Marco Moletto: 'Mi piacerebbe fare la Mountain Attack'

Il piemontese sta preparando i vertical di Limone e Fully

Secondo alla Scaldagambe sabato scorso insieme a Fabio Bazzana… già pronto per altre gare. Marco Moletto, il talentino piemontese che da quest'anno corre con il Team La Sportiva e passa con disinvoltura dalle scarpe agli scarponi da ski-alp, è quasi al termine di un'altra stagione estiva e guarda già avanti. «Sono contento, nelle gare più importanti ho abbassato i tempi rispetto all'anno scorso, a Chamonix di due minuti, alla Ivrea-Mombarone di un minuto ma avrei potuto fare meglio se non avessi sbagliato percorso» dice Marco. Un po' di calo a fine giugno-luglio, e poi la forma è tornata al top. «Mi capita sempre così, soffro il caldo e poi, facendo gare tutto l'anno, è fisiologico».

OBIETTIVO FULLY - Marco Moletto è già 'in pista' per le prossime gare. «A fine agosto-settembre arriva il mio periodo di forma migliore, voglio fare bene Fully, ci tengo, e poi vicino a casa ho un pendio molto simile, perfetto per allenarmi, prima invece andrò a Limone del Garda». 

ARRIVA L'INVERNO -
Marco ha scritto sul suo account Facebook che farà la Sellaronda Skimarathon con Fabio Bazzana ma i progetti invernali vanno oltre. «Parteciperò come l'anno scorso alle notturne piemontesi e a quelle valdostane, che sono sempre molto competitive, poi non mi dispiacerebbe andare a Saalbach per la Mountain Attack e parteciperò sicuramente ai Campionati Italiani nel Vertical».  


UTMB: record e sorprese

Podio maschile difficile da pronosticare, immensa Bosio

Record su record, sorprese su sorprese. Dopo anni di rinvii, percorsi 'inventati', maltempo, finalmente una UTMB da incorniciare. Due vincitori giovani (25 e 29 anni), due record di gara, due sorprese, con sorprese anche sugli altri gradini del podio. 

SORPRESA HERAS - Che Miguel Heras sia tra i runner più forti e con esperienza non ci sono dubbi, ma che potesse rischiare di vincere dopo una stagione ai box era cosa che neanche gli uomini Salomon potevano sperare. Si è iscritto all'ultimo Heras e ne è valsa la pena, anche se è stato battuto da Xavier Thevenard, simpatico ragazzo del Jura, già vincitore nel 2010 della CCC, senza assistenza. Anche in questo caso alzi la mano chi avrebbe scommesso su Xavier… e sul record… E che dire di Javier Dominguez Ledo, basco, terzo in autosufficienza. Un nome che anche i colleghi spagnoli hanno più volte storpiato in Hernandez e Martinez. Era forse meno una sorpresa Rory Bosio, la statunitense che da settimane provava il percorso, però… fare la gara più veloce della storia della UTMB, arrivare settima assoluta, probabilmente a due ore da Picas e Roca (che quando scriviamo questa notizia non sono ancora arrivate…)… non è da tutti.  

METEO OK -
Tempo soleggiato e caldo in partenza, poi fresco e umido nella notte, ma decisamente una delle edizioni migliori da questo punto di vista e i tempi lo dimostrano. Si è vissuta una giornata di sport indimenticabile, con tanto pubblico di giorno e di notte.<

ITALIA MALE, MA C'E' LA FORI - Maluccio, inutile negare che le speranze erano per Francesca Canepa, ritiratasi nella notte a Courmayeur per un paio di storte. Tra gli uomini, dopo il ritiro di Cavallo per noie al ginocchio quando era a ridosso dei primi dieci, anche quello di Stefano Ruzza. Aspettiamo la fine della gara ma non si può ricordare questa edizione come una delle migliori. Al momento di scrivere è quarta Katia Fori, alla fine sempre una garanzia. 

RITIRI -
Jonas Buud, Seb Chaigneau, Krupicka, Canepa… tanti i ritiri nella gara della vita (per tanti). Storte, acciacchi, tendini d'Achille… La UTMB è così, è gioia e delusione. Julien Chorier aveva puntato molto su questa gara, eppure dopo una buona parte in testa, si è dovuto accontentare del sesto posto e difendere dagli attacchi della Bosio. Forse il più grande deluso, più ancora di Chaigneau, è lui. Ma al traguardo ha ballato ed era sorridente, abbracciato a moglie e figli. È proprio questa la lezione della UTMB, quella di Dominguez solo e senza assistenza ai punti di rifornimento, con un amico che ha cercato fino all'ultimo di farsi accreditare per dargli una mano, oppure quella di Dawa Sherpa, primo vincitore della UTMB, che ha fatto l'assistenza a un altro atleta nepalese, massaggiandolo e dispensando consigli utilissimi. Oppure quella ancora dei tantissimi che stanno ancora correndo (camminando) attorno al Monte Bianco. Un sogno si è avverato, per chi ha vinto e per chi vincerà se arriverà. 


Si va verso un 'Mini-Adamello'

Il Memorial Stedile sara' sempre piu' la gara giovani della manifestazione

In attesa di vedere gli interessanti filmati della serie di trasmissioni televisive 'Voyage dans la Grande Course' che verranno proiettati il 29 agosto alle 20,45 presso la Sala Polivalente di Arvier (Ao), gli organizzatori delle gare della Grande Course non sono stati fermi in questi mesi. È il caso dell'Adamello Ski Team.

OBIETTIVO GIOVANI - «Noi l'anno prossimo non organizzeremo l'Adamello Ski Raid - dice Alessandro Mottineli, 'patron' della gara, perché è a cadenza biennale, ma non per questo ci siamo fermati. Diamo appuntamento a fine novembre, tra la seconda e la terza domenica, sul ghiacciaio Presena con la consueta gara riservata alle categorie giovanili che però ricalcherà sempre di più, anche nel nome, l'Adamello Ski Raid, proprio per non avere un buco di due anni». Il Memorial Stedile, dunque, sarà sempre più un Mini-Adamello… «Sarà naturalmente una gara ben più corta e facile, non paragonabile, ma l'idea è quella di avere un Mini-Adamello» aggiunge Mottineli.

NOVITA' UNDER… - Anche Mezzalama e Patrouille des Glaciers, come Tour du Rutor, Pierra Menta e Adamello Ski Raid, starebbero pensando a una gara per le categorie giovanili. Se ne è parlato a giugno in una riunione del circuito e potrebbero esserci delle novità…
 


Anche Miguel Heras alla UTMB

Forfait di Dakota Jones

Dopo una pausa a causa di un infortunio, è entrato nella lista degli scritti dell'ultimo minuto della UTMB Miguel Heras. Il forte atleta Salomon, già protagonista due anni fa prima del ritiro a 30 km dall'arrivo, completa una 'pattuglia' di atleti del brand francese formata da Julien Chorier, Giuliani Cavallo e dal canadese Gary Robbins. Non parteciperà, invece, contrariamente a quanto si pensava, lo statunitense Dakota Jones, che avrebbe dovuto fare il suo rientro nelle gare europee proprio a Chamonix.

METEO - È ancora presto per previsioni affidabili, però la tendenza per i giorni di gara vede tempo instabile, con possibili temporali e temperature minime intorno ai 7-9 gradi e massime intorno ai 20 gradi a quota 1000. In tanti stanno già incrociando le dita…


Oltre 1200 atleti alla Mountain Running Cup

La Red Rock ha chiuso la manifestazione targata La Sportiva e Gore-Tex

Si è chiuso ieri con la Red Rock di Vezza d'Oglio il prestigioso 'challenge' La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup. La vittoria finale è andata a due atleti top del calibro di Ionut Zinca ed Emanuela Brizio. «Il challenge 2013 ha visto la partecipazione di circa 1200 concorrenti, riscuotendo unanimi consensi - ha detto Massimo 'Macha' Dondio de La Sportiva -. Siamo alla seconda edizione con un format non ancora definitivo, ma il circuito piace per come riesce a valorizzare mediaticamente atleti, gare e movimento. Abbiamo già in mente migliorie per il 2014 quindi non ci resta che dire…. Avanti tutta»

LA SPORTIVA GORE-TEX MOUNTAIN RUNNING CUP
Ranking maschile

1. Ionut Zinca
2. Paolo Bert
3. David Lopez Castan
4. Gyorgy Szabolcs Istvan
5. Daniele Cappelletti
6. Miguel Caballero Ortega
7. Adell Cristobal
8. Christian Varesco
9. Paolo Longo
10. Anton Lukas Arquin
Ranking femminile
1. Emanuela Brizio
2. Debora Benedetti


Transalpine Run, la gara dei record

La partenza il 31 agosto da Oberstdorf, arrivo a Laces, in Alto Adige

L'appuntamento è dal 31 agosto al 7 settembre. La Gore-Tex Transalpine Run, giunta alla nona edizione, è una delle corse a tappe più interessanti, per un totale di 320 chilometri dalla Germania all'Italia, passando per la Svizzera e l'Austria. Ogni tappa è lunga in media 35 km con circa 2000 metri di dislivello positivo e l'edizione 2013 sarà probabilmente la migliore di sempre, per diversi motivi.

PERCORSO ANCORA PIÙ DURO - Probabilmente l'ultima delle otto tappe sarà la più selettiva in assoluto. Il percorso da Solda a Laces, in Alto Adige, prevede ben 3000 metri di dislivello positivo e il passaggio sul passo più alto mai raggiunto nella storia della gara, oltre quota 3100 al Madritsch Joch. La tappa più dura però potrebbe essere la terza, da St. Anton (Aut) a Samnaun (Ch). La partenza verrà data il 31 agosto da Oberstdorf, in Germania.

TANTI BIG - Il secondo motivo di interesse per l'edizione 2013 è la partecipazione: ad oggi sono iscritti Tofol Castaner-Philipp Reiter, Dimitris Theodorakakos-Cameron Clayton, Silvia Serafini-Oihana Kortazar, Maud Gobert-Stephanie Jimenez, Nuria Dominguez (in copia mista con Bustillo Chemari Rodriguez). La gara prevede la formula team-race di due persone, con cinque diverse categorie, compresa quella mista uomo-donna. 
http://en.transalpine-run.com 


Brooks Pure Grit 2, minimal si' ma ben ammortizzata

Abbiamo sottoposto a uno stress test il modello della Casa statunitense

La versione 2 della Pure Grit, modello trail minimalista del brand statunitense, già testata all'interno della Guida Outdoor Running 2013 (pag.195), mi ha sempre incuriosito, con quella sua forma asimmetrica e quel giallo della suola decisamente vistoso. Dopo il test ecco l'occasione per provarla… a fondo. Non una semplice prova ma uno stress test, usandola tutte le volte che sono andato a correre negli ultimi due mesi.

MINIMAL SOFT - Premetto che non ho mai corso precedentemente con scarpe minimal. Il primo approccio non è stato semplicissimo. All'inizio mi stringeva ai lati e anche il tallone snello e curvo, decisamente rigido, mi creava qualche problema. Per dirla in poche parole, con altri modelli mi sono trovato subito come con una pantofola, mentre la Pure Grit ho dovuto indossarla un po', tenerla qualche giornata ai piedi nella vita di tutti i giorni prima di sentirla mia.

QUESTIONE DI FEELING - Passati i primi giorni, la Pure Grit si è adattata al mio piede (o il mio piede si è adattato) alla perfezione. È stata la mia fedele compagna di viaggio sulle colline moreniche della Brianza, nella brughiera di Ivrea, lungo i prati del Lago di Costanza, sulle rocce del Mirador del Rio o sulla tagliente pietra lavica di Lanzarote. Circa 200 chilometri con anche qualche piccolo tratto asfaltato.

DOPO DUE MESI… - Il terreno lavico di Lanzarote l'ha messa a dura prova. Eppure la Pure Grit si è difesa bene e mi ha permesso di valutarla nelle condizioni più estreme. La suola con tasselli poco pronunciati è sicuramente più adatta a terreni compatti o erba asciutta, ma anche sulla pietra, purché non troppo scivolosa o bagnata, ha un grip accettabile. La reattività è molto buona e la protezione dalle asperità del terreno sorprendente. L'ammortizzazione, almeno per uno come me che pesa 65 kg, non fa rimpiangere una scarpa da running tradizionale. Il tallone rigido, tanto fastidioso all'inizio, è un ottimo supporto. La linguetta e allacciatura asimmetrica garantiscono un'ottima chiusura e aderenza della scarpa. La tomaia in mesh la rende fresca nei mesi estivi. La nav band che avvolge il collo, onestamente, non sono stato in grado di valutarla. Non so quale parte abbia nel creare quell'effetto di quasi perfetto fit che sicuramente dipende tanto da linguetta e allacciatura ma probabilmente ha la sua ragione di essere.

QUALCHE DIFETTO? - Rispetto a quello che ci si aspetterebbe da un modello minimal, il peso non è certo da piuma (283 grammi) e quando si incontra un prato bagnato, l'acqua entra facilmente dalla punta nonostante la protezione. Sui sassi bagnati non si può correre come se si avessero due ventose ai piedi...

PER CHI - Ideale per trail poco tecnici e come da scarpa da allenamento, la Pure Grit si comporta bene sul compatto, su strade bianche, sentieri e anche su qualche tratto asfaltato. La calzata è veramente ben studiata e l'impostazione non esasperata ne fa un modello ideale per la transizione dalla corsa tradizionale al natural running. Si difende dall'usura dei terreni duri.


Rambaldini e Bottarelli da record alla 5 Ponti

Il bresciano si ripete dopo la vittoria alla Blumon Marathon

Tutto come da pronostico alla 5 Ponti di Bagolino (Bs) gara di corsa in montagna con 1000 metri di dislivello per 16 km. La vittoria con record di gara è andata all'atleta dell'Atletica 90 Alessandro Rambaldini già vincitore della Blumon Marathon domenica scorsa. 1h 21' 06'' il tempo di Rambaldini che ha preceduto Marco Zanoni (1h 23' 13'') e Dino Melzani, vincitore dell'ultima edizione (1h 25' 24''). Al quarto posto l'atleta di casa Giovanni Paris, quinto Cristian Badini e al sesto posto l'atleta di casa Claudio Lombardi che parteciperà anche al Tor des Geants. Vittoria netta con record di Sara Bottarelli (1h 39' 07'') nella gara rosa. A secondo posto Cristina Dusina (1h 47' 57'') e al terzo Lara Bonora (1h 48' 47'').

SUPER RAMBO - Ecco le dichiarazioni al traguardo di Rambaldini: «Percorso molto bello con due salite e due discese, bella soprattutto la volata finale verso il traguardo, veloce. Sono contento di avere vinto qui anche perché da ragazzo venivo a divertirmi in pineta. Questo inverno ho fatto lavori di potenziamento molto pesanti con il mio allenatore Massimo Galeazzi che hanno dato i loro frutti. Quest'anno ho puntato tutto sulle gare in Valle Sabbia, l'anno prossimo voglio provare altre gare di montagna a bergamasca o in Valle d'Aosta». «Non sono abituata a gare così lunghe ma mi sono trovata bene, il percorso è molto bello e ho trovato tanta gente a fare il tifo», ha detto Sara Bottarelli.


Il Fletta Trail parla eritreo

Gara record di Kidane Habtom e grande rimonta di De Gasperi

Grandi nomi oggi al Fletta Trail di Malonno (Bs), 'paese della corsa in montagna'. L’eritreo Abraham Kidane Habtom ci ha messo davvero poco a far capire di essere il favorito. Suo il forcing devastante iniziale. A controllarlo ci hanno provato prima i Kenioti Nicodemus Biwott e Peter Bil, per lasciare poi spazio a Marco De Gasperi e al ceco Robert Krupicka

SUPER DISCESA - La discesa da Fletta a Malonno su sentieri poco tecnici ma molto veloci intervallati da alcuni strappettini, come spesso accade al FlettaTrail, ha rimescolato le carte: Kidane sembrava in difficoltà mentre dietro Marco De Gasperi ha cominciato una rimonta impressionante. A One il vantaggio di Abraham Kidane era sceso a 1’11” ma il sogno finiva qui per gli inseguitori. L'eritreo ha vinto fermando il crono a un incredibile 1h27’44”, quasi 4’ sotto il precedente record griffato Lele Manzi 2008. Secondo Marco De Gasperi a soli 53” e terzo Robert Krupicka (1h29’17”). A seguire: Peter Bil 4°, Emanuele Manzi 5° e Nicodemus Biwott 6°, Pavel Brydl 7°, Tommaso Vaccina 8°, Franco Bani 9° e Corrado Bado 10°

GARA ROSA - Elisa Desco ha realizzato uno dei suoi capolavori più belli: nella prima parte a fare gara con lei la capitana della nazionale lunghe distanze Antonella Confortola, che ha rintuzzato gli attacchi di Elisa. Nella discesa e repentina risalita tra Narcos e il Campass la Desco è volata via e sul tetto della gara al Plas di Pra del Biss aveva un vantaggio superiore ai 3’. Finale con il nuovo record: 1h45’50”. Al scondo posto Monica Pont Chafer, staccata oltre 7’ e protagonista di bella rimonta finale e terzo gradino del podio per sua maestà Antonella Confortola.  


Un trail autogestito per aiutare chi ha bisogno

Anche Cinzia Bertasa nelle Orobie per battere la sindrome di Lesch-Nyan

Correre per aiutare gli altri. È questa la nobile causa di un gruppo di runner del quale fanno parte, tra gli altri, Marco Zanchi e Cinzia Bertasa. Proprio per sensibilizzare sull'argomento, domenica, con partenza a mezzanotte da Valcanale, in provincia di Bergamo, correranno 86 km e 5000 m D+ arrivando alla Presolana, sullo stesso percorso dove nel 2005 Mario Poletti ha infranto un record. «Non corriamo per battere il suo record, anche perché saremo in sette e l'idea è di farcela in 12-14 ore - dice Cinzia Bertasa - ma per sensibilizzare su una malattia rara, la sindrome di Lesch-Nyhan, che in Italia colpisce solo una ventina di persone». Al trail autogestito parteciperanno anche, tra gli altri, Roberto Beretta (quest'anno ben piazzato alla Ronda dels Cims) e Davide Ferrara. A ogni rifugio i runner cambieranno maglietta, quella dei team che partecipano all'evento e che hanno raccolto fondi per la malattia rara (Trail Running Brescia, IZ Racig, Tecnica Trail Team, Podisti Lombardi) e termineranno con la maglietta dell'associazione per la lotta alla sindrome di Lesch-Nyhan. Ma come sono stati raccolti i fondi? «Con gli avanzi delle collette per le cene e le grigliate che organizziamo o con le quote che avanzano dalla colletta per pagare gli spogliatoi del campo sportivo di Montevecchia (Lc), dove ci ritroviamo tutti i mercoledì per correre. In qualche mese riusciamo a raccogliere anche 800-1000 euro» conclude Cinzia. Per informazioni sulla sindrome e su come donare soldi: www. lesch-nyan.eu/it


Grandi nomi alla 5 Ponti di Bagolino

Il via domenica alle 9

Grande attesa a Bagolino, in Valsabbia (Bs) per la 5 Ponti, gara di corsa in montagna con 1000 metri di dislivello e 16 chilometri circa di lunghezza. Una gara panoramica, che fa il giro del borgo di Bagolino, uno dei più caratteristici delle Alpi. La partenza è prevista dal parco della Pineta alle ore 9 di domenica 28 luglio.

VAL SABBIA MOUNTAIN RUNNING CUP - La 5 Ponti sarà l'ultima tappa di questo bel circuito che comprende anche il Giro del Monte Zovo e Sù e Giù per i sentieri di Agnosine. In contemporanea anche la 'Mini' riservata ai bambini e ragazzi nati tra il 2006 e il 1998.

RAMBALDINI BIS? - Dopo la vittoria alla Blumon Marathon di domenica scorsa, dove ha messo in fila atleti del livello di Dennis Brunod e Franco Sancassani, il favorito numero uno è sicuramente Alessandro Rambaldini. Il forte atleta della vicina Lavenone, già vincitore della Maratona di Brescia e quest'anno terzo a Nasego dietro a Chevrier e Abate, dovrà vedersela però con tanti altri atleti di livello. Al via Dino Melzani, vincitore dell'ultima edizione, detentore del record e recente vincitore con record del Trofeo Ravasio di 56 km; Giovanni Paris, già secondo alla mezza maratona di Bergamo e di Bruxelles; Claudio Lombardi, quest'anno terzo al Mammut Trail e in preparazione per il Tor des Géants; Marco Zanoni, vincitore della Tre Santi Trail e della Su e Giu per i Sentieri di Agnosine. Da segnalare anche Cristian Badini che da sei anni domina la Scalata della Maddalena Master. Tra le donne riflettori puntati su Sara Bottarelli, convocata al raduno europeo della nazionale di corsa in montagna per il campionato europeo e campionessa italiana promesse corsa in montagna nel 2012 e seconda classificata alla 4000 Scalini Corri-Forte Torino e seconda al Memorial Marco Germanetto. In testa al ranking provvisorio della Mountain Running Cup c'è Lara Bonora, mentre tra gli uomini è davanti Juri Radoani. Per info: www.sportivabagolino.it 


I numeri dell'accordo FISI-Karpos

35 tute, per sapere come saranno dovremo aspettare settembre

35 atleti per un totale di una ventina di articoli, tra tutina da gara, piumino, underwear, guanti e simili. Ecco i numeri dell'accordo FISI-Karpos per la fornitura tecnica delle squadre di scialpinismo, firmato martedì 23 luglio nella sede del brand di abbigliamento, a Fonzaso (BL). Karpos vestirà anche i giovani e i dettagli della tuta da gara verranno svelati a settembre anche se la proposta è quasi definita e i primi esemplari dovrebbero già essere consegnati a settembre quando la nazionale farà un ritiro sulle Dolomiti. Karpos parte forte dell'esperienza dei brand 'cugini' (di proprietà come Karpos della Manifattura Valcismon) Sportful e Castelli, forti nello sci di fondo e nel ciclismo. La tuta da scialpinismo sfrutterà proprio queste sinergie e sarà più traspirante rispetto a quella del fondo e più leggera. Non resta che attendere settembre per vederla!