km'
Il nepalese fara' ancora la TDS e Matterhorn Ultraks
Per la prima volta nella sua lunga carriera ha qualche 'acciacco' fisico. «Dachhiri Dawa Sherpa, il formidabile trail runner nepalese che ha vinto la prima UTMB nel 2003 e l'ultima TDS (per citare solo due 'ciliegine' sulla torta in una carriera ricchissima di successi prestigiosi a partire dal 2001) per la prima volta si è fermato per qualche tempo per un piccolo fastidio al ginocchio. «È colpa mia, non ho preso le giuste precauzioni dopo che ho sentito male, ma fra poco tornerò a correre».
SCI DI FONDO E CORSA - Dawa Sherpa, uomo di punta del Team Quechua, è un teorico dell'allenamento misurato. «Da novembre a marzo non corro, faccio solo sci di fondo (ha rappresentato il Nepal a Torino e Vancouver), poi in stagione più che allenamento, faccio gare quasi tutti i fine settimana, ma in settimana non ho il tempo». Dawa, infatti, lavora in un'impresa edile in Svizzera. Nato il 3 novembre del 1969 in un piccolo villaggio nella regione dell'Everest, ha passato sette anni in monastero e… camminato molto, in quota, anche perché al suo paese non ci sono strade. «È vero che vivendo in quota adatti il tuo fisico e lo rendi più prestante in certe condizioni, ma non è un fattore genetico, quando scendi a valle, torni ad avere le caratteristiche fisiologiche di una normale persona. Io, per esempio, ho pochi globuli rossi ora, sotto il livello minimo, eppure ho vissuto in quota per anni».
UTMB ADDIO - Vincitore della prima edizione della gara 'monstre' attorno al Monte Bianco, Dawa Sherpa l'anno scorso, nella decima edizione, ha vinto invece la TDS: «Oggi l'ambiente è cambiato molto rispetto a quella prima vittoria, c'è più business, ci sono più soldi e più team, più aspettative». Intanto nel programma di quest'anno, tra le altre, ci sono anche la Matterhorn Ultraks, ancora la TDS e la Biella Oropa Monte Camino. «Non farò più l'UTMB, voglio fare gare tra gli 80 e i 100 km, massimo 115».
PIZZA E VULCANI - La gara più bella? «Difficile a dirsi, però qualche anno fa mi sono divertito molto alla Volcano Trail, in Sicilia e ricordo una pizza buonissima» ci ha detto Sherpa, che consuma circa 5 scarpe a stagione.
Super Moletto pensa gia' alla Spagna
Il forte specialista dei vertical in gara il 18 maggio nelle World Series
Prima la vittoria al vertical Cossogno, poi domenica il Cornizzolo. Marco Moletto ha iniziato alla grande la stagione estiva dei vertical. «Mi sento bene, non sono ancora al top della forma perché non voglio caricare troppo subito ma sono contento, non pensavo di vincere, credevo in un secondo posto» ha dichiarato il cuneese dopo la gara di domenica. Tra i programmi delle prossime settimane il Cara Amon Vertical Kilometer del 18 maggio, in Spagna, che fa parte del circuito World Series, poi la Trentapassi Vertical, l'Orobie o il Monviso. Da notare che nella prestazione al Conrizzolo dell'anno scorso Marco aveva fermato il cronometro a quasi tre minuti in più.
Lussarissimo Down Up, Pivk batte Kuhar
Nella gara rosa vittoria di Marita Kroehn, oltre 200 partecipanti
Oltre 200 partecipanti per la ormai classicissima Lussarissimo Down Up del Monte Lussari, presso Tarvisio (Ud). Il vertical notturno di venerdì sera quest'anno ha visto al via, oltre al favoritissimo Tadei Pivk, anche il forte sloveno Nejc Kuhar, sulla carta i due atleti che potevano osare la vittoria. Si racconta di un Pivk abbastanza preoccupato per la presenza dello sloveno, che avrebbe potuto dargli fastidio nella gara di casa. Una gara che quest'anno presentava anche qualche incognita in più perché, a differenza dell'anno scorso, quando fu corsa sulla pista di sci Di Prampero, a causa dello scarso innevamento, si è svolta lungo il sentiero del Pellegrino. Tracciato che quest'anno differiva da quello tradizionale nell'ultimo tratto, che fa parte di un nuovo percorso per lo scialpinismo predisposto dalla Promotur. Ultimo tratto che, a detta dei protagonisti, è stato quello più insidioso, con neve difficile e poca aderenza.
LA GARA - Alla fine, sullo scenografico traguardo del Monte Lussari, con tempo bello e temperatura di qualche grado sotto lo zero, è transitato primo sempre lui, Tadei Pivk. con il tempo di 46' 28'', seguito proprio da Kuhar, al quale ha rifilato 2' 56'' di distacco sul tracciato di 5 km e 1.000 metri di dislivello. Pivk correva in casa, conosceva benissimo il percorso, e questo è stato sicuramente un bel vantaggio, ma la prestazione è stata notevole, a dimostrazione della grande stagione che sta vivendo Tadei. Al terzo posto l'austriaco Niklas Kroehn, con 50' 30''. Nella top ten, nell'ordine, anche Marco Del Missier, Silvio Wieltschnig, Paolo Meizinger, Gino Caneva, Anze Senk, Alessandro Piccoli e Giuseppe Della Mea. Nella gara rosa vittoria di Marita Kroehn, moglie di Niklas, che ha fermato il cronometro a 1h.04'.17''. Al secondo posto Anna Finizio (1h.07'42'') e al terzo Alessia Kratter (1h08'38''). Da segnalare che quest'anno la competizione era aperta anche alle ciaspole e il primo classificato ha impiegato circa 12 minuti in più di Pivk.












